lunedì 29 febbraio 2016

Piccole fotografe crescono...

Le fotografie e le macchine fotografiche ti piaccionoe forse in questa tuapassione ci vedo tracce del mio dna più che di quello di tuo padre. Da quando "babbo Natale ti ha regalato l'ipad tu fotografi di tutto anche gli oggetti più impensabili e quando oggi mi hai detto che volevi una macchina fotografica giocattolo ho subito pensato alla mia vecchia macchinetta che non è "un giocattolo" ma che immaginavo ti sarebbe piaciuta. Ma non potevo sapere quanto. La tua euforia è stata subito evidente... I gridolini di gioia hanno accompagnato la fase finale della nostra cena e i click che sono seguiti ne sono stati un'ulteriore prova.
Sono certa che avresti volutoportartela anche a dormire e mi hai chiesto di lasciartela subito pronta in bella vista sul tavolo, per domattina.
Credo che per un po' di tempo dovrò prepararmi ad essere fotografata ovunque....

domenica 28 febbraio 2016

Tu e il tuo righello

Fiera del tuo astuccio da grandi, dei tuoi colori nuovi, delle tue matite colorate e delle tue penne "colorabili", della gomma, delle forbici anche se hanno il manico giallo e del temperino che fa le punte più lunghe del mondo, ma fiera soprattutto del tuo primo righello che ti ho insegnato a usare per fare le righe dritte e che ora vuoi imparare ad usare anche per misurare...

sabato 27 febbraio 2016

Fine di un'epoca...

Ad essere del tutto sincera, non ricordo nemmeno come e quando è cominciata, la tua passione per le gonne con le balze, so che ho ben chiara l'immagine di te piccolissima che davanti allo specchio, con un movimento di fianchi deciso e ben studiato, ti accertavi che la gonna facesse quel movimento che inziamente tu chiamavi "fù-fù" perchè ti mancava la erre e che poi nel tempo si è trasformato nel più classico e universalmente conosciuto "frou-frou". E so anche che ora nel tuo armadio stracolmo c'è una pila alta non so nemmeno più io quanti centimetri di gonne tutte praticamente identiche fra loro nel modello e diverse solo nel tessuto e nel colore... Una colonna (inquietante) di gonne "frou-frou" che troneggia e domina il resto dell'abbigiamento e che a volte perde pericolosamente il suo precario equilibrio e si rovescia su tutto il resto "inondando" e ricoprendo con le sue balze tutto ciò che le circonda proprio come fa un fiume quando straripa...
Tutto ciò mi è passato davanti agli occhi quando l'altro giorno tu con un'indifferenza che rasentava la normalità mihai guardata seria e mi hai detto: "non mi piacciono le gonnecon troppe balze...".
Quando ho recuperato i sensi e la parola ho pensato che stessi scherzando ma poi un paio di giorni dopo me lo hai ripetuto e confermato con la stessa serietà e convinzione della prima volta... 
Cioè Alice tu mi vuoi dire che dopo che ho passato gli ultimi due anni ad attaccare le balze ovunque, anche ai grembiuli da cucina ora tu non gradisci più l'esubero di baze sul fondo delle gnne e dei vestiti??? Qualcuno mi svegli please! 

venerdì 26 febbraio 2016

La penna "coorabile"...

La penna "colorabile" è una tua invenzione. La penna "colorabile" non è altro che una banalissima penna normale a uno o più colori che tu usi per colorare i disegni... e per il semplice fatto chela usi non per scrivere ma per colorare allora diventa una perfetta penna "colorabile". Fin quitutto chiaro. Quello che però davvero non riesco a capire Alice, è allora quale sarebbe una penna "non colorabile"...me lo puoi psiegare?

Cioccolata in tazza per due

Tu che torni da scuola e dopo il consueto appuntamento con il bagno ecco che arriva il momento della merenda. Di solito preferisci qualcosa di sano come la frutta o di salato come i crackers o i grissini ma ultimamente a volte capita che inaspetttatamente la tua richiesta ricada sulla cioccolata in tazza e allora insieme ci facciamo una cioccolata in due, per non esagerare e poi aggiungiamo un po' di panna montata che a te piace tanto...
Evviva la merenda golosa!

giovedì 25 febbraio 2016

Bugie e molto di più...

Quando oggi ti sono venuta a prendere da scuola mi hai detto quasi subito che avevi mal di testa. Io ci ho creduto, soprttutto vedendo la tua espressione sofferente. Ti ho dato i granuli per farlo passare e ti ho chiesto spesso come stava andando ma tumi hai sempredetto che stavi male e che non migliorava. Poi dopo aver fatto merenda hai cominciato a dirmi che non ti sentivi sicura di riuscire a ballare. Io ovviamente mi sono preoccupata e ho cominciato a valtare l'idea di chiamare papà. 
Non mi avevi mai detto di stare così male da non ruscire a ballare...
Poi quando prmai si erano fatte le cinque ho pensato che avresti persouna lezione importante visto che mi avevi detto heoggi avreste imparato passi nuovi... e a voce alta ho esclamato "peccato proprio oggi che c'erano i passi nuovi!". A quel punto tu, dopo almeno due ore di mal di testa conclamato e dopo aver preso anche le medicine mi hai guardata seria e mi hai detto: è passato!
Cioè quindi fammi capire Alice, il tuo mal di testa è svanito nel nulla??? 
Inutile dire che mi sono arrabbiata moltoe che tu sei andata a lezione di ballo...

