venerdì 28 febbraio 2014

Un nuovo spasimante

Il venerdì è proseguito con una scoperta interessante: quando ti sono venuta a prendere c'era un tuo compagno di scuola che ti ricopriva di coccole e attenzioni che tu "smorfiosamente" rifiutavi. 
Il bel bimbo dall'aspetto di un vero e proprio principe azzurro si chiama Simone e le ha provate tutte per attirare le tue attenzioni e prima che io andassi via mi ha rivelato che lui vorrebbe essere il tuo fidanzato... proposta che tu hai immediatamente rifiutato addirittura scandalizzandoti per le sue parole e ci hai subito ricordato che tu hai un solo "mooso" (moroso) l'indimenticabile Leo.
È proprio vero, al ciò non si comanda e si preannuncia una nuova love story in perfetto stile "Romeo e Giulietta".... Del resto non poteva che essere così, Leo è anche di Verona...

Lettone miracoloso

In questi giorni sono rimasta un po' indietro nel raccontare le nostre pennellate quotidiane e così mi ritrovo oggi lunedì a raccontare gli episodi che più mi hanno colpita nella giornata di venerdì scorso. Ma non fa differenza perché ho ben impresso nella mente ciò che avrei voluto scrivere...
Abbiamo iniziato il venerdì con la scoperta che il lettone di mamma e papà ha incredibili poteri magici, nascosti forse in mezzo alle coperte, cosa che avevo già sospettato ma tu sei riuscita a darmene la conferma.
Mi hai spiegato che durante la notte avevi fatto un "bruttissimo sogno" così papà sentendoti piangere ti è venuto a prendere e ti ha portata in mezzo a noi è lì, protetta da una parte da papà e dall'altra da mamma, hai incredibilmente "dommito popio come un sasso!" come hai raccontato tu stessa stamattina!
Ti svelerò un segreto Alice: anche io abbracciata alla mia cucciolina ho dormito proprio come un sasso, ma in questo caso i poteri magici c'è lì hai tu, non il letto!

giovedì 27 febbraio 2014

Inizio col botto!

E poi dopo essermi arrabbiata con te e aver urlato (si perché i miei buoni propositi del lunedì mattina con i tuoi innumerevoli capricci di questi giorni sono evaporati in fretta...), inizi la giornata decidendo di parcheggiare non vicino, ma proprio dentro alla fiancata del vicino di casa... 
Scendi, guardi il danno fatto e ti senti davvero un imbecille...
Il vicino molto più tranquillo di quanto non fossi io mi ha detto di non preoccuparmi che sono cose che capitano...
Anche Papá appena l'ho chiamato per avvertirlo mi ha detto la stessa cosa, non prima di essersi accertato che non ci fossimo fatte male...
Solo io non riesco a rasserenarmi del danno che ho fatto e immediatamente tutti i mail si sono impossessati si me, dal mal di stomaco al mal di testa senza tralasciare ciò che si trova in mezzo...
Mettiamola così: oggi ci sono ampi margini di miglioramento...

mercoledì 26 febbraio 2014

Quel mazzolin di fiori...

Ultimamente viste le belle giornate di sole riusciamo abbastanza spesso ad andare e tornare da scuola a piedi. Di mattina di solito non abbiamo molto tempo ma al ritorno, soprattutto quando nel pomeriggio non ci aspetta la lezione di danza, possiamo anche prendercela con comodo e spesso ne approfittiamo per fare una passeggiatina all'aria aperta e mentre io cammino a passo lento tu ti fermi a raccogliere i fiori. Strappi o forse dovrei dire "strapazzi" qualche margherita, qualche fiorellino giallo, li accartocci con poca grazia nella tua mano e poi una volta arrivati a casa gentilmente mi offrì il tuo stropicciatissimo bouquet di fiori. Io ovviamente ogni volta ringrazio con degli stucchevoli "oooooh ma che bello!" e poi devo subito provvedere a prendermi cura e rianimare i fiori che non posso assolutamente buttare via e che devo mettere in un bicchiere con l'acqua perché poi ogni giorno tu controlli se sono diventati "becchi" (vecchi). Ho tentato di spiegarti più volte che sarebbe più giusto dire che i fiori appassiscono ma non c'è stato niente da fare, per te i fiori diventano semplicemente vecchi.
E mentre mi domando cosa ci trovi di così piacevole tu in questa cosa di raccogliere i fiori, (attività che ora mi sembra piuttosto noiosa...), improvvisamente mi ricordo quando da bambina io aspettavo la primavera solo per cercare e raccogliere dei fiorellini gialli che si chiudevano ogni sera e si riaprivano ogni mattina e soprattutto cercavo le prime violette delle quali non dimenticherò mai il profumo. Poi arrivata a casa le mettevo in un bicchiere con l'acqua, proprio come ora faccio con i fiori raccolti da te e ogni giorno al mio risveglio le andavo a guardare e a quel punto sentivo l'aria di primavera!

Un temporale di lacrime

Fin da bambini ci sentiamo ripetere "non piangere!" come se piangere fosse una cosa da condannare, come se fosse sbagliato. E così un po' alla volta crescendo e diventando adulti perdiamo la capacità di piangere, spesso ne proviamo vergogna e lo facciamo di nascosto, o peggio, a volte davvero non ci riusciamo più.
Per me piangere è sempre stato liberatorio.
A volte ho pianto fino a sentirmi sfinita, fino ad avere il viso gonfio e stravolto dal pianto, ma poi mi sentivo meglio.
Era più o meno da un mese e mezzo che non piangevo, che non ne sentivo la necessità.
Oggi è capitato, di nuovo, all'improvviso, senza un motivo apparente, senza una ragione scatenante.
Stavo mangiando e sono scoppiata a piangere.
Uno di quei pianti che arrivano da dentro, che iniziano e sono subito violenti, come un temporale estivo. Per un attimo mi sono spaventata senza capire cosa davvero mi stesse succedendo. Per un attimo ho avuto paura e ho pensato "forse dovrei chiamare qualcuno, non posso restare in questo stato". Per un attimo ho pensato che non mi sarei più riuscita a fermare. Invece dopo pochi minuti di tuoni, fulmini, lampi e saette ecco tornare la pace dopo la tempesta. E proprio come dopo un temporale si percepiva molto bene un'atmosfera diversa da prima.
È durato poco, un po' più di un attimo, ma è stato breve ma intenso e... come sempre assolutamente liberatorio. Anche se questa volta a dire il vero non ho ancora ben capito da cosa mi dovessi liberare... 
Ma sono certa che prima o poi lo capirò.

Immaginando...

E poi capita che un'amica per ringraziarmi di un regalo mi abbracci e mi faccia una carezza sul volto e la faccia proprio dalla parte sbagliata e quella carezza arrivi esattamente sulla cicatrice che ho sul volto...
E allora vedo subito il suo sguardo raggelarsi e lei si ritrae come spaventata...
Lo so, fa impressione... Cioè non lo so ma lo posso immaginare...
È un po' come quando tu alice mi dai un bacio proprio lì: per te è quasi normale raramente ci fai caso e mi chiedi che cosa ho. Per me è invece è piuttosto triste perché io i tuoi baci sulla guancia destra non li sento... e me li perdo tutti.
Li posso soltanto immaginare...

Castelli di sabbia

Voglia di caldo, di sole, di mare, di estate, di vacanza e di castelli di sabbia...
La splendida mattina di sole ha risvegliato in me questo desiderio al quale mi sono avvicinata comprando le formine per fare i castelli di sabbia, come quelli che abbiamo fatto mentre eravamo in vacanza ad Antigua, ti ricordi che belli Alice?
Papà era diventato bravissimo...
Peccato non aver trovato il grande cavalluccio marino che era proprio perfetto per fare la mitica e indimenticabile  "pappa cavalluccera"...

... e all'improvviso... "niente più!"

Ci sono delle frasi Alice che nella vita di ognuno di noi restano storiche, e che entrano a far parte della nostra quotidianità, assumendo un significato particolare. 
Una di queste frasi per me è "... e all'improvviso, niente più!".
La prima volta che l'ho sentita lavoravo in un call center e il cliente che mi aveva contattata stava tentando di spiegarmi con un tono affranto, quasi disperato che il suo telefono cellulare aveva smesso di funzionare all'improvviso. Così si era messo a raccontarmi che lui stava parlando e poi, "all'improvviso, niente più!". Questo "all'improvviso niente più", mi aveva fatta sorridere allora, forse proprio per il tono da lutto con cui era stato pronunciato ed oggi ancora oggi ripensandoci lo trovo un modo piuttosto buffo di descrivere la cosa.
Beh Alice oggi mentre io ero qui in casa che raccoglievo e piegavo dei panni la lavatrice che in quel momento stava andando, ad un certo punto ha deciso di fermarsi e "all'improvviso, niente più!" 
Mi ha lasciata così, nel bel mezzo di un lavaggio a sessanta gradi... Senza un avvertimento, senza un saluto, senza nemmeno una parola... Speriamo la sua sia solo una pausa di riflessione...

Con le idee confuse

Ieri hai finito la giornata ripetendo che "papà è il capo".
Oggi hai iniziato dichiarando che "si fa quello che decido io!".
Le due cose mi sembrano un tantino in conflitto fra di loro ma di resto che su alcuni concetti tu abbia le idee piuttosto confuse è piuttosto chiaro.
Sei assolutamente convinta che la tua camera sia "ordinata" dimostrando così di avere un concetto di "ordine" molto lontano da quello universalmente conosciuto.
Per non parlare dei conti che fai... Oggi mentre parlavi al telefono della Peppa ti ho sentita che  "prenotavi" un fantomatico ristorante e dicevi "siamo in tLé (sì quando vuoi far vedere che dici la R ci metti la L...) e siamo io, la mia bambolina, il suo papà e poi ci sono atti due genitori e un altro bambolino...". Se la matematica non è un'opinione sarebbero sei i coperti... Ma non ti correggo e mimlimit. O a sorridere mentre ti ascolto e faccio segno a papà di fermarsi anche lui a sentire perché ne vale davvero la pena!

Uno scomodo risveglio

Questa mattina mi sono svegliata presto, decisamente prima del solito e molto prima anche del "richiamo" della radiosveglia (a cui ormai sono assuefatta).
Ho capito subito che non era il solito bel risveglio - cui mi ero piacevolmente abituata nelle ultime settimane.
Forse dipende dal raffreddore che come l'alta marea va e viene... e ultimamente viene troppo spesso ora è ufficialmente arrivato, ma forse non è solo quello, chissà...
Ho sentito subito quella scomoda sensazione di essere in "down" e ho avuto e la netta e fastidiosa percezione che il tempo stia scorrendo via troppo velocemente...
Poi sei arrivata tu con i tuoi "io sono gande (la R assente ingiustificata), io faccio da sola..." e le mie percezioni si sono trasformate in realtà.

martedì 25 febbraio 2014

Sexy come puffetta...

Questa mattina mentre con la mamma della tua amichetta Giulia eravamo al supermercato, ci siamo fermate a guardare i vestiti di carnevale notando soprattutto quelli per adulti. Da maschio il tablet e il wc ci hanno lasciato assolutamente di stucco! Da donna si punta sul sexy: ecco così la sexy cameriera e la sexy infermiera... Li ho guardati e ho provato a immaginarmi in uno di quegli abiti di dubbio gusto e poi ho pensato che boh, forse perché in questo periodo mi vedo e mi sento sexy e provocante come una pentola a pressione... ma fra tutti il vestito che vedevo più adeguato a me è decisamente quello da Puffetta... 
Tranquilla Alice, non ne ho comprato nessuno! 
Anche per quest'anno evito il travestimento di carnevale...

Sst! Ti devo dire un segreto...

