domenica 31 luglio 2011

Viaggi impossibili


Ci risiamo, di nuovo in macchina con te, di nuovo i tuoi insopportabili urli, di nuovo il mio inutile tentativo di calmarti stando di dietro accanto a te, di nuovo la pazienza che si esaurisce e il nervoso che sale alle stelle.
Un viaggio di un’ora si trasforma in un’odissea tormentata.
Ma che fatica Alice, viaggiare con te é diventato davvero impossibile!!!

sabato 30 luglio 2011

Che palle!

Premetto che se la mia cellulite esiste, una ragione c'é: sono pigra, anzi pigrissima. Come sta il mio culo comodamente posizionato sul divano, non sta da nessun altra parte! Il centro sportivo qui di fronte mi ha vista solo per bere il caffè e ultimamente per fare terapia alle mani... No, non me ne sto affatto vantando, ma é un dato di fatto e sarebbe stupido, sciocco e assolutamente inutile tentare di negarlo.
A questo punto mi sembra opportuno fare una seconda rilevante constatazione: d'estate la gente paga per raggiungere le località di vacanza, soprattutto quelle sulla costa. Noi abbiamo la fortuna di vivere tutto l'anno proprio in una di queste cittadine affacciate sul mare e in spiaggia, volendo, possiamo addirittura andarci a piedi!
Ora, alla luce di queste premesse e di queste constatazioni, mi domando perplessa cosa diavolo spinga una persona giovane, sana di mente, e intelligente a ripropormi a distanza di soli 11 giorni, una domanda che già mi sembrava assurda la prima volta... e alla quale ti assicuro Alice, avevo già tentato di rispondere in maniera esaustiva ed educata, motivando anche dettagliatamente le mie ragioni... (ma forse mi viene il sospetto di parlare turco...).
A questo punto forse é meglio chiarire alcune cose... e ripeterle per l'ennesima volta.
Non sono un salmone e non amo andare controcorrente e lasciare gli ambiti luoghi di mare per fare una in gita in città in piena estate...
Non sono nemmeno così incosciente da mettere me stessa e la mia famiglia (sì Alice, tu sei compresa nel pacchetto "vacanze"...) in autostrada nei pochi week end segnalati con il bollino nero...
Lo so, sembra incredibile ma sono assolutamente certa che la distanza non aumenti se una volta ogni tanto sono gli altri a venire qui e non sempre noi a spostarci (con tutto il monolite)...
Io sto benissimo a casa mia, detesto fare viaggi in macchina di oltre mezz'ora, con a bordo una bambina insofferente (chissà chi è???) che spesso mi costringe a viaggiare dietro accanto a lei, provocandomi una fastidiosissima nausea e senza ottenere un miglioramento della situazione.
Mi sono stancata (cosa che ho detto più e più volte...) di dover essere sempre io a spostare il mio culo dal divano per portarti in visita parenti (tutti, nessuno escluso), mettendo così a rischio la sopravvivenza della mia cellulite, alla quale confesso di essere ormai affezionata...
Ciò detto, sottolineo, e ribadisco che non ho in previsione spostamenti per le prossime settimane, godrò pienamente di ciò che la natura fortunatamente mette a nostra disposizione, senza sottoporre me stessa, mia figlia e sì, il mio cane (perché é parte integrante della mia famiglia, anche se non tutti lo riescono a capire...), ad uno stressante trasferimento in visita parenti!
Comprendo il desiderio di vederti Alice, (sei assolutamente irresistibile...) ma le strade funzionano anche in senso contrario (lo giuro, ne sono certa!) e chi ha voglia di stare con te qualche ora, può tranquillamente decidere di smettere di aspettare e soprattutto di domandare e per una volta, può anche decidere di fare una gita domenicale al mare e vederti finalmente nel tuo ambiente, con papà, mamma, Heidi e i tuoi amichetti, felice e serena come solo qui con noi, riesci ad essere!
Ma questo sembra difficile da comprendere, figurati metterlo in atto!!!

giovedì 28 luglio 2011

Angolo retto


Dormire in fondo al lettino, appoggiata alla sponda in fondo ai piedi, con la schiena appoggiata al lato corto e le gambe ad angolo retto, parallele al lato lungo… un perfetto angolo retto.
Così ti ho trovata questa notte quando è scattato l’allarme dell’Angel Care che naturalmente, vista la tua improbabile posizione, aveva perso il segnale del tuo respiro…
Ecco Alice, se tu evitassi di dormire in queste posizioni zen, l’Angel Care probabilmente non perderebbe il tuo respiro ed io forse non perderei il sonno…

mercoledì 27 luglio 2011

Probabilmente mancina


Albert Einstein, Alessandro Magno, Aristotele, Ayrton Senna, Barack Obama, Beethoven, Bill Gates, Bob Dylan, Carlomagno, Charlie Chaplin, David Rockefeller, Fidel Castro, Franz Kafka, Fred Astaire, Friedrich Nietzsche, Gandhi, Greta Garbo, Hans Christian Andersen, Henry Ford, Giovanna d’Arco, Jimi Hendrix, John F. Kennedy junior, Kurt Cobain, Leonardo da Vinci, Lewis Carrol, Mark Twain, Marylin Monroe, Michelangelo, Napoleone Bonaparte, Neil Armstrong, Pablo Picasso, Paul McCartney, Raffaello, Winston Churchill, Wolfgang Amadeus Mozart, e Alice Marcante, hanno tutti una cosa in comune: sono o erano mancini.
Alle soglie dei tuoi 10 mesi credo che anche tu lo sia.
Guardando con quale mano sei istintivamente portata a fare le cose, e riflettendo sul fatto che anche tuo padre probabilmente lo sarebbe stato se non lo avessero obbligato ad imparare ad utilizzare la mano destra, è piuttosto ragionevole pensare che anche tu rientri in quel 10 % della popolazione mondiale che ha più facilità nell’usare la mano sinistra rispetto alla destra.
Un'altra cosa che hai preso da papà...

