venerdì 30 settembre 2011

La tua disperazione mi devasta


Oggi ennesimo tentativo con la baby sitter: un’altra prova miseramente fallita…
L’ho fatta venire mentre io ero a casa con te, nella speranza che la mia presenza ti rasserenasse… vaga speranza la mia.
Hai cominciato a piangere praticamente da subito, un pianto disperato, senza sosta, inconsolabile.
E io ti guardavo muta, incredula, attonita, spaventata e demorilazzata…
Ritenterò, insisteremo, abbiamo già fissato tre appuntamenti per la prossima settimana, spero che la costanza mi premi, spero che tu ti riesca ad abituare, non dico alla mia assenza, questo sarebbe sperare troppo, ma almeno alla presenza di un’altra persona diversa da me e da papà e spero che la tua dolce baby sitter non si lasci spaventare dalle tue reazioni così chiare, così forti e per me così devastanti….

Il vero miracolo della maternità


Loro, i tuoi figli, crescono e tu con loro.
Non te ne rendi nemmeno conto ma tu diventi grande insieme a loro, giorno dopo giorno impari, capisci, scopri…
Come loro fai piccole grandi conquiste, muovi i primi passi, cadi e ti rialzi, impari ad appoggiarti e a lasciarti sostenere.
Questo è il vero miracolo della maternità: veder nascere un bambino è solo la punta dell’iceberg, insieme a lui nasce sua madre e la sua famiglia.

Mi piace da matti!!!

Ieri pomeriggio tu ed io, giocavamo, chiacchieravamo, ridevamo insieme e improvvisamente, per la prima volta, ho avuto la netta sensazione di essere a casa con un'altra persona.
Sì, Alice "l'altra persona" eri proprio tu, la tua non era una semplice presenza, non subivi passivamente come fa un "tenero neonatino" nei suoi primi mesi di vita, ma interagivi, esprimevi gusti, sceglievi e partecipavi e sai cosa ti dico: questa cosa mi piace!
Mi piace da matti!!!

I calzini con lo scotch

Ti metto i calzini: te li togli... ti metto anche le scarpe: ti togli entrambi...
Comincia ad essere fresco Alice, lo so che tu non hai memoria dei tuoi piedini coperti, perchè è ormai da aprile che stai a piedi nudi, ma siamo ad ottobre, tu cominci a stare in piedi e non è più possibile lasciarti scalza. Non so più home spiegartelo, come fattelo capire, so solo che appena sposto lo sguardo, ti ritrovo a girare a piedi nudi...
Non dovró ridurmi come il papà di quella bimba che ho badato che aveva attaccato con lo scotch i calzini ai polpacci di sua figlia, non è necessario, vero Alice?

Madre è per sempre

Dov'è finita la mia proverbiale memoria? La mia alta capacità di concentrazione? Il mio ottimo spirito di osservazione?
Sono distratta e superficiale, a volte assente o semplicemente molto concentrata su di te, sulle tue esigenze, sulle tue necessità, sul tuo benessere e sulla tua serenità.
Essere madre ti cambia dentro e fuori, modifica non solo il tuo corpo, ma anche la tua mente e il tuo modo di pensare. Diventare madre é un meraviglioso viaggio senza ritorno, perchè madre è per sempre.

Trova le differenze

Ma è davvero così importante identificare a chi assomigli, capire se il colore dei tuoi capelli è uguale al mio o a quelli di tuo padre, scoprire se le espressioni della tua bocca sono più simili a quelle di papà o a quelle di mamma?
È proprio fondamentale "vivisezionare" ogni parte del tuo corpo, ogni tuo lineamento, ogni tuo singolo gesto, per capire da chi ha origine, da dove nasce?
È indispensabile scrutarti ogni volta alla disperata ricerca di chissà poi cosa?
Mi faccio e ti ripropongo queste domande da quando sei nata e ogni volta mi rispondo che questi atteggiamenti non hanno nessun senso.
Certo, è vero, anche io a volte lo faccio, ti guardo e trovo in te delle somiglianze, ma il mio spirito è completamente diverso, in me c'è tutto l'amore di una madre e la gioia di ritrovare in te piccole grandi "parti" di tuo padre, le caratteristiche di quell'uomo che ho scelto, che ho istintivamente amato e con il quale ho desiderato costruire la mia famiglia e avere dei figli.
Non ti guardo per capire cosa non mi piace in te, non cerco negli altri bambini ció che ti "manca", perchè in te mi piace tutto e non ti manca davvero nulla!
Guardo gli altri bimbi col cuore di mamma, con affetto e tenerezza, ma completamente appagata dalla meravigliosa figlia che il destino mi ha regalato.
Ti amo Alice, così come sei,perchè sei assolutamente perfetta e non cambierei nulla in te, amo ogni dettaglio, ogni particolare, ogni tua espressione e ogni singolo gesto.
Amo i tuoi capelli castano chiari, che ancora non si sa se sono ricci o lisci e che sicuramente sono diversi da quelli che erano i
miei capelli di bambina, ma che sinceramente non mi importa nulla, amo i tuoi occhi che per me sono grigio-blu ma che qualcuno vede verdi, ma va bene anche così, amo le tue cosciotte sode e con le pieghe, che forse un giorno saranno lunghe e magre, ma oggi sono assolutamente meravigliose così come sono, per non parlare della tua fossetta sul
mento, il "marchio di fabbrica", che da sempre ho sperato che ci fosse e che ho amato fin da quando si è intravista nell'ecografia.
E ogni volta che vedo o sento qualcuno accanirsi per trovare in te le somiglianze e le differenze con i membri della tua famiglia, neanche fossi un gioco enigmistico, mi domando il perchè e mi rispondo che non ha nessun senso perchè tu sei tu e non devi essere nè il clone di papà nè quello di mamma.

giovedì 29 settembre 2011

Tu...


