sabato 30 novembre 2013

Attimi di felicità

Vivi quarantatré anni senza feste a sorpresa e poi in un mese te ne arrivano due... 
È bello scoprire di essere circondate di tanto affetto da tante amiche che hanno dedicato questo sabato a me facendomi anche un regalo pensato "pezzo per pezzo".
È bello a distanza di un anno ricevere un regalo per il tuo prossimo e imminente matrimonio da un gruppo di amiche che ormai non è più un gruppo ma che l'amicizia é sopravvissuta alla distanza.
Ecco Alice quando ti dicevo che l'amicizia é importante mi riferivo a questi piccoli grandi gesti che riescono a farti dimenticare una settimana davvero difficile, regalandoti la cosa più rara: momenti felici!

A bocca aperta

... per un attimo avevo sospettato qualcosa ma poi avevo pensato che sarebbe stato molto bello ma davvero troppo difficile da organizzare...
Poi non ci ho più pensato.
Stamattina sono arrivata in stazione a Forlì sapendo che avrei incontrato una coppia di amici con la loro bimba.
Già solo questo mi faceva felice. 
Poco prima di partire avevo pensato per un attimo che avrei voluto vivere a Roma per prendere un té con un'altra amica.
Poi in stazione mentre aspettavo al sottopassaggio tutto a un tratto mi sono trovata contornata da facce amiche e non ho più capito nulla...
È stata una grandissima emozione.
Sono rimasta a bocca aperta e senza parole!!!
Si ragazze siete riuscite a togliermi le parole!
Brave!!!

venerdì 29 novembre 2013

Voglia di colore!

Voglia di colore in questo inverno che ci ha già fatto tremare ma non di freddo...
Qualche settimana fa ho comprato un tappeto con sopra tutti i bottoni colorati.
Ieri mi sono innamorata di una coloratissima sciarpa a righe che ho valutato troppo cara e lasciato nel negozio. 
Oggi mi piaceva un vassoio a pois colorati dalla strana e bella forma allungata, ma non avrei nemmeno saputo dove metterlo e anche quello non è venuto a casa con noi.
Noto questa voglia di colore che mi possiede e so che a qualcos'altro di arcobalenoso cederò!

giovedì 28 novembre 2013

Io so chi sei!

Cara Alice, oggi ho iniziato la giornata arlando un po' di te con la tua maestra preferita, la Grazia.
come ti avevo anticipato nei giorni scorsi, le ho chiesto "chi è mia figlia" e lei mi ha raccontato tante belle cose di te. Mi ha detto che sei una bimba dal carattere forte, fortissimo una "capa tosta" e mi ha confermato quello che già sapevo e cioè che hai una sensibilità fuori dal comune.
Ero ancora incinta quando parlando di Tripy (così ti chiamavo mentre abitavi il mio pancione), dicevo che speravo che non avresti ereditato la ia sensibilità. Purtroppo non sono stata esaudita...
Essere molto sensibili Alice purtroppo è una caratteristica che non ti aiuterà nella vita.
Mi piacerebbe raccontarti che non è così, che è un pregio, un vantaggio, una marcia in più... ma non sarei sincera.
Mi ha detto che stai imparando a rapportarti con gli altri bambini e che inizialmente ti interessava più la compagnia degli adulti che quella dei tuoi coetanei.
temevo che mi dicesse che sei una bimba prepotente ma al momento non me lo ha confermato.
Insomma che dire la mia Alice è dura come una roccia ma tenera come un fiore.

Finalmente un altro nome

E oggi finalmente cara "cosa strana che sei apparsa nel mio corpo" ho saputo il tuo nome.
Avevo bisogno di sapere che cos'è quest'altra cosa rara che i doveva proprio capitare a venti giorni dal matrimonio, sentivo la necessità di sapere contro chi stiamo combattendo questa volta. E oggi la mia brava dottoressa è riuscita ad appagare questa mia "sete di sapere".
Ora quella piccola ma evidente e spaventosa "cosa" ha un nome e quello che conta di più è ch ha un nome diverso dal cancro.
Ecco Alice in questi giorni la mamma avrebbe davvero voluto vivere insieme a te e papà solo la serenità e la spensieratezza della preparazione del matrimonio e della vacanza. 
Credo anche di non essere presuntuosa nel dire che tutto sommato ce lo meritavamo e sarebbe stato giusto così! 
Purtroppo anche se ora fortunatamente non ho più quello stretto nodo nello stomaco, non sono  nemmeno così leggera come speravo e come avevo immaginato, ma forse ho solo bisogno di tempo per riuscire buttar fuori questa ennesima gtande paura e per riuscire a riprendere a respirare in un modo più normale.
Certo che essermi sentita dire di nuovo a distanza di un anno "che cosa brutta,che cosa strana, non l'ho mai vista!"... non è stato moto rassicurante.




 

Femmine!

Oggi quando ti ho accomagnata a scuola mi si è presentata davanti una scena che mi ha fatta sorridere. Eravate tu, Giulia e "Laula" (Laura) che di solito invece viene lasciata al di fuori dalle vostre trame. Vi davate la mano quando ad un certo punto vi siete bloccate una di fronte all'altra come i tre angoli di un triangolo. Ero ancora dentro alla tua aula quando con la coda dell'occhio vi vedo che vi sollevate il grembiule per guardare ognuna com'è vestita sotto l'altra... Ognuna teneva sollevato il proprio grembiule per permettere all'amichetta di vedere i vestiti che indossava.
Così piccole e già così vanitose, già così incredibilmente femmine...

mercoledì 27 novembre 2013

Tre sorprese di papà...

Ieri Papá non è andato a lavorare anche se non era né sabato né domenica.
Sarebbe troppo lungo e difficile spiegarti il perché di questa sua improvvisa presenza a casa, ma diciamo che è stato vicino alla mamma in un momento in cui c'è n'era bisogno e che ha mantenuto fede alla sua promessa di essere "per sempre la mia luce e la mia ombra".
Tu fortunatamente hai vissuto il tutto come una sorpresa, anzi come tre sorprese!
Il fatto che era a casa e che ti ha accompagnata a scuola è stata la prima.
Poi ti è addirittura venuto a riprendere (siamo arrivati in ritardo ma questo è solo un dettaglio del quale tu non credo ti sia nemmeno accorta).
Ed infine è rimasto a casa anche nel pomeriggio!
Un papà solo per noi.
Per fortuna che c'è papà....

Tanti niente

Era di due giorni fa il post in cui immaginavo di svegliarmi e scoprire che il cancro per me era stato solo un brutto sogno.
Un post fatto di tanti niente.
In quei niente c'è tutto.
Ogni niente è piccolo eppure incredibilmente grande.
Ora so che non sarebbe per niente facile risvegliarsi e cancellare con un colpo di spugna il cancro, perché non c'è solo il cancro, c'è tutto il prima e il dopo, il pesante contorno che non è solo una cornice.

martedì 26 novembre 2013

Cercando di respirare...

E poi ci sono giorni in cui finiscono le parole (e ammettiamolo iniziano le parolacce) e in cui il tempo -dalle otto alle otto- sembra volare e contemporaneamente sembra eterno.
E di nuovo ti senti indifesa e precaria.
E per la prima volta sei davvero arrabbiata.
E pensi che non è giusto.
E hai paura.
E quel freddo gelido si impossessa di nuovo delle tue ossa.
E non cerchi nemmeno di fingere un coraggio che non ti appartiene.
E ti lasci andare al pianto.
Ma anche questi giorni fortunatamente finiscono.
Vanno via portandosi dietro un po' di tutto quello che hanno seminato, ma molto resta, ti resta cucito addosso come una seconda pelle che ti stringe fino a soffocarti.
Oggi è iniziato con un grande spavento.
Palpare qualcosa "di strano" nel mio corpo mentre mi stavo vestendo mi ha fatto rivivere un incubo che è ancora troppo vivo nella mia mente.
Ora sto cercando di ricominciare a respirare e di pensare che non c'è sempre il cancro dietro ad ogni cosa, ma l'unica cosa che ho davvero voglia di fare è piangere...



lunedì 25 novembre 2013

Buonanotte cicciobello...

Rivedere il mio Cicciobello che finalmente "dorme" di nuovo in quella che era la culla delle mie bambole fa davvero un certo effetto... Oggi ho fatto un salto nel passato e stasera entrando nella tua camera mi sono sentita di nuovo bambina. 
Mi fa piacere che ora sarai tu a giocarci, mi emoziona l'idea. 
Ho visto con quanto amore ti sei presa cura di "Laula" (Laura)  così hai battezzato Cicciobello biondo dopo che con la sua nuova tutina rosa abbiamo deciso che ora non è più un macchio!
E quello negro? Tu mi hai detto "quello con la faccia maone (marrone) non mi piace mamma, ma tanto piace te!". E non posso certo darti torto. Lui con la sua tutina verde acqua (che era la mia) resta in assoluto il mio preferito!

Da madre a figlia

Oggi sono andata da mia madre con il chiaro intento di compiere una missione: la missione cicciobell! Ovvero trovare nel marasma di un garage dove sembra essere (e forse lo è), scoppiata una bomba i miei due cicciobelli quello biondo e quello negro che era il mio preferito.
Quando ormai stavo per deporre le armi ecco che da una scatola vedo fare capolino proprio loro, insieme ad una bellissima Pippi Calzelunghe!
Li ho subito presi tutti, compresa Pippi e li ho portati a casa per l'operazione restyling ovvero pulizia delle parti in gomma, lavaggio capelli, lavaggio vestiti, eventuali ricuciture, verifica imbottitura.
Ammetto che vedere le tutine stese sul termosifone ad asciugare mi ha fatto ricordare quando tu eri piccina, e ammetto anche che riabbracciare i miei bambolotti e pensare che li stavo preparando per darli a te mi ha emozionata e commossa e mi ha fatta ritornare bambina.
È bello questo passaggio di consegne e mi fa piacere sapere che ora sarai tu a prenderti cura di loro...
Magari potremo giocarci insieme...

Tu e Giulia

Tu e Giulia siete molto amiche.
Tu e Giulia siete una pericolosa associazione a delinquere.
Tu e Giulia a scuola vi siete già fatte riconoscere e la maestra Susy oggi quando ti sono venuta a prendere mi ha comunicato che da domani vi farà mangiare sedute un po' più distanti perché insieme fate un disastro. Lei ha detto disastro ma tu se te lo chiedo dici casino...
In ogni caso mi sembra che il risultato non cambi...

Tradizioni prematrimoniali

Questa mattina un'amica mi ha ricordato le tradizioni pre-matrimoniali chiedendomi se fossi già a posto con tutto.
Dunque ricapitolando: ci vuole una cosa prestata, una cosa regalata, una cosa blu, una cosa vecchia e una cosa nuova.
Direi che a parte la cosa nuova se considero l'abito da sposa se non smarriscono il bagaglio, il resto manca tutto. Vecchia a parte la sottoscritta non c'è nulla. Potrei forse mettermi delle mutande ma visto che stavo valutando l'idea di una pancera molto contenitiva e poco sexy forse non avrò nemmeno mutande vecchie...
Prestato, blu, regalato... Boh...
Non sono scaramantica e se era per me Alice papà avrebbe visto anche l'abito da sposa...
Dici che dovrei esserlo? Stavo pensando se tu potresti prestarmi qualcosa ma ho idea che qualsiasi cosa tu mi possa prestare non mi vada bene...

I pidocchi visti da te...

