giovedì 30 aprile 2015

Un nuovo amico

E poi in questo ultimo giorno di aprile è capitato che mentre parcheggiavamo la macchina davanti a casa abbiamo incrociato il figlio dei nuovi vicini e tu poco dopo mi hai detto che potrebbe anche diventare il tuo moroso invernale perché così è "comodo" e puoi andare a trovarlo quando vuoi. Poi ci hai ripensato e mi hai detto che forse sarebbe stato meglio un solo fidanzato se no non avresti più saputo deciderti su chi sposare... e senza esitazioni mi hai subito confermato che scegli Leo. Poco più tardi però mentre mi accompagnavi a buttare l'immondizia ti ho vista sospettosamente deviare verso la sua casa e quando vi siete visti senza reti e cancelli a dividervi, dopo qualche istante di reciproca timidezza, vi ho visti venirmi incontro mano nella mano e insieme mi avete chiesto di poter andare a giocare nella tua casina di plastica colorata. Non ho nemmeno tentato di resistere alle vostre suppliche e poco dopo ci siamo ritrovati tutti nel nostro giardino con lui che ha brevemente accennato un attimo all'idea di giocare a palla, ma poi vedendo la tua espressione poco convinta ha subito desistito e non so come tu ci sia riuscita ma lo hai incredibilmente convinto a ricoprire il ruolo del papà di una bambola, mentre tu facevi ovviamente la mamma. Quando l'ho visto trasportare per te il lettino azzurro ed eseguire sorridendo i tuoi ordini, ho capito che fra di voi sarebbe davvero potuta nascere una grande amicizia.
Poi fra tutti i giochi da femmina e in mezzo a incontrastate nuvole di rosa lui è riuscito a rintracciare l'unico gioco vagamente maschile e stringendo orgoglioso il suo trofeo fra le mani ha detto che con il fratello di Peppa, "George", avrebbe volentieri preferito giocare lui.
Una volta terminato uno dei tuoi giochi preferiti "mamma-papà-bimba" siete passati a qualcosa di più neutro e mentre con aria esperta tu gli mostravi i tuoi "platino" lui fra i vari personaggi ha scovato un pirata e non se l'e certo fatto scappare e una volta scelto il suo personaggio a quel punto tu avresti preteso di fargli sposare la principessa. Mentre io sono rimasta in disparte senza interferire nei vostri giochi, l'ho sentito spiegarti con fermezza e dolcezza che i pirati non si sposano e ho pensato che forse questa volta l'avrebbe finalmente avuta vinta lui, ma quando tu hai trasformato la principessa in "piratessa" lui ha ceduto a sposarti e allora vi ho visti iniziare insieme i preparativi per il matrimonio...
Poi si è fatta l'ora di cena ma entrambi avete scelto di rimanere insieme e allora dopo aver avuto il permesso anche della sua mamma, vi ho apparecchiato il tuo tavolino e vi ho preparato un piatto di gnocchetti al ragù che avete mangiato in maniera impeccabile, chiacchierando come due amici di sempre, senza mai litigare e senza nemmeno sporcarvi e per fortuna visto che il tuo nuovo amico non aveva voluto mettersi il tovagliolo al collo sottolineando con disappunto che "non è un bebè!".
Finita la cena la sua mamma è venuta a prenderlo invitandoti a pranzo invitandoti a pranzo uno dei prossimi giorni.
Qualcosa mi dice che questo è solo l'inizio di una nuova amicizia e se ripenso ai tuoi occhi sorridenti e furbi che chiedono a papà se anche secondo lui Santiago è bello vedo vacillare il tuo "amore" per Leo...
Per fortuna che luglio è vicino e le sue cinque settimane di vacanza in Romagna serviranno a rinsaldare il vostro ormai collaudato rapporto.

Quasi una topina

Dopo averti paragonata a un topo per la tua irrefrenabile passione per i formaggi, dopo averti visto mangiare di tutto dal gorgonzola ai formaggi francesi dal gusto a volte davvero eccessivo anche per il mio palato, dopo averti dovuto razionare la quantità di formaggio giornaliera, dopo averti visto mettere un piccolo pezzo diradi a sopra una montagna  di squacquerone, ecco che finalmente oggi ho trovato il primo formaggio che non ti piace! L'emmental, il tipico formaggio con i buchi incredibilmente non è di tuo gusto... Tu mi stupisci Alice!

Grazie maestra Sonia

E quando sei uscita dalla lezione di danza e dopo avermi guardata intensamente con l'aria sognante mi hai detto: "oggi è stato bellissimo!", ho capito che ballare ti piace davvero!
Ecco Alice quando alla fine di una lezione mi raggiungi col sorriso e vedo i tuoi occhi euforici, quando leggo la felicità nei tuoi gesti, quando ascolto le tue emozioni nei racconti, quando percepisco la tua energia, quando osservo la tua voglia di imparare a ballare, sono felice di averti dato oltre un anno fa la possibilità di ballare con Sonia, che sa sempre come prenderti, come tenerti e anche come "contenerti".
Grazie Sonia.

Una vasca da bagno a motore

Una macchina, la mia, che si sta trasformando in una vasca da bagno su ruote, io che cerco disperatamente di aprirla spingendo i tasti del telefonino, tu che mi chiedi di prenderla nuova o almeno di andare a lavarla...
Ok forse ci sono cose che si possono migliorare nel mio rapporto con le quattro ruote ma se riesco a riavvolgere il problema delle infiltrazioni dal tetto per ora non la cambio Alice!

mercoledì 29 aprile 2015

Qualche piccolo tocco...

Scena di oggi mentre provavamo un po' di vestiti dell'anno scorso: ti stavo aiutando ad indossare uno splendido vestito bianco col corpino all'uncinetto e tu già appena lo hai visto ti sei illuminata e hai esclamato subito "un vestito da sposa!", poi mente ti rimiravi allo specchio mi hai detto "se gli fai qualche piccolo tocco è perfetto mamma!". Ti ho sorriso e tu allora ti sei affrettata ad aggiungere "... e manca il velo!". Poi mentre te lo toglievo borbottando hai brevemente riassunto i punti salienti: "qualche piccolo tocco della mamma e il velo poi è perfetto per il mio matrimonio!".
Infine ormai rimasta in mutande e culotte ti sei girata verso di me e hai concluso: "è deciso allora, questo è l'abito da sposa!".
Ma Leo lo sa?

martedì 28 aprile 2015

Baci rubati al sonno

Mentre dormi mi avvicino al tuo letto e ti guardo nella penombra della tua stanza illuminata solo dalla luce dei lampioni, fuori dalla finestra. In silenzio mi accuccio e osservo i tuoi lineamenti e il tuo viso sereno appoggiato sul cuscino.
Ti bacio, apri gli occhi pieni di sonno, mi guardi, sorridi e mi butti un bacino poi ti rimetti a dormire.
Buonanotte amore mio fai bei sogni.

lunedì 27 aprile 2015

Manie schifose

Mentre ti spogli prima di tuffarti nella vasca da bagno, dove nel frattempo si sta sciogliendo una palla effervescente che tinge l'acqua di un improbabile nuance viola, scappi sul letto e dopo esserti tolta i calzini subito mi regali un improvviso sorriso raggiante e poi passi in rassegna in mezzo alle dita dei piedi. Si perché la tua nuova mania di questi giorni  è "scaccolarti" i piedi... Vai a caccia di ciò che si annida in mezzo alle dita esaltandoti quando trovi qualcosa... E più grande è la pepita meglio è.
Certo che una mania meno "schifosa" sarebbe stata meglio...

Cose di noi due oggi

Certo che per te iniziare la settimana sapendo che a scuola per pranzo mangerai i passatelli è un po' come avere un regalo subito già alle prime ore del lunedì mattina.
Abbiamo iniziato la giornata così, con questa consapevolezza e quando diverse ore più tardi ti sono venuta a prendere, dopo avermi chiesto se ti avevo comprato il libro che ti avevo promesso, hai subito notato lo smalto azzurro sulle mie unghie e hai esclamato un meraviglioso: "uao mamma, ma ti stanno benissimo!".
Poi ti sei informata se le avevo fatte da  Deborah e quando ti ho risposto di sì ci sei rimasta male perché non avevo aspettato che ci fossi anche tu a casa. 
Ora andremo a casa e si che passeremo un bel pomeriggio "solonostro" e ammetto che ne ho proprio tanta voglia...
  

