mercoledì 31 luglio 2013

Il bene che ti voglio

In questi difficili giorni di discussioni, punizioni, arrabbiature, pianti, capricci... e chi più ne ha più ne metta, sono arrivata a punti che non pensavo avrei mai raggiunto. Come se già non fossero sufficienti le sculacciate, mi hai costretta a toglierti anche le cose che più ti piacciono come la televisione dopo cena o i tuoi giochi preferiti e siamo arrivati anche alle minacce. 
Quella di oggi era "se non chiedi scusa ad Arianna per averle dato senza motivo un paccone, oggi pomeriggio non veniamo al mare...". Non ti dico quanto tempo è passato prima di sentire uscire dalla tua bocca le cinque letterine magiche... e quando finalmente le hai dette è stato con un'aria di sufficienza che già da sola lasciava capire quanto il mio tentativo fosse stato del tutto inutile...
Poi siamo arrivate a casa e improvvisamente mi hai chiesto se ti voglio bene anche quando fai i capricci, se ti voglio bene anche quando non metti a posto i giochi o non vuoi lavarti... e di fronte a queste domande mi si è stretto il cuore.
Ecco Alice, volevo solo che tu sapessi che io non ti voglio meno bene perché sei monella. Ti voglio bene anche se non chiedi scusa alla tua amichetta Arianna, anche se mi chiedi ogni cosa trenta volte e anche se mi dici che io non devo parlare con papà.
Il bene che ti vogliono papà e mamma cresce ogni giorno insieme a te, ma se i capricci smettono di crescere è meglio!

Ciò che ancora non sapevo di te

Oggi dopo averti messa a nanna per il tuo sonnellino pomeridiano, al contrario di come faccio di solito non sono scesa subito, ma sono rimasta per un po' di tempo di sopra a mettere a posto un po' di cose e così ho avuto conferma di quello che fino ad oggi era stato solo un sospetto: tu non dormi subito ma resti a letto a giocare e a divertirti con i tuoi pupazzi... 
Ti sentivo ridere, parlare, scherzare tanto che se non fossi stata certa del contrario, avrei pensato che in camera con te ci fosse qualcun altro.
Mi resta da capire quanto tempo passa prima che il sonno prenda il sopravvento... Penso poco ma temo che non lo scoprirò mai!

In attesa del lieto evento

In attesa del lieto evento sembro un leone in gabbia, e mi accorgo da sola che assomiglio sempre più ai parenti fuori dalle sale parto, che passeggiano nervosamente avanti e indietro contando i minuti che non passano mai...
Peccato che io abbia sempre detestato/evitato quella tipologia di parente...
Qualcuno dopo avermi vista così mi ha detto "meno male che non fumi", eh sì, meno male che non fumo, è proprio il caso di dirlo... Peccato che però mangio!!!
Ora qualcuno ha scritto in Facebook che "è nato", io sopraffatta dall'emozione e nell'attesa di una notizia ufficiale dalla voce o dalla mano dei protagonisti, tiro un sospiro di sollievo anche se forse credo che ai genitori avrebbe fatto piacere essere loro a dare la notizia del lieto evento... 

martedì 30 luglio 2013

Promesse mancate... E promesse mantenute...

Aanche stasera non hai messo a posto i tuoi giochi, eppure me lo avevi promesso. Quando con aria implorante in perfetto stile "piccola fiammiferaia" mi hai chiesto di darti le carte della Peppa che ti avevo requisiti qualche settimana fa perché le lasciavi sempre in disordine sul pavimento, quando mi hai "pomesso" che poi le avresti messe a "potto", io ti ho creduta, mi sono fidata e ho sbagliato perché tu non hai mantenuto la tua promessa...
Io però Alice manterrò la mia e così come è successo oggi, anche domani sarai a "digiuno" dalla televisione e in spiaggia non avrai i tuoi giochi con cui giocare. 
Le promesse si mantengono Alice, anche quando è difficile e tu devi impararlo, a costo di non farti piú giocare con secchiello e paletta!
Mi piacerebbe pensare che con le punizioni tu possa davvero capire e imparare, ma non credo che sia così, almeno  non per il momento. Stasera quando prima di addormentarti papà ti ha chiesto se domani saresti stata buona mi ha detto che tu gli hai risposto "non so, vediamo...".
Temo che il,periodo delle punizioni sia appena cominciato...


Liccaddo

Poche ore e "lui" sarà qui: atteso, desiderato e già profondamente amato.
Piccolo, nemmeno poi così tanto, più o meno come eri tu appena nata, arriverà giusto in tempo per godersi un pezzo d'estate.
Il pensiero di zia Gnegna mamma mi emoziona e commuove allo stesso tempo...
Ci siamo conosciute quando tante cose erano diverse, quando io nemmeno immaginavo che un giorno sarei stata madre e pensavo che non avrei avuto figli e che avrei fatto "solo" la zia ai suoi bambini, poi invece la vita mi ha regalato la gioia della maternità, addirittura l'ho provata io prima di lei ed ora sapere ciò che sta per vivere mi fa ricordare ciò che io stessa ho già vissuto e mi fa immaginare ciò che proverà lei.
Domani Alice sarà un grande giorno per zia Yle e finalmente potremo chiamarla mamma Yle!

Il giorno del compleanno universale

Oggi dopo aver fatto gli auguri telefonici allo zio "Gioggio" per il suo compleanno e a Sol sempre per il suo compleanno, mi hai guardata colta da un entusiasmo improvviso mi hai chiesto "e adesso a chi facciamo lì augui di compeanno?". Poi dopo un attimo di riflessione hai subito aggiunto "fosse alla zia Mela?" (Forse alla zia Amelia?)...
Ecco Alice, volevo spiegarti che oggi casualmente compiono gli anni due persone che conosciamo ma questo non significa che sia il giorno del compleanno del mondo... 
Esiste un giorno per "tutti i santi" in cui chi ci tiene può festeggiare l'onomastico di tutti i nomi. 
Ma non esiste il giorno di tutti i compleanni... Però se proprio ci tieni possiamo chiedere all'anagrafe l'elenco dei nati il 30 luglio e telefonare a tutti per fargli gli auguri di buon compleanno...

Capricci e mooolto, mooolto di più...

Che sei testarda non è certo una novità di oggi, perciò che tu ti impuntì su certe cose e non ci sia modo di farti capitolare è soltanto una conferma di quanto già sospettavamo. 
Anche che non ti piace rimettere a posto i tuoi giochi è una cosa nota ed evidente, quindi non è inusuale che tu decida che non vuoi rimettere a posto ciò che in pochissimi istanti sei riuscita a mettere in disordine. 
È successo anche oggi in spiaggia, al momento di andare via, quando bisognava raccogliere tutti i giochi e rimetterli dentro la grande rete bianco/rossa, tu ti sei impuntata e hai detto un secco e irremovibile "NO".
Io ho cercato di convincerti e nel frattempo ho cominciato a raccoglierli lasciando appositamente fuori solo un polipino di gomma rossa. Ma tu nonostante le minacce di punizioni e la mia e evidente arrabbiatura, hai continuato imperterrita ad urlarmi il tuo "NO" con un tono sempre più fermo e indispettito. Ti ho dato un paio di sculacciate (quanto non vorrei arrivare a questi punti), ti ho messa in castigo sul lettino, ti ho addirittura detto che saremmo rimaste in spiaggia senza mangiare fino ache non ti fossi decisa a rimettere a posto il polipino, e tu non hai dato nessun segno di cedimento.
Mi ero già vista di rimanere davvero in spiaggia a oltranza quando vedendo Arianna che andava nel castello, per poterla raggiungere ponendo fine alla punizione, ti sei finalmente decisa a prendere il polipo e metterlo insieme  agli altri giochi, il tutto sempre guardandomi con quell'aria di sfida che sembrava volermi dire "hai visto, lo faccio solo quando mi fa comodo e quando sono io a decidere!".
Caspita Alice che caratterino! Sarà dura tenerti testa... 
In ogni caso ti comunico che visto il tuo pessimo comportamento di oggi, la punizione che ti avevo assegnato resta e tu stasera non potrai vedere la televisione e in spiaggia non potrai giocare con secchiello e palette. Lo so, non credo che la cosa ti interessi più di tanto...