Tu, ti svegli e dal piano di sotto ti sento chiacchierare allegramente con le tue conigliette della nanna, salgo al piano di sopra, entro in camera tua e quando nella penombra mi vedi arrivare, sorridi con tutta la faccia e improvvisamente la stanza mi sembra illuminarsi.
Mi guardi con i tuoi grandi occhi espressivi e allegri, e sempre fissandomi, mi butti i tuoi meravigliosi bacini col sonoro e sinceramente vorrei che non smettessi più…
Usciamo dalla stanza e prima saluti le letterine di legno colorato che compongono il tuo nome, accanto alla porta d’ingresso della tua camera e che ti piacciono tanto, poi passando davanti allo specchio, rimani incantata a guardare la nostra immagine… e ogni volta mi domandoe se hai già capito che quella bimba sei tu.
Scendiamo e cominci a giocare con le mie ciabatte, cercando di mettertele ai piedi… vorrei spiegarti che di poco, ma ti sono ancora un po’ grandi, ma ti osservo in silenzio mentre attenta ti sforzi per riuscirci e ti lascio fare senza interromperti.
Sei bella Gù, anche ora che hai il raffreddore e stai imparando a soffiare con il nasino, anche quando soffi troppo e ti viene la bolla di candela al naso, sei bella quando fai la tua faccia da finta “sofferenza” che solo tu sai fare e che hai sempre fatto, fin da quando avevi poche ore di vita.
Sei bella Gù, mi piace ogni cosa di te e ti amo, come non avrei creduto fosse possibile.

mercoledì 28 settembre 2011

Piccola cavallerizza


Oggi mio padre, ha fatto il nonno e ti ha regalato il primo giro in giostra: sei andata sul cavallo. Appena seduta sopra sembravi una perfetta cavallerizza, eri perfettamente a tuo agio, come se ci fossi sempre andata. Appena è finito il primo giro hai cominciato a dondolarti nel tentativo di farlo ripartire. Poi il nonno ha messo la seconda moneta e tu ti sei goduta il secondo giro, sorridendo a chi si fermava a guardarti.
Sai Alice, sei davvero una bambina fortunata, e noi tutti siamo fortunati ad avere te!

Shopping con i nonni


Stamattina nel nostro programma c’era la gita a Ravenna dai nonni. Loro avevano chiesto di vederti prima del tuo compleanno per poter “scegliere” insieme a te il tuo regalo di compleanno. La nonna voleva comprarti un oggetto d’oro… ma, anche se non è stato facile, io sono riuscita a convincerla che tu avresti preferito un giocattolo.
Naturalmente tu ti sei esaltata davanti ad ogni articolo presente nel negozio, che fosse una bambola, un peluche o un sonaglio ma poi, di fronte a quello che sarebbe diventato il tuo regalo, hai letteralmente perso la testa. Sei rimasta abbagliata dalle luci, stregata dalle melodie, incantata dai colori… e scegliere a quel punto è stato estremamente facile. Che cos’è? Beh, è un regalo di compleanno Alice, mica posso svelarti il mistero e rovinarti la sorpresa, ma sono certa che ti piacerà…

Il salotto delle mamme


Il salotto delle mamme è un gruppo di facebook dove ci si ritrova, ci si racconta e ci si confronta.
È un punto di incontro virtuale, creato da un paio di ragazze e nel quale io sono capitata per puro caso, invitata da una ex collega e amica.
All'inizio ci passavo di sfuggita, davo una rapida sbirciatina e poi tornavo a fare altro, ma poi un po' alla volta ho imparato a conoscere e ad apprezzare "le ragazze" e i loro cuccioli, ho saputo le loro storie, mi sono affacciata nelle loro vite e loro nella mia.
Con alcune di loro ho scoperto delle affinità, con altre c'è stata simpatia istintiva e giorno dopo giorno, pur non conoscendoci di persona, siamo riuscite a creare dei legami, dei veri e propri rapporti di amicizia.
Ecco Alice in questo bel salotto la tua mamma si "incontra" con altre mamme, a volte chiedo consigli altre volte li suggerisco, spesso imparo dalle parole e dai racconti delle altre e capita anche che sia proprio io a suggerire soluzioni sulla base delle mie personali esperienze.
Oggi a distanza di qualche mese dal mio ingresso nel salotto, sento di poter dire che sono contenta di partecipare a questo gruppo e a volte sapere che in giro per il mondo ci sono tante altre donne con le mie paure, con le mie domande e con i miei desideri, mi aiuta ad affrontare meglio la quotidianità e il mio difficile ruolo di madre e soprattutto a prendere in esame anche altri punti di vista che probabilmente non avrei mai valutato.
Questo Alice è il bello di internet, accorciare le distanze e aprire una finestra sul mondo.
Grazie “salottine” per farmi compagnia ogni giorno e per leggermi e supportarmi in questo mio “diario a mia figlia”.

