giovedì 31 ottobre 2013

Una strega coraggiosa e furba!

Oggi hai indossato il vestito da strega che ti ho "costruito" io e poi insieme anche alla tua amichetta Nina e alla sua mamma siamo andate a vedere lo spettacolo dei burattini.
Tu l'hai visto fino in fondo senza spaventarti nemmeno quando nel teatrino è apparsa la strega della Sirenetta.
Poi a fine spettacolo quando in sala è apparsa la Peppa tu le sei corsa incontro e hai cominciato a fare le foto con lei, tenendola per mano. Non volevi staccarti da lei e credo che "parti di te" saranno immortalate anche nelle foto della Peppa con gli altri bambini!
Sei tornata da lei in più riprese e dopo a casa hai raccontato a papà le tue prodezze e quando lui ti ha chiesto se avevi avuto paura tu hai risposto "no papà era finta, mobbida mobbida...".
Il vestito da strega ti ha resa decisamente più coraggiosa e più furba!

Cose che cambiano...

Io che faccio la zucca di Halloween, distribuisco caramelle e ti preparo il vestito da strega...
Papà che ti accompagna casa per casa a fare "dolcetto o scherzetto"...
Tu che vedi il pupazzo della Peppa e ti avvicini per fare le foto con lei e poi quasi monopolizzi la sua attenzione...
Hai cambiato le nostre vite Alice... Si vede anche dalle piccole cose di ogni giorno...
Buon Halloween!

La nostra fede...

Questa mattina mi sono svegliata con il chiaro intento di andare a "caccia di fedi" e insieme ad un'amica sono andata a fare un giro in gioielleria per vedere cosa trovavo. Ovviamente non poteva filare tutto liscio fin dai primi passi e la gioielleria dove pensavo di andare era chiusa per ferie... Per fortuna l'amica che mi accompagnava sapeva che la stessa aveva un punto vendita in un paese vicino e dopo esserci accertate che fosse aperto, ci siamo dirette lì.
Con mio stupore mi hanno aperto davanti agli occhi un meraviglioso vassoio pieno di fedi!!!
Finalmente ho potuto vedere tanti modelli e scegliere quello che più mi piaceva.
Io ne ho visti due che mi piacevano entrambi e domani andremo a vederle con papino per prendere la decisione definitiva. Le fedi "vecchie" verrano fuse o in ogni caso ritirate...
I tempi fortunatamente non sono troppo stretti e dovremmo riuscire a fare tutto.
Certo, mi dispiace per tutti questi contrattempi e cambi di programma che non avevo considerato... Ma come si dice: tutto è bene ciò che finisce bene!

Piccola pittrice in erba

Da quando hai il tuo bellissimo "secchiello dei colori" la tua vena pittorica è irrefrenabile e a volte anche ingestibile. Ieri ti sei colorata le mani e oggi hai cominciato la giornata dicendo che tu non potevi "fae colazione pecchè dovevi coloae (colorare)...).
Inutili sono state le lamentele di tuo padre e mie che abbiamo tentato di convincerti a venire a tavola: tu proprio non potevi abbandonare i tuoi "abbum" da colorare!
Chissà magari questi sono i geni di nonno Mario che si fanno sentire...

mercoledì 30 ottobre 2013

Numeri da matrimonio

Un matrimonio, due abiti da sposa, quattro fedi, anzi cinque!
No Alice, non sono impazzita e non sto nemmeno dando i numeri a caso, questo sono i numero del nostro matrimonio...
Il vestito l'ho scelto due volte...
Pensavo che il resto potesse anche scivolare liscio come l'olio...
Mi sbagliavo!
Ritirate le fedi oggi: non vanno bene, sono da rifare ... Per lo meno la mia e quella di papà. La tua si salva...
Per la serie "questo matrimonio non s'ha da fare..." Mi sembra che davvero non ci stiamo facendo mancare nulla...

Colorando a 4 mani

In attesa della pizza stasera tu ed io ci siamo messe a colorare il tuo "abbum" e devo dire che colorare a quattro mani dà grandi soddisfazioni...
Tu mi incalzavi continuamente "dai mamma colla!' e mi passavi i colori e soprattutto sembravi estremamente soddisfatta!!!
Sai una cosa Alice? Fare le cose insieme piace tanto anche a me!

Dai nonni senza te

Dopo oltre tre anni oggi sono andata dai nonni senza di te. Entrambi quando mi hanno vista ti cercavamo dietro di me. Avresti dovuto vedere la loro faccia delusa quando hanno capito che non c'era la loro nipotina...
I nonni vogliono vedere te Alice, ormai è ufficiale, sei tu la loro piccolina!

Fra le lacrime spunta un sorriso

È mentre guido da sola in macchina con in sottofondo l'autoradio che di solito lascio liberi i pensieri e oggi improvvisamente mi sono ritrovata a ripercorrere con la memoria ogni metri di quell'eterno corridoio, io stesa sulla barella diretta in sala operatoria, tuo padre al mio fianco, io con il terrore di non rivedervi più e lui con la paura e con il coraggio perché sapeva che insieme avremmo superato anche questa.
E proprio come quella mattina ho sentito tutta la fatica di riuscire a respirare e le lacrime hanno cominciato a scivolare sulle mie guance. 
Piangevo con lo stesso dolore e con la stessa intensità e non riuscivo a fermarmi, non ci provavo nemmeno perché sentivo il bisogno fi sfogare un dolore ancora evidentemente troppo vivo.
Poi ho cercato nella borsa un fazzoletto per asciugare quelle lacrime che ormai avevano offuscato il mio sguardo. E solo dopo mi sono accorta che quello che avevo preso era un fazzoletto di Peppa Pig, un fazzoletto che mi ha strappato un sorriso o "soiso" come diresti tu.

martedì 29 ottobre 2013

Momenti di famiglia

Scena di pochi istanti fa: papà in bagno, io sul letto con l'iPad tu nel tuo letto che teoricamente dovresti dormire. Nel silenzio partono improvvisamente delle improbabili note... Sei tu che stasera hai deciso di deliziarci con le tue canzoni un po' insensate. 
Tuo padre ed io fingiamo di non sentire nulla... Impossibile visto il tono alto della tua voce.
Credo che tu abbia scelto questo inconsueto modo per farci capire che non hai sonno...

Che fine fa il mio tempo?

È già passato più di un mese da quando hai iniziato ad andare alla scuola materna.
Ogni mattina dalle nove all'una e un quarto sono sola.
Ogni giorno parto con i migliori propositi.
Ogni giorno quelle ore mi volano e nemmeno so io come.
Mi ritrovo all'una che devo ancora mangiare.
Sempre di corsa sempre con la fretta, sempre con la sensazione di aver sprecato il tempo.
Rimando al giorno dopo tutto ciò che non sono riuscita a fare...
E il giorno dopo rimanderò altre cose...
Chissà se riuscirò mai ad organizzare il tempo...
Chissà se almeno capito che fine fa il mio tempo...

E zucca sia!

Dopo le caramelle per poter fare anche noi "dolcetto o scherzetto" oggi è arrivato il momento zucca di Halloween. Ho comprato una grande zucca l'ho pulita e intagliata e poi ho aspettato che tu ti svegliassi per vedere la tua faccia e sentire l'inconfondibile "UAO" che esclami ogni volta che qualcosa colpisce la tua attenzione.
Ora siamo in perfetto stile Halloween compresi anche la gonna e il cappello da strega...
Questo è in assoluto il primo Halloween di famiglia!

Luci di Natale a 28 gradi!

È strano pensare al Natale quando si è a maniche corte e ci sono ventotto gradi. 
È strano vedere che montano le decorazioni di Natale sotto un sole cocente.
Si certo a Natale mancano ancora una cinquantina di giorni, ma ora più che altro sembra che stia arrivando la primavera... 
Dopo una settimana di nebbia e umido questi sono giorni caldi e la mattina quando ti devo vestire per andare a scuola non so davvero cosa metterti per non farti patire troppo caldo!
Ieri siamo addirittura riuscite ad andare a scuola in bicicletta...
Un finale di ottobre più simile a un finale di giugno...
Meglio così, non sono davvero pronta a rivivere l'inverno...

lunedì 28 ottobre 2013

Seconda prova

Di ritorno dalla seconda prova dell'abito da sposa, in macchina, dopo aver passato una serata senza di te e senza papà, mi ritrovo a guidare nella notte con negli occhi ancora l'immagine di quel vestito che mi ha colpita subito e che non pensavo avrei mai indossato.
Quella che ho provato stasera è ancora una versione provvisoria, con gli spilli che uniscono i lembi di tessuto ma già si intravede il risultato finale e vedermi con quell'abito addosso riesce ad emozionarmi.

Chi lo avrebbe mai detto?

Il tuo primo halloween abbiamo sfiorato la tragedia con un petardo buttato in giardino da ragazzini esaltati da una festa che non avevano compreso.
Il tuo secondo halloween ho rischiato di tirare il collo ai genitori dei bimbi che ancora alle 11 di sera continuavano a venire a suonare e se tu non ti svegliavi col campanello, di certo non restavi indifferente alle abbaiate di Heidi.
Il tuo terzo halloween avevo già preparato cartelli minacciosi che sconsigliavano a chiunque di suonare a casa nostra alla ricerca di caramelle, ma poi un provvidenziale temporale ci ha tolto il problema.
Questo è il tuo terzo halloween.
Questa mattina mi sono improvvisamente ritrovata a comprare un sacchetto di caramelle, pregustando con aria inebetita la tua faccia che le distribuisci agli altri bimbi...
Se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto nemmeno io...

Un nuovo modo di colorare

Un nuovo modo di colorare, dove il principe azzurro è proprio tutto azzurro, dalla testa ai piedi, dove la principessa è rigorosamente tutta rosa. Un nuovo modo dove tu stai imparando lentamente a stare dentro le righe o quantomeno, a centrare il bersaglio.
Tutto è avvenuto improvvisamente, tu hai smesso di fare scarabocchi a casaccio e hai cominciato a cercare di rispettare le figure che avevi sul foglio.
Andare a scuola e vedere gli altri bimbi sono certa che è stato un valido aiuto, ma anche avere finalmente a disposizione tutti i colori, nel tuo bellissimo "secchiello dei colori", che io ho fatto per te domenica.
Ora è uno spettacolo osservarti mente tutta intenta cerchi di esprimere la tua creatività, seduta al tuo tavolino, concentrata che cerchi il pennarello della giusta sfumatura, lo usi e poi da brava lo richiudi o lo rimetti a posto.
Sembri più grande... E forse lo sei...