Astuccio "da grandi"

Era un po' di tempo che ci stavo pensando e oggi mi è finalmente capitata l'occasione di commprarti un astuccio uguale a quello dei bimbi grandi che vanno già alle scuole elementari, con dentro tutti i pennarelli, le matite colorate, il righello, la gomma, il temperino e le forbici. Tu ti sei illuminata e vedendo la tua reazione ho capito che evidentemente lo volevi proprio l'astuccio per la scuola...

Orari su misura

Oggi ti sono venuta a prendere all'una e un quarto, proprio come mi avevi chiesto di fare. Mi hai spiegato che per te restare a scuola anche il pomeriggio nei giorni in cui poi dopo hai danza diventa troppo pesante e allora io ho ascoltato la tua accorata richiesta e sono venuta a prenderti alla prima uscita, quella dopo pranzo. 
La sorpresa è stata scoprire dalla tua maestra che tu l'avevi già informata che da oggi tutti i martedì e giovedì uscirai presto... Non sapevo che lo avessimo già deciso...
 

mercoledì 24 febbraio 2016

Di corsa da mamma!

Quando esci da scuola se ti vengo a prendere a piedi, a te piace tanto fare un giochino che abbiamo inventato un po' di tempo fa. Tu vai avanti veloce davanti a me correndo sottogli alberi spogli, e quando hai preso un bel po' di distanza ti giri e mi corri incontro a braccia aperte urlando "maaaammaaaa!"
Ma la cosa più divertente è vederti correre veloce per allontanarti...

Una mattina con Asta



E poi ci sono mattine come quella di oggi, in cui ti svegli e fuori dalla finestra appena apri gli occhi vedi subito la pioggia e quella nebbiolina triste e malinconica tipica delle giornate invernali. Ti alzi di malavoglia e ti prepari pigramente, poi quando arrivi in fondo alle scale inciampi nella grande busta con le cose pronte da consegnare all’”asta raduno” di oggi… Sorridi e ti viene subito in mente che alle 9 hai appuntamento con le “astine”. Guardi l’orologio sul forno che lampeggia e sai già che arriverai in ritardo… ma non importa tanto i “Caffè con l’Asta” non sono mai veloci… E poi oggi ti aspetti tante persone, alcune che non hai mai visto altre che ormai sono volti familiari, c’è chi ha fatto addirittura la torta con i biscotti presi in asta… e chi viene da lontano in macchina, o in autobus nonostante il suo bel pancione… E così con il pensiero dell’incontro, fai colazione e mentre fuori piove a te sembra quasi di intravedere il sole dietro le nuvole. Poi lasci tua figlia a scuola e come sempre incontri qualcuno che ti ferma per parlare di “Asta” e tu non sai resistere alla tentazione e al piacere e ti fermi a chiacchierare, anche se mentre sei lì, immagini il ticchettio delle lancette dell’orologio che ti ricorda che stai facendo taaardi… Poi salti in macchina e parti. In pochi minuti arrivi e mentre varchi l’ingresso del centro commerciale dove avevate appuntamento, sei al telefono con un’astina che non è venuta ed è rimasta a casa a vigilare la situazione… Saluti, metti il telefono da qualche parte (tanto lo perdi e fortunatamente lo ritrovi almeno 20 volte al giorno), ti guardi attorno e riconosci subito alcuni volti e… e ti senti a casa. Baci abbracci, sorrisi, buste, pacchetti, spiccioli, caffè, risate, bigliettini, scatti fotografici, sguardi… Tutto si mescola insieme e si fonde in un’unica grande festa alla quale partecipa ignaro anche qualche bimbo che ha accompagnato la mamma. I divani non bastano, ci sediamo sulle spalliere, aggiungiamo le sedie e i tavoli, io abbandono l’idea di restare seduta e mi metto in piedi perché mi piace girare e chiacchierare un po’ con tutti. La gente che passa ci guarda con sospetto e curiosità, e sono certa che non capisce, al bar quando ordiniamo i caffè ci chiedono se siamo una “gita”… la domandaci fa ridere ma in effetti siamo così felici che diamo un po’ ‘idea di essere in vacanza. Per un attimo mi estraneo, guardo tutte quelle persone riunite lì e mi accorgo che sorrido e sono felice. Felice di essere chi ha fatto nascere tutto questo, felice di aver riunito tante persone col pretesto di dare via qualcosa che non ci serve più, felice di aver visto che anche le più timorose stanno cominciando a inserirsi e a fidarsi, felice che i miei modi inizialmente sempre burberi non abbiano spaventato chi non mi conosce e abbiano lasciato intravedere un’anima più tenera di ciò che sembra, felice di essere qui, felice di aver conosciuto persone come Melissa, Michela, Isabella, Raffaella, Amna, Flavia, Deborah, Regina, Laura, Katia, Barbara, Luisa, Roberta e tutte quelle che non ho citato e felice di aver passato con loro davvero una splendida mattina! Ecco il vero “guadagno” di asta caffè è questo e chi non lo capisce non sa cosa si perde…

