venerdì 29 ottobre 2010

Un sacco (di) nanna...

Venerdì 28 ottobre 2010 h 8.30
Un sacco (di) nanna
Oggi Alice credo sia utile spiegarti l’uso e lo scopo finale del tuo meraviglioso “sacco nanna”.
Il “sacco nanna” è un’invenzione relativamente recente che dovrebbe servire oltre a dare un senso di protezione al bambino, soprattutto per tenerlo al caldo durante il sonno, permettendogli di girarsi e di muoversi senza rimanere scoperto. Ci sono studi che hanno verificato la sua utilità motivandola con il fatto che al bambino, abituato a stare nel ventre materno, piace la sensazione di essere protetto all’interno di un sacco che può ricordare il sacco amniotico in cui è cresciuto per i nove mesi di gravidanza.
Ultimamente è un articolo molto pubblicizzato, addirittura ho scoperto che esiste un sito specifico per poter scegliere e acquistare il sacco nanna ideale per il tuo bambino e per la stagione in cui deve essere utilizzato. Sì, lo so, può sembrare incredibile ma esistono sacchi nanna non solo di diverse taglie a seconda del peso del bambino, ma anche per le diverse stagioni dell’anno in cui vengono utilizzati. Ecco così sacchi nanna invernali, oppure per le mezze stagioni primavera/autunno (ma non si era detto che non esistevano più… le avranno ripristinate per produrre e vendere i sacchi nanna?) e anche sacchi nanna estivi (di questi ad essere sincera non capisco l’utilità…).
Cominciamo parlando di quelli più utili, ovvero quelli invernali.
Si differenziano fra loro oltre che per colore e fantasia, soprattutto per il tipo di materiale di cui sono fatti e per il modello.
Possono essere in pile, oppure imbottiti con l’esterno in jersey o in ciniglia.
Possono avere l’apertura laterale o centrale e addirittura possono essere dotati di maniche amovibili.
I colori, i disegni e le fantasie sono davvero per tutti i gusti: eleganti, seri o allegri e coloratissimi ed alcuni hanno addirittura la caratteristica di essere doubleface, consentendo così di averne due in uno.
I prezzi variano dai 15 euro (quasi introvabili) fino ai 50 euro.
Passiamo a quelli per la mezza stagione, che differiscono da quelli invernali solo per la pesantezza del tessuto.
In questa categoria troviamo sacchi nanna in cotone leggermente imbottito e a volte il cotone utilizzato per i tessuti è un cotone biologico (tanto per non farci mancare nulla…).
Ed infine arriviamo ai sacchi nanna estivi, che sono naturalmente leggeri, quindi in cotone, rigorosamente non imbottito oppure in spugna.
Esistono anche sacchi nanna da passeggio che per poterli utilizzare anche in casa, oltre ad avere le maniche amovibili, sono dotati anche di cappuccio sempre amovibile.
Tutti i sacchi nanna, indipendentemente dal peso, colore, forma, dimensione, sono garantiti come originali, funzionali, sicuri e innovativi.
Noi non potevamo assolutamente farci mancare una cosa del genere!
Papà lo sapeva già da tempo che il sacco nanna sarebbe entrato a far parte del tuo look.
Temeva il momento in cui dentro al tuo lettino sarebbe apparso il misterioso oggetto di cui lui, soffrendo terribilmente il caldo, non comprende l’utilità.
Ieri quel giorno è arrivato.
Ieri sera rientrando a casa l’ho portato di fronte alla tua culla e orgogliosissima gli ho mostrato il mio acquisto, fiera di aver trovato il nostro sacco nanna ideale, senza dover aprire un mutuo. Sufficientemente imbottito, in tessuto di cotone beige, con teneri animaletti ricamati sopra, con apertura centrale e senza maniche amovibili. (Ne abbiamo già uno dotato di maniche e cappuccio non amovibili, che proprio per questo non si può usare in casa ma solo fuori…).
Questa notte dopo l’ennesima poppata e l’ennesimo cambio, ti ho teneramente ubicata dentro al tuo sacco nanna (di cui al momento occupi solo una minima parte…) e ho atteso ansiosa il momento in cui avresti fatto “un sacco di nanna”…
Ecco… sto ancora attendendo quel momento…
Il sacco nanna non ti è servito per fare un sacco di nanna… ma la solita nanna di sempre, con risvegli famelici e caccosi…
Ora Alice, vorrei dirti che secondo me dormire dentro un sacco nanna è un momento a dir poco fantastico, di cui io vista la mia età, purtroppo sono stata privata, e forse è per questo che sono così. Tu che sei una bimba fortunata e puoi provare questa inebriante esperienza, approfittane, ma non solo per tre ore, cerca di goderne appieno, magari anche per tutta la notte. Io ammetto che ti invidio molto, non tanto per il fatto che puoi dormire dentro ad un sacco nanna, ma semplicemente perché tu puoi dormire!
Se non lo farai tu credo che troverò il modo di ripiegarmi seguendo le regole dell’arte “origami” e che mi ci metterò io dentro al tuo sacco nanna!
… e sogni d’oro tesoro!