I segreti dei bambini sono quelli rivelati direttamente all'orecchio con le mani intorno alla bocca, per non far sentire la voce apparentemente sussurrata ma in realtà con un tono decisamente troppo alto per non essere sentito.
I segreti dei bambini sono gli stessi che un attimo prima ti raccontano mentre sei seduto a tavola e poi subito dopo ti bisbigliano come se i le altre persone poco prima non avessero potuto sentire i discorsi fatti.
I segreti dei bambini durano un attimo e non sono affatto segreti ma posseggono quel non so che di magico che li trasforma subito in divertenti misteri che riescono a strappare un sorriso agli adulti, anche alle otto di un martedì mattina.

lunedì 24 febbraio 2014

Hai sentito un plof?

Mentre io sono in bagno tu arrivi di corsa e mi dici "mamma 'pottati (spostati) che io devo fare la cacca. Da come lo dici sembra una cosa piuttosto urgente così finisco in fretta di fare quello che sto facendo e ti lascio il posto. Tu mi guardi perplessa e mi chiedi piuttosto schifata: "hai mandato via le tue cose veo?". Ti rassicuro sul fatto che i water è vuoto e pulito e allora ti siedi. 
Dopo oltre mezz'ora mi affaccio al bagno e mi azzardo a chiederti se hai finito...
Con tono scocciato e aria corrucciata mi fissi dritta negli occhi e mi chiedi dura: "hai sentito un plof?"
Ehmmm... Effettivamente ora che me lo chiedi mi rendo conto che non ho sentito un plof... Ti rispondo e tu allora mi dici: "e allora pecchè me lo chiedi? Vuol die che non ho finito!"

Il piacere di dare

Ho sempre detto che preferisco fare regali piuttosto che riceverli.
Riceverli di solito mi crea mi imbarazzo, farli al contrario mi diverte.
Mi piace la ricerca del giusto regalo e poi immaginare la faccia di chi lo riceve.
Ultimamente quasi per caso e soprattutto per la necessità di fare spazio e di liberarmi di alcuni oggetti che a noi non servono più, ho cominciato a partecipare attivamente in un gruppo dove le persone regalano proprio quello che non gli serve. 
Si può trovare di tutto, dalla caffettiera della nonna alla cameretta del bimbo diventato grande. 
Ma io ho trovato molto di più. 
Ho trovato la gioia di sapere che quella cosa che a me non serviva più per qualcun altro può essere davvero utile.
Ho trovato la gratitudine delle persone che ricevono un regalo da qualcuno che nemmeno conoscono.
Ho trovato il piacere di bere un caffè con una persona estranea con cui parlando scopri di avere in comune molto di più di quello che pensavo.
Ho trovato delle donne che in questo momento hanno delle reali difficoltà economiche ma non per questo smettono di regalarti il piacere di un sorriso.
Ho trovato il gusto di incontrare altre mamme che si scambiano non solo un dono ma anche consigli ed esperienze di vita.
Ho trovato la voglia di aiutarsi senza aspettarsi nulla in cambio ma solo per il semplice gusto di farlo.
Ho trovato delle belle persone con alcune delle quali spero nascano anche delle belle amicizie.
E il piacere di dare è diventato ancora più grande e ora mi aggiro per casa scrutandomi attorno e cercando nei cassetti tutto quello che si può donare...

Sorridendo alla vita

Al mondo Alice ci sono persone che non saranno mai felici.
Qualsiasi cosa faranno, qualsiasi obiettivo raggiungeranno, non riusciranno ad apprezzare la felicità di quegli attimi e non sarà mai abbastanza.
E mentre si lamentano di tutto ciò che hanno, incredibilmente nella loro vita gli "capita" esattamente tutto ciò che desiderano ma loro sono così impegnate a piangersi addosso che fatalmente non se ne accorgono nemmeno...
Vogliono un fidanzato: ecco apparire il principe azzurro, l'uomo perfetto (però si scaccola il naso, però ha i capelli troppo ricci, però ha un lavoro impegnativo.... Però però però...);
Vogliono una casa: eccola giungere "nel pacchetto" insieme al fidanzato, (però la suocera abita troppo vicina, però il colore delle tende non mi piace, però il piano di sopra è ancora da arredare... Però però però...);
Vogliono un figlio: ecco subito un test di gravidanza positivo (però non vorrei che un bambino cambiasse la mia vita di coppia, però ora chissà quante rinunce mi toccherà fare, però se fosse nato in inverno sarei riuscita a riciclare i vestiti del figlio della vicina di casa di mia mamma.... Però però però...);
Vogliono una promozione nel lavoro: ecco la telefonata del capo ufficio che gliela comunica! (Però ora dovrò stare più ore lontana da casa, però le responsabilità mi stressano, però ora mio figlio starà più tempo con la nonna e sarà più viziato... Però però però...);
Vogliono una vacanza caraibica: ecco i biglietti fra le dita del principe azzurro (però andare in vacanza con un bambino è uno stress, però lasciarlo a casa con la nonna non era possibile, però portarsi dietro la nonna è anche peggio... Però però però...)
Vogliono una riduzione di orario di lavoro: eccola! (Però ora i colleghi mi faranno le scarpe, però stare a casa mi intristisce, però cosa ho studiato a fare tanti anni per poi stare a casa a fare lavatrici?... Però però però...);
Vogliono un altro figlio, possibilmente femmina: ecco che la villocentesi gli conferma che è femmina (però se fosse stato un maschio riciclavo i vestiti che mi aveva prestato per il primo figlio il cugino della nonna della vicina di casa del mio collega, però ora come farò con due? Però poi come faro a tornare a lavorare?... Però però però...).
Ecco Alice stamattina ho avuto modo di incontrare e osservare una di queste persone, con quella tipica espressione sempre triste e insoddisfatta, con quello sguardo spento e annoiato, con quel tono di voce depresso e tremendamente deprimente, con quella pelle grigia e opaca, con quella camminata lenta e trascinata... e con quell'alone di angoscia pericolosamente contagiosa che le circonda. Mentre la guardavo e soprattutto la ascoltavo, ho pensato a me, a tutto quello che nella vita avrei voluto e non ho potuto avere e a tutto quello che non avrei affatto voluto e che invece ho drammaticamente avuto...
E poi ho pensato a quanto io mi senta felice e ho realizzato che amo così tanto quello che ho, da farmi sentire meno la mancanza di ciò che non c'è e da farmi riuscire anche a convivere meglio con ciò che non avrebbe dovuto esserci.
E ho pensato che non invidio nulla della sua vita, perché io con un cancro in più e un figlio in meno sono una, dieci, cento, mille volte più felice di quella donna apatica che anche questa mattina come ogni volta che la vedo, si stava lamentando della sua vita fatta di desideri realizzati ma evidentemente mai sufficienti a renderla felice!
E siccome oggi in questa splendida giornata di sole preludio di una primavera che sta davvero arrivando io ho soltanto voglia di allegria, mi sono allontanata subito fuggendo lontana da quella donna triste che forse ha tutto ma che siccome non lo sa è come se non avesse nulla...
E guardandola mentre mi allontanavo sorridendo alla vita, ho provato non invidia ma solo un profondo senso di compassione per lei che non sa cosa si sta perdendo...

Finalmente sole!

Voglia di primavera, di sole, di aria aperta, di prati, di fiori...
Sono ufficialmente entrata in modalità post inverno e sono venuta a prenderti a scuola a piedi e senza cappotto, soltanto con la felpa e la sciarpa.
Peccato che questo sole non riesca a scaldare l'aria ancora decisamente troppo fredda.
Mentre aspetto mi stringo nella sciarpa e spero che aprano in fretta il cancello della scuola...

I buoni propositi del lunedì mattina...

Di nuovo lunedì. 
Il lunedì non è mai un giorno facile, anche solo perché viene dopo il fine settimana che ha sempre un gusto particolarmente dolce e rilassante e di solito il lunedì al contrario del week end inizia con sapori accesi e forti. 
Anche oggi è iniziato in maniera piuttosto frenetica: tu che non volevi staccarti dal divano e finire di prepararti per andare a scuola, io che cercavo di convincerti a venirti a lavare faccia, mani e denti... Tu che mi ripete i infastidita "appetta" io che ti correvo dietro col grembiule e lo spray anti pidocchi...
E come spesso capita mi sono arrabbiata e sono volati due urli...
Ecco Alice, il mio buon proposito di oggi è quello di cercare di riuscire a mantenere la calma.
Perché in fondo tu sei solo una bambina e sei anche molto buona, perché non mi va di farti passare il messaggio che urlando si ottengono i risultati e perché non mi piace che quando poi tu ti arrabbi, ovviamente urli!
So che non sarà facile, so che urlare quando mi arrabbio mi serve a abbassare drasticamente lo stress, so che fa parte di me ma... Mi impegnerò, te lo prometto!!!

domenica 23 febbraio 2014

Una donna felice!

Guardando un film con un gruppo di ragazzi che partono per le vacanze dopo l'esame di maturità la mente corre veloce avanti nel tempo e mi chiedo che donna sarai tu...
Che donna sarai? Che vorrai essere da grande? Realizzerai i tuoi sogni? Riuscirai ad essere davvero felice?
Soffrirai per amore? Farai correre gli uomini, piangerai per loro o farai parte di quella categoria di donne che invece si fanno rincorrere e rimpiangere?
Io ho scoperto da grande cosa avrei voluto essere, cosa mi faceva davvero felice.
Spero che tu non perda troppo tempo e lo scopra prima di me ma soprattutto spero che tu riesca a diventare ciò che vuoi.
Sarebbe facile dirti cosa mi piacerebbe per te ma siamo persone diverse e tu avrai sogni, desideri e ambizioni certamente differenti da quelli che io posso immaginare giusti per te. Non conta ciò che io o tuo padre vorremmo per te, ma conta soltanto quello che ti renderà una donna felice.
Ecco Alice, questo spero per te, spero che tu possa essere una donna felice. Solo questo.
Qualsiasi cosa tu faccia, qualsiasi cosa tu diventi, qualsiasi cosa tu costruisca, ovunque tu lo faccia e con chiunque tu decida di farlo, io vorrei solo che tu fossi felice, felice come io sono stata in questi ultimi anni accanto a tuo padre, realizzando il mio sogno di essere madre e moglie.
C'è stato un tempo in cui ho creduto di voler essere una donna in carriera, ho pensato di aver bisogno di sentirmi libera, ho immaginato di voler vivere in una metropoli. 
Tutti questi elementi pensavo fossero indispensabili per la mia felicità. 
E invece avevo soltanto bisogno di avere accanto l'uomo che è riuscito da solo a farmi sentire non solo amata ma addirittura protetta, in un paese piccolo dove però non manca niente, con la nostra casa e l'odore del mare trasportato dal vento, col nostro cane e i giochi sparsi sul tappeto e con la possibilità di veder crescere nostra figlia in un posto così.
Ecco il sapore della felicità per ognuno di noi ha caratteristiche diverse, per me ha questo sapore. 
Non so quale sarà il tuo ma sappi che farò di tutto perché tu possa essere soltanto una donna felice!


Vacanze scozzesi

Mentre tu e papà valutate la possibilità di fare vacanze scozzesi tu che ieri a Roma hai incontrato dei veri scozzesi con tanto di kilt, hai sottolineato che però in Scozia ci si può andare solo con la gonna (come darti torto?). 
Ecco Alice magari per non tradire il look tipicamente scozzese, potendo scegliere eviterei di programmare un viaggio invernale viste le temperature piuttosto rigide...
Certo che vedere papà col kilt sarebbe davvero un momento indimenticabile: sai che ti dico? Appoggio in pieno la tua idea Alice, in Scozia rigorosamente tutti con la gonna!!!