martedì 23 febbraio 2016

Tu dai i numeri...

E poi di prima mattina mentra fai colazione seduta a tavola con tua figlia cinquenne, scopri che lei di matematica ne sa più di quello che credevi e realizzi che dà i numeri ma non a casaccio...
"Questa spremuta non è nuonissima mamma, diciamo che è un 5!"
"Cosa vuol dire che è un 5 Alice?" 
"Vuol dire che è media mamma! Il 5 e in mezzo fra l'1 e il 10. So la matica io..." 
Mi piacerebbe sapere quando hai cominciato a sapere la matematica tu...

lunedì 22 febbraio 2016

Un cuore tenero...

Temevo che avresti avuto il cuore tenero: ne ho sempre avuto il timore fin da quando il tuo cuore batteva dentro di me e mi appariva in sogno come quell'immagine sfocata sulla stampa di un'ecografia consumata dagli sguardi.
Speravo (un po' ma non troppo...) che avresti ereditato da me quella sensibilità tipicamente femminile, che mi impedisce di non commuovermi davanti a un'immagine che mi tramette qualche emozione.
Sapevo che avevi il cuore tenero: l'ho sempre intravisto dentro a quel corpo ballerino che ondeggia per casa come le note di una canzone melodica e ogni volta l'ho immaginato nel tuo petto a ballare a ritmo di jazz.
Ma stasera ne ho avuto le prove. 
E i miei timori, le mie speranze e le mie certezze si sono sciolti e mescolati insieme alle tue lacrime che copiose scendevano sul tuo viso bagnando la mia spalla che inutilmente cercava di conoscolarti. I tuoi singhiozzi coprivano e spezzavano le tue parole che cercavano di raccontarmi la tua sofferenza di fronte a quell'immagine del tenero alieno che spariva dentro l'astronave e .... moriva...
Coninuavi a stingerti su di me e a ripetere "è morto vero mamma? è morto?"...
Ti accarezzavo i capelli e intanto pensavo "Eccolo lì il suo cuore sensibile! Ecco dove si era nascosta la parte di DNA che ha ereditato da me" e contemporaneamente sapevo che questo sarebbe stato soltanto l'inizio...
Il piccolo alieno in realtà non era affatto morto e tu hai sorriso, con quella gioia malinconica negli occhi di chi ama il lieto fine ma anche con quel fondo di dolore di chi ha intravisto all'orizzonte la possibilità di un finale diverso...
Ben arrivata nel mondo di chi si commuove davanti a un film...


domenica 21 febbraio 2016

Domenica col sole

Cosa c'è di meglio in una splendida domenica di febrraio se non l'idea di andare a fare una passeggiata sulla spiaggia e con la scusa di raccogliere le conchiglie rigenerarsi un po' respirando l'aria di mare? Di meglio ci può soltanto essere il tuo spettacolo improvvisato dove hai trasformato il bagnasciuga in un palcoscenico a cielo aperto e dove ti sei esibita in un'esemplare interpetazione della canzone di Elsa Frozen...

sabato 20 febbraio 2016

Un sabato tagliente

Un sabato iniziato malino con te che hai provato a verificare se le forbici da unghie riescivano a tagliare le lenzuola nuove, quelle dell'anniversario... e ovviamente ci sono riuscite e con me che mi sono arrabbiata cercando di spiegarti che certe cose proprio non si fanno!
Un sabato casalingo e pigro, forse troppo, fatto di spesa, di cucina, di pennichella sul divano e di casa. 
Peccato solo che il mio umore non sia dei migliori...

venerdì 19 febbraio 2016

"Amiche di Asta" che ci piacciono tanto!