lunedì 29 luglio 2013

Riflessione di una mattina di fine luglio


Stamattina ho risposto così ad un'amica che mi chiedeva come stavo: 
"Cerco di vivere al meglio ogni giorno. Ho imparato che quello che conta è ora, adesso, domani potrebbe essere tutto diverso oppure non essere affatto..."
È vero, vorrei poter fermare il tempo ai tanti attimi intensi e belli che la vita mi regala ogni giorno. Mi godo ogni istante, perché so che è unico e irripetibile e cerco di apprezzare anche le cose normali che prima mi sembravano assolutamente banali. Le coccole di famiglia sul divano, un'oretta di tregua abbracciata a papà, il tuo furbo modo di convincermi a venire ad addormentarti nel lettone "pecchè ti pace tanto...": tutto ora ha un gusto più intenso e un sapore più gustoso.

domenica 28 luglio 2013

Ora lo so anche io...


Scena di stasera noi tutti vicini nel lettone a farci un po' di coccole aspettando che ti venisse il sonno, all'improvviso mentre stavamo ascoltando una canzone ho visto nella penombra i tuoi occhioni spalancarsi e guardarmi e poi tu dal nulla mi hai chiesto "mamma tu sai chi é Sam Cooke?"...
Io ho pensato e "chi caz...volo è 'sto Sam Cooke cercando di ricordare se per caso nella "Capanna dello zio Tom" ci fosse anche un certo Cooke... (Non so perche ma secondo me con Tom ci stava bene anche un Sam...). Quasi contemporaneamente alle mie elucubrazioni ho visto Papá cambiare musica e ho subito capito che Sam Cooke, del quale tu evidentemente conoscevi perfettamente l'esistenza, era un cantante...
Poi tu evidentemente notando la mia profonda ignoranza in materia, ti sei rivolta a papà e gli hai chiesto "mi 'conti la 'toja di quetto Sam?" (Mi racconti la storia di questo Sam?) e lui sotto il mio sguardo oscurato dal buio ma pur sempre stupito, ha iniziato a raccontarti la storia di "Sam" rendendola affascinante proprio come se fosse una favola...
Amo Papá per la sua incredibile capacità di riuscire a far vedere le cose attraverso il suo sguardo e per saper raccontare la musica e i suoi protagonisti riuscendo sempre a trasmettere in chi ascolta il suo amore e il suo entusiasmo...
Una cosa pero mi perseguita: possibile mai che la tua cultura musicale a neanche tre anni sia già nettamente speri ore alla mia alla veneranda età di quasi quarantatré? 
Evidentemente è possibile... 
Se non voglio farmi trovare impreparata non mi resta altro da fare se non a andarmi a leggere la biografia di Sam Cooke... Che non viveva con lo zio Tom, ora lo so anche io...

Carezze che fanno bene a entrambe

Ricordo le carezze di mia madre quando ero una bimba più o meno della tua età: sono impresse sulla mia pelle come un marchio di fabbrica e l'impronta di quelle dolci carezze mi è rimasta disegnata addosso come un tatuaggio indelebile. 
Le carezze di una madre alla propria figlia sono un gesto istintivo, naturale e tenero, che fa bene a entrambe.
Stasera mentre eravamo vicine improvvisamente ho sentito le tue dolci carezze sfiorare quella stessa pelle. Le tue piccole dita  di solito goffe e maldestre, sono  state capaci di un gesto delicato e dolce. 
Le carezze di una figlia alla propria madre sono intrise di gratitudine e come le altre, sono un gesto che fa bene a entrambe.

Tale padre tale figlia

Stamattina parlavo a tuo padre, gli stavo dicendo delle cose carine, gli facevo notare che lui dovrebbe essere contento di sapere che quando non c'è mi manca e proprio nel bel mezzo del discorso, al culmine della parte più ricca di emozione e sentimento, lui con aria assente e senza nemmeno ascoltarmi mi ha chiesto se sapevo se c'era una scorta di carta igienica o se stava per finire...
Pensando di trovare due orecchie migliori ed una ascoltatrice più attenta, sono allora scesa al piano di sotto con tutta l'intenzione di coccolarti e ho cominciato subito dicendoti delle paroline dolci e tu mi hai subito interrotta dicendomi "ho male di pancetta fosse devo fae la cacca!" (Ho mal di pancia forse  devo fare la cacca!)...
Ecco Alice quando uno ti parla di carta igienica e l'altro di cacca, forse è giusto il momento di stare zitti!

sabato 27 luglio 2013

Cambio della guardia

Leo questa volta è partito davvero!
Dopo aver prolungato di qualche ora le sue vacanze e dopo aver goduto fino all'ultimo istante dell'aria di mare, stasera, al termine di una cena improvvisata sui tavoloni del mare, Leo e tutta la sua famiglia, hanno caricato le ultime cose e sono partiti alla volta di Verona.
Noi siamo rimasti qui, fortunatamente non da soli ma in compagnia della tua amichetta Arianna che è arrivata proprio nel momento migliore, occupando subito la tua mente per non farti sentire troppo la nostalgia di Leo.
Devo dire però che mi mancheranno i tuoi "Leeeo" urlati a gran voce mentre sulla passerella correvi a braccia aperte per arrivare prima dal tuo Leo...


Granelli di sabbia

Prima che tu nascessi Alice, tuo padre ed io pur vivendo in in posto di mare raramente andavamo al mare, ora addirittura prendiamo l'ombrellone per tutta la stagione...
Tu ed io andiamo al mare quasi tutti i giorni e papino viene con noi nel fine settimana.
Questo significa che ogni giorno noi facciamo avanti e indietro da casa al mare è viceversa anche due volte al giorno. Questo significa che due volte al giorno noi torniamo dal mare io con i piedi sporchi di sabbia e tu come se fossi una cotoletta impanata. 
E dove va a finire tutta la sabbia che quotidianamente è abusivamente portiamo a casa? 
In minima parte sul pavimento di casa e in gran parte nel lettone di papà e mamma... 
Come ci arriva nel lettone? Non lo so Alice, non ne ho la minima idea e ti posso assicurare che ci sto attenta ma non c'è nulla da fare, la sabbia nel lettone c'è! Non appoggio i vestiti usati al mare sul letto,      una volta arrivate a casa il primo passaggio è dalla vasca da bagno per un risciacquo veloce, sbatto vigorosamente le lenzuola cercando di scrollarle, non porto più nemmeno a casa i teli da mare se non per lavarli... Eppure appena mi infilo sotto il lenzuolo sento i fastidiosi granelli scivolare sotto la mia pelle... E penso anche stavolta mi ha no fregata!
Guardiamo il alto positivo: come ha detto tuo padre l'altra sera guardando dalla finestra che sta sul nostro letto: non è da tutti dormire stesi sulla sabbia e sotto il cielo stellato per tutta l'estate... 

