domenica 30 giugno 2013

Stralci di vacanze - giorno 4 - post 4 - VESTITI, SCARPE E NON SOLO...

Mi guardo attorno mentre mi aggiro fra le strade di Parigi e subito noto le incongruenze di abbigliamento. 
Si passa dal look sofisticato e rigorosamente firmato a quello zingaresco che sembra essere il frutto di una scelta casuale dall'armadio di diverse persone. 
In girano si alternano i soggetti vestiti come se fossero appena arrivati da una spedizione al polo, con tanto di stivali di pelo e guanti a soggetti che sembrano invece essere appena scesi da un'amaca di una spiaggia di Cuba, con addosso solo shorts, canotta e ai piedi un paio di infradito...
Per non parlare dei poveri bambini... Non è raro vederli sfrecciare con addosso solo un leggerissimo body, dentro le loro tecnologicissime carrozzine munite anche di ombrellino parasole, ma subito dopo è probabile vedere un altro, trasportato da un altrettanto efficiente carrozzina, imbacuccato tanto da non riuscire a vederlo, tutto infagottato dentro a imbottissime tute a loro volta riparate da impermeabili coperture in materiale isolante...
Ma in questi giorni di fine giugno in giro per le strade non si vedono solo i classici turisti e gli strani parigini con i loro gusti e le loro abitudini,  ci sono anche i fans di Bruce, quelli che sono venuti per poche ore, toccata e fuga, quelli che di Parigi probabilmente non vedranno nient'altro che lo stadio, e li puoi riconoscere facilmente perché indosseranno almeno una maglietta di un concerto del Boss.
E mentre mi perdo in queste riflessioni improvvisamente mi viene in mente che domani quando tornerò a casa dovrò fare il cambio scarpe: da invernali a estive... non male considerando che saremo al primo di luglio...

Stralci di vacanze - giorno 4 - post 3 - ULTIMO GIORNO A PARIGI

Ultimo giorno a Parigi, dove hai girato tutto il tempo senza le mollette fashion nei capelli, ma con dei meravigliosi codini da perfetta monella!
Abbiamo lasciato l'albergo solo dopo aver superato l'emergenza cacca, che ti ha colpita per fortuna mentre avevamo ancora a disposizione un bagno pulito... 
Tu sei uscita dalla nostra camera salutando con un perfetto, buffo e dolce "ovvuà" (au revoir) tutti quelli che hai incontrato lungo il tuo percorso.
Ora siamo diretti a vedere la "tua" "Toje Iffel". Pur di andarci ho rinunciato alla proposta (temo reale) di papà di andare a visitare il cimitero monumentale di Père-Lachaise: credo che la vista su quello di Montmartre sia stata sufficiente per questi tre giorni...
Prima di allontanarci dal quartiere dove abbiamo alloggiato in queste notti, ho realizzato ancora una volta che il tuo senso di orientamento a due anni e mezzo é già nettamente superiore al mio con quarant'anni di esperienza sulle spalle... Del resto non ci voleva molto... ma vedere che tu riconosci dalle insegne che siamo vicini "all'abbeggo" bisogna ammettere che fa davvero un certo effetto!

Stralci di vacanze - giorno 4 - post 2 - COSE DI PARIGI

A Parigi hai cominciato a "renderti utile" portandomi il cellulare dal letto al bagno quando te lo chiedo e soprattutto andando a chiedere coraggiosamente ma con la vocina, ina, ina... al "dado" della hall "ce l'hai un temmometo pella mia mamma?", dimenticandoti per un attimo che con gli sconosciuto di solito fai la timidona e non parli e chiedi "poi dillo tu?" (puoi dirlo tu?).
A Parigi vedendo e sentendo delle persone che urlavano ti sei presa paura e io ti o provato a raccontare che scherzavano, ma tu mi hai detto seria "no mamma litigavano peddaveo e io mi sono paventata!", perché a te non la si fa...
A Parigi per un nostro attimo di distrazione tu stavi per salire DA SOLA sul vagone la metropolitana... Io ero lì e papà anche, ma tu sei stata veloce come la luce e un attimo prima eri accanto a me e un attimo dopo eri proprio davanti alla porta del treno ancora aperta ma pronta a partire. Uno scatto fulmineo e tu eri di nuovo fra le nostre braccia... Ma che paura!!! L'idea di quello che sarebbe potuto succedere ci ha raggelati ed io molte ore dopo ho fatto fatica ad addormentarmi. Anche tu ti sei spaventata sentendo l'urlo di papà che era ancora alti là del tornello che mi avvisava di cosa stava succedendo. Ieri sera ci hai sentito che parlavamo. Ora sai che se ci si perde bisogna chiamare la polizia e che non sei la sola ad avere paura di perderci, ma anche papà e mamma hanno tanta paura di perderti.
A Parigi hai imparato che all'Operá danzano le grandi ballerine e hai subito detto che tu verrai a ballare qui, naturalmente non da sola, ma con la tua amica Kimmy... Forse fra gli spettatori vorrai anche "Sara che ide" (ride), ma probabilmente non la troppo seria Sara "bonda" (bionda).
A Parigi il tuo letto vicino al nostro ti ha insegnato che nel letto di papà e mamma ci si può arrivare anche senza urlare prima "papàaaa? mammaaa? Posso memiiire (venire?)". Chissà cosa succederà in queste ultime ore parigine e poi dopo, tornando a casa...

Stralci di vacanze - giorno 4 - post 1 - L''ULTIMA CANZONE

... e all'improvviso dopo aver profondamente dormito i tre quarti del concerto fra le braccia (anchilosate) di mamma, pochi secondi prima dell'ultima canzone ti sei svegliata e fra le braccia di papà hai beatamente ascoltato l'ultima canzone...
Ho visto i tuoi e i suoi occhi brillare come mai in tutta la serata... e l'ultima canzone per voi è davvero valsa l'intero concerto...
Poi all'uscita mentre ti allontanavi con la faccina triste dicendo "ciao Bus", e lo salutavi anche con la manina" hai sussurrato "è stato bello questo concetto!"



sabato 29 giugno 2013

Stralci di vacanza - giorno 3 - post 5 - PIC NIC IN CAMERA

Tornati in camera dopo il concerto abbiamo improvvisato un pic-nic notturno a letto. 
Tutti comodamente seduti, tu con le gambe incrociate abbiamo concluso il nostro sabato sera in maniera divertente e originale.
Tu hai mangiato prosciutto cotto a pezzettini, pane e l'immancabile "pugna" (prugna), così la cacca "no punge e non è dua" (non punge e non è dura, ovvero non fa male quando esce). Hai concluso il pic nic con un bicchierone di lattuccio.
Noi abbiamo mangiato pollo fritto, e bevuto "bia" (birra), tutto decisamente meno sano di te...
In sottofondo a farci compagnia non poteva mancare un po' di Peppa Family...


