lunedì 30 aprile 2012

Madre a tempo pieno

Tu Alice hai una madre a "tempo pieno".
Non so dirti se questa possa essere considerata realmente una fortuna.
Secondo me il fattore più importante, è avere una mamma realizzata, felice di esserlo, ed io senza dubbio lo sono.
Non ho la voglia o la necessitá di rientrare nel mondo del lavoro per sentirmi realizzata, la tua presenza é stimolante e totalmente appagante.
Sono davvero felice di poter condividere il
mio tempo e il mio spazio con te, fare le cose insieme è piacevole e divertente, anche se a volte ammetto anche un bel po' stancante.
Certo, é vero, arrivo a sera esausta, ma felice, decisamente felice.
Sono circondata da donne che al contrario di me sentono il bisogno di lavorare per avere una realizzazione personale e ogni tanto mi chiedo se anche io dovrei sentire questa esigenza, se é normale che la mia vita di donna di casa e madre, mi soddisfi a 360 gradi, ma ogni volta non so cosa rispondermi.
Per ora ho dolo voglia di godermi la mia bella famiglia e la tua splendida età e mi sento una privilegiata ad aver potuto scegliere di restare a casa con te!

Mio? Tuo? Suo?

Coi bambini si attraversano delle fasi. Io conoscevo quella dei "perchè?", ma ora una mia amica mamma mi ha detto che c'è anche quella del "cos'è?".
Sinceramente mi sembrava piú che sufficiente quella del "perchè" e mi ci stavo già preparando psicologicamente, ma per quell'del "cos'è" sono totalmente impreparata.
Al momento sei nel pieno della fase "Mio? Tuo? Suo?", domanda che riproponi di fronte ad ogni cosa che attiri il tuo interesse. In prima battuta chiedi se è tuo, rafforzando la domanda battendoti anche la manina sul petto, poi se non è tuo allora ti preoccupi di sapere di chi è. Mi resta da capire "che ti frega" sapere di chi è il cassonetto dell'immondizia che c'è vicino a casa...

Che mimo!


Nel tuo ampio linguaggio la parola “mimo” significa limone e, pur piacendoti tanto l’agrume in questione, “mimo” è stranamente associata a qualcosa che fa schifo… Le mani sporche fanno “mimo”, l’acqua gasata fa “mimo”, i piedi che puzzano danno”mimo”…
Sapessi Alice, crescendo quante cose ancora scoprirai che fanno “mimo”!!!

domenica 29 aprile 2012

Brava Alice!


Abbiamo passato gli ultimi mesi a “sgurare” il tuo naso come si fa con un lavandino intasato. Muniti di pompetta ti abbiamo bloccata, spesso a tradimento e rischiando la nostra incolumità, siamo riusciti a schivare i tuoi calci e pugni e a volte anche a pulirti il naso, chiuso dal catarro o catrame come lo definisce schifato papà quando lo vede dentro la pompetta fortunatamente usa e getta…
Lo abbiamo fatto anche ieri mattina ed oggi, perché con gli sbalzi di temperatura tu naturalmente non ti sei fatta di certo mancare un po’ di raffreddore.
Ma forse, l’epoca dello “sturamento” è finita… Lo dico a bassa voce ma tu, questa mattina, dopo l’ennesima cattura, alla nostra richiesta di soffiare il naso nel fazzoletto, hai incredibilmente cominciato a soffiare… e il “catrame” è apparso magicamente sul fazzoletto, lasciando prima tuo padre e poi me, letteralmente di stucco.
Brava Alice!!!