Cose... Semplicemente speciali

Ci sono cose che pur essendo normali hanno un valore incredibile. 
Come ad esempio il gusto di poterti accompagnare a scuola in bicicletta. 
Tu pedali, ti stanchi, ti lamenti. 
Io ti incito, a tratti ti spingo e a volte ti tiro. È faticoso! 
Più per me che per te, ma bello. 
Col grembiulino a quadretti che svolazza al vento stai impettita sulla sella della tua bicicletta come se fosse un fedele destriero.
Vai avanti e saluti tutti, anche le persone che non conosci ma che vuoi che ti vedano sulla tua bella bici rossa a pois bianchi. 
Quando arriviamo a scuola io sono stanca come se avessi corso una lunga maratona, tu sei soddisfatta  e per nulla stanca e subito mi chiedi di tornare anche a casa in bicicletta....
Devo essere sincera Alice, non penso di riuscirci, e davvero faticoso per me il tuo. Odo di andare in bici...

domenica 27 ottobre 2013

Domenica mattina

La domenica mattina ha un aroma diverso da tutti gli altri giorni, ha il profumo delle brioche calde fatte in forno o dei pancakes appena preparati, ha il sottofondo della musica di papà e tutto il gusto di ritmi rallentati non scanditi da rigidi orari. La domenica mattina non ha fretta e ha la forma comoda del pigiama della notte con cui scendiamo a fare colazione e più tardi ha l'odore del cloro della piscina ed è fatta da 'chizzi (schizzi), giochi, divertimenti e piccole bugie... (Papà non va a prendere il giornale prima di andare in piscina ma va a farsi una mezz'oretta di nuotata da solo...).
Ci piace la domenica mattina! Ha un solo difetto: bisogna aspettare un'intera settimana perché torni di nuovo...

sabato 26 ottobre 2013

Streghette

In previsione dell'ultima gita a Mirabilandia prima della chiusura di fine stagione, ho preparato due fantastiche gonne nere e viola per due altrettanto meravigliose streghette che venerdì andranno a Mirabilandia insieme... Tu e "Giula" (la seconda "i" proprio non ti viene...).
Già vi vedo a fare le monelle... Però è sempre uno spettacolo indimenticabile vederti felice quando ti diverti insieme alle tue amichette...

Parole che mi piacciono

Ci sono parole che tu dici a modo tuo e che mi piacciono terribilmente. Come per esempio "fetta bittoccata" (fetta biscottata) o "teina" (schiena).
Mi piace quando ti sento che chiedi a papà "ti fa male la teina?"
E mi piace quando chiedi se mangiamo gli "'paghetti alle gongole" anche se poi tu le "gongole" non le vuoi mangiare...

Tu il braccio lui la mente

Prendi un sabato mattina, uno qualunque  e prendi un papà con una figlia che decidono di regalare un bel mazzo di fiori alla mamma, senza un motivo, senza una ricorrenza senza un vero perché. 
Tu hai scelto i girasoli e con un'espressione sorridente non vedevi l'ora di darmi i fiori. 
Ti ho sentita che mi chiamavi mentre io ero dentro un negozio, mi sono girata e attraverso la vetrina di ho vista che abbracciavi un mazzo di fiori quasi più grande di te. 
Eravate belli tu è papà: uno il braccio l'altro la mente...
Anche oggi mi avete regalato attimi di pura emozione.

venerdì 25 ottobre 2013

Serata da sole

E poi torni a casa sapendo che stasera papà non verrà a cena e aprendo la porta trovi un disastro e dopo un po' vedendo il tuo cane con la "faccia della colpa" intuisci che la colpevole è lei. Ti guardi attorno e scopri che ha preso il sacco dell'aspirapolvere, quello che avevi buttato via perché è fa zeppo di polvere e peli e l'ha aperto in casa, naturalmente spargendo il contenuto...
E poi mentre stai sinceramente pensando di strangolarla e farla a pezzetti, vedi tua figlia che in una foto di gruppo stampata su un depliant pubblicitario cerca disperatamente papino... e quando euforica ti corre incontro dicendoti che l'ha trovato (ed è assolutamente vero!) ti emozioni e mi. Ti ricordi più perché ti eri arrabbiata...
Sarà una lunga serata, lo so, anche perché non ho avuto il coraggio di svegliarti prima delle cinque, quindi non posso far altro che dire "mea culpa".

Il bianco che non c'è

Da quando tu hai libero accesso ai colori (non è da molto tempo) in casa non si trova più un foglio che sia solo bianco, che non abbia almeno in un angolino qualche scarabocchio colorato... 
Ormai scrivo la lista della spesa zigzagando fra i tuoi bellissimi ghirigori multicolor... 
Del resto mica posso tagliare sul nascere la tua vena artistica... Non sia mai che tu abbia ereditato da nonno Mario le abilità pittoriche!

Cucito che passione!

In questi giorni mi sono messa di impegno e pochi minuti fa ho finito la culla per la tua bambola! Sono abbastanza soddisfatta del risultato e soprattutto non sto nella pelle per vedere la tua faccia quando la vedrai! Ho cucito sempre di nascosto da te e tu non hai la più pallida idea di che cosa ho fatto. Avrei voluto resistere fino a Natale... Ma figurati se ci riesco! Sono già qui che scalpito che non vedo l'ora che ti svegli per dartela... 
Ora ho già studiato quale sarà il prossimo "lavoro" al quale mi dedicherò. No Alice, questa volta non è per te! Ho già preso le misure, e sto studiando a come fare per ricoprire in maniera molto funzionale le sedie della nostra cucina. Poi vorrei fare anche una tutina rosa per la tua bambola e una felpa sportiva per te... (Che non fai sport, ma questi sono dettagli insignificanti...).
Certo che da quando tu vai a scuola io di lavoretti ne ho fatti! Prima le tende dei pensili della cucina, ora la culla per la bambola...se considero che è da poco più di un mese che ho le mattine libere e che i primi tempi erano solo poche ore, non posso lamentarmi.

giovedì 24 ottobre 2013

Al di lá del vetro

Ci sono giorni in cui mi sembra impossibile essere stata malata e giorni in cui al contrario non riesco proprio a dimenticare di aver avuto il cancro, e anche usare un tempo al passato diventa uno sforzo incredibile.
Non c'è un motivo, mi sveglio e all'improvviso quella fastidiosa sensazione di precarietà mi assale e mi toglie il respiro fino quasi a soffocarmi.
Oggi è assolutamente uno di quei giorni e a dire il vero è già da un po' che è così.
No, non è la paura delle ricadute che mi paralizza è proprio l'idea di convivere con qualcosa di così pesante come una diagnosi di cancro che mi rende difficile vivere la quotidianità.
La tua presenza Alice a volte mi è di aiuto a superare questi momenti, altre volte invece è una complicazione in più, qualcosa che rende ancora più difficile riuscire a girare pagina.
In questi giorni ho l'impressione che anche la tua presenza non intacchi il mio stato d'animo, è come se tu ed io fossimo separate da una lastra di vetro ed i miei gesti, le mie emozioni non arrivano a te (fortunatamente) ma nemmeno i tuoi arrivano a me.
Ma non solo tu sei al di là di quella lastra, mi sento sola da questa parte del vetro, mi sento un po' come un animale ferito che si apparta per leccarsi le ferite, senza sguardi indiscreti. 
Sono io con i miei pensieri, le mie paure, le mie difficoltà e devo trovare in me la forza e il coraggio di riuscire ad oltrepassare il vetro e uscire dal guscio in cui io stessa da qualche tempo mi sono chiusa.



Inversione di ruoli

Oggi ho deciso di farmi il bagno mentre tu eri già sveglia e tu... Mi hai fatto da assistente!
Mi hai passato il bagnoschiuma, mi hai "chizzato"  (schizzato), mi hai messo lo shampoo sul palmo della mano e per farmi giocare un po' mi hai addirittura portato la tua bambolina Ugamolly e poi l'hai messa a fare il bagnate con me... Alla fine di tutto ti sei messa seduta sul coperchio del water e sei rimasta seduta a guardare se "facevo la baba (brava)"...

Fedele alle tradizioni...

Oggi mi ha telefonato la sarta per fissare la seconda prova del mio abito da sposa.
Questa volta appuntamento dopo le nove di lunedì sera, a casa sua.
Visto che non mi piace uscire senza di voi, avevo chiesto a papino se per caso avevo voglia di accompagnarmi... E lui mi ha detto che tutto sommato, visto come stanno andando le cose e che il caso ha fatto sì che lui non vedesse il vestito, tutto sommato a questo punto la cosa "lo stuzzica" e quasi quasi preferisce rimanere fedele alle tradizioni e non vederlo...
Ti assicuro Alice che se me lo avessero raccontato non ci avrei creduto...

mercoledì 23 ottobre 2013

Pennellata confusa

Vivo giorni strani, vuoti eppure pienissimi, disordinati e caotici con enormi buchi neri dentro ai quali mi perdo. Continuo a non capirmi e a non riconoscermi in questa strana fase della mia vita, in cui basta un nonnulla per farmi passare dalle stelle alle stalle e viceversa. Ho tanti pensieri e non riesco a pensare a nulla. Sono la contraddizione personificata. Anche ora per esempio, sono qui che scrivo il blog, aggiungo due righe poi le cancello, ne scrivo altre due poi le cambio.
Mi guardo attorno e penso che avrei mille cose da fare ma poi basta l'idea di farne anche  solo una e subito mi sento stanca.
In tutto ciò una domanda sorge spontanea: ma almeno tu mi capisci Alice?

martedì 22 ottobre 2013

Un martedì che sembra giovedi

Più volte nella giornata mi sono ritrovata a chiedermi se oggi fosse giovedì. 
La settimana è appena iniziata e io sono già qui con l'impressione di essere oltre la metà. 
Stasera sono particolarmente stanca, eppure ora che tu stai a scuola fino all'una e un quarto io dovrei essere più riposata, invece non capisco come faccio ma per assurdo mi ritrovo con ancora meno tempo di prima e decisamente molto più stanca...
E purtroppo oggi è solo martedì e prima del fine settimana mancano ancora tre giorni belli pieni...

Orecchio artificiale

Una delle cose più evidenti che è cambiata dopo il mio cancro è la mia dipendenza dall'auricolare. L'ho sempre avuto, ma non l'ho mai usato. Ora non potrei più farne a meno è diventato il mio orecchio artificiale.
Se sto al telefono senza auricolare dopo pochi minuti di conversazione mi scoppia un terribile mal di testa. Per questo mi sto velocemente abituando ad usarlo il più possibile. 
Questo presuppone ricordarmi di ricaricarlo... e ricordarmi anche dove lo metto... 
Non bastava passare il tempo a cercare dove avevo messo il cellulare, ora finita una ricerca comincia l'altra... Con l'aggravante che l'auricolare è più piccolo e non lo si può far squillare per capire dov'è... 
Già tu Alice ora prima di uscire mi con tono da presa per il c... mi dici "mamma teleeefooono", figuriamoci fra un po' mi dirai anche "uicoooaaaeee"...

Quinto grembiule

Papà diceva di comprarne uno al massimo due.
Io non ho mai pensato di prenderne meno di due ed ero fin da subito orientata sui tre.
Poi parlando con alte mamme mi hanno consigliato di arrivare a quattro e così ho fatto.
Mi riferisco ai tuoi grembiuli Alice.
Ma domani tu indosserai il tuo quinto grembiule.
Sì, ho cercato e fortunatamente trovato un altro grembiule, merce rara già ai primi di ottobre, il tuo quinto grembiule.
Lo so che può sembrare esagerato ma il problema è che a scuola a tavola voi bimbi non indossate nessun genere di tovagliolo e questo significa che i grembiuli, soprattutto quelli dei più piccoli, assumono colorazioni improponibili e si riempiono ovunque, anche negli angoli più impensati, di macchie di olio e di ragù che rendono assolutamente impossibile un secondo utilizzo prima del lavaggio. Oltre a questo che già da solo sarebbe un bel problema, bisogna aggiungere le difficoltà che ci sono ad asciugare i panni con l'umidità di questi giorni.
E quando ho realizzato che tu da domani non avresti avuto più grembiuli... ho deciso di comprare il quinto e nel frattempo ho fatto anche la lavatrice, sperando che qualcosa cominci anche ad asciugarsi...

