giovedì 31 luglio 2014

"Icsetta"

Qualche giorno fa al centro commerciale ci hanno regalato un calendario speciale per segnare ogni giorno tutte le volte che ti lavi i denti. Tu che vivi tutto come un gioco ne sei stata subito entusiasta e lo hai subito voluto attaccare vicino alla porta del bagno con appoggiata lì accanto una matitina per poter fare la "icsetta" (così tu chiami la crocetta) ogni mattina e ogni sera. 
Ed è tanta la voglia di farla che è difficile convincerti che bisogna farla non prima ma dopo essersi lavati i denti...

E si ritorna bambini...

Mi dicevano che da anziani si ritorna bambini e guardando i tuoi nonni Alice mi costa ammettere che è davvero così. Fanno i capricci ma sgridarli è difficile perché hai in mente quando erano loro a sgridare te. E allora ti ritrovi a cercare di farli ragionare ma non ci riesci perché loro sono convinti di avere la stessa forza e la stessa energia di quando erano giovani e non ti ascoltano perché tu sei la figlia e loro hanno di certo ragione. E tu non vuoi che restino soli e cerchi qualcuno che possa restare accanto a loro per aiutarli e per fargli compagnia... E loro lo mancano via perché "non hanno bisogno di nessuno", così dicono... E tu ti arrabbi, ma non serve a niente...
Che difficile è Alice essere madri e allo stesso tempo figlie, che difficile trovarsi a trattare i propri genitori come fossero i tuoi figli, che difficile non vederli più come coloro ai quali chiedere un appoggio ma coloro che del tuo appoggio hanno bisogno, che difficile aiutare chi non vuole essere aiutato, che difficile vedere invecchiare e spegnersi la propria madre e il proprio padre...
Sono giorni difficili questi per me e la testardaggine dei nonni di certo non li rende più semplici...

mercoledì 30 luglio 2014

Il tuo modo di dire ti voglio bene...

Tu mi stupisci Alice, con la tua dolcezza, con il tuo incredibile modo di farmi sentire l'affetto che hai per me, con il tuo modo di essere. 
Come oggi quando guardando la bambolina che ho appesa al collo, tutta soddisfatta mi hai detto:
"Lo sai perché te la ho regalata?"
"Strano", ho pensato, "ho sempre pensato che fosse un regalo di papà...", comunque, "no, non so perché me l'hai regalata", curiosa di sentire la tua risposta. Immaginavo una cosa del tipo "perché così ti ricordi sempre di me", invece tu canticchiando a bassissima voce mi hai sussurrato.
"Fare le cose è un modo per dire ti voglio bene".
Ancora una volta Daniel Tiger il mitico protagonista del tuo nuovo cartone animato preferito, con le sue siglette e le sue massime ti ha suggerito come esprimere le tue emozioni... e come emozionare, aggiungo io!
Grazie Daniel e soprattutto grazie Alice, tu sai sempre arrivare al mio cuore!

Chi sono io?

"Chi sono?".
Sempre più spesso mi scopro diversa e non mi riconosco nella mia quotidianità e nel modo che ho di affrontarla e questa domanda insidiosa si affaccia fra i miei pensieri in quelle lunghe ore di silenzio e solitudine che all'inizio mi spaventavano e cercavo di allontanare e che ora invece mi appartengono e fanno parte delle mie giornate.
Quando tutto tace intorno a me, mentre tu da brava giochi o dormi io penso, rielaboro, osservo, immagino, studio, valuto, guardo... Ma non sogno quasi più. Ho smesso di farlo perché ho scoperto che poi fa troppo male risvegliarsi. Vivo alla giornata e faccio un'incredibile fatica a fare progetti a lungo termine. Già arrivare al fine settimana è troppo per me e mi infastidisce terribilmente.
E mentre io vivo questa vita con una sensazione di rallentamento, tutto intorno a me continua a girare allo stesso modo e alla stessa velocità e io mi sento "in prestito" e spesso fuori luogo in questo mondo che corre, va di fretta, è pieno di impegni e di energia.
E allora mi guardo e mi chiedo "chi sono?", "cosa sono diventata?", "quando mi sono trasformata in una persona in cui non mi riconosco?", "dove sono finiti i miei sogni?".
Ecco Alice oggi mi sento così, frastornata e confusa da un giorno che inizia col diluvio e tre ore dopo è pieno di sole. Speriamo che il clima e non solo lui si stabilizzi almeno per qualche ora...


martedì 29 luglio 2014

Una giornata "assulda" dentro un'estate "assulda"

Eccoci giunti in fondo a una giornata "assulda" come diresti tu o pesante come direi invece io. L'ennesima giornata di pioggia di questa estate definitivamente inconsueta e mentre cercavo di pensare a come impegnare il tempo ecco che l'idea di mettere a posto la mia macchina che cominciava ad avere qualche cosa di troppo che non funzionava ha preso il sopravvento di tutto il resto. Pensavo di cavarmela con un'oretta di tempo e poi di riuscire a fare altro. Invece una mattina persa in un'officina a cercare di intrattenerti, mentre fuori il diluvio e il traffico facevano da sfondo alla noia di una giornata che sembra uscita dal mese di novembre.
Nel pomeriggio non è andata meglio e la noia e la stanchezza di entrambe ci ha innervosite rendendo difficile anche attività normali come fare la spesa.
Ora finalmente siamo a casa e mentre stesa sul letto guardo fuori dalla finestra sperando che domani sia un giorno migliore, sopra la mia testa al di sopra del vetro vedo bagliori di luce che vorrei fossero fuochi d'artificio ma so perfettamente che sono fulmini... 

Che sarà di noi?

E poi un giorno Alice ti capita di parlare con una ragazza, quella che potresti essere tu fra qualche anno, e ascolti quello che dice di sua madre, del rapporto che ha con i suoi genitori, e mentre ti racconta che anche se non vuole spesso fa le cose di nascosto perché non "può dirglielo" perché loro non capirebbero, mentre ti dice che spesso le dicono di no senza però spiegarle le ragioni, ti domandi che genitore sarai tu e speri di riuscire a fare di meglio. Pensi a quale potrebbe essere il modo giusto per avere un buon dialogo con tua figlia quando sarà più grande per non sentirti dire un giorno "se mi dice di no papà lo ascolto ma se sei tu mamma me ne frego e lo faccio lo stesso...".
Tutto sommato devo ammettere che fin qui è stato piuttosto facile essere tua madre, molto di più di quello che avrei pensato, ma il tempo passa in fretta Alice e spesso mi chiedo "che sarà di noi?".

lunedì 28 luglio 2014

Io ti difendo

Io ti difendo Alice dalle api che passeggiano pigre sul pavimento della nostra camera mentre tu a poca distanza cammini a piedi nudi (anche se io ti di o mille volte al giorno che non devi farlo) e anche da quelle che dispettose ti ronzano pericolosamente attorno mente mangi la banana.
Io ti difendo Alice dai bambini maleducati che osservati da genitori inutili e altrettanto maleducati tirano pesanti palloni di cuoio che sfiorano le teste di voi che più piccoli giocate ignari del rischio che corre veloce sulle vostre teste.
Io ti difendo Alice da chi pensa che raccontarti tutte le tragedie e le tristezze della vita ti possa rendere una persona più forte e anche da chi ti tratta come se avessi sei mesi senza rendersi conto che il tempo è passato e tu sei cresciuta.
Io ti difendo Alice, lo faccio oggi e lo farò sempre perché sei carne della mia carne e chi mette in pericolo il tuo equilibrio, la tua serenità, la tua salute, se la deve vedere con me che quando mi arrabbio non guardo davvero più in faccia nessuno!

Gesti che fanno la differenza...