Sotto pressione

Ci sono persone Alice che sotto sforzo lavorano male e peggio. 
Non é il mio caso.
Io sotto pressione ottimizzo i tempi e ottengo risultati a dir poco strabilianti. Riesco a fare in un'ora cose per le quali a qualunque essere umano sarebbe necessario almeno il doppio del tempo.
Come oggi ad esempio. 
In una sola ora sono riuscita a preparare il ragù, fare il tiramisù, svuotare la borsa dai panni sporchi e mettere su la lavatrice, dare da mangiare alle tartarughe, apparecchiare la tavola grande e quella piccola per voi bimbe, impacchettare il regalo della tua amichetta Arianna... E sono certa che in questo elenco mi sto dimenticando qualcosa.
Come ci sono riuscita? Non lo so Alice ma di sicuro mentre tu e papá siete andati a prendere alla stazione Arianna e Silvia io non mi sono fermata un attimo e i risultati sono stati davvero degni di nota!

Ora, adesso, in questo momento

Sicurezza: una parola che non c'è più nel mio vocabolario, che è definitivamente scomparsa dalla mia vita, cancellata, spazzata via. 
Ora, adesso, questo istante: tutto il resto non conta, tutto il resto non esiste.
So chi sono ora, so come mi sento adesso, so cosa voglio in questo istante. 
Ma le certezze finiscono qui.
Poi improvvisamente Alice, mentre sono qui contemporaneamente sommersa e immersa nei miei pensieri, mi accorgo che in mezzo al caos c'è un'altra certezza: non voglio più sentirmi così come sto ora, adesso, in questo istante.

venerdì 26 luglio 2013

L'ultimo concerto

Stasera è stata la prova del nove: ho deciso che fino a quando tu non sarai più grande e in grado di capire meglio io rinuncerò a vedere dei concerti. 
Così non ha davvero nessun senso e che dovrebbe essere un piacere si trasforma in una fatica assurda. Tuo padre ed io non riusciamo a goderci nulla e stressati dai tuoi capricci e dalle tue continue pretese, riusciamo addirittura a discutere.
Se posso scegliere: grazie no!

Una mamma tecnologicamente goffa!

Già ci sono pochi commenti al blog, poi per errore mentre sei in viaggio diretta dai nonni, per ammazzare la noia controlli il blog dal cellulare e invece di cliccare sul tasto "pubblica commento" clicchi sul tasto "rimuovi commento" e subito dopo averlo fatto vorresti taglianti il dito... 
Poi confidi nel fatto che la tecnologia sia più intelligente di te e preveda la possibilità di recuperare ciò che hai involontariamente rimosso, ma scopri che la tecnologia non è affatto clemente, non ammette e non permette errori: ciò che hai cancellato non esiste più...
Per fortuna che mi resta una traccia sulla mail, la copio, la incollo e continuo a sperare che tu Alice in questo abbia preso tutti, ma proprio tutti i geni di tuo padre che è assolutamente più informatico e tecnologico di me!!!
... è grazie a Roberta che mi fa senti meno sola (e meno folle) in questo mio quotidiano l'ora te racconto di noi...

Un viaggio, un giorno, un trasloco

Un viaggio, un giorno, un trasloco...
Spostarsi è complicato come scalare una montagna con le infradito...
Restare anche solo ventiquattro ore lontani da casa significa spostare di tutto, dai vestiti ai generi di sopravvivenza, dai peluches per la nanna al riduttore per il bagno... 
Continuo a pensare a cosa potrebbe servirmi e continuo ad avere l'assoluta certezza che sto dimenticando qualcosa...
Oggi gita toccata e fuga dai nonni paterni ma domattina presto saremo già di rientro, pronti ad accogliere Arianna che finalmente arriva!

giovedì 25 luglio 2013

Ricordi di un tempo lontano ma mai davvero dimenticato

Future mamme, chi lo diventerà prima, chi dopo, si aggirano per le strade accarezzando gli splendidi e sempre teneri pancioni. É strano pensare che lì dentro cresce una vita, è strano pensare che in una pancia come quelle che ho visto stasera, anzi no, decisamente molto più grande, c'eri tu, la nostra "Tripy", il gamberetto impazzito che dalle ecografie sembrava davvero essere parente stretta di Homer Simpson. 
Le guardavo e pensavo che le future mamme, abbracciate ai loro più o meno grandi pancioni, hanno sempre un fascino particolare e quella luce negli occhi che le contraddistingue. 
Mi piace come si muovono, pesanti eppure leggere (non tutte...).
È bastato un solo istante in cui ho visto quella ragazza con una maglia che si appoggiava delineando una rotondità sospetta per riportare a galla tanti ricordi di momenti ormai lontani ma mai davvero dimenticati.

Google calendario aggiornatissimo

Sono stata invitata al mio matrimonio... 
Sì lo so fa sorridere ma ti assicuro Alice che è davvero così... 
Tuo padre ben consapevole dei limiti della mia memoria e del "caos mentale" col quale io convivo non sempre benissimo, ha preso a cuore la situazione e ultimamente ha la sana abitudine di aggiornare a distanza il mio "google calendario" mandandomi i gli inviti per tutti i miei appuntamenti, a me resta solo il banale compito di "accettarli". Di solito lo fa per ricordarmi visite mediche e concerti ma qualche giorno fa mi è arrivato anche l'invito al nostro matrimonio. Ne avevamo già parlato prima, non è certo stato questo il suo modo di farmi la "proposta di matrimonio" anche se forse se ci avesse pensato prima conoscendolo avrebbe anche potuto sorprendermi con una proposta informatica!
Davvero pensava che avrei potuto dimenticarmene? 
Oggi è arrivato anche l'invito al nostro viaggio tropicale... No, nemmeno di quello mi sarei dimenticata... 
Inutile sottolineare che ho accettato entrambi gli inviti.
Ora dobbiamo preparare i documenti, i passaporti (papà per fare quello nuovo deve avere la mia firma ahahahah) e pensare seriamente a cosa indosseremo... Più che altro io che su questo punto sono l'indecisione fatta a persona...
In realtà non mi sembra ancora vero e forse è anche per questo che non riesco a pensare seriamente ad un abito.
Dopo averlo immaginato, sognato, desiderato, sperato, atteso... Dopo aver creduto che non sarebbe piu successo, io sto davvero per sposarmi, e finalmente vedrò sul mio dito quell'anello che ho sognato di vedere fin da quando ero bambina...
Nonostante l'invito informatico rigorosamente accettato e registrato sul mio calendario la verita è che io non ci credo ancora... Temo che se continuo così davvero mi sposerò in mutande... 