Il pranzo della domenica

Abituata a vedermi ai fornelli a preparare il pranzo della domenica, oggi vedendomi a mezzogiorno e mezza aggirarmi ancora in zona tappeto/divano, prima mi hai guardata con aria estremamente preoccupata e poi mi hai chiesto "non cucini?".
Beh certo, tu avevi già stilato il menù domenicale ieri sera, non avresti di certo rinunciato facilmente agli gnocchetti al "goggonzola"...
Ovviamente papà non li mangia...

Momenti di... Cacca!

Questa domenica mattina è iniziata con la vostra "cacca in stereo": uno nel bagno di sopra con libro, giornale e cellulare, l'altra nel bagno di sotto con l'asciugamano sulle gambe per non sentire freddo, la scaletta sotto i piedi da appoggio, il computer e il matitone in mano e.... Il burro cacao sulle labbra.
Certo perché anche se mi risulta incomprensibile capirne le ragioni nonostante i tuoi sforzi di spiegarmele, il miglior modo per fare la cacca di domenica mattina è dopo essersi messe il burro cacao...

sabato 22 febbraio 2014

Finalmente!

Alla fine di una giornata divertente è spensierata, trascorsa in buona compagnia a passeggiare per le strade romane, quelli che escono dalla mia mente non possono che essere dei post allegri e leggeri, come quelli che ho appena scritto stasera in treno.
E pensare che un anno fa mi sentivo malata e oggi ho pensato che mi sentivo come prima di esserlo stata, malata... Col verbo al passato...
Finalmente!

Momenti di oggi

E mentre ho saputo che Matilde a casa commenta la giornata di oggi dicendo "Chiara è brava perché ha portato le FELLE STILANTI (stelle filanti)", e Arianna in macchina si lamenta che dicendo: "io "muoro" di sonno", tu in treno più sveglia che mai racconti momenti di oggi: "quando papà voleva tenere la mano di Mati lei ha fatto una "seneggiata" che non la "soppottavo"...
E noi? Noi nel frattempo siamo distrutti e io ho male dappertutto, anche a muscoli che pensavo non esistessero...
Finiti i tuoi racconti passi allo spuntino serale, come se di tutto quello che ti sei scofanata oggi, compreso il trancio di brownie che apparteneva a Mati, non ci fosse la minima traccia. 
Giusto un attimo fa mentre masticavi lo sfilatino al prosciutto che Papá ti ha preso prima di salire in treno, hai chiesto se cenavamo a casa o al ristorante e di fronte alla mia risposta "tu teoricamente staresti già cenando..." mi hai guardata preoccupata e mi hai chiesto "io quindi non posso mangiare niente???"...
Se hai ancora posto (?) mangia pure Alice... 
Forse la spiegazione è proprio questa: mangiando tu ti autoricarichi e fai svanire la stanchezza e il sonno... Peccato che per noi non funzioni così...

Parola d'ordine: colore!

Cosa si può fare in un tranquillo venerdì sera di febbraio, propri nel mezzo del carnevale e giusto prima di una gita romana a trovare le tue amichette? 
Metterti lo smalto colorato con ogni unghia di un colore diverso mi è sembrata un'ottima idea ad esempio... Turchese per il pollice, rosa per l'indice, fucsia per il dito medio, giallo per l'anulare e lilla per il mignolo. 
Il risultato é... "Assurdo", non riesco a definirlo in nessun altro modo.. 
Ma la cosa più assurda l'ho scoperta oggi quando Papá mi ha rivelato che l'idea dello smalto multicolore è stata sua...

Bimbi come vecchi...

Si dice che da vecchi si ritorna bambini ma è vero anche il contrario e da bambini, a volte si può essere un po' vecchi...
Come oggi quando tu, Matilde e Arianna parlavate dei vostri acciacchi, raccontandovi come sia difficile entrare e uscire da un influenza, avere la febbre e il raffreddore, per non parlare della tosse...
E poi dopo i malanni le cure ovviamente, e come noi adulti così anche voi avete parlato delle medicine che prendete scambiandovi suggerimenti e consigli: "noo l'eie otto (r8 sciroppo per la tosse) fa proprio bleah!" Con tanto di smorfia disgustata alla fine...
E della tachipirina Alice che ne pensate?

Tu e il cono gelato

Col tuo secondo cono gelato mangiato oggi, il primo era stato meno di una settimana fa, domenica scorsa di ritorno dal lungo week end in montagna, abbiamo ufficialmente sdoganato anche il cono e definitivamente abbandonato la più asettica e meno "sporcacciosa" coppetta.
Ora inizia il vero divertimento....

Imprevisti di viaggio

... e poi sali sul treno e solo un attimo prima ti accorgi di aver dimenticato a casa il suo computer... Però ti eri ricordata di metterlo in carica...
E ovviamente non hai librini e altri giocattoli di intrattenimento, perché "tanto abbiamo il computer..."
E capisci subito che quello che è appena iniziato sarà un viaggio più lungo e faticoso del previsto...

venerdì 21 febbraio 2014

Tu e il telefono

Non mi ero ancora abituata alle tue telefonate con le amiche, ora non solo le fai ma addirittura le ricevi... e nemmeno mi ero abituata alle vostre divertenti conversazioni, quando tu inserisci elemento nuovi.
Stasera mi hai sorprendentemente chiesto di parlare al telefono con lo zio Gioggio e quando te l'ho passato, ascoltandoti ho pensato che forse gli hai detto più parole tu di quanto non abbia fatto io...
Sono felice per te ma sinceramente un po' meno per me...

Calma apparente

Il tuo strano mal di orecchie che va e viene come l'alta marea ci ha fatto decidere si andare a fare una visita dall'otorino. 
La tua pediatra è stata come sempre molto brava e ti è riuscita a "raccontare" la cosa con molta tranquillità. Tu sei stata altrettanto brava a venderci la tua di tranquillità, peccato però che fosse solo apparente! Ora più si avvicina il momento più percepisco i tuoi timori.
Oggi in un paio di momenti diversi dal nulla sei saltata fuori con delle domande precise: "ma quando ci andiamo dall'otoino? Secondo me guadda nel naso e vede un topone..." "Chissà che faccia ha? Io non l'ho mai vitto...".
Eh già, come sempre Alice tu "incassi il colpo" con apparente indifferenza, poi con i tuoi tempi  rielabori e vengono a galla le normali paure.
E anche questa volta io ci stavo cascando...

Cose che non si dicono

Dopo avermi detto nei giorni scorsi che ho la pancia grossa, oggi anche se non lo pensavo possibile sei passata a dirmi qualcosa di peggio: all'uscita d scuola hai accolta con un terrificante "mamma la tua pancia è stropicciata!".
Ecco Alice, se già l'idea della pancia grossa mi rattristava, il pensiero di una pancia "stropicciata" riesce addirittura a deprimermi...

giovedì 20 febbraio 2014

Un sorriso contagioso...

Tu hai tutto, anzi di più.
Hai tanto, forse troppo di tutto, di giochi, di vestiti, di scarpe, di libri, di stimoli, di cibo, di divertimenti... A volte mi chiedo se quando si parla di bambini "viziati" ci si riferisca proprio a quelli fortunati come te. Però poi mi fermo a riflettere e vedendo che tu sei una brava bambina nonché la nostra soddisfazione  più grande penso che in effetti ti meriti ogni cosa e forse mi sento un po' meno in colpa.
Purtroppo però ci sono anche dei bimbi meno fortunati di te, quelli che vivono in zone povere o tormentate dalla guerra. Bambini che non sanno cosa sia un giocattolo, a volte nemmeno un palloncino, bambini che hanno fame, a volte freddo.
E in mezzo ci sono persone meravigliose che raccolgono dai bambini fortunati che crescono in fretta nel mondo del consumismo, i giochi che non vogliono più e lì portano agli altri bimbi che vivono in situazioni disastrate. 
E così, proprio grazie a queste splendide persone ti capita di vedere in uno scatto fotografico il sorriso di un bimbo, un sorriso completo, totale, un sorriso spontaneo e contagioso, assolutamente contagioso... 
Ecco io oggi durante la giornata ogni tanto scorrevo le foto e andavo a cercare l'immagine di quel bambino con in mano il suo nuovo peluche... E quel sorriso mi è arrivato diretto al cuore!
Grazie!




In fondo al "mai"

Oggi a scuola di danza ho sentito in sottofondo la musica della Sirenetta e ho capito subito che stavate provando lo spettacolo per il saggio. Poi quando è finita la lezione tu sei uscita e me lo hai confermato dicendo che avevi ballato la canzone "in fondo al maaaai" con la "i" finale perché la "R" proprio non ti riesce.
Anche se ultimamente ti sforzi e sei convinta che sostituire con la "L" con la "R" sia uguale e tutta soddisfatta dici "tlè" e poi mi guardi chiedendo se è venuto bene....

Amore mio...

Mi piace essere chiamata "amore mio", mi piace chiamare le persone a cui voglio bene tu è papà, "amore mio". Queste due parole insieme, vicine sono in grado di regalarmi una grande emozione.
L'idea di essere l'amore di qualcuno mi rassicura.
L'idea di avere qualche grande amore mi rende felice.
Oggi mi sento entrambe le cose: sicura e felice.
Grazie amori miei!

Il ballo è completo!

E finalmente grazie all'aiuto di una ragazza che nemmeno conoscevo, sono riuscita a completare la collezione delle principesse delle uova kinder. Ora finalmente potremo smettere di mangiare cioccolata... Potremo, ma sono certa che non lo faremo... 
E dopo aver trovato almeno sette Cenerentola, tre Belle Addormentate nel bosco, non so quante Jasmine, cinque Rapunzel, un paio di Biancaneve, una Ariel ecco finalmente arrivare Belle a completare la nostra collezione.
Considerando che una su tre era una principessa... Quante uova kinder ci siamo "cofanate" (scofanate - termine dialettale per dire mangiate) tu ed io???

La tua infinita dolcezza...

Giocavi con due pupazzetti piccoli piccoli uno rosa e l'altro azzurro, due criceti i formato mignon che si danno un abbraccio e un bacino. Tu li hai guardati e poi con un sorriso complice mi hai detto: "lo sai mamma come si chiamano loro due?" E prima che potessi rispondere hai aggiunto felice: "'Iccaddo e Chiaa! 'Iccacco è quello ghigio, Chiaa quella Osa, pecchè è una femmina!" Poi mi hai sorriso e mi hai chiesto: "ti piace 'Iccaddo e Chiaa???".
Non hai ascoltato la risposta, perché avevi fretta di continuare a giocare...
Certo che mi piace Riccardo e Chiara e soprattutto mi piace l'idea che di fronte a due pupazzetti che si vogliono bene tu automaticamente pensi a me e papà.
Grazie amore per regalarmi sempre questi impagabili attimi della tua dolcezza!

Cosa si mangia?

L'ultima cosa che dobbiamo fare insieme quando ti accompagnano a scuola ogni mattina è guardare cosa si mangia.
La prima cosa che scopro io ogni mattina quando all'una e un quarto ti vengo a prendere e cosa hai mangiato...
È semplice basta guardare il tuo grembiule e a seconda del colore delle macchie non è difficile identificare se si tratta di qualcosa al sugo o con le verdure...
La domanda ora è non tanto se il grembiule tornerà pulito,... ma più che altro qualcosa avrà preso l'indirizzo della bocca???

Le scarpe magiche...