Ogni volta per convincerti a lavarti i capelli e ogni mattina per riuscire a spruzzarti con tranquillità la lozione preventiva anti pidocchi ti racconto la storia dei pidocchi, che sono piccoli, neri, che vivono in mezzo ai capelli, che fanno le loro case sulle teste delle persone... Qualcosa di vero condito con qualcosa di fantasioso per rendere il tutto meno drammatico, più divertente e veloce.
Oggi però mentre ti legavo i capelli sei stata tu a raccontarmi la storia dei pidocchi. Mi hai detto che c'è il pidocchio papà che è "neone" (nerone) "gande gande" (grande grande) e ha la "babba" (barba). Non so perché ma in molti dettagli mi ha ricordato papà Pig, chissà se ha anche gli occhiali il papà pidocchio... Poi c'è il baby pidocchio che è "neino" (nerino) e piccolo piccolo. Infine c'è la mamma pidocchia che incredibilmente è "tutta osa e messa bene"??? (tutta rosa e messa bene).
Qualcosa mi dice che qui l'interferena di mamma Pig l'ha fatta da padrona, se non altro sul colore rosa. Certo che ci manca solo la versione dei pidocchi rosa...

Niente di niente

E poi improvvisamente mentre papà ed io siamo sul divano, alla fine di un week end tipicamente invernale in cui la serenità è stata turbata solo dai miei fastidi e dolori al volto e al collo, un pensiero si affaccia nella mia mente: e se fosse stato solo tutto un brutto sogno? Se domattina mi svegliassi e scoprissi che tutto, da quella "pallina" in poi fosse solo parte di un incubo? 
Nessuna misteriosa palina nel volto, nessuna ecografia farlocca, nessun intervento chirurgico in anestesia locale, nessuna attesa, nessuna paura, nessuna telefonata terribile, nessuna diagnosi pesante, nessun cancro, nessun codice di esenzione "048", nessuna ricerca del medico più giusto o meno sbagliato, nessuna notte in bianco, nessuna lacrima, nessuna risonanza magnetica, nessuna strana "vacanza" con la zia Amelia, nessuna operazione al collo e al volto, nessuna asportazione di parti del mio corpo, nessun volto deformato, nessun dolore, nessuna convalescenza, nessuna visita di controllo, nessuna sciarpa per proteggersi dal freddo, nessuna crema per proteggersi dal sole, nessuna terapia di riabilitazione, nessuna paura del domani...
Niente di niente non è mai successo niente di tutto ciò... 
La sola idea mi libera magicamente lo stomaco da un peso che nemmeno mi accorgo di portare in giro... e mi sento incredibilmente leggera come non ricordavo si potesse stare.
Ma oggi al mio risveglio ho percepito subito che tutto era drammaticamente successo: male al volto, al collo, all'orecchio e per non farmi mancare nulla, ora anche dall'altra parte del viso...
Respiro scrivo il post e poi arrivi tu e mi vesto di normalità per iniziare questa nuova settimana.

domenica 24 novembre 2013

Domenica casalinga

Domenica casalinga, fatta di pioggia che sbatte rumorosa sui vetri delle finestre, fatta di profumo di torta appena sfornata, di pasticci in cucina, di giochi sul tappeto, di bagno caldo e di televisione sul divano.
La nostra domenica è scivolata via così, senza fare nulla di particolare eppure proprio per questo ha lasciato un segno, il segno di una bella giornata in famiglia.
Domani è già lunedì, quello che tu chiami "il gionno osso (il giorno rosso)", i tuoi vestiti sono già pronti sul termosifone e il grembiule pulito e stirato ti aspetta sulla gruccia.
Le cose belle hanno sempre il difetto di finire sempre troppo in fretta...

sabato 23 novembre 2013

Abbracciata a te

Addormentarmi abbracciata a mia figlia è un piacere unico, un privilegio che raramente mi concedo ma che fa parte di quei riti che rendono meraviglioso e speciale l'essere madre.
Stasera vista l'assenza di papà invece di metterti a letto con la storia come fa lui ogni sera, io ti ho tenuta stretta abbracciata a me nel lettone e mentre col naso schiacciato sulla tua testa annusavo i tuoi capelli e con le mani accarezzavo la tua pelle liscia e morbida, pensavo che è davvero bello addormentarsi in questo modo. E quando ti ho sussurrato all'orecchio che mi piaceva tanto stare così tu senza muoverti mi hai detto "anche a me" e poi ti sei addormentata.
Buonanotte amore a domani!

L'inizio di un libro

L'inizio di un libro per me è sempre una fase delicata perché può significare l'evoluzione di quella che sarà l'intera lettura. 
L'inizio di un libro è un momento quasi sacro in cui io entro in punta di piedi all'interno di quelle pagine ed è importante che tutto avvenga con la calma e la concentrazione necessari per potermi ritrovare avvolta dalla storia e coinvolta dai personaggi.
Stasera ho iniziato un libro Alice e subito mi è stato chiaro perché da quando ci sei tu leggo molto meno. No, tesoro non è per "colpa" tua, ma sì dipende da te e dal fatto che la tua presenza mi deconcentra da tutto il resto, monopolizzando la mia attenzione e impedendomi di lasciarmi andare alla lettura così come vorrei...

Che bello fingere per te!

Che bello andare in bagno a buttare una carta nel bidone e rallentare il passo e fare tutto cercando di perdere qualche minuto in più, solo per darti il tempo di infilarti nel lettone e sgattaiolare sotto le coperte perché tu ti diverti "come una matta" (come dici tu!), nel vedere la nostra faccia stupita nel trovarti "fuori posto". 
Ti piace farci ogni volta questa "sorpresa" appena resti un istante da sola nella nostra camera, e se non fai in tempo la delusione per non essere riuscita a farci lo scherzetto appare subito evidente sul tuo volto. Per questo stasera quando appena ti ho girato le spalle ho sentito i tuoi movimenti silenziosi e le tue risatine, ho deciso di lasciarti volontariamente tutto il tempo che ti serviva e sono riapparsa sulla porta solo quando ero certa che tu fossi già a posto.
Naturalmente ho finto stupore affinché tutto apparisse più reale e tu mi hai regalato uno splendido sorriso. Forse non mi hai sorpresa Alice ma di sicuro mi hai resa felice. Grazie cucciola!

Serata pop corn

La serata pop corn è una serata speciale in cui abbiamo deciso di regalarci una coccola, per te dolce con lo "zuccheo", per me salata. 
Come ade sempio stasera, in cui papà è ufficialmente andato a una "'iunione" ma realmente è a un concerto a cui avrei dovuto esserci anche io ma per un problema di organizzazione purtroppo non è stato possibile. E allora rimaste sole in casa tu ed io ci siamo fatte una bella ciotola a di pop corn, li abbiamo equamente divisi per poterli condire ognuna seguendo i suoi gusti e poi ci siamo messe a sgranocchiarli vicine vicine sul divano. 
Ecco come con poco si riesce a rallegrare un momento un po' triste... Però Papá ci manca lo stesso!

Dentro gli spazi

Oggi improvvisamente guardando un disegni colorato da te mi è stato evidente quanto sia profondamente cambiato il tuo modo di colorare. Ora anche se generalmente continui a non cambiare colore nello stesso disegno, tendi a stare dentro alle righe rispettando i confini in maniera molto più netta e precisa. Avevo davanti una magnifica Hello Kitty stranamente tutta verde e non 'osa, dal fiocco al grande faccione e non riuscivo a credere che l'avessi davvero colorata tutta tu da sola!
Brava la mia piccola artista con le mani multicolor e i disegni monocromatici anche se forse il contrario sarebbe più normale...

Giochi ritrovati

Oggi hai trovato per caso chiusi in una scatola nella tua camera due bidoncini di plastica con dentro degli animalini di gomma con cui giocavi quando avevi un anno e mezzo in meno. C'erano gli animali, il recinto, i sassi finti e la "foetta" (foresta). 
Li avevamo comprati per pochi euro durante una vacanza per intrattenerti a bordo piscina.
Appena li hai visti mi hai chiesto subito se ci giocavi quando eri più piccola anche se non sono certa che questo significasse che te li eri ricordata.
Di certo da quando li hai visti sei letteralmente impazzita, forse per la novità e oggi sono stati sempre al centro dei tuoi giochi, prima nella tua camera e poi al piano di sotto sul grande tappeto a "bottoni colorati" sul quale li abbiamo trasferiti per per poter continuare a giocare.
È proprio vero che a volte basta davvero poco per fare contenti voi bambini.

venerdì 22 novembre 2013

Imparando a conoscerti

Ricordo poco prima che tu iniziassi la scuola un incontro con quelle che pochi giorni dopo sarebbero diventate le tue maestre, un appuntamento nel quale mi hanno chiesto di raccontargli mia figlia.
Chi sei, come sei, cosa ti piace e non ti piace fare, le tue abitudini, i tuoi gusti... Insomma delle pennellate di te. 
Ecco oggi, ora a distanza di un paio di mesi dall'inizio della scuola, ripensando a qualche commento veloce su di te fatto dalle maestre ho sempre più voglia di chiedere io a loro di raccontarmi mia figlia, perché ho la certezza che ci sia molto di più di quello che vedo, ho la netta impressione che Alice lontana da casa, fuori dallo sguardo di papà e mamma sia un'altra bambina e sono molto curiosa di sapere chi sei tu?

Cannuccia adiós...

E poi all'improvviso hai deciso che l'epoca "bereillattedalbicchieremaconlacannucciapossibilmente'osa" era giunta al capolinea.
Hai cominciato un paio di giorni fa a saltare qualche "appuntamento", a dire "oggi non la vollo", "guadda come sono bava che bevo dal bicchieie"...
E ora sembra che tu davvero abbia deciso di fare basta.
Come sempre hai semplicemente aspettato di essere pronta, come sempre quando hai deciso eri convinta.
Questo è il tuo modo di essere Alice, questa sei tu: guardi, osservi, studi, immagazzini informazioni e poi non tenti, tu fai!
Prima o poi riusciremo a ricordarci che sei fatta così, non temere.

Serata canzonette

Ieri sera era la nostra "serata canzonette".
Quest'anno anche io che di musica non ne capisco nulla nonostante i sacrifici e l'impegno di papà, mi sono comunque appassionata alla trasmissione musicale x factor. 
Perciò il giovedì sera cerchiamo di essere tutti pronti ad un'ora decente, "rinunciamo" a vedere Jake, Dotty, Dora, Peppa, Topolino & co, accendiamo la te e ci raggomitoliamo tutti vicini vicini sul divano davanti alla televisione. La settimana scorsa tu ti sei addirittura addormentata stesa fra le mie gambe.
Alla serata canzonette non si rinuncia, sta diventando un piacevole rito di famiglia al quale un po' tutti ci stiamo affezionando e se anche ci sono altri programmi "in programma" (sai Alice ogni tanto papà e mamma si fanno le coccole da soli...), si possono sempre posticipare, almeno fino a quando le canzonette ti hanno fatto da ninna nanna... e poi una volta che tu dormi tranquilla, le canzonette si possono sempre registrare e guardare in un altro momento...
E la serata canzonette assume toni sempre più accesi...

giovedì 21 novembre 2013

Tartarughina suicida...

Una delle nostre tartarughe, per la precisione la più grandina,  "Latte", quella che sarebbe la tua, è andata in letargo. Sono già oltre dieci giorni che ha finalmente deciso di interrarsi ed è improvvisamente sparita dalla mia vista.
La piccolina a quanto pare non ci pensa affatto. 
Ogni mattina la vedo comparire sulla porticina della casetta di legno e poi resta nella piccola area scoperta fino a sera quando io mossa da un sentimento di compassione la rimetto dentro la casina e la copro con la paglia. 
Ogni sera spero che sia l'ultima volta che le "rimbocco le coperte" perché vorrei che anche lei comprendesse che è arrivato il momento di interrarsi ma a quanto pare la mia piccola "Caffè" non ha ancora ben chiaro cosa deve fare... Oppure ha un forte istinto suicida...

Generosa ma furbissima!