Densità


“Vicini, vicini”, stasera, all’ora del tuo bagnetto eravamo tutti stretti in due metri quadrati: tu, papà, io e Heidi, non mancava nessuno! Eravamo tutti lì, riuniti per assistere allo spettacolo e per godere della tua gioia mentre fai il bagno.
Nessuno poteva rinunciare, nemmeno Heidi che anzi, sono certa che avrebbe voluto unirsi a te, entrare nella vasca e giocare anche lei con le bolle… .
Perfettamente a tuo agio nell’acqua, tu sembri ritornare nel tuo ambiente naturale, a quando, poco più di nove mesi fa, nuotavi immersa nel liquido amniotico dentro la panciooona della mamma.

martedì 26 luglio 2011

Prove tecniche di trasmissione

Ecco perché urli, credo di averlo finalmente capito: stai sperimentando la tua voce, stai verificando le tue potenzialità!
Le tue non sono altro che prove tecniche di trasmissione e a giudicare dal tono forte e deciso (oltre che acutissimo...), credo che tu possa anche smettere di provare...

Incubi e brutti sogni

Ti svegli all'improvviso, sei in preda ad una crisi di pianto disperato e totalmente immersa in un bagno di sudore. I tuoi singhiozzi inconsolabili mi penetrano il cuore come lame di coltello. É già successo due volte, prima stanotte poi oggi pomeriggio, ti sei svegliata così...
Stanotte ti ha rassicurata papá, oggi ho provato a farlo io: ti ho presa in braccio, ti ho stretta a me, ti ho accarezzata e ho aspettato che tu fossi più tranquilla. Papá c'é riuscito subito, io ho tentato ma con me non ti sei piú riaddormentata...

lunedì 25 luglio 2011

Finalmente motorizzata

Dopo essere andata a quattro zampe, ora è arrivato il momento di andare a quattro ruote. Sì Alice, ti abbiamo motorizzata. Io era da un po’ di tempo che ci pensavo, papà invece era dell’idea di aspettare il tuo compleanno ma poi forse si è convinto, o forse ha ceduto per sfinimento (non credo che lo scoprirò mai) e ha dato il suo benestare per l’acquisto del tuo primo vero mezzo di locomozione. Io lo volevo rosa ma poi ho pensato che forse è meglio mantenersi sul multicolor… e così oggi sono andata a prendere “Chicco 4 in 1” e dopo averlo montato, ho provato a mettertici sopra. Tu non hai capito come fare per andare avanti, ma sei riuscita subito ad andare indietro e poi hai pensato che fosse ancora più divertente farsi trainare da mamma… e così mentre tu te ne stai tranquillamente appollaiata sul tuo mezzo di locomozione nuovo fiammante, io ti porto in giro per casa… Certo che tu bimba mia ai proprio capito tutto dalla vita!

Uno strano lunedì


É giunto il lunedì, un lunedì estivo ma che ricorda tanto una giornata autunnale, un lunedì strano, ma non solo per le condizioni meteorologiche, anche e soprattutto perché è il lunedì che segue il nostro week end di famiglia. Un week-end più lungo del solito, con un venerdì in cui papino è stato in ferie ed è stato con noi! Un venerdì in cui ci siamo portati avanti con le molte cose che di solito facciamo il sabato, rendendo così il nostro week end un pochino meno caotico e zeppo di cose da fare.
Ecco, oggi al risveglio ho capito che eravamo tornati alla solita routine e un velo di tristezza ha ombrato i miei pensieri, fino a quando non ho realizzato che anche il prossimo venerdì papino sarà in ferie!

domenica 24 luglio 2011

Alice, la bimba urlatrice...


É ufficiale, abbiamo un problema: tu urli, prendi la rincorsa, gonfi i polmoni di ossigeno e poi, con tutta la voce che hai (e caspiterina se ne hai…) gridi, raggiungendo frequenze impensabili e utilizzando i toni più acuti che un essere umano sia mai stato in grado anche solo di avvicinare.
Prima questo capitava di rado, una o due volte al giorno ed era accettabile.
Ora, quando cominci sei capace di continuare per ore, senza dare il minimo cenno di stanchezza! Noi in compenso dopo tre dei tuoi urli, abbiamo i timpani e il sistema nervoso devastati, ma la cosa a te non sembra interessare minimamente...
Ieri hai urlato nel percorso da Rimini fino a casa e poi hai continuato anche una volta arrivati... facendo innervosire sia me che tuo padre.
Lo fai per attirare l'attenzione, per comunicare un tuo disagio, per chiamarci, per esprimere una tua volontà, perché probabilmente è l'unico modo che hai trovato per metterti in contatto col resto del mondo.
A dire la verità non ho la più pallida idea del perché lo fai, non l'ho capito, ma quello che davvero vorrei capire, più che altro é come farti smettere...
Sono sincera Alice, questa tua “modalità” mi preoccupa e penso con timore ai prossimi giorni, ho la speranza che sia solo una fase è che finisca presto, ma purtroppo non ho nessuna certezza che sia così. Per ora l’unica, la sola certezza sono i tuoi urli, penetranti e acutissimi.
Vorrà dire che ti chiameremo Alice, la bimba urlatrice.