Oggi abbiamo iniziato la settimana andando a Ravenna a trovare i nonni. L'ultima volta che ci siamo stati di fronte al "bozzolo" del nonno tu ti sei intimorita. Anche oggi all'inizio non volevi avvicinarti a lui e nascondevi la faccia sul mio petto per non guardarlo. Poi ti ho ricordato di quando ieri anche tu hai sbattuto la testa nel muro e allora tu rimando a debita distanza hai cominciato a raccontare ai nonni che a te però il "bozzolo" non era venuto perché la mamma ti aveva messo "l'annica (arnica)".
Poi all'improvviso mentre mangiavi un biscotto lo hai diviso a metà e ti sei prima avvicinata al nonno poi hai allungato la mano dicendogli "tieni nonno!". 
Ecco Alice il tuo gesto semplice e spontaneo mi ha commossa e vale di più di tutti i baci che il nonno ti chiede e tu non gli dai. È stato il tuo modo di dirgli "ti voglio bene nonno!", hai diviso con lui non soltanto quello ma anche gli altri biscotti, felice di poter essere tu a fare qualcosa per lui.
Grazie Alice per essere così come sei!

domenica 27 luglio 2014

... bene è un'altra cosa...

A chi mi chiede come sto potrei tranquillamente rispondere: "non sto male, ma bene è un'altra cosa!".
Per fortuna il tempo aiuta a curare e guarire tutte le ferite, anche quelle che sembrano irrecuperabili e poco a poco la normalità prende il sopravvento su tutto, si ricomincia a dormire, a mangiare e anche a sorridere o addirittura ridere e scherzare, come mi è capitato oggi, quando all'improvviso mi sono scoperta per qualche minuto ad essere la persona che gioca e scherza senza nemmeno una ragione.
Quando me ne sono accorta mi sono stupita da sola e ho pensato "bentornata mamma Chiara, mi sei mancata!".

La macchina che va "folte"

Ci sono cose che ti affascinano e ti restano impresse come se fossero marchiate a fuoco nel tuo cervello. Come quando ti abbiamo raccontato che prima di avere te, papà ed io avevamo una macchina diversa da quella che tu conosci e riconosci benissimo. Non ricordo di averti detto che andava più forte, ma di sicuro ti ho detto che era più piccola. Mi hai chiesto di vederne una simile e l'altro giorno ti ho fatto vedere quella di Michela, la nostra vicina di casa. Ti sei subito esaltata e pensavi anche di andare via con quella... Ora sono almeno tre giorni che racconti a tutti che hai visto "la macchina che va folte (forte)"...
Continuo a chiedermi chi ti ha raccontato che la mini sia una macchina che va forte...

sabato 26 luglio 2014

Temporali estivi

Quando ero una bambina poco più grande di te Alice, io aspettavo con ansia i temporali estivi. Per una come me che non amava il mare era un modo come un altro per evitare "la tortura" di dover andare in spiaggia e resistere tante ore sotto il sole rincorrendo l'ombra dell'ombrellone.
Quando il tempo era brutto potevo finalmente restare a casa e giocare a casa o per strada con le mie amichette. I giorni di pioggia per me erano i miei preferiti.
None lo ricordavo ma oggi quando é iniziato l'ennesimo temporale dell'estate più piovosa della mia vita, mentre sbuffavo arrabbiata e annoiata guardando i lampi fuori dalla finestra, mi è subito venuto in mente e ho sorriso pensando a come cambiano le cose.
Chissà se tu Alice preferisci le belle giornate o quelle un po' uggiose dal sapore più autunnale che estivo.
..

Il filo conduttore

Amo fare i regali, di solito amo più farli che riceverli. 
Riceverli di solito mi crea un certo imbarazzo anche se ultimamente devo dire che ho cominciato ad apprezzare anche quando li ricevo.
Per me fare un regalo è un rito non un dovere obbligato da una ricorrenza.
Una volta mi preparavo con mesi di anticipo a natali e compleanni perché quando vedevo qualcosa che "mi ispirava" lo compravo e lo tenevo da parte per la giusta occasione. 
Ora purtroppo non riesco più ad essere così organizzata.
Spesso mi riduco all'ultimo momento quando addirittura non sono in ritardo...
Una cosa a cui però non sono disposta a rinunciare è il piacere di fare regali, pensando alla persona a cui vanno, valutando i suoi gusti e immaginando la sua reazione.
Oggi, dopo mesi sono riuscita a prendere un regalo a cui tenevo in particolar modo, a una cara amica a cui comprare regali mi risulta particolarmente difficile, forse perché la vedo molto diversa da me, anche se poi pensandoci bene mi rendo conto che probabilmente abbiamo tanti più elementi in comune di quelli che possono sembrare.
Oggi ho trovato la giusta ispirazione e improvvisamente tutto è stato chiaro e incredibilmente semplice.
Un filo conduttore ha unito i pezzi che compongono il regalo e mi sento pienamente soddisfatta del risultato!
Certo sarebbe stato meglio consegnarglielo a mano, ma poi i mesi di ritardo rispetto alla data di compleanno sarebbero stati davvero troppi e questa volta non sarei davvero riuscita a resistere!
Ora posso dedicarmi a pensare alle prossime ricorrenze...

venerdì 25 luglio 2014

Insolito risveglio

Insolito per me addormentarmi sul divano nel primo pomeriggio ma ancora più insolito non sentire che tu al piano di sopra ti svegli e mi chiami e continuare a dormire e risvegliarmi improvvisamente con il tuo sguardo intenso e birichino che mi fissa con una misteriosa aria di marachella...
Così ho aperto gli occhi oggi pomeriggio, senza nemmeno riuscire a capire dove mi trovavo e che giorno era. E non appena mi sono ripresa quando ti ho chiesto se mi avevo chiamata mi hai detto "certo mamma ma poi non mi rispondevi e allora ho finito...".

... e la chiamano estate...

Uno strano luglio, una strana estate, uno strano clima, una strana temperatura. 
È così che ho più volte definito questo assurdo tempo che sto faticosamente attraversando, senza nemmeno rendermi conto di ciò che mi capita intorno, in un modo decisamente surreale e piuttosto apatico. Io sono apparentemente indifferente ma in realtà stordita da tutto ciò che accade, è accaduto, sta accadendo, potrebbe accadere, non è accaduto o non accadrà.
Ogni giorno è una faticosa conquista, mai scontata e contemporaneamente una sfida, vinta o persa a seconda di come è stato vissuto, 
Ecco Alice, così sta trascorrendo per me e di riflesso anche per te questa estate che non ha nemmeno il retrogusto di ciò che avevo immaginato per noi.
Ma nonostante tutto io sfido le condizioni meteorologiche e non solo quelle e ti porto al mare ogni volta che il tempo ci lascia almeno sperare in qualche ora di sole e guardando il tuo sorriso e la felicità che emanano i tuoi splendidi occhi mi dò una pacca sulla spalla e da sola mi faccio i complimenti, perché in questa strana estate tu stai vivendo un sacco di bei momenti. Dalle giornate al mare, ai lavoretti in spiaggia con Gloria o con Sara, dai bagni con i braccioli e la tavoletta insieme a Giulia o a Leo ai giochi sullo scivolo, dalle cene al "ittoante col tuo mooso" (ristorante col tuo moroso) o in compagnia delle tue amiche, alle divertenti serate alla baby dance, e credo che questi mesi di vacanza siano per te il giusto stacco dopo i lunghi mesi invernali e se ricorderai qualcosa non sarà di certo qualcosa di strano ma probabilmente sarà il tuo primo incontro ravvicinato con un cavallo "veo" (vero)!

Ognuno nel suo letto!

Quando questa notte ti sei svegliata piagnucolando perché ancora una volta ti bruciava la "Berny" (ormai la tua "patatina" ha definitivamente cambiato nome), mentre stesa sul nostro letto ti mettevo la cremina, pensavo che sarebbe stato davvero difficile convincerti a tornare nel tuo letto. Ma quando papà ti ha chiesto dove avresti dormito, pronto anche lui a sentire la risposta "qui!", tu mentre ti alzavi hai detto "nel mio letto!", con una naturalezza assolutamente disarmante e poi sei corsa in camera tua lasciandoci di stucco. Increduli ti abbiamo urlato "buonanotte" dalla nostra camera e la tua risposta un po' scocciata è stato il segnale che volevi davvero dormire in camera tua...

giovedì 24 luglio 2014

I tuoi "lavori di casa"

Ultimamente chiedi spesso se ci puoi aiutare a fare le cose e cerchi in tutti i modi di renderti utile. Uno dei tuoi compiti preferiti è quello di dare da mangiare ad Heidi.
Hai qualche difficoltà ad aprire il bidone delle sue crocchette ma poi sai benissimo che devi dargliene solo due palettine e una volta fatto rimetti tutto a posto. 
Oggi dopo aver finito mi hai detto che questi sono i tuoi "lavori di casa".
Ho paura che se lo di i in giro qualcuno mi avvisi di sfruttamento minorile...