A poco a poco le pennellate sul tuo caratter (ino) si fanno sempre più nette e definite.
La tua maestra preferita Grazia mi ha detto che a scuola sei una "comandona", forse ha ragione papà quando dice che non era difficile intuirlo, ma io sinceramente non lo avevo notato.
Quello che fino ad ora ho capito di te è che sei molto generosa. Ultimamente dici che vuoi dare i giochi che non usi più ai bimbi che non ne hanno e quando eri più piccolina hai voluto regalare un tuo trenino a Ricky che ancora era nel pancione della sua mamma. L'altro giorno hai preso uno dei tuoi tanti telefoni giocattolo e lo hai portato a "Laua" (Laura), "l'amica di Heidi" dicendo che tu ne avevi altri e volevi regalarglielo. Quando te lo ha lasciato promettendoti che in caso di bisogno si sarebbe ricordata del tuo regalo ci sei addirittura rimasta male. 
Ho intuito anche che sei una bimba scrupolosa che dice che non vuole più la macchina fotografica perché tanto una c'è l'hai già, riferendoti a quella che per poco più di due euro abbiamo comprato in edicola insieme a un giornalino della Peppa.
E questa mattina ho capito anche che sei una bimba furbissima, cosa che già sapevo ma che tu mi hai riconfermato per l'ennesima volta.
Eravamo seduti attorno ad un tavolo che facevamo colazione e abbiamo cominciato a parlare dei regali di Natale, argomento molto di moda in questo periodo a casa nostra. Tu allora mi hai chiesto che cosa avrei chiesto io a babbo Natale, quale regalo? Io ti ho risposto che non pensavo di chiedere in giocattolo sinceramente, perché comunque io sono grande e non gioco. A quel punto tu senza nemmeno pensare alla risposta mi hai subito detto: "non è beo (vero) mamma tu quaccuebotta (qualche volta) giochi con me!", poi accendendo i tuoi occhi con una luce che non avevo mai visto prima e spalancandoli ancora di più con quella faccia come di chi ha appena avuto un'idea assolutamente geniale hai aggiunto: "sai cosa poi fae? Tu chiedi a babbo Natale la fattoia della duplo (come se di bestie in casa con il grande zoo non c'è ne fossero già abbastanza...), papà po' chiedee il tenino della duplo che gli pace e ci gioca e io chiedo la casetta "osa"! è una bella idea?".
La tua furbizia mi ha talmente spiazzata che non ho nemmeno avuto il coraggio di dirti che non lo era e ammetto di aver pensato che quasi quasi valeva davvero la pena di inoltrare questo tipo di richiesta a babbo Natale. Con una sola variante però: posso avere io la casa rosa e tu la fattoria?

Impossibile non riconoscerti

Arrivo a scuola e subito mi vieni incontro senza il grembiule e noto che anche Giulia non lo indossa. La maestra si avvicina a noi mamme e ci porge i vostri grembiuli fradici. Oggi a pranzo avete mangiato i passatelli in brodo e tu e la tua amichetta Giulia evidentemente avete fatto le "gemelline sbrodolone".
Poi guardo il tuo "segnino" ovvero lo spazio con il simbolo che ti contraddistingue e che tu hai scelto il primo giorno di scuola e non posso non notare che il tuo è decisamente quello più disordinato e stracolmo di fogli disegnati, un po' ritagliati e molto accartocciati...
Impossibile non riconoscere la mia disordinata sbrodolona in questi piccoli grandi segnali che parlano di te...

Sul filo del rasoio

Nel pomeriggio prevista la mia penultima prova abito.
Domani in programmazione la tua seconda prova abito.
Ore 11:30 di oggi la sarta mi chiede di spostare la mia prova e anche la tua perché ha l'influenza.
Tutto rimandato a lunedì, dove faremo insieme un'unica prova, sperando di riuscire ad evitare i tuoi abbracci colorati e appiccicosi mentre indosso l'abito...
Il tempo stringe, qui si cammina davvero sul filo del rasoio.
Io sono stizzita per il contrattempo ma non preoccupata per l'abito. Tanto la maglietta da mamma Pig è a portata di mano...

Ciao mamma "poi andae"

E poi quando arrivando a scuola trovi la tua maestra preferita Grazia e la tua amichetta del cuore "Giula" ecco che ti giri e rivolgendomi uno sguardo frettoloso mi dici "ciao mamma tu poi andae" con un'espressione che anche senza sottotitoli dice chiaramente "vorrei sapere cosa aspetti ad andartene?".
Peccato che domani quando ad accoglierti ci sarà Susy e non Grazia il bel sogno sarà svanito e di. Uovo mi chiederai "tu poi rettare (restare? Mi guaddi un pochino?"...

Frasi di famiglia

Stamattina quando poco prima delle sei e mezza ancora prima che si accendesse la radiosveglia, ho chiesto a tuo padre come mai fosse già sveglio, di fronte alla sua semplice risposta "ho finito il sonno!" non ho potuto evitare di pensare a te.
Tu ci hai insegnato questa frase che ormai non è più solo tua ed è parte integrante del nostro lessico familiare. Mi piacciono i tuoi apporti al linguaggio di famiglia. 
Sono sempre azzeccati, spontanei, diretti e semplici e spesso anche divertenti!
Pochi istanti di tregua e poi anche tu hai finito il sonno...

mercoledì 20 novembre 2013

Parole con il cuore

È da un po' di tempo che avrei voglia di scrivere un post di quelli che commuovono e che toccano il cuore.
Ma questo mio profondo desiderio è come incastrato e non ce la faccio a sbloccarlo e a tirarlo fuori.
Non riesco a raccontare così come vorrei  le mie emozioni, non riesco a trasmetterle così come io le vivo quotidianamente.
Pennellata dopo pennellata dipingo immagini della nostra vita di famiglia ma ho la netta impressione che le mie emozioni non arrivino più su questi tasti e ai cuori di chi legge e questo mi dispiace un po'.
Forse è un'impressione, forse solo una paura, forse il blocco dello scrittore che alle soglie dei 3000 post del blog ci potrebbe anche stare...


Riflessione

Tutti sappiamo che può succedere.
Ma quando vieni a sapere che quella persona che conosci poco ma che hai visto incinta questa estate ha partorito una bellissima bambina che però non sta bene ti si stringe il cuore. 
Non è la foto di un bambino qualsiasi che vedi in internet, che qualcuno condivide sulla tua pagina di Facebook che ti fa pena ma di cui non sai nulla. 
Questo è qualcosa di reale, di vicino che ti attraversa come una scossa elettrica e che ti fa capire che sono cose che purtroppo capitano tutti i giorni e non si leggono solo sui giornali, non sempre si possono prevedere e evitare.
E allora ti ritrovi a pensare a quella madre che ha portato avanti la sua gravidanza con la gioia e le speranze che ha ogni madre, e pensi al suo sconforto nel tornare a casa senza la sua creatura fra le braccia, e pensi al suo dolore nel sapere che la sua cucciola non sta bene e al profondo dramma che lei e tutta la sua famiglia stanno vivendo.
E pensi a quella bambina che non ha nemmeno la forza di piangere, che a meno di un mese ha già dovuto soffrire tanto, che non può stare al sicuro in braccio alla sua mamma e al suo papà ma che deve rimanere in una fredda incubatrice e anche se non la conosci avresti voglia di correre ad accarezzarla e di farle sentire che c'è la può fare.
E pensi che non è giusto che non c'è proprio niente di giusto in tutto questo.
E se per un istante te lo eri dimenticata capisci che sei immensamente fortunata ad avere una splendida bimba che a volte ti fa arrabbiare, che spesso ti fa sorridere e che soprattutto gode del dono più prezioso: la salute!

Questione di feeling

Un servizio fotografico fatto quasi per gioco, con lo spirito e la voglia di divertirsi e di passare un bel momento di condivisione insieme, guardando da vicino una professione che mi ha sempre affascinata.
Così ieri abbiamo passato poco meno di due ore tu che posa i io che cercavo di intrattenerti.
Ci siamo divertite entrambe, pensavo che tu ti fossi annoiata ma questa mattina prima di andare a scuola mi hai chiesto quando tornavamo a fare le foto da "celette" (Celeste).
Tu sei stata bravissima, molto di più di quanto avessi sperato e immaginato. Attenta, paziente, tranquilla... Mai una lacrima mai un capriccio, meglio di una vera diva!
Oggi ho incontrato la fotografa, una nostra amica e mi ha detto una cosa bellissima che non dimenticherò mai. C'è uno scatto dove si intravede la mia mano, e tu hai lo sguardo proteso verso quella mano.
Mi ha detto che in quello scatto si vede che fra di noi c'è feeling...
Ripensando a quelle parole stasera mi sono commossa...
Io spero di essere una brava madre per te Alice e spero davvero che fra di noi ci sia e resti sempre questo feeling....

Da crisalide a farfalla

Trasformare me in una donna così come la si immagina non è affatto un'impresa facile. 
Niente trucchi, niente, tacchi, niente cure estetiche, niente giornali di moda, niente orecchini, niente estetista, parrucchiera raramente, niente massaggi, niente diete, niente manie per le borse, o per le scarpe, niente passioni per le firme... Niente di tutto ciò che teoricamente fanno tutte le donne.
In occasione del matrimonio qualcosina sto tentando di fare, giusto il minimo indispensabile.
Ho smesso di tormentare le unghie delle mani (con quelle dei piedi ho abbandonato le speranze) e le ho lasciate crescere liberamente senza romperle o tagliarle.
Oggi ho addirittura fatto la mia prima esperienza di manicure.
Confesso che non lo avevo mai fatto prima e che di fronte alla lampada per asciugare le unghie di cui fino a oggi avevo solo sentito parlare, ho avuto serissime difficoltà e qualche timore, manco fosse stata la Bocca della verità.
Ho sbattuto con le unghie naturalmente fresche, ogni volta che ho tentato di entrare nella lampada rischiando le idee della mia paziente amica che sperava di fare sulle mie mani e sulla mia persona il miracolo della trasformazione da crisalide in farfalla...
Mi sono raggomitolata plissettando le dita all'interno della famelica "bocca" e restando bloccata in improbabili posizioni corporee che hanno messo in moto muscoli dei quali disconoscevo l'esistenza. Sembravo il genio Aladino nel tentativo di ripiegarsi all'interno della sua lampada magica...
Ho rischiato crampi per le posizioni assurde che ho inventato pur di tenere i pollici dentro alla suddetta lampada delle torture.
Però tutto è stato condito da piacevoli chiacchiere e devo dire che nonostante il mio contorsionismo degno di un artista del Circ du Soleil, siamo anche riuscite a portare a termine questo primo tentativo di unghie da donna... E il tuo "UAO mamma con lo matto! (Smalto), esclamato di fronte alla prima unghia finita ha ripagato me e Paola degli sforzi fatti!
Grazie Paola!


Fantasie di te

Chiami la diarrea "cacca stesa", le macchie sui pantaloni sono pozzanghere e la fantasia "animalier" maculata diventa automaticamente dalmata.
Fai sposare Cenerentola con il pirata Jake e come se non bastasse nella storia successiva diventa la moglie di Gambadilegno...
Mi chiedi se oggi pomeriggio andiamo a trovare Leo e quando ti spiego che non è possibile perché vive lontano mi proponi di andarci in aereo...
Sostieni che Ravenna non è una città "pe' posassi" (per sposarsi) e resti convinta che al nostro matrimonio il tuo abito sarà azzurro anche set lo avresti preferito osa ovviamente...