Stralci di vacanze - giorno 3 - post 4 - NON VEDO MA ASCOLTO

Mentre ascolto (ascolto ma non vedo) il concerto, osservo i volti delle persone che mi circondano, del resto anche se volessi mi sarebbe impossibile vedere qualsiasi altra cosa... Guardo i loro visi, i loro profili non sempre belli e tantomeno perfetti ma assolutamente sani, senza tagli o cicatrici, senza rigonfiamenti anomali, senza tracce di operazioni.
Da dopo che sono stata operata per una sorta di deformazione mentale non riesco a fare a meno di guardare il collo, i volti, le guance e le orecchie delle persone. 
Osservo silenziosamente assorta nei miei pensieri e rifletto: voi probabilmente non sapete che esiste il cancro alla parotide. La maggior parte di voi, a meno che non sia studente di medicina, medico o esperto del corpo umano, con buona probabilità nemmeno sa di averla una "parotide", anzi due, e se lo sa probabilmente non ha ben chiaro dove si trovino e "di cosa si occupino esattamente".
Nemmeno io fino a pochi mesi fa ero a conoscenza della presenza di questa ghiandola nel mio corpo. Forse a scuola durante qualche lezione di scienze ne avevamo parlato, ma devo essermene dimenticata non più di due ore più tardi.
Poi improvvisamente la parotide per me ha fatto la differenza fra il "prima" e il "dopo", ha cambiato le priorità, ha riassegnato pesi e valori e ha invertito il senso di marcia di alcune cose e nulla è più stato uguale per me dopo aver brutalmente scoperto la sua esistenza.
Ora so tutto della parotide.
Beati voi che vedete il concerto oltre a sentirlo e soprattutto, beati voi che della parotide e del cancro, potete ancora ignorare la presenza...

Stralci di vacanze - giorno 3 - post 3 - WE ARE BORN TO RUN

Dopo una breve sosta in albergo, siamo usciti per andare al concerto di Bruce o "bus" come lo chiami tu. Ognuno di noi indossa la sua personale maglia in stile Peppa Family e papà è già entrato in quella che io definisco la "modalità pre-concerto", ovvero ha perso completamente la lucidità e non la ritroverà prima di essere arrivato allo stadio.
Andiamo, non c'è tempo da perdere baby: we are born to run!

Stralci di vacanze - giorno 3 - post 2 - QUARANTATRÉ ANNI E SENTIRLI TUTTI...

Dopo aver camminato molto, ma comunque poco rispetto alle nostre abitudini di viaggio, devo mio malgrado constatare che i miei quasi quarantatré anni non solo ci sono, ma soprattutto si sentono tutti!
Causa anche la febbre di ieri sera, oggi ho male ad ogni osso e muscolo del mio corpo, anche a quelli di cui non sapevo l'esistenza, sollevare un piede è faticoso come arrampicar di sulla tour Eiffel, tanto per rimanere in tema con l'ambiente...
Al contrario tu sei piena di curiosità e energia e soprattutto sei instancabile...
Prevedo che sarà una lunga giornata...

Stralci di vacanze - giorno 3 - post 1 - RISVEGLIO PARIGINO

Questo risveglio parigino pare e appare subito anomalo, dopo una notte in cui un sonno pesantissimo ci ha posseduti tutti, quando abbiamo aperto gli occhi erano ormai incredibilmente passate le dieci ed era evidentemente troppo tardi per fare colazione in albergo.
Passato lo stupore per aver dormito fino a tardi ci siamo preparati seguendo i nostri naturali ritmi da bradipi, ulteriormente rallentati dal torpore post-risveglio e siamo andati a cercare un posto dove mangiare qualche pain aux chocolate, che non può davvero mancare nella tua e nella mia colazione francese, e dove bere un po' di latte (rigorosamente col bicchiere con la cannuccia) per te e una tanica di caffè per noi.
Eravamo usciti da pochi minuti quando tu hai espresso il desiderio di tornare in albergo...
Commento di papà: "che figlia pantofola che ho fatto!"

venerdì 28 giugno 2013

Stralci di vacanze - giorno 2 - post 4 - FEBBRE

Io non ho praticamente mai la febbre e ho la temperatura di solito molto bassa, infatti normalmente mi paragono ad un rettile. Non ho avuto,la febbre nemmeno dopo il cesareo o dopo,l'intervento per asportare il cancro. Nemmeno se mi fermo a pensare riesco a ricordare quando è stata la mia ultima volta con la febbre... prima di stasera.
Ho cominciato a stare male dopo pranzo, sentivo di avere tutto sullo stomaco e una terribile nausea, poi il mal di testa fulminante ed infine i brividi e quella fastidiosa e inconfondibile sensazione di ossa rotte. 
Mi sento uno straccio.
Naturalmente questo capita negli unici 4 giorni di vacanza di tutta l'estate... ma sono talmente ridotta male che non ho nemmeno la forza di arrabbiarmi.
Buonanotte a domani.

Stralci di vacanze - giorno 2 - post 3 - SIAMO TUTTI UN PO' BAMBINI

Giornata a Disneyland dove tutti magicamente riusciamo a tirare fuori il bambino che è nascosto dentro di noi, perché qui non ci sono regole e vale davvero tutto! 
E tutti improvvisamente ci ritroviamo ad osservare il mondo che ci circonda con i tuoi grandi  occhi, a ridere e divertirci sulla giostra dei cavalli, a correre dietro al trenino con Topolino, Minnie, Pluto e Pippo e a inseguire le bellissime principesse.
Oggi Alice ho capito che troppo spesso ci dimentichiamo di liberare la nostra parte infantile e altrettanto spesso ci dimentichiamo che tu sei solo una bambina di neanche tre anni... Immaginiamo per te rocambolesche avventure senza considerare che ti basta la strega di Biancaneve per terrorizzarti per tutta la giornata...

Stralci di vacanze - giorno 2 - post 2 - IL TRENO VA, IL TRENOFICCHIA...

In treno verso Disneyland: tu sei carica più del solito, non riesci a stare né ferma né zitta, è più forte di te! Canti prima la canzone del treno, poi quella di Topolino, per tornare di nuovo a quella del treno. Quando finisci di cantare pur di non sentire il "rumore del silenzio" ormai sconosciuto alle nostre orecchie, inizi a contare, saltando come sempre il tredici e passando direttamente al "quoddici" (quattordici).
Ogni fermata ci guardi e ci chiedi "allola, siamo allibati?" (Allora, siamo arrivati?), come sempre abbondando con le "L" ai danni delle povere bistrattate "R".
Peccato solo che il cielo abbia un colore che non preannuncia granché di buono...

