venerdì 31 maggio 2013

Meglio tardi che mai!

... e alle dieci e mezza, dopo aver conosciuto appena entrati allo stadio Caterina, una bella bimba bionda della tua stessa età, dopo aver visto passeggìni magicamente trasformati in montacarichi, adulti ritornati bambini e bambini trasformati in adulti fanatici del rock, dopo aver dato spettacolo indossando con orgoglio le tue fashionissime e invidiatissime cuffie anti rumore, immancabilmente rosa, dopo aver inutilmente tentato di mettere la plastica anti pioggia sul tuo passeggino mentre tu ti disperavi chissà poi perché, dopo aver indossato tutti le mantelle impermeabili, dopo esserci riparate sotto una tenda e aver preso l'ennesima pioggia ad un concerto... tu ti sei finalmente addormentata... e il concerto di Bruce é iniziato anche per me!!!
Meglio tardi che mai!
... e per un attimo ho fatto un tuffo nel mio passato e anche se con almeno dieci chili in più, mi sono sentita solo quella giovane donna che con tuo padre accanto ha imparato ad amare la musica...

Piccole perle di te

Eravamo alla cassa del supermercato quando tu, dopo aver attentamente studiato la cassiera, mi hai guardata seria e mi hai detto: "mamma ma questa dada è cicciona!". Effettivamente avevi ragione ma come potevo dirti di sì di fronte alla gentile signora? Più tardi ho cercato di spiegarti che forse non è il caso di dire alle persone che sono ciccione, ma non sono certa che tu abbia capito il messaggio... Del resto si sa, i bambini sono la bocca della verità e io non posso certo zittirti!!!
In macchina notando che la macchina davanti a noi era verde hai subito detto che quella era della "zia Mela". Quando ti ho detto che non era la sua tu hai insistito dicendomi: "ma sì mamma, è vedde (verde), il colore della zia mela...". Temo che sarà difficile farti comprendere che non tutto ciò che è verde è della zia Amelia...
Al tuo ennesimo capriccio di oggi, mi sono chiesta se per caso avessi la febbre, in fondo sarebbe stata una spiegazione logica del tuo pessimo umore. Allora ti ho detto che volevo provati la febbre, ma tu mi hai subito tranquillizzata dicendomi: "no mamma, no sevve (serve), io non ho male tetta (alla testa) e nemmeno febbe (la febbre), sono solo un po' nevvosetta (nervosetta) perché vollo mio papà"... Grazie per avermelo detto Alice, ora almeno so che stai bene...

giovedì 30 maggio 2013

Una mattina senza te

Tu tranquilla a casa con la baby Sitter, io una donna "in fuga", sono uscita da casa e sono incredibilmente riuscita ad arrivare al mercato di Cervia presto e ho addirittura trovato parcheggio in una zona non a pagamento. Felice come se avessi vinto al totocalcio, mi sono addentrata in mezzo alle bancarelle e approfittando della tua assenza me la sono presa comoda. Ho passeggiato guardando ogni cosa che mi interessava e anche quello che non mi interessava. Ho girovagato senza una meta ben precisa ma decisa godermi questa piacevole mattinata senza di te.
No, non te la prendere Alice, in fondo devi ammettere che anche tu stamattina te la sei passata in compagnia della tua brava dada Angela.

mercoledì 29 maggio 2013

... E ora come te lo spiego?

Ecco uno stralcio di una nostra conversazione avvenuta oggi pomeriggio:
Tu: "mamma io faccio la 'pesa e pago con la cattadichedito, daccoddo?"
Io "d'accordo!"
Tu: "ma dove sono i soldi mamma?"
Io: "nella carta di credito!"

Tu con tono scandalizzato: " ma no mamma! la cattadichedito non é una 'catola (scatola)!"
E ora come te lo spiego?..

Formica o ippopotamo?

Stavamo uscendo dal cancello di casa quando sul sentiero i tuoi piedi hanno incrociato una formichina e tu, dopo averla guardata con un'espressione preoccupata, hai fatto un passo indietro, poi mi hai detto convinta e decisa: "non mi piacciono le fommiche!" E dopo un attimo di pausa hai aggiunto "mi piacciono solo i popini (ippopotami)!"...
Ecco Alice volevo dirti che forse dovresti fartene una ragione, perchè dalle nostre parti è decisamente più probabile incontrare una formica piuttosto che un ippopotamo e aggiungerei anche "per fortuna"!

... e poi ci sono giorni...

E poi ci sono giorni Alice in cui hai davvero un sacco di cose da dire ma sono talmente tante e così confuse, che non sai nemmeno tu da dove cominciare e allora taci.
Vorresti dire a quella ragazzina e a sua madre che si sono fermate in mezzo ad una corsia del supermercato, per riuscire a  guardare meglio una donna disabile che pochi metri più in la cercava di fare la spesa, che forse farebbero meglio a guardare dentro sé stesse e vedrebbero un arido deserto tutto da seminare e coltivare...
Vorresti dire a chi si lamenta perché "questo maltempo ci ha privato della primavera", che tu sei stata derubata anche dell'inverno e che ci sono famiglie che vivono drammi talmente grandi che non hanno nemmeno più il tempo di guardare le stagioni che scorrono inesorabilmente davanti ai loro occhi e non sanno nemmeno più che tempo fa...
Vorresti dire a chi perde tempo a lamentarsi di cose futili e spesso inesistenti, che la vita è davvero troppo breve e troppo preziosa per potersi davvero permettere il lusso di sprecare attimi preziosi, istanti che voleranno comunque via e non torneranno più e che forse se smettessero di lamentarsi si renderebbero conto di avere molto di più di tanti altri...
Vorresti dire a tua figlia che quando ti dice "sei la millore" tu poi ci credi davvero e quando ti abbraccia forte e ti sussurra "ti vollo bene" tu allora ti senti invincibile e non c'è nulla che ti spaventi, nulla che ti preoccupi, perché hai davanti agli occhi il capolavoro della vita e non finirai mai di essere grata per averti concesso almeno una volta il privilegio della maternità...

martedì 28 maggio 2013

Voglia di...

Questo tempo piovoso e cupo mi fa male, mi costringe a fermarmi e a pensare a quelle cose che sto disperatamente cercando di non ricordare. Sto facendo una fatica assurda per cercare di girare pagina, per tentare di riprendere la vita là, dove l'avevo lasciata quel fatidico 7 gennaio che ha mescolato tutte le carte del mazzo. E invece ci si mette questo maledetto tempo a complicare le cose, rallentando tutto e bloccandomi in casa con i miei pensieri, con i miei ricordi, con le mie paure, con le mie ansie.
Ho bisogno di luce, di sole , di caldo, di estate, di mare.
Ho bisogno di scrivere la parola "fine" a questo lungo inverno che con noi è stato particolarmente crudele.
E invece guardo fuori dalla finestra e vedo una tipica giornata di fine novembre, vedo il cielo grigio, i nuvoloni pronti ad esplodere...
Per fortuna che ora è arrivata la tua vocina a rallegrarmi... Ti sei finalmente svegliata!
Oggi avevo proprio voglia di te!

Tu parli, tu ripeti, tu chiedi, tu dici... Ma tu non taci mai!

Tu parli da sempre, quando ancora non riuscivi a comporre le parole, riempivi il silenzio di gioiosissimi "guuu" e malinconici "meeeo", e non è più stato silenzio...
Tu ripeti "accimm", con un perfetto accento napoletano, forse perché nei tuoi geni quella piccola percentuale di Napoli ereditata da mia nonna, c'è è si vede...
Tu mi chiedi se ho "l'aculae" (l'auricolare) perché se per caso c'è l'ho, allora tu rinunci anche a salutare papà, perchè l'auricolare proprio non è di tuo gusto...
Tu dici "sì dazie" (sì grazie) e "no dazie", con una dolcezza e una classe che a volte ho il dubbio che ti abbiano sostituita in culla, ma poi mi viene in mente che in clinica eri l'unica bimba nata in quei giorni, e allora penso soddisfatta e orgogliosa: sì, questa è proprio la nostra meravigliosa creatura!
Ma una cosa è certa: tu davvero non taci mai!

Mascherine e molto di più

Dopo aver pensato e ripensato a cosa potevamo fare e dopo aver attentamente valutato le varie opzioni che avevamo davanti a noi, alle dieci di questa mattina tu ed io ci siamo dirette al nostro centro commerciale "pefeito": "l'ipei"!
Come prima tappa siamo andate ad azzerare i punti della tessera di un negozio di elettronica e fra i tanti premi fra cui potevamo scegliere, noi siamo uscite con quattro mascherine per gli occhi in peluche, rappresentanti animali diversi: un maiale, un topino, una mucca e un galletto. 
Sì Alice, naturalmente c'erano anche oggetti più seri e più utili (e più noiosi...), come bicchieri, apribottiglie etc etc etc, ma del resto quando papà ha mandato noi a fare questa cosa, era assolutamente consapevole di quali erano i rischi a cui andava incontro...
Le divertenti mascherine hanno decisamente movimentato e colorito la nostra (e non solo la nostra...), grigia e monotona mattinata che in breve si è trasformata in un giro allo zoo. 
Tu hai alternato per tutto il tempo le diverse mascherine intrattenendo il "tuo pubblico" con versi e scenette che a quanto pare hanno riscosso un discreto successo. In breve sei diventata la mascotte del centro commerciale e per non farti mancare nulla hai anche fatto opera di pubbliche relazioni, coinvolgendo in non so bene quale lingua, anche gli stranieri che oggi visto il maltempo, erano presenti numerosi all'iper mercato.
Quando siamo tornate a casa oltre due ore dopo, tu indossavi ancora la mascherina/galletto, appoggiata sulla fronte e così, accasciata sul tuo seggiolino auto sembravi davvero esausta... 
Ma si sa il mondo l'ho spettacolo è frenetico e molto stancante per una bimba di nemmeno tre anni.