Quando l'impensabile diventa fattibile

Dopo oltre un anno di french manicure e dopo un timido tentativo rosa, oggi ho deciso di fare il "grande passo" e sperimentare un colore di smalto decisamente più inconsueto e ho sperimento l'azzurro, il mio azzurro.
Lo avrei voluto più chiaro ma questo fra tutti era il colore che più si avvicinava alla sfumatura che volevo io e devo dire che il risultato mi ha sconvolta meno dell'effetto che mi aveva fatto il rosa.
Sono decisamente persi nella memoria i ricordi delle mie unghie mangiate...
Chissà magari fra un po' oso addirittura i disegni e i brillantini... Perché l'impensabile a volte diventa inspiegabilmente fattibile...

domenica 26 aprile 2015

Un week end senza cucinare!

Colazioni, pranzi e cene tutti sempre senza cucinare, senza nemmeno fare una spremuta di arancia e senza essere in vacanza! 
In questi giorni mi sono limitata a tagliare qualche fetta di salame di cioccolata già fatto nelle settimane scorse, a fare un paio di caffè e servire qualche bicchiere d'acqua, per il resto la cucina è rimasta spenta.
Complici una serie di coincidenze fra cui l'arrivo dei nostri amici da Roma e degli zii da Vicenza abbiamo mangiato a casa ottime piadine preparate dal chioschetto sul mare "il picchio verde" che resta sempre una garanzia e per il resto siamo sempre stati in giro. E co si forse non abbiamo avuto una dieta proprio bilanciata, ma stasera bordino per te e insalata per noi! 

Promesse di mamma

Quando oggi ho detto a te e ad Arianna di andare a rimettere in ordine la tua camera prima di uscire per cena, stavo già immaginando quanto mi sarei dovuta arrabbiare e invece voi non solo diete salute senza far storie, ma avete addirittura fatto un lavoro più che perfetto!
Mi sono ritrovata a guardare incredula la tua camera chiedendomi sei per caso nel frattempo non fosse  passata Katia e poi ho deciso di farti i complimenti e ti ho addirittura promesso un regalo.
Ti ho detto che domani potevamo andare insieme a comprare un libro, ma tu mi hai detto che preferivi se te lo portavo a casa io!
Sarà fatto!


sabato 25 aprile 2015

Il cibo che parla...

"Mamma lo sai che io immagino sempre che le cose da mangiare quando vanno nella pancia parlano e dicono aiiiiiuto non voglio andare nel tubo che c'è nella pancia e poi trasformarmi in cacca..."
Ecco Alice non mi ero ancora abituata all'idea che a parlarti fossero le parti del corpo e ora pensare che anche il cibo inghiottito e in via di trasformazione inizia a dialogare e addirittura a lanciare disperate richieste di aiuto mi sembra davvero troppo difficile da immaginare e da comprendere... ma prometto che ci proverò... No, non ad aiutarlo (non saprei nemmeno come poter fare!),  ma a immaginare insieme a te il cibo che parla...
Nel frattempo mentre perplessa mi chiedo "chissà dove ci porteranno queste insolite conversazioni", avrei un paio di domande da farti: "ma i cibi in che lingua parlano? E parlano tutti nella stessa lingua?"

La caccia al tesoro!

Oggi abbiamo fatto un sabato pomeriggio piacevolmente diverso e ci siamo ritrovate tu ed io a giocare alla caccia al tesoro insieme alla tua amichetta Noemi accompagnata dalla sua mamma.
Mi sono divertita (e stancata!) un sacco e mentre correvamo accaldate su e giù per le corsie del negozio, all'affannosa ricerca degli oggetti indicati sul biglietto, tu continuavi a ripetermi felice "che bella questa caccia al tesoro!"
Sì Alice è stata proprio bella questa caccia al tesoro, un momento di condivisione e divertimento che ci ha viste essere una "squadra" affiatata, proprio come due amiche!
E grazie anche a Laura e Noemi che hanno accolto la nostra proposta e hanno colto al volo la nostra proposta!
Appuntamento allora alla prossima caccia al tesoro Alice, e vedrai che ora che abbiamo affinato la tecnica, se ci sarà da piegare una tenda da spiaggia, Noemi non si spaventerà e io forse ci riuscirò....

Le tue perle di saggezza di oggi...

Le prime parole che ti ho sentita dire oggi alle 7 e mezza, praticante appena mi sono svegliata sono state: "oggi è la festa dell'Italia!" e poi non hai più smesso di parlare.
Pochi minuti dopo, mentre ti leggevo la storia "Talenti da Fiaba", sentendo che Nina, la bimba protagonista detestava il rosa, mi hai chiesto stupita: "come fa ad una femmina a non piacere il rosa?". Effettivamente guardando come
Sei tu c'è proprio da domandarselo...
Alle dieci mentre eravamo in macchina diretti prima all'outlet di Castel San Pietro e poi allo Street Food di Bologna, ricordando che papà stamattina guardando come eri vestita ti aveva detto che sembravi un fiorellino di primavera, a un certo punto gli hai detto serissima: "papà il Fiorellino di primavera si sta stancando..."
Più tardi ci hai informato che hai deciso che non chiamerai più tua figlia Matilde, ma hai deciso di chiamarla Emily. Ho rinunciato a spiegarti che è un po' prematuro pensarci adesso e che in ogni caso il nome lo dovresti scegliere insieme al futuro papà...
Poi poco fa mentre tornavamo a casa, mi hai sentita che chiedevo a papà come mai non aveva commentato la mia logorroica pioggia di posts di questi giorni e allora con aria convinta mi hai detto: "mamma non ci sono commenti perché lo sai i maschi sono fatti così!".





Le scarpe come le mutande

E poi mentre ti guardo i piedi non posso fare a meno di notare le tue scarpe tutte sporche e subito mi viene in mente papà e la domanda che mi ha fatto stamattina quando gli ho chiesto di prendermi le scarpe dallo stendi panni  "perché le hai lavato le scarpe?".
Perché erano sporche ovviamente e a giudicare da come sono ridotte dopo solo tre ore ai tuoi piedi, penso che tu le scarpe le dovesti indossare al massimo un giorno e poi metterle in lavatrice...
Praticamente come se fossero mutande!

venerdì 24 aprile 2015

Il tempo guadagnato non perso

E poi ci sono giorni, come oggi, in cui inizio presto e lo faccio nel modo giusto.
Incomincio la mia giornata nel modo migliore, leggendo un blog che mi fa subito sorridere, e poi continuo a sorridere con le tue domande strane alle quali forse mi sono anche abituata, ma mi rimane il dubbio di capire come ti vengano in mente certe cose così... Come quando stamattina poco prima di fare colazione, dal nulla all'improvviso hai rotto il silenzio in cui ancora assonnati ci stavamo "coccolando" papà ed io e mi hai chiesto: "mamma ma se al mio moroso Leo viene la varicella proprio quando ci sposiamo come facciamo?"
E mente penso alla tua domanda intanto tento a organizzare mentalmente la mia mattina e siccome usciremo presto di casa perché il venerdì "è il giorno di papà" ovvero il giorno in cui anche papà ti accompagna a scuola, allora mi illudo che tornerò a casa presto. 
Ma mi sbaglio perché ci sono giorni in cui il tempo letteralmente "scappa via" e senza nemmeno accorgertene lo perdi. 
Lo perdi a passeggiare in mezzo al mercato dove sei andata "solo" a cambiare un acquisto sbagliato con uno che invece volevi, lo perdi al bar dove sei entrata per la prima volta oggi, soltanto per bere un caffè e dove scopri che hanno le tue brioche preferite, proprio quelle della pasticceria Romagna di Cesena e hanno anche delle birre un po' particolari e allora ti soffermi a guardarle, mentre mangi la brioche alla faccia della dieta e di chi ti appoggia la mano sulla pancia chiedendoti con un sorriso ironico se sei incinta... e lo perdi in una delle tue bancarelle preferite chiacchierando con una signora che ti chiede un consiglio su cosa acquistare, e lo perdi a guardare ogni singolo pezzo, ogni maglietta rosa a fiori, ogni gonna a balze, ogni canotta frou frou, ogni vestito fucsia pensando a come starebbe addosso a tua figlia e a se potrebbe entrare dentro al suo armadio già al completo, e lo perdi ad immaginare la sua faccia quando tornando a casa da scuola vedrà le sue nuove scarpette da ginnastica tutte "sbrilluccicose", e ancora lo perdi al supermercato dove nemmeno pensavi di doverti fermare ma all'ultimo minuto ti ricordi che ti servono due cose e allora entri, e lo perdi a cercare di ricordare il giusto codice bancomat mentre sul display lampeggio un inquietante "ultimo tentativo"...
E la mattina se ne va così e quando arrivi a casa e guardi l'orologio luminoso sul forno ti stupisci quando vedi che sono già passate le undici e mentre soddisfatta guardi i tuoi acquisti di oggi, pensi che è stata una bella mattina e che il tempo non l'hai affatto perso, ma lo hai "pienamente goduto" e per questo è volato via così in fretta.