Nebbia a colori

Oggi ho ascoltato le tue parole prima che ti lasciassi a scuola, mi parlavi dei giorni e dei loro colori. Credo di aver capito che sia il modo in cui le maestre vi stanno insegnando ad identificare i giorni della settimana. Il lunedì è il giorno rosso, il martedì quello giallo, il mercoledì azzurro, il giovedì arancione (sinceramente non sono certa di aver invertito il mercoledì e il giovedì) il venerdì è il giorno verde e poi ci sono sabato e domenica. 
Il tuo allegro e colorato modo di vedere il mondo mi è piaciuto e mi ha un po' contagiata, così ho deciso di dare anche io il mio tocco di colore in questa giornata di nebbia. Avevo già deciso di comprare un mobile per mettere in ordine i tuoi giochi, ma ho pensato che invece di avere i cassetti rosa li avrei voluto tutti colorati e poi visto che c'ero ho comprato anche un tappeto con disegnati sopra tanti bei bottoni colorati!
E la nebbia oggi grazie al nostro contributo in casa nostra ha assunto un tono meno cupo!

Le mutande dei bimbi...

La maestra Susy me lo aveva già detto, ma vederlo con i miei occhi mi ha fatto un certo effetto, lo ammetto.... Mi riferisco alla tua curiosità riguardo alle mutande dei tuoi compagni di scuola. Non appena uno di loro dice che deve fare la pipì e va in bagno tu ti precipiti per vedere come sono le sue mutande (?)... Oggi eravamo appena arrivate a scuola, tu ti eri armata di pennarelli e fogli e ti eri messa a disegnare quando Simone ha chiesto alla maestra di essere aiutato ad andare in bagno e mentre la maestra lo accompagnava tu hai raccolto le tue cose e con i pennarelli in una mano e i fogli nell'altra veloce come un razzo ti sei alzata e ti sei affacciata alla porta per guardare un po' quale "pessonaggio" c'era sulle mutande del piccolo Simone...
Io che osservavo la scena sono rimasta un po' sconcertata e ti ho chiesto cosa stavi facendo e tu molto semplicemente mi hai risposto "guaddo le mutande di un macchio!".
Speriamo che almeno ancora per un po' tu ti limiti ad osservare le mutande...

Un risveglio difficile

Mi sveglio e la nebbia e il clima umido mi riportano subito indietro nel tempo, mi ricordano un'altro inverno, l'ultimo, e quella terribile mattina di gennaio in cui tutto è dannatamente cambiato...
Non ho voglia di alzarmi dal letto e nemmeno di parlare. 
Mi guardo attorno: il disastro! Disordine e caos ovunque, sembra che i cassetti e gli armadi siano scoppiati durante la notte.
Penso "devo ancora fare il cambio del guardaroba, ho ancora costumi e canotte in giro...".
Ma io non ho voglia di fare niente, ho solo voglia di girarmi dall'altra parte e di dire al mondo che vado in letargo e ci rivediamo in primavera.
A te però non interessa nulla del mio delirio mattutino, ti alzi e sei subito pronta a regalare capricci e sorrisi, preziosi attimi di te che mi riportano alla realtà: devo alzarmi!

lunedì 21 ottobre 2013

Una bimba abitudinaria

Le maestre di te dicono che sei una bimba molto abitudinaria, ami la routine e qualsiasi cambiamento ti innervosisce. Chissà da chi hai preso... La mattina ad esempio se cambia l'alternanza fra le due maestre tu ci resti male, soprattutto se ti aspetti di vedere Grazia, la tua "pefeita"e al suo posto trovi invece Susy che anche se ha il nome di un'amica di Peppa a te piace un po' meno.
Lo so Alice ti capisco bene, nemmeno a me piacciono i cambi di programma e gli imprevisti ma temo che ci dovremo entrambe abituare e anche un po' rassegnare... Ma solo un pochino...

Lavori per te

Da alcuni giorni la mia vena creativa è impegnata a creare per te. No, non temere, niente prove di abiti, l'abbigliamento a meno che non si tratti di vestiti per le bambole non fa proprio per me! 
Sto preparando una culletta per la tua nuova bambola... Naturalmente rosa e imbottita e se tutto va bene avrà anche una bella cappottina...
Approfitto dei momenti in cui tu dormi per cucire di nascosto dal tuo sguardo curioso e ficcanaso.
Papà mi prende in giro e dice che mi diverto più io di te.
Non so tu, ma la verità è che io mi diverto...
Non vedo l'ora che sia finita!!!
Vorrei regalartela per Natale ma dubito che resisterò senza dartela...

Fetta bittoccata "messa bene"

Tutto è iniziato per caso, quando papà ed io (soprattutto papà) ha deciso di abbattere un po' le calorie ingurgitate quotidianamente e per questo abbiamo sostituito l'ineguagliabile "nastrina" del mattino, con tre anonime fette biscottate. Tre io, tre papà ed una tu. Se devi scegliere fra una "fetta bittoccata" (così la chiami tu...) e un biscotto o una brioche incredibilmente preferisci sempre e comunque la fetta biscottata. Se mangi qualcos'altro poi chiedi sempre quando alliba la fetta bittoccata. 
Quindi per te fetta biscottata sempre e comunque ma ad una sola condizione: che sia "messa bene"!
Messa bene significa non spezzettata, deve essere intera perché il divertimento sta proprio nel morderla e spezzettarla in modo che i vari pezzi assumano forme di animali: conigli, dinosauri, coccodrilli... A volte ci assomigliano davvero altre però Alice devo proprio dirtelo, li vedi solo tu!

Tosse fisiologica

La tua tosse stanotte la fa da padrona sul tuo sonno e anche sul nostro.
Secca, insistente, ostinata in una parola: fastidiosa!
Nonostante la massiccia dose di sciroppo prima di dormire alle tre e mezza si è presentata con pochissima voglia di andarsene.
Per tre quarti d'ora hai continuato a tossire, senza mai piangere, senza lamentarti.
Papà ti ha portato l'acqua e due tipi diversi di sciroppo ma lei non ti dava tregua.
Poi finalmente alle quattro e un quarto il silenzio e tutti ci siamo riaddormentati, fino a poco prima delle sette quando di nuovo imprimi colpi di tosse si sono fatti sentire...
Purtroppo Alice abbiamo ben poco da fare, la pediatra dice che il primo anno di asilo la tosse è "assolutamente fisiologica"....

domenica 20 ottobre 2013

Questa volta avevi ragione tu!

Dopo una cacca dalle dimensioni spropositate e degne di nota alle 19:00 di questa sera, tutto mi sarei aspettata fuorché una seconda cacca meno di due ore dopo. Quando ci hai cominciato che ti scappava di nuovo nè io nè tuo padre ti abbiamo creduto: abbiamo pensato che fosse un modo molto banale per ritardare il momento della messa a letto. Papà ti ha detto "non mi fai fesso facilmente ho qualche anno più di te!" ed io ti ho detto "guarda che se non ti scappa davvero domani stai tutto il giorno senza televisione!" E tu seduta sul water in pochi minuti hai prodotto una seconda cacca!!! Poi mi hai guardato soddisfatta e senza rancore mi hai detto "te lo abebo detto che mi cappaba!"
Eh si Alice questa volta avevi proprio ragione tu, per questo io è papino ti abbiamo chiesto scusa per aver dubitato delle tue parole.

Più o meno...

Prendi una normalissima domenica pomeriggio di autunno, prendi una tranquilla famigliola che vive in un altrettanto tranquillo paese della provincia romagnola, e metti in macchina il papà, la mamma e la bimba di tre anni appena compiuti. Stanno tornando a casa dopo una breve e infruttuosa gita al centro commerciale (no, non ho trovato lo smanicato....). Ascoltano la musica, poi la bimba inizia a cantare. Ad un certo punto si interrompe e chiede: "mamma ma quando eio (ero) piccola eio nella tua pancia?" Poi dopo un instante di pausa continua "e come ci sono entata?"...
Ecco Alice io non ero assolutamente pronta a questa domanda adesso... Me l'aspettavo più avanti, fra qualche annetto...
Mentre io sto ancora cercando una risposta da darti quando le tue domande si faranno più curiose e più incalzanti, papà nel frattempo ti hai detto che un giorno lui mi è venuto vicino e tu dalle sue "balotte" sei "saltata" dentro la mia pancia...
Beh, più o meno...

I racconti dei bimbi

I bimbi non sanno tacere, raccontano.
Tu torni a casa dalla scuola e mi parli delle tue amichette, mi dici i loro cognomi (interpretarli senza le R e con le B al posto delle V non è facile...), mi racconti che la maestra Susy è andata a un matrimonio, mi dici i nomi del figlio della maestra "Gazia", mi spieghi che Liccaddo non c'era perché era andato a Roma a trovare ci nonni (e secondo te anche la tua amichetta Arianna...) e mi descrivi con dovizia di particolari il malessere della tua amichetta Sara che l'altro giorno ha avuto "male di pancetta e poi ha gomitato"...
La tua compagna di scuola Sofia quando ti vengo a prendere mi dice se hai pianto e mi spiega quando è successo e perché... E Giulia lo dice a sua madre così che se voglio sapere se hai pianto basta che lo chieda a loro...
Tu mi descrivi le tue giornate, cosa dicono le maestre, quali canzone cantano, mi parli delle vostre abitudini dei vostri rituali...
Ti ascolto e mi piace scoprire le cose dalle tue parole...
Prima sapevo tutto di te, ora che stai crescendo ci sono dettagli che riesco di perdere, per fortuna che ci sei tu a tenermi informata.

Programma del giorno

Mentre pranziamo tu e papà fate il programma del pomeriggio: giochi sul tappeto. 
Costruzioni, puzzle, gite in camper con la Peppa, vita nella casetta di legno...
Prevedo un inverno di domeniche casalinghe fatte di torte, di odore di biscotti, musica soft, calzettoni e coccole. Hmmm qualcosa mi dice che è passato il tempo delle uscite di domenica pomeriggio, tu sei anche più casalinga di noi due...

Modalità frigna "ON"

Oggi hai iniziato la giornata attivando subito la fastidiosa "modalità frigna": chiedi ogni cosa piagnucolando come se non ci fosse mai nessuno a soddisfare i tuoi desideri... 
A dire la verità è già da qualche giorno che ti sei posizionata su questa modalità. 
Non riesco a capire perché pensi di ottenere di più in questo modo... 
Eppure lo vedi che questo atteggiamento infastidisce sia me che tuo padre... 
E se cominciassi anche io a fare tutto piagnucolando? Dovrei provare...

Colonna sonora

Da qualche giorno ormai papà ha preso la splendida abitudine di far girare sullo schermo della televisione le tue foto e in sottofondo la musica. È meraviglioso vedere quegli scatti di vita e avere la colonna sonora a fare da cornice. 
Mi perdo osservando le immagini di te che sorridi sulla spiaggia abbracciata a Leo, o di noi due che facciamo le smorfie... E come dici tu quando ci guardi "guadda quelle due matte!"
È bellissimo scoprire quanto sei cresciuta, rivedere i begli attimi vissuti insieme, ricordare viaggi, concerti, vacanze, gite... Mi piace!
Grazie papà!