Io parlo da sola

Ore 16:30 vedendo che non ti svegli decido di venire a svegliarti.
Entro in camera tua e ti sento borbottare qualcosa allora mentre mi avvicino per aprire la tenda ti chiedo "Alice, sei sveglia?".
Tu subito mi rispondi un secco e determinato "no!".
Sorrido nella penombra di fronte alla tua risposta e subito rilancio "allora chi mi ha risposto?".
E tu seria senza lasciarti scoraggiare dalla mia insistenza mi rispondi "nessuno mamma!"...
Si può essere presi in giro dalla propria figlia di tre anni?
Evidentemente sì!

Mattinata improvvisata!

Un incontro casuale con la tua baby sitter e ormai mia amica Angela, e subito la mia mattinata cambia aspetto e da mattina solitaria si trasforma in una mattina fra amiche, che passeggiano, chiacchierano, bevono un caffè e fanno acquisti insieme.
Così, basta un attimo e quel raggio di sole spuntato all'improvviso non è l'unica cosa a scaldare l'ambiente. Questo è il bello di vivere in un paese piccolo, sei lì che guardi una bancarella del mercato, sai già che hai un sacco di giri da fare e poi ti ritrovi a farli in compagnia e tutto è più facile e più leggero e scivola via meglio.
E anche oggi non sono riuscita a mangiare prima di venirti a prendere da scuola, ma va bene così, perché sono stata davvero bene!

Il vestito di Natale

Il vestito di Natale, mi riferisco ovviamente al tuo e non al mio, è un piacevole rito al quale ormai sono affezionata. Ogni anno mi piace scegliere quello che sarà il vestito che indosserai quando andremo dai nonni, mi piace comprarlo prima e immaginarti mentre lo indossi.
Ricordo ancora perfettamente il giorno in cui ho acquistato quello che poi sarebbe stato il vestito del tuo primo Natale... Tu eri ancora nel pancione e mancava meno di una settimana alla tua nascita. L'ho visto appeso in quella bancarella che ha sempre delle cose molto belle... L'ho guardato e ho immediatamente saputo che era il tuo! L'ho comprato subito senza esitazioni e quando ho dovuto scegliere fra il mio vestito e quello che ti aveva regalato tua nonna, non ho avuto il minimo dubbio: il giorno di Natale non c'era nessun altro vestito che tu avresti potuto indossare se non il mio, comprato a poche ore dalla tua nascita, quando il tuo volto era solo un'immagine di un'ecografia e il tuo odore qualcosa che potevamo soltanto immaginare.
Eri bellissima con il tuo scamiciato di velluto rosso fuoco, con i fiocchetto sul petto, con la camicina bianca e le scarpette rosse che hanno resistito giusto il tempo di un paio di foto...
Il rosso è sempre stato il colore del Natale e anche negli anni successivi hai sempre indossato un abito rosso. Un secondo scamiciato ovviamente più grande per il secondo Natale, un abito più spiritoso, con Hello Kitty l'anno scorso e quest'anno non ci avevo ancora deciso.
Sinceramente riconosco che mi risulta estremamente difficile pensare al Natale in quest'anno.
Un po' per via del viaggio e del matrimonio che offuscano le festività natalizie, un po' perché è troppo vivo e doloroso il ricordo con cui ho vissuto quei giorni con il presagio di quello che poi purtroppo si sarebbe drammaticamente avverato di lì a poco. Ogni volta che penso al Natale il mio stato d'animo irrequieto e angosciato di quei momenti passati ritorna ed è maledettamente vivo e attuale... 
Oggi però all'improvviso, in quella stessa bancarella di oltre tre anni fa, mi sono trovata fra le mani uno stupendo abito di velluto, ancora una volta uno scamiciato... No Alice, questa volta non rosso, ma blu e proprio così come quando ho comprato il tuo primo vestito, anche oggi non ho avuto dubbi o esitazioni, ti ho immaginata lì dentro e mi sono detta che quello doveva essere il tuo abito di quest'anno. 
Mi ha emozionata comprarlo nello stesso posto, non era stato così negli ultimi due anni, e tutto sommato anche l'idea di cambiare colore e di abbandonare il rosso per il blu mi è sembrato un modo per dare un'aria nuova a questo che sarà sicuramente un Natale diverso.
Ora è quI a casa, lo guardo e sono soddisfatta della mia scelta. Certo mi fa un po' un effetto strano sapere che tu non sarai "la donna in rosso" ma sono sicura che sarai sempre e comunque bellissima!
E poi, visto che ho comprato per la tua amica Matilde un vestito uguale al tuo solo nella versione in rosso, quando ci incontreremo per la fine dell'anno voi due potrete vestivi con lo stesso abito...
Chissà che belle sarete insieme!


Una nuova compagna di scuola

Da qualche giorno hai una nuova compagna di scuola.
Una bella bimba tua coetanea che solo ora sta facendo l'inserimento a scuola.
Io l'ho vista ieri per la prima volta e mi ha fatto un'incredibile tenerezza.
Vederla arrivare e tentare di inserirsi in mezzo ad un gruppo di bimbi che già si conoscono, immaginare il suo stato d'animo notare la sua timidezza che trapelava dai suoi begli occhi dolci, mi ha fatto venire voglia di abbracciarla!
Più volte durante la giornata ieri avevo ripensato a quello sguardo fiducioso ma timoroso allo stesso tempo.
Oggi quando ti ho accompagnata a scuola e l'ho trovata che giocava con altre due bimbe della vostra classe, mi sono sentita più tranquilla.
Spero che presto anche tu sarai una delle sue amiche e che tu e Giulia non vi chiudiate nel micro gruppo che da sole istintivamente avete creato.
Mi raccomando Alice non fare agli altri quello che no vorresti fosse fatto a te... Non isolarla!

L'uomo col dopobarba...

Se c'è un effetto davvero fastidioso della sinusite è quello di privarmi da giorni di sapori e odori. 
Vivo da oltre una settimana con tre sensi invece di cinque e mi sento un po' una donna a metà.
L'antibiotico e l'aerosol non stanno facendo il miracolo che avrei sperato, e temo di dover ricorrerete allo specialista otorinolaringoiatra dal quale, sinceramente visti i miei trascorsi, farei volentieri a meno...
In questo mondo senza gusto e senza olfatto improvvisamente oggi un barlume odoroso ha raggiunto e aperto le mie narici ormai "in letargo"!
L'uomo col dopobarba, il mio anzianotto vicino di casa che quando passa lascia una scia eccessivamente profumosa dietro di se che perdura nell'aria per un bel po' di tempo ha colpito e ha fatto il miracolo. Certo l'olfatto è rimasto giusto il tempo di percepire quell'aroma che sinceramente detesto... e forse disgustato da una simile fragranza ha preferito tornare al suo letargo... 
Per carità sicuramente è un uomo pulito ma io credo che anche senza tuffarsi nel dopobarba e nella colonia si possa essere puliti e forse anche meno sgradevoli... 

La maglia allegra!

In previsione delle nostre vacanze al caldo, fra meno di un mese, quest'anno quando ho dovuto fare il cambio dell'armadio ho lasciato fuori qualche capo estivo, sia per me che per te. Nel tuo caso è stato semplice visto che ho addirittura evitato di chiudere tutto ciò che ho pensato ti potesse andare bene. Nel mio caso invece non ho potuto evitare di archiviare molte cose per lasciare il posto a quelle invernali. In una parte di un cassetto del mio armadio ho però lasciato un po' di spazio dove ho riposto le magliette che penso di voler portare via.  Poi per il mio compleanno una coppia di amici me ne ha regalata una che mi è subito piaciuta, bella colorata e dopo averla battezzata "la maglia allegra", l'ho messa nel cassetto aspettando di spostarla nella valigia delle vacanze.
Ora ogni mattina quando apro l'armadio e apro quel cassetto eccola lì lei, la maglia allegra, che fa capolino, che mi ricorda che la vita è bella, che sembra quasi salutarmi e darmi il buongiorno e che anche se fuori il cielo e grigio sta lì per non farmi dimenticare mai che nella nostra casa c'è sempre l'arcobaleno.
Ogni mattina da quel cassetto spunta un raggio di sole e la maglia allegra riesce a strapparmi sempre un sorriso ricordandomi quella festa di compleanno a sorpresa, attorno ad un tavolo io, la mia famiglia e pochi amici.

martedì 19 novembre 2013

Storie che ti restano nel cuore

Cerchi di non farti coinvolgere troppo dalle storie drammaticamente vere di chi ha visto in faccia il la furia del ciclone Cleopatra. Poi però ti imbatti in un articolo che parla di un padre che dopo aver preso suo figlio dall'asilo tenta di portarlo a casa, nel posto che lui reputa più sicuro. Ma durante quel tragico spostamento la loro auto si trova giusto in mezzo al ciclone. Il papà allora prende il suo bimbo di tre anni e nel tentativo di proteggerlo lo stringe a sè dentro al suo giubbotto. Lo abbraccia forte e cerca di mettersi al riparo su un muretto. Per tre quarti d'ora hanno cercato di salvarli ma non ci sono riusciti e quel papà col suo bimbo stretto al petto, quando il muretto si è sgretolato sotto i violenti colpi dell'acqua, e stato trasportato via insieme alla sua creatura. 
Non c'è l'hanno fatta, nessuno dei due, e quel bravo papà nonostante i suoi sforzi, non è riuscito nemmeno a mettere in salvo il suo piccolo...
Non posso non immedesimarmi in quel dramma. 
Non riesco a evitare di immaginare tuo padre al posto di quel padre e non riesco a non pensare alla paura di quel bimbo, alle sue parole in quei tre quarti d'ora e alle inutili rassicurazioni che sono certa il suo papà gli avrà fatto.
Non posso non commuovermi di fronte a questa storia.
Mi guardo attorno, immagino te che dormi al piano di sopra, col tuo pigiamino pulito e profumato, al calduccio nel tuo lettino, guardo tuo padre che è qui al mio fianco sul divano, accarezzo Heidi accanto a noi e mi sento immensamente fortunata.
Stasera so di esserlo ancora di più e di non avere nessuna ragione per lamentarmi.
Penso a quel padre, al suo angioletto e a quella donna, madre e moglie, che in un istante ha perso tutto.
Vorrei poterle dire una parola di conforto... Ma non ci sono parole oltre a quelle che ho letto.

Un papà che mi conosce troppo bene!

Sto facendo l'aerosol.
Cosa c'è di strano penserai tu Alice, la dottoressa te lo ha prescritto e tu lo fai mamma....
No, non è così scontato per me Alice. 
Vedi io ho una strana convinzione che per curarsi e guarire basti andare dal medico, farsi visitare, fare la diagnosi,  comprare le medicine e basta così, prenderle con regolarità e costanza non è fondamentale e di solito metto in atto la mia teoria con risultati piuttosto scontati.
Papà però in questi anni di convivenza credo che abbia imparato a conoscermi e ho il sospetto che ormai il mio modo di pensare sia piuttosto chiaro per lui.
Quando stamattina è uscito suggerendomi di fare l"aerosol era già un primo messaggio nemmeno troppo subliminale. Poi più tardi durante la prima telefonata mi ha chiesto se lo avevo già fatto e mentre gli rispondevo "no", sapevo che per evitare borbottii sarebbe stato meglio non dare la stessa risposta alla telefonata successiva... In realtà alla telefonata seguente io ho anticipato la mossa, dicendogli che avrei fatto l'aerosol subito dopo pranzo.
Non ne avevo molta voglia, anzi, non ne avevo per nientemeno sapevo che nel pomeriggio una fra le prime domande che papà mi avrebbe fatto sarebbe stata proprio se avevo fatto l'aerosol... Quindi eccomi qua!

Creatività a mille va!