Tu, Cucciolo mio...


Già da tempo penso, e non sono la sola, che hai una piccola somiglianza con “Cucciolo”, il più tenero dei sette nani, per questo mesi fa mi sono comprata la borsa e il portafoglio di Cucciolo e sempre per questo motivo, la prima volta che sono uscita con la borsa in spalla e con te in braccio una coppia di signori stranieri, che camminavano giusto dietro di me, guardando prima te e poi l’immagine disegnata sulla mia borsa, si sono esaltati gridando “is the same, is the same!!!” (è lo stesso, è lo stesso!!!)
Sì lo so Cucciolo ha le orecchie a sventola… e papà dice sempre che no, tu non le hai, ma diciamo che hai la puntina un po’ all’infuori, questo sì…
Certo che papà anni fa era stato soprannominato Brontolo, ora tu Cucciolo… ed io chi dovrei essere, Biancaneve o la strega cattiva?

Chi fa da se fa per 33!


Visto il brutto tempo, tipicamente autunnale, mattinata dedicata alle grandi pulizie.
Mi sono dedicata alla cucina, facendo anche i dettagli e rendendomi conto, ancora una volta, che chi fa da se, ne fa di più e sicuramente meglio!
Sarà che in questo periodo la mia "collaboratrice domestica" è uscita dalle mie grazie e non soddisfa più le mie esigenze, ma davvero non riesco a capire come si possa pensare di aver pulito, girando attorno alle cose invece di sollevarle...
Vista l'impossibilità di cambiare il modo di fare delle persone, come più volte mi ha ripetuto papà, credo sia davvero arrivato il momento di cambiare "aiutante", perché così proprio non mi va bene, anche perché ora che tu ti muovi per terra, ho bisogno di una persona scrupolosa e attenta, che non lasci pericolosi detersivi in giro e che rimetta le cose là dove le ha trovate e questa, non è esattamente la descrizione della signora che viene ora...
E allora vai con le ricerche e nel frattempo, seguirò il motto chi fa da se fa per 33!
Ah, non era così il motto???

Vocali e molto di più...


Hai iniziato molti mesi fa con la "Ù" conquistando immediatamente il soprannome di "Gù", hai continuato con le vocali e per comunicarci un tuo dispiacere devi aver pensato che la "E" e la "O" fossero quelle più indicate, coniando così l'indimenticabile e ormai storico "Meo". Poi è giunto il momento in cui hai cominciato a dire la "A", pronunciando a modo tuo le magiche paroline "mamma" e "papà" e da quando hai iniziato a farlo, non hai più smesso. Infine per chiamare Heidi sei arrivata fino alla "I" e hai così completato il quadro.  
E fin qui è tutto abbastanza chiaro e non ha bisogno di traduzioni e sottotitoli.
Ora però vorrei sapere da te cosa significa la parola "Bi-ge-ge" che ripeti senza sosta e con aria soddisfatta da un paio di giorni...

La notte è delle mamme...


La notte è delle mamme che senza soste, passeggiano su e giù per le strade, spingendo passeggini supertecnologici, con freni a disco e ruote piroettanti.
La notte é delle mamme che si incontrano e si sorridono, complici mentre pazienti canticchiano cantilene e ninne nanne, tentando di addormentare i loro cuccioli.
La notte è delle mamme che stanche ma instancabili, tengono stretti i loro piccoli tesori e li cullano nella speranza di vederli finalmente dormire sereni.
Stanotte Alice, mentre passeggiavo per “Il Borgo” di Rimini, ammirando il panorama di quegli stretti vicoletti dal retrogusto antico, ho incontrato solo mamme che come me, cercavano un luogo tranquillo e un po’ meno chiassoso, per permettere ai loro bimbi di addormentarsi in pace.
I papà nel frattempo, noncuranti di ciò che gli accadeva intorno, mettevano in moto rumosissimi bolidi a due ruote, ridevano sguaiatamente o salutavano a voce alta gli amici…
Eh sì Alice, la notte è delle mamme e dei loro bambini e i papà di notte, e a volte anche di giorno, si dimenticano di essere papà…
E prima che qualcuno pensi male, quest’ultima frase non è riferita a te papà Ricky…

sabato 23 luglio 2011

Meno di una zanzara tigre...