C'è Melissa che non è una vera "amica di asta" perchè la conoscevo già prima ma è diventata una compagna con cui condividere questa intensa esperienza che è Asta Caffè.
Poi c'è Michela, così diretta, così schietta con la quale ho capito subito di essere in sintonia e non mi ero sbgaliata...
E c'è Nicoletta che un po' alla volta ho imparato a conoscere e che mi è subito piaciuta con quella sua aria semplice, con il suo sguardo buono, col suo modo diretto di dire le cose e quando ho conosciuto la sua meravigliosa creatura ho capito che ha trasmesso a lei quel non so chè che mi piace tanto.
Poi c'è anche Valentina, sempre puntuale, sempre di fretta, sempre piena di impegni ma con lei hai sempre la certezza di incntrare un sorriso.
E c'è anche Maria Pia che all'inizio un po' mi intimoriva con quel suo modo forse un po' burbero ma poi conoscendola ho visto il suo grande cuore buono e me ne sono perdutamente "innamorata".
Poi c'è Sabrina che avevo conosciuto prima in un'altra occasione e ritrovandola mi sono lasciata travolgere dalla sua allegria che è contagiosa!
E c'è anche Isabella che ho conosciuto da poco ma mi è subito piaciuta, saranno forse le sue fossette sulle guance quando sorride, o il suo modo di parlare così familiare,o la faccia buona... non so... 
E tante altre che giorno dopo giorno hanno lasciato una traccia e con le quali non ci si limita a un caffè veloce ma si vive il piacere di un bel momento di condivisione...
E quando mi chiedono perchè dedico tanto tempo ad Asta potrei rispondere che Asta in questi mesi mi ha regalato davvero tanto, dei bellissimi incontri con delle belle persone e dei momenti intensi che mi ripagano di tante fatiche quotidiane.  
E allora vorrei dire grazie a tutti quelli che insieme a me giorno dopo giorno hanno costruito un pezzetto di questo mondo strano che è Asta Caffè, che sembrava nato quasi per scherzo e invece ora è diventato un pezzo di vita vero che è riuscito a uscire dallo schermo del pc, dellì'ipad e del telefono per arrivare diretto al cuore.
 

Una casa tutta per noi

Dei bei cartoni della giusta dimensione, un po' di tranquillità, dei fogli di carta colorata e tanta fantasia per costruire insieme una bella casa di cartone che poi abbiamo arredato con i mobili di legno e che in pochi minuti abbiamo trasformato in una perfetta casa di bambole. E mentre io eseguivo le tue indicazioni e spostavo i mobili a seconda delle tue variazioni di umore tu continuavi a far baciar il papaà e la mamma che sono rimasti così per tutto il tempo in cui abbiamo giocato...

Burnè Paupap

E poi entre mi sto vestendo nella mia camera ecco che arrivi tu dal piano di sotto con in mano un vassoio e sopra tanti piccoli "pasticcini" di pasta colorata che devi aver preparato mentre sentivo un assordante e inconsueto silenzio. Li guardo e ti chiedo come si chiamano e tu con assurda naturalezza mi dici "Burnè Paupap" e mi spieghi che sono fatti con l'olio viola alcuni, e con l'olio azzurri altri mentreil resto degli ingredienti è uguale per tutti: "un po' di burro, un po' di cioccolata, un po' di panna montata, un "scorticchiata" di zucchero ed eccoli qua i dolcetti di didò pronti per me!

giovedì 18 febbraio 2016

Di bianco vestita...

Di bianco vestita, anche se con il colorito della tua pelle in pieno inverno e con l'antibioticoin circolo, non è il massimo... Così sei vouta andare oggi dalla pediatra, come una piccola Elsa uscita dal regno di ghiaccio, o come una sposa forse diresti tu che con i matrimoni ormai hai "l'occhio allenato"...
Però eri bella con qulla gonna a balze che ondeggiava ad ogni tuo passo e con la felpetta col cappuccio che ti dava quell'aria da perfetta Regina delle nevi.
Ora speriam solo che tu guarisca...

Col fiato corto...

Le tue parole che si fermano in gola prima di arrivare in fondo, quella fatica nel parlare che conosco e riconosco bene, quella difficoltà a riempire i polmoni fino in fondo per prendere la spintaper dsoffiare il naso... Oggi ti sei svegliata così, col fiato corto e io ho subito pensato alla mia asma di quando ero bambina... Qualcosa mi dice che non riusciremo ad evitare antibiotico e cortisone...

Il privilegio di essere tua madre

Dopo una notte passata insieme abbracciate nel lettone (forse dovrei scrivere dopo una notte passata a schivare i tuoi calci...) stamattina ci siamo svegliate in tempo per faci un po' di coccole e andare a fare colazione al bar. E mentre eravamo al calduccio sotto le coperte, mentre respiravo il tuo inconfondibile profumo di buono e sentivo il tepore del tuo corpo, mentre la tua pellemorbida accarezzava la mia... mi sono scoperta a riflettere sull'immenso privilegio che è essere madre. 
Un privilegio che purtroppo non hanno tutte le donne.
Un privilegio che a volte sottovalutiamo perchè sembra scontato...
Un privilegio che diventa ancora più prezioso quando si ha la fortuna di essere tua madre Alice... Ti voglio bene! Volevo che tu iniziassi la giornata con quessta consapevolezza...

mercoledì 17 febbraio 2016

Una serata solo per noi...