Smanicato

Nel tuo guardaroba c'è una cosa che manca (incredibile ma vero!) e di cui sento la mancanza: il piumino smanicato. Ho sempre voluto prendertelo ma papà ha sempre sottolineato l'inutilità di un capo simile e io nel dubbio ho ascoltato il suo parere. In realtà il piumino smanicato è una di quelle cose che a me piace, infatti nel mio armadio ne ho più di uno e l'ultimo l'ho preso proprio quest'anno. Ma per te ne ho sempre fatto a meno. Ora però lo vorrei. Naturalmente siamo fuori stagione e non penso di trovarlo. Lo vorrei ovviamente rosa (a me piacerebbe anche azzurro...) e possibilmente col cappuccio.
Secondo me è utile, soprattutto in questa stagione di mezzo in cui a volte le maniche sono più un impiccio che altro...
Comunque sono certa di una cosa: il primo piumino smanicato che mi capita fra le mani arriverà a casa nostra! Mi spiace per papà...

Io spettatrice

Mentre tu è papà sguazzate felici nell'acqua della piscina condividendo uno dei momenti che più vi vede uniti io vi guardo da dietro ad una grande vetrata, spettatrice di una bella immagine. 
Mi sembra di essere al cinema, davanti ad un bel film dove si vede una bimba che con il suo papà impara a nuotare, batte i piedi e fa i tuffi. E poi c'è un bel papà, sorridente, che orgoglioso gioca con la sua bimba, che le insegna a nuotare.
Osservo e vorrei non essere vista, diventare trasparente come la vetrata che mi sta di fronte, perché ogni interferenza è una fastidiosa incursione nella vostra privacy. 
Guardo gli altri bimbi che ricordo nelle stagioni precedenti più piccoli e che scopro incredibilmente cresciuti, guardo te quanto sei diventata alta e ricordo le prime volte in quella stessa piscina, ricordo i tuoi pianti e i tuoi primi passi quando l'acqua ti arrivava alla gola...
Questa piscina Alice ti ha vista crescere e diventare la nostra piccola donnina.
Chissà quanti progressi ancora vedrà...


Assolutamente furba

A tre anni compiuti il tuo peggior difetto è quello di essere ripetitiva.
Stamattina hai cominciato chiedendo ogni ventisette secondi se saremmo andati in "pissina"... Ogni volta ti abbiamo risposto di sì e ti abbiamo chiesto di non domandarlo più. 
Tu sai che la regola è che una cosa si chiede al massimo due volte.
Ad un certo punto dopo l'ennesima volta ti ho detto di smetterla perché se no non saremmo più andati in piscina.
Tu allora non ti sei minimamente persa d'animo e dopo pochi istanti hai detto "mi piaze tanto andae in pissina....". 
Io ti ho guardata male e tu subito mi hai fatto notare che non avevi chiesto niente... "Ho detto solo che mi piaze, che vollei andae ma non ho chietto niente!".
Assolutamente troppo furba!
Non pipì saper già giocare con le parole a soli tre anni...

sabato 19 ottobre 2013

Assenza di parole

Mi sento strana in questi giorni e già da un po' che me ne sono accorta ma tacevo chiedendomi cosa stesse bollendo in pentola.
Nonl'ho ancora scoperto ma non mi riconosco in ciò che sono, nei miei gesti e nella mia quotidianità.
I silenzi di queste giornate non mi identificano e non mi appartengono ma sono anche l'unica cosa che riesco a fare.
Faccio fatica anche a scrivere e questo davvero non mi è mai capitato prima.
Ma non è che io non abbia niente da dire, anzi, ho la sensazione di avere tanto da dire ma di non riuscire a esprimerlo.
Penso. 
Sono un uragano di pensieri, un fiume in piena di immagini che frullano confusissime nella mia mente e poi subito spariscono senza lasciare traccia.
In questi oltre tre anni non è mai stato così difficile aggiornare il blog.
Più volte in questi ultimi giorni ho pensato che forse è davvero arrivato il momento di smettere, di girare pagina o addirittura di chiudere il libro.
Sono giorni difficile questi per me e per la prima volta nella mia vita non trovo nella scrittura un modo per sfogarmi, esprimermi e capirmi.
Questo mi disorienta.
Sono come pollici o che ha perso le tracce da seguire ed ora non sa più dove sta andando...

"RR"

Le parole con la doppia "RR" pronunciate da te che di "R" non ne hai nemmeno una e la sostituisci con la "I", assumono subito un carattere dolce e diventano buffe e divertenti.
Ecco così che il catarro che ti fa venire la tosse diventa "cataiio", il marrone diventa "maiione" (solo una volta stranamente è stato maRROne con una "R" che più "R" non si può, il ramarro diventa un poco comprensibile "iamaiio" e l'arrosto pur non cambiando sapore si trasforma in una gustosissimo "aiiosto".

Schifezze di te

Fai "rezze" (scoregge) dal rumore inquietante che sembra impossibile siano davvero usciti dal tuo corpo e il bello è che ne sei orgogliosa e te ne vanti...
Produci caccoli (del naso) della dimensione di grosse pepite che guardandole ci si domanda come tu riesca a respirare...
Riesci ad avere le mani di tutti i colori tranne il "osa" e farle venire pulite è davvero un'impresa impossibile...


Tu, io e l'autogrill

Ho scoperto oggi per caso che per te esattamente come per me l'autgrill fa subito aria di vacanza. Quando siamo in macchina vuoi subito sapere se andiamo in autostrada perché se è così allora la sosta in autogrill è d'obbligo!
Almeno in questa cosa mi rivedo in te... Ogni tanto scopro dove sono finiti i miei 23 cromosomi, tutti fermi in autogrill!

Unghie

In previsione dell'imminente matrimonio al quale evidentemente ogni tanto anche io penso, al di là delle apparenze, ho valutato che forse sarebbe stato meglio smettere di mangiarsi le unghie in modo da poter fare qualche primo piano sulle mani senza dovermi vergognare delle mia unghie corte e smangiucchiate. Così da circa metà settembre ho smesso di tormentarle e ora sono abbastanza lunghe.
Tu infatti ti lamenti che quando ti aiuto a "vestitti o svettitti" ti graffio... E io dal canto mio mi accorgo che scrivere su telefono o tablet non è poi così facile con queste sporgenze sulle dita!
Però devo ammettere che le mani così fanno tutto un altro effetto!

Tu e zia Gnegna

Mentre eravamo in macchina tu hai preso il tuo cellulare finto e mentre lo guardavi con aria interessata ci hai detto di fare silenzio perché tu stavi "guaddando un video di zia Gnegna". Alla domanda "che dice zia Gnegna?" Hai subito risposto sicura "che liccaddino 'ta bene e 'ta mangiando il latte"... Più tardi ti ho sentita anche telefonare a zia Gnegna...
E per ora hai solo un cellulare finto... Quando avrai quello vero chissà chi chiamerai...

Tre cose che sono finalmente cambiate

Questa mattina appena sveglia, mentre in bagno facevi la pipì con papà, hai fatto l'elenco delle cose che facevi e non facevi all'asilo. Non mangiavi, non facevi la pipì e piangevi.
Poi hai detto che ora mangia, fai a pipì e non piangi più.
Sulle prime due sono abbastanza sicura, ho qualche dubbio invece sul fatto che non piangerai più, ma speriamo sia vero...

venerdì 18 ottobre 2013

Shopping insieme ma a distanza

Si può riuscire a fare shopping contemporaneamente a Roma e nella riviera romagnola senza che ti abbiano clonato la carta di credito? Sì Alice, si può!
Basta essere in due amiche con due figlie praticamente della stessa età e con gusti simili, meglio se si hanno entrambe due cellulari abilitati a fare e inviare fotografie et voilà il gioco è fatto!
Pigiami, calzini, tute, ma anche guanti, spazzolini da denti e toppe... Perché noi si che la facciamo davvero girare l'economia!

Pennellate di un giorno normale

Mentre tu stringi sempre più il legame con la tua amichetta Giulia e tagli il cordone ombelicale con la mamma, muovendo i primi timidi passi nel mondo, io sto ancora cercando di capire come organizzare le mie mattine senza di te e nel frattempo sono una girovaga che a casa proprio non riesce a stare...
La casa senza di te é troppo vuota e silenziosa e raramente torno prima di mezzogiorno. Certe volte mi chiedo come facevo prima di te ma in realtà ora senza te non è pensabile...

giovedì 17 ottobre 2013

Piccoli cuori infranti

Tu mi racconti tuo compagno di scuola "Liccaldo" ti dà ogni giorno i bacini nell'angolino...
Una mamma mi racconta che il suo bimbo Alex è tornato a casa dicendole che nella sua classe c'è una bimba bellissima d molto dolce che piange tutti i giorni, e quella bimba sei tu...
Ma tu dici che il tuo Leo è più bello di tutti...

Prima prova

Le donne che già si sono sposate ti raccontano che provare abiti da sposa sia una delle esperienze più affascinanti e divertenti che ti possano capitare.
Per me non è stato così.
I pochi vestiti che ho provato mi hanno lasciato un retrogusto amaro in bocca e sinceramente non vedevo l'ora che le prove finissero.
Mi sentivo una cavia di laboratorio controllata e studiata da ogni angolazione.
Poi è arrivato lui, il mio abito.
Quello che mi è piaciuto fin dal primo sguardo, quello che ho sentito subito mio e di cui mi sono innamorata vedendolo in foto.
Poi è arrivata lei, la sarta che lo rifarà per me è per te uguale dove per uguale intendo uguale e non di un altro tessuto, colore e taglio...
E poi... ieri, è arrivata la prima prova!
Un bustino appena accennato, una gonna già piuttosto definita, un'immagine, la mia che lo specchio mi rimanda e che mi emoziona e mi fa capire che quello è il vestito per me, quello nel quale mi sento a mio agio, quello con il quale mi posso sposare.

Gusti del mattino

E poi dopo aver inghiottito una pastiglia multi vitaminica al gusto pesce che ti si ripropone fastidiosamente per tutta la mattinata, ti lavi i denti con un dentifricio al gusto lamponi e ti viene immediatamente il sospetto che devi aver sbagliato qualcosa.... Ringrazi il cielo di non aver mai comprato a tua figlia quello al gusto mou o peggio ancora banana (ma c'è davvero qualcuno che può desiderare di lavarsi i denti con un dentifricio al sapore di banana?) e cerchi immediatamente il tubetto giusto, quello a strisce colorate e al più classico gusto menta...
Come dici ogni mattina tu Alice "Buongiorno mondo!" ora sì che posso davvero iniziare questo giovedì!

Momenti di ieri e momenti di oggi

Un giorno senza post è un giorno molto vuoto o troppo pieno.
È un giorno di pensieri e di ricordi, di silenzi e di frastuono, di emozioni e di nostalgie.
È un giorno che appare diverso eppure a guardarci bene è assolutamente uguale.
Ieri è stato un giorno senza post, non perché non avessi cose da dire, anzi forse ne avevo più di tante altre volte, ma non c'è stato tempo per fermarsi a raccogliere le idee e forse nemmeno tanta voglia di farlo.
Ieri ho preferito riflettere e guardarmi attorno, fermarmi per apprezzare ciò che ho e per godere delle piccole cose che in realtà poi non sono affatto piccole.
Ieri ho ricordato quando da piccola mia madre mi ripeteva che non ero una figlia cercata, che ero arrivata per caso,  che ero rimasta nonostante loro proprio in mi volessero. Ieri ho ripensato a quando da ragazzina mi sentivo di essere nata per fare qualcosa di importante, ne ero certa.
Oggi improvvisamente guardandoti ho capito che avevo proprio ragione: la cosa importante che ho fatto sei tu!
Buongiorno Alice!


martedì 15 ottobre 2013

Cacca tecnologica

Oggi nel pomeriggio dopo l'ennesima "rezza" ho intuito che ti scappava la cacca e ti ho convinta ad anticipare l'orario del tuo appuntamento col bagno. Così ho preparato il tutto in previsione della tua lunga seduta sul water mentre attendi di fare il "lavorone". Di solito ti intrattieni con dei libri (no uno solo non sarebbe sufficiente!) ma oggi hai preferito il tuo nuovo "tuttuer" (computer) anzi ad essere precisa dovrei dire tablet... 
Così mentre mi allontanavo dal bagno girandomi a guardarti mentre pigiavi tasti e ascoltavi musiche, mi sembrava di vivere un dejà-vù  e di vedere papà in bagno col suo inseparabile cellulare...Anche in questo sei assolutamente uguale a lui...