La sofferenza aiuta a crescere

Non posso risparmiarti le sofferenze della vita.
La prima persona che mi h detto queste parole è stata la tua pediatra, quando io mi disperavo perché col mio dolore per aver perso il secondo figlio che tanto desideravamo, ti stavo inevitabilmente facendo soffrire. 
Ho subito sentito che aveva ragione.
Oggi di nuovo qualcuno mi ha ricordato che la sofferenza fa parte della vita e devo lasciarti il diritto di soffrire perché comunque io non potrò proteggerti da tutto e tu crescerai anche imparando a soffrire.
È così, lo so e in realtà credo di averlo sempre saputo.
Da quando sei nata come la maggior parte delle madri, ho sempre cercato di farti stare bene, perché per me la tua serenità è sempre stata al di sopra di tutto. 
Ieri sera quando ti ho vista correre felice con Leo io stessa sono stata felice, "investita" della tua felicità contagiosa.
Ma è vero, non posso sapere cosa succederà domani, non posso sapere se starò bene o se la mia malattia tornerà dispettosamente a "trovarmi", ma non posso nemmeno sapere se mentre sono qui a preoccuparmi della mia malattia mi cadrà il lampadario sulla testa (il nostro è di plastica leggera, non farebbe troppi danni...) e scriverà definitivamente la parola "fine" in fondo ai miei pensieri e in ogni caso, mio malgrado, non posso proteggerti dalla morte delle persone a cui vuoi bene.
Sì lo so, è quello che ho sempre cercato di fare.
Non ho mai voluto che in tua presenza si parlasse della morte, per reazione ad un'infanzia, la mia, in cui il lutto e la morte venivano citati ogni giorno per farmi vivere nella costante, dannosa e assurda attesa di un evento che fortunatamente a tutt'oggi non si è ancora verificato.
Sono cresciuta per oltre quarant'anni vivendo nella paura e nell'angoscia che i miei genitori potessero morire... 
Risultato: loro sono ancora vivi ed io nel frattempo io ho vissuto malissimo... 
Per questo volevo evitarti la stessa sofferenza, ma il mio "goffo" tentativo non è servito a granché.
Ora che ne sono consapevole forse qualcosa cambierà, o forse no...

Giorno di terapia

Oggi è il giorno della mia terapia per mantenere al massimo la funzionalità del viso. 
Non ho mai capito esattamente a cosa serva ciò che sto facendo, ma farlo mi fa sentire bene non solo a livello fisico, ma anche mentale. Mi dà l'idea di stare facendo qualcosa per me stessa, di prendermi cura del mio corpo, di non restare ferma con le mani in mano ad aspettare il miracolo. 
Per questo sto continuando nonostante i disguidi di farmi un bel po' di chilometri ogni volta.
All'inizio ci andavo tutte le settimane, ora ho diradato e gli appuntamenti che sono ogni quindici, massimo venti giorni.
Certo è vero, l'appuntamento con la fisioterapista mi ricorda anche ciò che è successo e non mi fa staccare completamente dalla malattia, ma in ogni caso credo che dimenticare non sia possibile e per stancarmi ci voglia ancora tempo. 
In cuor mio vorrei che fosse la terapista a dirmi "abbiamo finito", questo vorrebbe dire aggiungere un altra fondamentale tessera alla mia guarigione.
Oggi sento il bisogno di questa terapia, ho la faccia e il collo tesi e spero che questa mezz'ora riesca a rilassare la mia muscolatura evidentemente stressata.
Tu nel frattempo starai a casa con la tua mitica dada Angela ed io tornerò presto, "te lo pometto".

Un'estate che scappa via troppo in fretta

Un'altra fondamentale tessera della nostra magnifica estate, tanto agognata, tanto attesa, tanto inaspettatamente bella, sta per andarsene ed io quest'anno mi rendo conto che faccio ancora più fatica a salutare chi parte, appesantita  dalla consapevolezza che tutto può drammaticamente succedere. 
Avrei voglia di fermare il tempo o addirittura di mandare indietro il calendario per rivivere questo ultimo mese che è davvero fuggito via troppo in fretta, senza darmi nemmeno il tempo di realizzare che l'estate era in pieno svolgimento.
Mi sembra ieri che l'aspettavo ed ora sta già andando via e porta con sé tante nuove belle amicizie...

mercoledì 24 luglio 2013

"Dal collo in giù"

La tua prima accorata richiesta appena hai aperto gli occhi oggi è stata "poi lavammi dal collo in giù?", poi questa domanda me l'avrai fatta almeno altre venti volte nell'arco della giornata...
Quella dei capelli da lavare per te è diventata una vera e propria ossessione, vivi nel terrore che sia arrivato il "drammatico" momento di lavarsi i capelli, rinunci addirittura a far il bagno al mare sperando in questo modo di evitare la doccia a casa. Le abbiamo provate tutte ma a parte una brevissima parentesi sfumata subito nel nulla in cui sembravi aver superato la paura, non abbiamo mai visto nessun miglioramento.
Non servono visiere, mascherine, occhiali da piscina, non serve risciacquarti con i bicchieroni invece che con la doccia, non serve usare le mani e la spugna per togliere lo shampoo: la sola idea dell'acqua sulla testa e sugli occhi è sufficiente per farti andare in crisi e far vivere a tutti noi momenti difficili.
Tu piangi, urli, ti disperi fino a farti mancare l'aria, tenti la fuga dalla vasca da bagno... Nulla riesce a calmarti, nulla ti fa stare più serena se non l'accappatoio addosso che indica la fine delle "torture".
Tu non sai quanto male mi fa vederti così e quanto vorrei poterti rispondere sempre con un sì alla tua domanda "poi lavammi dal collo in giù?"...

Sono una brava madre!

No Alice, questa volta non è una domanda ma un'affermazione e con tanto di punto esclamativo finale!
Me lo sono chiesta molte volte, forse anche più di una volta al giorno, come minimo ogni volta che ti ho sgridata, di certo ogni volta che per qualche ragione mi sono sentita sbagliata o anche solo inadeguata. Me lo sono chiesta in silenzio, mentre mi arrovellavo il cervello cercando una risposta, ma me lo sono chiesta anche pubblicamente, è capitato più volte scrivendo le mie paure e i miei timori su questo blog.
Oggi, poco fa, per un attimo breve ma intenso, mi sono sentita una brava madre, non ho avuto nessun dubbio ma solo l'assoluta certezza di essere una brava madre.
In una giornata come quella di oggi in cui il mal di testa l'ha davvero fatta da padrone per tre quarti del mio tempo, in quella che credo sia stata la giornata più calda e più umida di tutta l'estate, quando alle dieci di sera mi sono ritrovata a fare la doccia ad una bambina assolutamente disperata e inconsolabile perché avevo deciso di lavarla anche "dal collo in su" e sono riuscita incredibilmente a mantenere la calma nonostante la stanchezza, il mal di testa e il caldo, cercando solo di rassicurarla, mi sono sentita una brava madre, mi sono detta "sì Chiara sei una brava madre!".
Peccato solo che so già che me lo dimenticherò in frettissima e che quando avrò bisogno di crederci, questo pensiero sarà troppo lontano per tornare a galla.

Discorsi

MAMMA: Alice questo sono vizi!
ALICE: Ma vizi vuol dire in 'pagnolo capicci?

ALICE: Dopo tonniamo al mae da Leo?
MAMMA: No, ora è troppo tarfi. Domani!
ALICE: ... e quando alliba domani?

A giudicare dalla tua e idente voglia di chiacchierare direi che non mi sembra proprio che tu abbia sonno... 

... senza retrogusto...

... mi stupisco da sola quando non penso, quando non ricordo, quando per qualche attimo incredibilmente dimentico... e sorrido o addirittura rido, "senza retrogusto", come se nulla fosse mai accaduto, come se tutto fosse stato solo un terribile brutto sogno.
Capita ogni volta che per qualche incredibile e meravigliosa ragione riesco a scrollarmi di dosso anche solo per un istante quel peso che sento sulle spalle da ormai oltre sei mesi e che mi opprime e mi rende difficile fare qualsiasi cosa, rallenta ogni mia azione, ogni mio pensiero, complica tutto anche una cosa banale come alzarsi di buon umore...
È capitato anche stasera mentre ero nel chiosco delle piadine aspettando la nostra "cena", piacevolmente inebriata da quel profumo che mi ha fatto sentire una persona normale, sana, come tutte le altre...
Da stasera ho una ragione in più per amare la piadina, piada come si dice qua in Romagna, o "pada" come la chiami tu Alice... Perché non è solo buona ma è "senza retrogusto"...