Pensavo oggi al fatto che ci sono persone per le quali davvero contiamo meno di una zanzara tigre... Non ci considerano proprio, nemmeno come se fossimo un fastidio, gli siamo assolutamente indifferenti e ci ignorano.
Per loro semplicemente non esistiamo.
Credo sia capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di rendersi conto di avere creato, a seguito di un incontro, un “rapporto-non rapporto”, praticamente inesistente.
Amicizie che non decollano o che peggio, regrediscono e tornano indietro.
Alcune lasciano un segno, una cicatrice, altre nemmeno quello, si cancellano senza dolore, come le impronte sulla sabbia…

venerdì 22 luglio 2011

Un'altra quadrupede in casa!


Vai a quattro zampe, certo non fai più di un paio di passi e non sei spedita come un vero gatto, ma cominci a muoverti e questo é ciò che fa la differenza.
Secondo me non hai ancora capito le incredibili capacità di questa tua nuova conquista, ma sono più che certa che le intuirai presto e per evitare guai, forse è meglio che noi ci organizziamo con i cancelletti!

giovedì 21 luglio 2011

Un venerdì di famiglia


Sto aspettando che rientri Papà, stamattina é partito all'alba ed ora é in volo. Noi siamo state a mangiare la pizza in compagnia ma papà ci é mancato.
Era strano essere da bruno senza di lui...
Domani per fortuna non deve andare a lavorare e noi potremo vivere un venerdì tutto speciale: un venerdì di famiglia.
Non sai quanto mi faccia piacere questa cosa. Non vedo l'ora chenzia domani!!!

La nostra bambina gattona, gattona, gattona!!!


Che emozione!
Incredibile ma vero, dopo aver tentato per giorni e giorni, oggi improvvisamente sotto il mio sguardo allibito, ci sei finalmente riuscita! Invece di scivolare all’indietro come hai imparato a fare già da un po’ di tempo, hai alzato un braccio e poi hai spostato in avanti il ginocchio opposto e hai lentamente cominciato a gattonare…
Io ero lì davanti a te, come imbalsamata,incredula di fronte a quell’immagine nuova di te. Qualche timido passo in avanti e poi hai lasciato scivolare le gambe mentre io ho cominciato a piangere commossa.
Dopo un po’ con naturalezza, lo hai rifatto… ci stai prendendo gusto!
Lo so, è finita la fase immobile e in un certo senso cominciano i guai, ma in questo momento riesco solo a godere di quell’immagine di te, tenera e contemporaneamente inaspettata, che con il tuo culotto imbottito ti muovi in mezzo ai giochi cercando di raggiungere ciò che vuoi.
Che incredibile emozione!

Grazie Alice!


Stamattina alle 5 papà ha preso un volo per Madrid e tornerà a casa solo stasera tardi.
Neanche mezz’ora dopo tu piagnucolavi nel tuo lettino. La prima volta ho aspettato e tu hai smesso, ma quando, dopo dieci minuti hai ricominciato, sono subito sgattaiolata in camera tua a prenderti e ti ho portata nel lettone, proprio accanto a me.
Grazie Alice di avermi dato la scusa per venire a prenderti, non vedevo l’ora di farlo stamattina, non mi piaceva affatto l’idea di essere da sola in quel grande lettone!
Almeno fino alle 8 siamo rimaste a letto abbracciate vicine vicine…

mercoledì 20 luglio 2011

Piume delle nostre piume...


Sei indiscutibilmente nostra figlia, e per rendersene conto non c’è di certo bisogno di vivisezionare il tuo aspetto fisico, come fanno i parenti (tutti) e gli amici (alcuni).
Fronte, occhi, capelli, naso, bocca, mento, mani, piedi… sono miei, di papà, del nonno, della nonna, della zia, del bisnonno, del prozio… non importa, non è di questo che sono qui a parlare, ma di carattere, di gestualità, di gusti, di cose che fai tu e che facciamo anche noi. Soffri terribilmente il caldo, proprio come tuo padre, ed esattamente come lui mal sopporti coccole, bacetti e smancerie. E da mamma che hai preso?
Fino a pochi giorni fa non riuscivo a capirlo, non avevo ancora trovato un elemento caratteriale che ci accomunasse. Ma da un paio di giorni tu fai una cosa che è tipicamente mia. Difficile da spiegare, ma ci proverò…
Quando sono stanca io dico una sequenza di “nc nc nc”, e con questo strano mugugno sto comunicando al mondo, nella fattispecie, a tuo padre, che ho sonno, voglia di coccole e di nanna. Ecco, ultimamente ti ho sentita fare “nc nc nc” e addirittura rispondi ai miei “nc nc” copiandoli perfettamente”. La sai una cosa Alice? Ti adoro quando fai così!
Alla faccia di chi scruta in te dettagli fisici sperando di scoprire le origini del tuo d.n.a., vorrei urlar al mondo che non importa di che colore siano i tuoi occhi o la forma del tuo mento, sei indiscutibilmente nostra figlia, sei piume delle nostre piume!
E se questo non fosse sufficiente: sei sana e bella!