Occupata a gestire la mia vena artistica che va a mille in questi giorni, sto trascurando tutto il resto, e anche l'urgente acquisto dei regali di Natale è passato in secondo piano. Voglio ricoprire i cuscini delle sedie della cucina, finire una sciarpa multicolor, fare delle borse di panno, preparare la lettera di risposta di babbo Natale e chi più ne ha più ne metta. 
Le idee sono davvero tante, forse troppe e credo di dover considerare le urgenze e il tempo limitato e tener presente che dal primo di dicembre tu la mattina sarai a casa e il mio tempo libero subirà un drastico calo.

Jeans no grazie!

Oggi poco prima di andare a scuola mi hai "sgridata" e mi hai detto che non devo metterti i jeans per andare a "'cuola" perché poi coi jeans non riesci a tirarli su da sola quando vai in bagno... 
Io pensavo che già metterti i pantaloni con l'elastico e non coi bottoni fosse sufficiente a evidentemente i leggins di jeans comunque non vanno bene...
Abbi pazienza Alice, ho ancora molto da imparare....

Un boto troppo piccolo per due!

Il "boto" per chi ancora non lo sapesse è quella fossetta (meravigliosa) che alcune persone fortunate hanno sul mento e che tu in mancanza di un nome ufficiale e scientifico hai chiamato appunto "boto". Tu e papà avete il ""boto" , io no.
Io ho sempre amato il "boto" di papà e questo non è un mistero, tant'è che ho sempre sperato che tu lo avessi ereditato e così è stato!
Quasi tutte le mattine, barba permettendo, io saluto papino dandogli proprio un bacino sul suo "boto".
A volte ultimamente lo fai anche tu.
Questa mattina prima che papà andasse a lavorare tu ed io sbaciucchiavamo papino in "stereo": due bacini sulla fronte, due sul naso e quando ti ho detto due sul "boto" tu hai virato e ti sei spostata sulla guancia, spiegandomi dopo che il boto era troppo piccolo per due...
Secondo me ci stavamo... ma non ho insistito più di tanto perché in fondo devo ammettere che non mi dispiace affatto avere l'esclusiva sul boto!

Una mamma arrabbiata!

Una mamma arrabbiata Alice, la tua che ieri sera quando ti ha dato il bacino della buonanotte alla tua domanda "mi peddoni?" Ti ha risposto un secco e categorico "domattina sì!".
Una mamma esausta dopo una serata rimpinzata di capricci, dove hai avuto bisogno di aiuto anche per mangiare perché improvvisamente da sola non riuscivi più... 
Una mamma stufa di doversi intrufolare fra i tuoi discorsi per riuscire a dire non più di due parole...
Una mamma stanca di doverti ripetere le stesse cose e di sentirsi dire "non lo fazzo più" e poi vedere che nonostante le promesse non cambia nulla...
Una mamma che ieri sera è dovuta arrivare ad urlare per farti capire che stavi davvero esagerando.
Ma forse lo hai capito visto che le prime tue parole stamattina sono state "sei ancora allabbata? Mi peddoni?".
Sì tesoro io ti perdono, ti perdono sempre, ma tu cerca ogni tanto di mantenere qualcuna delle tue promesse...

lunedì 18 novembre 2013

Alicelandia

Strane storie di casa nostra dove la "terra dei Puffi" si trova all'interno del bosco dei centro Acri, a sud del mondo dell'inverno abitato dai pessonaggi stani (personaggi strani) proprio di fronte al bosco dei Trudi che sono accanto alla radura delle principesse vicino all'albero della polvere magica.
Tutto questo avviene ad "Alicelandia" il fantastico paese che papà ha inventato e costruito per te. In questo strano mondo "Pieto Gambadilegno" si è appena 'posato (sposato) con un'imitazione di Cenerentola abbandonata dal principe, mentre le due Cenerontole vere restano a guardare e le tre pincipesse gemelle "Auoa", "Auoa" e "Auoa" (Aurora) insieme alle tre "Jammine" chiacchierano e ballano a ritmo di "gio gio tondo cacca i mondo cacca a teia" (giro giro tondo casca il mondo casca la terra). Non ho ancora capito il ruolo nella 'toia (storia) di Paperino e del suo amico Max the Lion... Ma sono certa che tu me lo spiegherai

Conto alla rovescia

Il conto alla rovescia è iniziato.
Fra un mese esatto a quest'ora anche considerando il fuso orario ci saremo già sposati.
Ultimo mese da nubile... 
Io continuo ad essere assolutamente tranquilla e a vivere tutto come se non stesse capitando a me.
Tu continui a dire che sei pronta e hai anche finalmente capito che il tuo amico Leo non partirà con noi e non si sposerà con te, non fra un mese almeno.


Monocromatica

Hai ufficialmente modificato il tuo modo di colorare. Passata la fase "scarabocchi a casaccio" ora siamo nel pieno della fase monocromatica. Prendi un'immagine e la fai tutta dello stesso colore.
Oggi abbiamo cominciato a preparare i biglietti di Natale e visto che il colore del giorno era l'azzurro tu hai deciso che tutti i biglietti dovessero essere colorati di azzurro... 
Confesso che trovo questa tua fase monocromatica un pochino noiosa e non vedo l'ora di scoprire la fase successiva...

Un pomeriggio in casa

Una mattina passata e persa fra giri vari in cui fra le altre cose "ho vinto" anche un bel ciclo di antibiotico per cercare di debellare la mia sinusite in tempo utile per la partenza. Un viaggio ad alta quota con la sinusite in atto non sarebb il massimo...Se fra tre giorni non ci saranno segni di miglioramento non mi resta che andare da un esorcista...
Un pomeriggio con un improvviso cambiamento di programma che ci ha viste rimanere in casa a fare insieme un sacco di attività. Abbiamo disegnato, colorato, ritagliato e incollato. 
Abbiamo scritto la versione definitiva della lettera di babbo Natale e abbiamo anche preparato la busta, rigorosamente rossa e rigorosamente decorata con addobbi in perfetto stile natalizio.
Ora non resta che spedirla e vedere che cosa sceglierà di portarti babbo Natale, perché non credo che sarà possibile che soddisfi tutti ma proprio tutti i tuoi numerosi e troppo variabili desideri.

Niente più orsi...

Ho passato i primi quaranta anni della mia vita tagliando, disegnando, attaccando, cucendo, creando, cercando e trovando immagini di orsi. I teddy bears erano la mia mascotte. Li avevo ovunque su pigiami, maglioni, felpe, borse, tazze, cuscini, coperte, lenzuola... 
In giro ci sono ancora numerose ed evidenti tracce di questa mia passione ormai archiviata fra i ricordi della mia "vita passata". Gli orsi mi facevano tornare bambina e mi coccolavano.
Poi sei arrivata tu e come in molte altre cose il tuo arrivo ha cambiato le cose.
Gli orsi a poco a poco sono stati non archiviati ma accantonati e mano a mano che tu crescevi alcuni sono automaticamente diventati i tuoi. 
Ora però hai compiuto tre anni, sei più grande ed hai gusti tuoi ben definiti e ovviamente diversi dai miei. E tu preferisci i conigli, gli ippopotami e ho scoperto ieri anche le giraffe...
Ed io mi ritrovo ad intagliare nel panno lenci animali diversi e ciò che prima era strano ormai sta diventando un gesto comune e anche i coniglietti ormai sono parte integrante del nostro panorama.


Comunque io ci provo: buongiorno!

E poi mentre ti lavi i denti prima di dormire scopri che la tua faccia oltre ad aver perso di sensibilità ti fa male, come non aveva mai fatto prima d'ora. Ti eri già accorta che quando mangiavi avevi delle strane fitte pungenti, ma questa è ancora un'altra cosa. 
Il cuore e il respiro si fermano immediatamente. 
Guardi tua figlia che affianco a te fa la gara di lavaggio denti e simuli tranquillità e indifferenza: non vuoi e non puoi assolutamente spaventarla.
Cerchi di mantenere la calma e ricordi quelle parole che spesso hai sentito ripetere "... Il cancro è subdolo, non fa male...". È vero. Il mio cancro era indolore. 
Sinceramente non penso che il mio dolore sia un sintomo di una recidiva del cancro, più probabile che sia una conseguenza della sinusite ma qualsiasi cosa succede dentro la mia faccia ormai mi manda in panico.
E dannatamente da un anno a questa parte tutto succede dentro la mia faccia...
Non posso fare a meno di essere arrabbiata dopo questa constatazione.
Dopo una notte in cui ho dormito ma ho sentito dolore ogni volta che mi appoggiavo da quella parte del viso ho deciso che stamattina un giro dalla dottoressa potrebbe anche essere un'idea intelligente.
Davvero un bel modo di iniziare la giornata e la settimana... 
La sola idea mi stressa e il mal di stomaco mi ha già piegata in due...
Teoricamente oggi iniziava il periodo dedicato alla preparazione dei regali di Natale.
Qualcosa mi dice che i miei programmi sono appena cambiati....
Comunque io ci provo: buongiorno!

domenica 17 novembre 2013

Menù del giorno

Devi sapere Alice che quando eri solo una neonata aspettavo con ansia il giorno in cui avresti parlato e avresti espresso chiaramente i tuoi  gusti alimentari facendo esplicite richieste sul menù del giorno.
Non vedevo l'ora di cucinare oltre che per papà e per me anche per te.
Ebbene Alice, dopo oggi sono assolutamente certa che quel giorno è arrivato!
Questa mattina hai detto subito che desideravi far colazione con il bombolone senza "chema" (crema). Rimane ancora un mistero come possa non piacerti la crema, ma tu sei sicuramente più amante del salato che del dolce, cioccolato escluso naturalmente.
Poi verso le undici ci hai comunicato che a pranzo avresti voluto la pasta col ragù e io mi sono messa più che volentieri ai fornelli per te.
A merenda hai voluto il mio latte ovvero il latte e cioccolata così come lo bevo io...
Per cena mi avevi chiesto in anticipo le cotolette che ovviamente ho provveduto a fare per te...
Che dire un menù della domenica che mette a dura prova la digestione ma una volta ogni tanto si può fare... E buon appetito!
P.s. 
Non mi sbagliavo affatto, mi piace quando organizzi il menù del giorno.

Da madre a madre

È da ieri che questa cosa mi "macina" dentro, che sento il fastidioso "buzz buzz" dei pensieri che frullano per la testa cercando di trovare un ordine alle parole, è da ieri che ci penso ed oggi è arrivato il momento di scrivere.
Pensavo a mia madre, al fatto che sono arrabbiata da lei.
Sono anni che sono uscita dai suoi pericolosi e crudeli schemi e che cerco di mostrarle un altro modo di vivere e affrontare la vita, che tento di farle vedere che non è necessario trasformare tutto in tragedia e sceneggiare la vita come se fosse un dramma teatrale. 
Le ho raccontato il mio cancro con tutta la leggerezza possibile e ho aspettato a farlo quando le acque erano sufficientemente calme per non trasmettere tutta la paura che albergava dentro di me. Non le descrivo esami e visite, non le racconto timori e angosce, non le spiego i fastidi e i disagi che ancora ho. Le trasmetto un ottimismo che non c'è ma che tento di inventarmi per lei.
Eppure ho tristemente constatato oggi che ogni mio sforzo non serve a niente.
Un prelievo di sangue è un evento tragico che ti racconta per settimane.
Ogni visita o esame a cui lei si è sottoposta è sempre sicuramente peggio di qualsiasi cosa abbia fatto tutto il resto del mondo.
I suoi dolori e le sue sofferenze sono ovviamente superiori a quelli degli altri.
Le sue medicine? Di sicuro le più cattive?
Ogni malessere? Indubbiamente il primo sintomo della più grave delle malattie...
Sono un po' stanca di questo modo di attirare l'attenzione su di sé...
Non riesco più a stare dentro a questo gioco crudele in cui lei si descrive vittima ma è la carnefice.
Non sopporto più questo suo modo di fare e non riesco più a stare zitta.
Così ieri quando mi ha raccontato del suo indicibile mal di gola come se fosse una malattia terminale e mi ha descritto la "terapia" (la spruzzata di iodosan in gola...), come se fosse un intervento salvavita... Le ho detto chiaramente detto che stava esagerando, che non era un intervento a cuore aperto e che si può sopravvivere ad un banale mal di gola! 
Ma tanto so perfettamente che le mie parole non sono servite a nulla...