Missione "scuola materna": iniziata!

Poco prima della metà di settembre ci sarà la riunione della scuola dove ci verrà comunicato il calendario inserimenti alla scuola materna. Nel frattempo è arrivata una lettera con l'elenco di tutto ciò che serve, un vero e proprio corredo scolastico. 
- Tanto per cominciare il sacchetto asilo che conterrà tutte le tue cose. Può essere fatta di qualsiasi colore, purché sopra ci sia il nome e cognome... C'È L'HO;
 - Il grembiule (uno più eventuali cambi) rigorosamente con il nome e a quadretti bianchi e rosa (per fortuna il "osa" è il tuo colore preferito... C'È L'HO (anche quelli di ricambio), devo solo decise come scrivere il nome sopra;
 - un cambio completo: tuta, calzini, mutandine e canottiera, tutto col nome QUALCOSA HO MA QUESTO PUNTO È ANCORA DA COMPLETARE;
 - una confezione di fazzoletti di carta, una di scottex e una di salviette umidificate MANCA TUTTO
 - 24 pennarelli a punta grossa, lampostil. Superato il problema di scoprire cosa fossero i lampostil, che dovrebbero essere i pennarelli, ho provveduto a comprare una confezione da 50 pezzi, quindi direi che C'È L'HO (mi resta ancora da capire se ogni pennarello va etichettato col nome... In alcune scuole la che lo facciano...);
 - 2 colle stick formato grande. Scoperto cosa intendevano per formato grande ho provveduto a comprarle entrambe quindi direi C'È L'HO;
 - 1 risma di carta bianca formato A3 MANCA
 - 4 foto tessere DA FARE
Dii che tutto sommato non siamo messi male...


L'amore non è bello se non è litigarello...

Non so cosa intendi tu è nemmeno cosa intendere io quando mentre siamo in macchina mi dici che hai "voglia di Leo", ma so che quando ti sento dire "appena vedo Leonaddo ho bisogno di un suo abbaccio", mi fai un'infinita tenerezza...
Purtroppo venerdì mattina dovremo salutare Leo e non so se la sua partenza e quella della sua famiglia fa più male a te o a me. 
Queste sono le ultime ore in cui potrò godere dell'immenso piacere che è vedervi giocare insieme: preparare i gelati di sabbia, rincorrersi sullo scivolo, fare i principi del "cattello", giocare a palla Peppa o suonare con la "batteia" fatta di secchielli rovesciati e palette. Certo è vero ci sono anche momenti di tensione fra voi, come quando ad esempio lui cerca di prendere il tuo cono "osa"... quello non lo può toccare nessuno, nemmeno il "tuo Leo".
Ma siccome dopo la tempesta c'è sempre la quiete, voi dopo ogni litigata finite sempre per abbracciarvi e l'amicizia riparte esattamente da dove era rimasta qualche istante prima. Per farvi smettere di litigare è sufficiente dire che vi separiamo, e voi subito cambiate gioco.
Ecco Alice, tutto questo mi mancherà terribilmente e so già che la spiaggia senza Leo non sarà più la stessa cosa.

Cosa mi aspetta oggi?

Alla mia ennesima dimenticanza a casa del cellulare tu scocciata e una punta saccente, mi hai fatto notare che "capita sempe..." e in tono leggermente canzonatorio hai aggiunto che d'ora in poi quando usciremo mi dirai "teleeefooonooo"...
Poi dopo essere tornate a casa a riprendere il cellulare siamo finalmente arrivate in spiaggia e tu dopo essere corsa incontro a Leo con un entusiasmo come se non lo vedessi da un mese, hai fatto una giravolta davanti al suo sguardo sorridente e gli hai detto "guaddami come sono bella Leo! Sono la tua pincipessa!"
La giornata è solo all'inizio...

Bicchieri e molto di meno....

Forse mi hai sentita che mi lamentavo della perenne mancanza di spazio nel pensile dei bicchieri, forse hai sentito papà che brontolava per l'ennesimo regalo di nonna Alba consistente in un paio di bicchieri decisamente superflui e troppo ingombranti, forse hai notato il lavoro di precisione ed incastro che dobbiamo fare ogni volta che svuotiamo la lavastoviglie... 
Non so per quale mistica ragione ma tu ultimamente Alice hai spontaneamente deciso di "sfoltire" il nostro "parco bicchieri" rompendone almeno uno alla settimana. Sinceramente sto ancora valutando se essertene grata oppure no, anche perché fra tutti per ora stai accuratamente scegliendo i miei preferiti...

Mal di testa... e molto, molto di più...

Ho sempre sofferto di mal di testa, fin da quando ero ragazzina, mi prendevano all'improvviso e stentavano ad andarsene, ma l'intensità e la persistenza dei mal di testa di cui soffro ora, da dopo l'intervento non é paragonabile a nulla avuto in precedenza.
Quello che mi ha svegliata nel cuore della notte fa parte di quei mal di testa resistenti a tutto, quelli che ti fanno venire anche la nausea, ti incattiviscono e ti rendono insopportabile ogni cosa.
Oggi Alice la mamma non ha pazienza, non ha voglia di discutere e nemmeno di contrattare, quindi per una piu facile convivenza e per il comune benessere, ti suggerisco vivamente di fare la brava.

martedì 23 luglio 2013

I nostri due giorni

Finalmente due giorni si tregua, in mezzo ad una settimana che definirei impegnativa e tutta spezzettata, frammentata in monconi di giornate tagliate a metà fra visite, controlli, esami, spostamenti e appuntamenti vari.
Oggi è domani non ammetto interferenze nella nostra quotidianità, oggi e domani Alice voglio vivere a trecentosessanta gradi la nostra pigra e rilassata routine estiva, fatta solo di spostamenti in bicicletta, mare, spiaggia, gelati e poco altro. 
Ho proprio bisogno di questo due giorni di pausa senza dover incastrare e organizzare le cose, senza dovermi a  necessariamente preoccupare degli orari, senza fretta e senza stress.
Questi sono i nostri due giorni speciali Alice, approfittiamone e godiamoceli attimo per attimo.

lunedì 22 luglio 2013

Tutte le strade portano da zia Yle

Ci sono nozioni, informazioni e dati ai quali sono assolutamente refrattaria, come ad esempio il numero di telefono di papà: non lo imparerò mai a memoria. Se fossi sicura che non lo cambierà mai, potrei farmele tatuare così non rischierei di non riuscire a chiamarlo in caso di necessità.
Lo stesso vale anche per l'indirizzo e la strada per arrivare a casa di zia Yle. Non so esattamente da quanti anni la conosco, non ricordo quante volte sono andata a trovarla, ma so che non c'è stata una sola volta che io non mi sia persa, che non abbia sbagliato strada, che non abbia dovuto chiedere l'indirizzo. Non c' e niente da fare, so con certezza che non riuscirò mai a partire da casa nostra e ad arrivare a casa di Yle facendo un percorso lineare e possibilmente ripercorrendo una strada già nota.
Nonostante,zia Yle abiti in un piccolo paesino, credo che ci siano almeno cinquanta itinerari diversi per arrivare a casa sua ed io sono certa di averli sperimentati tutti e mai nessuno due volte...
Posso affermare con certezza che non é vero che tutte le strade portano a Roma, ma tutte le strade portano da zia Yle...