martedì 19 luglio 2011

Incredibili Gù-gusti


Mia figlia è decisamente strana, inutile tentare di negare questa che è ormai una certezza acquisita. Oggi però ha raggiunto l’apice…
Le stavo preparando la sogliolina cotta a vapore e condita con l’olio d’oliva.
Ho pensato di provare a metterle in un angolino qualche goccia di limone, tanto per darle un po’ di sapore in più, ed ho subito notato che le piaceva, così, ho deciso di spremere il limone su tutta la sogliola ed ho continuato a darle da mangiare.
Come sempre lei nel frattempo si intratteneva con un giocattolo e intanto spalancava la bocca. Fin qui tutto nella norma. Lo strano è che ad un certo punto ha deciso di abbandonare il suo pupazzetto e si è buttata a capofitto sul mezzo limone appena tagliato, che giaceva in bellavista ancora sul tavolo, proprio accanto al vassoio del seggiolone. Io l’ho lasciata fare, pensando che lo avrebbe buttato via schifata e pregustando (ammettiamolo, un po’ crudelmente…) la sua faccia.
E invece… dopo aver fatto una smorfia lo ha afferrato con decisione con entrambe le mani ha cominciato a dargli dei bei morsetti e non o ha più mollato!
Incredibili Gù-gusti, è proprio il caso di dirlo…

Figlia dell'aria condizionata


È ufficiale: non ci sono dubbi, tu sei figlia dell’aria condizionata.
Ieri mi sembrava più fresco ed ho avuto la “brillante” idea di non accendertela: risultato, hai dormito un’ora scarsa.
Oggi ho fatto tesoro dell’esperienza di ieri e ho deciso di accendertela: risultato, stai dormendo da quasi due ore e mezza…
Lo so, la pagherò nel pomeriggio, sarà difficile impegnare le prime ore, quelle più calde, quelle in cui non possiamo andare al mare perché il sole scotta troppo, ma non importa, vorrà dire che almeno sarai bella fresca e riposata…

Come un puzzle...

Martedì iniziato discretamente dopo un lunedì finito decisamente bene:
papà ha la capacità di riuscire sempre a stupirmi ed io continuo seriamente a domandarmi cosa ho fatto e cosa faccio per meritare un uomo come lui...
Il programma di oggi prevede in mattinata qualche telefonata "burocratica", un paio di commissioni, una lavatrice da stendere e nel pomeriggio probabile un giretto al mare e magari quattro chiacchiere con Anna, con Vane o con Nico.
La scorsa settimana per via del caldo ho preferito non andare a Ravenna e questa settimana vorrei e dovrei riuscire ad andarci, anche per evitare di essere assalita dai sensi di colpa, ma per ora non ho ancora deciso nulla... e poi se comincio le terapie alle mani sarà ancora più difficile riuscire ad incastrare tutto...
Queste giornate sono davvero un po' a incastro, come i complicatissimi puzzle che ho sempre amato tanto fare....

lunedì 18 luglio 2011

Sorprese


Amo le sorprese che riescono incredibilmente ad illuminare una giornata già piena di sole, amo quei gesti inaspettati che riescono a farti sentire incredibilmente importante.
Amo sapere che “non c’è un motivo, ne avevi semplicemente voglia…”
Va bene così!

Non sono certa che...


              Non gattoni ma decisamente ti muovi:
Non sono certa che tu vada dove vorresti, ma una cosa è certa: vai dove non vorrei io...
              Immagini allo specchio:
Non sono certa che tu ti riconosca in quella bimba paffuta che ti sorride e ti fa "ciao, ciao" dallo specchio, ma di sicuro dopo aver visto l'immagine di Papà che ti guardava dal riflesso, non hai cercato di prenderla di fronte a te, ma ti sei girata verso l'originale, lasciandoci entrambi a bocca aperta…
              Mamm-mma
Non sono certa che tu sappia il significato della parola "mamma", ma posso dirti che a volte quando ti sono lontana mi cerchi e mi chiami proprio col tono giusto: "maaamma?"
              Babbú
Non sono certa che tu sappia che papà e babbo sono la stessa persona, ma non ci sono dubbi ormai sul fatto che “babbú” per te é lui. L'altro giorno quando lo hai visto arrivare in bicicletta hai cominciato ad urlare a gran voce “babbuuù”, per attirare la sua attenzione!
              Addì
Non sono certa che tu abbia capito che quella che amichevolmente chiami "Addì", ovvero, Heidi non è parte integrante della tua affollata collezione di peluches, ma sicuramente lei riuscirà a spiegartelo molto velocemente.

Cucù... e Gù non c'è più...


Era nella sua palestrina, giocava tranquillamente come poche altre volte, Heidi stesa accanto a lei la vegliava attenta e silenziosa. Io ho pensato di approfittarne, mi servivano solo pochi minuti per andare in bagno. Le ho guardate e poi mi sono allontanata furtivamente, per non dare troppo nell’occhio e attirare pericolosissimamente la loro attenzione, momentaneamente dirottata sui giocattoli sparsi ovunque. Velocissima in bagno riesco a fare tutto in pochi preziosi fondamentali momenti, ormai sono allenata a fare tutto a tempo di record…
Esco dal bagno e mi dirigo subito verso la palestrina: vuota!
Spazio con lo sguardo su tutto il tappeto: vuoto!
Allargo la mia veduta e scruto ogni angolo della stanza: vuoto!
Assolutamente, totalmente e incredibilmente vuoto!
Non ci sono tracce umane in casa, solo inconfondibili tracce pelose…
Alice non c’è, è scomparsa, penso… e contemporaneamente mi chiedo perplessa e dubbiosa come sia possibile…
In quel preciso istante sento una vocina a me nota provenire dal basso ed emettere gridolini strani del tipo “e buuu” “e puffete”.
Non posso sbagliarmi: questa è sicuramente lei!
Mi piego, e guardo in basso e lì, perfettamente nascosta proprio sotto al divano, scorgo una “pallina” rosso fuoco, che mi guarda e continuando a strisciare all’indietro, scivola via esattamente dall’altra parte del divano e prima ancora che io sia riuscita a raggiungerla lei è già arrivata fra le gambe del tavolo…