Che si fa?


Che si fa nell'ennesima giornata brutta, con la pioggia dispettosa che è subito pronta a inumidire ogni idea e qualsiasi progetto? 
Che si fa in questa primavera troppo grigia, troppo umida, troppo piovosa, troppo cupa, troppo poco primavera?
Non so tu Alice, ma io ne ho davvero le scatole piene di questo tempaccio sabotatore del buon umore. Infatti stamattina ho aperto un occhio e dopo aver visto il cielo grigio mi sono svegliata già col mal di stomaco e "il culo dritto", tanto per non farci mancare nulla.
Ora vedo di attivare questi pochi neuroni e di andare a fa la spesa, magari nel pomeriggio se continua questo tempo di mer... (no, non intendevo di meraviglia...), mi viene addirittura voglia di fare i biscotti... Oppure no?

lunedì 27 maggio 2013

Cose di te oggi


Sei voluta andare al mare col braccialetto con i tuoi dati scritti sopra, ogni tentativo di spiegarti che con la spiaggia vuota non c'era rischio di perderti si é rivelato inutile:tu hai preferito stare dalla parte del sicuro.
Sei tornata dalla spiaggia canticchiando a squarciagola a ripetizione la canzone della bella "avandeina", perché se cambiavi canzone forse temevo che  la lavanderina si offendesse.
Sei andata a trovare il tuo nuovo amico "Liccaldo", conosciuto in spiaggia stamattina,  che è davvero bello: biondo con gli occhi azzurri e come se non bastasse, ha il nome di papà e ti chiama principessa!
E per finire, in bagno cercando l'ispirazione prima ti sei messa a cantare la tua canzone della cacca e poi hai inventato una strana favola i cui protagonisti erano Peppa Pig e Buzz Lightyear. L'opzione "cacca in silenzio" evidentemente non era prevista...

Cose incredibili!!!


È incredibile come dieci, quindici chili di bambino riescano a riempirti le giornate, la casa e la vita e siano più potenti di qualsiasi droga in commercio...
È incredibile come Facebook riesca a farti magicamente ritrovare "vecchie" amiche perse di vista, regalandoti momenti di pura emozione...
È incredibile come io sia riuscita a salvare l'iPad da un improvvisata doccia rinfrescante che tu hai involontariamente rischiato di fargli oggi...
È incredibile come il sole riesca a dare subito una luce ed un colore diverso anche al grigio, che improvvisamente si accende e diventa argento...
È incredibile come sia rapida e attiva la memoria di un bambino, superata solo dalla sua fantasia che non ha davvero limiti...
È incredibile come ci manchi papà ogni lunedì mattina quando va a lavorare, eppure mi avevano raccontato che col tempo subentrava l'abitudine...
È incredibile come ti piaccia il formaggio, di qualsiasi tipo e consistenza, almeno nella stessa misura in cui papà lo detesta...
È incredibile come la musica funzioni nello stesso modo di una macchina del tempo, facendoti andare  avanti e indietro con la memoria...
È incredibile come tu riesca a sporcare un sacco di vestiti, non necessariamente di cibo, ti basta semplicemente indossarli perché assumano colorazioni improbabili...
È incredibile quanto tu riesca a parlare e ancora più incredibile è che io abbia "incontrato" qualcuno più instancabile di me che riesce a zittirmi...


La stronzag... crudeltà dei bambini...


I bambini si sa sono istintivamente spesso crudeli, di solito egoisti e molte volte prepotenti.
Stamattina io ho beccato tre bambine decisamente str... nze!
Sono arrivate da un altro stabilimento balneare e si sono immediatamente impossessate del castello scivolo, facendo muro e impedendo a qualsiasi altro bambino di salire. Tu quando le hai viste ti eri illusa di poter giocare con loro e ti eri precipitata a fargli conoscere Ugamolly. Loro non ti hanno degnata di uno sguardo, se non quelli di evidente disprezzo dall'alto dei loro dieci anni. Tu allora timidamente hai fatto marcia indietro e vedendo che non si "pottavano" sei scesa dalle scale e hai detto "ba bene, io appetto il mio tunno" (va bene, io aspetto il mio turno), inconsapevole che il tuo turno con loro non sarebbe mai arrivato.
A malincuore mi sono avvicinata e sono intervenuta. Ti ho presa per mano e sono salita con te sul castello. Le tre bullette non hanno accennato minimamente a spostarsi ed io, fermamente decisa a camminar gli sopra, gli ho "gentilmente" detto di alzare il loro cu... fondoschiena dallo scalino. Una delle tre dopo essersi alzata si è messa le mani sui fianchi e senza spostarsi di un millimetro è rimasta a fissarmi agguerrita, io senza preoccuparmi le ho semplicemente fatto segno di spostarsi e credo che a quel punto lei abbia capito che non avevo intenzione di lasciarti in balia di tre viperette.
... e finalmente all'urlo di "katun" hai potuto scendere dallo scivolo blu con le braccia rigorosamente in alto!

Chloe é davvero troppo!!!

Alice mi hai appena rivelato che la cugina di Peppa si chiama Chloe e ora sostieni che quella sulla sua tua maglietta non é Peppa Pig ma appunto Chloe...
Non credo di poter reggere a tante novità tutte in una volta, sinceramente stavo ancora cercando di abituarmi all'invadente presenza di Peppa in casa nostra, forse Chloe è davvero troppo!

Virgole e molto, molto di più...

Da pochi giorni ho scoperto con assoluta certezza che non so usare la punteggiatura in particolar modo, le virgole, a quanto pare ne abuso e sembrano un po' piovute a casaccio sui miei scritti, e forse lo sono davvero...
In molti mi hanno letta in questi anni, non solo qui nel blog, ma soltanto una persona ha avuto il coraggio di farmelo notare: tuo padre Alice. È sempre piuttosto fastidioso e seccante dargli ragione, ma quando c'è l'ha, quelle poche volte che capita, bisogna dargli la soddisfazione.
Ora che ho questa consapevolezza, scrivere è diventato più difficile. 
Improvvisamente quando ho già la virgola sulla punta del dito indice (scrivo al po' con due dita...), mi blocco e mi chiedo perplessa: "che faccio, la metto oppure no?" Sì Alice confesso che "l'oppure no" te l'ho rubato... A me le virgole "suonano" quasi sempre bene quindi continuo a metterle, anche se a questo punto sono certa che un buon 75% di quelle che scrivo siano inutili, superflue, fastidiose e ahimè, scorrette...
A questo punto la cosa piu normale sarebbe scusarmi con chi ha avuto la pazienza e la costanza di continuare a leggermi, zigzagando in mezzo ad una punteggiatura confusa e abbondante, ma non lo faccio e anzi, mi arrabbio anche un po'. Mi arrabbio perché penso che se forse qualcuno me lo avesse detto prima io avrei smesso di continuare ad esercitarmi in questa nuova attività "olimpica" il "lancio della virgola" e probabilmente con qualche anno in meno di allenamento, ora debellare le malsane abitudini sarebbe forse possibile e sicuramente più facile.
Ma l'omertà ha consolidato la mia "virgola mania" e se inizialmente le virgole mi "suonavano" benissimo, ora l'assenza delle stesse addirittura mi stona.
Questo significa che non credo che riuscirò a cambiare il mio modo di scrivere, la consapevolezza mi ha dato solo qualche attimo di esitazione prima di cliccare sul tastino "punto esclamativo- virgola", ma poi finisce sempre che la virgola "tittà", come diresti tu.
Mi resta un dubbio: che sia per questo che il mio blog non è mai "decollato"? Forse le troppe virgole lo hanno appesantito ancorandolo al suolo? E rimane anche una curiosità: ma voi che leggete, perché qualcuno che legge c'è, lo so, inutile che negate e vi nascondete dietro al muro del silenzio, non potevate dirmelo prima???


Al contrario degli alberi...