giovedì 28 ottobre 2010

Shopping per chi?

Stamattina sono uscita con n’amica per fare shopping. Obiettivo finale della giornata: comprare un paio di pantaloni per me. Sono assolutamente necessari, soprattutto se penso di voler indossare qualcosa di diverso da una tuta da ginnastica.
Dopo oltre due ore siamo tornate a casa con due buste piene di cose… ehmmm… per te!
Scamiciato in ciniglia a righe bianche e rosse con Hello kitty.
Vestitino in lanetta grigio chiara con disegni jacquard bianchi.
Leggins (non sono certa di poterli considerare veri e propri leggins…) in cotone grigi a righine bianche.
Leggins, uguali a quelli appena descritti solo bianchi a tinta unita.
Salopette in vellutino a costine rosa.
Body a maniche lunghe in cotone rosso.
Guantini thinsulate rosa.
Sacco nanna in cotone beige trapuntato.
Direi che tu sei pronta per uscire, in qualsiasi occasione e con qualsiasi clima, ma aggiungerei che se non mi decido a comprare anche qualcosa per me io non posso accompagnarti da nessuna parte, eccetto in palestra… ma dubito che tu abbia in programma di andarci prossimamente.

Lo sbadiglio

Ciao Alice,
volevo dirti che sei adorabile quando sbadigli.
Mi piace perché lo fai con tutta la faccia, non solo con la bocca.
A me piace guardarti mentre sbadigli e vista la frequenza con cui lo fai penso che a te piaccia sbadigliare.
Da ieri poi hai addirittura imparato a farlo col sonoro… e sei ancora più buffa.

martedì 26 ottobre 2010

Parliamo di papino...

Dunque Alice,
dopo averti parlato per nove mesi del papà che avresti trovato ad aspettarti qui fuori, ora mi vedo costretta a rettificare il tiro perché il papà che stai conoscendo tu non è proprio come quello che ti avevo raccontato io…
Io ho sempre detto che da quando ti ha vista non ha più capito nulla, ma lui l’altro giorno mi ha detto che invece da quel momento ha capito tutto…
In ogni caso è irriconoscibile. Tu con i tuoi 3 chili e 600, (probabilmente ora di più), sei riuscita ad ottenere risultati inimmaginabili. L’hai stregato, sembra ed è perdutamente innamorato dei tuoi occhioni languidi (e chi non lo sarebbe…) per non parlare della tua cacca che secondo lui odora di pane appena fatto…
Che dici Alice, mi devo preoccupare? Devo pensare che sia un problema di olfatto o di fornaio???