Stralci di vacanze - giorno 2 - post 1 - BONJOUR PARIS

Un risveglio parigino molto mattiniero dopo una giornata estremamente stancante che ha provocato in me e in papá, ma non in te, una caduta nelle braccia di Morfeo in perfetto stile catalessi. Voi ancora dormite mentre io piuttosto disturbata e sottolineo non turbata, dai rumori molesti che provengono dal cimitero di Montmartre che è proprio davanti alle finestre della nostra camera, sono sveglia già da un'oretta.
Improvvisamente tu ti sei svegliata e seguendo i nostri suggerimenti, sei scesa dal tuo letto per venire nel nostro, senza chiamarci, senz chiedere se potevi venire, ti sei semplicemente affacciata sulla testa di papà. Poi, una volta arrivata in mezzo a noi le tue prime parole sono state "adesso andiamo a vedere Topolinia?" Sì amore, oggi andiamo a Eurodisney, sono felice di notare che te lo sei ricordata e che è e stato il tuo primo pensiero della giornata.
Sento che sarà davvero un Bonjour!

giovedì 27 giugno 2013

Stralci di vacanze - giorno 1 - post 4 - PENNELLATE DI TE A PARIGI

Improvvisamente ti vediamo camminare per le strade di Parigi in punta di piedi e con un'andatura strana che definirei "sculettante". Incuriosito papà ti chiede cosa stai facendo e tu subito rispondi "papà, le donne camminano così!"
Eh mmm Alice, le donne hanno i tacchi e per te credo ci sia ancora tempo...

Arrivata davanti a Montmartre hai chiesto cosa fosse e poi hai aggiunto un affascinato "è bellissimo!!!"...

In passeggìno non riuscendo spiegare la cartina della città, hai cominciato a sbraitare come un tifoso imbestialito e alla nostra domanda per capire con chi eri arrabbiata tu ci hai spiegato che "la mappa faceva capicci e non ti ascottava..." ( la cartina faceva capricci e non ti ascoltava...)...

Rientrando in albergo, esausti dopo ore di tuoi monologhi senza senso (perché piuttosto che il silenzio tu preferisci parlare a vanvera), ad un certo punto ci hai guardati e ci hai detto "io sono una bella chiacchierona!!!"...
Sì Alice, su questo non ci sono dubbi...

In camera, stesa a letto, guardando la Peppa nella tua televisione piccola, hai sorriso e poi ci hai detto: "è bello essere qui!"

Grazie Aice, per farci sorridere con le tue trovate strane, per le cose che dici e per quelle che ci fai fare. Grazie per ricordarti sempre che le cose semplici sono le più belle. La sai una cosa, proprio ragione amore, è bello essere qui!

Stralci di vacanze - giorno 1 - post 3 - VOLARE È BELLISSIMO!!!

Tuo padre Alice è un uomo che dà sicurezza. 
Lo guardavo poco fa mentre in aereo leggeva tranquillamente il suo giornale, con gli inseparabili occhiali da sole sulla testa e gli indispensabili occhiali da vista davanti agli occhi. 
Lo guardavo e invidiavo la sua tranquillità in aereo, e contemporaneamente io sentivo lo stomaco sottosopra, le orecchie fastidiosamente tappate e che sembravano esplodere, una sensazione di instabilità che mi creava un'evidente stato d'ansia.
Lui al contrario di me, sembrava davvero come se fosse stato sul divano di casa nostra...
E tu Alice?
Tu a quanto pare almeno per il momento, fortunatamente sembri aver ereditato i suoi geni in questo. Certo, non hai il suo invidiabile "aplomb", ma è evidente che nemmeno hai il mio stress da "paura di volare". Hai spalancato i tuoi occhioni già immensamente grandi e ti guardi attorno cercando di memorizzare ogni fotogramma di ció che ti sta capitando intorno, in preda ad una curiosità che ti possiede e ti carica e continui a saltellare sul sedile sibilando "guadda, stiamo bolando! bolae é bellisssssimo", (guarda stiamo volando, volare è bellissimo), aggiungendo almeno tre "S" ogni volta che euforica lo ripeti...
Che dire, insieme a voi é davvero un bel volare!!! 
P.s. 
Però sinceramente continuo a pensare che con i piedi per terra mi sento più tranquilla...

Stralci di vacanze - giorno 1 - post 2 - SI RIPARTE DA PARIGI

L'ultima volta che sono stata a Parigi sicuramente avevo già il cancro ma ancora non lo sapevo. 
È stata l'ultimo viaggio "prima" ed è il primo viaggio "dopo"...
in quel momento cercavo di recuperare un equilibrio per superare una perdita, del tutto inconsapevole del fatto che una "tegola" ben più grossa di lì a poco ci sarebbe arrivata sulla testa.
Sono passati solo pochi mesi e tante cose sono successe. 
Sicuramente quella che fra poco atterrerà a Parigi è una Chiara nuova, diversa, una mamma con più paure ma anche con più coraggio.

Stralci di vacanze - giorno 1 - post 1 - PENSIERI PRE-VOLO

Stiamo andando in aeroporto: Parigi aspettaci stiamo arrivando!!!
Tu sei assolutamente euforica e incontenibile anche più del solito: saluti tutti, salti, canti, balli e... non sei assolutamente in grado di stare zitta per oltre cinque secondi!!!
Forse sarebbe giusto che gli altri inconsapevoli passeggeri dell'aereo fossero messi al corrente di ciò che li aspetta...
Per me prima volta in aereo dopo il cancro.
Ho qualche timore che il mio orecchio mi dia qualche fastidio in fase di decollo/atterraggio per via degli sbalzi di pressione.
La vacanza è ufficialmente iniziata...

Strana sensibilità

A distanza di poco più di cinque mesi dall'operazione "salvavita" che dovrebbe aver estirpato il cancro che si era subdolamente infiltrato nella mia faccia, a quanto pare sto finalmente sto a poco a poco ricominciando ad avere la sensibilità all'orecchio destro. 
È una strana percezione che va e viene, a tratti è quasi fastidiosa ma in ogni caso non passa mai inosservata.
Me ne sono accorta per caso un giorno di qualche settimana fa che improvvisamente non mi sembrava più di girare con una coppetta di plastica attaccata alla testa e mi sono piacevolmente stupita di questa scoperta.
Non è una sensazione costante, al contrario ci sono sbalzi evidenti e zone nelle queli la sensibilità non è mai tornata.
Potrei dire che ho una sensibilità altalenante e a macchie di leopardo.
Io c'è l'ho nell'orecchio, ma tutto sommato mi reputo fortunata Alice, perché c'è chi lo stesso tipo di sensibilità c'è l'ha nell'anima...

mercoledì 26 giugno 2013

Paura di volare

Più divento "grande" più ogni volta che devo salire su un aereo vengo assalita da mille paure e da altrettanti dubbi. 
Tua madre Alice ha paura di volare.
L'idea di essere su un pezzo di ferro pesante centinaia di chili che come se fosse una piuma si libra nell'aria non è per i ente rassicurante.
Vorrei che esistesse il tele trasporto, chiudere gli occhi e svegliarsi domattina già a Parigi... Magari anche senza mal di testa...
Mi auguro che tu crescendo non abbia le mie stesse paure Alice... è mi auguro anche che il nostro volo di domani sia un volo tranquillo.