The woman in red


Piccola, rotondetta, con le pieghe nelle gambotte agilissime, con i piedi a panino, con due gotine che diventano subito rosse appena hai caldo, con dei capelli indecisi e confusi, con due piccole gemme bianchissime che fanno capolino dentro la tua bocca, con delle mani curiose e invadenti, con una panciotta morbida e soffice, con un collino nascosto per non farsi scoprire, con una voglia di fragolina che lentamente sta sbiadendo sul polpaccio, con un nasino perfetto e microscopico che si arriccia quando vuoi fare le smorfie, con due meravigliosi occhioni blu che a volerli rifare uguali non ci si riuscirebbe mai, con tanta voglia di ridere e giocare, con un irrefrenabile desiderio di muoverti, con un profumo ineguagliabile, con una vocina in grado già da ora di raggiungere tonalità acutissime fino ad oggi sconosciute all’essere umano, con un’inconsapevole certezza che tanto prima o poi parlerai…
Questa e molto altro, sei tu, Alice e oggi sei anche la nostra piccola “woman in red”, con dei calzoncini di maglina rossi che forse segnano troppo le tue forme e non ti rendono merito e con sopra una t-shirt, sempre rossa, con la scritta colorata su fondo bianco “hug me”, (abbracciami).
Evidente che questa maglietta l’ho preparata per te quando ancora non ci conoscevamo… Non avrei mai potuto scrivere su una tua maglia “hug me”, una volta intuito dal tuo carattere che gli abbracci, le coccole, i bacetti e le smancerie non rientrano fra le tue attività preferite e vengono elargiti con parsimonia solo se e quando lo decidi tu, ovvero molto, molto raramente!
P.S. Più ti guardo e più mi rendo conto di quanto tu sia incredibilmente simile ad una ciliegia, e non mi riferisco solo al suo colore rosso, ma anche al fatto che proprio come lei anche tu sei perfettamente tonda...

Domenica pomeriggio


Tu stesa su papà che ti prendi le coccole, lui che non aspettava altro che poterti tenere un po’ fra le sue braccia come quando eri neonata, per farti i “carini”…
Questa è la scena che mi si è presentata accanto ieri, in un caldo pomeriggio di metà luglio, mentre noi tutti sul divano (certo, Heidi inclusa… e non chiederti come facevamo a starci) ci godevamo il freschino dell’aria condizionata e guardavamo uno di quei film perfetti per la domenica, aspettando che si facesse un po’ più tardi per andare al mare.
Avrei voluto fermare il tempo, congelarlo in quell’attimo di normale vita quotidiana, quell’istante assolutamente perfetto, in cui non ci mancava assolutamente niente.
Tutto quello che volevo era lì, tutto quello che sognavo e anche di più era accanto a me.
Mi sono guardata attorno e ho subito pensato: “Non svegliatemi, non spostate le pedine e non mandate avanti gli orologi. Sssst, lasciatemi dormire, fermate il gioco, stoppate il tempo!!! Va tutto bene così, grazie!”

domenica 17 luglio 2011

Siamo una famiglia!


Andare all’Ikea una mattina per comprare i cancellini per bloccare le scale, girare fra i corridoi con te seduta nel carrello, passare in mezzo alle colonnine “Benno”, circumnavigare il mobile “Liatorp”, fermarsi davanti alla famosissima e storica libreria “Billy”, girare a destra, proprio accanto al divano “karlstad”, seguire le frecce e ritrovarsi giusto di fronte al simpatico e colorato tavolino “Mammut”, ovviamente nel reparto bambini…
Chiedersi se a casa servono delle lampadine e ricordarsi immediatamente che vista la scorta… “no, le lampadine non ci serviranno almeno per i prossimi 20 anni…”
Sì Alice, tutto questo “fa famiglia”, non c’è il minimo dubbio.
… e sì Alice, noi siamo una famiglia, anche su questo non c’è il minimo dubbio!

sabato 16 luglio 2011

Una mamma con le pinne...