martedì 27 settembre 2011

Un posto vuoto accanto a me


Oggi primo viaggio in macchina con te ubicata nel sedile posteriore.
Improvvisamente lo spazio in macchina mi è sembrato tantissimo…
Mi sono sentita sola… quel sedile vuoto accanto a me mi ha creato una pessima sensazione di vuoto. Mi guardavo attorno e mi sentivo persa, mi mancavano i tuoi piedini, mi mancava il tuo sorriso… mi mancava averti accanto a me. Era bello allungare la mano e sentire la tua…
Lo so, mi ci dovrò abituare, e anche tu, perché non mi oggi non mi sei sembrata troppo convinta di questa nuovo modo di viaggiare… ma purtroppo Alice non ci sono alternative, dobbiamo rassegnarci, è per la tua sicurezza…

Conigli per te


Come ti ho raccontato già altre volte Alice, a me piacciono, o forse dovrei dire piacevano… gli orsetti. A te al momento sembrano invece piacere i conigli.
La cosa che preferisci dei coniglietti, sono le orecchie, ti piace è prenderle in mano e accarezzarle dolcemente. Te le passi fra le dita, le attorcigli e le strisci fino a quando ti abbandoni al sonno.
Il primo è arrivato ancora prima che tu nascessi, poi ne sono seguiti molti altri ed ora ne hai di diverso tipo. C’è Bugs Bunny nell’originalissima versione lilla, uno degli ultimi arivati, Sventola il coniglio coloratissimo e morbidissimo che in quanto ad orecchie non lo batte nessuno e ancora Winnie The Pooh che è sì un orsetto, ma il tuo però è travestito da coniglietto e non possiamo dimenticarci del classico coniglietto grigio made in Ikea…
Ora che ci penso, anche i tuoi “doudou” della nanna Anna e Gianna sono due conigliette rosa. Insomma Alice, il mondo per te ha orecchie lunghe… che sia per sentirti meglio?

Cose di te


Sei nel pieno della fase del gattonamento, ora addirittura se ti rincorro tu scappi velocissima, ridendo e gridando di gioia come una pazzerella e ogni tanto ti giri indietro per accertarti che io ti stia seguendo…
Bastano le prime tre note della sigla di Pippi e tu immediatamente prendi la rincorsa e gattonando velocissima, ti precipiti “sgommando” fino ad arrivare davanti alla televisione per cominciare a ballare, anche se forse sarebbe più corretto dire “ballonzolare”…
Appena trovi una parete, un mobile, una sedia, un qualsiasi appiglio, ti tiri su e ti metti in posizione verticale e quando finalmente ci riesci ti guardi attorno soddisfatta, come chi ha faticosamente appena raggiunto il suo obiettivo…

La miniponga cambia look

Missione di oggi: cambiare il look della minimponga, decisamente troppo delicato per casa nostra. Ho già identificato un pezzo di stoffa che mi sembra perfetto e che giaceva senza destino in uno scaffale del “mobile del cucito”. Ho pensato a come fare, ho studiato diverse soluzioni, considerando che non posso permettermi il minimo errore dato che la stoffa è poca e questa mattina, non appena tu ti addormenterai io mi metterò all’opera! Non vedo l’ora, la mia creatività è ai massimi livelli… macchina da cucire: aspettami, sto arrivandoooo!!!

lunedì 26 settembre 2011

La "mini Poang ora è fra noi!


Papà questa sera è tornato a casa dal lavoro con una grande scatola di cartone in mano e dentro c’era… la mini poang, da me immediatamente ribattezzata “miniponga”! Abbiamo cenato e poi l’abbiamo (io ho fatto poco…) montata. Prima l’ho provata io (ci sto, ci sto!!!), poi ti ci abbiamo messa sopra: eri a dir poco bellissima!
Papà ed io eravamo stupiti e quasi commossi di fronte a quell’immagine di te che tranquillamente seduta in poltrona, guardavi in televisione il tuo programma preferito, Pippi Calzelunghe, e pensare che solo un anno fa ancora ufficialmente non “esistevi”…
Bisogna dire che papà stasera ha davvero superato se stesso e ancora una volta è riuscito a lasciarmi senza parole e a farci una bella sorpresa! Bravo papà!!!

Le mamme anelano una “mini poang”


Fin da prima che tu fossi “in viaggio” io ho deciso che avrei avuto una “mini poang”.
Non fare quella faccia preoccupata, ti spiego subito che cos’è Alice: una “mini Poang” non è altro che la versione mini (lo dice il nome stesso…) della poltrona di Ikea chiamata “poang”. Personalmente, come tutte le miniature di oggetti di dimensioni normali, mi fa letteralmente impazzire!
È assolutamente identica nel colore, nella forma e anche nei dettagli, alla versione originale di dimensioni standard.
Ieri siamo stati all’Ikea, l’ho vista ed ho provato a metterti seduta sopra e stato così che ho visto con mio grandissimo stupore che tu ci stai perfettamente, senza cadere.
Superfluo dire che l’immagine di te comodamente adagiata sulla “mini poang” mi ha esaltata!
Inutile aggiungere anche che io te l’avrei presa senza stare a perdere troppo tempo, ma del resto io l’avrei comprata almeno ogni volta che sono andata all’Ikea e che mi è capitata davanti… ma secondo papà è troppo presto per te…
Uff, si lo so Alice, papà quando ci si mette è un po’ guastafeste e ci riporta alla dura realtà delle cose… “e la cucina è troppo grande, e il triciclo è prematuro (su questo l’ho spuntata io…) ed ora la mini poang è troppo presto…” Dice che poi ti butti a faccia in giù… Magari ha ragione lui, ma se nel frattempo le vendono tutte e diventa introvabile? A volte capita, come per la protezione per i fornelli, mi dici io poi come faccio a sopravvivere senza una mini poang???
Ti ho anche fatto delle foto ed oggi ne ho pubblicata una in facebook ed ho così scoperto che non sono l’unica ad aver perso la testa per la mini poang, ma le mamme in genere anelano la “mini poang”… (chissà poi perché…).
Potremmo organizzare una spedizione punitiva di gruppo all’Ikea e svaligiare il negozio di tutte le “mini poang” presenti… meraviglioso!
Pensa che io il nome lo sapevo, non mi ero nemmeno posta il problema, è stata proprio una delle mamme anche lei innamorata di questa piccola meraviglia, a dirmelo.
“MINI POANG”, ora che so come ti chiami non mi sfuggirai, sarai mia, anzi, sarai sua, di Alice, perché io non credo proprio che nemmeno con tutta la buona volontà mi ci potrei “incastrare” sopra, anche se forse accartocciandomi…