Scelte importanti scelte difficili...

Negli ultimi giorni ho sentito parlare spesso del "LIM" lavagna Interattiva Multimediale e sono entrata in un mondo nuovo del quale, immersa nella mia ignoranza, non immaginavo nemmeno lontanamente l'esistenza. Ho scoperto che alle elementari  in molte classi già da subito non c'è la lavagna nera di ardesia che ha caratterizzato il mio ingresso a scuola e nemmeno c'è il cancellino rotondo che serviva a pulirlo e che noi per divertirci ci tiravamo addosso durante la ricreazione.
La LIM ha preso il posto di questi obsoleti mezzi di comunicazione e ha reso più tecnologico l'approccio scolastico ma probabilmente ha tolto anche un po' di romanticismo a quelle "a" tremolanti scritte col gesso bianco che ti lasciava la polvere sulle mani.
E parlando della LIM ho cominciato a pensare a quelle che saranno le prossime scelte scolastiche che a inizio anno dovremo fare per te e dopo aver saputo che una delle scuole in cui potremmo iscriverti è dotata di questo tipo di lavagne e che proprio nell'anno in cui tu dovresti iniziare ci sarà a insegnare ai bimbi di prima una delle più brave maestre presenti  sul territorio, i miei dubbi già presenti si sono riaffacciati con più prepotenza.
Lo so che è prematuro ma ci penso e mi chiedo cosa é giusto fare?
In una scuola non so chi sarebbe la tua maestra e potrebbe anche non essere di ruolo e quindi cambiare più volte durante i cinque anni di elementari, ma hai più probabilità di capitare con qualche bambino che conosci. Sì è vero, la struttura è più grande e più moderna ma anche più caotica...
Nell'altra avresti a disposizione mezzi tecnologicamente più avanzati e anche una buona probabilità di avere una bravissima maestra che probabilmente essendo di ruolo ti seguirebbe per tutte le elementari. È vero la scuola almeno da fuori è fatiscente ma è una struttura più piccola dove i bambini sono seguiti meglio.
Se fino a poche settimane fa ero certa che avrei privilegiato la presenza nella tua classe di qualche tua amichetta ora alla luce di queste nuove notizie le mie certezze vacillano e io sono immersa nel buio più totale.
Per fortuna che abbiamo davanti ancora parecchi mesi per riflettere e cercare di capire qual è la scelta migliore per te.

Album di figurine e scambi

Poche settimane fa abbiamo iniziato l'album di figurine Frozen e da subito ci siamo dedicate ai fruttuosi scambi fra collezionisti. Ci siamo addentrate in una fitta e contorta rete dove noi mamme ci passiamo via messaggio liste con numeri che abbiamo e liste con numeri che ci mancano. C'è una bella solidarietà che ci porta anche a fare nuove conoscenze e nuovi incontri ma che purtroppo per ora non ci ha ancora portate a finire l'album. Siamo ormai a un punto morto con poco meno di trenta figurine che mancano all'appello... Ma ce la faremo, io non demordo!

Una quotidianeità degna di nota

Ci sono giorni in cui Alice anche le piccole cose mi sembrano importanti e particolari e allora scrivo, scrivo, scrivo... Racconto qualsiasi cosa ci capiti perché tutto anche i dettagli più insignificanti possono essere degni di nota e vanno ricordati.
Come ieri, come oggi in cui appena ho un attimo di tempo mi siedo per immortalare quegli attimi fuggenti che hanno colpito la mia attenzione.
E fra le tantissime note di questi giorni stamattina mentre uscivamo di casa me ne sono appuntata una.
Forse ti avevo già parlato Alice di quella giovane famiglia che avevamo incrociato una domenica mattina in spiaggia nei primi giorni che vivevamo a Igea Marina.
La stagione balneare non era ancora iniziata e mentre noi facevamo correre Heidi su e giù dalle dune di sabbia, loro osservavano divertiti il loro bimbo che da lontano guardava il nostro cane. Ci siamo scambiati poche parole e mi hanno raccontato che anche loro a casa avevano un cane, anzi, per l'esattezza una grande cagnolona, un po' più anziana di Heidi.
Poi nei mesi successivi mi é capitato di incontrare ancora quella famiglia e tempo dopo ho conosciuto Laura, la simpatica mamma con cui nel tempo siamo addirittura diventate amiche.
Questa mattina quando uscendo di casa ho incontrato il papà che portava a spasso il cane che qualche anno fa hanno adottato al posto della povera Nanà che nel frattempo li ha lasciati, ho immediatamente ricordato la prima volta che l'ho visto, quando loro avevano un altro cane e un solo figlio e noi avevamo solo Heidi e tanta voglia di costruire una famiglia. Guardandolo ho subito pensato che ne è passato di tempo, ora loro hanno una seconda splendida bambina che ho visto proprio l'altro giorno e il nuovo cane e noi abbiamo te e la nostra bella famiglia.
E anche questo incontro casuale durato appena pochi attimi, il tempo di un sorriso e un saluto con la mano, oggi mi è sembrato degno di nota...



La spremuta uguale al branzino...

La perfetta colazione a casa per noi è fatta di elementi fissi che raramente cambiamo rispettando in pieno il detto "squadra vincente non si cambia!".
Per me e papà un caffè caldo seguito da una Nastrina che nei periodi in cui abbiamo il buon proposito di dimagrire viene sostituita dalle più tristi fette biscottate e una spremuta d'arancia che d'estate cambiamo con un fresco the verde.
Tu a parte il caffè fai la nostra stessa colazione, rinunciando a volte alla Nastrina in cambio di qualche biscotto più cioccolatoso. Unica avvertenza per te è quella di "sfilettare" la spremuta (sfilettare è il modo in cui tu chiami questa operazione) e renderla "liscia come l'acqua" ovvero toglierle tutti i fili e i semini tipici di una vera spremuta.
E ogni volta che mi ritrovo a comprare le Nastrine non posso non pensare a quella mia amica che tentava di convincermi a prendere brioche di altre marche perché secondo lei fare colazione ogni mattina con tre Nastrine era troppo dispendioso.
Forse lo è, ma se facessimo colazione al bar tutti i giorni sarebbe anche peggio...
Non c'è nulla da fare quando siamo a casa per colazione noi restiamo affezionati alla nostra Nastrina appena scaldata e alla spremuta di arancia, per te ovviamente sfilettata, come un branzino!
(E da stamattina anche "sseminata" con due "s" iniziali parola da te coniata con il significato di "senza semi").

giovedì 23 aprile 2015

Ciao ciao Irlanda...