Mal di testa non mi avrai!

Ti svegli con la netta impressione che durante la notte un folletto dispettoso ti abbia costruito sulla testa l'Empire State Building. Il mal di testa è di quelli compatti, che rende difficile anche la banale apertura delle palpebre. Certa del fatto che spontaneamente non abbandonerà il tuo corpo scendi a mangiare tre biscotti (anche io ormai sono tarata sul numero tre...) per poter prendere una pastiglia a "stomaco pieno". Poi decidi che forse è il caso di tornare a letto nella speranza che un quarto d'ora di pace possa accelerare e magari anche amplificare gli effetti dell'antidolorifico. Sei sul primo scalino quando dal piano di sopra la tua vocina che fa la prima domanda della giornata "mamma,? papà? posso benie? (Venire)" mi fa intuire che sei sveglia e che forse il mio anelato quarto d'ora di pace non ci sarà. Non mi sbagliavo... Pochi istanti stesa abbracciata al tuo coniglietto e poi cominci a saltare, urlare, piagnucolare e parlottare...
Mal di testa non mi avrai, l'euforia di mia figlia è uno spettacolo travolgente e voglio debellarti per poter partecipare anche io alla sua euforia mattutina!

sabato 16 novembre 2013

Una piccola artista

Da quando la tua vena artistica è uscita allo scoperto le tue mani hanno smesso di essere rosa!
Lo so, lo avevo già scritto ma ormai ho perso le speranze di vederle di un colore diverso dal blu.
Le maestre dicono che colorare rilassa e che è una cosa molto positiva che ti piaccia.
Io sono contenta anche se sinceramente andare in giro con le mani multicolor non è il massimo, anche perché i colori che teoricamente dovrebbero venir via con l'acqua, nemmeno lavandosi e sfregando bene con acqua e sapone si levano, ma poi misteriosamente quando ti dò la mano si sciolgono macchiando tutto: bordi delle maniche tue, mie e mani mie...
Questo succede ad avere per figlia una piccola artista...
Mi spiegheresti perché ora i disegni da colorare tu invece di copiare l'immagine guida, li fai tutti monocromatici? Tipo la principessa Sofia turchese dalla testa aiiedi o l'oca tutta nera???

Voglia di cucinare

Oggi pomeriggio avevo voglia di casa, di famiglia, di cucinare e di godermi tutto ciò che sta dietro la porta di casa nostra. Così mentre voi giocavate sul tappeto io vi "vegliavo", mi godevo lo spettacolo e intanto cucinavo. Ho preparato la cena e mi sono portata avanti anche col pranzo di domani.
Non avevo voglia di uscire e nemmeno voi direi... Di te sono certa e di papà credo di non sbagliare. Se fosse uscito lo avrebbe fatto per me.
Spesso sto talmente bene con voi che non ho bisogno di "contorno".
Poco fa un'amica mi diceva che si vede che siamo una famiglia serena e per questo è piacevole stare in nostra compagnia.
Ecco Alice, credo che questa sia una delle cose più belle che io mi sia mai sentita dire in vita mia.
Ed è per questo che amo cucinare per la mia famiglia. Mi piace farlo quando intorno a me ci siete voi.
Oggi è stato un bellissimo sabato pomeriggio!


Per fortuna non son 43!

Da quando hai imparato che hai tre anni non ci salviamo più.
Il tre è diventato senza ombra di dubbio il tuo numero preferito e la nostra persecuzione!
Ogni cosa deve essere fatta in triplice copia!
Per colazione vuoi mangiare tre biscotti, in giostra vuoi fare tre giri, prima di dormire vuoi vedere tre cartoni animati, sempre tre, tutto tre, solo tre, perché tre sono i tuoi anni!
Che dire Alice, per fortuna non sono quarantatrè...

Regali per tutti!

Ora che i tuoi regali sono stati decisi e in parte acquistati, posso dedicarmi ai regali per gli altri. Quest'anno sono in ritardo e mi devo dare una mossa considerando che dal primo dicembre tu sarai a casa e che dieci giorni dopo partiamo...
Le idee al momento sono poche e confuse... Ma confido nel l'illuminazione dell'ultimo momento...
Intanto ho iniziato a fare qualcosa di "fatto in casa" tipo qualche secchiello per i colori, visto il successo del tuo ho pensato di replicare...
Comunque da lunedì si parte a caccia di regali... 

La fede c'è!

La fede c'è! No Alice, non mi riferisco alla fede religiosa ma a quella nuziale!
Oggi le abbiamo ritirate! Finalmente mi piacciono e si riesce anche a vedere l'incisione, cosa che con la versione precedente era impossibile anche con la lente di ingrandimento... Anzi ora che mi ci fai pensare devo controllare che non ci siano errori... Sai com'è, non si sa mai...
L'ho provata e... Mi è dispiaciuto toglierla... Ma devo aspettare ancora per vedere sul mio dito quell'anello che sogno da quando ero una bimba poco più grande di te...

venerdì 15 novembre 2013

Tu, la mia piccola principessa...

... E finalmente oggi ti ho vista con addosso "l'abito da damigella"...
Certo era solo la prima prova ma tu sei stata bravissima!
Hai posato lasciandoti fare tutto e seguendo ogni richiesta: girati, alza un braccio, muoviti, prova a camminare... Sei stata perfetta ed eri bellissima!
Io fortunatamente quel giorno non mi truccherò, perché potrei davvero macchiare tutto col trucco perché credo che piangerò a dirotto!


Raffreddore affezionato

Un raffreddore che si é affezionato alla nostra famiglia, rimbalzando da uno all'altro senza mai andarsene del tutto. Prima la tua tosse poi quella di papà, poi il mio raffreddore ed infine il tuo virus... E mentre Papá in piena notte lotta con una tosse insistente e fastidiosa, io tento disperatamente di sbloccare il mio naso chiuso da giorni e tu continui a fare la "cacca 'tesa" (stesa).
Speriamo che passi in fretta, vorrei davvero riprovare il gusto di sentire qualche sapore...

giovedì 14 novembre 2013

Una bella serata

In televisione una trasmissione che mi rilassa, tutti sul divano uno accanto all'altro, papà, io, Heidi e tu che stesa fra le mie gambe ti addormenti... 
Quella di oggi è stata una bella serata, una serata di quelle che ti scaldano il cuore e ti restano nell'anima.
Avrei voluto che il tempo si fermasse così... In quell'immagine di famiglia...

L'ultima domanda...

La tua vita é fatta di domande, spesso ripetute una, due, dieci, cinque, mille volte!!!
"Mamma sei allabbata?"
"Chi c"é oggi a 'cuola?"
"Ti va di giocare con me?"
"Quando alliba papà?"
"Ma tu mi guaddi?"
E poi c'è l'ultima domanda di ogni sera, quella che fai a papà prima di addormentarti: "cosa tocca domani?". Che é il tuo tenero modo di sapere in anteprima quale sarà la favola che ti racconterà papà il giorno dopo...
Un anno di favole... Non pensavo che avreste letto insieme tutto il libro, invece tu e papà giorno dopo giorno anzi, sera dopo sera, state arrivando in fondo...

Una giornata a casa con te

Vista la tua "cacca stessa" (dissenteria) di questi giorni oggi non solo non sei andata a scuola ma siamo rimaste in casa tutto il giorno, come ai vecchi tempi tu ed io. 
Ieri era venuta Angela per qualche ora ma oggi ho preferito godere pienamente della tua inconsueta presenza a casa anche di mattina.
Tu hai disegnato io ho cucinato poi insieme abbiamo attaccato le decorazioni gelatinose al vetro della tua finestra, abbiamo giocato a costruire le immagini colorate con i chiodini di plastica, poi al gioco dell'oca e nel pomeriggio con le carte spagnole.
É stata una giornata intensa, faticosa, divertente... É stato bello averti a casa con me!

mercoledì 13 novembre 2013

Amici

È bello sapere che dopo esserci sposati torneremo a casa e accoglieremo il nuovo anno in compagnia di amici "nuovi" conosciuti grazie ad un gruppo di mamme che per tanto tempo si sono scritte in internet e poi quando, il gruppo non ha più retto alle inevitabili pressioni di circa cinquanta donne e si è sgretolato, hanno scelto quelle con cui si trovavano meglio ed hanno,portato avanti amicizie che da virtuali sono diventate sempre più reali e sempre più amicizie "di famiglia". 
Io sono stata fortunata e da questa bella esperienza mi sono "portata a casa" delle belle e sincere amicizie che riesco a coltivare nonostante la distanza. Avere figlie della stessa età e con le stesse esigenze ovviamente aiuta e accorcia le distanze.
Così quest'anno al ritorno dalla nostra luna di miele tu avrai la possibilità di passare qualche giorno insieme a Matidde e noi con i suoi genitori. Mi sarebbe piaciuto che si fossero uniti anche  Aianna e i suoi genitori, ma questa volta avevano già preso altri impegni. Ritenteremo...

Questo... vestito, non s'ha da fare!!!

Oggi quarta prova d'abito per me è prima prova per te.
Dopo l'ultima prova piuttosto deludente confidavo in quella odierna.
Tu hai la tosse, la diarrea e la febbre, la tua prova ovviamente salta.
La mia dopo aver traballato, grazie al contributo di papà è rimasta in piedi.
La sarta poco fa mi ha telefonato chiedendo di rimandare tutto a domani o a venerdì ma io ho preferito mantenere la data di oggi per la mia prova e spostare la tua a giovedì...
Sai com'è, fra un mese siamo già partiti....
Io ad ogni buon conto le "mallette" (magliette) della famiglia Pig le ho tenute a portata di mano e le metto in valigia... perché piuttosto che in mutande allora meglio vestita da mamma Pig...

... pò capitae...

Stanotte non sei stata bene e stamattina sei rimasta a casa da scuola ed io ho chiamato Angela per stare con te mentre io uscivo un paio d'ore. Quando sono tornata dopo aver fatto un giro al mercato e in po' di spesa ti ho trovata in un mare di lacrime e in un mare di ... cacca...
Eh sì Alice il virus intestinale dopo aver fatto tante vittime fra i tuoi compagni di scuola ora ha colpito anche te che non sei riuscita a trattenere la cacca e te la sei fatta addosso.
Non essendoci abituata, la tua disperazione è stata tanta e la tua più grande preoccupazione era che Babbo Natale si sarebbe arrabbiato e non ti avrebbe più portato Bianchina...
Ci ho messo un bel po' di tempo a consolarti e ho cercato in tutti i modi di farti capire che non era un problema e che può capitare a tutti.
Tu lo hai raccontato ad ogni persona che abbiamo visto o sentito oggi: alla dottoressa, al farmacista, alla nonna al telefono... A tutti dicevi "sai cosa e sussesso oggi? Mi sono cacata addosso!" E poi quasi per convincerti aggiungevi "po' capitaee" rivolgendo immediatamente il tuo sguardo a me per avere conferma del fatto che sì, può capitare...
Stai tranquilla amore, anche Babbo Natale sa che può succedere e sicuramente non si è arrabbiato!!!