Cose da non fare


A te è permesso quasi tutto Alice, e sottolineo “quasi”.
In questa piccola, apparentemente insignificante parolina, è racchiusa la risposta a come poter evitare un sacco di guai.
·        REGOLA NUMERO 1: non puoi rompere i c.d. di papà;
Non oso nemmeno immaginare che cosa succederebbe nell’eventualità che questo accadesse. Li puoi toccare, con garbo ed estrema delicatezza, ma non devi danneggiarli e mi riferisco anche alle copertine.
Anzi, credo che se tu evitassi anche di toccarli, tutto sommato sarebbe meglio…
·        REGOLA NUMERO 2: non puoi strappare i libri di spagnolo della mamma;
Sono “sacri” e intoccabili almeno quanto i c.d. di papà.
Le conseguenze se tu riuscissi a romperli potrebbero essere disastrose, per te oltre che per i libri e probabilmente anche per l’equilibrio di tua madre…
·        REGOLA NUMERO 3: non puoi mangiare dalla ciotola di Heidi;
Ne abbiamo già parlato, non si può fare, non è igienico, non va bene, non ce n’è ragione: tu hai il tuo piatto, lei ha la sua ciotola, ognuno mangia dove deve mangiare senza troppa promiscuità.
·        REGOLA NUMERO 4: non puoi utilizzare il tuo ascendente;
Non puoi avvalerti dell’incredibile potere che hai su di noi (i tuoi genitori), per ottenere ciò che vuoi e raggiungere i tuoi scopi: non è politicamente corretto!
·        REGOLA NUMERO 5: non puoi giocare con i giochi di Heidi;
Perché? Perché non sono a norma né tecnicamente né tantomeno igienicamente… e questo basta per escluderli tassativamente e senza eccezioni, dall’elenco delle cose con cui puoi giocare, quindi dimenticati una volta per tutte l’idea di andare a pescare dal bidone dei giochi di Heidi!
·        REGOLA NUMERO 6: non puoi tirare per terra tutti gli oggetti che hai in mano;
No Alice, non lo puoi fare per tanti motivi: primo perché ci sono cose che si potrebbero rompere e secondo perché noi non possiamo passare il tempo a raccogliere le cose che tu lanci sul pavimento, ti assicuro che non è divertente!
·        REGOLA NUMERO 7: non puoi urlare tutto il tempo quando sei in macchina;
Se è una forma di tortura nei nostri confronti, lo capisco, ma non la condivido, ci sono metodi meno fastidiosi per torturarci…
·        REGOLA NUMERO 8: non puoi volere tutto ciò che non hai in mano;
Devi cercare di limitare le tue richieste ad avere in mano ciò che si trova nel tuo campo visivo ma non di azione, perché non vorremmo passare le prossime settimane a fare i tuoi passamano…
·        REGOLA NUMERO 9: non puoi volere guardare tutto il tempo Pippi Calzelunghe;
Va bene una puntata, anche due al giorno, ma non di più. La televisione si accende poco e non sempre sui canali 600… Forse non lo sai ma esistono anche altri numeri!

Pasta al ragù


E Gù va di pasta al ragù!
Sì, oggi, camuffata con un pochino di ricotta, hai mangiato la tua prima pasta al ragù.
Il primo tentativo veramente risale a qualche giorno fa, ma era miseramente fallito.
Quello di oggi invece è andato sorprendentemente a buon fine!
Hai mangiato tutto e ti sei leccata anche le dita! Ottimo direi, brava Gù!

Piccoli despota crescono


Prima mentre stendevo i panni fuori al balcone, sentivo riecheggiare per il quartiere i pianti e le urla della bimba della dirimpettaia, poi dopo qualche secondo ho sentito la voce della mamma che tentava di rassicurarla gridandole “arriiiivo”…
Ecco ho pensato: un’altra piccola despota sta crescendo!
Sì, mi riferisco a te Alice, a te, a lei e a tutti i bimbi come voi, che urlate, piangete e fate i capricci, voi piccoli despota in erba, che “non mollate mai”, che sapete come ottenere l’attenzione delle persone, che riuscite con le vostre grida, a far saltare il sistema nervoso di chi vi sta vicino, che raggiungete delle tonalità di voce umanamente impossibili. Voi, sempre voi, che dopo aver perforato i timpani dei malcapitati e dopo aver esaurito la pazienza di chi vi accudisce, sfoderate uno di quei vostri sorrisi sdentati, regalate uno sguardo languido e in alcuni casi, scorretti fino all’ultimo, vi “giocate” anche la carta del bacio con lo “schiocco”… e avete vinto la partita…
Ma si può sapere come diavolo fate???