Un mercoledì del tutto surreale


Oggi è un giorno assolutamente surreale. Lo avevo già capito all'alba di questa giornata e col passare delle ore ogni piccolo dettaglio non ha fatto altro che riconfermare la mia idea iniziale.

Papà sorprendentemente in ferie un giorno in mezzo alla settimana e senza che ci siano cose particolari da fare, io che posso prendermi il lusso di andare dalla parrucchiera e di stare un paio d'ore senza dovermi preoccupare di te, perché tu sei nelle mani migliori: quelle di tuo padre, Heidi che in previsione della nostra partenza di domani, oggi è già dai "nonni" e in giro per casa la sua assenza è evidente e tangibile e poi a sorpresa un incontro breve ma intenso, e assolutamente casuale con una ragazza che da qualche mese mi segue sul blog...
Ogni istante di questo strano mercoledì Alice é stato surreale, a partire già dal mio mal i testa che ha deciso di lasciarmi stordita ad osservare quanto può essere diversa dal solito una normale giornata  di fine giugno....

Il pomeriggio più bello

Il pomeriggio più bello é quando papà non lavora e mentre tu tranquilla fai la nanna nel tuo letto, tuo padre ed io ne approfittiamo per accucciarci sul divano, vicini vicini.
A volte guardiamo la televisione, più spesso ci appisoliamo e sempre godiamo di un paio d'ore dall'inestimabile valore. 
Il pomeriggio più bello Alice é quello di oggi che ci vede protagonisti di due ore di relax in mezzo ad una giornata forse una po' troppo fresca per essere in questa stagione, ma con una temperatura meravigliosamente vivibile. 

martedì 25 giugno 2013

Diverse forme di paura


Ho sempre pensato che la paura sia davvero ciò che più di ogni altra cosa regola i rapporti umani, ancor più dell'amore.
La paura blocca, paralizza tutto, anche l'amore.
Io ho sempre vissuto di paure, ma mai come ora.
Il cancro mi ha sempre fatto paura, l'ho sempre temuto ma non ho mai davvero pensato che potesse capitare a me.
Poi il cancro mi ha colpita ed io ho avuto paura, ma non di morire, ho avuto paura di doverti lasciare troppo presto, quando tu avevi ancora troppo bisogno di me.
Poi, dopo l'intervento chirurgico, ho avuto paura di essere ancora ammalata, di non essermi liberata del tutto di quel male subdolo, ogni segnale del mio corpo mi insospettiva, mi spaventava.
Ora ho cominciato ad avere paura di riammalarmi.
No Alice non è la stessa cosa. 
Avere paura di essere ancora ammalati e avere paura di riammalarsi sono due forme molto diverse di paura: la seconda presuppone una guarigione sebbene la consideri come una fase temporanea.
Anche se piccolo é comunque un miglioramento.

Programma di viaggio

In previsione delle vacanze hai cominciato a fare strane domande probabilmente per capire quale sarà l'organizzazione della famiglia durante questo lungo week end parigino.
Prima mi hai chiesto se in albergo avresti avuto la tua camemetta, poi quando ti ho detto di no mi hai domandato se ci sarebbe stato un letto per te ed una volta rassicurata su questo punto, hai voluto accertarti del fatto che il tuo letto sarebbe stato vicino al nostro. Chiarito anche questo punto ti sei accertata di altri elementi fondamentali, tipo se pensavamo di portare la tua televisione e i tuoi "dicchi" (dischi), insomma mi è sembrato piuttosto evidente che stavi accuratamente valutando il livello di confort dei quali tu potrai godere nei prossimi giorni.
Pensavo di aver brillantamente superato tutte le prove quando mi hai guardata con aria seria e minacciosa e puntando i il dito mi hai detto: "icoddati di pottae gli anelli... Senò ti perdi..." (Ricordati di portare gli anelli, se no ti perdi).
Sinceramente a distanza di alcune ore da questa nostra conversazione, sono ancora qui che cerco di capire il nesso fra il fatto di non indossare gli anelli e il rischio di perdermi... Credo che tu sia convinta che i miei anelli siano un po' come il microchip dei cani...

L'aria di vacanze spazza via le nuvole

Ci sono giorni in cui il pensiero del cancro si affaccia con prepotenza nella mia mente e si fa spazio a gomitate fra le tante cose a cui penso. 
Ieri è stato uno di questi giorni.
I brutti ricordi di quei momenti vissuti a volte hanno preso il sopravvento sul resto e le lacrime hanno fatto fatica a restare dentro agli occhi.
La paura di una recidiva a tratti mi ha fatta sentire impotente, fragile e debole, terribilmente debole.
Mi sono sentita come una barca alla deriva, trasportata dal vento ma senza alcun potere decisionale sulla rotta da seguire.
Non so spiegarti nemmeno io Alice perché a volte mi capìti di sentire più viva queste sensazioni, forse non c'è una ragione, probabilmente questi alti e bassi fanno semplicemente parte di un difficile processo di metabolizzazione.
Oggi va già meglio.
Cominciare a pensare a cosa mettere nella valigia per andare a Parigi mi fa decisamente bene!

La tua fantasia

Da qualche settimana ho notato in te un cambiamento piuttosto evidente: l'immaginazione e la fantasia si sono decisamente sviluppate. Ora tre palline una vicina all'altra in forma di triangolo, ti sembrano un topo, la parte centrale del volante della mia auto ti ricorda il faccione di un elefante, i chiodini messi in fila uno dietro l'altro ti fanno subito esclamare: "un bruco!", il disegno di una barretta tremante ti sembra un uno e una riga appuntita ti fa pensare di aver scritto la tua "A"...
É affascinare notare come si sta sviluppando  in te la fantasia ed è in credibile la velocità con cui sta avvenendo questo progresso.
Come sempre Alice guardarti crescere mi ricorda ogni giorno il miracolo della vita.

lunedì 24 giugno 2013

Il colore del sangue

Mi dispiace darti questa delusione e distruggere così velocemente una tua ferma convinzione Alice, ma anche se il "osa" è il tuo colore, sono assolutamente certa che il tuo sangue non fa eccezione alla regola e non è rosa, ma molto più banalmente è rosso.
Se ti servire da consolazione, posso però dirti che anche il mio sangue e quello di tutti i comuni mortali è rosso.
Temo che tuo malgrado dovrai fartene una ragione e rassegnarti a questa cosa...

Ma intanto mi manchi...

Tu stai dormendo da circa due ore e mezza.
Io vivo la mia meritata pausa.
Ogni giorno la aspetto, stanca, dopo una mattinata trascorsa a risponderti, inseguirti, coccolarti, convincerti, calmarti, spiegarti, ascoltarti, parlarti, lavarti, discutere, giocare, osservare, sorvegliare, caricare, scaricare... 
Ma dopo due ore comincio a sentire la tua mancanza.
Guardo l'orologio e penso fra un po' si sveglia.
Vengo a vederti e tu dormi.
E io penso meglio così, si riposa lei e mi riposo anche io.
Ma intanto mi manchi...