Una serata importante

Una serata importante quella di ieri. Prima a cena col tuo "mooso" poi alla baby dance in spiaggia con lui e "Monti" la tua amichetta dove hai fatto le ore piccole divertendoti come credo di averti vista pochissime volte nella vita. Quando siamo tornate a casa eri esausta e forse l'intensità della serata ti ha fatto sentire un po' meno la mancanza di papà, almeno lo spero. Dopo una doccia necessaria per togliere la sabbia e il sudore sei corsa a letto per occupare il posto di papà e in pochi minuti senza nemmeno la favola della buonanotte sei crollata.
Peccato che durante la notte i tuoi sedici chili siamo incredibilmente riusciti ad occupare molto di più di metà letto e a me è rimasta soltanto una piccola striscia nella quale dormire... Almeno non hai scalciato...

Amiche da lontano...

E poi Alice una sera torni a casa e così come preannunciato nella buchetta delle lettere trovi ad aspettarti una sorpresa: una busta contenente un regalo di un'amica che da lontano é riuscita a farti sentire la sua discreta ma importante presenza.
Un pensiero importante che ti ha fatto prima sorridere e poi riflettere sul senso, sul valore e sull'importanza dell'amicizia che è fatta sì di parole ma anche di piccoli grandi gesti che ti aiutano a vivere, attraversare e superare i momenti difficili.
Grazie Silvia!

mercoledì 23 luglio 2014

Beauty!

Un pomeriggio diverso, speciale passato a realizzare uno dei tuoi sogni, un pomeriggio in cui la tua felicità è stata anche la mia e con te mi sono emozionata e sono riuscita a guardare il mondo attraverso i tuoi occhi e il tuo sguardo curioso.
Qualche giorno fa mentre giocavi con la stalla dei "pleimo" (playmobil) mi sei corsa incontro e mi hai detto: "quanto vollei stillae (strigliare) un cavallo velo (vero)". Io ti ho presa in parola e mi è subito venuto in mente che la sorella della nostra nuova vicina di casa ha un cavallo. Così le ho chiesto di portarci a vederlo e ieri quando ti sei svegliata ti ho fatto la sorpresa. Siamo andati alla stalla e abbiamo conosciuto Beauty uno splendido cavallo americano di razza Palomino dallo splendido manto dorato con la criniera e la coda bianchi. Tu lo hai guardato intimorita dalla sua maestosità ma decisa a "stillallo" (strigliarlo) e quando ti abbiamo messa su di una sedia vicino alla sua spalla e ti abbiamo dato in mano la spazzola hai finalmente potuto "stillale" un cavallo vero!
Poi aiutata da Elena la sua padrona gli hai anche dato da mangiare una mela e insieme a suo marito Andrea abbiamo fatto il giro della stalla e conosciuto tutti i suoi eleganti ospiti. Ma il tuo preferito credo sia rimasto proprio Beauty che sembrava davvero il cavallo di Babby "Barbie"!


Quel fastidioso nodo allo stomaco...

Tu, io è quel fastidioso nodo allo stomaco che si è svegliato con me stamattina e con il passare delle ore invece di diminuire si è addirittura rinvigorito. 
Insieme siamo andati in giro e abbiamo condiviso un sacco di momenti. La sua presenza nemmeno troppo discreta ha addirittura spento la mia voglia di fare shopping rendendo impossibile qualsiasi genere di acquisto, anche quelli per te che di solito vincono su tutto. 
Mi sento di nuovo come se mi stesse per investire il locomotore di un treno e ho la netta e chiara sensazione che se mi giro indietro posso addirittura vederlo. 
Oggi direi che ci sono ampi margini di miglioramento...

Il nonno col "bozzolo"

Oggi vista la brutta giornata e il mio pessimo umore ho pensato di non andare al mare e di approfittarne per andare a trovare i nonni. Siamo arrivate presto a Ravenna e abbiamo trovato il nonno Mario che ieri è stato dimesso dall'ospedale (più per mancanza di posti che per un'improvvisa guarigione miracolosa) ancora seduto a tavola intento a fare colazione.
Ti avevo preparata al fatto che era caduto e ti avevo anche fatto vedere una sua foto affinché tu non ti spaventarsi di fronte al suo evidente ematoma sulla faccia. Tu sei stata subito intimorita e non ti sei mai avvicinata a lui. Io non ho insistito e ho rispettato il tuo evidente distacco e tu mi hai più volte detto che non eri spaventata ma che ti faceva un po' impressione "il bozzolo del nonno".
Quello che non mi è chiaro è se il bozzolo è il bernoccolo o il livido sotto l'occhio ma non importa, tanto il risultato non cambia!

Adiós papà!

E poi giusto un attimo prima che papà esca di casa per andare prima in ufficio e poi a Madrid, ecco che tu dopo averlo abbracciato ed essere già ritornata a giocare perché "tanto poi torni", rompi il silenzio con uno squillante "adiós" al quale è impossibile restare indifferenti.
Con un "ciao" decisamente spagnoleggiante e un sorriso tu hai salutato papà che starà un paio di giorni via per lavoro,  triste perché ti mancherà ma felice perché stasera hai già programmato (tu, non io...) che dormirai nel lettone al suo posto al mio fianco.
Ed io che non amo i saluti nemmeno quando hanno un sapore ispanico, mi sono limitata ad augurargli buon viaggio mentre mi stringevo a lui in un abbraccio che dovrà bastarmi per due giorni.

martedì 22 luglio 2014

Davvero una strana estate

Definire "strana" questa estate che nemmeno mi sembra esserlo è fare un complimento a questi giorni  che di estivo e vacanziero non hanno davvero nulla, nemmeno il clima. Anche il cielo, come me, sembra essersi stufato di nascondere il grigio dietro al sole per dare un'immagine di normalità e per far apparire le cose così come tutti se le aspettano.
E mentre stesa sul lettino mi copro col telo perché fa troppo freddo per restare a maniche corte, chiudo gli occhi e immagino l'estate così come avrei voluto che fosse... Ma poi una goccia di pioggia mi riporta alla realtà e dobbiamo correre a casa per non farci sorprendere in bicicletta dall'ennesimo fastidioso acquazzone.

lunedì 21 luglio 2014

Da bruco a farfalla...