Che fatica addormentarsi, ma poi anche svegliarsi…


Stamattina non volevi addormentarti, forse per il naso chiuso, ma eri stanca e pertanto noiosa (insopportabile, direi io). Gli strascichi del raffreddore ti infastidiscono soprattutto nella fase di “addormentamento”, rendendoti particolarmente nervosa.
Ti metti giù, poi ti tiri su, ti appoggi alla sponda del lettino e cominci a urlare “dai, dai!!!”, cercando di attirare l’attenzione…
Quando comincia così è davvero un compito arduo… ma io incredibilmente, dopo qualche tentativo fallito, poi ci sono riuscita!
Pensavo tu dormissi un’oretta, massimo una e mezza, come al solito, e invece è mezzogiorno e stai ancora dormendo…
La verità Alice è che addormentarsi a volte “è fatica”, ma poi anche svegliarsi…

La borsa sul braccio


Oggi Alice faremo la prima lezione di “femminilità”.
Sì ok, mi rendo conto che in questo io come insegnante, non sono il massimo a cui si possa aspirare, ma fidati, i primi rudimenti sono in grado di darteli anche io…
E poi Alice io non sono stata sempre così come mi vedi ora, ho avuto anche un periodo in cui ero una “donna”, sotto tutti gli aspetti, con tanto di calze velate, tacchi (mai troppo alti, lo ammetto…), unghie lunghe e smalto (non rosso, perlato…).
No, è inutile che fai quella faccia lì, ti assicuro che non sto mentendo: tua madre ha avuto una fase estremamente femminile e curata… certo è passato molto tempo ma le basi della femminilità sono rimaste le stesse, e poi il fatto che io non metta in pratica le cose non significa che non le sappia…
Ma veniamo a noi: il mondo femminile si divide in due macro-gruppi, quelle con la borsa sul braccio, e tutte le altre. Inutile sottolineare che io rientro nel secondo gruppo… Non credo nemmeno di avere borse adatte ad essere portate sull’avambraccio, anche se, la borsa in realtà è un puro dettaglio, ciò che davvero conta è il modo in cui va portata. Può trattarsi anche di una banale sportina con la spesa, o una busta di carta per lo shopping o addirittura, può essere la borsa da palestra (ti assicuro che stamattina ho visto passare una donna con la borsa da palestra portata così…), la cosa fondamentale è appoggiarla sull’avambraccio e girare con lo stesso rivolto verso l’alto, il tutto con estrema nonchalance. Mai, in nessunissimo caso, appoggiare la borsa sulla spalla e peggio ancora metterla a tracolla (sì Alice, esattamente come la porto io di solito…), questo è veramente contro tendenza: fa troppo “hippie”!

“Addio” bella vicina…


Stamattina abbiamo ricevuto la visita a sorpresa della ragazza del piano di sotto. Si è trasferita qui poco più di una anno fa, quando io avevo il pancione e tu lo “abitavi”. L’ho notata subito, una ragazza solare, aperta e bella, decisamente bella: capelli ramati, lunghi e occhi di un azzurro intenso e splendido.
Mi ricordava tanto com’ero io da giovane, no, non per l’aspetto esteriore Alice… mi riferivo al suo carattere: intraprendente e con tanta voglia di fare e soprattutto, con un forte desiderio di dare una svolta alla sua vita. Nell’unica volta che ci eravamo fermate a parlare (mentre tu turbolenta scalciavi come se avessi giocato l’ultima partita di campionato…), mi aveva raccontato che aveva lasciato tutto per venire qui. Aveva fatto un salto nel vuoto perché la sua vita “di prima” decisamente non le piaceva. Una scelta coraggiosa che avevo perfettamente compreso e anche molto ammirato.
Oggi dopo un anno di promesse, è venuta a bere il caffè da noi e a salutarci… sì Alice, la bella vicina cambia casa, si trasferisce in un paesino poco distante da qui.
Non la vedremo più passare con il suo sexy decolté rosso fuoco e non sentiremo più il suo saluto sempre allegro e frettoloso. È strano sai, ma sono certa che mi mancherà. Mi mancheranno quegli scorci di vita che immaginavo ogni volta che la vedevo passare, mi mancheranno le sue avventurose giornate, sulle quali fantasticavo, quando stendendo i panni la vedevo sfrecciare alla guida della sua macchina sempre pulita.
Ci siamo scambiate il numero di telefono anche se entrambe sappiamo benissimo che dopo il primo di novembre, una volta che lei, il suo nuovo fidanzato e l’immancabile decolté si saranno trasferiti, non ci rivedremo più, se non forse per puro caso.
Allora ciao misteriosa vicina dalla vita avventurosa (forse solo nella mia immaginazione…) e soprattutto in bocca per tutto, mi auguro davvero che il tuo futuro possa regalarti tante belle cose come il mio ha regalato a me.