Fine di un sogno

Smettere di sognare, smettere di pensare che quel tanto atteso secondo figlio arriverà, smettere di comprare i test nella speranza che prima o poi quelle desiderate due lineette appariranno, smettere di credere in una seconda maternità che non arriva, smettere di rispondere, spiegare, raccontare, giustificare a chi mi chiede "a quando un altro bimbo?", smettere di stare attenta a ciò che mangio e a ció che faccio perché teoricamente potrei essere incinta.
Smettere di illudermi e di farmi del male inseguendo un sogno che è diventato ogni giorno più lontano e più impossibile. 
Lo so che i medici mi hanno detto che non ci sono controindicazioni ad essere di nuovo madre dopo il mio cancro, lo so che sentire crescere una vita dentro di me, dopo aver cresciuto per un po' quello che ho sempre chiamato "presagio di morte", sarebbe la gioia più grande, lo so che tu saresti immensamente felice di avere un fratellino o una sorellina... 
Ma non posso ignorare i segnali inequivocabili che il mio corpo mi manda, non posso fingere di non sapere che il tempo sta passando, non posso far finta di non capire ciò che mi sta succedendo... Io lo so, lo sento...
Sono riuscita a smettere davvero di crederci, al punto da non fare più assurdi conti, non ho smesso di starci un po' male, sono sincera, ma ho imparato a godere di ciò che ho, invece di continuare inutilmente a soffrire per ciò che non ho.
Ci sono davvero incredibilmente riuscita, non so nemmeno io come, ma improvvisamente è capitato e non so come spiegarlo ma, ne sono contenta.
È come se un dolore immensamente più grande mi avesse anestetizzata di fronte a tutto il resto.
Ora credo che forse dovrei anche smettere di accumulare e conservare inutilmente i tuoi vestiti e i tuoi giochi Alice, ma questo pensiero ammetto che ancora un po' mi disturba... Forse perché significa materializzare la fine di un sogno.
Vorrei solo che tu sapessi che papà ed io lo avremmo tanto voluto e ci abbiamo provato, ma evidentemente tu dovevi essere la nostra gioia più grande!

domenica 23 giugno 2013

Una dolce furbacchiona

Che furbacchiona sei quando ti svegli e per chiamarci addolcisci la vocina e poi sussurri "papaaa" o "mammaaa" a seconda dell'"estro" del momento. 
Vorrei proprio tanto sapere chi ti ha insegnato ad essere già da piccola una grande ammaliatrice... 
E poi vorrei anche sapere perché non ti alzi e resti a letto ad aspettare pigramente che qualcuno venga a prelevarti... Guarda che non è mica vietato tirerai su dal letto da soli... furbastra!!!

Ferite

Si sa che le ferite del corpo guariscono prima di quelle dell'anima.
Chi non sa del mio intervento e lo scopre solo parlando giura di non essersi accorto di nulla guardando il mio volto. 
Lo dicono in tanti e devo cominciare a crederci. 
Ovviamente non é così per me che ogni giorno devo proteggere il mio viso e la cicatrice con la crema. Sono costretta a toccarla, a passare le dita su quella parte di me che faccio fatica ad accettare.
Ma il vero problema non è la cicatrice  sul corpo, la difficoltà più grande sta nel rimarginare la cicatrice dell'anima. 
Per quella non esiste una crema purtroppo.
Dicono che il tempo curi tutte le ferite... forse ho ancora bisogno di tempo... e intanto sento il bisogno di chiudermi in me stessa a leccarmi le ferite...

Cose che fanno male al cuore

Fa davvero male doverti sottoporre ad una forma di "violenza" ogni volta che dobbiamo bagnarti la testa. Eravamo magicamente riusciti ad abbandonare i grandi bicchieroni che avevamo sempre usato per evitarti lo stress della doccia e temporaneamente eravamo addirittura riusciti ad usare la doccia aperta piano piano. Poi inspiegabilmente qualcosa deve essere successo e tutto è drasticamente peggiorato. Ora non ne vuoi sapere, non vanno bene nemmeno i bicchieroni, tu proprio non vuoi l'acqua sulla testa. Eppure l'acqua ti piace, adori fare i bagni in piscina o al mare...
Avevo anche pensato di tagliarti i capelli, lo avrei fatto a malincuore ma se questo fosse stato utile per non doverti "torturare" lo avrei fatto. Ma temo che non servirebbe perché comunque anche se corti, i capelli sarebbero comunque da lavare.
Ieri sera abbiamo raggiunto il massimo.
Ho dovuto trattenenti con la forza dentro la vasca, tu volevi scappare fuori, urla i e piangevi, ed io mi arrabbiavo ma più con me stessa che dovevo farti stare tanto male che con te...
Ti prego aiutami tu Alice a capire come fare perché io davvero non lo so e mi fa troppo male al cuore vederti come ieri.

sabato 22 giugno 2013

Un bravo papà

Un bravo papà è il tuo, che stasera sapendo che avevi pianto tanto durante il bagno con la mamma, non essendo,riuscito ad intervenire prima, non ha resistito all'idea di non consolarti almeno un pochino ed è venuto comunque a salutarti e a farti qualche coccola prima che tu ti addormentassi.
Ed io non ho avuto,il coraggio di bloccarla, ho capito la sua necessità di venire a vederti e non l'ho trattenuto. Quando ho visto che entrava nella tua camera ho pensato che ero felice che tu avessi un papà così.

Domande di rito

Da ormai qualche settimana per concludere in bellezza ogni giornata, la tua domanda di rito prima di addormentarti è "mi lacconti cosa ho fatto oggi?" Così ogni volta dopo questa tua richiesta papà o a volte io, cominciamo l'elenco dettagliato di tutte le cose che hai fatto durante la tua giornata e dopo ogni passaggio tu incalzi con un "poi" pronunciato rigorosamente con la "o" aperta. 
"Oggi Alice ci siamo svegliati, abbiamo preso le biciclette e siamo andati a fare colazione al bar davanti al mare..."
"Poi?"
"... abbiamo incontrato Pietro Vanessa e Nicola..."
"Poi?"
"... siamo andati in spiaggia e tu hai giocato con Matilde, una bimba un po' più grande di te..."
"Poi?"
"... hai fatto il bagno con papà e dopo la doccia con gli occhialini nuovi immancabilmente rosa..."
"Poi?"
"... hai giocato ancora con Matilde dentro al castello delle principesse..."
"Poi?"
"... siamo tornati a casa in bicicletta e abbiamo mangiato la pasta con la mozzarella e i pomodorini..."
"Poi?"
"... hai fatto la nanna mentre io sono andata a fare la spesa..."
"Poi?"
"... ti sei svegliata e dopo la merenda siamo tornati al mare in bicicletta..."
"Poi?"
"... hai giocato tantissimo e siamo rimasti in spiaggia fino a quasi le otto di sera..."
"Poi?"
"... hai mangiato la sbobba e hai guardato un po' di televisione..."
"Poi?"
"... hai fatto il bagno/doccia con la mamma e hai pianto tanto..."
"Poi?"
"... poi siamo venute a nanna!"
Buonanotte Alice!