Papà stasera non rientrarà a casa a dormire. 
Un impegno di lavoro lo terrà lontano da noi e se io già penso con tristezza al vuoto nel letto tu già pensi con la faccetta furba a come riempirlo... 
Ti ho promesso una serata davanti alla televisione col divano letto aperto (ormai ci hai preso gusto) prima di andare a dormire insieme nel lettone...

Nuove generazioni di Asta Caffè

Dopo tante ore senza febbre oggi ti ho portata all'incontro settimanale con le ragazze di asta. Oggi l'incontro aveva un "sapore" tutto speciale perchè veniva da Rimini anche una ragazza che ho conosciuto la settimanascorsa e che fra pochi mesi avrà una bimba. E poi ad assistere alle nostre rumorose chiacchiere c'era una neonata e più tardi è arrivata di passaggio anche un'altra mamma incinta del secondo bimbo. E così, mentre ti giardavo giocare e guardavo l'altra bimba e le pance pensavo alle nuove generazioni diasta caffè che crescono ogni giorno insieme ad asta...

martedì 16 febbraio 2016

Divano letto!

Insieme abbracciate sul divano letto, abbiamo guardato la televisione e ci siamo coccolate in questo pomeriggio casalingo tutto per noi. Tu sei molto felice della novità del divano letto aperto proprio di fronte alla televisione e io sono felice di poter stare così insieme a te.

Angela!

Qualche ora di "libera uscita" necessaria per poter fare un po' di spesa è stata l'occasione per farti andare a giocare un po' da Angela la tua baby sitter di sempre e ormai amica di famiglia. Io ne ho approfittato e tu ti sei divertita e quando ti sono venuta a prendere mi hai chiesto se potevamo pranzare da lei e così abbiamo improvvisato un pranzo e siamo tornate a casa in tempo per un sonnellino pomeridiano...

lunedì 15 febbraio 2016

E influenza sia!

Io non credevo che fosse influenza ma quando dopo pranzo la febbre è salita ho capito che anche questa volta la tua mitica pediatra aveva azzeccato diagnosi. Ci aspetta una settimana fatta tutta di coccole di mamma, di letto caldo, di cose buone damangiare e di clausura forzata... Ce la faremo.

Che bello essere ammalati!!

Un dei ricordi più belli di quando ero bambina è una febbre alta che ho avuto in contemporanea a mia madre.
Io da piccola non avevo quasi mai la febbre, proprio come te Alice e la nonna Alba non smetteva mai di lavorare per fermarsi e fare qualcosa con me.
Ma in quell'occasione ricordo perfettamente che durante il giorno ci trasferivamo entrambe nel lettone che di solito per me era una zona vietatissima  estavamo lì in dormiveglia a no n fare niente ma il semplicefatto di essere nel lettone con mia madre eraper me un motivo di immensa felicità! E' durata alcuni giorni quella "meravigliosa" febbre alta e ho sperato per anni che mi ricapitasse una fortuna del genere, ma la febbre insieme non ci è mai più tornata... Certo quando ero malata sapevo che avrei avuto delle attenzioni in più, ero certa che mia madre mi avrebbe preparato da mangiare i miei cibi preferiti ma ero consapevole che sarei rimasta da sola a letto nella mia camera mentre lei in cucina avrebbe cercato di dimostrarmi il suo amore nell'unico modo in cui lo sapeva fare.
Ecco Alice ripensando alla mia infanzia, ai ricordi delle mie malattie da bambina ho cercato in questi giorni in cui tu sei la bambina ammalata e io la mamma, di prendermi cura di te in un modo del tutto speciale, perchè vorrei che anche tu ricordassi i giorni in cui devi stare a casa con la tosse o con la febbre, come dei giorni pieni di coccole, dove le lunghe ore casalinghe possono colorarsi di brillantini e diventare un'occasione particolare da vivere insieme.
 

La febbre del lunedì mattina

Dopo una domenica casalinga passata a casa con "l'abito della domenica" oggi ti sei svegliata con tutti i mali del mondo. Avevi male alla schiena quando sbadigliavi, gli occhi troppo bagnati, il mal di testa... Ti ho provato la febbre e ho scoperto che avevi la febbre del "lunedì mattina"... Quella che ti viene proprio quando dovresti ricominciare ad andare a scuola e che ti fa esultare quando scopri che a scuola invce non ci andrai... ora vediamo che dirà la pediatra...

domenica 14 febbraio 2016

Paura di crescere

E poi prima di dormire mi chiami accanto al tuo letto e con le lacrime agli occhi mi dici che hai paura di crescere... Ti rassicuro, ti dico che diventare grandi è bellissimo e mentre ti abbraccio forte vorrei dirti tante cose...