Lettera babbo natale versione 2.0

È all'urlo disperato di "mamma ci siamo dimetticate di 'crivere a babbo Natale accuni bei 'egali!" oggi abbiamo rimpolpato un po' la lettera al caro nonnino amico di tutti i bambini, e ho il fondato sospetto che non sarà l'ultimo e l'unico aggiornamento...
Come sempre io scrivo tu detti... E riporto su carta i tuoi pensieri e le tue parole.
"Ciao babbo Natale,
Come 'tai? (Sempre meglio essere cortesi con il signor Babbo Natale).
(Inutile tergiversare, meglio andare subito al sodo!).
Bollo il tenino della lego e la fattoia! (Così noi definitivamente usciamo di casa...).
Bollo anche la pecoa amica di Dotty, Bianchina, pecchè mi pace tanto! (La tua iniziale proposta di avere una seconda Dotty con Bianchina è stata bocciata sul nascere... Direi che una sola dottoressa Peluche in casa può bastare... Anche la richiesta della valigetta della dottoressa peluche non è stata presa in considerazione, visto che di valigette da dottore in casa ne sono entrate già tre...).
E poi bollo dei libi (siamo passati dalla versione primitiva "bibo" a quella di "libo", per quella più corretta libro dovremo forse aspettare il prossimo Natale).
Bollo Cicciobello bua  anche se la mamma dice che è butto (lo vuoi da quando hai saputo che lo vuole Matilde... prima non te ne fregava nulla).
Bollo anche il cattello di Sofia ma papà dice che posso usae quello di Ceneentola... Alloa peò bollo Sofia e gli atti pessonaggi (altri personaggi) così posso zocae con tutte le fatine e le pincipesse.
E poi bollo tutto quello che bedo nella pubblicità, ma no quello che è da macchio, quello poi pottallo a papà che lui è un macchio ma no a mamma che lei è una femmina come mé.
Io ti pometto che saò baba (brava) e no fazzo pù i capicci.
Tu peò no poi pottammi i cabbone... No poi fallo!

Ci sono notti...

Ci sono notti come questa in cui mi manchi terribilmente e vorrei tu fossi qui.
Ci sono notti come questa in cui sembra proprio che tu riesca a leggere i miei pensieri e intuire i miei desideri anche attraverso i muri.
Ci sono notti come questa in cui non fai tutto un sonno come al solito, ma ti svegli e piagnucoli più volte e quando stanotte io ti ho portata nel nostro letto con la tosse e un po' di febbre sono stata immensamente felice di tenerti abbracciata a me e la tua presenza ha fatto più bene a me che a te.

Insonnia

L'insonnia mi ha sempre spaventa e non sono mai riuscita a vivere le notti in bianco con serenità e leggerezza. Le ore passate di notte a rigirarmi nel letto mi sono sempre sembrate più lunghe e tormentate di tutte le altre.
Dopo il cancro l'insonnia è diventata per me qualcosa di insostenibile.
Forse perché di notte le mie paure si trasformano in pericolosi fantasmi e i fantasmi diventano mostri terribili che spuntano da ogni angolo 
Mi torna subito in mente quella seconda notte di ospedale, non la prima in cui la stanchezza aveva preso il sopravvento e mi aveva costretta ad un sonno lungo e profondo, ma la seconda, quando la gioia di essere sopravvissuta era offuscata dalla paura di quello che mi aspettava. Quella lunga notte ho contato ogni respiro di chi dormiva al mio fianco, ho guardato ogni variazione di luce nell'attesa che fosse finalmente giorno e ho ascoltato ogni rumore proveniente da quei lunghi corridoi fuori dalla mia camera, cercando di identificarlo... Perché anche quello era un modo per passare il tempo...
Ecco Alice, dopo il cancro ogni ora passata sveglia a letto la mente fa una pericolosa marcia indietro e ritorna a quegli attimi lunghi come un'eternità.
Per questo amo arrivare a letto dopo essermi addormentata davanti alla televisione, perché arrivare a letto troppo sveglia può significare anche non dormire più...

martedì 12 novembre 2013

Pronte per la neve!

Conclusa positivamente l'affannosa ricerca dello smanicato (piumino senza maniche possibilmente con cappuccio), trovato finalmente sabato in un negozio di un centro commerciale fiorentino, mi ero temporaneamente concentrata sulla ricerca della tua tenuta da sci, valutando una prossima auspicabile gita in montagna a giocare con la neve.
Ne ho viste subito un paio che mi piacevano, una soprattutto ma ho continuato a guardarmi attorno prima di decidermi, poi stasera potendo finalmente approfittare della presenza di papà, te ne abbiamo fatte provare due. 
Quella "rosa evidenziatore" e nera che tanto mi piaceva e quella gialla e fucsia che era sicuramente di qualità superiore, ma che aveva un abbinamento di colori che non mi convinceva al cento per cento.
Beh Alice, a sorpresa devo dire che quella gialla ti stava decisamente meglio di quella a base nera... E così mi sono dovuta ricredere e abbiamo portato a casa un fantastico completo da montagna...
Si è vero, forse ti va abbondante, ma almeno se non riusciamo a partire quest'anno lo utilizzeremo il prossimo! 

Mai dire mai

Riflettevo oggi che la cosa più triste di questa tua tappa di crescita è quella di dover arrivare al ricatto per ottenere qualsiasi cosa: dal fare la pipì al non piangere quando vado via e tu resti con la baby sitter (sì Alice, purtroppo hai ricominciato a farlo...).
Non mi piace affatto essere costretta ad utilizzare sempre questo metodo che detesto, ma non mi lasci alternativa. Ogni volta sono rifiuti, pianti e capricci... 
Poi prometti di non farlo più è un istante dopo hai già ricominciato...
Mi porti a fare ciò che ho sempre detestato e criticato negli altri...
È proprio vero Alice, mai dire mai...

La cacca stesa...

Certo che iniziare la giornata con un tuo improvviso attacco di cacca mattutino e proseguire con una seconda scarica nel pomeriggio è piuttosto inconsueto, soprattutto considerando la tua proverbiale stitichezza... 
Ma la cosa più divertente è stata sentirti dire "mamma vieni a vedee, la mia cacca non è pè niente messa bene... È 'tesa! (È stesa)". Ne deduco che per te la cacca stesa sia quella di consistenza più morbida... 
Non mi sembra di ricordare che fra le varie tipologie di cacca descritte da tuo padre qualche giorno fa ci fosse anche quella stesa... 
Mi sa che sei stata tu a battezzarla in questo modo buffo!

... Ma io sì!

Fra tanti giochi c'è una cosa che ti piace fare e che in realtà non è un vero e proprio gioco: ti piace giocare con le "carte 'pagnole".
Le carte spagnole le avevo comprate quando insegnavo e sono un valido supporto per imparare le prima parole. È passato molto tempo dalla prima volta che le hai viste e che ci abbiamo giocato, credo fosse più o meno un anno fa e ricordo che è capitato di tirarle fuori in un pomeriggio in cui davvero non sapevo più come intrattenerti. La cosa ti deve essere piaciuta molto perché da allora spesso mi chiedi di giocarci ma io non ho mai voluto forzare la mano sul tuo apprendimento dello spagnolo. Di solito ci giochiamo insieme tu ed io e siccome non vorrei che si rovinassero sono rimaste fra le poche cose che considero "solo mie" e che tu non dovresti usare senza la mia supervisione.
Un paio di settimane fa ci abbiamo "giocato" tutti insieme, anche con papà e tu ti sei divertita molto, tanto che oggi mentre eri a casa da sola con Angela hai pensato bene di chiederle di prendertele e quando io ho aperto la porta vi ho trovate che stavate "apparecchiando la tavola" per iniziare a giocare...
Tu eri stata bravissima, avevi organizzato tutto alla perfezione, senza dimenticare nessun dettaglio: le schede grandi multi-immagine, quelle piccole con un singolo disegno e i chiodini colorati... Alla domanda di Angela se eri sicura di poterle prendere hai risposto un convintissimo e convincente "sì"... e quando ti ha detto che non potevate giocarci perché lei non sapeva lo spagnolo, tu le hai semplicemente risposto "ma io sì!"...

Una strana mattina

Alle due del pomeriggio mi sono resa conto di aver perso l'ennesima mattinata a girovagare come una pallina impazzita... E di tutte le cose che mi ero ripromessa di fare quando tu saresti andata a scuola non ne faccio un decimo... Papà si arrabbia perché a pranzo non cucino e mangio sempre qualcosa al volo, di pronto... 
L'aria di Natale non ho ancora capito se mi rallegra o mi rattrista... Temo piuttosto la seconda...
Oggi ho visto e guardato di tutto ma svogliatamente, senza soffermarmi e concentrarmi su nulla... Pensavo ai regali di Natale... 
Di solito cominciavo ad agosto, forse era troppo presto, ma fra un po' sarà troppo tardi...

lunedì 11 novembre 2013

L'inverno non è ancora iniziato

Da ieri piove e c'è una bufera di vento come non ricordo di aver mai visto.
Siamo passati da un clima primaverile al pieno clima invernale.
Io sono già raffreddatissima e con una voce che è tutto un programma.
Papà non è messo meglio di me.
Anche il mio umore non è dei migliori.
Siamo solo all'undici di novembre e l'inverno ufficialmente non è ancora iniziato!

Io scrivo tu detti...

Quest'anno la prima bozza della lettera di Natale l'ho scritta sotto dettatura... Io sono il braccio tu la mente...
"Cao Babbo Natale,
Come 'tai?"

Poi sei andata subito al sodo...
"Bollo quello pè fae la pizza... Quello dei dolci c'è l'ho!
Bollo i paiamo il quelli con mamma, papà, caballo, bimbi e la casetta e la caozza e batta (carrozza e basta).
Bollo una bambola coi capelli belli pè fae la pauchiea.
NO BOLLO il cabbone!"

Poi iniziano le promesse...
"Sono pù babà e no faccio pù i capicci".

Poi mi hai guardata che scrivevo e subito mi hai sgridata: "mamma debi staccae il follo così io lo metto in una butta e poi... Dobe la mettiamo la lettera a babbo Natale?"
Ecco che iniziano i dubbi..

Buon compleanno mamma!

Ormai anche il mio quarantatreesimo compleanno è finito!
L'ho vissuto in maniera strana, diversa dai quarantadue che lo hanno preceduto.
Tu hai passato l'intera giornata a scandire il tempo ricordandomi ogni tanto che era il mio compleanno e ripetendo la frase di rito "tanti agui mamma, bon compeanno!". All'improvviso saltavi fuori con queste parole cogliendomi ogni volta di sorpresa e strappandomi ogni volta un sorriso!
Papà come ogni compleanno, fedele al suo stile sempre impeccabile, ha passato la giornata cercando di soddisfare ogni mia richiesta, ogni mio desiderio, perché come ha detto anche a te "nel giorno del compleanno si fa tutto quello che vuole chi festeggia, questa è la regola!".
Ed io... Ho vissuto l'intero giorno con la sensazione che non era poi così scontato esserci, ho attraversato ogni ora in uno strano stato di "stordimento" come se fossi spettatrice e non "protagonista"...
Da oggi però non ci sono più scuse, si torna alla vita normale, alla solita routine. 
Finita la preparazione della tua festa di compleanno, finito anche il giorno del mio compleanno... direi che ora forse potrei (e probabilmente dovrei) anche cominciare a pensare davvero al matrimonio... Perché nonostante le fedi, il vestito, anzi, i vestiti, i contrattempi, i disguidi, i ritardi, gli imprevisti... devo ammettere che non mi sembra vero che manchi poco più di un mese, è come se tutto questo stesse capitando a qualcun altro, qualcuno a cui voglio bene ma... che non sono io...


domenica 10 novembre 2013

Mattina attorno ad un tavolo

E poi ci ritroviamo tutti attorno ad un tavolo, lo stesso dove ieri sera abbiamo cenato e dopo aver fatto una colazione a base di pancakes e torte definite "un miracolo", le chiacchiere vengono spontanee e scivolano via facilmente, anche da parte di chi di solito non parla mai, e il tempo passa piacevolmente ed è come se fossimo a casa, in famiglia anzi è decisamente molto meglio. 
Mentre fuori piove, dentro il calore umano ci abbraccia.
Non c'è nessun imbarazzo nel raccontarsi e tutto è spontaneo e naturale.
In sottofondo i giochi, i capricci, le urla e i pianti delle cucciole di casa, ma nulla intacca un'atmosfera che ha reso questa mattina estremamente piacevole e speciale. 
Purtroppo anche le cose belle finiscono... 
Ecco: ho trovato un difetto alla nostra vacanza. No Alice, non è la pioggia e nemmeno i vostri capriccetti: troppo breve!