Poco più di sette anni fa una giovane donna inesperta e preoccupata ma piena di entusiasmo e innamorata, ha sorprendentemente lasciato la città in cui aveva sempre vissuto con la sua famiglia "spiccando il volo" verso una nuova vita, piena di incognite ma finalmente scelta da lei.
Quella giovane donna è tua madre Alice, che è uscita di casa in un giorno apparentemente normale, come una donna in fuga, tranciando un cordone ombelicale che la soffocava e che ormai era diventato davvero troppo scomodo e ingombrante e mettendo fra lei e la sua famiglia la distanza necessaria per poter davvero provare a vivere e camminare da sola, senza interferenze di chi ancora si illudeva di poter possedere lei e la sua esistenza.
Sono uscita con naturalezza, dicendo "ci vediamo domani" e sono tornata sì il giorno dopo, ma soltanto per prendere alcune cose e per avvertire mia madre e mio padre che forse sarei stata via qualche "giorno in più". I giorni sono stato molti più di qualcuno e solo a distanza di mesi sono tornata a dormire per un paio di notti nel mio letto, in quella che era stata per anni la mia camera.
L'inizio di quella mia nuova vita è stato dura, anzi durissimo e solo l'amore verso tuo padre mi ha dato la forza per non mollare tutto.
Mi sentivo soprattutto in colpa.
Ero cresciuta consapevole del fatto che sarei dovuta essere il bastone della vecchiaia dei miei genitori, gli avevo promesso che non me ne sarei mai andata e non li avrei lasciati soli. Crescendo però io mi spegnevo giorno dopo giorno soffocata dentro una vita che non avevo scelto e non mi apparteneva, costretta a condurre un'esistenza da vecchia senza mai essere davvero stata giovane.
Non mi ero mai davvero rassegnata a vivere così.
Ho sempre sognato una vita normale: un marito, una famiglia, dei figli, una casa.
Quando ormai avevo davvero perso le speranze e tutti pensavano che il mio destino fosse già scritto, ecco che è arrivato lui che fortunatamente mi ha fatto perdere la testa e mi ha dato contemporaneamente la forza e il coraggio per fare ciò che avevo sempre desiderato.
Qualcuno molto vicino a me mi aveva addirittura già vista a fare prima la "badante" dei miei genitori e poi la donne delle pulizie di casa sua e mi aveva urlato in faccia che sarei sempre stata una fallita e sarei riuscita a sopravvivere alla vita e alla depressione che in quegli anni mi tormentava, solo grazie alla compassione di chi mi avrebbe dato un tetto sulla testa in cambio di un accurato lavoro di pulizie h24.
Ma io sono scappata.
Lontana da casa mi sono liberata di tante paure e inutili fardelli e sono cresciuta, diventando prima una donna poi una madre e una moglie.
In questi anni ho attraversato, combattuto, superato e vinto un cancro, ho perso tre figli e fortunatamente ho vissuto anche la gioia di diventare madre di una splendida bambina e da bruco goffo, timido e impaurito, sono diventata una farfalla e finalmente ho iniziato a volare libera e felice nel cielo che era sempre stato lì a portata di mano ma che io non avevo mai nemmeno visto.
E se sono arrivata fin qui non è certo a loro che devo dire grazie. Da quando sono andata via di casa e da Ravenna nessuno mi ha mai aiutata nemmeno quando ne avrei davvero avuto bisogno. Ho imparato a cavarmela da sola e questo mi ha resa più forte.
Oggi con tutta la forza che ho acquisito mi sento di urlare al mondo che quella giovane donna inesperta e preoccupata, che poco più di sette anni fa ha lasciato Ravenna col cuore pieno di sogni e di speranze, non esiste più, è inutile che continuino a cercarla dentro quel corpo appesantito, dietro a quel volto segnato. Oggi al suo posto c'è una persona diversa, molto più forte, ci sono io che quei sogni li ho realizzati quasi tutti (e nessuno grazie a loro), che possiedo la mia vita e che soprattutto non mi lascio mettere i piedi in testa da chi pensa di potermi trattare con arroganza e maleducazione come fa con i suoi poveri dipendenti.
Io esigo e pretendo il rispetto!
Ecco Alice, tu sei troppo piccola per comprendere questo mio sfogo ma ci sono giorni come oggi in cui vorrei dirti che non sempre essere figli unici è più difficile che trovarsi a combattere con un fratello arrogante e presuntuoso che non ha ancora capito che suo padre sta invecchiando e ora siamo noi a dover aiutare lui, così come lui ha fatto con noi quando eravamo piccoli, restandogli accanto in questo ultimo pezzo del suo viaggio.



Differenze fra maschi e femmine

Ieri ti ho chiesto quali sono le differenze fra maschi e femmine. Prima di avere un fondamentale suggerimento di papà che ti ha evidenziato la presenza del "pisolo" sui maschi e della "berny" sulle femmine, tu hai risposto in questo modo e senza esitazioni: i maschi hanno il "boto" (famigerata fossetta nel mento), le femmine hanno il mento...
A quel punto ovviamente ti ho chiesto se tu eri un maschio data l'inequivocabile presenza del noto sul tuo mento e tu mi hai detto "mamma io sono nata così, col "botino"..."
Eh già, indimenticabile botino che si è fatto vedere subito già dall'ecografia...

domenica 20 luglio 2014

Insalata di riso senza insalata...

Il ricovero del nonno cambia un po' le abitudini e i ritmi della nostra famiglia e crea situazioni inconsuete che tu spesso riesci a vivere con molto più entusiasmo di quanto non riesca a fare io.
Come ad esempio oggi che io mi sono dovuta assentare proprio durante l'orario del pranzo e tu sei rimasta a casa con papà. Durante la mattina mi hai chiesto con naturalezza con chi saresti rimasta mentre io andavo dal nonno, rassegnata/abituata al fatto che ultimamente è capitato piuttosto spesso che tu sia rimasta in compagnia della baby sitter o di qualche tua amica o amico. Ti ho spiegato che papà sarebbe tornato in tempo per restare con te e ne sei stata felice! 
Prima di andare via avevo preparato il riso e tutti gli ingredienti per fare un'ottima insalata ma per essere certa che l'avresti mangiata anche tu ho dovuto cambiarle il nome. La parola "insalata" la rende automaticamente e inspiegabilmente immangiabile così insieme anche a papà abbiamo deciso di ribattezzarla col nome più divertente di "risolata". Tu e papà mentre io non c'ero avete mescolato tutti gli ingredienti e poi le avete anche cambiato il nome trasformandola subito in un fantasioso e buonissimo "riso colorato".
Sarà stato il nome nuovo o il fatto di essermelo trovato davanti pronto, ma alle due e mezza quando finalmente mi sono seduta anche io a tavola, mentre tu dormivi, io mi sono mangiata un'enorme ciotola di "riso colorato" e come diresti tu Alice era davvero gustoso! 

Disegni per tutti!

Oggi prima di andare dal nonno ti ho chiesto di prepararmi un disegno per lui, così poi glielo avrei portato. Tu non ti sei certo fatta pregare e ti sei subito messa l'opera preparando disegni per tutti!
Al nonno hai regalato un suo "ritratto" con tanti capelli e lunghissime braccia, alla nonna hai preparato uno strano arcobaleno con solo quattro colori' rosso, arancione, giallo e verde, a papà pensando al viaggio che farà questa settimana hai disegnato un magnifico aereo rosso, con due grandi ali, una piccola "ala di coda" e tanti finestrini per guardare fuori e a me hai donato il disegno di una casetta rossa con tetto a punta e il camino fumante.
A ciascuno il suo disegno!

Una strana domenica mattina.

Dopo una serata divertente e piacevole passata prima ad ascoltare le canzoni di "Elio" e poi proseguita facendo piacevoli chiacchiere sulla spiaggia, mentre papà si rilassava steso su un lettino e tu giocavi con la tua compagna di scuola e amica Laura, detta ormai "Monti", e dopo una notte un po' turbolenta con un risveglio improvviso, oggi la giornata è iniziata in un modo inusuale. Niente mare ma dopo aver fatto un po' di cose a casa ti ho proposto di andare fino all'edicola tu con la tua bicicletta e io a piedi. Hai accettato con entusiasmo la mia idea e pochi minuti dopo eravamo già per strada.
Tu sei stata bravissima e nonostante l'innegabile fatica non ti sei quasi mai lamentata e io sono stata molto orgogliosa di te. Una cosa continua a stupirmi: ma quanto sei diventata grande!

sabato 19 luglio 2014

Doccia sdoganata!

E finalmente alle soglie dei tuoi quattro anni siamo riusciti a vederti sotto la doccia senza pianti, senza urla, senza capricci, senza promesse e senza ricatti. 
Il getto dell'acqua sulla testa non deve essere troppo forte e non può arrivare da troppo in alto ma non importa, l'unica cosa che conta è che ora non servono bicchieri per risciacquarti i capelli ma si può usare la doccia!!!
Come ci siamo riusciti? In nessun modo, abbiamo semplicemente atteso e rispettato i tuoi tempi tentando di farti capire che non c'era nulla di pericoloso nel lavarsi con la doccia invece che nella vasca da bagno.
Questa volta faccio i complimenti da sola a papà e a me per il buon lavoro di squadra che insieme abbiamo fatto!

Tre anni dopo...

