sabato 31 marzo 2012
Crescerti è stato un "gioco"
Oggi
riflettevo Alice, distesa sul letto sotto un magnifico cielo stellato mi sono
messa a pensare a te, a me, a noi. Ho pensato che fino ad ora crescerti è stato
un “gioco”. Non che le difficoltà non ci siano state, ma in confronto a quello
che mi avevano prospettato, rispetto a ciò che io mi aspettavo, tutto è stato molto
più semplice e decisamente meno faticoso. E forse è anche per questo che a
volte io non mi sento madre. Avevo l’idea che madre fosse sinonimo di
sacrificio e incredibile stanchezza ed io invece mi ritrovo qui soddisfatta e
incredibilmente realizzata, certo, a volte stanca, ma più che altro felice. E
quindi mi chiedo quando arriverà il difficile, quando guardandomi allo specchio
vedrò riflessa quell’immagine di madre che avevo dipinto nella mia mente. E mi
domando se agli occhi di chi mi vede, io ho davvero le sembianze di una madre,
se sono come quelle mamme che per anni, badando i loro figli, ho ammirato e
allo stesso tempo un po’ invidiato…
Agua
Dopo essermi divertita per mesi a sentirti dire "agua" invece di acqua, dopo essermi illusa che il mio amore per la lingua spagnola si fosse magicamente trasmesso a te geneticamente, ora, di fronte alla tua richiesta "acqua", mi devo riabituare al fatto che tu sei in grado di pronunciare la parola giusta in modo perfetto, senza sbagliare nemmeno l'intonazione.
E la tua vena spagnoleggiante per ora finisce qui...
É stato bello sentirti parlare in "spagnolo", breve ma decisamente intenso...
venerdì 30 marzo 2012
Passaggio di consegne
La tua camera già straripante di giochi si è arricchita di un elemento unico e fondamentale: la culla in vimini che c'era stata delle mie bambole e che ora è diventata tua.
È stata restaurata e per il momento è ancora spoglia, ma ti prometto Alice, che presto la mamma la preparerà in maniera impeccabile e sarà assolutamente perfetta!
È bello sapere che ora ci giocherai tu, e vedere la tua Minnie fare la nanna lì dentro mentre tu la culli.
Amore e odio
Comprare le scarpe nuove per te, bianche, di tela, leggere e fresche, femminili e divertenti... proprio quelle che avevo visto tempo fa.
Portarti al parco e vederti pestare una cacca di cane, senza riuscire a fermarti in tempo... Guardare pietrificata il tuo piede che affonda e contemporaneamente la tua scarpa nuova immacolata, colorarsi di un caldo tono di marrone...
Quando succedono queste cose capisco che il mio amore per i cani Alice, è direttamente proporzionale al mio odio per i padroni maleducati...
giovedì 29 marzo 2012
Armadio di bambole
In questi giorni ho fatto il cambio del tuo armadio: praticamente è stato come giocare con gli abiti delle bambole...
Dopo averle guardate e riguardate per medi, oggi ho finalmente messo fuori tutte le tue cosine primaverili e estive comprate in saldo a fine stagione: ora è il momento della verità e scopriremo se ho azzeccato la taglia. A occhio direi proprio di sì!
Non vedo l'ora di vederti con shorts e canotte a sgambettare felice in spiaggia o al parco!
Dopo averle guardate e riguardate per medi, oggi ho finalmente messo fuori tutte le tue cosine primaverili e estive comprate in saldo a fine stagione: ora è il momento della verità e scopriremo se ho azzeccato la taglia. A occhio direi proprio di sì!
Non vedo l'ora di vederti con shorts e canotte a sgambettare felice in spiaggia o al parco!
mercoledì 28 marzo 2012
Tu mi stupisci...
Stasera mentre
mettevo i piatti in lavastoviglie tu hai chiesto a papà di passarti il tuo
piattino del set caffè, poi ti sei avvicinata a me, mi hai guardata seria e lo
hai messo dentro, accanto ai nostri piatti veri, pronto per essere lavato…
Non più "tatta"...
Oggi, per
la prima volta, hai detto la parola “cacca” in maniera perfetta
Dopo
averci raccontato per mesi e convinto che tu eri diversa dal resto del mondo e
facevi la “tatta”, ora hai smontato le nostre fragili certezze e ci hai
comunicato che anche tu, come tutti i comuni mortali, fai la banalissima
“cacca”.
lunedì 26 marzo 2012
Strani anniversari
È davvero
strana a volte la vita, Alice, c’era un tempo in cui contavamo insieme i
compleanni, io e mia sorella, li attendevamo e li festeggiavamo insieme ed oggi
invece, mi ritrovo da sola a contare gli anni che sono già passati da quando
non ci frequentiamo più, da quando ho smesso di contare sulla sua presenza
nella mia vita, da quando ho smesso di considerare di avere una sorella.
Sto
parlando di tua zia Alice, una persona che non conosci, che non hai mai visto,
che non hai mai incontrato, nemmeno di sfuggita, per caso.
Tante volte
mi sono domandata in questi anni, che effetto ti farebbe vederla e che effetto
faresti tu a lei… Chissà se istintivamente ti piacerebbe, o se come sempre
saresti diffidente e chissà se lei, di fronte a te, smetterebbe di avere quella
corazza e si lascerebbe forse andare a quei sentimenti che tanto la spaventano
e che reprime da sempre dentro se stessa.
Spesso in
questi anni mi sono chiesta che effetto mi farà rivederla il giorno in cui,
inevitabilmente, ci incontreremo. La troverò diversa, probabilmente invecchiata
e lei penserà lo stesso di me.
Tre anni
sono ormai passati, tante cose sono successe nella mia e nella sua vita, tante
cose sono cambiate e tante altre sono rimaste immutate. Io sono diventata
madre, sono cambiata nel corpo e nella mente, ma purtroppo resto sempre la
persona troppo sensibile e sognatrice che ancora spera, un giorno, di vedere aprire
quella porta e di sentirsi dire “scusa ho sbagliato”, per poter ricominciare
tutto da dove lo avevamo lasciato, anche se so che questo distacco e questa
assenza, resteranno comunque, per sempre incolmabili e nulla potrà mai cancellarli
dalla mia e dalla sua vita.
Forse io non
avrò mai più una sorella, ma non smetterò di cercarla nelle persone che
incontro e non smetterò mai di sperare e di sognare, che un giorno tu possa
conoscere tua zia ed avere con lei un rapporto normale come avrei sempre
desiderato.
Pinguini emolto di più
Alice tu
mi lasci senza parole… questa mattina di fronte al tuo gesto spontaneo sono
rimasta letteralmente pietrificata.
Ti ho
vista mentre prendevi dallo scaffale della tua camera il pinguino di peluche, ti
ho vista avvicinarti al libro degli animali, aprirlo, sfogliarlo fino a
raggiungere la pagina degli animali polari… e poi ti ho vista mentre lo
indicavi, continuando sempre ad abbracciare il pinguino. A quel punto non
riuscivo davvero a credere ai miei occhi: tu stavi cercando disperatamente di dirmi
che avevi capito che quello che avevi in braccio e quello della foto erano lo stesso
animale…
Il sonnellino del mattino
È ufficiale:
siamo riusciti finalmente ad abolire il sonnellino del mattino.
In
previsione dell’estate, ho sperato di raggiungere questo obiettivo e mi sono
impegnata in questo senso, anche se, lo ammetto, quelle due ore di stacco
mattutino mi mancano un bel po’. Ora riuscire a fare qualsiasi cosa, con te che
ti aggiri pericolosamente attorno a me, è praticamente una mission impossibile!
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