Ci sono posti nei quali lasciamo il cuore, e vorremmo tornare e altri nei quali ogni tanto torniamo davvero.
Ci sono viaggi che sogniamo di fare per tutta la vita e che invece non faremo mai, ma non importa, noi continuiamo a fantasticare su come sarebbe.
E poi ci sono città in cui siamo stati, ma che per una strana serie di ragioni e coincidenze ci ricordano un pessimo momento della nostra vita e allora pensiamo che non ci torneremo mai.
Per me una città nella quale vorrei tornare è sicuramente New York, anche se di posti belli dove ho lasciato il cuore ce ne sono molti altri, come ad esempio la Scozia, o Isla Margarita dove sono andata in vacanza con un'amica quando ero davvero giovanissima.
Invece il viaggio che da sempre sogno di fare e che non ho mai fatto e forse non farò mai, è quello verso l'Australia un paese che mi attrae e che immagino pieno di verde e con grandi spazi, il paese dei koala e dei canguri e già solo se penso a questi animali mi verrebbe voglia di salire sul primo aereo.
Ma c'è anche una città e una nazione dove non so se riuscirò mai a rimettere piede e quando qualcuno me ne parla, provo una sensazione quasi di fastidio qualcosa del tipo "vorrei, ma non posso...".
Forse un giorno ci tornerò ma ora non sono ancora pronta e l'ho capito stasera quando un'amica mi ha scritto che l'Irlanda e Dublino sarà il suo prossimo viaggio.
Per me purtroppo l'Irlanda rappresenta l'ultimo viaggio prima del cancro, quando nessuno sospettava che ci fosse e solo io avevo la netta e chiara sensazione della sua presenza dentro di me.
L'Irlanda mi ricorda terribilmente quei giorni in cui aspettavo una risposta, quella risposta che temevo e che poi è drammaticamente arrivata confermando i miei timori e cambiando la mia e la nostra vita.
Dell'Irlanda ricordo mole cose ma la prima che mi viene in mente ogni volta è sempre la stessa. È uno strano "ristorante", molto spartano, dove abbiamo mangiato dell'ottimo pesce fresco guardando il mondo fuori attraverso una grande vetrina e poi a fine pasto ho convinto papà a telefonare per me all'ospedale, perché io non avevo il coraggio di chiedere se era pronto il risultato della mia biopsia. E mentre tu inconsapevole stavi buona sul tuo passeggino, lui fuori dal ristorante cercava di mettersi in contatto con il reparto e camminava nervosamente avanti e indietro parlando al telefonino, io da dietro a quella grande vetrata scrutavo il suo volto, i movimenti delle sue mani, le sue espressioni e cercavo di interpretare ogni suo gesto, col chiaro, inspiegabile e fastidioso presagio che una delle mie più grandi paure purtroppo stava per prendere forma.
Quel giorno non abbiamo avuto nessuna risposta Alice e abbiamo dovuto aspettare altri giorni e il rientro in Italia per avere la mia diagnosi, ma quando ripenso a quegli attimi mi rendo conto che in cuor mio io sapevo già di avere il cancro...


Dentro o fuori?


A te che hai deciso di uscire dalla mia vita eppure di tanto in tanto continui ad affacciarti per spiarla più che per un vero interesse io credo per una semplice curiosità e allora ti metti comodamente seduta sul divano, o forse su una sedia e distrattamente sbirci il mio blog, forse mentre sei in bagno o mentre aspetti di andare a dormire... 
A te che nell'ombra, in silenzio, ti preoccupi di sapere cosa facciamo noi fra le mura delle nostra casa, dietro le persiane delle nostre finestre e allora cerchi di ritagliarti un po' di tempo per prendere il telefonino e guardare se ho scritto, cosa ho scritto...
A te che scoprì quello che viviamo, ciò che ci succede non più dalla mia viva voce, a volte emozionata, altre commossa, altre ancora impaurita, ma leggendolo sulle pagine di un blog...
A te che impieghi parte del tuo tempo ad aggiornarti con le nostre pennellate, invece di fare qualcosa di più interessante e costruttivo, vorrei chiedere perché lo fai? Che senso ha?
No, non ti illudere, non mi dai alcun fastidio. Nel preciso momento in cui oltre cinque anni fa ho deciso di rendere pubblica la nostra vita scrivendo questo blog, ho valutato le conseguenze del mio gesto e sapevo perfettamente che avrei dato in pasto la mia quotidianità a tutti, anche a gente come te.
Io spesso in questi anni mi sono chiesta perché scrivo e che senso ha farlo e mi sono sempre risposta che per me scrivere è terapeutico, mi aiuta a capire e a superare i momenti difficili e poi mi piace l'idea che mia figlia possa un giorno rileggere queste pagine e ripercorrere con le mie parole ogni piccolo passo della sua vita. 
E capisco anche gli amici, i parenti e i conoscenti che leggono di noi, per sapere come stiamo, a volte per divertirsi ma più che altro per sentirsi più vicini.
Ma tu ti sei chiesta perché continui a leggermi? Non sarebbe più coerente uscire realmente dalla mia vita invece di osservarla stando ben attenta a non cliccare nemmeno per sbaglio un "mi piace" che ti farebbe scoprire...
Eppure io non ho bisogno di un "mi piace" per sapere che ci sei, sento il tuo sguardo su di noi, che resta puntato addosso come il faro di una luce e ci scruta.
Magari a volte capita che stai un paio di giorni senza leggere perché non hai tempo o voglia ma poi la curiosità prende il sopravvento e allora quasi per caso ti ritrovi ad entrare nel blog... Ma non eri uscita dalla mia vita?

Che la visione abbia inizio!

Ieri sera era la serata "Masterchef junior" e stasera è la serata "Italian's got talent".
Se per caso o per stanchezza noi ce lo dimentichiamo ci sei tu a ricordarcelo perché per te gli appuntamenti del mercoledì e del giovedì sera sono fissi e sono due momenti imperdibili!
Sei carica già dalla mattina e quando ti alzi ci avvisi subito che è la serata televisione+divano e massimo alle nove sei già pronta con i denti lavati, col pigiama/camicia da notte addosso e gli immancabili pupini stretti in mano.
"Che la visione abbia inizio!" Questo avrei voluto scrivere stasera a questo punto della serata, ma visti gli innumerevoli capricci di oggi tu ora sei già a letto in punizione perché quando é troppo è troppo...

Altro giro altri capricci!

Scuola, danza, compleanno: giro come una trottola, tento di gestire la tua agenda, di seguire i tuoi impegni, di accontentare le tue esigenze e di soddisfare i tuoi desideri.
È tutto inutile.
A scuola arriviamo in orario ma sempre e solo dopo che mi sono arrabbiata almeno una volta.
A danza arriviamo in ritardo e dopo un'altra arrabbiatura. Poi prima di entrare in classe basta una minima cosa che non va come pensi tu e partono i pianti.
Al compleanno arriviamo in ritardo, dopo l,ennesimo capriccio per una parola storta o un dettaglio diverso da come vuoi tu.
E poi durante la festa ancora capricci, sempre capricci, solo capricci.
Perché non vuoi stare con gli altri bambini perché hai deciso che tu devi fare altre cose e devi giocare con un pupazzino che usi abilmente per far incapricciare un po' tutte le bambine, e continui a tirarlo fuori dalla tasca anche se per evitare inutili tragedie ti ho detto più volte di metterlo via, ma tu vuoi giocare solo col tuo pupazzino ma non vuoi andare a casa perché te l'ho chiesto più volte... E dopo vuoi andare alla carrucola anche se poi hai paura e non sali, allora piangi perché vuoi andare in altalena ma é occupata... aspettiamo il tuo turno, sali ma non vuoi essere spinta da me e poi però scendi subito perché vai troppo piano... Poi arriva la torta ma tu non la vuoi e mi chiedi di restare a fare i tuoi giochi dall'altra parte del parco... Mentre mi domando cosa ci siamo venuti a fare a questa festa di una tua amica, ti spiego che durante l'apertura della torta e dei regali si resta vicino alla festeggiata. A malincuore ti avvicini ma siccome sei arrivata più tardi degli altri resti più indietro e piagnucoli perché non vedi... Ti fanno posto ma poi non va bene lo stesso perché non sei vicina a Laura... Poi riesci a farti posto e a stare vicina a lei ma a quel punto vedi la candela della quale ultimamente non avevi più paura, ma oggi sì e piangi e scappi via e ti vai a nascondere dietro un albero.
Ti chiamo e sempre piangendo torni e aspetti nascosta dietro le mie gambe. La candela non si accende per il vento allora ti dico di stare tranquilla e ti spiego che puoi avvicinarti agli altri bambini attorno al tavolo in posa per la foto, ma tu ovviamente non vuoi. Ci vai solo perché mi arrabbio ma in foto tu piangi mentre gli altri bambini ridono.
Poi gentilmente ti danno una fetta di torta che tu hai preventivamente deciso che non vuoi nemmeno assaggiare e allora ti lamenti anche se un attimo dopo mangi la mia. 
All'apertura dei regali di nuovo piangi perché non sei in prima fila e non vede bene e siccome Laura che ha fatto meno capricci ed è arrivata prima vede meglio di te, allora le dici che non sei più sua amica e fai piangere anche lei...
A quel punto esausta, saluto e me ne vado dopo poco più di un'ora di festa di compleanno...
Io credo Alice che dalla prossima settimana si cambia "musica" e eviteremo gli appuntamenti pomeridiani con le tue amiche e faremo dei tranquilli pomeriggi casalinghi perché sei davvero insopportabile e se per seguire la tua vita sociale io devo sopportare un'ora di assurdi capricci allora credo davvero che non ne valga la pena.
Sono davvero stufa!