Le scarpe della Peppa non hanno solo le luci, non sono soltanto belle, non si limitano ad essere semplicemente sic (chic) con tutti i brillantini, sono addirittura magiche!
Questa mattina per la prima volta tu ti sei precipitata per metterti le scarpe da sola e ci sei perfettamente riuscita e sei stata anche velocissima!
Ecco cosa ci voleva per renderti autonoma: le scarpe griffati Peppa Pig!

mercoledì 19 febbraio 2014

L'ora più divertente

Anche stasera giunto il momento di andare a nanna si è ripresentata ai nostri occhi la solita scena che ormai si ripete da qualche sera: tu hai cominciato a ridere per non si sa bene cosa e non hai più smesso... Vai avanti anche dieci minuti arrivi alle lacrime e fai quasi fatica a riprendere fiato.
La tua risata cristallina é divertente e trascina anche chi ti è vicino.
Mi piace ma... Perché ridi? E soprattutto perché aspetti l'ora di andare a nanna per sganasciarti dalle risate?

Un gande mal di tetta

All'improvviso stasera mentre tornavamo a casa dopo essere state a giocare a casa di Kimmy hai cominciato a dire  eh avevi "popio un gande mal di tetta!". Lo hai detto una, due, tre volte e poi hai continuato a ripeterlo anche mentre cenavi. Io mi sono preoccupata e innervosita. 
Non so cosa fosse, non ho nemmeno capito se scherzavi o parlavi sul serio, ma so che l'ansia è salita.
Speriamo che fosse solo un modo per attirare l'attenzione in una serata i cui eri particolarmente stanca.

"Ho un bimbo nella pancia..."

Questo è lo strano gioco che vi siete inventate oggi tu e la tua amichetta Kimmy dopo aver passato la prima ora e mezza a discutere e ignorarvi... Proprio quando ormai avevo deciso che era ora di tornare a casa avete cominciato a giocare a "io ho un bimbo nella pancia..."...
Tu ti sei stesa a terra mentre Kimmy ti massaggiava delicatamente. Io non avevo capito ma poi tu mi hai spiegato quello che stava succedendo...

Le scarpe luminose!

Le scarpe luminose ci mancavano. Se poi oltre alle luci sono anche rosa e hanno addirittura la Peppa allora sono davvero le scarpe dei tuoi sogni. 
E noi le abbiamo trovate! Rosa con le luci e la Peppa....
Oggi le hai inaugurate e vederti salterellare solo per vedere le luci e accendersi è stato molto "divettente" come diresti tu. 
Ora vediamo domani che succede quando arriverai a scuola, anche se in questi giorni non c'è la tua amichetta  "sic" (chic) Giulia...

Un salto nel futuro

E poi oggi quando Anna è entrata in questa casa mi è sembrato di vedere te Alice fra qualche anno... Questa bella bimba giocava sul tappeto insieme ad Heidi ed io ero quasi commossa guardandole insieme e immaginando te più grande.
Che strano effetto mi ha fatto vedere girare per casa una bambina un po' più grande di te che per i colori e per la dolcezza mi ricordava assolutamente te...
È stato un po' come fare un salto nel futuro... Un futuro che arriverà in frettissima lo so...

Proprio come papà....

Ecco la prova del DNA, ecco la dimostrazione genetica che tu è papà avete lo stesso patrimonio genetico... Non bastava il "boto" ovvero la fossetta sul mento, non bastava la tua intelligenza che come ha detto qualcuno "non per offendere ma l'ha presa dal padre...), non bastava il tuo evidente amore per la musica, non bastava il tempo infinito che ti trattieni in bagno...
Tu non fai mai la cacca fuori casa e come dice qualcuno che conosciamo molto bene "porti tutto a casa"...
Oggi come ieri eravamo ancora in macchina di rientro dalla scuola materna e mi hai comunicato che tu dovevi fare la cacca... Perché farla a scuola proprio non è possibile!

martedì 18 febbraio 2014

Lo smalto arcobaleno...

Fatto il primo esperimento sulle tue unghie e provato lo smalto "fusac" regalo della mamma del "tuo" amico Elias, anche papà ed io abbiamo ceduto alla tua passione per lo smalto o "i matto" come lo chiami tu. Dopo essermi guardata attorno e aver visto che praticamente tutte le bimbe della tua età c'è lo hanno e per non farti sentire "diversa" ho pensato che forse avrei dovuto essere meno rigida su questo punto e ne ho parlato con papà che è stato d'accordo con me.
Così ieri ti ho comprato uno smalto di un bel rosa tenue che quasi è incolore e che appaga contemporaneamente la tua voglia di smalto e la mia voglia che non si veda... 
Inutile dire che tu hai insistito tutto il tempo affinché io ti comprassi uno smalto "di tutti i coloi" come l'arcobaleno. Non mi risulta che esista in commercio uno smalto multicolor e in ogni caso Alice, per ora se fossi in te mi accontenterei di sperimentare le nuances del rosa... considera che per papà e per me è già un grande sforzo...

Se se se...

Se tutti stiamo bene e nessuno si fa di nuovo catturare dal virus dell'influenza...
Se troviamo come sistemare Heidi il prossimo sabato...
Se ci sarà ancora l'offerta per i viaggi i treno in giornata...
Se le previsioni del tempo non sono catastrofiche...
Il prossimo sabato potremmo anche decidere di andare in gita a Roma...
È da un po' che tentiamo di organizzare ma c'è sempre qualcosa che si mette di traverso...
Certo, saranno soltanto poche ore ma sono certa che se tutto si "infila" sarà una toccata e fuga davvero molto piacevole...

Una mamma fifona

Ecco Alice è vero che i bambini sono la bocca della verità ma non credo che sia necessario usare espressioni come "la mia mamma si caga sotto" per sottolineare il fatto che sono meno coraggiosa di te e di papà (sì anche di te). E poi non è nemmeno necessario mettere i manifesti di questa mia caratteristica...
Non è bello quando ti vengo a prendere da scuola sentirmi dire che tu hai pubblicamente informato la classe e le tue maestre che "la tua mamma è una cagasotto"...

"Biccotti plammon pette papà"

Che papà sia un golosone lo sanno tutti, che tu non lo sia è altrettanto noto.
Fra le tante cose dolci che tu non hai mai mangiato ci sono anche i biscotti plasmon.
Ne parlavamo l'altro giorno con papà e lui si lamentava dicendo che avrebbe tanto voluto che tu li mangiassi perché lui ne va ghiotto.
Così ieri quando tu ed io siamo andate a fare la spesa ho pensato di fargli una sorpresa e di comprarne un pacco.
Peccato che per te la parola sorpresa non abbia nessun significato e quando gli hai parlato al telefono la prima cosa che gli hai detto è stata proprio: "abbiamo compato biccotti plammon pette papà"...
La sorpresa non è ovviamente riuscita ma almeno stamattina abbiamo fatto colazione coi plasmon...

La maglia che fa "frou frou"

Alice "Mamma mi puoi mettere quetta maglia anche quando tonna la mia amica Giuia?"
Mamma "se vuoi... Ma perché?"
Alice "pecchè quetta maglia fa "fù fù" e se io non ho una maglia che fa "fù fù" non va bene, Giulia mi dice che la sua lo fa..."
Femmina dentro e fuori.... Si salvi chi può!

lunedì 17 febbraio 2014

Incontri speciali

E poi per caso, mentre sei alla ricerca di qualcuno che possa occuparsi del tuo cane e voler gli bene mentre tu non ci sei, ecco che fai un incontro bello con una persona speciale che hai sentito subito affine ma che conoscendola scopri ancora più vicina a te di quello che avevi immaginato.
E ti ritrovi a pensare per tutto il giorno a quella persona e a quell'incontro e senti che Heidi starà davvero bene e pensi a quanto sua bello che la vita riesca a regalarti delle sorprese così incredibili!
E quando una giornata si è arricchita di un incontro così è una giornata che vale la pena di aver vissuto e che lascia un segno.

Puro amore

Hai voglia di mamma, mi chiedi di addormentarti a koala, ti avvicini per avere i "momenti coccole", mi dici che sono nel tuo "cuoje", ti butti fra le mie braccia e poi mi stringi forte, mi corri incontro e mi dici che ti sono mancata, ti accoccoli fra le mie braccia cercando protezione, vuoi farmi il pieno di "cabbuante" di bacetti...
Non mi perdo un attimo di questi preziosi istanti di puro amore.
Grazie Alice

Ce la posso fare

Come ogni cosa bella anche le vacanze hanno il rovescio della medaglia e quando si torna a casa ecco che le cose da fare sembrano moltiplicarsi. Lavatrici da fare, da stendere da raccogliere, da riordinare... Tu stamattina sei tornata a scuola (fortunatamente) e io sono riuscita ad incastrare in mezzo ad altre cose anche un paio di lavatrici... Ora guardo i panni stesi, penso alla spesa che faremo quando ti sveglierai e mi ripeto "ce la posso fare"...

domenica 16 febbraio 2014

La risposta giusta...

Tu da qualche tempo in maniera piuttosto irriverente mi prendi in giro per il pancione. Anche stasera la scena di è ripetuta sotto gli occhi di papà e mentre io come ogni volta ci sono rimasta male, sentendomi una mongolfiera con le gambe...
Papà ti ha presa da parte e ti ha spiegato che dovresti essere grata a quella pancia che ti ha ospitata, nutrita e che si è presa cura di te per nove mesi...
Io l'ho sentito e ascoltando le sue parole mi sono emozionata.
Ecco questa per me è stata una bella dichiarazione d'amore...

Conversazioni telefoniche e molto di più....

Si sa, i bambini imitano gli adulti e oggi tu hai dato un'evidente dimostrazione di quanto sia vera questa affermazione. Hai preso il tuo telefono finto di Peppa e passeggiando hai cominciato una finta telefonata: gesticolavi, ridevi, facevi le pause per ascoltare il tuo interlocutore, chiedevi di parlare con qualcun altro e richiamavi perché addirittura cadeva la linea! Il tutto al telefono prima con "Matidde", poi con la sua mamma "Bigginia" e di fine anche con "Zizi" che hai prontamente passato a papà che doveva dirgli una cosa importante...
Speriamo solo che papà e Zizi si siano messi d'accordo per vederci presto perché mi sa che non solo a me manca Bigginia ma anche che a te manca Matidde....

sabato 15 febbraio 2014

Pennellate innevate - Post 6 giorno 3 - Soli?

Uscire dall'albergo papà ed io, mano nella mano (più per non scivolare che per romanticheria...), andare a bere un caffè (lui) e un cappuccino io, chiacchierare senza essere interrotti 30 volte in un minuto... No Alice non è un sogno! È capitato oggi quando tu hai preferito restare al baby club a giocare con la brava e bella "Aianna" la "maetta"(maestra) come la chiamavi tu, e le tue nuove amichette (a mio parere davvero poco simpatiche!) regalandoci così un raro e piacevole momento di intimità. 
Tu stai davvero crescendo... e non solo fisicamente...

Pennellate innevate - Post 5 giorno 3 - "Tanca motta!"

Oggi hai provato a "sciare" con tanto di casco, occhialoni e sci con le renne...
Eri bellissima e super fesson come sempre o "sic" (chic) come amo definirti tu ultimente.
Poi dopo una mattina di giochi con la tua nuova amica Anna e una mini lezione di sci con papino, siamo tornati in albergo e ru in ascensore ci hai informati che eri davvero "'tanca motta (morta)" non più semplicemente stanchetta, come dici di solito.... 
Si sa, la montagna stanca!

Pennellate innevate - post 4 giorno 3 - Non si può...