Incredibili progressi


Hai imparato a mettere il coperchio sul biberon, anche se per il momento riesci solo ad appoggiarlo senza fare troppa pressione, cominci ad infilare gli oggetti all’interno di piccoli buchi anche se ancora non riconosci la differenza fra le diverse forme, tenti di imboccare la mamma mentre lei fa lo stesso con te e poi scoppi a ridere quando fingo di deglutire, butti i baci alla tua immagine allo specchio anche se ancora non ho capito se hai realizzato che quella sei tu…
Quanti progressi Alice, fai mille scoperte nuove ogni giorno, si vede che osservi tutto attentamente, spalancando gli occhi ancora di più, come se tu volessi davvero riuscire a contenere le immagini di tutto ciò che ti circonda. Guardi, studi e poi immediatamente tenti di ripetere, di copiare ciò che hai appena visto, e incredibilmente spesso ci riesci.
Sei uno spettacolo Alice, lasciatelo dire!!!

domenica 25 settembre 2011

Prove di compleanno


Oggi a pranzo è venuta zia Yle e noi abbiamo approfittato della sua presenza per fare le prove di “compleanno”, con tanto di torta, candelina e tentativo di farti soffiare sopra…
Risultato: hai guardato estasiata (e anche un po’ perplessa) la candelina sulla torta, hai cercato di prendere la fiamma (…), hai messo la mano nella panna, ti sei leccata le dita, hai buttato i bacini alla candelina (soffiare per te è un concetto ancora piuttosto confuso..) e hai soffiato, sì, lo hai fatto, ma quando ormai la torta era dimezzata e la candelina era già stata asportata…
Qualcosa mi dice Alice che per non arrivare impreparati alla tua festa di compleanno, dobbiamo migliorare la tecnica e fare numerose prove…

Ma nooo!!!


NO ALICE! A questo mi oppongo, non puoi prendere i biscotti dalla ciotola di Heidi e cercare di mangiarli… Questo davvero non si fa, non va bene.
La mamma è di larghe vedute, non si scandalizza per i peli sulle tue ginocchia (e non solo lì), non teme i bacetti che Heidi gentilmente ti elargisce, vi lascia giocare assieme però davvero, non posso lasciare che tu ti nutra con il suo cibo…
Mi dispiace averti fatta piangere prima, con tanto di lacrimoni e singhiozzi, ma cerca di essere ragionevole, ci sono delle cose che proprio non si fanno, non potevo lasciarti mangiare i biscotti di Heidi! Sì lo so, non erano quelli da cane a forma di osso, ma erano quelli da “umani”… però non va bene lo stesso, cerca di capire…

sabato 24 settembre 2011

Bye bye “ovetto”


Sei diventata una bimba grande, e dopo le scarpe, la ciccia a pezzettini, il triciclo e i maccheroni al ragù (che non ti piacciono…), ora è il momento del cambio “supporto” per viaggiare. Dobbiamo salutare il tanto amato ovetto e soprattutto la posizione accanto alla mamma e tu devi necessariamente trasferirti sul sedile posteriore…
Non oso nemmeno immaginare come potranno essere i nostri futuri spostamenti e quale potrà essere la “qualità” dei nostri “viaggi” in macchina ma se non smetti di urlare e piangere, prevedo una drastica riduzione della quantità.
Certo che fa davvero uno strano effetto pensare che sei davvero diventata una bimba grande, mi sembra ieri che la taglia zero era perfetta per te e ricordo ancora quando l’ovetto, anche se col riduttore era un enorme spazio nel quale tu “piccolo fagottino rosa”, ti perdevi…

Voi primi, io ultima!


Tu e papà vi siete raffreddati per primi, ha cominciato lui e tu hai seguito a ruota.
Poi è stato il mio turno… ma io sto facendo più fatica di voi a riprendermi…
Sì perché voi due ve la siete cavati in un paio di giorni e io sono ancora qui a “rantolare” sommersa dai fazzolettini di carta con gli occhi gonfi e il naso che pizzica…
Fatemi capire com’è che funziona: voi fate gli “untori” che catturate i germi, li rifocillate e poi me li passate quando sono belli corpulenti e soprattutto imbattibili?
Ma vi sembra giusto che voi andate in giro, vi “ammalate” e poi “’attaccate”a me che ho sempre la peggio? No famiglia, non sono d’accordo…

venerdì 23 settembre 2011

Che tristezza!!!

Approfittando della splendida giornata, della temperatura incredibile, della tua mancanza di sonno e della mia mancanza di voglia di essere produttiva, oggi pomeriggio siamo venute a fare una passeggiata al mare, tutte, Heidi compresa.
Si sta divinamente bene, è caldo ma non troppo, ventoso ma non fastidioso, non potrei chiedere di più.
Mentre sono qui, stesa sul lettino a godere di questi ultimi sprazzi di un'estate che non sembra proprio voler finire, mi accorgo di quanto siamo fortunate a poter essere qui ora e rifletto sul mio profondo bisogno di stare all'aria aperta, di godere della natura e di ció che ci circonda. Mi spaventa l'idea di un inverno racchiuse fra quattro mura, illuminate solo da luci artificiali e riscaldate dal calore di un "freddo" termosifone.
Vorrei davvero che questa nostra prima lunga e calda estate non finisse mai Alice, ma tutto intorno a me mi ricorda la realtà: le spiagge ormai vuote, senza lettini, ombrelloni e nemmeno turisti, i negozi chiusi, le giostre coperte per proteggerle dalle intemperie, i negozi chiusi e le strade deserte... Che tristezza!