Ottimismo fuori luogo

Dopo uno splendido week end, pieno di sorprese che sono magicamente riuscite ad offuscare un inizio anticipato ma non proprio dei migliori, mi sono svegliata questo lunedì mattina con la faccia, e l'orecchio insensibili e una fastidiosa sensazione di torpore che mi ricorda ciò che vorrei dimenticare. 
A dire la verità avevo già avuto il sentore che qualcosa stava peggiorando...
Uffa speravo di aver superato la fase "orecchio di plastica" e che il percorso fosse finalmente in discesa... mi sbagliavo! 
Per una volta che avevo provato ad essere ottimista...
Mi chiedo se il sole ha peggiorato la situazione, forse ha infiammato ciò che resta della muscolatura della mia guancia o forse semplicemente la sfiga ancora una volta ha bussato alla nostra vita.
Visti i checkup che mi aspettano in questi giorni, speriamo che finisca qui!

domenica 21 luglio 2013

Attimi di noi

Essere madre é un grande privilegio e mentre stese sul divano ti accarezzo i capelli penso di essere davvero molto fortunata. 
Ti guardo e godo di ogni attimo della tua presenza. 
Mi piace il contatto con la tua pelle morbida, la sfioro mentre tu stanca e rilassata  ti lasci coccolare amorevolmente.
Vorrei che certi attimi di noi non finissero mai...

Leo vince su Davide

Leonardo non è il tuo unico spasimante anche se, devo ammetterlo, è senza ombra di dubbio il mio preferito. Il tuo fascino sofisticato ha fatto un'altra vittima: il tenero Davide. Indifeso ma solo in apparenza, Davide si illumina appena ti vede, e si avvicina noncurante dei richiami di mamma e papà, ripetendo come un mantra il tuo nome. Ma all'arrivo di Davide gli equilibri ogni volta cambiano pericolosamente. Del resto si sa che due galli nello stesso pollaio non possono stare.
Inizialmente Davide si avvicinava discreto e "in pace", ma a Leo la sola presenza di un altro maschio lo innervosiva e reagiva in maniera poco ospitale. Davide allora ha cominciato ad approcciarsi in maniera più minacciosa e gli oggetti lanciati dalle sue mani precedonodi qualche attimo il suo arrivo. Ma Leo rimane sempre indifferente alle provocazioni del rivale, restando a difendere la sua posizione ormai conquistata, senza mai perderti di vista pronto a difendere la sua preda qualora c'è ne fosse bisogno.

Risciò dei tuoi desideri

Oggi mentre tu ed io eravamo in bicicletta hai visto arrivare in lontananza un risciò e mi hai subito fatto una richiesta che io ho ovviamente girato a tuo padre: "ma un gionno possiamo andae in quella bici con Aianna, mio papà, papá Ale, mamma Silbia e mia mamma?".
Credo che si possa fare Alice, magari non sotto il solleone di una domenica mattina però...

Tempo rubato

Trovare il tempo e il modo per scrivere e aggiornare il blog è davvero un'impresa impossibile. Tu cresci e non mi lasci molto spazio così sono costretta a nascondermi in bagno per ritagliarmi attimi fondamentali per raccogliere le idee e metterle nero su bianco. 
Ecco perché quando trovo uno sprazzo solo per me, ne approfitto e "sputo" a raffica i post che ho in mente, senza perdere troppo tempo a rifinirli, perché la tregua dura poco e tu arrivi presto a reclamare la tua mamma. Ed io penso già a quando avró modo di rubare altro tempo per me...

Vinci sempre tu

Il tuo modi di giocare a "memoly" è decisamente un po' particolare e inconsueto. Giri tutte le carte fino a trovare quella che cerchi e una volta ricomposta la coppia esclami felice "ho vinto!", come se davvero fosse necessaria un'abilità particolare...
Ho cercato più volte di spiegarti le regole del gioco ma tu evidentemente preferisci le tue regole... Forse perché vinci sempre tu!

sabato 20 luglio 2013

Pennellate di vita

Quando cambi città Alice, e ti trasferisci a vivere in una città nuova, niente ti ricorda niente, nessuno ti ricorda nessuno.
Le immagini dell'ambiente che ti circonda, i volti delle persone che incontri: nulla rievoca in te sensazioni ed emozione di momenti già visti e già vissuti. 
Hai davanti una tela bianca ancora tutta da colorare.
Poi col tempo, giorno dopo giorno, costruisci il tuo presente che a poco a poco diventa il tuo passato e improvvisamente girando per le strade ti accorgi che riconosci i posti  e vedi finalmente le macchie di colore che colorano quella tela e capisci che quelle sono le pennellate della vita.

Il pigiama da letto

Scena si stasera, ti preparo per uscire e fra le tante cose presenti nel tuo armadio scelgo un paio di pantaloni con l'elastico in vita e dal taglio sportivo, a fantasia scozzese sui toni del rosa e dell'azzurro, comprati qualche giorno fa.
Te li metto e tu guardandoli con un'espressione schifata, subito dici "mamma cos'è questo pigiama da letto che mi hai messo?"
Anche se non mi è chiaro il senso dell'espressione "pigiama da letto", qualcosa mi dice che quei pantaloni 
non sono di tuo gusto...

Tu, complice di una incredibile sorpresa di papà

Ho iniziato la giornata pensando di dover accompagnare tuo padre a ricaricare l'aria condizionata della sua macchina, ignara del fatto che la destinazione della nostra gita di stamattina non era Cesena, come pensavo, ma San Sepolcro. 
Tu eri a conoscenza dei suoi piani ma sei stata una perfetta complice e non mi hai mai rivelato la verità, non ti è sfuggito neanche un piccolo dettaglio. Non tradisci mai la fiducia di papà quando ti mette al corrente dei programmi che trama alle mie spalle...
Io non avevo sospettato assolutamente nulla e soltanto dopo aver fatto colazione quando ho visto che prendeva una strada insolita, gli ho chiesto dove "diavolo" fosse il suo meccanico e solo allora finalmente, dopo pochi istanti di silenzio, vedendo faccia di papà sorridente e soddisfatta per essere riuscito a portare a avanti,la sua sorpresa, ho capito dove eravamo diretti: in agenzia ad organizzare il nostro matrimonio...
Io non lo so se ci credo davvero, forse l'ho desiderato talmente tanto che ora non voglio illudermi che stia realmente capitando, ho paura di risvegliarmi e di scoprire che è stato solo un sogno e anche ora che vedo delinearsi in maniera più chiara i singoli particolari, non riesco a lasciarmi andare all'emozione, sembra quasi che io sia una spettatrice e non una protagonista.
Questo però al di là dell'apparenza, non significa che io non sia felice.
Non dimenticherò mai questa mattina "a sorpresa" che resterà per sempre fra i miei ricordi più belli e conserverò gelosamente nel mio cuore la gioia immensa che ho provato quando ho realizzato che stavamo andando a mettere un altra fondamentale tessera, per il "sì" più importante della mia vita. 
Lo so Alice, sono un'inguaribile romantica...
Se è un sogno per favore non svegliatemi e se come penso è tutto vero, allora forse in previsione di una travolgente e incontenibile emozione, dovrei cominciare a spiegarti che le persone Alice a volte piangono anche di gioia...