Non si può preparare un panino e una brioche per il tuo spuntino e poi mangiarlo io...
Non si può nel primo pomeriggio ritrovarsi in due seduti sul tuo letto mentre tu dormi comodamente sul nostro lettone...
Non si può ascoltare sempre e solo le stesse tre canzoni: Mika e Chiara, Violetta di x factor e Cocco e Drilli...
Buon divertimento famiglia!!!

venerdì 14 febbraio 2014

Pennellate innevate - Post 3 giorno 2 - Stanca e affamata

Piuttosto stanca o stanchetta, come diresti tu dopo la prima giornata passata sulla neve. Il bob le pallate i giochi... È stato bello, come immaginavo ma davvero molto faticoso. Non dimentichiamoci che ho un'età io...
Ora siamo in camera, voi dormite io ho fame. 
Già la montagna mi ha risvegliato un appetito da paura... Ma sai che ti dico Alice? Mi sa che mi vesto e scendo a cercare qualcosa da mangiare! Sono certa che qualcosa troverò....

giovedì 13 febbraio 2014

Pennellate innevate - Post 2 giorno 1 - Tu sei avanti Alice!

E poi in macchina tu poco prima di Padova con uno squillante "svegliata!" ci segnali che la tregua è finita. 
Poi poco dopo incredibilmente riconosci il teatro dove a Santo Stefano abbiamo visto lo spettacolo di Cappuccetto Rosso insieme ai nonni. E siccome la memoria e il senso dell'orientamento non ti mancano hai subito capito che eravamo vicini a Vicenza...
Tu sei avanti Alice!!!

Pennellate innevate - Post 1 giorno 1 - In viaggio

In macchina diretti in montagna dopo poco più di cinquanta chilometri tu già chiedi quando arriviamo e se mancano due cubbe (curve)... 
La macchina carica di medicine sembra un ospedale da campo, questa volta ci siamo portati anche l'apparecchio per l'aerosol tanto per essere davvero pronti a tutto!
In sottofondo Bruce come colonna sonora mentre papà come sempre taciturno guida...
Io ho proprio voglia di qualche giorno di neve e poi devo fare un bellissimo pupazzo di neve, giocare a pallate e inaugurare il nostro bob biposto rosso fiammante!!!
Montagna arriviaaamo 'appettaci!

Strane conversazioni

Ieri pomeriggio mentre facevamo merenda insieme, tranquillamente sedute attorno alla nostra tavola rotonda tu all'improvviso hai cominciato a parlare da sola, come se facessi conversazione con qualcuno... Ti ho guardata piuttosto perplessa e ti ho chiesto con chi stavi parlando e tu allora con sguardo vispo e aria furbetta mi hai zittita con un semplice "non posso dillo è un segheto... (Segreto)".
Non ho indagato... Per l'amico immaginario non sono assolutamente pronta!

mercoledì 12 febbraio 2014

Momento di panico...

Metti un tardo pomeriggio qualsiasi e il rilassante momento del bagno di tua figlia. Lei gioca nell'acqua e tu seduta sulla tazza del wc ovviamente chiusa, la guardi sguazzare e schizzare felice. Poi all'improvviso gli schiamazzi cessano e il bagno si "riempie" di un inusuale e fastidioso silenzio. 
La guardi, lei non sorride più e la sua faccia ha assunto un'espressione cupa e spaventata. 
"Che succede? Qualcosa non va? Stai male?" Ti affretti a chiederle avvicinandoti timidamente a lei che resta immobile seduta nell'acqua. Un attimo di esitazione e poi col terrore negli occhi ti dice "mi cappa la cacca!". "Tutto qui?" Pensi tu e subito ti rianimi... "Che problema c'è?" la tranquillizzi, "ora ti lavo in fretta e poi puoi fare la cacca!" E intanto ti avvicini al bagnoschiuma. "No mamma mi 'cappa fortissimo!" Insiste tua figlia con sguardo implorante... La guardi e le dici "Va bene allora cerco l'accappatoio della piscina (l'altro è già chiuso in valigia) e poi ti asciugo così puoi fare la cacca senza prenderti una bronchite (visto che questa volta non ci siamo andati poi così lontani). "No poi fallo!" Ribatte a quel punto lei decisa. "Pendi il tuttutei (computer) e pottamelo (portamelo) peffavojeee (per favore), ti appetto (aspetto) mentre lo cecchi (cerchi)!" Stai per ribattere quando aggiunge "e non dimenticae il matitone!". Certo, come si fa a dimenticare il matitone in un momento del genere... Perché dell'accappatoio se ne può fare a meno, ma del matitone per scrivere sul computer proprio no!!!
Certo che sei strana....
Comunque sia sono arrivata in tempo e dopo averti arrotolata in un telo ti ho posizionata sul water naturalmente copi aver trovato computer e accessori...

Felice di fare la mamma!

OK, probabilmente pensandoci bene il mio rapporto con il mondo del lavoro non è stato dei migliori... Così mi capita quando telefono in qualche ufficio di ascoltare le voci e di immaginare quelle persone chiuse fra quattro mura spesso dalle prime ore del giorno fino a tardo pomeriggio e penso alle loro vita imprigionate, come per molti anni è stata la mia... 
No Alice, il mondo del lavoro non mi manca, non sento nostalgia delle cene fra colleghi e della pausa pranzo, non invidio chi ogni mattina deve vestirsi in un modo più consono all'ambiente invece di indossare comodi pantaloni e scarpe da ginnastica. 
Più ci penso e più sono felice di fare la mamma! Se poi la figlia sei tu allora è davvero tutto perfetto!

Tu giochi

Tu giochi, fai le pappe alle tue bambole e quando tu accorgi che i maccheroni crudi che cadono per terra diventano un ottimo spuntino per Heidi, prendi quelli che restano e li chiudi in un barattolo col coperchio, poi con aria beffarda la chiami e le fai annusare il barattolo chiuso...
Poi abbandoni la cucina e passi a giocare con le principesse, organizzando un grande ballo e ti senti che cambi le voci a seconda dei personaggi e quando chi parla è il principe ecco che dalla tua bocca esce un vocione profondo e cavernoso, ma solo fino a quando non parla la principessa che con la sua esile vocine si rivolge al suo amato con un dolcissimo "cao te chieo mucio (caro te quiero mucho ovvero caro ti amo tanto)".

La valigia del dubbio

Nel dubbio nella speranza e nell'attesa di sapere domani dalla pediatra se la montagna può farti bene oppure no le valige vanno comunque preparate. Dopo un'opera laboriosa la tua è pronta. Sono certa di essermi dimenticata qualcosa ma come direbbe papà tanto non andiamo in un'isola sperduta quindi qualsiasi cosa dovesse mancare la compreremo. 
Ora resta la cosa difficile: la mia valigia. Sulla tua avevo già qualche idea, sulla mia invece ho un profondissimo buco nero! Come sempre andrò a caccia delle cose pulite e cercherò di metterle insieme senza sembrare un arcobaleno di colori... Questa sì che è una vera mission impossible!

Splendida ingenuità

Seguendo il consiglio della pediatra oggi nell'ora più calda della giornata dalle 11:30 alle 12:30 siamo state un pochino fuori all'aria aperta, per godere di questo splendido e inaspettato sole. Tu ti sei divertita, sei andata sui giochi e poi prima di tornare a casa ti sei messa a raccogliere le margherite che sono già numerosissime in mezzo al prato. Hai finalmente imparato che per tenerle in mano ci vuole lo stelo lungo e perciò hai cominciato a farne un bel mazzolino, il tutto sotto il mio sguardo sempre attento e vigile. Io ti indicavo le zone dove c'è n'erano di più e tu correvi felice a prendere le più belle. Poi a un certo punto hai "nascosto" dietro la "teina" il tuo bel bouquet e con un'aria furbetta mi hai detto "mamma quando allibiamo a casa ho una soppesa pe te. Non te la posso die pecchè è una soppesa...". Io ti ho sorriso e guardando l'ora ho detto "dai allora andiamo che sono curiosa!". Mentre tornavamo a casa mi hai chiesto di aspettarti spiegandomi che dovevi raccogliere qualche altro fiore per il tuo bel mazzolino. Poi sei tornata a nasconderlo dietro la schiena e una volta arrivati di sopra preceduto un magico e misterioso "abra cadabra" ecco che mi hai mostrato il più bel bouquet che io abbia mai visto! A dire la verità non è stata proprio una sorpresa ma è stato comunque uno splendido regalo.

Una bimba "a luci spente"

Questa mattina ancora prima di scendere hai detto a papà che avevi "mal di tetta (testa)" e che eri "'tanca (stanca). La tua faccina "al Bentelan" con quelle occhiaie  che ti cerchiano gli occhi facendoli sembrare gli occhi ancora più grandi era davvero poco rassicurante. Poi hai cominciato a dire che "l'oecchio" ti faceva male e subito dopo aver fatto colazione ti sei messa sul divano abbracciata ad una bambola, circondata dai cuscini e con la copertina sopra e non ti sei più mossa nemmeno quando è arrivata Angela. Vederti così mogia e irriconoscibile era una pena. Ti guardavo e mi chiedevo dov'è la mia bambina? Pensavo "Questa bimba è come una macchina che va avanti a luci spente...". 
Non sapendo più cosa fare dopo averti dato la tachipirina per farti passare il mal di testa ho chiamato la pediatra che mi ha subito rassicurata. Mi ha spiegato che la tua stanchezza è normale, fa parte di questi giorni di convalescenza e dipende da tutte le medicine che hai preso per guarire.
Le sue parole insieme al tuo buonumore e alla tua allegria che lentamente hanno cominciato a fare capolino mi hanno fatto tirare un sospiro di sollievo... 
Non vedo l'ora che tu ritorni la mia "bimba a tutto gas!".

I tuoi risvegli

In questi giorni non vai a scuola e quindi papà ed io non ti svegliamo e aspettiamo che sia tu a farlo spontaneamente. Di solito non tardi molto, al massimo di una decina di minuti rispetto ai normali giorni infrasettimanali. E quando oggi ho sentito che eri sveglia e papà è salito di sopra ho subito sentito le tue risatine e mi è venuto in mente che per te è sempre stato così: ti sei sempre svegliata di buon umore, ridendo o chiacchierando, raramente piangendo, anche quando eri piccola.
I tuoi risvegli allegri sono una certezza e stimola il buonumore in chi ha la fortuna di viverli al tuo fianco. Buongiorno tesoro!!!

martedì 11 febbraio 2014

Dov'è finita la mia privacy?

Scena di oggi pomeriggio a casa nostra.
Tu dormivi io ricevo una telefonata sul cellulare. Rispondo e parlo a bassa voce. Finisco la telefonata e immediatamente sento dal piano di sopra una squillante vocina che mi chiama: "mammaaa?". Io mi affretto a rispondere "arrivo!". E la vocina continua "no, no sebbe! (Serve). Chi eia (era) al telefono?" e ancora prima che potessi rispondere ha aggiunto "eia Angela?, quando viene?".
Ecco Alice a questo proposito mi sento di dirti che origliar le telefonate degli altri non è elegante e poi volevo anche sapere da te perché mi chiedi chi era quando lo sai benissimo perché hai ascoltato in rigoroso silenzio ogni singola parola che ho detto...

Amo stare qui

Ieri sera mentre aspettavo pazientemente che tu ti addormentassi, "parlavo" in Facebook con un'amica ritrovata e mi sono scoperta a fare una strana dichiarazione d'amore...
"Amo questo posto dove sono rinata e dove ho vissuto le più grandi gioie e i più grandi dolori della mia vita.
Amo questi luoghi che mi hanno regalato la possibilità di realizzare il sogno di diventare madre e moglie.
Amo questi luoghi che mi hanno aiutata a crescere e mi hanno insegnato chi sono veramente."


lunedì 10 febbraio 2014

Puzza di fregatura...