San Valentino casalingo

Un San valentino rilassante, casalingo, fatto di cose buone da mangiare e di momenti tutti per noi. Un San Valentino iniziato con i pancakes per colazione e poi continuato con gli gnocchi fatti tutti insieme e mangiati a pranzo dopo l'aperitivo. Eh già, perchè a casa nostra non è domenica senza l'aperitivo... E come poteva concludere il pranzo se non con i dolcetti della domenica? Oggi siete andati a comprarli tu e papà mentre io sono rimasta a casa a finire gli gnocchi.  E poi nel pomeriggio mentre tu provavi a dormire io ho dato spazio un pochino alla mia fase creativa costruendo un portabuste per sostituire quello che si è rotto nel tentativo di lavarlo. E più tardi dopo la merenda e un po' di giochi con i playmo io i sono dedicata alla cucina mentre tu organizzavi giornate in piscina con la famiglia playmobil. E la giornata della famiglia playmo nel giorno di San Valentino non poteva non concludersi senza un matrimonio...

sabato 13 febbraio 2016

Un regalo per tutti!

Oggi giorno di shopping di famiglia! Il motivo principale è stato l'acquisto di un paio di jeans per me ma abbiamoiniziato la gironata comprando due paia di scarpe a papà, poi delle cosine da attaccare sulle ciabatte per te ed infine ecco che sono arrivati anche i miei jeans! Di una taglia in più rispetto all'ultima volta che li avevo comprati... Accidenti!!!

venerdì 12 febbraio 2016

"Teboja"

"Mamma quanto tempo manca prima che arrivi papà?" e prima ancora che io posso rispondere tu mi guardi con un'espressione interrogativa e mi dici "teboja?"
Non capisco subito cosa tu stia dicendo e ti chiedo di ripeterlo e solo ascoltando più di una vokta quella strana e buffa parola comprendo che il tuo "teboja" altro non è che il mio "te voja!"... Ma da oggi anche per me sarà TEBOJA

giovedì 11 febbraio 2016

Olè!

Ti guardo e sorrido mentre balli il "tuo flamenco", quello che hai memorizzato quando finisce la tua lezione di "propedeuto" e passi davanti alla classe accanto alla tua dove vedi le ragazzine con le scarpe col tacco e le gonne a balze con i grandi pois neri, che imparano a ballare il flamenco. Pensavo tu ti fossi focalizzata sui piedi e sul tipico rumore di tacchi che sbattono sul pavimento, ma invece tu da attenta osservatrice non avevi tralasciato nemmeno il dettaglio delle mani... Mi stupisce come tu abbia fissato certi particolari nella tua mente e ora cerchi di riprodurli davanti ai miei occhi increduli.

mercoledì 10 febbraio 2016

Il mio computer non è touch screen

E poi ti vedo avvicinarti furtiva al mio computer, con la faccia di chi sta per toccare ciò che è proibito, ti vedo arrampicarti molto meno maldestramente di quello che ricordavo sulla sedia/trespolo che sta proprio di fronte alla scrivania e poi fissare le icone sul desktop e un secondo dopo ecco partire il tuo ditino veloce come un razzo diretto proprio su quella tua foto che vorresti vedere ingrandita...
Ecco Alice, volevo dirti che il computer della mamma non è touch screen, ma credo che a questo punto tu te ne sia già resa conto... 

martedì 9 febbraio 2016

Insieme

Come quando eri piccola che tu ed io passavamo tutto il tempo insieme, oggi ci siamo ritrovate a passeggiare in giro per le strade, in una giornata che sembrava essere un anticipo di primavera. E poi più tardi abbiamo pranzato insieme a casa prima di tuffarci in un pomergiggio che affronteremo tu vestita da Elsa con tanto di guanti e tacchi e io con i soliti jeans... Certo che se conto le ore che tu ha passato sui tacchi sono di sicuro di più di quelle in cui li ho usati io...

lunedì 8 febbraio 2016

Un lunedì tutto per noi

Un lunedì a sorpresa, un giorno senza scuola, una mattina tutta per noi...
Oggi è iniziata con una bugia la nostra giornata. 
Ti avevo raccontato che saremmo andate a Cervia in un ufficio a fare una consegna per Asta Caffè. Ingenuamente mi hai creduto. Non hai notato che ieri sera ero scesa a portare in macchina una borsa e non ti sei fatta domande nemmeno quando a Cervia siamo entrate in un albergo e io avevo il borsone in spalla. Non ti sei insospettita neppure dinanzi alle domande della recepcionist. Mi hai solo chiesto se ci stavamo molto tempoperchè tu avevi fretta di andare dalla nonna. 
Poi mentre camminavamo lungo il corridoio elegante dell'albergo mi hai detto che eri certa che ci fosse una piscina e annusando l'aria con gli occhi socchiusi mi hai detto che sentivi l'odore... Ho sorriso a tu non lo hai notato. Poi siamo arrivate nella zona "Benessere" e davanti a noi c'erano un papà con un bimbo, etrambi in ciabatte e accappatoio pronti ad andare in piscina. Tu li hai guardati e mi hai detto "beati loro che sono in vacanza...". Poi è toccato a noi. Ci hanno dato accappatoi e teli e tu allora mi hai chiesto con esitazione "ma... andiamo in piscina?".Ti ho sorriso... Come prima cosa mi hai detto "ma io voglio andare dala nonna!" poi hai aggiunto "ma tu vieni?" e prima che potessi risponderti hai continuato incredula "entri nell'acqua?". Ho annuito.
Poi è stata solo felicità.
Abbiamo sguazzato nell'acqua calda della piscina "in stile Egitto" come hai detto tu che dell'Egitto hai solo sentito parlare... Siamo state a rigenerarci sotto le "cascatielle" che rmai non ti fanno più paura, ci siamo rilassate sui lettini di pietra immersi nell'acqua dolcemente massaggiate dall'idromassaggio e abbiamo bevuto una tisana rilassante stese sui comodi lettini a bordo piscina.
Abbiamo addirittura invetato una filastrocca che è stata la piacevole colonna sonora di questa mattina "mamma e figlia".
"Una mattina mamma e bambina,
una mattina tutta per no,
Se la rovini saranno guai...
io mi arrabbio fino al nasino
e divento come un leoncinooooo"