Un papà diviso a metà

Prima hai risposto "Leonaddo!" alla mia domanda sibillina "Alice tu con chi ti sposi?"...
Poi ci hai chiesto se "al mae dove ci posiamo ci saà Leonaddo? (Al ma dove ci sposiamo ci sarà Leonardo?)..."
Io a questo punto pensavo, illudendomi, di aver di nuovo avuto l'esclusiva su papà: mi sbagliavo!
Oggi mentre andavamo al mare in bicicletta hai cominciato a sbaciucchiare la schiena di papà e dopo aver visto la mia faccia perplessa (e divertita), mi hai chiarito che se anche papà non è il tuo "pincipe 'zurro" tu "poi baciallo (puoi baciarlo)...
Temo di aver capito che dovremo dividercelo "pessempe (per sempre)...

Il bello di un bambino

Il bello di un bambino è che riesce a trasformare la normalità in un evento degno di nota, perché ciò che per noi sono normali azioni di routine quotidiana, per un bambino sono piccole grandi conquiste.
Per noi adulti è assolutamente banale ordinare al ristorante, ma quando senti tua figlia che per la prima volta dice al cuoco "pemmè menù bimbo (per me menù bimbo)", capisci quanto stia crescendo e quanto il tuo e il suo mondo stiano cambiando rapidamente.
Come oggi quando serissima hai piacevolmente sorpreso tuo padre e me chiedendo alla cameriera del "ittoante (ristorante)" "c'è l'hai un seggiolino pemmè?"...
Ecco, l'hai fatto di nuovo: hai reso speciale una richiesta assolutamente normale!!!

Voce del verbo "bellarsi"

Quando vuoi "convincere" anche se convincere è un eufemismo e la parola più giusta forse è "intimare" qualcuno a svegliarsi tu gli urli con tutta la tua tanta, troppa potenza vocale, possibilmente proprio in corrispondenza dell'ingresso del padiglione auricolare, "BEEELLATIII!", traduzione del più consueto e universalmente conosciuto  "svegliati!".
Ieri dopo la tua breve pennichella pomeridiana, quando ti sei svegliata ed io sono venuta a prenderti tu, forse ancora incredula per l'inusuale presenza di papà a casa in un normale venerdì pomeriggio, la prima cosa che mi hai chiesto vedendo arrivare me e non lui è dov'era papà. Poi dopo aver ascoltato la mia risposta "è giù sul divano", mi hai sorriso e invece di chiedermi come al solito "si è bellato?" (si è svegliato?), mi hai chiesto "è bello?", intendendo sapere se era sveglio... Ed io non potevo non cogliere al volo il divertente gioco di parole e ti ho tranquillizzata dicendoti "sì papà è sempre bellissimo!" (... ma sappi che a volte anche lui come tutti dorme...).
Per concludere deduco che il verbo si coniuga così:
Io mi sono "bellata"
Tu "bellati!"
Papà È BELLO!

Un week end meravigliosamente lungo!

Mi sono svegliata presto, ancora con negli occhi le immagini dello splendido pomeriggio di ieri al mare ed ho subito pensato: che bello ho ancora davanti tutto il sabato e tutta la domenica! 
Sembra una sciocchezza ma bastano poche ore in più al mare assieme a papà per cambiare in positivo il mio umore, nonostante la presenza ieri per tutta la giornata di un assurdo mal di testa!.
Penso con tristezza a tutte quelle coppie che stanno insieme pur non amandosi più, che non vedono l'ora che sia lunedì per tornare ognuno alla propria routine e non essere costretti a passare del tempo insieme e penso di essere estremamente fortunata a sentire la mancanza di papà quando non c'è, ad aspettare il fine settimana con lo stesso entusiasmo di un bambino che sa che per due giorni non dovrá andare a scuola. Ma penso anche che non sono solo io quella fortunata, lo è anche papà ad essere così desiderato, a non vivere in una coppia soffocata dai problemi e dalle abitudini e lo sei anche e soprattutto tu, a respirare un clima così sereno, ad avere i genitori che vivono ancora il piacere quotidiano di stare assieme, che si vogliono bene, per non dire di più... Sei fortunata a crescere sentendo attorno a te l'amore ed assistendo quotidianamente a teneri e innocenti momenti di coccole fra me e papà, momenti che tu a volte interrompi venendo immediatamente a ricordarmi che "papà è tuo e io devo accontentarmi di nonno Mario..." Si perché da noi il famigerato "Complesso di Elettra" è arrivato molto prima dei fatidici tre anni...

venerdì 19 luglio 2013

Più siamo meno mangiamo

Mi piace mangiare e cucinare ovvero una tragedia.
A casa cucino spesso e di solito faccio porzioni abbondanti.
Anche quando compro la vaschetta di gelato non mi limito, non riesco a regolarmi e finisce sempre che compro i "formati famiglia". Questo Alice capitava anche quando la nostra famiglia era composta solo da due membri. Ora che ci sei tu e che fortunatamente sei anche una bocca buona, la nostra salute a e la nostra linea ne hanno avuto notevoli benefici (non oso immaginare cosa sarebbe stato senza di te...). Questo significa che più siamo, meno mangiamo...
Comincio seriamente a pensare che dovremmo fare una richiesta di adozione di un paio di gemelli...

Senza più Sole

Momenti di saluti, si ripropongono ogni anno durante la stagione estiva: ci si incontra, ci si conosce, a volte ci si trova bene e poi immancabilmente quando si crea il giusto feeling, arriva la fine delle vacanze e i tristi "arrivederci", gli abbracci emozionati sulla spiaggia e lo scambio dei numeri di telefono...
Non mi abituerò mai ai distacchi Alice, lunghi o brevi che siano non fanno per me.
Oggi celando la commozione dietro le battute e i sorrisi, ho salutato Sole e la sua bella famiglia. 
Mi mancherà la sua schiettezza e la sua risata coinvolgente e a te mancheranno i suoi splendidi bimbi, come lei all'inizio diffidenti, ma che sotto quell'apparenza algida e distaccata nascondevano inaspettatamente un tenero cuore, una splendida anima e... una bella amicizia...
Domani la spiaggia sarà decisamente più vuota, più triste, più silenziosa e più buia, senza più Sole.
Sono contenta di averla conosciuta anche se ora il distacco fa un po' male...