Finalmente castagne!

Stasera prima castagnata in famiglia. Stamattina quando le ho viste in vendita sul bancone del mercato non ho proprio saputo resistere e dopo cena le abbiamo mangiate. Tu dopo un gran entusiasmo iniziale poi non le hai nemmeno volute assaggiare... sostenendo che non ti piacevano. 
Io visto il tuo nervosismo di oggi ho preferito non insistere e poi sinceramente parlando, non ti sei persa un granchè. Come si dice tanta spesa e poca resa...

Ultima lezione di danza

Lo stress da distacco dovuto all'inizio  della scuola materna è riuscita ad offuscare prima e poi ad cancellare l'entusiasmo per la danza o "ballo" come lo chiami tu. Già l'altra volta era stata una tragedia, poi oggi abbiamo fatto il bis e nonostante la mia presenza in aula con te, non c'è stato modo di vederti ballare. Sei sempre stata attaccata a me piagnucolando perché avevi paura che io mi allontanassi da te. Eppure avevi voglia di ballare, tamburellavi con i piedi, guardavi le tue compagne e le imitavi... ma senza staccarti da me.
Ho parlato con la maestra di danza e credo che per un po' faremo a meno di andare poi decideremo cosa fare.
Rispetto la tua scelta ma penso che sia un vero peccato...

Fusac!

Quando stendi ben cinque file di panni tutte rigorosamente di color "fusac" (fucsia), come lo chiami tu, t i sorge il fondato dubbio che forse non solo tu Alice, ma anche io sono entrata nel tunnel del fucsia... Due felpe, una maglia, una polo, diverse paia di calzini, una sciarpa... Poi ci sono le tue cose: una felpa, un pigiama, dei calzini, una maglietta...
Io so, il tuo colore è il "osa", ma la verità è che siccome il rosa ha un'incredibile facilità a sporcarsi, io sempre più spesso opto per il più gestibile fucsia... E ormai anche quando si tratta di me se c'è varietà di colori, sono talmente abituata che mi viene spontaneo guardare la versione in fucsia...
E allora che "fusac" sia!
No però, papà lasciamolo al di fuori di questo delirio fucsia...

Le carte di Dotty...

La settimana scorsa non sapendo più come fare a convincerti a farti mangiare a scuola insieme agli altri bimbi, vedendoti interessata alla pubblicità delle carte della Dottoressa Peluche, papà ed io ti avevamo promesso di comprartele non appena ti fossi decisa ad interrompere lo sciopero della fame.
Quando venerdì hai mangiato a scuola io ho provato a cercarle in edicola ma non ero riuscita a trovarle così papà ha deciso di portarti al negozio di Babbo Natale (Toys) e di farti scegliere un regalo  e tu hai scelto Dotty "in persona". 
Pensavamo in questo modo di aver ampiamente mantenuto la nostra promessa, facendoti addirittura un regalo superiore alle tue aspettative...
Evidentemente ci sbagliavamo...
Ieri sera mentre tu eri seduta sul divano a guardare un po' di televisione ed io stavo sistemando la cucina, ad un certo punto mentre stavano trasmettendo la solita pubblicità delle suddette carte ti ho sentita che per un paio di volte borbottavi fra te e te "io peò ho mangiato a 'cuola..." e sembravi piuttosto insoddisfatta del risultato...
Il tuo "pensare a voce alta" mi ha fatta decisamente sorridere ed oggi sono andata di nuovo alla ricerca delle introvabili carte e siccome io non mi arrendo mai, mi sono fermata solo dopo averle trovate...
Ora la collezione è iniziata, oltre alla scatolina di latta abbiamo già "ben" 4 carte di 64... Quindi tu hai almeno altri sessanta motivi per essere buona...


Un motivo in più per essere invidiosa di papà

In questi anni sono state tante le volte in cui per qualche ragione mi sono trovata ad invidiare tuo padre. Per il suo carattere, per il suo modo di affrontare la vita, per il suo ottimismo, per la sua intelligenza, per la sua memoria, per la sua abilità, per il suo modo di parlare inglese...
Ma ogni anno, più o meno in questo periodo Alice, io mi trovo a provare un profondo senso di invidia  per tuo padre. Questo evento si verifica due volte all'anno, in concomitanza con il fastidioso, noioso e ordinatissimo cambio stagione!
Questo capita perché tuo padre non fa il cambio stagione. Lui non ne ha bisogno! Lui ha sempre caldo e mette gli stessi vestiti sia d'inverno che d'estate. Il suo look cambia di poco. Sostituisce la camicia con una polo, aggiunge a volte (deve essere proprio freddo!) una maglietta sotto la camicia, mette calzini di cotone più grosso e d'inverno ovviamente non mette bermuda. Per il resto è tutto uguale. Nel suo guardaroba non esistono praticamente maglioni e felpe se non per eventi meteorologici eccezionali.
Quindi per lui il cambio stagione consiste semplicemente nel aprire il cassetto più in basso invece di quello più in alto...
Ne sono certa, da grande lo invidierai anche tu per questo...

Sequenze

Sai contare perfettamente fino a dodici (il tredici proprio non ti piace)...
Hai già imparato che il venerdì è l'ultimo giorno lavorativo della settimana e poi ci sono il sabato e la domenica...
Hai capito che le tue maestre al mattino si alternano: un giorno c'è "Gazia" (credo sia la tua preferita) e il giorno dopo c'è Susy...
Lo ammetto Alice, io rimango sempre stupita di fronte al tuo profondo spirito di osservazione e alla tua incredibile memoria...

Cose da bambini

Ci sono cose tipiche che fanno tutti i bambini, come "scaccolarsi" il naso ad esempio. Tu non lo hai mai fatto, anzi la sola idea ti ripugnava, almeno fino ad oggi.
Questa mattina risvegliandoti mi hai comunicato orgogliosa che avevi attaccato un caccolo sul lenzuolo (fortunatamente del tuo letto). Sembravi così soddisfatta che non ho nemmeno avuto il coraggio di schifarmi davanti a te...
Or si che sei proprio una bambina in piena regola!!!

lunedì 14 ottobre 2013

Il ragno confuso

Non so se sia vero oppure no, ma si dice che i ragni amino vivere in ambienti asciutti.
La nostra casa se ha un difetto è che è umida. Forse perché viviamo in un posto di mare, forse perché ha un'esposizione che le fa vedere il sole di rado non so bene quale sia la ragione ma di sicuro non si può dire che il suo pregio principale sia quello di essere una casa asciutta.
Se unisco le due cose a casa nostra non dovrebbero esserci tracce di ragni.
In realtà qualche piccolo insignificante ragnetto io l'ho sempre visto aggirarsi sulle pareti di casa nostra.p ma ho sempre pensato che fosse lì per caso o di passaggio.
Stasera però alzando gli occhi il mio sguardo si è posato su un incredibile ragno dalle dimensioni enormi e con grosse zampe che se ne stava rannicchiato proprio in un angolo del soffitto... 
Inizialmente ho pensato ad uno scherzetto di halloween ma poi ho capito che lo sgradito ospite era assolutamente vero... 
Ora... A questo punto decade la teoria secondo la quale i ragni vivrebbero solo in ambienti asciutti, oppure questo era un ragno assolutamente confuso...

Due cubbe

Quando siamo in macchina sei insofferente e per sapere quanto tempo manca per arrivare a destinazione tu conti il tempo in "cubbe" (curve). Il numero di curve che ti sparano all'arrivo sono la tua anomala unità di misura. Il bello è che tu vuoi sempre che siano due. Se ti diciamo che mancano tre, quattro, cinque curve o un qualsiasi altro numero, tu subito rilanci chiedendo "facciamo che sono due cubbe?", come se davvero fosse possibile raddrizzare il percorso.
E così, di due curve in due curve andiamo avanti fino alla fine del viaggio, peccato che a volte cominci a chiederlo appena siamo partiti...

Numeri che passione!

Per il tuo compleanno fra i tanti regali li che hai ricevuto c'era anche un computer. 
Fra tutte le funzioni del tuo computer, al momento quella preferisci è senza dubbio quella dei numeri.
Hai imparato subito come attivarla e ogni volta che lo accendi la prima cosa che fai è impostare la funzione numerica. (Io sinceramente la trovo di una noia mortale, ma a te piace tanto). 
Non ho ben capito quale sia il divertimento ma oggi però giocando con te con le carte della Peppa ne ho capito l'utilità. Lasciandomi letteralmente di stucco hai riconosciuto più volte e senza esitazioni i numeri 2, 3, 5, 1, 8... E credo proprio che questo sia merito del tuo "tuttuer" (la parola computer deve esserti sembrata troppo banale...). 
Io sapevo che tu conoscevi il numero 8 ma gli altri sono stati una piacevole novità...

Un'aiutante pigra e affamata

Siamo nel pieno della fase "ti alluto?" che tradotto sarebbe ti aiuto?
Appena vedi che io o papà facciamo qualcosa, subito ti precipiti ad aiutarci armata di tantissima energia, molta buona volontà, poca pazienza e scarsissima costanza. Ciò significa che fai appena in tempo ad arrivare e a sistemarti nel modo migliore per poter aiutare e subito sparisci nel nulla.
La stessa scena si ripete ogni giorno più volte al giorno a cominciare subito dalla mattina, quando papà prepara la spremuta di arancia, e poi più tardi quando io svuoto la lavastoviglie o quando apparecchio la tavola per la cena o ancora quando cucino. Ogni momento è buono per "allutae".
Ma in questo caso non vale per niente il detto "chi ben inizia è a metà dell'opera", perché tu inizi bene ma poi non arrivi mai in fondo...
Oggi per esempio, poco fa mi hai detto che volevi aiutarmi a cucinare, allora io ho cercato qualcosa che potessi fare anche tu e ti ho lasciato tutte le cose da buttare da una parte... Tu però eri già sparita nel nulla e quando ti ho chiesto cosa avevi deciso, "se mi aiutavi oppuje no?" tu mi hai risposto piuttosto seccata "si ma ora appettami, devo finie una cosa impottante!".
E io ho aspettato, aspettato e aspettato, accumulando sul lavello contenitori, carta, plastica e cose da buttare... E quando alla fine sei arrivata hai visto sul tagliere un pezzo di mozzarella e il tuo sguardo si è subito acceso e poi fingendo di non riconoscerla mi hai chiesto cosa fosse. 
Subito dopo che ti ho detto che era mozzarella hai cominciato ad implorarmi di dartene un pezzetto "peffavojeee" prolungando la "E" per essere ancora più convincente... Inutile dire che io ho ceduto alla tua struggente richiesta e immediatamente dopo aver mangiato il tuo pezzetto di mozzarella tu sei fuggita via come un razzo...
Allora ti ho ricordato che dovevi aiutarmi e tu mi hai detto: "mamma no posso allutatti sempe, oa devi fa ed sola!"....
Vai a fidarti...