Non c'è nulla si scontato

E poi ti svegli presto nel giorno del tuo quarantatreesimo compleanno con accanto quello che fra poco più di un mese sarà tuo marito e nella stanza vicina ci sei tu che dormi tranquilla ti guardi attorno e mai come questa volta sai che in tutto questo non c'è nulla di scontato e che arrivare fin qui non è stata un passeggiata. Ti senti felice e abbracciando l'uomo con cui hai scelto di vivere il resto della tua vita ti commuovi e ti scopri improvvisamente ancora più vulnerabile di quello che pensavi...

sabato 9 novembre 2013

Contenta è tutta un'altra cosa...

Prima di dormire scena di tutti i giorni, cambia solo la location. 
Io ti stavo svestendo e cercavo di schivare i calci e di trattenerti ferma sul lettone mentre tentavo disperatamente di mettere il pigiama ad una bambina che assomigliava sempre più ad una puledrina recalcitrante. 
Tu intanto noncurante delle mie ripetute richieste di stare ferma, continuavi a sgattaiolare e divincolarti con un'energia che a fine serata e dopo una giornata intensa come oggi era assolutamente impensabile.
Ad un certo punto come capita ogni volta,  io ho alzato la voce per sgridarti.
Tu allora hai spalancato gli occhioni, mi hai guardata e con la vocina dolce mi hai fatto la solita domanda: "mamma sei allabbata?". Io stavo per risponderti e avevo appena iniziato con "beh Alice..." E tu allora cambiando l'espressione della faccia e il tono di voce e tentando addirittura di imitarmi hai aggiunto "... contenta è un'"attra" cosa...".
... E papà ed io siamo scoppiati a ridere....

Festa a sorpresa

...e poi si spengono le luci e mentre comincio a spazientirmi e a chiedermi quanto tempo impiega "Zizi" a trovare l'interruttore per riaccedenderle ecco arrivare la torta con le candeline...
Il buio ha fortunatamente celato la mia emozione con te che appena la stanza si è illuminata salterellando al mio fianco, con il suo sorriso più grande che tu mi abbia mai fatto, sei stata la prima a farmi gli auguri. Ho letto il biglietto frettolosamente cercando di non soffermarmi troppo sulle parole per evitare la commozione, poi le casuali ma azzeccati stime parole di Antonietta la padrona di casa, hanno "rischiato" di farmi sciogliere in un pianto e io allora ho abilmente cercato di distogliere la mia attenzione su di te...
Non avevo mai avuto una festa a sorpresa.
Grazie Bigginia e Zizi, grazie Matidde e Alice, grazie Papà Ricky e grazie anche ai padroni di casa è stata davvero una bella serata!

Strani colori di pelle

Ti ho fatta rosa ma sempre più spesso ti ritrovo di tutti i colori. Da quando la tua passione per "coloae" (colorare) si è pericolosamente impossessata di te le tue mani non sono quasi mai rosa ed è facile trovarle con anomale striature blu, verdi o rosse... Intravedere il rosa sotto il colore è complicato è spesso bisogna far ricorso a tutta la nostra immaginazione. 
È strano pensare che ti ho fatta rosa ma ora sei una bimba multicolor...

... un po' alla volta peró...

E stamattina dopo giorni di totale rifiuto anche solo per la parola "danza", improvvisamente hai detto "un giorno ci tonno (torno) a 'cuola di ballo ma un po' alla votta (volta)... peó!"
Una piccola luce in fondo al tunnel pare si sia accesa... Chissà se dipende dall'aria di vacanze...

venerdì 8 novembre 2013

e poi c'è Zizi...

Dopo una mattina intensa, una gita dalla pediatra e una sosta dalla nonna, con una macchina stracolma di roba, perché quando si ha un bambino anche solo sue giorni di vacanza si trasformano in un trasloco, siamo partiti per il nostro week end toscano in compagnia di "Matidde e dei suoi genitori Bigginia e Zizi" che detti così sembrano quasi dei personaggi da cartone animato...
Comunque quando dici "Zizi" che poi sarebbe Gigi, sei troppo forte!!!!  
Buone vacanze!!!

Prima assenza a scuola

Dopo una serata difficile e una notte impegnativa questa mattina hai fatto il tuo primo giorno di assenza a scuola.
Ormai frequenti la scuola materna da più di un mese ed eravamo riusciti a scampare miracolosamente virus intestinali, febbriciattole e bronchiti, ma la tosse ha vinto su tutto.
Papà ed io abbiamo lasciato che ti svegliassi spontaneamente nella speranza (vana) che tu recuperassi un po' di sonno ma tu poco dopo le sette, puntuale come la radiosveglia, ci hai chiamati e incredibilmente non hai nemmeno dato segni di stanchezza. Beata te Alice, a me dopo una notte quasi tutta passata a guardare il cielo attraverso la finestra sul letto, mi si chiudono gli occhi...


Notte complicata

Dopo un pomeriggio da incubo in cui ho fatto una prova vestito da sposa con l'elevato rischio che tu in preda ad una crisi si tosse mi vomitassi addosso, sono arrivata a casa un'ora più tardi del previsto sbagliando strada credo almeno tre volte, allungando il percorso di oltre venti chilometri e con un'ansia addosso c'è nono capitava da svariati mesi.
Sapevo che dormire non sarebbe stato facile e temevo che la tua tosse non avrebbe agevolato il compito e così è stato. 
Sono qui nel letto che mi giro e mi rigiro con mille pensieri che mi frullano in testa, tante preoccupazioni e infiniti dubbi. Sono stanca ma sveglissima e la tua tosse secca e continua insieme al mio naso chiuso, mi tengono compagnia in questa notte terribile che mi ricorda tanto un'altra notte e che vorrei fosse già finita.

giovedì 7 novembre 2013

Scarabocchia

E poi parlando con te scopro che a "'cuola" il bimbo dal nome arabeggiante Adil ti chiama 'carabocchia (scarabocchia) cosa che a me intenerisce e fa sorridere ma che a te é piuttosto evidente che non piace. 
Ed io a questo punto vorrei sapere chi è questo bambino che con un nome da principe arabo ti ha trovato un bel soprannome, lo vorrei vedere e conoscere e nel frattempo me lo immagino un bel morettino furbo e dallo sguardo penetrante...


Strane convinzioni

Mentre preparavo le tue decorazioni natalizie versione 2013 da regalare a amici e parenti, mi hai chiesto perché a zio Giorgio e zia Simona ne facevamo solo una visto che sono due "persone".
Allora io ti ho spiegato che sono sposati e quindi vivono insieme e tu hai esclamato "UAO!" e poi  con entusiasmo mi hai chiesto dive si sono sposati. Io ti ho detto "a Ravenna!" E tu prima sei scoppiata a ridere, poi con aria incredula mi hai chiesto "'tai chezzando?" (Stai scherzando?) ed infine mi hai detto che "abenna (Ravenna) non è un posto pe' posassi! (Sposarsi).
Ecco Alice volevo dirti che dalle nostre parti è molto più comune sposarsi a Ravenna piuttosto che ad Antigua...

Strana anatomia...

Mentre ti preparo per andare a fare il solito pisolino pomeridiano cominci a piagnucolare dicendo che ti sei fatta male al polso. 
Ti prendo subito la manina destra e ti dò un bacino sperando di riuscire in questo modo a superare la crisi che rischia di rovinare i miei piani per il pomeriggio. Tu mi guardi e con aria scocciata mi dici "no, mamma l'attro posso! (Altro polso)". 
Mi affetto a sbaciucchiare la mano sinistra ma mentre sono intenta nella mia opera di "guarigione della bua" tu sollevando il piede sinistro mi dici convinta "quetto posso mamma!".
Scusa Alice se non lo avevo capito prima è che erroneamente quella io l'avevo sempre chiamata caviglia...

mercoledì 6 novembre 2013

Quando la tecnologia evolve... In peggio!!!

Prima bastava semplicemente aprire l'iPad e subito ero connessa a internet. Dovunque io fossi, in casa o in giro, abilitando il wi-fi la connessione magicamente partiva. Non c'era bisogno di abilitare nulla, di connettere e disconnettere qualcosa, di inserire codici e digitare password, lui semplicemente funzionava.
Poi è arrivato IOS7 e tutto è cambiato.
Il wi-fi non andava più bene e per qualche giorno abbiamo tentato col bluetooth che però ogni tanto fa le finte ti dice che è connesso e tu resti come un allocco impalato davanti allo schermo ad aspettare che ti si apra la pagina web richiesta e dopo cinque minuti, quando anche le pupille (e non solo quelle...) girano, ti viene il fondato sospetto che la scritta "connesso" sia soltanto una presa per il c... I fondelli! Dopo svariati tentativi, inutili proteste e coloriti smoccolamenti (miei), siamo passati alla connessione di casa, abbandonando quella del cellulare... 
E per qualche giorno pensavamo di aver risolto tutti i problemi. Con la chiavetta webpocket la connessione andava bene ed io riuscivo di nuovo a navigare senza affondare ogni due per tre. Ma è stato solo un miglioramento temporaneo, un'illusione. IOS7 non ama la connessione in genere, nemmeno quella di casa. E quindi dopo qualche istante in cui ti fa aprire la pagina richiesta continuando evidentemente a prendersi gioco di te e a mettere a dura prova la tua pazienza, si blocca e ti impedisce di andare avanti e di fare qualsiasi cosa. E di nuovo tu resti lì, a fissare uno schermo immobile, muto e sempre uguale fino a quando finalmente esce la scritta "impossibile connettersi alla pagina web richiesta perché il tuo iPad non trova nessun server a cui connettersi" e l'agonia finisce insieme alle speranze...
Ieri però ho scoperto che quando webpocket non riesce a trovare la rete, se tolgo l'abbinamento e reinserisco la password, la connessione miracolosamente si ripristina! Quindi dopo essermi alzata quelle due o tre volte per leggere e copiare la password, mi sono fatta furba e l'ho scritta in una pagina delle note dell'iPad e dopo aver fatto un magnifico copia e incolla tutto va!!!
Ma questo valeva ieri.
Oggi è un altro giorno e IOS7 che credo sia dotato di un gusto sadico e di intelligenza propria, nonostante questo mio ormai disperato tentativo non si connette a nulla e l'unica cosa che riesco a vedere sull'ipad è la scritta "impossibile connettersi alla rete"...
Allora ho chiesto aiuto a papà che mi ha detto di staccare la connessione di casa, spegnerla e poi riaccenderla, staccare l'iPad, spegnerlo e riaccenderlo e poi ricominciare dall'inizio inserendo la password... Io ho eseguito alla lettera i suoi suggerimenti e la connessione... SÌ, è ripartita!!!
...e quando finalmente mi sono seduta sul divano con aria vittoriosa e soddisfatta pensando "OK, ci sono voluti tre quarti d'ora ma alla fine ho vinto io!!!" Ecco che ho sentito la tua vocina dal piano di sopra chiamare "mamma poi venie io ho finito il sonno"...
Anche per oggi abbiamo concluso!
Grazie IOS7 è sempre un "divertimento" avere a che fare con te...