Saggio top secret


Prima di iniziare la lezione di danza mi racconti che il tutù per il saggio è bellissimo, mi dici che è bianco con "ben" otto centimetri di petali bianchi e poi con un'aria estasiata mi dici che è "frufruissimo" e a giudicare dalla tua espressione felice credo proprio che lo sia.
Ma nonostante i miei ripetuti e furbi tentativi non riesco a scucirti nessun'altra informazione sul saggio.

Nemmeno insieme ad Elisabetta l'altra sera mentre eravamo a casa di Laura siamo riuscite ad avere qualche dettaglio in più. Abbiamo tentato di corrompervi chiedendovi di vedere in anteprima un pezzo del balletto, ma voi dopo averci illuse con un convinto e convincente "sì" dopo una breve pausa avete aggiunto "al saggio ve lo facciamo vedere!"
Certo che vi ha istruite proprio bene la maestra Sonia...

Aspettando la varicella

Circondate dalle varicella che dopo un inizio un po' in sordina ora ci sta girando intorno colpendo grandi e piccini. Attendiamo il nostro momento è la comparsa delle prime macchie con poca voglia di stare recluse, ma sapendo che è meglio se capita ora piuttosto che quando sarai più grande.
Per ora comunque non c'è n'è traccia  e ci godiamo la piena è impagabile libertà di uscire e andare in giro.

Il titolo fa la differenza

Quelli che stiamo vivendo sono giorni affollati di piccole cose da dire, aneddoti che mi vengono in mente e che non riesco a non raccontare sul nostro diario di famiglia che in questi giorni si trasforma in una delirante telecronaca delle nostre vite.
Per fortuna che a giorni pieni di una pioggia di posts si alternano a quelli più taciturni dove il silenzio rimbomba tanto da fare eco.
La cosa che mi diverte e mi stupisce sempre è notare come il titolo di un post possa influire sul numero di lettori. Quelli d'effetto tipo "lieto evento" o quelli drammatici riscuotono sempre più successo degli insignificanti "mocio non micio".
E pensare che il post più importante che ho scritto in tutti questi anni era anche l'unico post senza il titolo...

Dall'Inghilterra con amore

"Dall'Inghilterra con amore" arriveranno prossimamente un sacco di cose a tema Frozen, grazie al viaggio di lavoro di una cara amica che ha già puntato diverse cosine, alcune delle quali io avevo visto durante il nostro recente viaggio a Londra e avevo inspiegabilmente pensato di non prendere, pentendomene subito dopo essere arrivata in Italia e aver confrontato i prezzi!
Sono in trepida attesa di sapere cosa troverà e cosa riuscirà a portarci.
E pensare che a me Frozen nemmeno piace più di tanto... ma se penso a quanto tu sarai felice allora voglio tutto a tema Frozen!

Il nostro perfetto week end tetris

In previsione di un week end super affollato ci prepariamo allenandoci con delle giornate che hanno un'agenda a incastro tipo tetris. 
Nel fine settimana attendiamo lo zio Emanuele e la zia Laura che verranno a vedere il tuo regno Alice e poi arriverà anche Arianna con mamma e papà. 
Senza contare che in giro volendo ci sono un bel po' di cose da fare. Una caccia al tesoro con un'amica, sabato pomeriggio per esempio potrebbe essere una buona idea per lasciare in pace papà mentre guarda la partita del Vicenza e poi in un paese qui vicino ci sarebbero anche da vedere degli spettacoli con i cavalli sulla spiaggia.
Insomma un week end intenso e pieno di appuntamenti piacevoli e interessanti. Io non vedo l'ora Alice e tu?

Mocio non micio

Odioso correttore automatico degli IPhone e degli IPad che continui a cambiare ogni semplice "e" con una più incisiva è, che continui a cambiare il banale "ce" (volevi farlo anche ora!) con un affermativo "c'è!" e che oggi hai cambiato il "mocio" in "micio".
Sono arrivata al supermercato fiera, con la mia lista della spesa caricata come sempre sulla perfetta App che ormai da mesi ha definitivamente sostituito tutti quei bigliettini che immancabilmente ogni volta perdevo, e dopo aver comprato è spuntato dalla lista la carne, i fazzoletti di carta di Frozen (che a quanto pare insieme a quelli di Cenerentola sono gli unici con i quali puoi soffiarti il naso...) e le zucchine, mi sono ritrovata incredula a fissare la scritta "micio" chiedendomi che cosa mi fosse passato per la testa per aver scritto nella lista della spesa "micio"... Dopo qualche istante in cui ho seriamente dubitato della mia salute mentale, ho pensato che sicuramente non intendevo comprare un gatto, men che meno al supermercato e ho semplicemente cancellato la riga passando a quella successiva e dirigendomi velocemente nella corsia del latte e delle uova.
Solo più tardi a casa ho realizzato che ciò che mi serviva in realtà non era un tenero gattino ma un efficace "mocio lava pavimenti!". 
Dubito che se avessi comprato un gatto avrei potuto utilizzarlo per lavare il pavimento ma se avessi letto "mocio" almeno mi sarei ricordata...


Il costume che non c'è

Andare in giro per negozi per comprare un costume intero, si perché quest'anno se proprio dovrò mettermi in costume e temo che per accompagnarti in acqua mi vedrò costretta a farlo, ho deciso che opterò per un coprente, e contenitivo costume intero e tornare a casa con due paia di calzini per te (quelli non potevano mancare) uno per me, un paio di scarpe per me che per ragioni diverse faranno impazzire sia te che papà è un paio di sandali sempre per me... Sì, pensandoci non c'è nulla di strano, è tipico di una personalità come la mia.
Ora però resta sempre da trovare il costume intero, oppure un burka potrebbe essere anche meglio!

La "tua" maglietta

Sto raccogliendo i panni stesi fuori e mi viene in mente quando ieri sera mentre li stendevo tu guardando la mia maglietta di "Alice guarda i gatti" presa a un concerto di Dalla e De Gregori mentre ero incinta, l'hai guardata e mi hai chiesto "come mai hai lavato la MIA maglietta?". Ecco Alice è vero che l'altra sera all'ultimo concerto di De Gregori io ti ho prestato la mia maglia e te l'ho sistemata addosso con una cintura in vita in modo che ti facesse da mini abito, ma mi è sfuggito il momento esatto in cui è avvenuto il "passaggio di proprietà"... L'attimo in cui la maglietta ha smesso di essere la mia ed è definitivamente diventata la tua.
Comunque effettivamente considerando le incredibili dimensioni mignon della maglietta credo che sia meglio darla a te perché io nemmeno se faccio nove anni di dieta riesco a rientrare in quella maglia. La domanda giusta a questo punto è "come facevo a starci dentro col pancione?"