"Mamma ma con questa butta (brutta) tosse che io ho se non 'iecco (riesco) a dommie (dormire) secondo me se mi potti (porti) nel votto (vostro) letto io dommo (dormo)!"
"Alice secondo me anche con questa brutta tosse tu nel tuo letto riesci a dormire benissimo e anche senza questa brutta tosse tu sei una furbacchiona!"
Qualcosa mi dice che stanotte il lettone non sarà poi così grande...

Si può tutto

Ma si può esaltarsi di fronte ad un incomprensibile disegno stilizzato di un maiale su carta rosa?
Si può passare una serata ad ammirare l'immagine di un ippopotamo che forse sembra più un bisonte ma che è comunque spettacolare?
Si può perdersi in una rappresentazione di un fantomatico paese col cielo blu e il prato verde e degli strani abitanti con una grande testa e grandi occhi?
Si può continuare a leggere e rileggere quel nome di cinque lettere, scritto in un modo un po' strano e sbilenco ma che per noi è la scritta più bella che abbiamo mai visto?
Si può continuare a inviare via sms e a pubblicare sul profilo Facebook dei disegni di cui probabilmente non frega nulla nessuno ma che a noi sembrano più belli di un quadro di Picasso?
Si può, quando l'artista è tua figlia si può tutto!!!

Le sorprese non finiscono mai

E dopo avermi stupita facendomi scoprire all'improvviso ieri che eri addirittura in grado di disegnare la Peppa "a modo tuo", ecco che oggi mi hai chiamata per farmi vedere che avevi addirittura firmato uno dei tuoi disegni. 
La cosa incredibile? Era vero! 
E pensare che fino a due giorni fa facevi dei segni a casaccio... 
Ora addirittura ti firmi!!!

Le unghie non sono più un segreto

In un pomeriggio di clausura forzata che segue a un week end anche lui di clausura, vale tutto per passare il tempo, anche lo smalto rosa coi brillantini sulle tue piccole unghie così tanto tenere e così poco fashion.
Te lo sei lasciata mettere restando assolutamente immobile prima, durante e dopo (ho trovato un modo per farti stare ferma!), poi hai cominciato a girare con le mani rigide come se fossero di ghiaccio e hai continuato a guardarle estasiata ripetendo "sono bellissime!" con una "S" più sibilata che mai!
E quando hai visto entrare papà dalla porta non gli hai detto nemmeno ciao e gli sei subito corsa incontro mostrandogli orgogliosa le tue unghie "popio" come quelle della mamma...
Ma non eravamo d'accordo Alice che lo smalto sarebbe stato un segreto fra di noi e non avremmo detto nulla a papà e avremmo aspettato per vedere quanto tempo ci avrebbe messo ad accorgersi della novità?
Ah, comunque volevo dirti Alice che le mani te le puoi lavare anche con il sapone e non preoccuparti che lo smalto non se ne va via!



Il tuo punto di vista...

I bambini dello Zecchino d'Oro che in un video in bianco e nero degli anni settanta cantano "Cocco e Drilli" per te sono "i bambini nel ghigio (grigio)"...
Il bimbo che nella sala d'aspetto della pediatra comincia a camminare con passo instabile se cammina "vuol dire che è quasi gande (grande)"...
Se non vuoi più mangiare il pesce significa che "non c'è più potto (posto) nel pancino" però per un pezzetto di cioccolata il posto magicamente si trova...
Quando all'uscita da scuola mi fermo a chiacchierare con le altre mamme tu mi tiri il braccio e insisti nel ripetere "ho toppo (troppo) sonno devo popio dommie (proprio dormire)" ma quando arriviamo a casa incredibilmente tu non sei più "tanchetta (stanchetta)"...
Mika è sicuramente il fidanzato di "Chiaa" che canta con lui "Bieni (vieni) con me" e altrettanto sicuramente canta meglio di Bus (Bruce Springsteen...) e di chiunque altro... 
Vicenza, Ravenna non sono città "pè posassi (per sposarsi)" e chi lo fa fa una cosa "dabbeo 'tana (davvero strana) e anche un po' 'idicola!"...
Ecco magari Alice questo tuo particolare e discutibile ultimo punto di vista eviterei di condividerlo con lo zio Emanuele e la zia Laura che fra poche settimane si sposeranno a Vicenza...

domenica 9 febbraio 2014

Quanto dura la cacca?

Durante le tue lunghe sedute in bagno (in cui assomigli sempre più a papà) io passo il tempo a chiederti se "hai fatto" per sapere quando arriva il mio turno di lavarti il... culo. Ultimamente nella speranza di accelerare i tuoi tempi ho cambiato domanda e sono passata a chiederti "come va?" domanda alla quale tu rispondi semplicemente "bene!" senza scomporti e rimanendo "comodamente" seduta sul wc, con tanto di asciugamano sulle gambe e scaletta per appoggiare i piedi e il computer...
Oggi ad un certo punto stanca di attendere i tuoi tempi biblici mi sono affacciata al bagno e ti ho chiesto "quanto manca?" E tu con aria pensierosa hai guardato lo schermo del tuo computer e poi mi hai risposto "poco mamma, zinque minuti".
Eh sì perché la durata della tua cacca dipende esclusivamente dal tempo che manca a finire il gioco che stai facendo... 

Il tuo primo disegno!

Uno aspetta oltre tre anni per vedere la tua opera prima, nel frattempo ti compra colori di tutti i tipi, pennarelli, pastelli, gessetti e colori a cera, ti mette a disposizione fogli di carta e lavagnette, ti insegna a fare le pitture con le mani e poi, quando finalmente tu decidi di esprimere la tua giovane arte in erba... ecco che mi corri incontro mostrandomi orgogliosa il disegno di mamma? No! Di papà? No! Ehm... Di Heidi? Nemmeno! Della Peppa... 
Sì, è dura da digerire ma la prima cosa con accennati degli occhi e un sorriso che è uscita dalle tue mani, la prima immagine "di senso compiuto" che hai disegnato è stata proprio lei la maialina ballerina amata da tutti i bimbi... La Peppa!

Frasi senza senso

Ieri sera continuavi a ripetere "con quetta butta febbe io popio non iesco a dommie" (con questa brutta febbre io proprio non riesco a dormire) poi all'improvviso guardandoti attorno e indicando con il tuo citino in giro nel vuoto, mi hai detto "non posso 'tale con tutti quetti libi..." (Non posso stare con tutti questi libri) e quando ti ho scritto dov'erano i libri mi hai risposto convinta "qui in macchina!".
Per fortuna che poi la febbre è un po' scesa e tu ti sei riuscita ad addormentare, perché vederti delirare mi ha davvero molto spaventata...

sabato 8 febbraio 2014

Un anno perso!

In questi giorni Alice mi è capitato di riflettere un po' su questo ultimo anno.
Ho notato che da qualche settimana mi sento davvero bene e sono molto più serena e tranquilla. 
Non so se questa mia serenità si nota anche dall'esterno ma per me è evidente.
Mentre prima vivevo ogni istante con il costante pensiero di essere "malata" e la parola cancro con annessi e connessi era la prima cosa a cui pensavo ogni giorno aprendo gli occhi, ora mi accorgo che certi giorni non mi viene nemmeno in mente e solo ogni tanto mi capita di pensare "ah già è vero che io ho avuto anche il cancro!". 
È come se prima vivessi con una pesante zavorra che mi ancorava al suolo e mi impediva di spiccare il volo, come se vivessi ogni emozione, ogni situazione senza lasciarmi davvero coinvolgere, e andavo avanti col freno tirato, con gli occhi velati e il fiato sospeso. 
Ho vissuto così ogni attimo di questo lungo, lunghissimo ultimo anno, sentendomi spettatrice della mia stessa vita. Ogni cosa che ho fatto, ogni gesto, anche il più banale come bere un caffè l'ho vissuto in maniera piuttosto asettica e con il costante pensiero della morte al mio fianco. 
Ho vissuto un anno della mia e della vostra vita da persona malata, sentendomi io per prima "precaria", come se fossi in prestito. 
Poi finalmente il giro di boa, il primo anno post cancro e quella sensazione di leggerezza e libertà che non ricordavo nemmeno più. E ho cominciato a vivere, a pensare, a ragionare da persona sana, senza angosciarmi per un brufolo e senza partire sempre dall'idea di avere un cancro. Ho smesso di sentirmi malata e ho ricominciato ad essere davvero felice e sono riuscita addirittura a sorridere. Improvvisamente ho capito di aver perso un anno... Un anno di te, di me, di noi...
Purtroppo il tempo perso non si può recuperare ma ora mi resta ancora una cosa da fare: ridere, non sorridere. Eh già, non ricordo da quanto tempo non faccio una bella risata, una di quelle che non riesci a trattenere e che riescono addirittura a farti scendere le "lámiche" (lacrime) ma quelle di gioia, non quelle di disperazione!!!

Ansia...

Ecco, come dire, la tua febbre che sale fa salire anche la mia ansia... 
Non so davvero più cosa fare vorrei averla io piuttosto che vedere te con quella faccina sbattuta e quegli occhioni lucidi. In questi momenti vorrei essere una pediatra per avere la certezza di cosa è giusto fare e per non dover aspettare lunedì per avere un parere medico... E poi che davvero noi non possiamo lamentarci visto che la tua bravissima pediatra ci ha ricevuto anche questa mattina nonostante fosse sabato! Ma ora a distanza di poche ore vedendo che tu stai ancora così male io sono di nuovo in crisi e vorrei che non fosse sabato per poterla chiamare e dirle che la tua febbre non scende... Ufff Alice ma si può sapere perché ti ammali sempre di venerdì o sabato?

I capelli mescolati...

E anche ieri sei riuscita a tradurre meravigliosamente con le tue descrizioni le immagini che quotidianamente tutti abbiamo davanti. Parlavamo dei capelli della tua maestra Grazia e tu mi hai detto che erano "meccolati" (mescolati). 
I capelli mescolati non l'avevo davvero mai sentita ma mi piace questo buffo modo di definire i capelli con le meches. Ma come ti vengono certe cose?

"Cunca cunca"

Tu ammalata sei ancora più tenerona e vuoi tante meritate coccole. 
Quando siamo sedute sul divano mi chiedi di darti la mano, a letto vuoi essere abbracciata e poi all'improvviso ti avvicini e mi dici che vuoi fare "cunca cunca". "Cunca cunca" è il tuo modo di dire che vuoi fare come quando eri una neonatina ed essere stretta al petto. 
È il nostro linguaggio madre/figlia... 
Ti confesso una cosa tesoro: anche a me piace tanto fare "cunca cunca" insieme a te...

Giocando sulla "neve"

Niente gita sulla neve oggi ore noi è non potremo inaugurare il nostro bob rosso fiammante che papà ci ha regalato ieri sera! Ma tu non ti sei persa d'animo e oggi hai deciso che sul non ci si poteva andare anche in casa, sul tappeto! Così lo hai caricato con tutte le cose che volevi portarti dietro e poi ti sei seduta con la tua bambola in mezzo alle gambe e hai cominciato a scivolare con l'immaginazione... Una volta arrivata a destinazione hai fatto anche un grande pupazzo di neve!
La fantasia e la voglia di divertirti non ti mancano... Se soltanto andasse via questa febbre noi sulla neve ci andremmo davvero.,

Cena... Francese?

Vista la tua febbre oggi non abbiamo potuto fare la nostra "spesa di famiglia" e mentre tu sei rimasta a casa con papino io sono andata da sola al supermercato.  Prima di uscire vi ho chiesto se avevate bisogno di qualcosa e tu senza pensarci troppo mi hai subito fatto le tue richieste per la cena (e per il pranzo). Per pranzo gnocchi al ragù tanto per cambiare.... E per cena mi hai chiesto "tigell"... No, non mi sono dimenticata di scrivere la "E" in fondo al tipico piatto modenese, tu le chiami "tigell" alla francese! Che abbiano o meno la "E" finale le tigell(e) sono il nostro piatto preferito e sono proprio contenta stasera di fare le tigell!