Stamattina mentre in balcone aspettavo di salutare papà che andava a lavorare, mi sono soffermata a guardare il panorama e notavo gli alberi davanti e intorno a casa nostra. 
Prima ho notato quanto siano incredibilmente cresciuti in questi nostri anni di vita qui, poi ho realizzato che soltanto fino a poche settimane fa erano spogli e lasciavano vedere tutto ciò che era al di là dei loro rami: le case, la piscina, i vialetti e il parco. 
Oggi questa strana e piovosa primavera gli ha regalato delle ricche "chiome frondose", forse più ricche proprio per via della pioggia, e non è davvero più possibile nemmeno intravedere ciò che si cela al di là di quelle imponenti macchie verdi.
Io so perfettamente cosa c'è dietro a quelle foglie verdissime e vibranti, riesco ad immaginare le case, la piscina, i vialetti e il parco, ma non posso più vederli.
E ho pensato: proprio il contrario di come mi sento io.
Io so che sono strana in questi giorni, lo posso vedere, ma non so cosa ci sia che mi turba...

domenica 26 maggio 2013

Il pericoloso dilagare della "Peppa-mania"

A casa nostra la "Peppa mania" si sta diffondendo pericolosamente peggio di un virus.
Prima a colpito te, che eri decisamente la più vulnerabile, poi a sorpresa è stato il turno di papà ed infine ecco che è arrivata anche a me. 
Io però sono una portatrice sana, sarebbe a dire che la vita della maialina rosa da tutti conosciuta come Peppa, della sua famiglia e dei suoi buffi amici animaleschi, continua a non piacermi più di tanto, ma siccome adoro appagare i  desideri dei membri della mia famiglia e soddisfare i vostri (in questo caso dubbi) gusti, ho lasciato che la Peppa mania dilagasse anche dentro le mura di casa nostra.
Sì è vero... Non ho soltanto lasciato che dilagasse, ho contribuito al diffondi del "virus"...
Prima è arrivato un DVD con alcune puntate delle sue avventure, poi un secondo disco... Ma servivano per intrattenenti in vacanza...
Poi un libro, un puzzle e un paio di giochi... Tutti giochi intelligenti per stimolarti...
Poi in Irlanda durante le nostre vacanze invernali, siamo tornati a casa con un paio di magliette e lo zainetto... Ma erano davvero un affarone irrinunciabile...
Poi durante una gita a Mirabilandia ci ha sorpreso il caldo e per non farti sudare tu hai passato il resto la giornata indossando... il pigiama della Peppa... Ma quella era una necessità....
Poi in un negozietto proprio di fronte al mare ho scovato la borsetta della Peppa e del dettaglio fashion noi proprio non potevamo privarci...
Poi ho trovato il telo da mare e il cappellino con la visiera... Ma del telo da mare tu ne avevi assolutamente bisogno, e anche del cappellino: quelli dell'anno scorso ti vanno piccoli e bisognava pure dare il cambio a quello di Minnie che ti ha regalato la tua amichette Aianna...
E poi arriveranno... Beh questo non te lo posso svelare, è una sorpresa "per la famiglia" che dovrebbe essere qui a giorni...
Per fortuna che la Peppa non mi piace, perché se no temo che ci saremmo ritrovati con un maiale vero in giardino...

Indimenticabili momenti acquatici di voi

IERI: rientrare a casa dopo l'ennesima spesa della giornata, perché tanto si sa, appena sei fuori dal supermercato magicamente ti ricordi tutto quello che ti sei dimenticata ed oggi era davvero troppo... e trovarvi morbidamente abbracciati nella vasca, fra bolle, giochi e innaffiatoi colorati, a giocare con gli schizzi e con le bolle, con la musica in sottofondo e un'atmosfera che davvero non aveva nulla da invidiare alla migliore delle spa. La scena è apparsa davanti ai miei occhi mentre salivo dalle scale e guardando,a ho pensato: Alice tu hai un padre meraviglioso!
OGGI: dietro alla grande vetrata della piscina, vi osservo mentre papà ti insegna a fare i tuffi, mentre tu in piedi a bordo piscina spalanchi le braccia e sfoggiando il sorriso piu bello che hai, senza un istante di paura, ti butti felice verso papà e vi guardo incantata mentre tu attenta segui le sue istruioni e batti forte i piedini dietro di te e contemporaneamente afferri saladamente il tubo di gomma rigorosamente "osa", perche "osa" é il tuo colore! Non posso non notare che un altro bimbo si è appropriato del tuo papino, probabilmente perché il suo non è altrettanto bravo a rendere indimenticabili i giochi nell'acqua.

Le scarpe da "ginnasctictac"

Tutti abbiamo nella scarpiera almeno un paio di scarpe da "ginnasctictac",  magari non le chiamiamo così e banalmente semplifichiamo il nome in "ginnastica" , ma la loro funzione non cambia.
Stamattina tu hai indossato le tue, originariamente bianche, ma sinceramente lo sono soltanto nei primi dieci minuti dopo averle indossate, e fiera, impettita e orgogliosa, all'urlo di "pissiiina!" ti sei diretta a passo deciso verso la piscina.
Normalmente alla fine di maggio si va al mare, ma viste le temperature abbiamo dovuto adeguare i nostri programmi al clima e tu non sei sembrata minimamente infastidita dalla variazione, al contrario eri piuttosto esaltata, a condizione che tutti avessimo ai piedi le scarpe da ginnasctictac...

sabato 25 maggio 2013

Un velo di tristezza

Oggi è stata una giornata decisamente impegnativa, in cui il peso di ciò che ci è successo in questi ultimi mesi, si è fatto sentire con una prepotenza fastidiosa. 
No Alice, non è tornata la paura di avere ancora la "bestia" dentro di me, non sto vivisezionando il mio corpo e i segnali che manda per scoprire dove e come colpirà la prossima volta. Non è nulla di tutto ciò.
È qualcosa di diverso, di sconosciuto  e di nuovo. 
È il dispiacere per ciò che è capitato, la tristezza per ciò che ci è stato rubato e che purtroppo nessuno ci potrà mai restituire.
Penso a come avrebbero dovuto essere questi giorni e una strana consapevolezza che quel fratello/ sorella che tanto volevo per te, non arriverà mai, mi rende un po' triste e malinconica.
No, non è quel tormento e quell'angoscia per una gravidanza che non c'è.
È più una consapevolezza una sana rassegnazione di fronte a ciò che la vita ha scelto per noi.
So che sono incredibilmente fortunatamente: ho te e papà e abbiamo l'incredibile privilegio di essere felicemente tutti insieme. So che non è poi così scontato e riconosco e apprezzo il valore di ciò che ho, ma concedimi un velo di tristezza oggi...

Cinquanta sfumature di grigio...

Grigio come il mio pessimo umore in questa giornata uggiosa, fredda umida e cupa, proprio come se fossimo a fine novembre.
Grigio come il cielo in questomstrano 25 maggio che sembra tutto fuorché quello di una giornata di primavera inoltrata.
Grigio come il colore dei tuoi occhi, che era blu ma tanto hai fatto e finalmente li hai avuti grigi, proprio come quelli di papà.
Le sfumature di grigio per qualcuno sono cinquanta, ma a me oggi ne sono state sufficienti tre.

venerdì 24 maggio 2013

Riflessioni di una sera di mezza primavera

Riflettevo: quasi 40 anni vissuti senza di te; poco meno di tre anni, gli ultimi, vissuti con te... e non riesco a ricordare il prima, non riesco a immaginare la nostra vita senza la tua presenza. 
Sei arrivata, piccola, (nemmeno troppo) e silenziosa, (quasi mai), e come una potente forza della natura hai cambiato il panorama che ti circondava, ti sei infilata in ogni anfratto e lo hai fatto tuo.  Con la tua presenza, mai discreta, hai reso tutto più intenso: i colori, i sapori, gli odori... Ogni cosa ora è diversa, ogni dettaglio è più nitido, ogni particolare è più bello.
Non so come tu ci sia riuscita, forse è una caratteristica innata in ogni bambino, ma so che ti amo come non pensavo sarebbe stato possibile fare.
Oggi mi sono chiesta se sono una buona madre.
Cedo ad ogni tua richiesta, anticipo e appago ogni tuo desiderio, non sono in grado di resisterti.
Lo so, non va bene, non è giusto e non dovrei ma... non ci riesco.
Forse questa mia debolezza automaticamente mi mette nel gruppo delle pessime madri... Ma un tuo sorriso vale più di qualsiasi cosa. Per me vederti felice è l'unica cosa che davvero conta, a tutto il resto posso rinunciare.
E quando stasera sei rimasta per venti minuti in macchina a braccia aperte, solo per aspettare che scendessimo solo per potermi dare un "abbaccio fotte fotte", ho tremato pensando che tu mi hai in tuo completo potere e mi sono detta "questa bambina con la sua dolcezza è in grado di farmi fare qualsiasi cosa"...
Non so se sono una brava madre, temo di no Alice, ma purtroppo per te, e per fortuna per me, questa è l'unica che hai...


Divano putiferio

"Alicemia", non è possibile che dopo pranzo, nell'unico momento di tregua che mi concedi durante la giornata, mentre tu dormi e ricarichi le batterie, se io per caso decido di sedermi sul divano, per poterlo fa devo prima svuotarlo di tutto il putiferio che tu hai lasciato prima di andare a fare la nanna pomeridiana. Questo significa che per sedermi dieci minuti devo prima perdere mezz'ora per farmi un angolino libero... Non può funzionare così...