Di buon umore!

Dopo due ore e mezza di pennichella ristoratrice (non solo per te, anche per me che sono rimasta sveglia), ti sei svegliata come non capitava da giorni, di ottimo umore. Mi hai chiamata e quando ho aperto la porta della tua camera ho visto subito che tu non c'eri stesa nel letto e al tuo posto c'era una grande montagna sotto le lenzuola... 
Qualche istante e subito mi hai fatto cucù e sei scoppiata a ridere felice!
Qualcosa mi dice che passeremo insieme un bel pomeriggio!

Forse mi sposo...

Tu sei pronta a sposarti, c'è lo ripeti spesso e c'è lo hai comunicato con uno splendido sorriso anche questa mattina, mentre tutti seduti intorno alla tavola facevamo colazione. 
Ed io? Io oggi ho realizzato che forse mi sposo... 
No, tranquilla Alice, non sono caduta nell'ansia pre-matrimoniale, ma quando ho telefonato alla sarta che dovrebbe farmi l'abito da sposa (il condizionale è davvero d'obbligo finché non lo vedo...) per sapere a che punto era, e mi ha detto che mercoledì pomeriggio abbiamo la prima prova, mi ha fatto una strana impressione pensare che sto per provare quello che sarà il mio abito da sposa...
Ho pensato "ma allora forse è vero che mi sposo!?"
Chissà, per ora non c'è il vestito e nemmeno le fedi... Però tu sei pronta, e questo è già un bel passo avanti! 

Tu sei una topina!

Tu non sei umana, sei della famiglia dei topi.
Se c'è il formaggio ti piace, se c'è il formaggio è per te, se c'è il formaggio lo mangi!
Oggi a pranzo all'asilo c'era una torta col formaggio... 
Oggi a scuola hai mangiato tutto, da sola, senza fare capricci e in fretta! 
Ecco, in questi piccoli "sprazzi di te" riconosco che non sei fatta soltanto dei geni di papà che il formaggio nemmeno lo può sentire nominare...
Ma in tutto il resto sei lui allo stato puro.... (E la cosa non mi dispiace affatto!)

A casa nostra funziona così!

A casa nostra può succedere che che la Sirenetta si fidanzi col pirata Jake che era da poco stato lasciato da Cenerentola... 
A casa nostra c'è chi (solo tu!) ha il coraggio di assaggiare i quadrettini in brodo che sto mangiando io dopo che ha appena finito di mangiare un pezzo di cioccolata...
A casa nostra capita che papà e mamma facciano gli sciocchi e siano più bambini di te (forse per questo si divertono a giocare con i lego...)...
A casa nostra può capitare di lasciare una fetta di torta sul tavolo e poi ti distrai un attimo e trovi solo un vassoio vuoto e qualche goccia di cioccolato per terra e vedi il tuo cane steso a pancia all'aria col muso sporco di panna e l'aria estremamente soddisfatta e per nulla rammaricata...

La sequenza della scuola

Dunque funziona così: andare a scuola ha una sua sequenza. 
Ci svegliamo, poi tu si fai un po' di capriccetti per deciderti a fare la prima pipì della giornata, poi ci prepariamo e dopo aver salutato papà usciamo per andare a scuola. Se non è troppo tardi andiamo a piedi se no in macchina. Una volta arrivati a scuola se non hai già cominciato, è il momento per partire con la solita tiritera "Mi guaddi? Mi guaddi? Mi guaddi?" Ripetuta con tono e espressione sempre più affranta e disperata... Continui così fino a quando rattristata decido di andarmene.
Esco da scuola e vado a casa con l'immagine di te piangente negli occhi...
Oggi però ho aspettato che uscisse un'altra mamma per sapere se avevi smesso di piangere... E tu hai smesso dopo due minuti che me ne ero andata...
Quindi fammi capire...quando mi dici che "la sequenza è che io piango un pochino quando te ne vai", parli sul serio... Tu davvero smetti appena giro l'angolo...

domenica 13 ottobre 2013

Un fine settimana arricchito!

Un fine settimana decisamente più ricco, che ha visto ampliarsi il tuo guardaroba, il tuo parco giochi e soprattutto il numero delle tue e delle nostre amicizie di famiglia!
Un fine settimana nel quale non ci siamo quasi mai fermati e praticamente non siamo nemmeno mai rimasti soli. 
Un fine settimana intenso, allegro, divertente, frenetico, faticoso, emozionante, lungo, eppure contemporaneamente troppo corto!
Un fine settimana diverso dal solito, giunto alla fine di una settimana di festeggiamenti...eh già perché il tuo compleanno non dura un giorno, dura una settimana!
Ora manca solo la piccola festicciola che ti faranno all'asilo insieme a tutti i tuoi compagni di scuola che come te compiono gli anni nel mese di ottobre e poi potremo davvero dire che anche quest'anno abbiamo superato indenni (ma con qualche chilo in più) anche il tuo lungo compleanno... e potremo cominciare a pensare al quarto....

Una domenica davvero bella!!!

Approfittando della compagnia della famiglia di Leo oggi abbiamo trascorso tutta la giornata al parco di Mirabilandia. Il tempo è stato bello e nonostante la stanchezza che ora dopo ora cresceva per tutti, siamo riusciti a passare una splendida domenica tutti insieme all'aria aperta!
È stata davvero una bella giornata, con piacevoli incontri a sorpresa di vecchie e nuove amiche.
Sono tornata a casa esausta ma con piacevole e incredibile sensazione di essere riuscita a formare il tempo per qualche ora... 
Vorrei che non fosse già finita e che domani non fosse già lunedì...
Il pensiero di una nuova settimana che deve ancora iniziare e delle tante cose che dovrei fare mi atterrisce... E poi ora non ho nemmeno più la tua festa di compleanno da organizzare... Che tristezza!!!

sabato 12 ottobre 2013

A cena col fidanzato...

Tornati a casa dalla festa di compleanno, giusto il tempo di cambiarti e di toglierti l'abito da principessa che avevi indossato durante il pomeriggio per metterti qualcosa di più normale addosso e poi via, subito al ristorante con il tuo bel "fidanzato" Leo. 
Oggi quando te lo sei trovato di fronte a sorpresa sei rimasta senza parole, ma poi durante il pomeriggio ti sei sciolta e stasera vederti giocare con i tuoi amici Tommy e Leo è stato un piacere! 
Nonostante la stanchezza al ristorante siete stati tutti e tre bravi ed è stata per tutti una bellissima serata!

Festa di compleanno con sorpresa!

E finalmente dopo torte, candeline e regali, ecco arrivato il giorno della tua "fetta" (festa). Abbiamo traslocato tutto l'occorrente nella sala che avevamo prenotato già da mesi (sì considerata la quantità di roba "trasloco" è proprio il termine giusto), e mentre tu ed io siamo andate ad addobbare tutto e ad accogliere gli invitati, papà è andato a ritirare la "totta" (torta).
Superato un piccolo contrattempo della proprietaria della sala che non era venuta ad aprirci... siamo finalmente riuscite riuscite ad entrare e grazie alla collaborazione e al tempestivo arrivo di zia Gnegna e di zio Feffo abbiamo anche gonfiato i palloncini e attaccato le bandierine prima dell'arrivo dei tuoi amichetti... E che la festa abbia inizio!!!
A poco a poco sono arrivati tutti, ma proprio tutti e la festa si è animata!
Un grande grazie alla tua dolce amichetta del "cuoe" (cuore) Kimmy, a Sara "che ide" (che ride), ai gemelli Davide e Chiara, a Pietro il timidone, alla bella Noemi, a più piccoli Ricky e Elias, alla timidissima Sara bionda e alla sorellina Livia, a Giulia la tua "milloe amica della cuola" (migliore amica della scuola) e a suo fratello Leo che ha fatto innamorare papà, a Laura con i suoi codini buffi, alla bellissima Ines che anche se non la conoscevi ti ha subito conquistata, e grazie anche alla toccata e fuga del sempre bellissimo Giacomo. Grazie a tutti i genitori che hanno gentilmente accompagnato i bimbi alla festa ma soprattutto grazie a Leo e Tommy che per venire al tuo compleanno e farti una sorpresa hanno davvero fatto tanta strada!
Spero di non aver dimenticato nessuno in ogni caso grazie a tutti davvero per aver reso bellissimo questo pomeriggio in cui tu hai giocato con tutti i tuoi amichetti e in cui io ho piacevolmente ritrovato amiche che non vedevo davvero da tanto tempo!!!
Peccato solo che al momento del taglio della torta tu ti sia fatta prendere da un attacco di pianto (ammettilo hai fatto un po' la diva?)... E non ti sia goduta il momento.
A parte questo tuo attimo di defiance il resto però mi sembra sia stato perfetto! 
Sono proprio contenta e spero soprattutto che lo sia stata tu!

Se parliamo...

Se parliamo del negozio di babbo Natale, il toys, mi chiedi se è quello col cavallino e solo quando ci passo davanti mi rendo conto che avevi ragione tu, il cavallino nell'insegna c'è davvero...
Se parliamo dei vestiti delle streghe mi dici che naturalmente tu lo vorresti "osa" ma poi da sola senza che io debba farti notare nulla, tu dici che il "osa" non è il colore giusto e che il viola è il colore delle 'teghe (streghe).
Se parliamo nel lettone prima di dormire mi sussurri all'orecchio "ti vollo bene mamma!" E quando io ti dico anche io tu insisti "io peò ti vollo pú bene!" (Io però ti voglio più bene).
Sinceramente non credo sia posso ile ma mi fa piacere sentirtelo dire.
Tu riesci sempre a stupirmi, emozionarmi e commuovermi...

venerdì 11 ottobre 2013

E buon appetito!

... e finalmente oggi, dopo già quattro giorni di digiuno, quando davvero ormai non sapevo più che pesci pigliare, sono venuta a prenderti a scuola e tu mi sei corsa incontro e mi hai detto che avevi mangiato a scuola! 
Io sono rimasta senza parole, ti guardavo  incredula e forse anche per lo stress accumulato mi veniva addirittura da piangere! 
E siccome papà e mamma mantengono sempre le promesse, stasera pop corn per tutti!
Sono proprio contenta che tu sia riuscita a fare un incredibile passo avanti!
Grande Alice sono proprio orgogliosa di te!