domenica 7 febbraio 2016

Il pianoforte a coda!

Il pianoforte a coda dentro all'ingresso del centro commerciale è un tocco elegante che invoglia grandi e piccini a sedersi sullo sgabello e provare lemozione di toccarequei tasti bianchi e neri... Ma quando tu Alice, senza nemmeno sederti, da sola hai cominciato a suonare le note di "Fra martino" mi hai davvero lasciata a bocca aperta!!!
Ma come diavolo faia saperlo?!

sabato 6 febbraio 2016

Tu e i tacchi

Tu e i tacchi avete un rapporto molto più idilliaco di quello che io abbia mai avuto con loro. Tu li ami, li ambisci, e quando finalmente li indossi (solo per carnevale!) non te li toglieresti più e resisti per ore a correre, ballare, camminare senza mai protestare, senza esitare, senza inciampare... Ma siamo sicuri che tu sia davvero mia figlia?

Più Else che persone

Di ritorno dalla festa di compleanno posso confermare la frase di papaà che vedendo le foto ha detto "ci sono più else che persone"... Il 90 per cento delle bambine erano vestite da Elsa tanto che ho avuto il timore che mi sarei sbagliata e sarei tornata a casa con una bambina diversa da te... Per fortuna che la tua amica Laura era Anna...

venerdì 5 febbraio 2016

Magie per noi...

Io mentre tu sei distratta apro la porticina delle fate, poi metto qualche brillantino davanti sul pavimento per simulare il loro passaggio e quando arrivi tu, fingo stupore e ti accarezzo mentre mi sorridi felice. 
Ti abbraccio e penso di averti regalato un attimo di magia.
Poco dopo mentre cucino i accorgo che tu sei vicina alla porticina e con la coda dell'occhio vedo che la stai riaprendo. Non faccio in tempo a chiederti cosa stai facendo quando tu ti avvicini con la faccia che pare stupita e mi dici "mamma la porta è aperta! Deve essere entrata una fatina proprio ora!". Sorrido e sto al tuo gioco e ti dico "ma dai davvero!!!". Tu mi abbracci felice e sono certa che stai pensando di avermi regalato un attimo di magia...

giovedì 4 febbraio 2016

Passione gessetti!

Due chiacchiere con una mamma di asta caffè sono bastate per incuriosirmi e per aver voglia di provare a fare i gessetti insieme a te... Qualcosa mi dice che la passione per i gessetti ci farà fare grandi danni... Oggi è stato solo il primo passo in un nuovo mondo...

Una parola per tutti...

Oggi alla festa di carnevale della scuola materna non sono riuscita ad arginare la tua volia di fare Elsa e anche tu come il novanta per cento delle bambine fra i quattro e i sei anni, hai varcato la soglia della tua classe con un sorriso smagliante e uno sfavillante vestito da principessa dei ghiacci... Ad accoglierti sono arrivate almeno altre quattro Else più quele che ti sono venute incontro dalle altre aule. Ognuna studiava i dettagli dell'altra: c'è chi aveva il mantello separato e chi lo aveva attaccato al vestito, chi lo strascico e chi la treccia bionda finta. Ma in tutte tu hai trovato un qualcosa che a dire tuo "proprio non andava".
Una bimba aveva i codini invece della treccia... e tu hai commentato: "non si è mai vista una Elsa coi codini..."
Un'altra aveva una parrucca di filo e tu mi hai detto: "ma come si fa a mettersi in testa i fili invece dei capelli?"
Due bambine avevano addirittura le scarpe bianche con le calze nere... Il tuo commento è stato chiarissimo: "Elsa con le scarpe bianche??? Ma noooo! O azzurre o d'argento: non bianche! E poi le calze nere proprio no! Non si possono vedere!!!"
Un'altra aveva le scarpe dorate, pensav sfuggisse al tuo controllo invece nemmeno su quelle hai avuto pietà: "le scarpe  dorate? Assolutamente assurde per Elsa...".
E tu? Tu avevi una bellissima coroncina ma poco pratica e ti sei lamentata che durante la festa hai dovuto continuamente rimetterla a posto perchè scivolava... E io che ingenuamente fino a pochi giorni prima non avevo nemmeno pensato alla corona e avevo addirittura pensato che avremmo potuto farne a meno... Però avevi le scarpe d'argento con i brillantini e i tacchi e sei incredibilmente riuscita a tenerli ai piedi per oltre quattro ore: praticamente di più di tutto il tempo in cui io ho indossato le scarpe con i tacchi in tutta la mia vita... E poi anche se non avevi la treccia bionda perchè io avevo semplciemente intrecciato i tuoi lunghi capelli castani, avevi un dettaglio che ti ha resa unica: i guanti di Elsa! Con tanto di fiocco di neve... e lo smalto intonato che appariva sotto il guanto senza dita...
Perchè i dettagli fanno sempre la differenza....