Troppo madre e troppo figlia

Una figlia da proteggere perché troppo piccola e troppo sensibile.
Una madre da proteggere perché troppo anziana e troppo ansiosa.
Io la generazione di mezzo, chiusa fra due "fuochi", a volte un po' troppo stretta fra due persone per ragioni diverse fragili, schiacciata dalle vostra giusta  esigenza di rassicurazione, appesantita dalla fatica di trasmettere sempre positività e allegria.
Forse per questo Alice ci sono momenti in cui mi sento davvero esausta...

Momenti di oggi

Ti osservo mentre orgogliosa e felice al mare giochi con i bimbi più grandi e guardando loro impari a fare cose "difficili" e poi cerchi nei nostri occhi l'approvazione per le tue nuove conquiste.
Ti guardo mentre soddisfatta e trionfante  ti allontani camminando lungo la spiaggia mano nella mano con il tuo papà e ti giri a guardarmi con quell'espressione furba e vincente, come di chi sta pensando "lo vedi, lui é mio".

Crescere significa...

Crescere significa rinunciare ad andare alla fiera di San Giovanni perché per te è troppo caldo, papà vuole vedere la partita e io senza di voi non starei bene...
Crescere significa portarti al mare tutti i giorni, anche se non mi è mai piaciuto e ricordo estati intere passate senza toccare la sabbia...
Crescere significa consolare una madre troppo anziana anche se con la sua ansia ti sta facendo del male, perché comprendo che non può fare in nessun altro modo...
Crescere significa raccontanti che va tutto bene e cercare di sorriderti sempre perché so che questo è quello che ti può far stare bene...
Crescere significa emozionarsi è ritornare bambina per il semplice fatto di tenere in mano una piccola meravigliosa tartarughina nata da pochi mesi.
Oggi la mamma di fronte a quella piccola vita, poco più grande di una vecchia moneta da cento lire, si è emozionata come quando era poco più grande di te...

Donna e molto di più

Oggi mentre mi preparavo per andare al mare pensavo che sono felice di essere nata donna. 
Anche se non sono una persona particolarmente femminile, certi dettagli un po' frou frou, mi piacciono e sono contenta di poterli avere.
Un costume a fiori colorati, una gonna a ruota, una borsa piena di tasche, un telo da mare divertente...
Essere donna non è solo creme, profumi e brillantini, basta un dettaglio ed ecco uscire fuori la donna che è in noi!
Ma dire a te che sei la femminilità in miniatura certe cose é un po' come insegnare a contare a papà...

Ti racconto tua mamma

Se mi dici che vieni ti aspetto
Se mi dici che mi vuoi bene ti credo
Se mi dici che te ne vai ti saluto
Se mi dici che ci sei ci conto
Se mi dici che hai bisogno ci sono
Se mi dici che sei triste ti abbraccio
Se mi dici che sei stanco ti aiuto
Se mi dici che sei solo ti accompagno
Se mi dici che stai male ti penso
Se mi dici che mi vuoi arrivo
Questa sono io Alice e quello elencato sopra è il mio modo di vivere le cose.
Credo a ciò che le persone mi raccontano, cerco sempre di fare del mio meglio per far star bene le persone a me care e ritengo di essere una persona affidabile.
Non sono certa che il mio modo di vivere sia quello giusto, anzi sinceramente penso proprio che non lo sia, infatti non te l'ho detto perché tu prendessi esempio da me, ma solo per darti qualche elemento in più per comprendere la tua mamma.

Week end!

Mi sono svegliata presto in questo week end di fine giugno, iniziato ieri con qualche ora di anticipo grazie alla magnifica idea di mangiare una buona piadina in spiaggia, sul grande tavolone del mare.
Guardo papà che dorme beatamente accanto a me e un po' lo invidio ma di più lo amo...
Penso a te che dormi tranquilla nella stanza accanto e mi godo gli ultimi istanti di silenzio prima che la nostra piccola "folletta putiferia" si svegli riprendendo i discorsi esattamente dove li aveva lasciati circa nove ore fa.
Sinceramente ho fame e non vedo l'ora che vi svegliate tutti per godere di una buona colazione al bar prima di andare al mare in bicicletta.
Sono stranamente pervasa da una strana sensazione di contentezza che un po' mi spaventa, forse perché non capisco esattamente da dove arrivi e ho paura che finisca da un momento all'altro. In fondo quello che ci aspetta è "soltanto" un week end di famiglia, senza niente di speciale se non noi. Mi sento euforica come se fossi in vacanza e scalpito dall'idea di far iniziare questo sabato...
Che dici Alice, ti svegli e collabori con me nell'azione di disturbo del beato sonno ristoratore di papà?


venerdì 21 giugno 2013

Che bello vederti felice!!!

Che bello vederti felice, come oggi che è stata per te una giornata intensa e ricchissima di emozioni. Prima ti sono venuti a trovare i nonni insieme a zia "Mela", poi siamo andati a mangiare tutti assieme dalla "Micca", il tuo ristorante preferito, poi hai fatto la nanna in camera con la nonna "Abba" e dopo la merenda con la zia, poi sono arrivati zia "Gnegna" e zio "Feffo", poi hai giocato tantisimo in spiaggia con zio Feffo, poi per cena abbiamo fatto un "pic nic" in spiaggia col papà, poi siamo andati a prendere il gelato buono in bicicletta, poi siamo andati a vedere i libri e abbiamo comprato un libro nuovo... E ora infine nanna per tutti!!!
Un venerdì intenso, pieno, e meravigliosamente pieno della tua gioia e delle tue trascinanti risate!

Cose di un anno fa...

Un anno fa la prima visita dal chirurgo...
Un anno fa in questi giorni tutti mi stavano ripetendo che la mia cisti era appunto solo una banale cisti praticamente invisibile e che toglierla sarebbe stata una vera idiozia visto che sarebbe rimasta un'evidente cicatrice...
Un anno fa nessuno è riuscito a convincermi nemmeno per un istante, nessun discorso ha mai cancellato quella sgradevole sensazione che mi assaliva ogni volta che pensavo a quella strana pallina che forse non si vedeva, ma che io sapevo che c'era...
Col senno di poi oggi, a distanza di un anno posso solo dire "per fortuna!"...

Un anno fa tu dicevi "toccia" (doccia)  e "agua" (acqua) e piangevi con grossi goccioloni quando in spiaggia non trovavi la tua amichetta Gaia che per te era "Caia"...
Un anno dopo, dici perfettamente doccia e acqua e pur amando la seconda detesti la prima... E piangi non perché non c'è Gaia, con la quale quest'anno non avete praticamente mai giocato, ma piangi e ti disperi perché al mare dopo il bagno bisogna appunto fare la tanto temuta doccia...