Uno zombi per halloween

È decisamente arrivato l’autunno.
Questa notte mentre ti allattavo sentivo il vento e la pioggia sopra le nostre teste e se guardavo fuori dalla finestra, nel buio riuscivo ad intravedere anche le gocce d’acqua.
Questo è il bello di dormire in mansarda con la finestra sul letto: in qualsiasi stagione si ha un anteprima sulle condizioni atmosferiche.
Ricordo quando l’anno scorso è nevicato: ci siamo svegliati e vedevamo il vetro tutto ricoperto di bianco e la luce filtrava assumendo colorazioni strane.
Tu c’eri già anche se noi ancora non lo sapevamo…
Oltre al vento e alla pioggia questo inizio autunno ha portato anche… il raffreddore!
Ed io che non mi faccio mancare niente, naturalmente ce l’ho! Occhio lacrimante, sternuti in serie, brividi di freddo, candela al naso, herpes sul naso (due, non uno…), pizzicore in gola, tosse secca. Direi che non manca niente.
Avendoti spesso in braccio avevo paura che tu ti contagiassi alla velocità della luce… invece fortunatamente stai bene.
Guardo te e vedo la pelle di una pesca, fresca, rosa, sei proprio un fiore appena sbocciato, poi guardo me e vedo le occhiaie stile panda, il naso gonfio e rosso da fare invidia ad un clown, la pelle opaca, spenta… sembro un fiore rinsecchito…
Mi sembra di intuire che i 40 anni che ci dividono fanno la differenza…
Ma sai che ti dico? Che quando guardo te e ti vedo così bella, così tenera, così dolce… non capisco più nulla e tutto il resto non conta.
Non importa se io sembro uno zombi e poi Halloween si avvicina e gli zombi fanno tendenza e se continuo così io non ho bisogno di travestimenti!!!

lunedì 25 ottobre 2010

Sono nella cacca!

Tu sei un incredibile produttrice di cacca. Anche Heidi non scherza, ma tu la batti sia in quantità che in qualità. Lei però che non ama perdere e per cercare di non essere da meno, quando va al parco, si rotola in quella degli altri cani.
Il risultato te lo lascio solo immaginare…
Conseguenza: io passo il tempo a pulire cacche, le tue, quelle di Heidi e anche quelle degli altri cani… È proprio il caso di dirlo, sono nella cacca!

sabato 23 ottobre 2010

Progressi

Papà oggi mi ha fatto notare che hai imparato a stirarti. Sei davvero buffissima quando lo fai, ti stiri anche con la faccia! Sembra che ogni tuo muscolo cominci ad apprezzare il fatto di non essere più in uno spazio ristretto come l’utero materno.
Io invece ho notato con piacere che ti stanno crescendo le ciglia. Ho scoperto pochi giorni prima della tua nascita che i neonati, generalmente, non hanno le ciglia e tu non hai fatto eccezione alla regola.

Ritmi scanditi da te

Mi sto lentamente abituando ai nuovi ritmi che tu scandisci anche per me.
Mi piace questa nuova routine, mi piace che sia tu ad organizzarmi la giornata.
Sai una cosa Alice, non sono certa che io sarei il genere di mamma che avresti scelto, ma mi piace essere tua mamma!
Queste due prime settimane passate insieme papino, tu ed io, sono state intensissime ed estremamente stancanti ma anche indimenticabili.
Vorrei fermare il tempo ma non per riposarmi, semplicemente per godere pienamente di ogni singolo istante.
Ti voglio bene Tripy.

venerdì 22 ottobre 2010

Mai più senza

Oggi compi due settimane.
Già due settimane…
Mi sembra ieri, mi sembra sia sempre stato così.
Quasi non ricordo com’era prima di te.
Sei piccola ma ti sei fatta spazio nelle nostre vite.
Con i tuoi urletti incredibilmente assordanti.
Con il tuo pianto incredibilmente breve.
Con le tue cacche incredibilmente numerose.
Con i tuoi occhioni incredibilmente languidi.
Con i tuoi piedi incredibilmente lunghi… (hai sicuramente le dita di papà…)
Con le tue mani incredibilmente fredde!!!
Altro che depressione post parto, io sono stata colpita da un innamoramento post parto. Ti guardo e penso che tutto in te sia incredibilmente magico, fantastico, stupendo, e assolutamente irripetibile.
Ti guardo e rivedo in te tuo padre e ti amo ancora di più.
Ti guardo e penso “mai più senza!”

Ritagli di tempo

Ieri non ho avuto nemmeno un attimo di tempo per riuscire a pensare a cosa scrivere.
Oggi approfitto di uno “scorcio” di neurone ancora sveglio e di una mano libera mentre allatto Alice.
È difficile, praticamente impossibile, riuscire a ritagliarsi anche solo mezz’ora di tempo.
Quando si fa sera mi si chiudono gli occhi.
Ogni giorno rimando a domani sia le cose che dovrei fare che quelle che mi piacerebbe riuscire a fare, ma so già in partenza che anche domani difficilmente ci sarà tempo.
A volte mi scoraggio, sento che la situazione mi sta sfuggendo di mano ma poi ti guardo, piccola, tenera e indifesa e mi perdo nei tuoi occhioni blu, e improvvisamente mi scopro a sorriderti.

