giovedì 28 febbraio 2013

Mi è semblato di vedele un Licky...

Forse Alice dovrei spiegarti che nelle pance delle donne incinta, ci sono sì dei bambini "piiiccoli piiiccoli", ma non tutti si chiameranno "Licky" come quello della tua "zia del cuore"...
Ho capito che tu avevi fatto un po' di confusione quando oggi, incrociando una donna evidentemente incinta, tu indicandola mi hai detto euforica, "gualda mamma lí dentlo c'é un Licky!"...

Un letto troppo affollato


Quando lo abbiamo comprato pensavo che il tuo letto nuovo, senza sponde, fosse perfetto per te, anzi, quasi un po' troppo grande, ma avevo sottovalutato l'ingombrante presenza fra coperte e cuscini dei tuoi amici della notte. 
Prima "bastavano" Winnie The Pooh e Hi Oh, oltre naturalmente agli inseparabili ciucci rosa e bianco, con annessi coniglietto e orsetto. 
Ora si sono aggiunti anche l'orsetto azzurro, regalo di una cassiera del centro commerciale dove andiamo di solito e da stasera, anche il tuo primo coniglietto, regalo di mamma quando ancora eri nella sua pancia. 
L'altro giorno era arrivata anche la morbida bambolina Alice, ma fortunatamente la sua permanenza, come quella di Hi Oh grande e della simpatica Alce Johnny, (che poi sarebbe un tuo regalo a me...), è stata solo temporanea.
Ecco Alice, volevo dirti di limitare gli inviti ai tuoi ospiti, perché se continui così temo che fra un po' di tempo sarai costretta a lasciare a tutti loro il "tuo" bel letto rosa da principessa e a trasferirti altrove, e volevo precisare anche che "altrove", non può essere il lettone di mamma e papà...

Un nejo nuovo per te...


Confondi il significato fra “cercare” e “trovare” e fra “entrata” e “uscita”, ma hai perfettamente capito che il tuo “nejo” (cellulare) non “funzia” e oggi hai cominciato a chiedermi il
“caica batteie” (carica batterie) perchè lo volevi ricaricare… Poi, dopo averlo “ricaricato” con un gancetto di plastica, hai provato a chiamare la nonna “Maía” (Maria), ma con aria triste hai constatato che non ti sentiva… e hai detto che dovevi dire a papà che avevi bisogno di un “nejo novo”.

mercoledì 27 febbraio 2013

Cenerentola udabemme?



Rimango decisamente perplessa di fronte alla tua insolita ma ferrea e convinta decisione di rinunciare ai begli abiti in dotazione con Cenerentola, per mandarla volontariamente al ballo col principe “zurro”… udabemme (nuda come un verme)?!?
Ma Alice… cosa ne sai tu di serate danzanti senza abiti?
Io alla tua età forse nemmeno sapevo cosa era il principe azzurro. Mi ero appena abituata all’idea che invece tu lo sappia benissimo, che abbia addirittura investito papà di questo ruolo nella tua vita (credo momentaneamente), quando ho scoperto che preferisci che Cenerentola vada al ballo senza veli, abbandonando a casa i suoi sontuosi vestiti principeschi, per presentarsi davanti al principe “udabemme”…

Papaveri e papere



Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degli alti papaveri al sole brillar...
e lì s'incanto'.
La papera al papero chiese
"Papà, pappare i papaveri, come si fa?"
"Non puoi tu pappare i papaveri" disse Papà.
E aggiunse poi, beccando l'insalata:
"Che cosa ci vuoi far, così e' la vita..."

"Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far..."

Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide una piccola papera bionda giocar...
e lì s'incantò.
Papavero disse alla mamma:
"Mamma', pigliare una papera, come si fa?"
"Non puoi tu pigliare una papera", disse Mamma'.
"Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire..."

E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò
Papavero attese la Papera al chiaro lunar...
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò:
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n'e' andato,
lasciando Paperina impaperata...

E dopo aver ascoltato questo classico di Nilla Pizzi, tu mi hai guardata e mi chiesto“Ha pallato di mé?”. Io allora ti ho semplicemente risposto con un, “no, non credo”, tanto per non indebolire troppo la tua autostima nascente. E tu allora seria e convinta mi hai detto “sono “sicua” che ha pallato di mé, ha detto tu sei piccolina… io sono piccolina!” e dopo una brevissima pausa di riflessione hai aggiunto “io lo so che ha pallato di mé…”.
Stavo ancora pensando a cosa risponderti, quando tu vedendo la mia faccia poco convinta mi hai rassicurata dicendomi “ha pallato anche di papà e di té… tanquilla, io l’ho sentito…”.
Caspita, pare incredibile pensare che oltre 50 anni prima della tua nascita la tua fama ti avesse già receduta e Nilla Pizzi stesse già cantando di té…
Ripensandoci, forse non sarebbe poi così sbagliato minare la tua forte autostima già nata, cresciuta e ormai universitaria… 
(Mé e té sono scritti con l'accento per pronunciarli esattamente come li pronunci tu...)

Una "mappa"!



Che tu sia “fissata” con il mondo piratesco non è certo una novità e questo fa sì che qualsiasi depliant vagamente simile (o anche no) ad una cartina geografica, per te diventi subito “una mappa”… Ecco così che il foglietto pubblicitario del nuovo conto corrente pubblicizzato dalla banca, diventa subito “una mappa” e ovviamente quando finalmente riesci ad entrare in suo possesso, non sei disposta a cederlo nemmeno sotto tortura… e pretenderesti anche di conservarlo come una reliquia…
Perché scrivo questo post oggi Alice? Perché mettendo a posto i tuoi libri ho buttato via almeno una decina di tue “mappe”… spero che tu possa perdonarmi per questo…