Tu cresci Alice!

Mentre raccoglievo i panni stamattina Hai deciso di aiutarmi.
Con le mani prendevi e  mettevi a posto le mollette nel cestino e con lo sguardo cercavi la macchina di papà che aspettavi di veder passare sotto la nostra casa da un momento all'altro.
Poi lui è passato, tu gli hai sorriso e lo hai salutato e poi ti sei concentrata su quello che stavo facendo io e allora mi hai chiesto di poter raccogliere anche i panni, non soltanto le mollette. 
Avevo fretta e avrei voluto dirti di no ma la tua voglia irrefrenabile di renderti utile mi ha impedito di trovare una scusa che non ti offendesse.
Insieme abbiamo piegato una tovaglia. 
Ci avevamo già provato altre volte in passato, ma con risultati disastrosi e con una tovaglia pulita che improvvisamente finiva a strisciare sul pavimento e raccoglieva peli... rendendo di fatto totalmente inutile l'operazione appena terminata di lavaggio e asciugatura.
Ma oggi no.
Oggi tu sei stata assolutamente perfetta. Hai seguito ogni mio gesto senza incertezze come se lo avessi sempre saputo fare.
Tu cresci Alice, e ogni giorno anche nelle piccole cose trovi il modo di dimostrarmelo.

La scena del bacio

Ogni mattina assistere alla "scena del bacio" è un imperdibile privilegio ed è un po' come spiare di nascosto l'anteprima di un film.
Il bacio, o forse sarebbe più giusto dire i baci, sono quelli che ci sono fra te e papà prima che lui ti saluti e varchi la soglia di casa.
All'inizio era uno, poi due, tre, quattro e poi ho smesso di contarli.
Tu gli porgi la guancia, il nasino, la fronte, le tempie, ovviamente il "boto" e lui li sfiora appena con le labbra. Entrambi sorridete con due facce assolutamente ebeti. No, non assonnate: proprio inebetite! 
Poi anche tu lo baci ma in maniera decisamente molto meno organizzata.
Io vi guardo in silenzio per non disturbare anche se ultimamente sghignazzo e un po' vi prendo in giro per questa vostra modalità che provoca solo a guardarla un immediato rialzo della glicemia!
Poi è il mio turno. Anche io devo dire che non mi faccio mancare niente anche perché poi mi devo far bastare papà fino a sera.
Se sono gelosa di voi Alice? No, non lo sono affatto, anzi, al contrario sacco vedervi così affiatati è un piacere per gli occhi e per l'anima.
Però una cosa devo dirtela: il "boto" di papà è SOLO MIO. Tu lo hai "battezzato" ma io l'ho visto prima! Tu accontentati del tuo, il non c'è l'ho!

Senza mutande!

Tu ami le culotte!
Abbiamo un cassetto pieno zeppo di mutande ma tu hai deciso che preferisci di gran lunga le culotte e ogni sera ti vedo scavare nel cassetto alla disperata ricerca degli unici sette paia di culotte che hai.
Scusa Alice sai ma non ero organizzata per questo repentini cambio  di abitudine...
Se penso che il primo paio di culotte te le ho regalate così senza tante "speranze", convinta che me le avresti schifate perché sembrano pantaloncini e invece ancora una volta mi trovo a dire tu mi stupisci Alice!

Misteri nella notte

Non so cosa sia successo stanotte che ti abbia spaventata al punto da farti venire nel lettone per riaddormentarti in mezzo a noi dopo settimane in cui non succedeva.
Non so nemmeno che ora era quando papà dopo che ti eri tranquillizzata ti ha riportata nel tuo letto.
Ma ciò che è più strano è che non so nemmeno quando sei arrivata e chi ti ha aiutata a salire e poi lasciato un po' di posto, perché quando papà stamattina mi ha chiesto a che ora eri arrivata ho capito che non era stato lui ad "accoglierti" e io non ricordo di averlo fatto...

L'amicizia non si spiega...

E poi alice ci sono equilibri che cambiano, amicizie che finiscono e altre che iniziano, persone che vanno altre che vengono, e spesso i bambini si trovano in mezzo vittime inconsapevoli di questo strano "balletto" che gli sta accadendo intorno e nella loro ingenuità e semplicità stentano a capire e forse proprio per questo continuano a chiedere. A volte il distacco avviene con sofferenza e sincero dispiacere altre invece è un processo inaspettato ma allo stesso tempo naturale e inevitabile e in ogni caso è quasi sempre irreversibile.
Perché l'amicizia Alice è una cosa fragile e preziosa che va curata, protetta e coccolata e perché funzioni bisogna avere le stesse intenzioni da entrambe le parti e quando "qualcosa" si rompe... Si rompe!
Mi piacerebbe davvero tanto aiutarti a capirla e spiegarti questi misteriosi equilibri che cambiano, vorrei poterti dare le "istruzioni per l'uso", e dirti come funzionano certe cose e anche perché a volte smettono di funzionare, ma non posso farlo Alice perché  l'amicizia, quella vera, non si spiega, si sente e basta!

mercoledì 22 aprile 2015

DemienLais

E oggi pomeriggio mentre io mettevo a posto i vestiti nel tuo armadio, tu mi facevi compagnia e ascoltavi la "tua" musica poi ad un certo punto dopo aver sentito le prime note di una canzone hai cominciato a raccontarmi una storia.
"Quello che canta secondo me è DamienLice (Damien Rice) e questa canzone (the blower's daughter) è un po' triste perché la sua moglie Lisa lo ha lasciato e lui vuole chiederle scusa. Speriamo che lei non abbia trovato un altro fidanzato..."
Ma quanta ne sai tu Alice???

Stasera siamo tutti un po' bambini

Un enorme castello di cartoncino colorato  con un perfetto effetto tridimensionale e con impeccabili dettagli: il fiume e le cascate, i giardinetti, le torri, le stanze e i corridoi.
Tantissimi personaggi che possono abitarlo. Tutte le principesse e le fatine, gli gnomi del bosco, insieme ai Puffi, i personaggi di Winny the Pooh, quelli di Topolino e poi un numero infinito di animali. Ci sono i maiali, le papere, i conigli, ma anche i serpenti e i coccodrilli e poi le tigri e gli ippopotami. Tutti convivono pacificamente curati dall'immancabile dottoressa Peluche che come sempre si fa aiutare dai suoi assistenti.
La nuova serie di un cartone animato? 
No Alice, semplici scene di casa nostra in una tranquilla serata in cui tutti non solo tu abbiamo voglia di tornare un po' bambini.

Sette principesse per sette principi

Dopo il famoso film "Sette spose per sette fratelli" a casa nostra stiamo girando la nostra personale versione intitolata "sette principesse per sette principi" in cui le sette principesse Biancaneve, Cenerentola, Ariel, Jasmine, Aurora, Belle e Thiana, insieme ai loro sette principi, improvvisano storie ambientate a volte nel castello di plastica azzurra, altre volte nell'enorme castello di cartone.
E quando hanno finito di "girare" le sette principesse e i sette principi tornano a "dormire" e a "riposarsi" nel principesco astuccio.
Peccato che a volte ci sia qualche fuggiasco che resta a gironzolare per il tappeto e per la casa e che a molte rimane disperso per qualche settimana...

Il lieto evento

Mentre io seduta sul divano aggiorno il mio blog tu giochi sul tappeto di fronte a me e ti guardo e ti ascolto, osservando in silenzio il tuo modo di giocare.
Vedo la tua Barbie con uno sospetto rigonfiamento sotto il vestito e poi capisco che é incinta e quando un'improbabile dottoressa in abito da sera e senza scarpe si infila sotto la sua gonna esclamando un tranquillo "oh chi c'è qua!" è facile per me intuire che siamo in prossimità del lieto evento. Quando la fashion dottoressa porge la neonata alla mamma ti sento pronunciare un'inaspetatta frase che ricorda più un matrimonio che una nascita "vi dichiaro mamma..." ed ecco che la mamma commossa replica con un "era sempre stato il mio sogno diventare mamma di una bimba così"...
Questa frase però l'ho già sentita....