Di nuovo febbre!

E quando nel cuore della notte dopo un incubo ti ho portata nel nostro letto ecco che ho subito sentito che tu scotta i... Ti ho provato la febbre e il termometro arrivava quasi a 39.
Eccola qui, la mia cucciolotta che parla parla parla come se fosse ubriaca, che si arrotola in mezzo alle coperte, che dice che non ha sonno e che sta di nuovo male...
Uff che pena vederti così, speriamo che passi in fretta!

venerdì 7 febbraio 2014

Tu non ti vuoi curare!

Un raffreddore che non passa, delle orecchie che un giorno sì e l'altro no ti fanno male, il catarro che proprio non vuole andarsene e tu che non vuoi prendere le medicine! Hai deciso che i soffioni (spray nasale) non li vuoi fare, che la medicina per fluidificare il muco non ti piace (non l'hai nemmeno assaggiata), che le gocce nel naso non le vuoi... e noi diventiamo matti nel tentativo di curarti.
Ma oggi quando davvero non sapevo più come fare a calmarti e a convincerti, ecco che papà con uno stratagemma è riuscito a farti prendere le medicine. È arrivato con due mini bicchierini ed è bastato dirti che era il solito sciroppo perché tu lo prendessi senza fare assurde tragedie...
E bravo papà che stasera ha avuto un colpo di genio!!!

Mamme chiare!

... e per la prima volta mi ritrovo ad avere un'amica che si chiama Chiara e la cosa mi fa un effetto decisamente strano. Non era mai capitato prima. 
Si ho avuto qualche compagna di scuola "omonima" ma non mi sentirei di definirle amiche. 
Con Chiara la mamma di Giula, la tua amichetta del cuoje, nonostante la differenza di età, sento invece di avere tante cose in comune, oltre a due figlie molto "fesson"...  E stasera tu quando facevi l'elenco dei nomi dei genitori dei tuoi amici eri davvero soddisfatta del fatto che tu è Giulia avete le mamme con lo stesso nome...

Ti diverti la faccia!

Portarti alla fiera del paese, vederti saltare di gioia, sentirti urlare "fantastico!" e poi subito dopo "mi diverto la faccia!", guardarti mentre sorridente mi sfrecci davanti seduta sul "bucomela" e poi salire con te e sentire come ti raccomandi a me di tenermi "tetta tetta (stretta stretta)", e poi ancora vedere come tu mi tranquillizzi mentre io mi "caco sotto"...
Oggi visto che non hai dormito dopo la gita dalla pediatra, approfittando della splendida giornata e della festa del patrono, siamo andati alle giostre.

Dottoessa mi fa male qui!

Oggi quando ti ho accompagnata dalla pediatra mi sono resa conto di quanto tu sia diventata grande. 
Considerando aquello a fui ho assistito penso che davvero tra un po' ci potrai andare da sola dalla dottoressa.... La chiami per cognome, le dici dove hai male e di che tipo di male si tratta se é a fitte o un dolore continuo, se mi dimentico di dire qualche sintomo tu prima di uscire lo dici direttamente alla pediatra e soprattutto le fai presente le quali sono le medicine che non vuoi...
Se preferisci la prossima volta ti aspetto in macchina...

Lámiche

Pronunciato da te avevo sempre e solo sentito il singolare della parola lacrima "làmica" alla quale mi ero ormai perfettamente abituata, ma oggi quando ti ho sentita fare addirittura il plurale "lámiche" (lacrime) ho sorriso notando la perfezione con cui riesci a rendere il plurale di una parola che hai modificato nella sua versione singolare. Ti dirò una cosa, mi piaceva la parola al singolare e quella al plurale la trovo ancora più bella!

Senza dormire!!!

Eri da poco andata a dormire quando ho sentito la tua inconfondibile voce chiamarmi, decisamente con un tono troppo poco assonnato e troppo squillante. Ho capito subito che si prospettava un pomeriggio difficile e più lungo del solito. Sono venuta su sperando che tu mi dicessi semplicemente  "ho sete" invece mi hai guardata e mi hai detto subito "andiamo giù? Io non ho più sonno!".
Io di fronte ad un'affermazione così inequivocabile non me la sono sentita di insistere. Ricordo bene com'era difficile quando da piccola ero costretta a restare a letto il pomeriggio pur non avendo più sonno... Così senza nemmeno tentare di convincerti a dormire, ti ho presa in braccio e ti ho portata giù...

Voglia di estate

Qua do uscendo da scuola oggi hai visto il sole e una splendida giornata primaverile hai subito gridato "evviva è estate!" E poi hai fatto la strada fino ad arrivare a casa raccogliendo fiori e cantando "andiamo al maaare!".
Anche tu come me hai voglia di estate, si sole, di mare, di caldo, di vacanze, di sabbia, di bagni, di  stare all'aria aperta....
Dai teniamo duro ancora qualche mese...

Leader o rompipalle?

Oggi la maestra Grazia mi ha detto che sei una "bella comandona", del resto ne avevo il sospetto anche prima che me lo dicesse... Ma la cosa che più la stupisce non è il fatto che tu comandi ma che le tue amichette della truppa "Giula" "Laula" "Saa" bionda e "Scianel" obbediscono...
Io sostengo che tu sia una Leader, papà molto meno "poetico" dice che sei semplicemente una "rompipalle...".... Chi avrà ragione?

Amore per la lettura!

Ti svegli e ancora prima delle otto fai subito il programma per il week end sottolineando ripetutamente quali sono le cose che vuoi assolutamente fare: andare i "libeia" (libreria) e andare alle Befane (il centro commerciale). No, non sei ancora interessata al giro di shopping per i negozi, ti piace andare in quel centro commerciale per due motivi: il primo perché ci sono carrelli speciali per bambini a forma di macchini a. Il secondo perché all'interno della galleria c'è una grande libreria col reparto libri infantili...
Decisamente ti piace leggere!!!

giovedì 6 febbraio 2014

Con le unghie "uccicanti"!

Oggi mi sono andata a rimettere a posto le unghie e ho deciso di fare un colpo di testa e di fare un colore leggermente diverso dal solito: un po' più bianco e addirittura con i brillantini... 
A papà decisamente la variante "fesson" non è piaciuta e ha commentato con una faccia storta e con un semplice "diciamo che mi piacciono di più senza". Penso intendesse senza smalto, ma probabilmente si accontenterebbe anche di una versione senza brillantini...
A te invece sono piaciute e quando te le ho fatte notare hai spalancato immensamente gli occhioni e poi hai esclamato "UAO MAMMA LE UNGHIE TUTTE UCCICANTI!".
Qualcosa mi dice che papà dovrà abituarsi a questi dettagli luccicanti... forse è un bene che cominci a farsi l'occhio guardando le mie unghie.

L'importanza dei dettagli...

In attesa dell'arrivo del vestito da carnevale di Alice nel Paese delle Meraviglie, comprato su internet e spedito oggi, nel frattempo abbiamo ritirato la gonna e il grembiule fatti dalla sarta per te. Inutile dire che ti sei esaltata e quando è tornato a casa papino gli abbiamo fatto la sorpresa di farti vedere travestita da "Alice Paese", come la chiami tu. Il vestito ti piace anche se hai controllato attentamente i singoli dettagli guardando il libro e la bambola... Hai subito detto che alle maniche mancava un pezzo (la parte a palloncino sulla spalla), e poi hai storto il naso di fronte al fiocco nei capelli che è azzurro e non nero come dovrebbe essere... per non parlare delle scarpe che mi hai ripetuto almeno dieci volte che devono essere "neie"! (Nere). Altro problema: i capelli: quelli di Alice sono gialli i tuoi sono "castagni". Sappi Alice che mi rifiuto di metterti la parrucca a poco più di tre anni!

mercoledì 5 febbraio 2014

Sguardo al futuro

Stasera mentre abbracciate nel lettone ci stavamo facendo un'intensa dose di coccole quotidiane, mi hai sussurrato "è pe' quetto che ti vollio bene mamma, pecchè mi fai tante caezze e mi dai tanti bacini!"
E poi mi hai detto: "io da grande vollio fae la mamma come te, con un bambino veo peó, anzi una femmina e la chiameó... Matidde, e io saó mamma Alice e poi ci sarà papà Leo che è già il mio "mooso".
Allora ti ho chiesto se non volevi più fare la dottoressa e tu mi hai detto che ti "piaceebbe peó e più mello fae la mamma allora vuoi avere un'amica dottoessa...".
Mi sembra che le idee tu le abbia abbastanza chiare e stasera mi hai fatto un quadro piuttosto dettagliato di come oggi immagini il tuo futuro. Anche se sono certa che cambierai idea più di qualche volta...

Dentro gli spazi

E all'improvviso una sera guardi tua figlia colorare e scopri che non solo ha imparato a stare dentro gli spazi ma ora rispetta anche i colori e tende a copiarli dal disegno di riferimento.
Così oggi hai colorato la tua prima Biancaneve con tanto di vestito giallo col corpino blu!
E di nuovo mi sorprendi per i progressi...

La maglia con Babbie

Per la prima volta questa mattina mentre ti vestivo hai pianto perché non ti piaceva la maglia che ti ho messo. Mi hai continuato a ripetere che Babbie (Barbie) è da bimbi grandi. Nemmeno sapere che Barbie é uno dei personaggi preferiti della tua amichetta Giulia è servito a farti smettere di piagnucolare. Poi sei ritornata da scuola con sorriso dicendomi che Sara era "MORITA" di invidia. Ma nonostante questo mi ai detto che a te la maglia con Babbie non piace proprio...

Ai oi oi

Certo che interpretare i nomi dei tuoi canali televisivi preferiti è un'impresa davvero impossibile Alice! 
A volte mi chiedi "'cai" che ho capito quasi subito essere sky. Ma da qualche tempo sei passata a chiedere di vedere "ai oi oi" che non è un nome di una rete televisiva cinese, e non è nemmeno il lamento di uno che si è fatto male, è semplicemente la tua traduzione di Rai yo yo...
Si salvi chi può!

Leonessa o gazzella?

 "Ogni mattina, in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa. Ogni mattina, in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più in fretta della gazzella, o morirà di fame.
Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: L'importante è che cominci a correre...".

Anche se io non vivo in Africa, ogni mattina mi alzo e so che devo cominciare a correre e che non potrò più fermarmi.
Certe mattine mi sento leonessa e anche i capelli entrano nel ruolo e assumono l'effetto criniera. Affronto la mia giornata con determinazione, saltando ostacoli e risolvendo problemi.
Altri giorni mi sveglio gazzella e no, purtroppo il mio fisico non entra nel ruolo assumendo l'esile silhouette la gazzella, e spero vivamente che sulla mia testa non spuntino improvvise e sospette corna... Ma io comincio a zigzagare fra gli ostacoli schivando i problemi prima che diventino tali.
Di certo c'è che ogni giorno io come tante mamme devo correre.
Quando sorge il sole non  importa se ti senti leonessa o gazzella, sei stanca o se hai mal di testa, devi cominciare a correre!
Il ruolo di mamma non finisce mai è ogni giorno c'è qualcosa da fare: cercare il vestito di Alice nel Paese delle Meraviglie o comprare i biscotti da portare a scuola domani...
E mentre mi domando se anche le altre mamme si sentono un po' leonesse e un po' gazzelle, penso che spero che questo mal di testa passi senza dover usare armi chimiche... così forse la mia "giornata da gazzella" si trasformerà in un "mercoledì da leonessa"!

martedì 4 febbraio 2014

Ci vogliamo bene!

