Fra noi che abbiamo avuto la sfortuna di ricevere una diagnosi di cancro si crea un legame invisibile ma indissolubile.
Ci comprendiamo.
Capiamo le nostre paure, condividiamo i timori e le speranze, conosciamo quella terribile sensazione di precarietà che ti attraversa, ti raggela e spazza via la tranquillità.
Gli altri che per loro fortuna del cancro hanno solo sentito parlare, possono solo immaginare.
Ma immaginare non è la stessa cosa che vivere sulla propria pelle.
Così noi "sopravvissuti" gioiamo se i nostri compagni di sventura superano brillantemente gli incontri del "follow up" e ognuno che ce la fa è una piccola grande vittoria personale.
E un po' alla volta ti illudi che aver avuto un cancro ci renda tutti immuni da averne altri. Ci speri.
E poi un giorno una compagna di viaggio ti dice che forse il male è tornato, da un'altra parte, c'è il dubbio, devono verificare... Fare accertamenti.
E tu resti ammutolita.
Non ci credi.
Non vuoi credere.
Non ci puoi credere.
E all'improvviso tutti i tuoi problemi svaniscono e capisci che non sei immune da nulla...
E vorresti poter fare qualcosa per quell'amica che sta vivendo di nuovo una grande paura.
Provi a immaginare come sta.
Continui a pensare che non è giusto.
Non c'è nulla di giusto in tutta questa storia, in una bambina che sta crescendo con la paura di veder star male la sua mamma.
In una mamma che deve essere coraggiosa anche per lei.
Ecco, io oggi Alice vorrei poter abbracciare forte quella mamma e dirle che anche se non sono nessuno io per lei ci sono.
Per parlare, per ascoltare, per stare in silenzio, per sfogarsi, per arrabbiarsi, per piangere, per ridere, per qualsiasi cosa "io per te ci sono e ci sarò sempre.
Perché io posso capirti.
Perché fra noi che abbiamo vissuto il cancro si crea un legame speciale e anche se ci conosciamo poco e non ci vediamo spesso per me sei un'Amica, con la A maiuscola.
I miei pensieri stasera sono tutti per te. In bocca al lupo sorella!".
Stasera Alice la mamma si sente impotente, abbi pazienza!