Udito e olfatto

In questa strana giornata in cui sono attraversata da una fastidiosa sensazione che non riesco a identificare e tantomeno comprendere, tu riesci inconsapevolmente a farmi scoppiare in una grassa risata che per qualche istante ha placato la mia ansia ancora senza causa scatenante riconosciuta.
Eravamo in bagno, ti stavo per lavare il culo, si lo so una signorina dovrebbe chiamarlo "sedere", ma tanto ci siamo capite lo stesso, e io ero in procinto di gettare nel water il contenuto batteriologico del tuo vasino quando tu mi hai bloccata dicendomi: "no buttallo mamma 'o vollo fà vedeje a papà taseja...". Preoccupata di dover conservare la potente arma chimica per oltre cinque ore, mi sono  subito affrettata a darti una risposta che fosse immediatamente convincente: " no amore, non possiamo conservarlo fino a stasera, è bellissimo (bisogna sempre elogiare il contenuto del vasino) ma non senti che puzza che fa?". 
È stato a quel punto che ho notato che ti sei tappata le orecchie...
Ecco Alice, non pensavo che fosse necessario ma evidentemente mi sbagliavo e forse dovrei chiarirti la differenza fra olfatto e udito. Con entrambi i sensi si "sente", ma lo si fa in due modi diversi.
Col primo si sentono i rumori e si ascoltano i suoni.
Col secondo si sentono gli odori e si percepiscono i profumi e le puzze.
La puzza quindi si "sente" con il naso e si smette di sentire non tappando si le orecchie, ma appunto il naso...

giovedì 23 maggio 2013

In trappola

Ho notato che quando sei un po' in crisi tu subito ti ricordi di quella volta che mi hai sentita raccontare che pensando alla mia "pallina", prima di toglierla, mi sono sentita in trappola e mi chiedi di raccontanti di quella volta che "ero in tappola...".
Oggi hai cominciato la giornata chiedendo a papà di raccontarti quell'episodio, ma noi ogni volta per cercare di non rivangare quei giorni difficili, ti raccontiamo di quella volta che siamo rimasti "intappolati" fuori dalla porta di casa...
Nel pomeriggio stranamente ti sei svegliata dal sonnellino piangendo e mi hai detto di aver fatto un brutto sogno. Poi poco più tardi, hai voluto che di nuovo ti raccontassi "la stoja della tappola"...
Mi dispiace che oggi per te sia stata evidentemente una giornata difficile.
Spero che la visita delle tue amichette Sara e Kimberly sia servita a svagarti un po' perchè credo che tu stia di nuovo attraversando una fase di "rielaborazione". 
Sapere che la mia malattia ha provocato in te tanto dolore e sofferenza, è una delle cose che mi fa soffrire di più...
Vorrei avere una bacchetta magica e poter cancellare dalla tua piccola ma profonda mente di bambina tutti i brutti ricordi e i cattivi pensieri, vorrei vederti sempre col sorriso e saperti sempre felice, vorrei proteggerti Alice, ma posso solo starti accanto e darti la forza per superare questi momenti difficili.

Un balcone per gli uccellini

Quando quest'anno ho messo la nuova casetta per gli uccellini fuori al balcone, non pensavo di certo Alice che avrebbe avuto l'incredibile successo che poi ha di fatto riscosso fra i pennuti del quartiere. Passerotti, merli, pettirossi e sicuramente anche altri generi di volatili vengono quotidianamente a nutrirsi casa nostra. Svuotano la bella casetta di legno posta in posizione tattica almeno due volte al giorno, divorando qualsiasi cosa trovino sul fondo lasciando la pulita come se il cibo di lì non fosse mai passato. 
Lasciando pulita la casetta ma... sporcando tutto il resto... 
Sì perché dopo aver riempito il loro pancino i bei pennuti evidentemente sentono l'impellente necessità di svuotare il loro intestino e hanno scelto come bagno proprio il nostro balcone... che si è rapidamente trasformato in un "cacatoio pubblico per gli uccellini residenti, domiciliati e anche solo di passaggio in queste zone.
Io pulisco, ma a distanza di poche ore il pavimento, il muretto e tutto viene di nuovo tempestato di piccole e a volte nemmeno troppo piccole, cacchette dai colori più svariati: bianco, nero, marrone, verdognolo, giallo...
Ora io non vorrei smettere di dare da mangiare ai volatili, ma vorrei che il nostro bancone fosse ancora uno spazio utilizzabile e quindi non so più come comportarmi? 
Che faccio Alice, chiudo per ristrutturazione il "ristorante per pennuti"? 
Inutile chiedere a te se vuoi dare da mangiare agli uccellini, rispondi esaltata: "sì, 'o fazzo io!" e subito corri in balcone...

Strane richieste di oggi...

Stamattina mi hai detto che volevi "mia madre" e ti giuro che non è stato immediato comprendere che il tuo fosse solo un modo alternativo per farmi sapere che avresti voluto la nonna... In effetti sarebbe stato molto più semplice e diretto dire voglio la nonna "Abba" (Alba)...
Qualche ora dopo mi hai suggerito di andare a comprare un cappello bianco per il matrimonio (non so se tuo o mio...) con papà... Ecco Alice, non ho ben capito quale idea tu ti sia fatta sul matrimonio e ad essere sincera ho un po' paura a scoprirlo, ma non credo che nei programmi di "papino" rientri anche la possibilità di indossare un cappello bianco... Però mai dire mai, forse se a chiedergli elo sei tu potrebbe anche decise di vestirsi da Papà pig, per farti contenta...
Sinceramente non so cosa aspettarti da questa giornata che si prospetta già piuttosto impegnativa...

Una famiglia "allargata"

È buffo il tuo concetto alquanto inusuale di famiglia "allargata"...
Oggi improvvisamente mi hai guardata seria e poi mi hai detto: "io, papà, tu, Heidi e... I miei giocattoli siamo famiglia!"
Ti ho subito sorriso e poi dopo aver i pensato un istante ti ho semp,i mente risposto: "sì, è proprio così, noi i siete ai tuoi giocattoli siamo una famiglia... Una bellissima famiglia Alice".

Mi piace, mi piace, mi piace!

Mi piace di mattina sentire la tua vocina ancora "impastata" dal sonno che ci chiama e poco dopo vederti arrivare in camera nostra, trotterellante, arruffata e stropicciata.
Mi piace accoglierti nel lettone in mezzo a noi, "chiuderti" in un abbraccio e sentire la tua mano che dolcemente scivola lungo il mio corpo per accertarti che l'abbraccio sia effettivamente "chiuso".
Mi piace raccontarti ogni mattina la stessa storia e aspettare che mi correggi quando cambio volontariamente qualche passaggio e aspettare la tua risata cristallina che  scoppia sempre negli stessi punti del racconto.

mercoledì 22 maggio 2013

In viaggio verso la normalità

Quando ho scoperto che avevo il cancro, avevo deciso di proteggere i miei genitori da questa terribile notizia, avevo scelto di regalargli la serenità che io non potevo più avere e perciò non gli avevo detto nulla. Ero incredibilmente riuscita a fargli credere che la mia "pallina" era solo qualcosa di più fastidioso di quello che sembrava inizialmente e loro avevano imputato il mio evidente nervosismo allo stress.
Col passare dei mesi mantenere il segreto, soprattutto con mia madre, è diventato ogni giorno più difficile. Spesso nella mia mente immaginavo di dirglielo. Spesso li guardavo e pensavo che in fondo lo avevo fatto per il loro bene e tentavo di convincermene. 
Ma intanto un muro sempre più alto si ergeva fra noi.
Per evitare domande io tenevo le distanze, ero fredda, scontrosa, sfuggente: praticamente inavvicinabile.
Ma poi Alice, dopo aver saputo di essere ufficialmente guarita, non sono più stata così sicura che non dire a mia madre la verità fosse davvero la cosa giusta. Ho cominciato a pensare che non volevo che pensasse che ero arrabbiata con lei, non volevo che passasse il tempo a chiedersi perché io improvvisamente mi ero distaccata da loro.
Il segreto improvvisamente si è trasformato in un pesante masso che mi ancorava al suolo, impedendo i di proseguire il mio viaggio.
Per questo qualche giorno fa ho deciso che le avrei parlato e oggi è stato il grande giorno.
No, a nonno Mario non ho potuto dirlo: lui non ha il carattere forte della nonna e non lo avrebbe potuto sopportare.
Ho aspettato che tu dormissi e che mio padre uscisse e una volta sole, ho cercato di dirglielo nel migliore dei modi, partendo dalla fine: "sono guarita ma ho avuto il cancro". Sì è subito portata la mano al cuore e ha urlato un "no" soffocato che esprimeva tutto il suo dolore. No Alice, non era la solita messa in scena la nonna, non aveva fatto in tempo a studiarla, era la sua reazione spontanea e sincera. L'ho rassicurata spiegandole le cose che lei non mi ha chiesto. Non ha fatto domande. Nemmeno una. È rimasta zitta per un po' e poi ha cambiato argomento.
Credo che il peso della notizia l'abbia fatta reagire attuando un meccanismo autodifensivo di rimozione.
Ho aspettato un po' prima di andare via, volevo essere certa che stesse bene.
Quando sono uscita mi sembrava tranquilla. 
Tranquilla come credo possa essere una madre che ha appena saputo che la figlia ha avuto il cancro...
Ed io Alice dopo averglielo detto mi sono sentita più leggera, come se avessi stappato una botte troppo piena e avessi permesso al contenuto di uscire, allentando la pressione... 
È stata una sensazione piacevole.
È stato un altro passo avanti in questo viaggio verso la normalitá.



martedì 21 maggio 2013

Uno strano mese di maggio

Anche oggi io ci ho provato a portarti al mare Alice, ma davvero non me ne volere se non sono riuscita a resistere in spiaggia. Questo tempo strano che ci "regala" assurde giornate, grigie come quelle di fine novembre e decisamente troppo fresche per essere ormai oltre a metà del mese di maggio, ci sta portando via forse le più belle ore di mare... Quelle in cui il caldo non è eccessivo e la gente non è troppa. Ma non disperare, mamma ci riprova, te lo prometto!