Prendi una bimba nella sua prima estate ed una mamma nella sua prima estate da mamma, prendi due canotta/top praticamente uguali e diverse solo per la taglia, unisci tutti gli ingredienti, assegna a ciascuna la sua canottiera a righe colorate e poi scatta una foto a futura memoria.
Tre anni dopo, prendi la stessa bambina, sicuramente cresciuta, prendi la stessa mamma, sicuramente invecchiata, prendi le stesse "canotte" probabilmente un po' sbiadite e dopo aver verificato che incredibilmente ad ognuna ancora va la propria (merito del modello tattico) prepara lo stesso "set fotografico" e scatta una seconda foto con le protagoniste nella stessa posa e poi... Trova le differenze!
Guardando i due scatti fotografici ho verificato ciò che già sapevo e temevo ovvero che mentre tu ti allunghi io mi allargo e ho scoperto anche che gli alberi davanti alle case di fronte a noi sono cresciuti e fra le tante differenze che ho notato c'è stato un cerchietto color argento che brillava al mio dito anulare sinistro che non so perché, ma mi è balzato subito agli occhi!

venerdì 18 luglio 2014

Un bagno come i bimbi grandi

E poi al mare, nell'acqua, ti vedo sguazzare felice a che dove non tocchi, supportata dai braccioli che danno a te e a me quella sicurezza in più. Ancora non hai il coraggio di mettere la testa sotto ma prometti che lo farai e so che quando meno ce lo aspetteremo lo farai. Intanto già vederti così è un piacevole spettacolo: un raggio di sole in questi giorni complicati.

Coetanee?

Le attività manuali e creative decisamente ti piacciono e ogni mattina quando arriviamo al mare fremi nell'attesa che inizino "i lavoretti" con la "maettra" Gloria che sa sempre come mantenere alta l'attenzione dei suoi piccoli ma esigenti spettatori/protagonisti.
E mentre tu imbottisci cavallucci marini di panno lenci, colori disegni di cani, gatti e personaggi delle fiabe, ritagli e dipingi farfalle, prepari scatole di carta e decori portapenne artigianali io sono lì che ti guardo curiosa e perché no, vogliosa!
Già perché la vena artistica creativa l'hai ereditata da me è non da papà! (almeno quella!).
Oggi era il giorno del portapenne in stile marino.
Oggi non ho resistito e quando vi ho visti tutti seduti all'opera, approfittando anche di una scarsa presenza di bambini mi sono messa anche io all'opera...
In fondo se togliamo uno dei due "4"che compongono le cifre dei miei anni, tu ed io siamo coetanee!
All'ombra, seduta in mezzo a voi bimbi ho disegnato, colorato, attaccato e alla fine ho realizzato un perfetto portapenne marino che è stato subito ammirato e invidiato dalla maggior parte dei presenti. Mi sono ovviamente messa subito a disposizione per aiutare gli altri partecipanti all'attività e molti bambini mi hanno chiesto di disegnare per loro o semplicemente di dargli una mano a portare a termine il loro lavoretto.
E mentre io aiutavo i bimbi tu ti gongolavi sottolineando a tutti che io ero proprio la tua mamma!
Una mamma a tratti più bambina di te...



giovedì 17 luglio 2014

A cena con papà

Una cena con papà, da soli io e lui, mentre tu eri "moltissimo felice" e addirittura eccitata dall'idea di passare un dopo cena con Angela. Una serata per cercare di ridare stabilità e tranquillità a questa vita un po' troppo scossa ultimamente. Papà ed io ti abbiamo raccontato che andavamo a fare la spesa pensando che saresti stata turbata dalla verità ma poi tu con nonchalance, senza nemmeno smettere di giocare, mi hai chiesto dove andavamo a cena, lasciandomi intuire che avevi capito la verità e anche che ormai sei abbastanza grande per poterla non solo capire ma anche accettare serenamente.
Una serata piacevole, tranquilla, dove il tempo è volato, dove la tua assenza è stata ovviamente sempre fra di noi, dove mi è sembrato di tornare indietro nel tempo a quando papà ed io eravamo semplicemente una coppia e non ancora una vera famiglia.
Abbiamo mangiato di fronte ad uno splendido panorama chiacchierando di tante cose ed è stato strano riuscire ad iniziare e finire un discorso senza dover essere continuamente interrotti.
Eh già Alice, ieri sera a mia grande richiesta papà mi ha regalato qualche ora tutta per noi e dobbiamo ancora una volta dire grazie ad Angela se siamo riusciti a vivere una serata da "fidanzati".

mercoledì 16 luglio 2014

Sirenette in spiaggia

Una bella mattina passata al mare con Giulia è stato un buon modo per iniziare questa calda giornata e questa seconda metà del mese di luglio. 
Vi ho guardate giocare al sole con i vostri splendidi boccoli diversi solo per la tonalità. 
Vi ho osservate mentre giocavate fingendo che le palette erano i vostri bambini (???)...
Oggi eravate incredibilmente affiatate e belle, tremendamente belle, ma soprattutto oggi ho visto due bimbe felici, che hanno fatto il bagno insieme e hanno giocato a fare i dolcetti di sabbia.
Oggi è stata una bellissima mattina!
Grazie Giulia e Chiara!

Fa pandant

Ti svegli e la prima cosa che mi chiedi mentre hai ancora gli occhi chiusi è "oggi gonna!". Anzi, ora che rifletto non me lo chiedi, me lo dici! Ovviamente non ti riferisci ad una banale gonna ma a una che faccia rigorosamente "frou-frou" dettaglio che puntualmente tu verifichi non appena sei vestita agitando velocemente a destra e a sinistra il tuo sedere (culo non si può dire se no mi sgridi...) per controllare il movimento della gonna...
Ora però non ti limiti più a cercare gonne e maglie con balze svolazzanti ora è di fondamentale importanza che i dettagli siano in "pandant".
E così non é affatto inconsueto sentirti chiedere "ma questa maglia fa pandant?" senza nemmeno aspettare la risposta perché tanto corri davanti allo specchio per verificare personalmente ogni singolo particolare...

martedì 15 luglio 2014

Metà mese...

Eccoci arrivati a metà mese di luglio di quella che sembra sempre più una strana estate e sempre meno una bella estate. E pensare che avevo fatto davvero tanti progetti su questi mesi "di vacanza" che avremmo finalmente passato insieme, e invece le cose stanno andando diversamente da come avevo immaginato. E in mezzo questo caos che colpisce un po' tutte le mie certezze io cerco di barcamenarmi e rimanere a galla e a volte mi stupisco del risultato e pensare che per prima io ho sempre pensato di non saper nuotare...

lunedì 14 luglio 2014

Gli opposti si attraggono?

Si dice che gli opposti si attraggono.
Papà ed io siamo diversi in molto, forse in tutto.
Lui è quello logico, io sono quella sentimentale.
Lui è quello razionale, io sono quella istintiva.
Lui è quello silenzioso, io sono quella chiacchierona.
Lui è quello "dei numeri", io sono quella "delle parole".
Oggi abbiamo fatto un test, uno di quelli seri, che servono a mettere in luce gli aspetti del tuo carattere, anche quelli che non sai di avere.
Ne siamo usciti con due profili opposti.
Speriamo che sia vera la teoria che gli opposti si attraggano...