Di nuovo la stupidità umana…

Che la stupidità umana non avesse limiti, lo avevo già scoperto durante la gravidanza. Il post parto non fa altro che confermare quanto già sapevo.
Ok, mi è rimasta la pancia.
Ho anche io gli occhi per vedere e gli specchi in casa non hanno bisogno di essere sottotitolati.
Non c’è bisogno che chiunque me lo faccia notare, che mi si chieda se sono di nuovo incinta ( mi chiedo anche come sarebbe possibile con una figlia di 12 giorni…) o che mi si domandi con aria incredula e un po’ schifata come mai sono rimasta così grossa.
Non lo so come mai, ma sono così, ed è già sufficientemente demoralizzante anche se non ci si mettono gli estranei a farmi sentire peggio della donna cannone.
Basta provare a vestirmi ogni giorno per avere una crisi di identità.
Per fortuna che ci sei tu Alice che non ti soffermi su certi dettagli, che mi vuoi bene così come sono e che ami la mia pancia perche ti ci appoggi sopra e ti fa da cuscino quando ti allatto.

Peggio del Titanic

Ora capisco il problema di chi si trova a combattere quotidianamente con le barriere architettoniche… Siamo in treno, stiamo raggiungendo papà per andare insieme a Bologna per togliere i miei punti.
Il tuo primo viaggio in treno a soli 10 giorni di vita: sarai una viaggiatrice.
Io al contrario credo che smetterò di esserlo.
Spostarsi con carrozzina ed amenicoli vari e necessari, soprattutto se si è da soli, è un vero incubo. Peggio che riuscire a tenere a galla il Titanic. Prendere un treno è un’impresa degna di nota, da libro dei Guinness. Ogni scala sei costretto a staccare la navicella dalle ruote, compito non facile, soprattutto per chi ha un taglio ancora fresco sulla pancia, come me. Sgancia, trasporta, chiudi, piega, apri, riaggancia…
Altro che palestra, qui è un esercizio continuo!

Una nuova routine

Ecco Alice: hai appena vissuto il tuo primo risveglio domenicale a casa con papà, mamma e Heidi.
Ti piace?
Spero di sì, perché questa è la nostra preziosa routine, che io amo profondamente ed ora è anche la tua.
Buona domenica Alice.

Una cucciola da proteggere

Vedo la tua manina fragile ma forte stringere il mio dito grande ma incerto ed ho paura di non riuscire a proteggerti.
Sei così piccola, così indifesa, così delicata. Hai così tanto bisogno di noi.
Vorrei poter essere lo scudo fra te e i pericoli e farti vivere serena come meriti, come ogni bambino merita.

sabato 16 ottobre 2010

La tua faccia teneramente buffa

Oggi ho trovato il coraggio di guardarmi allo specchio.
Da quando sei nata tu non mi ero mai soffermata con lo sguardo sul mio corpo, fino ad oggi.
È stato un impatto forte.
Non sono riuscita a rimanere a lungo davanti allo specchio.
È difficile riconoscermi ed accettarmi così.
Ho avuto un attimo di sconforto e mi sono sentita triste.
Ma poi ti mi sono avvicinata alla culla e ti ho vista, con quella faccia teneramente buffa, con quello sguardo languido perso nel vuoto e ho pensato “tu ora sei qui, tutto il resto è secondario”.

venerdì 15 ottobre 2010

Prima settimana

Oggi compi una settimana.
Volevo dirti che è stupendo averti fra noi.
Certo a volte sbagliamo e non abbiamo preso bene il ritmo e le misure con te, stiamo ancora imparando a conoscerci, non solo tu ed io ma anche tu e papà.
È bello vedervi assieme.
Tu ti calmi appena percepisci la sua vicinanza… e lui cambia espressione appena ti vede!

giovedì 14 ottobre 2010

È proprio vero!