Coccole fuori programma

Oggi Alice ci siamo regalate un bel po' di coccole impreviste, nel bel mezzo della mattinata. Indecise su come riempire questa giornata, meditando sull'eventualità di andare a trovare la nonna, ci siamo buttate sul lettone e... la voglia di coccole a sopresa ci ha colte entrambe cancellando qualsiasi piano  avessimo fatto. 
Ci siamo abbracciate, baciate, accarezzate e sussurrate paroline dolci.
Abbiamo riso e ci siamo fatte il "socchetico" che poi sarebbe solletico, ma non fa niente... è stato bello così!

lunedì 20 maggio 2013

Cinque sensi

Ti guardo e penso stupita che ti abbiamo fatta noi, che sei il risultato dell'unione fra papà e me, un perfetto mix di cellule e geni che ha generato te. 
Ti ascolto emozionata e commossa quando mi dici "sei la millore" e penso che anche tu sei in assoluto e senza dubbi la migliore figlia che potessi sognare.
Ti accarezzo dolcemente, godendo del piacevole contatto con la tua pelle morbida e profumata e penso che non vorrei smettere mai.
Ti annuso inebriata e sento il profumo di buono che emana da te, un'inconfondibile odore di pulito che riconoscerei fa mille altri odori.
No Alice non temere, non ti mangio, anche se lo farei volentieri, ma di baci peró...

Abbracci di famiglia

Quelli che chiedi tu, quando devi fare la pipì seduta sul water, con il "iduttoje" (riduttore).
Quelli che vuoi dare a me, per ricambiare "il favore", quando sono io che devo fare la pipì, senza riduttore...
Quelli che ti chiedo io, quando andiamo al mare in bicicletta, seduta dietro di me perché ormai sei troppo grande per stare davanti, e mi piace davvero tanto sentire le tue manine che mi stringono i fianchi...
Quelli fra me e papà, affettuosi sempre, passionali a volte e ormai anche furtivi, perché se tu li vedi vuoi subito partecipare facendo un unico abbraccio "tutti insieme", che ad essere sincera piace tanto anche a me...

Una mamma da tenere a bada...

Come un attento cane da guardia, tu controlli le persone che mi si avvicinano, soprattutto se si tratta di uomini e se il loro approccio ti crea qualche sospetto, prima mi intimi di "no pallae!" (non parlare), poi li informi subito che tu ce l'hai un papà e qualora "l'avvertimento" non fosse sufficiente, gli lanci un messaggio alquanto sibillino dicendogli che "io sono coppia"...
Se esco senza mettere gli anelli che mi ha regalato papà, tu da brava "ispettrice", prima me lo fai notare con le buone e poi, se vedi che io persevero e non provvedo a colmare la mancanza, allora prontamente li prendi e stringendoli forte nella manina, stando ben attenta a non perderli, me li porti e me li consegni, restando impalata a verificare che io davvero me li metta, mentre mi ricordi che me li ha "'galati papà sotto la toje iffel"...
Come se davvero fosse possibile dimenticare un momento del genere...

domenica 19 maggio 2013

Temperature sbagliate...

Ne sono certa: tu non hai assolutamente capito la differenza di significato fra la parola "caldo" e la parola "freddo". Non è davvero possibile Alice che il gelato sia troppo "caddo"... se mai la "sbobba" (passato di verdura) appena fatta può essere troppo calda... E il phon non credo sia mai troppo "feddo", se mai troppo caldo...
Tesoro mio mi sa proprio che devi ripassare i concetti perchè hai un po' di confusione in testa...

Storie di "malali"

Da mesi ormai passiamo le nostre giornate seguendo in televisione le strane avventure di una famiglia di maiali e dei loro amici animaleschi... ma solo oggi mi sono accorta che nonno Pig e nonna Pig hanno la faccia plissettata... 
Scopro con tristezza che anche nei cartoni animati l'età a quanto pare deteriora l'aspetto estetico...
Certo che onno Pig e nonna Pig con la faccia ondulata sono una scoperta piuttosto impegnativa...

Cose di te oggi....

Hai iniziato la giornata dicendo che volevi andare a casa della tua amichetta "Kimbelly"...
Dopo poco ci hai informato che tu sei fatta di ossa e di ... carta.... Credo che in realtà tu volessi dire carne, ma sembravi piuttosto convinta delle tue parole.
Poi hai deciso di battezzare "Pietrino" il bambolotto con cui eri uscita stamattina.
Dicimo che considerando che sono passate solo un paio di ore da quando sei sveglia, non ci possiamo lamentare...

sabato 18 maggio 2013

Riti pre-nanna

E con l'abolizione del biberon è sparito anche il rito del latte prima di dormire... 
Ora dopo esserti lavata i denti, c'è la favola e qualche carezzina di papà e poi la nanna... 
Sempre che tu non mi richiami poco dopo dicendo che "stavi per fare un brutto sogno"... 
Sì perchè a te evidentemente Alice gli incubi mandano un "misterioso" segnale preventivo per informarti che stanno per arrivare, così tu riesci a saperlo prima che comincino e mi chiami e naturalmente la mia presenza, magicamente allontana i "mottri" dei tuoi incubi...

Terribile dimenticanza

Sono arrivata ad una terribile conclusione: abbiamo dimenticato di farti il tasto "off" ed ora tu non smetti mai di parlaree di chiedere... 
Ti piace ascoltare le storie di quando eri piccina, sapere cosa facevi tu e cosa facevamo noi con te, guardare e commentare le foto di quei primi mesi di vita e appena ho finito un racconto mi chiedi subito di ripeterlo.
Stasera all'improvviso mi hai chiesto se tu eri nata nuda...
Mi domando come ti vengano certe curiosità...

Una serata dalla "Mikka"

Il tuo ristorante preferito Alice, è quello della "Mikka", il cui vero nome sarebbe Mirca.
Abbiamo cominciato ad andarci quando tu eri nella pancia, perchè io per i primi tre mesi di gravidanza pur non essendo intollerante al glutine, non potevo mangiarlo e in quel ristorante fanno anche questo tipo di cucina speciale per celiaci.
Poi ci è piaciuto e abbiamo continuato ad andarci.
Quando eri piccina ci trovavano sempre un posticino tranquillo dove poteva stare anche la carrozzina e dove in caso di necessità io riuscivo anche ad allattarti.
Abbiamo festeggiato proprio lì il tuo primo compleanno con i nonni Luigi e Maria ed è stata fatta lì anche la cena per il tuo secondo compleanno.
Ormai sei la la mascotte del ristorante. Ti conoscono tutti, non solo la padrona Mirka.
Stasera a cena come spesso capita una volta nel week end, siamo andati lì e tu hai ordinato come sempre i "tortolini al 'agù". Credo che ormai tu abbia una "piantagione" di tortellini in pancia... 
E dopo il primo... non poteva di certo mancare il  "sobbetto al limone", naturalmente non alcolico. Appena lo hai visto arrivare hai subito buttatole mani avanti dicendo che dopo il tuo avresti dovuto assolutamente assaggiare anche il mio e quello di papà...
E brava la nostra golosona ripiena di tortellini e farcita di sorbetto...
 

A casa nostra si dice "cieo"!

Papà ed io già molto prima che tu nascessi avevamo sostituito il "ciao" con il piú inusuale "cieo", pronunciato con voce nasale in perfetto stile Paperino.
È sempre stato  il nostro modo di salutarci.
Poi sei nata tu, ma noi abbiamo continuato a dire "cieo" e crescendo tu hai imparato questo buffo modo di salutarsi e lo hai fatto anche un po' tuo. Ultimamente non vuoi che io lo dica perché sostieni che solo Papá dice "cieo"... Stasera io ti ho spiegato che anche io lo dico perché a casa nostra si dice "cieo"!

Così parli tu... così parliamo noi...

Il tuo ormai consolidato "cosa mi po' far staje bene" è ormai ufficialmente diventato anche il mio modo di chiedere un bacetto a papà.
"Bellati!" (Svegliati!), pronuniciato con tono imperativo è la parola d'ordine ad inizio giornata e dopo la pennichella pomeridiana (quando abbiamo il privilegio di goderne anche io e papà, quasi mai...).
"Non è una bella idea" è entrato a far parte del lessico familiare e lo usiamo ogni volta che qualche proposta non ci piace.
"Oppuje no!" (Oppure no!) ha definitivamente sostituito per tutti il semplice no.
"No, no fallo!" (No, non farlo!) è l'esclamazione con cui chiediamo a qualcuno di non fare qualcosa.
"Sì dazzie o no dazzie" sono diventati ormai da tempo i nostri educatissimi modi di ringraziare di famiglia.
Quando è il momento di fare la spesa non può mancare la tua espressione classica "cosa mi po' fevvie? (cosa mi può servire?) o cosa mi posso pottae a casa?"
E il divertente "tittà?" (ci sta?), credo sia una delle cose che papà ed io ripetiamo più spesso... "tittà un gelato?"... e il gelato a casa nostra "tittà" sempre...

Caro biberon ti scrivo...

E giunti siamo all'alba del sesto giorno senza biberon.
Certo è vero, la mattina scegliere la tazza in cui berrai il "lattuccino", come lo chiami tu e decidere anche il colore della cannuccia non è un'impresa facile, che deve inserirsi fra il difficile rito della pipì mattutina che tu inspiegabilmente non vuoi fare e la complicata vestizione...
Non sono del tutto certa di essermi davvero semplificatala vita...