Un anno fa scrivevo in questo blog i miei auguri silenziosi ad una sorella che non frequentavo più, davo il mio messaggio di buon compleanno ad una zia che tu non avevi mai conosciuto, e della quale ignoravi completamente l'esistenza.
Un anno più tardi abbiamo festeggiato insieme a zia "mela" che per la prima volta ci è venuta a trovare a casa nostra, il giorno del suo compleanno, tu le hai cantato la canzone "tanti auguri" e le hai dato una forte abbracciatona per farle sentire il tuo affetto...

Sono trascorsi "solo" dodici intensi mesi da quel 21 giugno 2012 eppure sono successe e cambiate tante cose e oggi per tanti motivi, aver vissuto e trascorso questa giornata in questo modo mi sembra un miracolo.


giovedì 20 giugno 2013

La mia eredità

Sempre più spesso Alice mi domando quale sia il senso di questo blog, di questi lunghi o brevi monologhi che sono diventati parte della mia quotidianità, di questi spaccati di vita che racconto praticamente ogni giorno e che, proprio come delle pennellate, dipingono la nostra vita da ormai oltre tre anni.
Non credo ci sia un senso.
Ho iniziato con l'altro blog quando tu eri nella mia pancia e poi ho continuato, un po' per affetto e forse anche per abitudine... E non ho più smesso anche se tante volte ho creduto che sarebbe stato meglio.
A volte mi chiedo che penserai tu quando lo leggerai... Se ti piacerà o sei ve invece ti chiederai perché io abbia perso tanto tempo a scrivere cose di cui non gliene fregava niente a nessuno.
Poco fa però, riflettendo su un commento di un'amica, o pensato che in ogni caso non è da tutti ritrovarsi con in mano una sorta di diario di quella che è stata la propria infanzia. 
In fondo questo è quello che avrai tu quando sarai grande, il racconto dettagliato e quotidiano della tua vita, fin dai primi mesi della gravidanza. Potrai leggere quando hai fatto i primi passi, potrai scoprire  qual è stata la tua prima parola e attraverso queste pennellate potrai ripercorrere questi anni. 
Non so ancora quanto a lungo continuerò, forse un giorno nemmeno troppo lontano smetterò improvvisamente, proprio così come ho iniziato ma quello che è stato scritto resterà e sarà la mia eredità per te, il mio dono a mia figlia.

Semplicemente amicizia

Più volte durante questi oltre tre anni di blog ho cercato di raccontanti cos'è l'amicizia ma non sono mai riuscita a trovare le parole giuste.
Amicizia Alice, è sapere che qualcuno a cui hai voluto molto bene e che non senti probabilmente da quasi 20 anni sta attraversando un momento difficile e sentire l'irrefrenabile voglia di fare una telefonate per starle vicino. Amicizia e ritrovarsi a parlare come se dall'ultima volta fosse trascorso solo un minuto... 
Amicizia è semplicemente questo Alice.

Il valore del tempo

Il mio tempo ha un valore.
Lo aveva prima e lo ha ancora di più dopo il cancro, ora che so che nella vita davvero non possiamo avere certezze: oggi ci si siamo, domani non si sa.
Per questo se prima attendere invano qualcuno che non rispetta l'orario di un appuntamento semplicemente mi infastidiva, ora mi fa davvero imbestialire.
Non sono più disposta a tollerare certe mancanze di rispetto.
Vorrei che tu Alice imparassi presto il valore del tempo, il tuo e quello degli altri, vorrei che tu imparassi il rispetto, quello che devi pretendere per te stessa e quello che devi dare agli altri.
E non sarebbe nemmeno male se nel frattempo anche il resto del mondo i parasse il valore del tempo: è il bene più prezioso che abbiamo e ogni istante perso non si può recuperare.

mercoledì 19 giugno 2013

Uno strano concerto

Conversazione di pochi minuti fa aspettando l'arrivo di Elena.
Tu: "mamma intanto io e te facciamo un concerto musicale?"
Io: "va bene ma come si fa?"
Tu (contenta di poteri finalmente insegnare qualcosa): "io suono la chitarra e tu leggi..."
Sinceramente Alice devo dire che non mi é molto chiaro il mio contributo al concerto...
Forse tu devi aver valutato che visto quanto sono stonata era meglio se fossi rimasta in silenzio...
Ehm mm, in ogni caso temo che il tuo concetto di "concerto musicale" sia leggermente da perfezionare...

martedì 18 giugno 2013

Il significato dell'amicizia

È già da alcuni giorni Alice che vorrei spiegarti il significato della parola amicizia.
Ci ho provato diverse volte, ma ogni volta che iniziavo un post lo cancellavo prima di finirlo.
Oggi allora mi sono chiesta come mai avevo questo blocco e improvvisamente ho capito che l'amicizia non si spiega, si sente basta. 
L'amicizia é fatta di piccoli gesti, di momenti, di silenzi ma anche di parole. 
L'amicizia è fatta di rispetto ma anche e soprattutto di sincerità.
L'amicizia è un elemento fondamentale per l'equilibrio di ogni essere umano Alice. 
Ma l'amicizia, quella vera, non è facile da trovare. 
In tanti si proclamano "amici" ma quelli veri si contano sulle dita di una mano.
Io spero che tu da grande sarai una brava amica e che avrai delle ottime amiche al tuo fianco.
Nel frattempo sorrido quando ti sento che mi dici "sei la mia milloe (migliore) amica mamma!"

La tua prima Barbie

La tua prima Barbie o "babby" come la chiami tu, innanzi tutto non è una vera Barbie ma un'imitazione economica e piuttosto mal riuscita... 
Oggi visto che al self service dove abbiamo pranzato prima di fare la spesa non ti avevano dato l'omaggio per il menù baby, ho deciso di accontentare il tuo desiderio e di fare la spesa più tranquilla e ti ho comprato un surrogato di Barbie. Ovviamente aimtuoi occhi innocenti e ingenui è una Barbiened io non ho voluto disilluderti. L'hai tenuta abbracciata durante tutta la spesa e una volta fuori hai voluto che te l'aprissi... E poi mi hai chiesto "la nudamo?" ( la snudiamo?).
Un giorno forse capirò perché vuoi snudare tutte le bambole...

Chi sei tu?