Perché?

È già abbastanza difficile gestire contemporanemente il tuo reale desiderio di un fratello o di una sorella e il dispiacere che è rimasto in me per una mancata seconda maternità, senza dover anche contemporaneamente occuparmi e preoccuparmi di chi in maniera piuttosto maldestra ci chiede se sei figlia unica e una volta sentita la risposta insiste sul fatto che "non va bene".
Nelle ultime settimane è successo più di una volta e l'insistenza con cui certe persone non si fermano nemmeno dopo la prima risposta mi lascia davvero senza parole. 
Non basta sorridere e annuire alla loro domanda, bisogna essere bravi e prepararsi già a parare i colpi che sicuramente seguiranno di lì a poco e schivare le battutine del tipo "vi è venuta bene perché non replicare?" "vi siete fermati qui e arresi subito!" E cose del genere...
Ma perché le persone non possono semplicemente farsi gli affari loro?
Cosa ne sanno del perché una coppia non ha figli o del perché ne ha uno solo? Cosa ne sanno delle sofferenze che ci sono a volte dietro a certe situazioni? 
E quando queste domande quantomeno inopportune avvengono davanti a te allora è ancora più difficile...

Avventurona di oggi

Sapevo che sarebbe successo, me l'aspettavo prima, probabilmente in occasione dei tuoi primi passi, e invece siamo riuscite a resistere quattro anni e mezzo prima di vedere una vescica sui tuoi piedi...
È capitato oggi, tu quando sei uscita da scuola: mi hai detto che ti faceva male il mignolo destro.
Io ammetto che già mi ero stupita che tu ti fossi perfettamente ricordata qua l'era il lato destro.
Poi una volta a casa quando ti ho tolto le scarpe ho visto il tuo dito e ho capito.
Non hai fatto tragedie come mi aspettavo, ma hai vissuto la tua "avventurona" con serenità e mi hai solo chiesto se la pelle sarebbe cresciuta come quella di prima.
Ti ho lavato i piedi e intanto ti ho spiegato che avremmo messo un cerotto speciale e un po' magico che sarebbe caduto da solo e tu hai guardato la strana forma del compeed facendomi subito notare che sembrava una coca cola. Ho sorriso e mentre te lo attaccavo sul mignolo tu lo guardavi compiaciuta del fatto che era rosa pelle poi lo hai toccato restando sorpresa del fatto che era liscissimo...
Ora non resta che aspettare che cada...


Gita al mare

Approfittando di questo caldo è si,ègusto pomeriggio di aprile, oggi dopo che sono venuta a prenderti da scuola siamo andate a fare un splendida gita al mare. Abbiamo raccolto conchiglie e giocato a nascondere il pallone sullo scivolo e soprattutto abbiamo assaporato il gusto dell'estate che verrà. 
Vero Alice che con i piedi nella sabbia comincia davvero a sembrare estate? Lo so, tu volevi anche fare il bagno e metterti in costume ma abbi pazienza: non manca molto!

Una piccola mammina...

Ti guardo mentre fuori dalla scuola ti intrattieni col fratellino di una tua amichetta. 
Sei incredibilmente dolce e tenera con lui, gli parli con la vocina dolce, ti avvicini al passeggino con delicatezza e poi mi racconti che ti ha fatto un sorrisone!
Anche col piccolo Alex che abita vicino a noi sei i brava, anche se con lui hai più confidenza e a volte sei un pochino più maldestra, ma sei una brava mammina, attenta, premurosa , dolce.
È incredibile Alice quanto sia grande il tuo istinto materno nonostante la tua tenera età. 

Proprietà di linguaggio

E quando oggi la tua maestra mi ha detto che tu hai un'incredibile proprietà di linguaggio e che quando chiede il significato di alcune parole solo tu e due bimbe più grandi di te sapete spiegarlo, mi sono sentita una brava mamma, felice e orgogliosa di te e del lavoro che tutti insieme stiamo facendo.
Certo è vero noi cerchiamo di darti tutti gli strumenti e gli stimoli giusti, i libri non ti sono mai mancati e cerchiamo di soddisfare i tuoi interessi, ma tu sei curiosa e sai prendere al volo le occasioni che papà ed io ti diamo. Brava Alice e bravi noi!
Spero che anche tu da grande ne sarai felice e mi "perdonerai" perché forse non ti insegnerò a truccarti, a metterti lo smalto e a camminare sui tacchi ma io posso trasmetterti le cose che appartengono al "mio mondo" il resto lo impareremo insieme...

Un libro per te

Ho girato tutta la Romagna oggi per trovarti il libro che stavi cercando e che evidentemente non era piaciuto solo a te ma anche a tanti altri bambini. Tornando da casa dei nonni mi sono fermata in ogni punto vendita e non mi sono arresa fino a quando l'ho trovato! Perché il tuo sorriso è valsa la fatica!
Ora "Talenti da fiaba" fa parte della tua personale biblioteca!

martedì 21 aprile 2015

full immersion di "Monti"

Stamattina l'hai vista a scuola e insieme avete giocato e disegnato e forse anche litigato...
Poi siete state a danza insieme e dopo danza sei andata a casa con lei e con la sua mamma e hai continuato a giocare fino all'ora di cena, quando io e papà siamo arrivati e abbiamo improvvisato una pizza tutti insieme.
E dopo cena mente io chiacchieravo e papà giocava (sì papà giocava... Non ho sbagliato a scrivere, giocava con Leo il fratello di Monti...) tu e "la tua Monti" avete continuato a giocare.
Il tutto incredibilmente senza capricci.
Certo che oggi è stata una full immersion di Monti!

Come posso dirti di no?

E poi mentre mi sto preparando per andare a una visita, tu mi guardi con quegli occhi dolci e mi dici: "mamma posso chiederti una cosa? Ti metteresti la collana che ti ho fatto io?"
Avevo già in mente un'altra collana, sarebbe stata perfetta col mio abbigliamento di oggi, ma non ho avuto il  coraggio di dirti di no e in un battibaleno la collana di legno blu è stata sul mio collo e sai che ti dico? È perfetta, anche meglio dell'altra e sono certa che oggi mi porterà fortuna!

Di nuovo estate

Mentre dopo pranzo vengo a prenderti da scuola a piedi, sento il tepore del sole sulla mia pelle, e improvvisamente mi rendo conto che sono uscita senza mettermi la felpa e sono a maniche corte. Sorrido e continuando a camminare penso che è bello riscoprire il piacere del sole ed è bello pensare che è di nuovo estate!

Il regalo perfetto

Amo fare regali, soprattutto quando sono regali alle persone a cui voglio bene e quando devo fare certi regali nulla è lasciato al caso e c'è sempre una preparazione speciale ogni volta. 
Forse proprio per questo mi ritrovo spesso a fare regali mesi prima della data in cui li consegnerò...
Ma quando si tratta di te Alice allora io divento ancora più esigente.
Ora sto preparando il tuo regalo post saggio. Si certo, perché tu dopo il saggio avrai i fiori della "diva" e anche un regalo. 
L'anno scorso avevo avuto subito le idee chiare: ti avrei regalato la borsa da danza e dato che sapevo esattamente dove comprarla sono andata a colpo sicuro.
Quest'anno invece l'impresa è ardua. Vorrei regalarti una borraccia per quando vai a ballare, peccato però che io non riesca a trovare quella che ho in mente...
E allora cerco, giro per negozi, navigo in internet, ma per ora sono ancora in alto mare.
Spero solo di non dover cambiare articolo... Perché la borraccia è il regalo perfetto, ne sono sicura!


lunedì 20 aprile 2015

Non più trenta-cinquanta

Non più "trenta-cinquanta" il tuo numero più grande ma "unanta-millanta" per indicare qualcosa di incredibilmente grande, praticamente infinito!
E così mentre cresci sotto i nostri occhi increduli, attenti e divertiti tu continui a dare i numeri e i tuoi numeri piacciono stranamente anche a me e anche a papà, che mentre ti fa compagnia aspettando che ti addormenti ti ha sussurrato che il suo amore per te è "unanta-millanta"!
Caspita quanto ti vuole bene papà!