Finita l'epoca del "sei allabbato?" "Sei allabbata?" Ripetuto a me e papà in maniera quasi ossessiva, ora siamo passati alla fase "mamma ti voglio bene!" "Papà ti voglio bene!", ripetuto con la stessa frequenza come se davvero fosse possibile avere dei dubbi su questo sentimento. Di solito alla tua affermazione di affetto nei nostri confronti, segue una richiesta di conferma di essere contraccambiata... 
Ecco Alice mi piacerebbe poter variare un po' i nostri dialoghi... perché diventa un po' alienante...

Effusioni amichevoli

E poi ti vedo poco prima della lezione di danza scambiarti baci e abbracci con la tua compagna di scuola e amica Giulia, come se non la vedessi da mesi (sono solo poche ore), con un'intensità tale che faresti invidia a Di Caprio in Titanic... Certo che voi due vi siete proprio trovate!
On so come abbiate fatto i primi tre anni della vostra vita senza frequentarvi!

Madri

Non è necessario avere una "certa età" per essere una brava madre. 
Non è importante avere un laurea per saper fare la madre.
Non è necessario aver partorito un figlio per essere una madre.
Ci sono ottime madri giovanissime e pessime madri laureate.
E ci sono donne che meritano di essere chiamate "mamma" anche se quel bimbo che stringono al petto non è cresciuto nel loro ventre.
Più conosco certe donne e più le ammiro per il loro incredibile modo di essere madri.

lunedì 3 febbraio 2014

La nostra maglia "osa"

Ogni volta che indossavo quella maglia mi dicevi che ti piaceva e ogni volta il tuo viso si apriva al sorriso sbocciando nella stessa frase "che bella malletta mamma!".
Ogni volta che la trovavi appoggiata sul letto la accarezzavi delicatamente e la studiavi attentamente in tutti i suoi dettagli.
Questa mattina hai addirittura notato la diversità dei bottoni sottolineando che uno era tondo e l'altro a forma di "cuoje".
Ogni volta quando la vedevi piegata mi chiedevi se era la tua e quando ti dicevo di no, che era la mia, con aria delusa mi ripetevi che la volevi anche tu, perché era "osa" e "osa" è il tuo colore.
Stamattina l'ho trovata identica ma nella versione "taglia 3/4 anni". Certo se fosse stata un 4/5 sarebbe stato meglio, ma considerando che era comunque scontata al 50% non ho resistito alla tentazione di comprartela.
Ora abbiamo la nostra maglia "osa"!

Forse parlo un'altra lingua...

Questa mattina sono uscita presto con un obiettivo ben preciso: trovare il modo di soddisfare il tuo desiderio di indossare il vestito di "Alice Paese" (delle meraviglie). 
Il primo posto dove mi sono diretta è un negozio che vende solo ed esclusivamente abiti di carnevale da zero a quattordici anni. Lo avevo sempre visto solo passando in macchina ma mi sono detta se non lo trovo lì allora posso davvero decidermi a farlo. Appena dentro al negozio ho dato un'occhiata attorno a me ma non ho visto nulla di simile così mi sono rivolta alla commessa spiegandole le mie semplici necessità: trovare un abito da Alice nel paese delle meraviglie taglia 4/5 anni. Lei sentita la mia richiesta si illumina facendomi ben sperare e subito si dirige verso degli abiti da bambino (maschio) piuttosto piccoli, massimo due anni e prende in mano una tuta in pile azzurra che forse era un vestito da Puffo o forse nemmeno quello... Io l'ho guardata perplessa e le ho detto "ehm, sì ho detto un vestito azzurro, ma quello di Alice è proprio da femmina, direi tutto un'altra cosa rispetto a questa tutina da Gabibbo...". Allora sempre sorridendo si avvicina ai vestiti da fata turchina, anche quelli azzurri ma niente a che vedere col vestito che stavo cercando io... Lo guardo e dico che non mi sembra molto simile a quello che mi serve e in più le faccio notare che mi sembra decisamente grande e lei allora mi dice sì è un po' più grande e io noto che sull'etichetta c'è scritto invece di 4 anni 14.... Come se l'uno davanti al quattro fosse un decoro di abbellimento e non avesse valore... Mentre io sto già cercando la via di fuga e mi domando cosa ancora ci faccio lì dentro, ecco che la commessa si precipita in un'altra area del negozio e prende in mano un vestito bianco e rosso a quadretti... Io la guardo con aria interrogativa e lei prima che potessi chiedere spiegazioni mi dice: abbiamo questo che è da cappuccetto rosso... Sì, penso io, lo vedo... E c'è anche quello da Peter Pan e da Uomo Ragno, peccato che io stia cercando Alice... Intuendo che non mi ha convinta mi dice che ha anche quello della Peppa o volendo quello di George che è azzurro come quello di Alice... Non riuscendo nemmeno più a rispondere faccio segni di no con la testa ma la commessa non si perde d'animo e urla un "c'è l'ho!' così convinto che penso "finalmente ci siamo!". Eccola prendere in mano un vestito di panno verde e arancione con una scimmia attaccata sulla spalla... "E quello?" Chiedo timidamente io senza avere nemmeno il coraggio di avvicinarmi? E lei tutta soddisfatta "è da Pippi Calzelunghe!".
L'ingresso di un'altra potenziale cliente mi ha salvata da una carrellata di assurdi vestiti in ogni dimensione e taglia... E approfittando di un attimo di distrazione della commessa, mi sono data alla fuga... Per fortuna so cucire, qualcosa mini venterò!



domenica 2 febbraio 2014

Una bimba affamatissima

Una bimba affamata è quella che oggi seduta alla nostra tavola, mentre papà ed io aspettavamo pazientemente che fosse pronto il nostro pranzo, ha divorato due etti e mezzo di gnocchetti verdi al pomodoro. Il tutto rapide te e senza nemmeno fare capricci...
Povera Heidi oggi niente avanzi extra per lei...

Chi dorme nel tuo letto?

Capita che in una domenica pomeriggio tu abbia troppa tosse per riuscire a dormire e allora papà decida di venire accanto a te  per riaddormentarti.
E poi ancora capita che più tardi io senta dei rumori strani provenire dal piano di sopra e decida di venire a vedere che sta succedendo e allora la scena a cui mi trovo di fronte è davvero diversa da quella che mi aspettavo.
Papà tutto accartocciato nel tuo letto che dormiva profondamente con vicino il tuo coniglietto rosa e il tuo orsetto beige e tu che nella penombra della tua camera giocavi cercando di fare poco rumore per non disturbarlo...

Con gli occhi accesi...

E poi vedi la foto di quel bambino appena adottato, stretto nell'abbraccio del suo nuovo fratello e i suoi occhi allegri, sorridenti e finalmente felici non possono lasciarti indifferente. Lo guardi e non riesci a non vedere quella luce accesa nei suoi occhi che ridono come forse non hanno mai fatto prima d'ora. E allora ti chiedi come può essere stata la sua vita in quei due anni che ha vissuto in un paese lontano e cerchi di immaginare ciò che i suoi occhi possono avere visto e poi ritornando con lo sguardo su quella foto ti scopri a sorridere. E allora pensi che se la vita è in grado di accendere così gli occhi di un bimbo allora ci sono ancora delle cose meravigliose in grado di illuminare anche una uggiosa giornata!
Buona vita piccolo, goditi ogni momento bello che ti sta per "capitare", te li meriti tutti!

La pioggia della felicità

Oggi piove e questa mattina tu ci hai chiesto di andare in libreria, così dopo esserci messi addosso qualcosa di comodo e dopo aver fatto una bella colazione a casa, papà ed io abbiamo deciso di soddisfare il tuo desiderio. A te non sembrava vero di poter finalmente uscire con le galosce ai piedi proprio come la Peppa e con l'ombrello trasparente e rosa della Peppa. Hai passeggiato lentamente sotto la pioggia saltando a piedi uniti in ogni pozzanghera, hai spiato il mondo da sotto al tuo ombrello godendoti un panorama diverso e gustandoti e assaporando ogni passo, perché questa gita sotto la pioggia a te e è piaciuta davvero tanto!

Tosse di famiglia

Una notte con la tosse come colonna sonora: la tua secca, insistente e fastidiosa, la mia grassa e in via di guarigione, quella di papà un perfetto mix delle nostre due. Abbiamo dormito tutti nel lettone, papà ed io separati ed uniti dalla tua presenza. Non mi hai dato fastidio anzi averti lì mi ha fatto stare bene.
Buongiorno famiglia, speriamo solo che la colonna sonora di oggi sia diversa... 

sabato 1 febbraio 2014

Nuovo regalo del cancro...

Sapevo che rientrava fra le possibili conseguenze dell'intervento che ho subito un anno fa,  lo avevo letto far le numerose pesanti e possibili cose che potevano succedere nel post operatorio, come la temuta semi paralisi facciale, fortunatamente non capitata a me! Poi però nei mesi mi ero dimenticata di tutti quei pericolosi paroloni che nascondevano insidie più o meno fastidiose. Fino a quando l'altro giorno alla visita di controllo il medico dello IEO mi aveva chiesto se mi era mai capitato di sentire la guancia che trasudava. Ho risposto un convintissimo "no" pensando "ah già c'era anche quella schifosa eventualità.....
Ecco appunto, dal giorno dopo la visita la schifosa eventualità (nel senso che fa davvero schifo), si è presentata inaspettatamente lasciandomi assolutamente disgustata e perplessa. Ho sperato che fosse una temporanea conseguenza dopo la visita, ma ormai sono passati diversi giorni e la situazione non è affatto migliorata e ogni volta che sono a tavola ecco che sento quella strana sensazione caldo umida e comincio davvero a pensare che sebbene a un anno di distanza, ma il cancro abbia deciso di farmi un "regalo" del tutto indesiderato...
Chissà perché ma non ho poi così tanta voglia di ringraziarlo per il gentile pensiero...

Il vestito di Alice Paese...

Dopo anni passati a schivare le feste di carnevale perché a te le maschere, anche quelle più banali, spaventavano, ecco che quest'anno a sorpresa hai chiesto il tuo primo vestito di carnevale.... No nessuna fatina o principessa per te, nessun personaggio dei cartoni animati, nessun animaletto... Tu vuoi semplicemente il vestito di "Alice Paese" quello classico azzurro con il grembiule bianco e devi averlo studiato,attentamente perché mi hai già detto che poi ci vogliono le calze bianche e le "cappette nee" (scarpette nere). Tu vorresti anche i capelli biondi ma direi che i tuoi potrebbero andare benissimo così come sono. Il vero problema è che il vestito di Alice Paese non siamo ancora riusciti a trovarlo...

Ed è subito vacanza!

Un gita a Firenze organizzata all'ultimo minuto, una passeggiata mescolati in mezzo ai numerosi turisti tu, papà, io è Heidi, un pranzo in un ristorante mai provato, una parlata diversa da quella a cui siamo abituati... Ed è subito vacanza... Così mi sono sentita oggi mentre tutti mano nella mano con Heidi tenuta al guinzaglio da te e ovviamente anche da me, camminavamo insieme per le vie di Firenze. È stato faticoso ma bello! L'idea di papà decisamente ci è piaciuta!!!

"Cabbuante!"

Una volta ero io che chiedevo il rifornimento di "carburante" e per questo ricevevo una super dose di bacetti da papà. Oggi sei tu che a volte mi fai "il pieno" di bacetti o che mi chiedi di fare a te rifornimento... Papà resta fuori da questo nostro gioco forse perché lui è una "macchina elettrica" mentre io sono decisamente un motore diesel e tu a giudicare dallo sprint, un bellissimo motore a benzina!