Il vero trucco...

Oggi abbiamo iniziato la giornata con i preparativi per la festa di carnevale e mi sono trovata subito rimbalzata in un mondo chenon mi appartiene. Fra ombretti, smalti, fard e brillantini ho cercato di soddisfare il tuo desiderio di avere il "vero trucco di Elsa", senza riccioli d'argento e fiocchi di neve disegnati sul volto ma con solo il trucco da "donna", come la "Elsa vera..."

Così si balla il flamenco...

Ore otto del mattino del giorno della festa di carnevale della tua scuola. Tu scendi dal letto con le scarpe col tacco che finalmente hai un'occasione per indossare... 
Appoggi i piedi sul pavimento di legno e senza che io abbia nemmeno il tempo di vedere se riesci a restare in equilibrio (io non ci riuscirei, ne sono certa...) tiri su la gonna ai due lati e cominci a stacchettare davanti a me. Poi ti giri felice, mi guardi, mi regali uno dei tuoi sorrisi più belli e soddisfatta mi dici: "così si balla il flamenco mamma!"
Ma tu non fcevi danza classica???

mercoledì 3 febbraio 2016

Sei proprio Alice!!!

Una tavola apparecchiata con la tovaglia a quadretti bianchi e rosa, le tazzine di ceramica davanti ai commensali e in mezzo la teiera, la zuccheriera e il bricco del latte. Tu seduta a capo tavola, di fronte a te la bambola Laura a destra Clarence e a sinistra l'immancabile coniglio Bianco (no, non il bianconiglio, forse ti eri dimenticata di averlo...).
Ecco, ti ho trovata così quando mi sono avvicinata a te dopo aver finito di preparare la cena: non c'è che dire tu sei proprio Alice!
 

La porta per le fate è con noi!

Seguendo il suggerimento di un'altra mamma dopo aver pensato di farla io l'altro giorno ho deciso di ordinare la porta delle fate che oggi puntualissima, anzi direi in anticipo, è arrivata a casa!
L'abbiamo installata e ora attendiamo fiducioe e emozionate il passaggio delle fatine che siamo certe porteranno via tutti i tuoi brutti pensieri... e forse anche i miei...

martedì 2 febbraio 2016

I tuoi cuori!

Eri da poco andata a scuola quando passando davanti alla tua lavagnetta ho visto il bel vuore che avevi disegnato con dentro scritto in un meraviglioso stamoatello "MAMMMA PAPA' ALICE". E allora mi sono fermata a guardarlo e ho pensato che quello era il cuore più bello che io avevo mai visto in vita mia. Ma mi sbagliavo...
Quando nel pomeriggio ti ho accompagnata insieme a papà a fare l'elettrocardiocramma per la scuola di danza ho capito che il cuore più bello lo avevo davanti in quel momento.
Di fronte a rumore del tuo battito, mentre guardavo le "porticine" del tuo cuore che si aprivano e si chiudevano per far passare il sangue, mi sono emozionata proprio come quando facevo l'ecografia e sentivo quel "tunf - tunf" che era lunica medicina per la mia ansia...
Eh già Alice i tuoi cuori sono sempre i più belli e quelli che mi regalano le emozioni più grandi, che siano su uno schermo di un ambulatorio o su una lavagnetta attaccata sul muro l'effetto su di me è sempre lo stesso...
 

lunedì 1 febbraio 2016

Pensando all'adolescenza...

Se a cinque anni solo perchè ti dico di bere la spremuta di arancia mi rispondi un seccato "lasciami vivere la mia vita!", cosa succederà a quindici anni quando avraì ben altre regole e imposizioni un pochino più pesanti da accettare? 
Diciamo che stamattina la tua espressione spontanea ci ha fatti sorridere e anche un po' preoccupare... e speriamo solo che sia un buon inizio di settimana!