Non siamo ai Caraibi

Non siamo ai Caraibi ma "solo" in una cittadina romagnola, eppure noi a maggio dormiamo con la grande finestra sul teto aperta e, per non farci mancare un po' di "brezza" notturna, lasciamo aperta anche la finestra in mezzo alle scale, così fa corrente...
Che sia per questo motivo Alice, che nonostante i miei calzini precauzionali (antistupro), la maglietta e la trapunta sul letto, io mi sveglio col naso chiuso e il mal di gola???

venerdì 17 maggio 2013

Tutto in una sera...

In una sola sera ho realizzato, capito e saputo alcune fondamentali cose...
Ho realizzato che io nella mia vita non potrò mai più "fare dialogo": perchè ho accanto un uomo che vuole solo "fare silenzio" e una figlia, tu Alice, che vuole soro "fare monologo"...
Ho capito che le mie chiacchierate serali hanno su tuo padre un effetto assolutamente soporifero e finisco sempre con me che parlo e lui che dorme...
Ho saputo che papà non potrebbe più fare a meno della Peppa...
Penso che farei meglio a dormire anche io, non vorrei mare venire a conoscenza di altre pericolose e illuminanti verità...

Ufficialmente grigi...

Dichiaro ufficialmente che a poco più di due anni e mezzo di età, i tuoi magnifici occhi, conosciuti come "blue eyes", hanno decisamente assunto un colore inconfondibilmente grigio. 
Non sono del tutto certa di non averlo già proclamato qualche mese fa, quando il grigio ha cominciato a fare capolino da sotto al blu, ma volevo comunque ribadire e confermare che nonostante siano trascorse altre settimane, la situazione non è cambiata, anzi direi che mi sembra si sia stabilizzata.
Questo significa tesoro mio, che nemmeno il colore degli occhi hai preso da mamma, perchè i tuoi assomigliano sempre più a quelli di papà, proprio come volevi tu...

... e l'abito prende forma...

Allora Alice, l'abito bianco stile meringa o panna montata a seconda di cosa preferisci è stato preso e tenuto, sì, anche il tuo.... 
Ora a dire il vero non sono ancora certa che mi convinca del tutto e credo e temo che non lo saprò mai... (forse davvero farei prima a sposarmi in pareo...), però diciamo che almeno un abito c'è.
Questa mattina abbiamo trovato anche i cappelli per entrambe e tu eri talmente entusiasta del tuo che non volevi più togliertelo e che hai girato per oltre un'ora col cappello in testa, domandandomi perchè la gente che ti guardava rideva...
Nel pomeriggio ho parlato con la sarta che provvederà a renderlo meno bianco e meringoso e adargli quel tocco "da matrimonio"...
Chissà se poi mi sembrerà più reale la cosa o se continuerò a viverla da spettatrice, come una bella cosa che sta capitando a qualcun'altra...

giovedì 16 maggio 2013

Come sto?

Ho avuto il cancro.
Questo pensiero improvvisamente viene a galla come a ricordarmi ciò che è stato.
E' comunque un'evoluzione importante e per arrivare a questo fondamentale punto, per riuscire ad inserire quell'"avuto" che finalmente alleggerisce il peso del problema, sono dovuta passare attraverso varie fasi, ho dovuto vivere il mio dolore, convivere con la paura, asciugare le mie lacrime, superare lo sconforto, accettare la malattia e ultimo, ma solo in ordine cronologico, credere nella guarigione.
Fino a poche settimane fa, se me lo avessero chiesto avrei risposto semplicemente: "ho il cancro".
Per capire che il mio cancro ad oggi non c'è più, per credere che davvero è stato asportato ed io per prima, posso e devo considerarmi una persona sana, è stato necessario affrontare un percorso lungo, difficile e molto doloroso.  
Non mi è stato sufficiente sentirmi dire semplicemente "lo abbiamo tolto".
Non mi è bastato leggere un esito finalmente negativo di un esame istologico.
Io ho dovuto passare attraverso la malattia, viverla fino in fondo, perchè la guarigione anche se può sembrare assurdo dirlo, forse per me è arrivata incredibilmente "troppo presto", quando ancora io stavo rifiutando l'idea di essere malata, quando stavo drammaticamente tentando di accettare il fatto che avevo il cancro e di certo, in quel momento non potevo esultare per una guarigione.
Non ero pronta.
Ho sofferto molto Alice, e voi con me.
So che anche tu con la tua ingenuità di bambina hai percepito la mia sofferenza dell'anima e credimi se ti dico che me ne dispiace molto, ma purtroppo ero impotente, non avevo alternative.
Per stare bene, dovevo prima stare male.
Ed io sono stata molto male.
Poi quando ho toccato il fondo, quando il pensiero schiacciante di quella malattia che mi sentivo crescere dentro e che temevo che mi portasse via dai miei affetti più cari, ha invaso ogni angolo della mia mente e ha distrutto la persona che ero, ho visto una mano accanto a me: quella di tuo padre.
L'ho afferrata con tutte le mie forze e l'ho stretta fino quasi a stritolarla e non l'ho più mollata.
Con lui mi sono tirata su e ricominciato a camminare lentamente.
Insieme abbiamo trovato un medico che riuscisse a spiegarmi che di cancro si può guarire.
Sono passati dieci giorni da quando ho ascoltato, sentito e creduto a quelle parole, sono passati dieci giorni e sono felice di dire a te e a tuo padre Alice, che anche se avevo il terrore che la mia serenità fosse solo temporanea, io sto ancora bene, mi sento guarita e se qualcuno me lo chiede rispondo che "sto bene, anche se ho avuto il cancro."

Rosa!

E quando un paio di bermuda rossi finiscono erroneamente dentro la lavatrice Alice, l'unico a goderne è quel vecchio asciugamano rosa, che magicamente rinvigorisce il suo colore decisamente sbiadito... e forse ne sarai felice anche tu quando lo vedrai "osa, del tuo coloe prefeito" (rosa, del tuo colore preferito). Ma non credo prprio che papà sarà altrettanto felice della nuova sospetta nuance delle sue mutande prima di un classico grigio melange...
Che dire, ora non solo il tuomondo è rosa, ma anche il nostro a quanto pare lo è diventato...

"Dinney"

Eccoci qua perse nell'ennesima collezione di figurine... Ora è il turno dell'album della Disney o Dinney come lo chiami tu. Ce ne mancano due ma effettivamente solo una perchè la seconda me la stanno già tenendo da parte... (grazie). 
In realtà quella più persa e più presa dietro a questa cosa bisogna ammettere che sono io, a te basta avere "un teeeno" di cartine (un treeeno), per giocare a domino. Un domino un po' strano di cui ancora non ho ben capito le regole, anche perchè finisce sempre con te che dici "vinco io, daccoddo?", ma pur sempre un domino è!
E l'altro gioco che ti piace fare è quello di riconoscere le favole a cui appartenfgono le carte... e allora cominci con una serie infinita di "pitittan" (Peter Pan), "Balù" (Baloo), "Ittogatti" (Aristogatti), "'e Leone" (Re Leone), "'a 'pada nella occia" (La spada nella roccia), "Aladin", "Ceneentola", "I centouuuno" (La carica dei 101), "Pinocchio", "Ibo Giungla" (Libro Giungla)... e mentre tu instancabilmente continui ad elencare le favole, io mi perdo ad ascoltare il tuo modo dolcissimo di pronunciare i titoli...
 

mercoledì 15 maggio 2013

Finalmente soli...

Ritrovarmi a mangiare la pizza con due mie amiche, senza dover chiedere un seggiolone, senza dovermi preoccupare se avevo o meno i colori nella borsa, senza dover cercare il bavaglino salvamaglia e la forchetta piccola e con la possibilità di concentrarmi solo sul mio piatto esulla conversazione è stato inusuale e strano. 
Ero tranquilla perchè ti sapevo a casa con papà e perchè ti ho vista felice dell'idea di passare una serata solo voi due, tu finalmente sola con il tuo principe azzurro...
Ma non ti allargare troppo, perchè mamma torna prima di quanto tu creda...

Ma non ti piaceva il rosa?

Io che cucinavo mentre tu seduta a tavola, disegnavi, la tavola protetta da un telo di plastica, tanti fogli da colorare e i pennarelli lavabili. Sembrava tutto assolutamente perfetto, ma nulla è mai prevedibile al 100% quando di mezzo ci sei tu.
Mentre ero girata di spalle intenta ad armeggiare con la cucina ti sentivo felice esclamare ad intervalli regolari: "mamma io coloo!" (mamma io coloro!), ed io orgogliosa immaginavo i tuoi variopinti disegni che poi avrei archiviato e conservato nell'album dei ricordi.
Poi mi sono girata...
Tu sfoggiando un sorriso da un'orecchia all'altra mi hai semplicemente detto "guadda!" (guarda!") e subito mi hai mostrato due mani e due braccia completamente colorate di viola... No Alice, i vestiti erano immacolati, e anche la tavola e i fogli... Per tutto il tempo tu avevi soltanto colorato le tue parti del corpo, dando un tocco di colore alnche alla guancia sinistra...
Il mio primo pensiero è stato "speriamo che siano davvero super-lavabili questi pennarelli...", il secondo è stato "ma non ti piaceva il rosa?"
Forse hai notato che il viola faceva più conrasto sulla tua pelle?