"Con le pinne, il fucile e gli occhiali" così cantava una canzone degli anni sessanta...
Beh, tu Alice hai una mamma con le pinne, come le foche!
Sì perché devi sapere che dopo aver perso la funzionalità di entrambi i pollici e dopo aver accertato che la situazione può solo peggiorare, tua madre, mentre attende fiduciosa un consulto con un ortopedico, nel frattempo, ha deciso di utilizzare il metodo "fai da te", che sta dando ottimi risultati!
Il suddetto metodo consiste nel bloccare entrambi i pollici, fasciandoli attaccati alla mano, dando origine quindi a due specie di pinne al posto della classica mano a cinque dita. Sicuramente in questo modo l'abilità e la presa sono compromesse, ma il tendine infiammato finalmente si riposa e trova notevole giovamento.
Se sotto al bendaggio riesco anche a fare un impacco di crema antidolorifica direi che é quasi perfetto!
Tu però, oltre ad un papà un po’ pinguino, ti ritrovi ad avere a che fare anche con una mamma pinnata e molto foca...

venerdì 15 luglio 2011

In viaggio con te

Viaggiare con te in macchina é diventato un vero e proprio incubo.
Il tuo lamento continuo e costante é in grado da solo di farti saltare il sistema nervoso.
Non servono i giochi, superflua la musica, inutile anche la mia vicinanza sul sedile di dietro accanto a te.
Nulla ti rilassa, niente é in grado di far cessare il tuo piagnucolio immotivato.
Sei capace di iniziare appena la macchina parte e di smettere solo una volta arrivati a destinazione.
Come stasera!
Un viaggio breve diventato eterno, che mi ha stressata e innervosita rendendomi di pessimo umore!
Credo che passerá un po' di tempo prima che io abbia il coraggio di affrontare di nuovo con te un viaggio di oltre mezz'ora!

Anch’io”, “idem”, “manco mal”, “e quindi?”, “per fortuna!”


“Ti amo”, due parole semplici che ti scaldano il cuore, ma spesso siamo noi donne a dirle, perché i maschietti sono un po’ più restii a pronunciarle.
No Alice, questo non significa che non amino anche loro, ma semplicemente sono più orsi, e si limitano a rispondere con frasi del tipo “anch’io”, “idem”, “manco mal”, “e quindi?”, “per fortuna!”…
Sì Alice anche papino tuo fa così… certo, lo dimostra in altri modi, ma per sentirgli dire le due paroline magiche forse devi andare sul Katun e fare almeno due giri consecutivi…

Eh no!


Eh no Alice, che tu cominci a chiamare Heidi con consapevolezza prima di chiamare me, questo poi no, non lo accetto!
Vero è che dici “ma, ma, ma” ormai da settimane, però non sembra che tu sappia che mi stai chiamando, è più un tuo modo di attirare l’attenzione.
Invece da ieri non appena vedi Heidi, cominci a sgambettare felice e a urlare a gran voce “aaaiii”, attendendo speranzosa un suo avvicinamento…
Ora ci manca solo che tu dica “nonno” e “nonna” e poi davvero posso cambiare “mestiere”…

Ti conosco, mascherina!


Piccola golosastra furbissima...
Che ti sei succhiata la bustina di zucchero che ti avevo dato per farti giocare...
Che hai mugolato goduriosa (facendoti immediatamente scoprire) quando il dolce nettare si é sciolto nella tua bocca...
Che hai urlato di disperazione, quando te l'ho tolta facendola rapidamente sparire dalla tua vista..
Credi che non veda le tue espressioni incredibilmente ruffiane quando vuoi qualcosa?
Credi che non abbia notato con quale gioia cerchi di avvicinarti ad Heidi quando, ignara del pericolo, ti passa vicina?
Credi davvero che non riesca a riconoscere il tuo pianto vero da quello simulato?
Credi che non noti i tuoi sforzi per cercare di gattonare?
Credi che non intuisca i tuoi sacrifici quando tenti di imitare i suoni delle parole che senti?
Credi che non sappia quale incredibile voglia di vedere, scoprire, conoscere, spaziare, ti spinga ad essere la curiosano che sei?
Come dice un’antica filastrocca
... Ti conosco, mascherina!

Clausura


Nemmeno il freddo inverno, la scala ghiacciata e una neonata sono riusciti a bloccarmi in casa… ma con questo caldo, umido, afoso, soffocante, non ci sono alternative, siamo tutte tappate in casa con l’aria condizionata accesa: tu, Heidi ed io!
Non riesco nemmeno a pensare di muovermi. La voglia di uscire ci sarebbe anche, ma appena metto il naso fuori dalla porta mi sembra di morire, sento l’asfalto che emana calore e le gambe diventano subito pesanti. Vedo te che cominci a sudare e Heidi con il linguone fuori… e subito penso ma chi me lo ha fatto fare?
La clausura forzata innervosisce te, deprime Heidi e annoia me!
In due parole: che palle!!!

La curiosità è femmina... e si chiama Alice!


Prendi una bimba curiosa, anzi di più, curiosissima, prendi un'afosa serata di metà luglio e invece di metterla a nanna come al solito alle 9 e mezza, portala a fare una passeggiata in località Cesenatico...
La vedrai spalancare i grandi occhi ancora di più, come per contenere meglio tutte le immagini che vede, la vedrai sporgersi dal passeggino con le mani in avanti, per cercare di catturare le belle luci colorate che la circondano, la vedrai ignorare anche il cono gelato, perché lo spettacolo é davvero imperdibile, la vedrai sudata ma senza lamentarsi per il caldo, perché essere lì a scoprire il mondo in quel momento è davvero troppo importante per percepire il calore sulla pelle.
Alla fine della serata se avevi dei dubbi te li sarai tolti: la curiosità è decisamente femmina e da queste parti si chiama Alice!

giovedì 14 luglio 2011

Semplicemente padre!