giovedì 22 settembre 2011

Primo vero raffreddore


Alle soglie del tuo primo anno di vita hai avuto il tuo primo vero raffreddore. Sì, lo scorso anno avevi avuto un piccolo accenno, ma niente di conclamato, da ieri invece sei ufficialmente raffreddata con tanto di: candela al naso, sternuti in sequenza, naso rosso, occhi lucidi e gonfi… Non hai la febbre e questa almeno è una nota positiva!
La notte appena trascorsa è stata una delle più difficili per noi, ma soprattutto per te.
Volevi dormire ma non ci riuscivi e piangevi disperata e inconsolabile… io nel vederti così avevo un nodo in gola e tanta voglia di coccolarti tutta la notte!
Non si può vedere un bimbo stare male, è disumano, se in più è anche tuo figlio, il risultato è come minimo il magone!
Per fortuna da una cert’ora in avanti (che data la stanchezza non ricordo nemmeno più quale fosse…), le cose sono andate meglio e tu riuscivi a dormire a tratti… e noi anche.
Stamattina siamo andate dalla pediatra e tutto sommato ti ha trovata in forma, dice che in un paio di giorni dovresti migliorare.
Io lo spero tanto Alice, perché vorrei sempre che tu stessi bene!
Ma facciamo così, ti prometto che in questi giorni di “malattia” avrai una extra dose di coccole e bacetti! Non sono poi così sicura che tu ne sia felice…

mercoledì 21 settembre 2011

Decisamente femmina!

Cara Alice, ho capito che sei femmina anche nelle tue particelle più piccole, ce lo hai dimostrato più volte, andando in estasi di fronte a collane e orecchini o preferendo istintivamente le bambole ai trenini, ma ti assicuro che non c'é davvero bisogno di dormire con le gambe accavallate per dimostrare la tua femminilità in erba...

martedì 20 settembre 2011

Non è possibile!!!


Stasera mentre piegavo i tuoi pantaloncini, ho notato che la parte che va dal cavallo alla vita è lunga uguale alla parte che va dal cavallo alla caviglia…
In pratica che se li pieghi a metà il punto medio è il cavallo.
Come prima cosa ho pensato “com’è possibile?”, poi ho riflettuto ed ho realizzato due cose:
1)     i tuoi pantaloni non possono decisamente definirsi “a vita bassa”, del resto con il pannolino, la vedevo un’impresa impossibile la vita bassa…
2)     le tue “gambette” non sono propriamente lunghissime…, del resto nessuno dei tuoi genitori è un “Vatusso” e assomigliare ai “Crabs”, i giocatori della squadra di Basket che vivono nella nostra strada, sarebbe stato decisamente sospetto…
Però bisogna ammettere che così ripiegati a metà fanno sorridere…

Un regalo bellissimo!


Oggi ho finalmente visto il risultato del servizio fotografico che abbiamo fatto insieme, tu ed io, il 12 luglio… strabiliante!
Sono passati oltre due mesi ed i ricordi si erano affievoliti nella mia mente… così oggi, quando mi sono ritrovata davanti a quegli scatti ormai dimenticati, ho provato un’emozione grandissima ed è stato un po’ come fare un salto indietro nel tempo.
Non pensavo che delle semplici immagini potessero trasmettere delle sensazioni così intense e non credevo nemmeno che anche io sarei riuscita a vedermi finalmente bellissima al tuo fianco…
Sono contenta di aver fatto questa magnifica esperienza, ne è valsa la “pena” e se tornassi indietro la rifarei mille volte.
Quello che ho provato oggi è stato indimenticabile, è stato bello avere l’opportunità di rivedere degli scorci della nostra prima estate insieme.
So che papà non ama le foto e ne avrebbe fatto sicuramente a meno, ma per me è stato importante, una delle poche cose che ho fatto per appagare un mio forte desiderio.
Ora mi sento soddisfatta e poi potrò finalmente esporre in casa una nostra foto insieme sentendomi orgogliosa di come siamo venute entrambe e così finalmente anche papà, come me, avrà una foto con i suoi gioielli insieme!