Sorprese di oggi


Entrare in un ospedale, che sia pubblico o privato, nuovo o vecchio, già visto o sconosciuto, mi provoca una terribile emicrania istantanea. 
Se poi la ragione della mia visita non è per andare a trovare qualcuno ma per fare dei controlli, l'emicrania immancabilmente é destinata a persistere e a peggiorare.
Come temevo oggi appena ho varcato la soglia della clinica, non avevo ancora nemmeno incominciato a scendere le scale, quando la testa ha cominciato a pulsarmi dolorosamente.
Inutile dire che mi è subito venuta in mente quella risonanza magnetica fatta in questo stesso posto proprio pochi giorni prima dell'intervento...
Fortunatamente sono entrata subito senza fare anticamera.
Ormai conosco perfettamente la reazione che devo aspettarmi quando racconto i miei precedenti clinici: alla parola "cancro", sul volto del medico che ho di fronte, dapprima leggo stupore e immediatamente dopo compassione... Sono evidenti, si riconoscono. 
Di solito poi il medico dopo qualche attimo, riesce ad assumere nuovamente un atteggiamento freddo e distaccato.
Quello di oggi direi che c'è riuscito perfettamente.
Durante l'esame che credo sia durato solo pochi istanti, ma che mi è parso durare ore la sua freddezza e il suo distacco mi hanno raggelata, lasciandomi sola con quel devastante silenzio che si riempiva di ombre mostruose e paure terribili. Dentro di me gli urlavo con rabbia "dì qualcosa caz... volo!!! Ma non lo capisci che se non dici niente e fissi il monitor del tuo dannato computer (di merda) con quella faccia seria, io nel frattempo riempio questo assurdo vuoto pensando le peggio cose? Non puoi cercare di dire qualcosa per alleggerire la mia tensione? Non ti hanno insegnato ad intrattenere il paziente dicendo qualche cagata del tipo "non ci sono più le mezze stagioni!", qualsiasi cosa pur di non lasciarlo solo abbandonato in mezzo all'angoscia?" No, evidentemente non glielo hanno insegnato perché lui non si è minimamente scomposto, non ha detto una sola parola se non quelle di routine e dopo un tempo interminabile mi ha semplicemente congedata dicendo "si può alzare".
Mi aspettava nell'altra stanza seduto alla scrivania per comuni armi che le mie ossa sono più vecchie rispetto alla mia età anagrafica.
Questa davvero non me l'aspettavo, pensavo che con tutto il latte e i latticini che ingurgito il mio calcio fosse in eccesso, ma evidentemente non è così.
Mi domando con tristezza e rassegnazione se c'è almeno una parte del mio corpo che regga all'età che avanza e penso che la mia battuta sul mio essere "in avanzato stato di decomposizione" si stia rivelando reale.
Inutile dire che nemmeno uscita dalla clinica il mio mal di testa mi ha abbandonata... 
Unica nota positiva della giornata: papà mi ha regalato la sorpresa di restare a casa con noi anche oggi pomeriggio. Nemmeno questa notizia me l'aspettavo... Almeno non tutte le sorprese ricevute oggi sono state brutte!!!
Grazie papà, tu si che sai sempre cosa fare!!!

giovedì 18 luglio 2013

... stessa spiaggia stesso mare...

Seguendo il suggerimento di una canzone degi mitici anni '60 che cantava "per quest'anno non cambiare, stessa spiaggia, stesso mare", questo per noi è il secondo anno che andiamo al mare da Marco e Stella o "Pacco e Tetta", come li chiamavi tu lo scorso anno. 
Avendo cambiato stabilimento balneare fra la tua prima e la tua seconda estate, questa è la prima volta che mi ritrovo sulla stessa spiaggia dell'anno precedente e devo dire che non immaginavo fosse così piacevole. I volti non sono più estranei ma per la maggior parte mi ritrovo circondata da visi familiari. Rivedere le stesse famiglie, scoprire nuovi nati e trovare i bambini più grandi, rinsaldare le amicizie, farne delle nuove perché magari il primo anno ci si ferma al "ciao" ma al secondo anno è decisamente più facile andare avanti è davvero entusiasmante e mi fa stare bene!
In spiaggia non sono mai sola, le ore volano via veloci e mi sento a casa e incredibilmente anche io che detesto il mare, ci sto bene! 
E sai una cosa Alice? Non lo avrei mai detto...


La tua prima dichiarazione d'amore

Oggi, 18 luglio 2013 è una giornata che per te è particolarmente importante: hai ricevuto la tua prima romantica dichiarazione d'amore. 
Eravamo in spiaggia e tu stavi giocando col "tuo amico del cuore" Leo, come tu stessa l'hai definito, ad un certo punto mentre preparavate torte, gelati e dolcetti di sabbia, Leo guardandoti timidamente con aria vergognosa ti ha detto: "tu no sei una totta cioccolata e panna, non c'è a panna, tu sei una totta solo cioccolata" (tu non sei una torta cioccolata e panna, non c'è la panna, tu sei una torta solo cioccolata), e poi dopo una breve pausa ha aggiunto a bassa voce "m pace tanto a cioccoata..." (mi piace tanto la cioccolata) .
Ecco Alice, volevo dirti che io non ho mai ricevuto in tutta la mia vita, che è ben più lunga della tua, una dichiarazione d'amore così "dolce", nessuno mi ha mai detto che sono una torta solo cioccolata... e sinceramente guardandomi ora più che ad una torta credo di assomigliare ad un sufflè... 

Inizio di giornata

Io mi sono svegliata di soprassalto sentendomi osservata ed aprendo gli occhi ti ho vista comparire magicamente sopra la spalla di tuo padre: sei apparsa come un sole che sorge e mi hai subito sorriso.
Tu sei arrivata al mare con un'unica preoccupazione: chiedere immediatamente a tutti se sapevano "dov'era il tuo amico Leo"... Che fortunatamente è arrivato poco dopo!
La giornata per entrambe è iniziata bene, spero che continui così.

mercoledì 17 luglio 2013

Nel giorno sbagliato...

Oggi Alice ho avuto più volte la netta impressione di essere capitata nel posto sbagliato nel momento sbagliato. 
In mattinata sono entrata in merceria proprio nell'esatto momento in cui non c'era la solita signora ma una di qualche decina d'anni più anziana, decisamente molto meno pratica del mestiere... Non riusciva a trovare le cose e dopo aver atteso invano oltre dieci minuti per un semplice ago da lana, ho rinunciato per evitare una multa per parchimetro scaduto.
Poi al bar del centro commerciale ho dovuto aspettare oltre dieci minuti solo per poter pagare una bottiglietta d'acqua, mentre il povero barista, solo in quel momento, cercava di smaltire le richieste di caffè e cappuccini...
Più tardi a fare la spesa al banco degli affettati sono capitata giusto nel momento in cui prima l mio numero c'erano almeno dieci persone e un'attesa di oltre venti minuti...
Nel pomeriggio sono entrata al bar contemporaneamente alla "pausa birra" del barista che troppo impegnato a dissetarsi chiacchierando con i suoi amici, mi ha lasciata al bancone ad aspettare mentre fuori il sole e la spiaggia mi chiamavano a gran voce...
Dopo il caffè del pomeriggio mi sono sentita un po' come "Fantozzi" e ho deciso che per oggi le mie attese sono state troppe e troppo lunghe, pertanto ho pensato di non entrare più in nessun bar, ristorante o negozio perché forse non è il mio giorno fortunato.


Un brutto scherzo

Mia madre mi ha cresciuta ricordandomi ogni giorno che essendo io nata quando lei non era più giovanissima, il mio rischio di rimanere orfana di madre era nettamente più elevato di quello di un bambino figlio di una mamma ventenne. Questa terribile consapevolezza ha minato le mie sicurezze di bambina.
Lei ha sempre pensato e mi ha sempre rinfacciato che io mi vergognavo di lei a causa dell'età. 
La verità è che io non mi sono mai vergognata di lei, ora potrei tranquillamente ammetterlo, ma ho sempre e solo avuto paura che le capitasse qualcosa, che morisse.
Quando stavo per diventare madre avevo giurato a me stessa che io non avrei fatto lo stesso errore, non avrei condannato il mio bambino (ancora non sapevo che eri femmina) ad una vita fatta di angosce e paure. 
Credo di esserci riuscita piuttosto bene, almeno fino alla fine del 2012, poi il cancro ha cambiato le cose. Sento che purtroppo ti sto trasmettendo il mio senso di precarietà, la mia paura di morire.
La vita ci ha fatto un brutto scherzo Alice, ha fatto in modo che nonostante i miei buoni propositi io avessi delle valide ragioni per cui ricordarmi ogni giorno che "tutto può succedere". 
La cosa che più mi dispiace è che ricordandolo a me lo ricorda anche a te... Esattamente quello che non avrei mai voluto...