Un lunedì da strapazzo

Un lunedì che potrei definire "da strapazzo" quello di oggi, tutto incentrato sulla mia visita in ospedale dal nonno. Una giornata spaccata a metà dagli scomodi orari di visita della "Terapia d'Urgenza", il reparto dove è ricoverato. Mentre tu sei rimasta a casa a giocare con Deborah, la figlia della tua baby sitter Angela, io sono andata a Ravenna a trovare il nonno e gli ho portato il disegno che proprio stamattina avevi fatto per lui: un fiore e sopra la tua firma scritta in grande. Tu lo hai fatto io l'ho arrotolato e poi chiuso con un fiocchetto rosso che è il colore preferito dal nonno.
Sono riuscita a vederlo poco, ho passato la maggior parte del tempo in fila per parlare col medico.
Poi esausta dopo aver riaccompagnato a casa la nonna mi sono messa in macchina per venire da te con negli occhi l'immagine di un uomo terribilmente fragile e vulnerabile.

domenica 13 luglio 2014

Ti racconto il nonno Mario

In ospedale oggi quando il nonno mi ha chiesto della "signorina" mi sono quasi commossa e ho improvvisamente messo a fuoco che è proprio così che ti chiama... 
Già, tu sei "la signorina", tu sei quella che bacia in fronte, tu sei quella a cui ripete un numero infinito di volte "bella, bella, bella", urlato a gran voce perché il nonno Mario non sente bene Alice.
Un nonno che lo è diventato troppo tardi, quando già le forze non erano sufficienti a fare il nonno così come se lo era immaginato lui. Un nonno che si è sempre stupito di fronte ai tuoi progressi e alle tue conquiste e che ha sempre sottolineato la tua intelligenza. Un nonno che avrebbe potuto fare con te tante cose ma che con te ha condiviso molto meno di quello che avrebbe potuto. 
Il tuo nonno Mario, quello che ha disegnato e dipinto gran parte dei quadri che sono nella tua cameretta, quello a cui bisogna parlare a voce alta perché è "soldo" come dici tu...

sabato 12 luglio 2014

Un giorno surreale

Un giorno surreale in cui le cose normali sono state mescolate all'emergenza del momento.
Qualche ora passata al mare con te dopo il tentativo di riposare un paio d'ore sul divano e di recuperare almeno in parte il sonno perso stanotte, poi la tua "gita" dalla nonna mentre io facevo una visita in ospedale al nonno che è ricoverato in terapia d'urgenza.
E per concludere questo strano sabato una festa di compleanno per festeggiare un'amica che ha compiuto cinquant'anni e che pensava di regalarci un bel tuffo in un magnifico ristorante con piscina e si è dovuta accontentare di una fredda doccia sotto un acquazzone dispettoso.
È proprio una strana estate!

Investita da un treno merci

Una telefonata nel cuore della notte, una corsa in ospedale col cuore in gola che sembra dover saltare fuori dal petto, la paura di non fare in tempo a rivedere mio padre vivo, il tentativo di restare calma di fronte all'ennesima situazione difficile da gestire... 
Ieri durante la giornata mi sentivo che stava per arrivarmi addosso un treno merci e quando poco prima dell'una il telefono è squillato ho capito che forse quel treno era arrivato.
Ho passato la notte guardando un uomo che non riconoscevo chiedendomi dove fosse nascosto mio padre, quel padre premuroso forse anche troppo che ormai da tempo vive solo nei miei ricordi, ho visto il nuovo giorno arrivare attraverso i vetri di un pronto soccorso, ho atteso paziente e silenziosa una diagnosi, una parola di conforto ascoltando i discorsi deliranti e poco lucidi di mio padre.
È stata una lunga notte, di quelle che ti restano cucite addosso come un abito troppo stretto. 
Ora è mattina e mentre sono sulla strada del ritorno ho solo voglia di arrivare a casa e di trovare un po' di pace stretta nell'abbraccio della mia famiglia.
Non ho nemmeno sonno solo solo atterrita dagli eventi e incredibilmente stanca.

venerdì 11 luglio 2014

Cravatte per tutti!

Oggi ti sei svegliata trovando un papà incredibilmente con la giacca... Felice gli hai subito chiesto dove fosse finita la cravatta che è il tuo vero oggetto dei desideri in questo periodo. 
Più tardi mentre in bicicletta tornavamo dal mare mi hai preannunciato che dovremo comprare delle cravatte per Leo, perché siccome è il tuo "mooso" (moroso) e diventerà tuo "maito" (marito) deve avere delle "cavatte" (cravatte)....
Poi volevi sapere se le donne hanno la cravatta... io stavo per dirti che ormai non c'è l'hanno quasi più nemmeno gli uomini...
Ora che ci penso, io papà con la cravatta non penso di averlo mai visto e se succederà sarà solo merito tuo...

A.A.A. Cercasi principe disperatamente...

Ieri una mia amica ci ha spedito alcuni principe e principesse che ancora mancavano alla nostra/tua collezione e oggi quando ti sei svegliata: sorpresa, papà ed io te li abbiamo dati! Ovviamente tu hai voluto anche quelli che già avevi e una volta ricostituite le coppie ecco che ci siamo a corti che la bella Thiana (che io ho continuato a chiamare Jasmine...) non aveva il suo principe...
Ho provato a  convincerti che potevamo scurire la faccia del doppione del principe di Cenerentola per ottenere un quasi perfetto Naveen ma tu mi hai detto senza troppi giri di parole che non andava affatto bene ma che eri anche "titte" (triste) perché Thiana era sola...
Allora mi sono messa in internet alla ricerca (disperata) dell'aitante Naveen perché ormai è una questione di principio, non di principi...
Per ora ancora nulla ma io non demordo Alice e se c'è un Naveen in giro sarà nostro!

Di bianco vestita...

E poi ti guardo oggi in spiaggia, col tuo vestito in leggerissimo cotone bianco candido, col pezzo di sopra e la parte in fondo all'uncinetto, ti osservo mentre con i tuoi capelli al vento ti muovi fra gli ombrelloni, sorridi, giochi e balli.
Sei bella, incredibilmente bella.
Il bianco ti dona.
Raramente ti ho vista così bella.
Ricorderò questo giorno per il resto della mia vita, resterà scolpito fra i miei ricordi più belli, l'immagine di una bambina, mia figlia, che con il suo vestito candido e i suoi boccoli sembra uscita da un film d'epoca.
Come quel giorno dell'estate 2012 in cui tu eri una splendida bambolina di un anno e mezzo e correvi felice su e giù per la passerella facendo ondeggiare un altro vestito sempre di cotone bianco, sempre con le spalline a ruota e nonostante i capelli non fossero lunghi come quelli dilunga vera principessa, tu eri sempre incredibilmente bella!

giovedì 10 luglio 2014

Prima "manicure"

Oggi mi hai accompagnata a mettere lo smalto e ti avevo promesso che poi se volevi lo avresti potuto mettere anche tu. Da brava hai atteso freneticamente che arrivasse il tuo momento chiedendo spesso "Quando tocca a me? Hai finito? È il mio tunno?" Fino a quando ti ho lasciato il posto.
Hai scelto tu il colore che non poteva che essere una variante un po' più intensa del classico rosa.
Sei rimasta ferma immobile mentre Deborah ti metteva lo smalto.
Hai guardato ogni gesto a tratti leggermente preoccupata ma sempre molto determinata e paziente.
Tu lo hai voluto anche sui piedi, non potevi proprio farne a meno perché mi hai spiegato che con le "infadito" poi si vedono le unghie dei piedi...
Quando siamo uscite mi hai detto che Deborah ti faceva un po' male quando spingeva le pellicine indietro col bastoncino. Io allora ti ho spiegato che per essere belle a volte un pochino bisogna soffrire e tu mente rimiravi orgogliosa le tue unghie, ripetevi "un pochiiino" con la "I" allungata forse per auto convincerti...

Sbalzi di umore

Imprevedibili sbalzi di umore che mi sorprendono all'improvviso senza una causa scatenante, semplicemente per il fatto mi sono seduta e mi sono fermata. Dopo una mattinata di shopping in compagnia di un'amica e in attesa di un pomeriggio in cui andremo "entrambe a farci le unghie" in questo momento che dovrebbe essere di tregua e di relax... ecco che sopraggiunge la malinconia e improvvisamente guardare avanti a "cosa c'è dietro l'angolo" fa paura.
Gli eventi di queste ultime settimane hanno creato nelle nostra vite uno "scompiglio" più forte del previsto e ora riassestarci e trovare un equilibrio non è facile come immaginavo.
Mentre sono seduta sul divano ripenso agli ultimi giorni, a quelli che li hanno preceduti e aspetto ansiosa che tu ti svegli e che riempia di parole, di risate, di capricci e di domande questo silenzio che a volte diventa davvero fastidiosamente assordante.