Rassegnazione

Hai cominciato già ieri sera a ripetere che oggi sarebbe stato venerdì e che quindi era l'ultimo giorno prima del sabato e della domenica, i giorni in cui papà non va a lavorare e tu non vai a 'cuola.
Ti sei svegliata e poco dopo hai subito cominciato a disperarti ripetendo che tu a 'cuola non ci volevi andare... Hai vissuto gli attimi prima di uscire di casa con la preoccupazione di "quanto manca per andaje a 'cuola?". Sei entrata in classe che già piangevi. Non hai mai smesso. Sono rimasta lì a "guaddatti" come mi avevi chiesto e come ti avevo promesso. Hai continuato a piangere. La mia presenza non ti consolava affatto. Anche a scuola mentre piangevi con voce tremante mi hai chiesto: "oggi è l'uttimo gionno?"... Riprendendo il tuo conto alla rovescia proprio da dove lo avevi interrotto ieri sera.
Ho fatto finta che le tue lacrime non mi ferissero. Ho cercato di essere dolce e rassicurante ma mantenendo un po' di distacco dopo un po' ti ho baciata, salutata e sono andata via. (Ma che fatica!)
La maestra prima che uscissi mi ha detto che prima o poi ti saresti rassegnata... 
Ecco Alice, la parola "rassegnazione" non ho mai voluto che entrasse a far parte della tua vita e vorrei che continuasse così. 
Vorrei che tu semplicemente comprendessi che la scuola è un posto dove puoi sviluppare la tua fantasia, imparare tante cose, divertirti, crescere e stare con le tue amiche. 
Vorrei che tu riuscissi a vivere quelle ore con tranquillità e con la consapevolezza che mamma o papà torneranno a prenderti. 
Ma non vorrei mai che tu ti rassegnassi.

Gira il mondo gira....

Capita così che una sera mentre sei lì seduta sul divano, dopo una giornata pesante, stancante e stressante, decidi che puoi anche dormire e come fai ogni sera da ormai oltre cinque anni, pieghi la testa per appoggiarla sulla rassicurante, comoda e accogliente, spalla del tuo "principe azzurro"...
E appena lo fai cominci a vedere il mondo intorno a te che gira vorticosamente, allora chiudi gli occhi per cancellare quella fastidiosa immagine e li riapri un attimo dopo, sperando che tutto sia tornato alla normalità ma non è così, la libreria, i libri, i dischi, le sedie, i tuoi giochi, le bambole tutto gira sempre più veloce in un vortice nel quale in mezzo frastornata ci sono anche io. Subito mi assale un terribile senso di nausea. 
È stato così per qualche minuto poi tutto sembrava aver finalmente rallentato. Sono rimasta seduta sul divano, immobile, con la nausea, una bacinella ai piedi per ogni evenienza e tante domande su cosa mi stava capitando.
Poi ho provato a stendermi.
Ho fatto appena in tempo a farlo e poi a tirarmi su per vomitare tutto ciò che c'era nel mio stomaco.
È stato terribile.
Mi sentivo in balía degli eventi, non in grado di controllare il mio corpo. Non riuscivo ad alzarmi, a muovermi... 
Non capivo e quel che è peggio è che ancora non capisco cosa mi sia successo realmente.
Oggi sto meglio ma non sto bene. Mi sento ancora debole, frastornata e preoccupata.
Tento di ripetermi che non c'è un collegamento fra il mio cancro e l'episodio di ieri sera. 
Ma la paura c'è, quel timore fastidioso si è insinuato in me, lo ammetto. 
Le vertigini possono dipendere da un'infiammazione della parotide... Basta questo a farmi di nuovo girare la testa...

giovedì 10 ottobre 2013

Una mamma senza rotta...

Le tue crisi di oggi, a scuola prima e a scuola di danza dopo, hanno finito per mandare me in crisi e oggi più di ogni altro giorno, mi sono sentita una madre che ha perso la rotta. 
Non so più cosa devo fare, non sono più certa che sto facendo la cosa giusta, ho rimesso in discussione tutto. Vedo le tue paure e le tue insicurezze e mi domando come fare ad aiutarti e quello che è peggio è che non lo so. Vederti stare così male mi devasta. Spero di capire presto che direzione prendere. Spero di ritrovare presto la mia Alice. Mi manchi...

Un papà a sorpresa una bimba aggioiata

... e poi all'improvviso mentre fuori dalla tua scuola aspetto che sia l'ora in cui tu esci, vedo apparire papà... Ti ha fatto una sorpresa e questa volta l'ha fatta anche a me! Lo avevo sentito o o tempo prima e il furbacchione non mi aveva detto niente! Tu come ieri quando lo hai visto gli sei corsa incontro piangendo e quando più tardi ti ho domandato il perché di quel pianto mi hai risposato che eri "aggioiata" e siccome il concetto di "aggioiato" non mi è stato subito chiaro tu allora mi hai spiegato che erano lacrime di gioia!

Distacchi

Ritrovarmi a casa senza di te è un impatto forte. Il silenzio è una prova lampante e tangibile della tua assenza. Ho ancora nel naso il tipico odore che si respira nelle scuole materne. Quell'odore inconfondibile che riconoscerei fra mille ad occhi chiusi, e a me risveglia ricordi non piacevoli e che invece spero per te sia sinonimo di immagini piacevoli. 
Oggi sono rimasta a casa un paio d'ore e sono riuscita a fare tante cose anche se mi sembrava davvero strano che tu non ci fossi. Anche Heidi sembrava non darsi pace, si guardava attorno stupita cercandoti in ogni angolo della casa.
Poi quando sono uscita passando accanto alla tua scuola ho pensato che ci dividevano davvero pochi metri mi sembrava quasi di sentire la tua voce fra tutte quelle dei bambini. Ho sperato che fosse così e che fra tante risate ci fosse anche la tua e mi sono allontanata con questo desiderio nel cuore.

"Mi guaddi?"

Dopo averti vista in crisi questa mattina perché tu a scuola proprio non ci volevi andare, dopo aver cercato di tranquillizzarti sono riuscita ad accompagnarti con la solita promessa "che ti avrei guardata" e così è stato. 
Il tempo che sono rimasta con te a scuola è stato scandito dalla tua continua è ripetuta richiesta "Mi guaddi?" "Mi guaddi?" "Mi guaddi?". La mia risposta sempre affermativa e sempre uguale "sì, ti guardo!", tu nemmeno la sentivi perché eri già ripartita con la stessa angosciata e angosciante domanda "mi guaddi?".
Ora che sono tornata a casa questa cantilena ossessiva e spasmodica si ripete all'infinito nella mia mente e io mi domando come è possibile essere forti e sopravvivere ad uno stillicidio di questo tipo...

mercoledì 9 ottobre 2013

Finalmente pipì!

Questa tua prima giornata da treenne ci ha fatto un grande regalo: a te ha dato la grande soddisfazione di potermi dire che avevi fatto la pipì a scuola, con la maestra, a me ha dato l'emozione di vederti corrermi incontro, fiera e orgogliosa di potermi dare questa bella notizia! 
Sono contenta Alice di sapere che sei riuscita a fare la pipì anche senza me o papà, sono contenta di vedere che stai crescendo e stai guadagnando piccole briciole di autonomie. 
In giorni in cui le tue difficoltà di adattamento alla scuola materna mi stando mandando in crisi più di quanto ammetto e quanto dico, in un periodo in cui sto mettendo in discussione dalla A alla Z il mio ruolo di madre, in un momento in cui sono davvero stanca come non pensavo di poter essere, questi segnali sono l,ossigeno che riesce a farmi trovare la forza e l'energia per poter andare avanti.
Grazie cucciola, sei stata una grande! La tua pipì fatta a scuola oggi è stato il regalo più bello che tu potessi farmi!

Piedi

In questi anni i piedi di famiglia sono spesso stati l'oggetto principale dei miei post. I miei piedi che secondo papà sono senza dita, i tuoi piedi che secondo lui mi assomigliano, i suoi piedi che a dir suo sono l'esempio della perfezione...
E ancora abbiamo parlato di piedi ogni volta che ti ho comprato dei calzini (ora ho smesso di pensare che tu sia un millepiedi e ho cominciato con Ricky di zia Gnegna...). La mia sfrenata passione per i calzettini ha riempito due cassetti della tua cassettiera, fino all'anno scorso perché quest'anno mi ero incredibilmente contenuta. In realtà le cose non sono andate proprio così... La verità è che secondo me quest'anno, per non so bene quale misteriosa regola, secondo me ti sarebbero andati i calzini dell'anno scorso (nel frattempo sei passata dal numero 24 al 26 ma questo non faceva molta differenza nella mia testa...) e quindi non avevo comprato molti paia di calzini. Ovviamente dopo aver fatto svariati tentativi mi sono rassegnata all'idea che il tallone dei calzini dello scorso inverno ti capita nel bel mezzo della pianta del piede... Ora che ho dovuto arrendermi all'evidenza, mi sono anche decisa a comprare qualche paio di calzini... Non sia mai che uno dei tuoi mille piedi possa patire un po' di freddo.

Una mamma obsoleta!

Oggi mi sono svegliata con un sacco di posts in mente pronti da scrivere ma mi sono subito scontrata con la tecnologia e con i suoi limiti. Il "magnifico" iOS 7 ha deciso che non gli piace la mia connessione e per farsela andare bene impiega un tempo variabile dai cinque minuti alle cinque ore... Nel frattempo come se non bastasse ti prende per il c.... Ehmmm, in giro e ti dice che sei connesso...
Dopo oltre cinque ore il caro amico iOS 7 forse ha avuto compassione di me e ha deciso che poteva gentilmente connettersi e consentirmi così di scrivere ciò che nel frattempo era rimasto compresso nella mia mente...
Ho sempre saputo di avere qualche problema con la tecnologia, per questo detesto gli aggiornamenti informatici che di sicuro a tutti portano miglioramenti ma che a me portano sempre guai...
Siccome non penso vi poter regredire alla versione precedente di iOS, credo che dovrò rassegnarmi al "simpatico" iOS 7 e a convivere con i suoi problemi, ma sono assolutamente certa che non accetterò nuovi aggiornamenti.
Sono obsoleta e me ne vanto!

Cose di oggi...

Stamattina mentre io mi scioglievo nel più tenero degli abbracci, raccontandoti che più diventi grande e più ti amo, tu astutamente sottolineavi che "più diventi gande e ... più ti puoi tuccae... (Truccare).
Questa storia dei trucchi e unghie finte (mah!) che ti ha regalato la nonna Maria e che io ti ho prontamente requisito, ti ha davvero colpita e ora non aspetti altro che diventare grande per poterti truccare...
Stavo ancora cercando di riprendermi da questo tuo exploit di furbizia quando piagnucolando e stringendoti addosso alle mie gambe mi hai detto che tu avevi male alle gambe. Ti ho presa in braccio preoccupata e subito hai approfittato del mio attimo di debolezza per dirmi "ma quando uno 'ta male no può andaje a 'cuola..."...
Inutile dire che a scuola ci sei andata... Ma non prima di aver giocato un pochino con i personaggi della Peppa che prima hai abilmente messo a mangiare intorno al tavolo e poi hai immortalato la scena scattando una foto col tuo meraviglioso telefonino...
Certo che tu sia proprio diventata una bimba grande (ma meglio non dirtelo se no poi ti vuoi truccare...).

martedì 8 ottobre 2013

Compleanno in famiglia

Abbiamo iniziato i festeggiamenti del tuo compleanno scartando regali "a base" di Peppa & co. Ho avuto seri dubbi sul fatto che una volta entrato in casa nostra il camper giallo dei signori Pig forse saremmo necessariamente dovuti uscire noi e non è ancora detta l'ultima parola... Effettivamente però devo ammettere che ora che tutti i personaggi della famiglia Pig e i loro amici sono ufficialmente entrati anche a casa nostra mi sento più a mio agio. 
Abbiamo proseguito la giornata inaugurando una nuova tradizione di famiglia e  "approfittando" del tuo sciopero della fame alla scuola materna, e dell'inusuale presenza di papà all'ora di pranzo, abbiamo fatto il tuo primo pasto al Mc Donald's con tanto di Happy Meal.
Abbiamo continuato il pomeriggio ricevendo gli auguri e il regalo dalla tua amichetta del "cuoje" Kimmy, poi tornate dalla danza è stato il momento della visita di Angela, la tua amata baby sitter, con la quale sei stata immensamente felice di poter giocare un paio d'ore.
In serata, abbiamo concluso la giornata con una cena di famiglia tu, papà ed io dalla "Mikka" con tanto di torta con "suspance" visto che il pasticcere si era dimenticato di consegnarla in pizzeria...
Tutto è bene ciò che finisce bene, il tempestivo e provvidenziale intervento della Mikka ha fatto arrivare in tempo la tua torta consentendoci di concludere degnamente la terza giornata di festeggiamenti.
Ora a fine giornata, di fronte alle magnifiche rose rosa che i nonni di Vicenza ti hanno mandato, ripercorro con la memoria queste belle ore e mi rendo improvvisamente conto di quanto tu sia amata e di quante persone ti vogliano bene. Le dimostrazioni di affetto nei tuoi confronti ricevute oggi, sono state davvero tante ed io non posso fare a meno di esserne piacevolmente stupita e immensamente felice!