La giusta taglia

... e con l'autunno oltre al raffreddore di papà, è arrivato anche il fatidico cambio di stagione...
Al mio non ho ancora pensato, per ora mi sto dedicando al tuo che é già abbastanza impegnativo.
Non basta togliere dall'armadio le cose estive, ma bisogna prima archiviare definitivamente quelle che già non ti vanno più e conservare quelle che invece hanno qualche probabilità di starti anche la prossima estate (forse è solo una mia pia illusione...).
Fatto questo, bisogna tirare fuori i tutti i tuoi capi di abbigliamento autunnali e invernali cercando di suddividerli per taglie. Ecco Alice, quest'ultimo è forse fra tutti il compito più arduo.
Come perchè? Ma non ti sei accorta che i produttori di indumenti per bambini hanno una visione personalizzata e creativa delle taglie? (Ti ricordo che l'altro giorno avevi addosso una gonna taglia tre mesi, che ti va ancora bene...).
Nella maggior parte dei casi nei vestiti per bambini oltre all'età, viene fortunatamente indicata anche la lunghezza, unico vero dato attendibile...
Ecco cosí che per alcune marche nove mesi equivalgono a 74 centimetri di altezza, ma per altre, gli stessi centimetri, corrispondono a dodici mesi, poi ci sono quelle che invece per dodici mesi stabiliscono uno standard di 80 centimetri...
Risultato di questo caos di taglie? Un incredibile pasticcio! Ora mi ritrovo con il tuo armadio pieno di un delirio di misure. La maggior parte delle cose, seguendo i consigli di parenti e amici, te le ho comprate abbondanti, quindi taglia 12/18 lunghezza 86... Ora, poiché l'unico dato certo è che ad oggi tu misuri 74 centimetri, e considerando un aumento di un centimetro al mese, è probabile che gli 86 centimetri tu li raggiunga fra un anno esatto... Certo, come mi ripete spesso tuo padre "meglio abbondare, tanto di lì ci deve passare..." ma l'importante è che tu non ci "passi" nella stagione sbagliata, perchè ti vedrei piuttosto male in agosto, con 40 gradi e il pigiama-tuta in ciniglia, o con il vestito di vellutino a maniche lunghe...
Senza contare che nel frattempo potrai vestirei solo con le cose taglia "80" centimetri (ho deciso di abbandonare definitivamente le misure in mesi...), e questo significa che ci sono ben poche cose nel tuo armadio che attualmente ti vanno bene, senza dover necessariamente ripiegare maniche e risvoltare pantaloni...
Come? Vuoi sapere che fine hanno fatto i tuoi capi marcati "74" centimetri?
Ottima osservazione: sinceramente si tratta di ben poche cose e sono proprio quelle che ti vanno bene ora, per intenderci, ti stanno giuste giuste, praticamente basta che ingrassi o ti alzi un pelo e vanno archiviate fra le cose che non ti vanno piú... Per fortuna che sono davvero poche...
Ma dico io, per evitare di complicare la vita a noi "povere" mamme, non si potrebbero stabilire delle "regole" precise, indicare sempre i centimetri, cosa che non sempre viene fatta, e fissare delle misure uguali per tutti indipendentemente dalla marca?
O dobbiamo essere noi mamme a dover ricordare che: "Fagottino", veste 80 cm x un anno, "Disney" 74 cm x un anno, "H&M" 80 cm x un anno, "Benetton"... Ecco, Benetton per esempio non lo ricordo già più, ufff....

lunedì 19 settembre 2011

Cronaca di un risveglio autunnale


Piove. E’ piovuto Gran parte della notte. Non ricordo più da quanto tempo non capitava. Dopo un’estate caldissima, dopo mesi passati a soffrire un caldo umido terrificante e a sopravvivere solo grazie alla benedetta aria condizionata, dopo averlo anelato, atteso e anche un po’ temuto ora a quanto pare l’autunno è davvero arrivato.
Stamattina ci siamo svegliati in autunno: giornata uggiosa, con la pioggia e il cielo grigio, per non dire nero.
Come se non bastasse, siamo dovute uscire presto e tu eri sconvolta e mi guardavi con aria interrogativa mentre ti vestivo e non mi limitavo ad un “bodyno” senza maniche o a un pagliaccetto estivo… ma ti stavo addirittura mettendo una tuta da ginnastica in cotone garzato (si dice così…) e i calzettoni di cotone…
Eh sì Alice, mi sa che ti ci dovrai abituare, è finito il tempo degli shorts e delle cosciotte al vento e ora per te comincia l’era delle scarpe, sì perché dato che cominci a stare in piedi, non puoi pensare di continuare a girare con solo i calzettoni, almeno quando siamo fuori dovrai mettere delle scarpe… perciò evita di fare i piedi a “panettone”, rilassali perché oggi la missione è: trovare un paio di scarpette da ginnastica per te!

domenica 18 settembre 2011

Quanti sono i bambini di casa?


Domenica pomeriggio senza mare, il tempo è nuvoloso così noi ci siamo dedicati alla scelta del tuo regalo di compleanno, e dove andare se non al toys center???
Tu eri a dir poco estasiata, ti guardavi attorno euforica, con gli occhi ancora più grandi del solito, e davvero questo non lo credevo possibile, ti illuminavi di fronte a pupazzi coloratissimi, saltellavi ascoltando i giochi musicali.
Non avevi abbastanza sillabe da urlare di fronte a quell'inaspettata moltitudine di giocattoli e le tue braccia non erano sufficientemente grandi per prenderli e contenerli tutti. Vederti così felice è stato uno spettacolo indimenticabile e vorrei che ogni bambino potesse vivere dei momenti così….
Abbiamo lasciato che tu esprimessi liberamente la tua gioia e le tue preferenze: hai guardato, toccato, sorriso e urlato e noi abbiamo studiato attentamente le tue reazioni per cercare di capire su cosa orientarci. Abbiamo girato con un carrello pieno di giochi, scelti un po' da te, un po' da me e un po' da Papá, perché sì, diciamolo, oggi in mezzo a quelle corsie straripanti di giocattoli, siamo tornati tutti un po’ bambini: papà guardava le piste e i lego, io le carrozzine e le cucine in miniatura... e tu forse guardavi la nostra gioia ed eri felice anche per questo!
Difficile contenere papà che ti avrebbe comprato ogni cosa che guardavi e toccavi... difficile per la mamma continuare a fare finta di essere la più seria della combriccola... difficile anche fare una selezione ed eliminare dal carrello quelli che piacevano più a noi che a te... ma ci siamo riusciti e alla fine abbiamo scelto....
Ma figurati se te lo dico e ti rovino la sorpresa!!!
Dovrai aspettare ancora tre settimane per saperlo e se sei curiosa solo la metà di zia Yle… saranno per te tre settimane lunghissime…