sabato 28 aprile 2012

Matrimoni,coppie, famiglie e molto di più


Ogni giorno ci sono coppie che litigano e si lasciano, famiglie che si smembrano, matrimoni che finiscono, figli divisi fra due nuclei familiari, sballotati a destra e sinistra come pacchetti postali, protagonisti e spesso anche vittime, di inutili e dannose discussioni fra genitori che un tempo si sono incredibilmente amati…
Ma poi, fortunatamente, ci sono anche coppie che resistono, nonostante le difficoltà e i sacrifici e ci sono famiglie incredibilmente unite e belle, belle come una splendida giornata di primavera, proprio come quella che è stata oggi.
Una giornata calda, luminosa questo è stato il regalo che il tempo oggi ha fatto a Laura, una ragazza che non conosco di persona ma che ho imparato a conoscere dalle sue parole, dai pochi scatti che ogni tanto ci svela di lei e della sua meravigliosa famiglia. Una donna speciale e generosa, una moglie forte ma dolce, una madre affettuosa e combattiva… Una persona che per il suo matrimonio, si merita non solo una giornata di primavera, un bell’abito, una festa e tanti affetto intorno, ma si merita proprio l’uomo che ha accanto, incredibilmente innamorato dopo tanti anni e tre figli, al punto di sposarla non una, ma ben due volte, emozionato come un quindicinne al suo primo appuntamento…
Ecco Alice, quando qualcuno pessimista ti vorrà convincere che nel mondo di oggi va tutto a rotoli, tu leggi queste righe e pensa a questa bella storia che ti ho appena raccontato. Non è una favola sontuosa, non ci sono principi azzurri a cavallo, castelli e principesse da liberare, ma c’è molto di più, c’è una grande e vera storia d’amore, ci sono due genitori innamorati e tre figli fortunati e c’è una realtà che supera le più belle favole…

venerdì 27 aprile 2012

Foffa!


Tuo padre ed io abbiamo passato le ultime settimane a domandarci da dove caspita avesse avuto origine il tuo ormai comunissimo “foffa”, in braccio, che siamo riusciti ad interpretare solo grazie al fatto che contemporaneamente ti piantavi davanti a noi a braccia alzate… Inizialmente avevamo avuto lo stesso problema con “acco”, bagno, ma poi siamo riusciti ad intuire che derivava da acqua…, quasi banale, ma con “foffa” proprio non siamo riusciti a spuntarla e sinceramente abbiamo anche smesso di chiedercelo. Fino a stasera. Fino a quando, a cena a casa di Elena, tu hai ripetutamente detto “foffa” e lei, come se fosse la cosa più normale del mondo ha detto semplice, vuol dire sopra. Ovvio no? Stupidi noi a non capirlo… Se “fu” vuol dire su, “foffa” vuo dire sopra”… Mi domando quando aggiungerai qualche nuova consonante e sarai meno enigmatica…

Sculture di famiglia


È davvero incredibile Alice la rapidità con cui tua madre riesce a riprodurre in casa le “sculture di panni”, accatastate un po’ ovunque in attesa di trovare la giusta collocazione: nel mucchio di quelli da lavare, o nel cesto di quelli da stirare o semplicemente, al loro posto nei cassetti e nell’armadio…
Riordino (quando me lo lasci fare), ma poi, dopo solo un paio di giorni, mi ritrovo di nuovo circondata da questi totem che possono assumere sembianze gigantesche e spaventose e che potrebbero a volte anche inghiottire qualsiasi cosa capitasse nel loro raggio di azione, te compresa! Sì perché i totem non sono affatto statici come si potrebbe pensare: a volte qualcosa misteriosamente e improvvisamente cade o scivola e la sagoma incredibilmente si modifica, i panni trovano nuovi ed insperati equilibri e si riassestano in una posizione a loro più congeniale…
Spesso questo capita di notte e la mattina, aprendo gli occhi io dopo averli guardati, ho la conferma dei miei sospetti e la che godano di vita propria e spero che un giorno, gentilmente o compassionevolmente, decidano di recarsi da soli nella loro più giusta collocazione…

giovedì 26 aprile 2012

Come ti chiami?

… e dopo aver imparato a chiamare “mamma”, dopo aver deciso che papà, prima si chiamava babbo, poi papà e ora a volte anche “cicciou”, a seconda dell’occasione, dopo aver capito che il tuo cane si chiama Heidi, dopo aver soddisfatto i nonni che volevano sentirsi chiamare nonni, dopo aver scoperto che “Gioggio” e “Pippo”, non sono solo dei personaggi dei cartoni animati, ma anche i nomi di due dei tuoi zii, dopo aver battezzato i tuoi amici “Pito” e “Dadidi e le mie amiche “Gnegna” e “Issa”, dopo aver chiamato i tuoi peluche “Ninni”, “Bobo”, “Pooh” e “Ih oh”, ora, finalmente tu sai che ti chiami semplicemente “ICE”…