Il centro estivo

Non sono mai stata a favore dei centri estivi, almeno non nei casi in cui facendo qualche sacrificio si può evitare di mandare i bambini a scuola anche durante i mesi estivi. L'idea di un bambino che tutto l'anno si deve svegliare presto e deve stare in una scuola, anche se per giocare, mi intristisce terribilmente. Almeno nei primi anni della loro vita lasciamo che i bambini si godano l'estate e la possibilità di fare delle lunghe vacanze, dove anche se si resta a casa almeno non ci sia la sveglia a tirarli giù dal letto e dove le loro giornate non siano scandite dai ritmi di una comunità.
Però purtroppo Alice non tutti i bambini sono fortunati come te e si possono permettere di non andare al centro estivo e tu sei piuttosto abituata a sentirne parlare dalle tue amiche come un'alternativa per trascorrere i mesi estivi. Forse per questo stasera durante la cena mi hai chiesto preoccupata se anche tu Saresti dovuta andare al centro estivo e a questa tua domanda io ho risposto così: "no Alice! Il tuo centro estivo sono io!" e il tuo sorriso insieme allo stretto abbraccio che mi hai dato mi hanno fatto capire che anche tu sei contenta che passeremo insieme l'estate e poi fra Leo, Viola, Noemi e Arianna ho il vago sospetto che la comoagnia dei tuoi amicheti non ti mancherà!
E per le attività creative: non temere ci pensa la mamma!

Finalmente melone!

Mangiare il primo melone della stagione  mi fa davvero sentire l'aria dell'estate che sta arrivando e se poi il melone è buonissimo allora direi proprio che ci siamo Alice! Ogni volta che vedo quanto ti piace non posso non pensare a quanto melone ho mangiato durante la gravidanza, ricordo che pensavo che saresti nata con i capelli arancioni! Invece i tuoi capelli sono "castagni", come dici tu, ma la passione per il melone quella di che l'hai recepita!

Libri che passione!

E quando stasera ti ho visto improvvisare un balletto di gioia solo perché ti avevo portato a casa alcuni libri che oggi avevo ricevuto in regalo con i punti del conad Sono stata davvero felice di vedere ancora una volta quanto ti piacciono i libri.e pensare che ci sono bambini a cui davvero non interessano e tu forse non saresti stata così felice se ti avessi regalato una Barbie!
Mi piace come sei Alice!

Un'aranciata lunga quaranta minuti

Ma possibile mai Alice che per bere la spremuta di arancia ogni mattina tu ci metta ogni mattina non meno di quaranta minuti? Ho capito che ci sono i filoni che ti danno fastidio, però quaranta minuti mi sembrano davvero troppi! Pensavo che togliendoti l'abitudine alla cannuccia le cose sarebbero migliorate e i tempi si sarebbero ridotti ma mi sbagliavo, la situazione non è affatto migliorata!
Se contai usiamo di questo passo mi sa che conviene cominciare la sera prima!

Guardare il mondo attraverso i fiori!

Oggi Alice  ho scoperto che guardare il mondo attraverso un albero fiorito è un ottimo modo per iniziare la giornata e la settimana! A me è capitato di farlo proprio questa mattina mentre in terrazzo aspettavo di vedere passare papà e quando sono rientrata in casa quasi mi sembrava di sentire il profumo della primavera... lo hai sentito anche tu vero?

domenica 19 aprile 2015

Deghegoi

Al concerto di De Gregori tu resti sveglia tutto il tempo, ti informi sulla scaletta, attendi freneticamente le canzoni che più ti piacciono: Buonanotte Fiorellino, La donna Cannone e ovviamente Alice guarda i gatti e le canti insieme a lui. Poi a fine concerto ti avvicini al palco sulle spalle di papà. 
Una bella serata e mentre mi godo il concerto vi guardo e vedo intorno a me tanti padri con le loro figlie, ovviamente più grandi di te. 
E allora vi immagino fra una decina d'anni... E la mente corre veloce...

Il pranzo della domenica

Avere un marito attento, premuroso e innamorato, (sí Alice per una volta lo ammetto e mi sbilancio e addirittura mi lancio in un'affermazione del genere, che stupirà per primo lui quando la leggerà).
Avere un marito di questo tipo, dicevo, significa che quando comprende il mio stato d'animo e percepisce il mio disagio, pur non condividendolo cerca di alleviare la mia ansia. 
E allora mentre mi vesto nel bagno di sopra, in silenzio, da sola, completamente trasportata dalle mie paure e posseduta dai miei fantasmi, lo vedo arrivare e con un luce furbetta negli occhi mi guarda e mi dice: "e se andassimo a pranzo fuori?".
"Perché no!" Penso immediatamente mentre mi porge  cellulare dove ha già digitato il nome del ristorante a cui ha già pensato.
E così oggi ci siamo ritrovati a vivere una domenica inconsueta e abbiamo rinunciato al nostro "riso colorato" per pranzare in collina di fronte a un panorama che mi fa davvero pensare all'immensità e allo splendore della natura. 
Grazie papà sono proprio contenta di aver stravolto i nostri programmi e di aver accettato subito la tua geniale proposta! Sapevo che tu eri la migliore "medicina" per la mia ansia!

I cartelli fatti dai bambini...

Mi fa sorridere l'idea che tu possa pensare che davvero esistano cartelli che dicono "siete pregati di portare cani veri"... E quando poco dopo mi guardi e con un'espressione rammaricata mi fai notare che tu oggi hai portato solo Wipsy il tuo cane finto, capisco che ne sei propio convinta e allora ti chiedo di mostrarmi il cartello e come immaginavo hai mal interpretato il segnale che invece dice l'esatto contrario di quello che pensi tu e vieta l'accesso ai cani.
Mi sorprendo a pensare "peccato! Sarebbe davvero stato bello fosse stato esistito un cartello che suggeriva alle persone di farsi accompagnare da un vero cane"...
Forse sarebbe meglio se lasciassimo i bambini liberi di scrivere i loro cartelli...

Il cuore capovolto

Anche il sole fa disegni Alice, e sono disegni speciali, fatti di aria e di luce, fatti di niente eppure luminosi, disegni che appaiono e spariscono come per magia.
Non ci avevo mai pensato prima, mi è venuto in mente soltanto oggi guardando una foto di un'amica e allora mi sono subito  ricordata il cuore capovolto che l'altro giorno improvvisamente si è acceso su un pensile della cucina.
Tu lo hai visto e mi hai chiesto da dove arrivasse e io ancora oggi non so spiegarti che cosa riflettesse una forma simile.

Sta se ra Con cer to!

Tu e la musica siete una cosa unica. Papà è stato non bravo, bravissimo a trasmetterti la sua passione e tu l'hai fatta tua. E mentre io continuo il mio ascolto passivo senza fare domande e raramente esprimendo un parere su ciò che papà sceglie come sottofondo musicale per noi, tu al contrario di me lo tempesti di domande, sempre più specificherei e dettagliate.
La metti dall'inizio?
Come si intitola?
L'abbiamo già sentita?
Ce l'hai sul telefono?
Chi canta?
È un gruppo o solo uno?
Sono già venuti?
Li abbiamo visti?
Sono morti?
Hanno litigato o cantano ancora insieme?
Vengono ancora qui?
Li andiamo a vedere?
La metti come ninna nanna stasera?
A che posto è questa canzone nella scaletta del concerto?
La cosa che mi sconvolge ogni volta e la tua piena consapevolezza che dietro una canzone ci sia non solo qualcuno che  canta, ma anche dei concerti (con addirittura una scaletta!!!) e la possibilità di andare a sentirli.
E proprio per appagare questo tuo desiderio stasera andremo a sentire "deghegoi" De Gregori ed è inutile dire che tu sei già preparatissima da giorni su quella che sarà la scaletta del concerto e quando stamattina sei arrivata nel nostro lettone, con la voce emozionata e gli occhi pieni di gioia è stata la prima cosa che ci hai detto scandendo bene le sillabe per essere più incisiva: "STA SE RA   CON CER TO!"