Cose da temere

Una macchina con a bordo quattro donne, due in erba e due decisamente più grandi, diretta in un centro commerciale a fare shopping, in periodo di saldi... Fa più paura di una pericolosa banda di terroristi islamici, come ha giustamente detto una delle due mamme a bordo...
Incredibile pensare che le due piccole hanno partecipato molto più che attivamente alla scelta delle gonne, dei vestiti e soprattutto delle scarpe... che sono la principale passione della tua amichetta del cuore!
Risultato: siamo tornate a casa dopo aveR fatto shopping... Per voi naturalmente, perché ora che ci penso per me non ho nemmeno guardato un paio di pantaloni...

Cose da donne...

Quando ancora adolescente mi immaginavo madre volevo avere almeno una figlia femmina. 
Quando crescendo ho cominciato a sperare di avere finalmente un ritardo e un test positivo sognavo una figlia femmina.
Quando finalmente sono rimasta incinta nel mio cuore sapevo che desideravo che tu Alice fossi femmina.
Quando per telefono il medico mi ha detto che eri una bambina sono stata doppiamente felice!
Ti avrei amato allo stesso modo anche se tu fossi stata un maschio, ma sono stata contenta di sapere che fuori dalla porta avrei appeso un fiocco rosa!
Oggi ti guardo, e penso che sei proprio una femmina, e mi dico che non potevi che essere così!
Sei vanitosa, ami le cose "frou frou", preferisci le gonne ai pantaloni, il tuo colore è indubbiamente il rosa in tutte le sue sfumature e intensità, sei attratta dai trucchi e dai tacchi alti e se sei tu a scegliere il gioco "mamma e figlia" è in vetta alle classifiche!


mercoledì 9 luglio 2014

Il risveglio dei fantasmi

Svegliarsi con il collo gonfio e tutti i linfonodi infiammati, anche sotto le braccia, quando il cancro si è già affacciato una volta nella tua vita, fa paura. Cerchi di ricordarti che i medici ti hanno detto di stare tranquilla, che il peggio è passato, ma quella sensazione di freddo ormai ti ha attraversata.
Così mi sono risvegliata oggi, insieme ai miei fantasmi.
Poi ho vissuto la mia giornata cercando di stare tranquilla, siamo andate al mare e abbiamo fatto tutto come se non ci fosse nulla di strano, nulla di cui preoccuparsi.
Per fortuna che oggi è il giorno in cui cade la mia ecografia di controllo, quella che faccio per vedere che dentro di me va tutto bene.
Un attimo prima di lasciarti a casa della tua amichetta Giulia mi sei corsa incontro, poi mi hai stretta forte forte e mi hai detto un indimenticabile "ti voglio bene mamma!".
Sono andata alla visita con le tue parole nel cuore e il calore del tuo abbraccio ancora sulla pelle.
Come ogni volta l'attesa è snervante e il silenzio durante la visita si è riempito di mostri e di paure e ogni istante è apparso eterno. 
Poi le parole rassicuranti del medico "è tutto a posto!" hanno magicamente cancellato la paura è spazzato via i fantasmi.
E la nostra vita ha ricominciato a scorrere come quella di tutte le famiglie normali.
Ora posso tirare un sospiro di sollievo e dire: giro di boa un anno e mezzo post cancro: FATTO!



Domande difficili

È un periodo in cui le tue domande sono diventate più precise, più dirette e più difficili da gestire.
Dopo aver chiesto per settimane perché tu non avevi un fratellino o una sorellina ora sei passata a domandare prima a papà e poi a me se noi moriremo e chi sarà il tuo papà e la tua mamma quando noi saremo morti... Lui forse è stato più bravo nel risponderti io ho avuto qualche difficoltà soprattutto quando ho notato che il tuo non era un discorso fatto a caso, tanto per fare, ma che realmente ti turbava. 
Oggi invece è stato il giorno in cui mi hai chiesto delle mie cicatrici. Le hai guardate, accarezzate e osservate come se le vedessi per la prima volta. Ti sei preoccupata ma anche subito rassicurata quando ho risposto ad ogni tuo dubbio. E forse oggi anche io sono stata brava a risponderti...

martedì 8 luglio 2014

La casetta bella davvero...

"Era una casa molto carina
Senza soffitto senza cucina
Non si poteva entrarci dentro
Perché non c'era il pavimento
Non si poteva andare a letto
Perché in quella casa non c'era il tetto
Non si poteva fare la pipi
Perché non c'era vasino lì
Ma era bella, bella davvero
In via dei matti numero zero...
Così recita una canzone di Sérgio Endrigo che è rapidamente entrata a far parte a pieno diritto della hit delle tue preferite. E sull'onda di quella casetta bella ma oggettivamente un po' strana e piuttosto scomoda tu oggi hai disegnato la tua prima casetta, con un tetto e un pavimento a differenza di quella di Endrigo ma comunque piuttosto inconsueta.
Una casetta con tutte le pareti e il pavimento azzurri, con un tetto anche lui azzurro e a punta ma pendente da un lato, senza la porta ma con tante finestre... tutte tonde e triangolari perché mi hai spiegato che tu le sai fare solo così...
Beh Alice volevo dirti che proprio come quella di Endrigo la tua casetta è bella, bella davvero!

Mamma cos'è la fantasia?

"Mamma mi spieghi cosa è la fantasia?"
Così è iniziata la mia e la tua giornata oggi, con una domanda apparentemente banale ma che in realtà  non ha una spiegazione così facile.
"La fantasia Alice è una cosa meravigliosa che ti permette di viaggiare e di fare cose inimmaginabili, come per esempio mettere i colori che vuoi nel mondo che ti circonda..."
"Pel esempio?"
"Per esempio noi adesso stiamo andando al mare e fa caldo, ma tu con la fantasia puoi anche pensare che stai andando in montagna, a sciare e invece di essere in bicicletta ora sei in funivia, ti ricordi la funivia Alice?"
"Celto me la icoddo!"
"Ecco allora noi ora siamo in funivia, tu hai gli scarponi da sci e la fantasia è quella cosa che ti fa immaginare che sia freddo, tanto freddo."
"Come in montagna!"
"Esatto! La fantasia Alice non ha confini e non ha limiti e ti permette di rimanere sempre un po' bambino, perché i bambini hanno tanta fantasia."
"E poi la peldono? E dove va? Va via?"
"No, gli adulti non la perdono, ne hanno un po', meno e a volte è un po' nascosta dai pensieri, ma c'è!"
"E anche la mia andlà via?"
"Un po' sì, ma la mamma ti sta aiutando a fare in modo che te ne resti comunque tanta, perché la fantasia Alice è davvero un bene prezioso!"
"E come fai a aiutammi?"
" Beh cerco di lasciarti libera di esprimerti così puoi disegnare la tua casetta senza porta ma con le finestre tonde e triangolari e con i muri e il tetto azzurri. Oppure come quando oggi abbiamo fatto i biscotti insieme e tu hai scelto fra tutte le forme quali usare e non ti sei limitata a farli tutti tondi o quadrati..."
"No infatti io li ho fatti a folma di ippopotamo!"
"Ecco Alice, la fantasia è quella cosa che ti fa fare i biscotti a forma di ippopotamo invece che tondi!"

lunedì 7 luglio 2014

Maledetti mondiali

Non sono superstiziosa ma potrei diventarlo.
L'estate dei mondiali è sempre stata per me un'estate di merda e questa per ora non si smentisce in niente.
Ho paura davvero che questi maledetti mondiali riescano a portare via i ricordi più belli di una bambina... e quelli di una madre.
E speriamo finiscano perché già di danni ne hanno fatti abbastanza portandosi via un sogno e la possibilità di realizzarlo. 
In ogni caso questa resta l'estate dei mondiali e finisce soltanto a settembre...

Tutto si fa per te...