Stamattina ti guardavo mentre prendevi il lattuccio di mamma e pensavo a quando eri dentro la mia pancia e, settimana dopo settimana, scrivevo quello che facevi: gli occhi, i capelli, la pelle, le dita… Ti ho scrutata e ho pensato “è proprio vero!”.
Ti sei fatta tutto, anche i dettagli!
Hai meravigliosi capellini castani che sembrano lisci.
Una pelle rosa morbidissima e liscia come quella di una pesca.
Delle mani e dei piedi con dita incredibilmente lunghe… (e con le unghiette!).
I languidi occhi che hanno ancora quel colore indefinito tipico dei neonati.
Una bocca a paperino, che ricorda tanto la mia ma chissà…
Il mento con tanto di fossetta… che è il marchio di fabbrica di papino!
La vuoi sapere una cosa Alice? Non avrei potuto chiedere di meglio, sei perfetta!
Ottimo lavoro Tripy!
(Faccio i complimenti a Tripy perché è stata lei a lavorare per “costruire” quella che poi sarebbe diventata Alice… e noi siamo il suo paese delle meraviglie!

mercoledì 13 ottobre 2010

Una droga di nome Alice

Sei assolutamente una pericolosa ma non dannosa droga.
Toccarti, annusarti, abbracciarti, sfiorarti, anche guardarti… sono azioni pericolose e se cominci non riesci più a smettere.
La tua morbidezza, il tuo odore, il tuo tepore, la tua delicatezza e la tua immagine… sono tutte cose irresistibili, che non ti bastano mai.

Temevo che un giorno sarebbe successo...

Stamattina quando rientrando in camera da letto ti ho trovata stesa accanto a papino l’ho guardato e gli ho detto: “temevo che un giorno sarebbe successo”.
E lui mi ha subito chiesto: “ma cosa?”
Ed io gli ho risposto: “trovarti a letto con un’altra donna… ma non pensavo sarebbe stata sdentata…”

lunedì 11 ottobre 2010

Primi passi da genitori

Fra poche ore ci dimettono e torniamo a casa.
Sembra incredibile: 3 giorni fa è uscita una coppia e ora sta per rientrare una famiglia.
Sono felice come non credevo fosse possibile essere.
Vedere com’è papà con te mi fa sentire una donna fortunata.

domenica 10 ottobre 2010

Finalmente Alice!

Non credevo fosse possibile perdere la testa in questo modo per te.
Non mi stanco di guardarti.
Amo rivedere in te, nei tuoi lineamenti, tuo padre.
Amo riconoscerti in lui, a mo pensare che sei nostra figlia.

sabato 9 ottobre 2010

La notte più bella

Sei nella culletta che dormi proprio qui accanto a me.
Attraverso le pareti di plastica trasparente ti osservo mentre dormi tranquilla.
Sei un capolavoro!
Tento di rimanere obiettiva ma temo di aver perso molte ore fa ogni barlume di lucidità.
Tuo padre finalmente riesce a riposare un po'.
Ieri è stata una giornata lunga e difficile anche per lui.
La vuoi sapere una cosa?
Credo proprio che tu gli piaccia, Alice.
Non smette di guardarti, di accarezzarti e di baciarti.
E ti tiene sulla "mia" spalla.
Ma siete così belli insieme che non riesco nemmeno ad essere gelosa.

Sei nata

Ti guardo e ancora non mi sembra possibile.
Ti guardo e mi chiedo se sei solo uno splendido sogno.
Ti guardo e penso che è troppo bello per essere vero.
Ti guardo e penso che non credevo si potesse essere così felici.
Ti guardo e vorrei poter fermare il tempo a questo momento in cui sei semplicemente meravigliosa!

venerdì 8 ottobre 2010

Tutti pazzi per Alice

COSI' CANTAVA RAMAZZOTTI...
E ci sei adesso tu,
a dare un senso ai giorni miei,
va tutto bene dal momento che ci sei
adesso tu
E ci sei
adesso tu
al centro dei pensieri miei
la parte interna dei respiri
tu sarai
la volontà
che non si limita
tu che per me sei già
una rivincita…
Alle 8 e 12 di oggi 8 ottobre 2010, sei nata tu Alice… ben arrivata!