Tu la mia piccola stilista...

Eravamo in giro insieme stamattina, tu ed io come tante altre volte, passeggiavamo mano nella mano per le strade piacevolmente illuminate da un sole primaverile, buttando un occhio alle vetrine super ordinate e alle bancarelle stracolme di cose colorate, mentre andavamo alla ricerca di un forno dove comprare il panino per te. 
Mentre tu stranamente non protestavi per una "passeggia" (il -ta in fondo alla parola proprio non lo vuoi mettere) di shopping, io mi guardavo attorno, per nulla attratta dalle cose per me e cercando di non soffermarmi troppo da quelle per te, che per riuscire ad indossare almeno una volta ogni capo presente nel tuo guardaroba, dovresti cambiarti tre volte al giorno, o vivere due estati da "treenne"... 
Poi come era facilmente immaginabile, non ho resistito e mi sono fermata dal mio solito "amico", che vende bellissime cose per bambini: completi, abiti, pantaloni, insomma, a seconda della stagione da lui puoi trovare davvero capi bellissimi... 
Una delle prime cose che ho comprato lì è stato un minivestito di un morbidissimo velluto rosso fiammante, era il sei di ottobre di quasi tre anni fa, mi ricordo anche la data e tu saresti nata a distanza di soli due giorni. Io avevo guardato quel vestito appeso alla gruccia, lo avevo preso in mano e mentre le mie dita lo sfioravano, ti avevo subito immaginata lì dentro e ancor prima di comprarlo, avevo già deciso che sarebbe stato perfetto per il tuo primo Natale. Nemmeno la gonna salopette di stoffa kilt sui toni del rosso, regalata a fine novembre dalla nonna, è riuscita a farmi cambiare idea, e il 25 dicembre 2010 tu indossavi proprio il miniabito di velluto rosso comprato da me... 
Ed oggi in quello stesso posto, mentre io guardavo le magliette con Hello Kitty e mi ripetevo che proprio non ne avevi bisogno, (hai solo un corpo e due braccia), ho sentito che sibilavi un "bellissssimo", con almeno quattro "s" e poi partivi con una serie di "uao" esclamati a gran voce, e pieni di entusiasmo, che non potevano di certo lasciarmi indifferente. Mi sono avvicinata e ti ho vista in estasi di fronte ad un abito in sottilissimo cotone bianco, con piccole balze diagonali lungo tutta la parte anteriore del vestito e qualche rosa bianco su bianco, sparsa qua e là. L'ho guardato, lo preso in mano e ho rivisto il tuo armadio e mi sono detta "no, di un altro vestito proprio non ne abbiamo bisogno! E poi noi facciamo principalmente vita da spiaggia..." e mi sono rapidamente allontanata lasciandoti lì ferma a ripetere "'O pendiamo mamma? Posso povvallo? Dai peffavoeee?"... 
A quel punto mi sono messa a guardare degli altri vestiti appesi lì vicino e ho notato che le taglie partivano dai tre anni per arrivare fino ai 16 anni, con un'altezza minima di 170 centimetri. Mi è subito venuto in mente che noi eravamo alla ricerca (assolutamente disperata), di due vestiti uguali per te e per me, diversi solo per la taglia e la mia attenzione è immediatamente caduta su un modello che c'era appunto sia nella versione "treenne" che in quella più grande, che forse avrebbe anche potuto starmi, anche se non riuscivo ad immaginare in che modo... Avevo già i soldi in mano ed ero decisa a comprarli entrambi, quando all'ultimo secondo ho notato che l'abito bianco che tanto ti piaceva, c'era anche nella taglia più grande... Effettivamente, pensandoci bene, per "l'occasione" in cui dovrebbe servire a noi, l'abito bianco scelto da te, magari apportando qualche piccola modifica, eliminando il "total white" che mi sembra un po' fuori luogo, e aggiungendo qualche fiore colorato e qualche accessorio, era decisamente più adatto di quello che stavo guardando io... Eh sì, bisognava ammettere che il tuo era molto meno sportivo e con buona probabilità il modello e soprattutto le balze "tattiche", avrebbero anche potuto riuscire a mascherare meglio i miei difetti e forse anche a nascondere la mia pancia, che dopo la gravidanza è rimasta molto (troppo), in evidenza... 
Ci ho pensato un po', e anche se fino all'ultimo secondo ho continuato ad avere il dubbio che una volta lì dentro avrei finito per sembrare un'enorme meringa, ho pensato che per togliermi qualsiasi dubbio avrei fatto meglio a portarmi a casa entrambi i vestiti, il tuo e il mio, per poterli provarli fra le quattro pareti domestiche e decidere con calma se potrebbero essere adatti alla nostra "occasione"...
Una volta a casa ho subito provato il mio e già la scoperta di riuscire a "starci" è stata una piacevole sorpresa e poi anche se devo ammettere che faccio un po' fatica a vedermelo addosso, e forse un po' l'effetto "panna montata" lo fa, devo ammettere che non mi sta poi così male, temevo peggio!!!
Stasera, anche se so che per tradizione e scaramanzia non si dovrebbe fare, quando papà tornerà a casa dal lavoro glielo farò vedere e gli chiederò il suo parere, così poi potrò decidere se tenerli o restituirli entrambi... Sia chiaro Alice, se non resta il mio, non tengo nemmeno il tuo...
Stai a vedere che alla fine li teniamo, e così il mio vestito da sposa lo hai scelto tu...



Te quiero mucho... muchisimo...

Abbiamo cominciato con il semplice, "te quiero", al quale tu rispondevi "mucho" e io controbattevo "muchisimo". Poi complice Marcela Morelo e le sue orecchiabili canzoni e naturalmente il tuo amore per la musica, abbiamo aggiunto "cariño mio".
Oggi siamo passate a fare il gioco delle carte spagnole, e così hai cominciato ad imparare qualche parolina e fra tutte, inutile dire che la tua prefetita è stata "conejo"... in italiano coniglio...

Le tue pericolose armi illecite

Ehi tu bambolina, lo sai che dovrebbe esserti vietato cominciare subito, appena sveglia, a fare uso delle tue potenti "armi illecite" per ottenere ciò che vuoi (e immancabilmente ci riesci).
Quando ti avvicini e spalanchi gli occhioni, quando prendi il mio viso fra le tue mani, quando fai la vocina sottile, quando pieghi la testina e accenni un sorriso e poi dici "daccoddo?", "posso, posso?", "peffavoeee?", "ti va?"... Ecco Alice, quando fai così io so già che non riuscirò a resisterti... 

martedì 14 maggio 2013

Buona notte

Buonanotte Alice.
Dopo aver passato un altro buon giorno insieme a te ora non mi resta che augurarti una buona notte.
Grazie per regalarci sempre il tuo entusiasmo e la tua allegria, grazie per i tuoi sorrisi e per i tuoi abbracci, grazie per la tua i finita dolcezza.
Grazie per essere molto di più di quello che io abbia mai sognato.
Grazie tesoro mio, a domani.

Tu seduci ma lui fugge...

Eh no cara la mia Alice, non credo proprio che le tue arti ammaliatrici e i tuoi begli occhi ormai definitivamente grigi, ti porteranno lontana se non ritoccherai un pochino le tue tecniche di "seduzione...".
Sì é vero che il figlio "seienne" dei nostri vicini di casa ha definitivamente perso la testa per te e resta "spalmato" per ore dietro ai vetri della finestra nell'attesa di vederti arrivare, ma forse con lui sei stata in po' meno diretta e non hai cominciato come stamattina col tuo nuovo amichetto del mare, presentandoti dicendogli subito "piacere, io sono Alice e faccio la pincipessa e tu poi fae il pincipe, daccoddo?"...
Inutile dire che il "no" come eventuale risposta non era nemmeno stato preso in considerazione da te e tu hai approfittato del suo comprensibilissimo attimo di smarrimento di fronte alla tua determinazione, per ribadirgli il concetto: "io sono a pincipessa del cattello tu fai il pincipe, capito bimbo?"...
Lui a parte un timido e poco convinto "daccoddo", ha continuato a non risponderti e tu allora un po' imbronciata sei venuta da me chiedendomi, "mamma e pecchè il bimbo non mi ipponde?", mentre lui approfittando del tuo attimo di distrazione si é allontanato dalle tue grinfie e si è dato alla fuga, cambiando addirittura bagno... 

lunedì 13 maggio 2013

Attimi di te...

Tu sei quella che mentre cammina si compiace e dice "le mie gambe vanno alla grande"...
Tu sei quella che quando è troppo buio scoppia in un fantastico "ma qui non si vede una mazza..."
Tu sei quella che oggi mi ha detto "io no vollo tagliammi i capelli, sono belli così..."
Tu sei quella che risponde "o so!" quando ti dico che sei bella...
Tu sei quella che arrivando al parco giochi ha esclamato: "il pacco giochi ma fa diventar pazza..."
Tu sei quella che oggi ha bevuto il latte dalla tazza sopravvivendo un giorno intero senza biberon...
Tu sei quella che mi dice "mi lassi in pace" quando stai facendo qualcosa di interessa te...
Tu sei quella che sa di non essere nè buona nè cattiva ma sai di essere solo una bambina...
Tu sei quella che vorrebbe un mondo tutto rosa, dagli aquiloni alle cannucce...
Tu sei quella che dice che si paga con la carta di credito e i soldi si usano solo per andare ai giochi...
Tu sei quella che sente "odore di puzza" solo quando fanno la cacca gli altri...
Tu sei quella che mi ha fatto amare il mare come mai nessuno era riuscito prima...
Tu sei quella che esce con la bambola e il passeggino ma poi tocca a mamma riportarla a casa...
Tu sei quella che conta fino a quindici, ma il tredici proprio non ti piace...