Padre, come se fosse nato per esserlo, come se lo fosse sempre stato.
Padre, con quell’espressione felice e serena che non gli avevo mai visto prima della tua nascita, la stessa espressione che ha ogni volta che ti osserva.
Padre, con quello sguardo che gli ho visto fare per la prima volta quando sei nata tu e ti stringeva forte al suo petto, lo stesso sguardo che sono miracolosamente riuscita ad immortalare in una foto e che aveva stasera mentre ti dava l’ultimo biberon prima della nanna.
Padre, con la voglia di condividere il suo tempo con te, con il desiderio di vederti crescere giorno dopo giorno.
Padre, che ride delle tue risate, che gioisce delle tue scoperte, che si stupisce dei tuoi progressi.
Padre, affettuoso, premuroso, tenero, attento.
Padre, il tuo, Alice, quello che hai la fortuna di avere, quello che entrambe abbiamo il privilegio di avere accanto, tu come padre, io come uomo.

Ci siamo: l'ora "X" è arrivata!

Strisciando all'indietro come un gamberetto, ti sei rapidamente avvicinata alle colonnine dei cd e hai cominciato a tamburellare le tue piccole dita sulle preziosissime custodie ancora incellophanate di papà.
Ho visto le tue manine muoversi agilmente fra un disco e l'altro, e i tuoi occhi spalancarsi all'inverosimile e guardare contemporaneamente incuriosita e attratta, quell'arcobaleno di colori che si apriva davanti ai tuoi occhi come un ventaglio.
Impossibile resistere alla tentazione che era lì a portata di mano e sembrava chiamarti.
Sono belli, colorati e se sbattuti in terra fanno rumore: ci piace!
E all'urlo di "paaapaaa" gridato a gran voce, continuiamo felici il nostro nuovo e divertente gioco!
Non credo che sarai così brava da rimetterli a posto, ma mi domando se almeno lo sarai sufficientemente da tirarli giù rispettando il rigorosissimo e personalissimo ordine alfabetico di papà...

mercoledì 13 luglio 2011

Mi rassegno?


Oggi pomeriggio dopo essere stata colta da un attacco di “figlite” fulminante, ho deciso che volevo assolutamente che tu dormissi accanto a me sul divano.
Volevo abbracciarti, coccolarti e tenerti stretta vegliando il tuo sonno.
Così, all’ora della tua pennichella, non appena ho notato un tuo cedimento, ti ho presa, ho sistemato tutto in modo che tu non potessi cadere e ti ho adagiata al mio fianco, accarezzandoti dolcemente la fronte, nel tentativo (vano) di rilassarti.
Dopo mezz’ora di calci (tuoi), ho deciso che forse era il caso di portarti nel tuo letto dove ti sei addormentata in un secondo e senza fare nessunissimo capriccio…
Temo che dovrò rassegnarmi al fatto che non sei una bambina abituata a dormire con accanto mamma o papà e adori dormire da sola nel tuo lettino, con l’unica compagnia di “Anna, la coniglietta della nanna”. Siiigh…

Un regalo per tutti


Ieri sera dopo mesi di attesa, dopo aver rimandato, posticipato e aspettato, finalmente è arrivato il nostro momento e ci ci siamo fatte il regalo che volevamo da tempo: un servizio fotografico tutto per noi.
Abbiamo atteso che il sole si abbassasse un pochino e alle sette di sera, dopo esserci preparate, siamo andate al parco con la nostra vicina di casa fotografa. Abbiamo allestito un set fotografico improvvisato e giocato un po' con cappelli e vecchie valigie. Ci vorrà tempo per vedere il risultato ma superato l’imbarazzo dei primi momenti, poi ci siamo divertite.
Ora sceglieremo la nostra foto più bella e la regaleremo a papà che così avrà sempre le sue due donne vicine a lui!

martedì 12 luglio 2011

Retromarcia


Dopo essere rimasta praticamente immobile per alcuni mesi, tant’è che a letto ti ritrovavamo nella medesima posizione in cui ti avevamo messo, infatti la pediatra ci aveva suggerito di cambiare fianco per evitare che la tua testina si appiattisse solo da un lato, ora finalmente hai conquistato una certa (anomala) libertà di movimento.
Ora tu sei perfettamente in grado di strisciare e di muoverti all’interno di una stanza e sei anche abbastanza veloce, soprattutto se si considera il fatto che hai solo la retromarcia! Sì Alice, tu strisci all’indietro… No tesoro, nemmeno io riesco a comprendere le ragioni di questo tuo strano modo di spostarti, ma ho letto che è piuttosto comune nella fase pre-gattonamento. Che sia la volta buona?

Brave noi!


Oggi hai avuto il secondo incontro con “Lù”, la tua nuova baby sitter.
A me piace e mi sembra che anche tu ci stia bene.
Ti ho lasciata sorridente e ti ho ritrovata addormentata.
Siete state insieme un paio d’ore mentre io nel frattempo ne ho approfittato per andare dalla parrucchiera a sistemare un po’ i capelli.
Difficile riconquistare il mio spazio e lasciarti il tuo, difficile per me più che per te, vivere un distacco che è assolutamente sano e naturale.
Difficile sì ma importante riuscire a farlo e noi ci stiamo impegnando.
Brava Alice! Brava mamma!