Tre candeline

Oggi hai ufficialmente spento la tua terza candelina e mentre  tuo padre ed io siamo alle prese con la terza ma non ultima torta in questa settimana di festeggiamenti, l'emozione in questa giornata più volte si è affacciata prepotente offuscando il mio sguardo.
Ti ho vista gioire davanti ai pacchetti ed esclamare uno dei tuoi indimenticabili "uao!"mentre strappavi la carta ed intravedevi il contenuto dei regali, ti ho vista rispondere orgogliosa a chi te lo chiedeva che avevi "te anni" (per la "R" forse dobbiamo arrivare a quattro), ti ho vista correre incontro e abbracciare forte forte papà e poi scioglierti in un pianto liberatorio quando lo hai trovato ad aspettarti all'uscita da scuola.
Quanta emozione in questo giorno, quanta commozione, quanta paura di non essere qui a festeggiare con te questo giorno, quanta gioia nell'esserci stata al tuo fianco insieme a papà a tirarti le orecchie in questo giorno speciale!

Amore materno

Ti raccontano che quando diventi madre è subito amore immenso per il tuo cucciolo, ti raccontano che lo guardi negli occhi ed immediatamente scatta la scintilla, ti tranquillizzano sul fatto che sei mamma dal minuto dopo aver dato alla luce la tua creatura.
Non é così Alice, almeno per me non lo é stato, devo essere sincera.
I primi giorni di vita ti ho guardata con timore e rispetto, mentre tu eri stesa dentro la tua culletta di plastica trasparente ed io nel letto della clinica, ho passato ore ad osservarti con paura e ansia ed ho disperatamente cercato dentro di me le tracce di quegli immensi sentimenti che tutti mi avevano descritto.
Sentivo di volerti bene, lo so ne sono certa ma non riuscivo ad esprimerlo.
Io mi sentivo bloccata, era come se tutto in me fosse congelato e l'unica cosa che riuscivo a pensare guardandoti mente cercavo di sciogliere quel ghiaccio che mi impediva qualsiasi cosa era "povera bimba, dove sei capitata!".
Senza ombra di dubbio il sentimento più grande che provavo nei tuoi confronti era la pena. 
Sì lo so, è strano ciò che dico ma devo ammettere che provavo un profondo senso di compassione nei tuoi confronti, perché tu te ne stavi lì buona non chiedevi nulla ma sono certa che ti aspettavi qualcosa da me, qualcosa che io però non riuscivo a comprendere e a darti. 
Mi facevi tenerezza, tanta, un'infinita tenerezza.
Ti vedevo estremamente fragile e indifesa. Quando ti prendevo in braccia avevo paura di "romperti".
Oggi a distanza di tre anni da quel nostro primo incontro mi guardo indietro e comprendo molto meglio ogni cosa e vorrei poter rivivere quegli istanti con la consapevolezza che ho oggi.
Oggi so cosa significano le parole "amore materno" e quando ti guardo, quando ti abbraccio, sento di provare per te un amore più grande di quello che avrei mai potuto immaginare e più grande anche di quello che chiunque mi abbia raccontato o descritto.
È come se qualcuno avesse finalmente stappato una bottiglia chiusa lasciando libero sfogo ai sentimenti che sono finalmente usciti travolgendo e avvolgendo tutto.

"Ti raccontano che quando diventi madre è subito amore immenso per il tuo cucciolo, ti raccontano che lo guardi negli occhi ed immediatamente scatta la scintilla, ti tranquillizzano sul fatto che sei mamma dal minuto dopo aver dato alla luce la tua creatura."
Io forse ci ho messo un po' più di tempo a dimostrartelo ma poi ho abbondantemente recuperato...
Buon compleanno!

lunedì 7 ottobre 2013

Tre anni dopo

Tre anni fa le ultime ore col pancione, gli ultimi istanti prima di conoscere il tuo viso, accarezzare la tua pelle e annusare il tuo odore, oggi con ancora il tuo odore addosso e in attesa di riabbracciarti domattina non appena ti svegli.
Tre anni fa ancora mi chiedevo come saresti stata, oggi ripenso con un pizzico di nostalgia a come è corso via tutto veloce e mi chiedo come sarà.
Tre anni fa la paura e l'emozione e l'attesa erano le protagoniste di queste ore, oggi l'unica attesa è quella di vedere la tua espressione felice di fronte ai regali.
Sono già passati tre anni.
Non ricordo com'era prima senza di te, non potrei immaginare un futuro senza di Con la tua dolcezza mi hai trasformata in una mamma, plasmandomi senza che me ne rendessi conto.
Sono stati tre anni intensi, a volte pesanti, spesso divertenti a tratti difficili ma non a causa tua, anzi la tua presenza è stata uno stimolo fondamentale.
Auguri cucciola mia, che tu possa vivere tanti giorni felici!

La nostra vita

La nostra vita mi piace così com'è. 
Certo aggiungerei qualcosa, toglierei qualcos'altro, cambierei qualche piccolo dettaglio ma davvero poche cose in confronto a ciò che lascerei così com'è. 
Forse per questo l'aria di cambiamento (io la definirei puzza...), desta in me immediate preoccupazioni e ansie. Lo so, ho un carattere di mer... Ehmmm difficile, perché non ha senso fasciarsi la testa prima del tempo, ma che ci posso fare io sono geneticamente fatta così, non posso di certo diventare un'altra persona... 
I cambiamenti non mi piacciono e dire che mi turbano non è corretto, dovrei dire più giustamente che mi disturbano. Sono abituata alla nostra collaudata e rassicurante routine all'interno della quale mi muovo con tranquillità e vivo bene. So cosa aspettarmi, non mi annoio e sono serena.
In una parola sono felice.


Ad ognuna il suo principe...

Oggi mentre ti osservavo giocare, notavo che Cenerentola non è più rintanata nella carrozza col pirata Jake ma nel frattempo ha cambiato principe azzurro e si è fidanzata col capotreno... Ho colto subito la palla al balzo e ti ho chiesto se anche io potevo cambiare "fidanzato". Tu mi hai immediatamente risposto un secco e convincente "no!", aggiungendo subito "tu devi usae (usare) papà!" e poi hai concluso "io posso usae Leo"...
Ne deduco che Cenerentola può cambiare fidanzato, io no e tu... non hai affatto dimenticato Leo.

Pranzi solitari

Dopo tre anni passati a mangiare in tua compagnia oggi mi sono ritrovata di nuovo a pranzare da sola perché tu hai fatto il primo giorno a scuola fino all'una e un quarto. 
Risultato:
Il mio pranzo è stato frettoloso, solitario, malinconico e poco sano: a base di un panino mangiato al volo mentre aspettavo che si facesse l'ora giusta per venir a prendere.
Il tuo pranzo è stato inesistente e piagnucoloso  base solo di un pezzo di pane perché ti sei rifiutata di assaggiare anche solo un maccherone.
Ok questo significa soltanto che entrambe abbiamo ampi margini di miglioramento...

Quando è troppo è troppo!

... e va bene la danza della pioggia Alice, ma mi sembra che tu abbia un po' esagerato! 
Proprio nel momento in cui dovevo venirti a prendere da scuola sembrava che dal cielo si stessero divertendo a tirare secchiate d'acqua. 
Ombrello assolutamente inutile... Scarpe da buttare via visto che per entrare nel giardino della tua scuola bisognava guadare un fiume profondo non meno di 15 centimetri e largo almeno un metro e mezzo. Credo che dovrò provvedere velocemente a comprare anche io un paio di galosce per me perché mi hanno detto che l'ingresso della scuola si allaga ogni volta che piove...
Magari dirlo prima avrebbe evitato un inopportuno tuffo alle mie belle scarpe "fusac" (fucsia).

Agognato primo giorno di pioggia

Erano mesi che facevi la danza della pioggia, da quando quel bellissimo ombrello di Peppa ti è stato regalato da papà in una calda giornata d'estate. Poi la nonna maria qualche settimana fa ha aggiunto anche l'impermeabile sempre dello stesso soggetto... E mamma ti ha comprato le tanto desiderate galosce, no, non della Peppa, semplicemente e banalmente rosa... 
A questo punto mancava solo la pioggia e oggi è arrivata!
Tu quando hai visto la prima goccia ti sei subito calata nel ruolo e hai voluto indossare le galosce, almeno mezz'ora prima di uscire, poi nella fase clou hai preteso anche i guanti (non era poi così freddo!).
Inutile specificare che sei voluta andare a scuola a piedi... 
Hai percorso le strade e i vialetti fino alla scuola impettita, fiera e orgogliosa.
Io camminavo qualche passo dietro di te godendo la scena e filmando col telefonino per immortalare qualche attimo di questo agognato primo giorno di pioggia!

E tu cominci a far valere i tuoi gusti...

Nell'ultimissimo giorno col "2", domani compi ufficialmente 3 anni, per la prima volta mentre ti vestivo mi hai detto "no bollo (voglio) quetto! No mi piace, non è osa!". Le tue lamentele erano tutte riferite ad un giubbotto di jeans ovviamente blu, con l'interno in pile rosa e sopra ricamati dei cuoricini. Provartelo è stata un'impresa... Ma alla fine ho vinto io: almeno questa volta!

domenica 6 ottobre 2013

La donna sbagliata

Tu stasera eri un po' in crisi e mi hai chiesto di venirti a vedere, poi mi hai fatto "potto" (posto) e hai voluto che mi mettessi vicina a te. 
Hai continuato a ripetere che non avevi sonno, a raccontare storie incredibili in cui tu eri il "principe Alicio" e mi dichiaravi il tuo amore stringendomi la mano. 
Poi ad un certo punto strette nel tuo lettino tutte e due, tu ed io, hai voluto che venisse a vederci papà e quando ho intravisto la sua sagoma sulla porta gli ho detto "mi da che si addormenta solo una delle tue donne, e temo anche che sia quella sbagliata..."

Regali...

E mentre tu cambi richiesta dei regali a seconda della stagione, passando dalla tavola da serf agli sci, rigorosamente rosa con la Peppa, qualcuno che di gusti di bambini ne capisce ti ha regalato il telefono della Peppa e ti sei letteralmente impazzita. Certo non è come quello di kimmy a chissà magari prima o poi arriva anche quello è nel frattempo mi sembra che tutto il resto vestiti e lenzuola come era immaginabile siano passati in secondo piano!