Oggi ho cominciato ad avere il sospetto di non conoscerti come pensavo.
Dopo una lunga mattina di pesanti pulizie casalinghe, ho deciso di andare a mangiare insieme a te al self service del centro commerciale e poi di approfittare del fatto che eravamo già lì per fare la spesa.
Per te avevo ordinato la "ciccia coi funghetti trallalà" che di solito ti piace molto.
Per me avevo preso la  pasta col pesto con pomodorini e fagiolini, che di solito mi piace molto.
Per entrambe avevo preso un'invitante crostatina con crema e albicocche, certa che tu che da sempre detesti la crema, avresti mangiato le albicocche e avresti lasciato a me la base di frolla con la crema.
Tu dopo il primo boccone hai deciso che volevi mangiare i miei maccheroni al pesto e così é stato.
Io ovviamente ho mangiato la scaloppina ai funghi...
Tu dopo aver assaggiato la prima fetta di albicocca hai voluto assaggiare anche la base della crostatina e hai deciso che non volevi "neanche una bicocca" ma solo la base della crostata mignon... Naturalmente crema compresa....

lunedì 17 giugno 2013

Problemi che non ci sono

I problemi si risolvono: quasi sempre, quasi tutti.
Eppure la gente passa ore, giorni, settimane, mesi a preoccuparsi di situazioni che poi magicamente si risolvono da sole... e nel frattempo ha perso tempo e la possibilità di goderselo fino in fondo.
Sono poche le cose che non hanno soluzione.
Dovremmo imparare a preoccuparci soltanto di quelle poche cose.
Ma non lo facciamo.
Siamo troppo impegnati a lamentarci del nostro quotidiano, e se fa caldo perché fa caldo, e se fa freddo perché fa freddo, e i vicini troppo rumorosi, e la lavatrice che ha smesso di funzionare, e i chili di troppo...
Io Alice, mi sono stancata di ascoltare e consolare le persone che non hanno problemi veri, che non sanno nemmeno quali siano, che possono permettersi il lusso di lamentarsi di cose che fra due ore nemmeno ricorderanno.
Se il cancro mi ha cambiata in qualcosa mi ha cambiata proprio in questo.
Non sono più disposta ad avere pietà per chi nemmeno si ricorda di chiedermi come sto.
Non riesco più a dire "mi dispiace" quando l'unica cosa che riesco a pensare è "tu puoi risolvere il tuo problema, quindi muoviti e fallo e soprattutto smetti di lamentarti del nulla!"
Sono cattiva? Cinica? Insensibile?
Forse sì, può essere che lo sia diventata.
Qualcuno mi ha detto che forse col tempo tornerà la Chiara "di prima". Ma sai che c'è Alice, la verita è che a me va benissimo questa Chiara, più schietta e diretta e se per questo motivo, lungo questo viaggio chiamato "vita" perderò qualche persona, significa che non eravamo fatti gli uni per gli altri e che per quanto mi riguarda non ho perso nulla, ma mi sono solo alleggerita di una inutile e scomoda zavorra.

Il cartone animato di papà

Oggi mentre preparavo il pranzo, di fronte alle immagini di una partita di calcio che scorrevano davanti al tuo sguardo annoiato hai esclamato: "ma quetto è il cartone animato pefeito di papà!"...
Sinceramente Alice non credo che papà intendesse questo quando aveva espresso il concetto di "trasmetterti la passione per il calcio...". Non credo si sarebbe mai aspettato che tu un giorno lo avresti definito "cartone animato"...
Comunque tanto come informazione credo e temo che il cartone animato preferito di papà in realtà sia lo stesso tuo, ovvero: Peppa Pig! Non vorrei dirlo ma secondo me è perché si immedesima in papà  Pig...

Sogni di famiglia

Papà fa sogni che quasi mai ricorda.
Io sogno spesso ma non sempre al risveglio mi ricordo cosa.
Tu fai "butti sogni" quando vuoi una dose aggiuntiva di coccole e sogni aquiloni rosa quando sei felice.
Heidi sogna molto e russa troppo!!!
Questa notte io è te abbiamo avuto un'attività onirica piuttosto movimentata.
Io ho sognato che papà stava per diventare padre del bimbo di un'altra donna, e come se questo non fosse sufficiente a trasformare il mio sogno in un incubo, aveva anche deciso di giocare a pallavolo, cantare in un'orchestra indossando una discutibile e ambigua camicia aderente tutta "uccicante" e suonare la tromba... No Alice in questo caso non vale il ritornello della favola di Cenerentola "i sogni son desideri...".
Tu invece ti sei svegliata dicendo che avevi sognato tavole da surf, naturalmente rosa... E hai subito detto che da grande la vuoi comprare, "osa peò" (rosa però)...
Forse i tuoi amati aquiloni durante la stagione balneare sono andati in ferie e sono stati repentinamente sostituiti dalle tavole da surf? 
Se è così mi sa che in autunno sognerai improbabili zucche di halloween... rosa!

domenica 16 giugno 2013

Dieci delle tue assolute certezze

Secondo te le mamme non possono in nessun caso andare in garage, perché il garage é un posto per i papà...
Secondo te un bambino si puó considerare grande solo se fa la pipì da solo...
Secondo te una pancia è cicciona se uno mangia troppi "bittocchi" (biscotti)...
Secondo te il cerotto cura tutte le bue e basta un abbraccio per stare subito bene...
Secondo te la "sbobba" (passato di verdura) é un cibo prelibato...
Secondo te al ristorante tu puoi mangiare solo i tortellini al ragù...
Secondo te al mare in ogni stabilimento ci sono "Macco e Tella" (Marco e Stella)...
Secondo te tutti i bimbi hanno un papà, una mamma... e un cane...
Secondo te papà in ufficio "conta i numeri"...
Secondo te saltare nel fango é davvero un'attività ludica molto divertente, e si può praticare anche con le scarpe nuove e i pantaloni rosa...

Luci e ombre su di me

Mentre aspetto che il semaforo diventi verde, con te seduta dietro e il piede ben piazzato sul marciapiede per mantenere l'equilibrio, guardo l'ombra del mio volto riflessa sull'asfalto. 
Un'ombra che non tradisce difetti, anomalie e imperfezioni, un'ombra che pare e appare normale e rimanda un'immagine che sembra uscita dai miei ricordi.
È strano pensare come il sole metta in luce ogni dettaglio e al contrario l'ombra lo celi meravigliosamente bene...
Pochi attimi per riflettere ed ecco che il semaforo scatta e il sottopassaggio finalmente è solo nostro. Ora io ricominceró a pedalare e so già che tu alzerai le mani e griderai "katuuun" e il sole tornerà ad evidenziare anche ciò che l'ombra aveva magicamente oscurato.

Non solo rosa

Ti piace il rosa.
Lo so io e lo sanno bene tutti quelli che ti conoscono e ti incontrano.
L'unica "discussione" che hai avuto con la tua amica Arianna è stata sul fatto che il rosa è il "tuo" colore e non può qui di essere anche il suo...
Per te fare bei sogni significa sognare aquiloni rosa che si librano nell'aria...
Se qualcosa è di colore rosa é sicuramente tuo e se devi scegliere il cono dove preparare il gelato finto, puoi scommettere che sarà sempre quello rosa...
Una cosa però la devi sapere: ci sono cose che non sono rosa. Il cielo è azzurro, il mare verde o blu, il prato verde, il sangue rosso... e le cannucce    con cui bevi il latte la mattina non sempre sono rosa. Nella pacchetto erano di colore misto e quelle rosa stanno drammaticamente finendo... volevo darti questa brutta notizia...