Ero ancora incinta, esattamente quattro anni fa quando mi godevo il parco evitando accuratamente il mare e la spiaggia e tutti mi dicevano che sarebbe stato l'ultimo anno perché poi ti avrei "dovuta" portare al mare perché il mare fa bene ai bambini.
Mi arrabbiavo ogni volta che sentivo ripetere queste parole. Pensavo "io mia figlia la porto al mare se mi va e a me il mare non piace!". Ero davvero convinta che così sarebbe stato.
Poi sei nata tu e non ho avuto dubbi.
Ho atteso freneticamente la prima estate perché non vedevo l'ora di condividere con te piacevoli momenti sotto l'ombrellone. Siamo stati fra i primi ad iniziare la stagione balneare 2011 e fra gli ultimi a chiuderla.
E così è stato gli anni successivi.
Certo è vero io non mi sono più messa in costume e mi sono limitata a mettermi addosso qualcosa di più fresco, ma a te non è mancata nemmeno un'ora di aria iodata.
E da allora sono passate varie estati, estati di mare, di sole, si spiaggia, di amicizie fatte sotto l'ombrellone e questa è la quarta, che ti vede ormai grande, autonoma, scalpitare perché vuoi andare a fare il bagno... e allora non mi resta altro da fare che mettermi in costume, almeno per il tempo in cui ti accompagno in acqua, perché la gioia nei tuoi occhi quando cavalchi le onde con la tua giraffa supera ogni ostacolo anche l'idea di scoprire un corpo che nemmeno io riesco più a guardare.
Alice mia, tutto si fa per te...

domenica 6 luglio 2014

E continui, continui, continui...

Amarsi a volte Alice non è sufficiente.
Abbiamo esigenze, desideri, pensieri e paure diverse.
Capita di allontanarsi, di ferirsi, senza volerlo, senza rendersene conto, senza nemmeno capire bene cosa ha creato tanta distanza e soprattutto quando e perché è iniziato tutto. 
E continui a farti mille domande e a chiederti dove hai sbagliato.
E continui a darti mille risposte diverse ogni volta.
E mentre cerchi di riuscire ad addormentarti continui a sperare di svegliarti da un incubo.
E continui a sentirti colpevole e contemporaneamente vittima.
E continui a cercare il tasto on/off per spegnere ciò che provoca la sofferenza. 
E continui a non trovarlo...
E continui a vedere il tuo mondo molto più fragile di come pensavi.
E allora ti arrabbi, urli, piangi, taci, parli, pensi... Ti disperi e speri...


sabato 5 luglio 2014

L'oasi di pace

Un sabato pomeriggio in un'oasi di pace, passato a chiacchierare su una splendida veranda di fronte alle colline, e poi tu che dopo una normale diffidenza iniziale ti metti a fare i biscotti con la meravigliosa padrona di casa e quando finalmente  escono dal forno a legna vieni orgogliosa a mostrarci i cuori e funghetti che hai fatto proprio tu, mentre i grilli fanno da colonna sonora e Heidi scorrazza felice e libera. Sono state davvero delle belle ore non solo per noi grandi ma anche per te che un attimo prima di andare via mi hai detto: "Betta è simpatica parla sempre con me e mi ascolta tanto!". Eh sì Elisabetta è stata proprio brava!!!

La notte più rosa dell'anno

Di ritorno dalla notte rosa che ti ha vista felice come non mai. Hai indossato per il quarto anno consecutivo la tua maglietta della pantera rosa (credo che questo però sarà l'ultimo) e ti sei esaltata fra giostre, bolle di sapone e spettacoli della Pimpa.
Poi l'incontro con la tua amica "monti" è stato provvedi nuziale e insieme vi siete divertite davvero tanto!
Buona notte rosa piccole ragazze,

venerdì 4 luglio 2014

E nutella fu!

Anni che tengo inutilmente di farti assaggiare la nutella ma ogni volta si ripete la stessa scena: tu la guardi schifata e dopo aver pronunciato un espressivo "bleah" ti allontani ripetendo " non mi piace, non la vollo (voglio) fa chieo (schifo)!
Oggi però quando al mare hanno annunciato il nutella party e tu hai visto l'esaltazione di Leo, sei voluta andare insieme a lui e finalmente l'hai assaggiata! Mi hai guardata dicendo "è buona mamma! Da oggi mi piace la nutella!"
Eh già, perché se la mangia Leo allora è sicuramente buona!

giovedì 3 luglio 2014

Rimbalzati fuori dalla propria vita...

La vita è fatta di attimi Alice, di istanti che sono in grado da soli di cambiare l'andamento delle cose. E improvvisamente il panorama appare diverso e tutto ciò che valeva prima non vale più.
E così ci sono date che restano scolpite nella nostra mente, giorni che indelebilmente scrivono pagine della nostra memoria e cambiano il corso della nostra vita.
Di questi attimi, di questi giorni, di questi cambi di programma non sempre positivi, io ne ho già vissuti diversi, molti di più di quelli che avrei immaginato e di certo anche di più di quelli che avrei voluto.
E quando ti trovi a camminare su un sentiero che non conosci e che non pensavi di dover percorrere, devi inevitabilmente rallentare la tua andatura, guardarti attorno e studiare il percorso per non inciampare e per non farti trovare impreparato.
Negli ultimi anni spesso la nostra famiglia Alice ha dovuto cambiare sentiero, spesso le cose non sono andate come desideravamo, spesso mi sono trovata a calpestare terreni troppo incerti per sentirmi tranquilla.
Dovrei esserci abituata, ma non ci si abitua mai a questa fastidiosa sensazione di essere stati prima sheckerati e poi sbalzati fuori dalla propria vita.
Un mese fa l'ennesimo cambiamento non voluto, l'ennesimo salto nel vuoto.
È già passato un mese...
Perché la cosa più sconvolgente è che tutto si ferma, ma qualsiasi cosa tu stia vivendo Alice, ti accorgerai presto che il tempo non si fermerà, non avrà nessun rispetto per il tuo dolore, non ti aspetterà, non avrà pazienza e nemmeno fretta continuerà semplicemente a scorrere inesorabile sempre alla sua velocità.
E tu un giorno guardando indietro scoprirai che comunque sia è già passato un mese...


mercoledì 2 luglio 2014

Se è uguale fa la differenza!

E finalmente dopo quasi quattro anni di te Alice, grazie al suggerimento di un'amica che lo ha notato guardando una nostra foto, ho trovato un'inconfutabile somiglianza fra noi, la prova del "DNA" che tanto anelavo di trovare, il marchio di fabbrica che cercavo da tempo e che spero possa essere per me quello che l'ormai famoso "boto" è per papà.
Le nostre grinze sul naso Alice, quelle che facciamo quando lo arricciamo, sono assolutamente e meravigliosamente identiche! Stesse pieghe, stesse anse, stesse rughe. 
Grazie a Elena che lo ha scoperto e c'è lo ha evidenziato. 
Ora non dovrò più chiedermi in cosa mi assomigli?..

Il tuo strano menù

Oggi in spiaggia giocavamo al "ittoante" (ristorante) e tu armata di finto blocca notes e finta penna ore facevi l'ordine, non prima di avermi elencato il tuo menù piuttosto surreali...
Di plimo: 'paghetti al folno (spaghetti al forno) (?) con patate al folno tutte stlane (perché gli spaghetti ti sembrano normali..) di tutti i coloi (colori) (???).
Da bele (bere): billa BOLLENTE (birra bollente? Non si può sentire! A luglio poi...).
Pe docce (dolce): flagole (ma la R non aveva cominciato a fare la sua comparsa?) natulali con la panna (non ho capito, naturali o con la panna?).
Sai che ti dico Alice, nonostante il caldo vorrei gli spaghetti al forno, secondo me potrebbero anche essere buoni!

martedì 1 luglio 2014

Una parola che a volte pesa

A volte scrivere la parola "fine" è una cosa molto difficile e quelle quattro lettere F I N E assumono un peso specifico difficilmente gestibile.
Altre volte scrivere la parola "fine" può essere un atto liberatorio che ci aiuta a girare pagina e ricominciare.
Ieri abbiamo scritto la parola "fine" a questo mese di giugno che non è stato particolarmente clemente con noi è che ha voluto lasciare in me l'ennesimo segno indelebile.
Oggi è iniziata la seconda parte dell'anno.
Ho poche, pochissime aspettative su quello che resta.
Già riuscire a girare pagina sarebbe un grande risultato.