L'anima anestetizzata...

Dicono tutti che il cancro ti cambia.
E' vero Alice, il cancro ti cambia, ora lo posso dire anche io.
Mi sento e mi vedo diversa e non solo fisicamente.
Tante volte ti ho scritto che non so bene ancora in cosa sono cambiata, non riesco a vedere dove e quanto sono diversa, ma di sicuro mi sento un'altra persona.
Noto che ho delle paure che prima non avevo, ma ci sono anche cose sulle quali mi sento più forte.
E poi non ho più voglia di pedere tempo stando male per delle cose che non posso cambiare.
Il mio corpo sta invecchiando, mi sta dando degli inequivocabili segnali e la cosa strana è che solo qualche mese fa ne avrei sofferto moltissimo. 
Oggi so che anche questa è una tappa importante della mia vita e la vivo con una serenità che stento a riconoscere, ma che mi viene assolutamente spontanea.
E' un po' come se di fronte a certe cose mi fossi anestetizzata e le vivo con più distacco.
Non so se durerà per sempre Alice questa mia nuova condizione, ma sono certa che questo sia uno dei tanti "regali" che mi ha fatto il cancro: non mi ha lasciato anestetizzato solo l'orecchio, ma anche un pezzetto di anima....

Voglia di...

Voglia di spazio, di pulizia, di aria nuova.
Voglia di buttare via.
Voglia di cambiamento.
Oggi pomeriggio Alice, mentre tu ignara godevi degli immensi piaceri della pennichella pomeridiana, io invece di riposarmi mi sono dedicata ad un'attività faticosa, stancante ma assolutamente necessaria.
Quando qualche giorno fa è stato il momento di preparare la valigia per le nostre mini-vacanze mi sono resa conto delle condizioni drammatiche del mio armadio,oserei dire che era in fin di vita...
Le uniche cose che mi stavano addosso in maniera decente erano le magliette pubblicitarie, per il resto  cassetti e ante pullulavano di magliette troppo piccole, pantaloni troppo stretti, canotte troppo corte, e felpe troppo usurate... praticamente un disastro!
Sono partita mettendo in valigia ciò che riuscivo ad indossare senza sottilizzarmi troppo su colori e abbinamenti, ma mi sono ripromessa di fare il cambio dell'armadio e soprattutto di smettere di archiviare capi di tre o quattro taglie in meno rispetto a quella che mi va ora. 
Inutile illudersi, la taglia 38 non tornerà più ad essere la mia... meglio convincersene al più presto e provvedere di conseguenza.
Lo so Alice, hai perfettamente ragione, ti ho già fatto altre volte queso discorso, non è certamente la prima volta che lo senti, più o meno con cadenza regolare, in coincidenza col cambio di stagione.
Ma oggi mentre mi passavano fra le mani le magliette, i pantaloni e le canotte, è successo qualcosa di strano. Improvvisamente ho sentito che quelle cose non mi appartenevano più, che quella persona che le indossava non sono più io, e metterle nel grande sacco fra le tante cose da dare via, non è stato un momento doloroso, come mi sarei immaginata, ma al contrario è stato assolutamente liberatorio!
Quegli orsetti che per anni mi hanno scaldato il cuore oltre al corpo, oggi non mi rappresentano più e forse è arrivato il momento di aria nuova, di cambiamento.

domenica 12 maggio 2013

"Pamo pamo"

"Pamo pamo" ovvero la tua traduzione del "piano piano" che hai per la prima volta sentito dal nonno Mario e che ti ha segnata. 
Si mangia "pamo pamo", si cammina "pamo pamo" e possibilmente anche guardando avanti e si parla anche "pamo pamo", così forse riesci anche a non balbettare...
Sei buffa quando dici "pamo pamo" e ancora di più quando procedi con quell'andamento lento che ti fa sembrare un cartone animato a rallentatore...

Una famiglia "malala"

Stamattina Alice ti sei svegliata curiosa. Hai cominciato subito la giornata chiedendomi se io avevo mai sognato di essere una "mamma pig", poi la tua attenzione si é rivolta all'ignaro papà, dal quale ovviamente volevi sapere se aveva mai sognato di essere un "papà pig"... 
Noi ovviamente abbiamo sorriso divertiti da queste tue insolite domande allora tu hai insistito sempre più convinta dicendo "mamma ma tu hai mai sognato di essere una mamma malala (maiala)? E tu papà, un papà malale?"
La risposta giusta Alice dovrebbe essere si, anche se non credo che il senso che diamo noi a queste parole sia lo stesso che gli attribuisci ingenuamente tu, ma come ha giustamente commentato papà, probabilmente  un giorno capirai meglio il significato profondo che si cela dietro alle nostre risposte...

sabato 11 maggio 2013

I tuoi racconti

In viaggio con te che riempi ogni singolo secondo di silenzio con parole e racconti spesso senza alcun senso... Che inizi declinando casi assurdi che iniziano con "quando quaccuno...", proseguono analizzando situazioni paradossali che per te hanno una sequenza e un senso assolutamente logici e finiscono immancabilmente con un inconfondibile "daccoddo?" in perfetto stile Vanna Marchi...
Quando "quaccuno" salta significa che vuole saltare, "daccoddo?"
Quando "quaccuno" vuole "vedee" i "cattoni" bisogna "accendee" a "teevisione", "daccoddo?"
Quando "quaccuno" fa una "ezza" (scoreggia), poi si sente "odoe (odore) di puzza", "daccoddo?"
Quando "quaccuno" va a "mangiae", mangia pappa gù, "daccoddo?"

La tua "Torre di Pisa"

Vorrei davvero vedere il mondo con i tuoi occhi ingenui di bambina, Alice, che oggi dopo aver visto la torre di Pisa, hai detto che ti sembrava un castello di sabbia, e anche se ancora non riesco a capire le ragioni di questa inaspettata similitudine, il tuo strano paragone mi è piaciuto e mi ha fatta sorridere.
Forse dipende dal fatto che anche i castelli di sabbia che facciamo noi sono "tutti un po' totti" (tutti un po' storti)... proprio come la torre di Pisa...

Un baratro fra noi

Dopo aver dormito in un posto incantevole, nel cuore delle colline toscane, papà ed io stamattina ci siamo svegliati in un finto letto matrimoniale, dove l'unica cosa a simulare l'unione dei due materassi era il lenzuolo. Eh già Alice, ti conviene imparare che è meglio non festeggiare ricorrenze, anniversari, compleanni, feste e date speciali in un letto che non sia il tuo, perché qualsiasi altro letto non riuscirà mai ad essere comodo come quello a cui sei abituata. 
Nel caso del letto matrimoniale corri il rischio di trovarti con un baratro in mezzo... E addio notti focose...

venerdì 10 maggio 2013

Bon ton

Di fronte alla nostra domanda sul perché tu ti fossi autonomamente tolta le scarpe stasera al ristorante, la tua spiegazione che "al ittoante si po' fae (al ristorante si può fare)" non ci ha convinti... E nemmeno ci ha convinti il tuo ostinato tentativo di farci credere che se fai la punta ai colori, si può svuotare il temperìno per terra...
Credo che il bon ton nel tuo caso, sia leggermente da ritoccare...

Io, principessa per te...

E quando oggi sono uscita dal camerino del negozio, che per te era un "cameretto", indossando stranamente non un paio di pantaloni, ma un abito abbastanza lungo con la gonna larga... tu mi hai guardata stupita e il tuo volto si è subito illuminato e acceso di gioia, poi mi hai detto: "mamma sei bellissima, come una pincipessa...".
Se me lo dici così convinta Alice, finirò per crederci anche io!

Ginocchia sbucciate

Non c'è bambino senza ginocchia sbucciate... E tu Alice sei una bambina e fino ad oggi le ginocchia sbucciate ti mancavano.
Ma stamattina mentre passeggiavamo dandoci la mano dopo essere state a fare alcune commissioni in giro per Ravenna, tu sei scivolata in un punto dove c'erano un po' di malefici sassolini e "zacchete!", ecco apparire un bel buco sui tuoi leggins bianchi e una leggera scorticatura sul tuo ginocchio rosa...
A differenza di quando non ti fai niente e per aver una super dose di coccole simuli una ferita grave e vuoi crema e cerotto, oggi non volevi nemmeno essere guardata...
Poi però una volta s casa sono riuscita a riparare il buco sui leggins e a disinfettare il tuo primo ginocchio sbucciato.

giovedì 9 maggio 2013

Piccole donne crescono

Stavo facendo la valigia quando tu ti sei avvicinata e notando le tue cose tutte da una parte, dopo averle osservate attentamente mi hai guardata con disappunto e mi hai detto: "e pecchè ci sono solo pantaloni? Non è una bella idea! Io vollo la gonna...."
Non è una coincidenza Alice, se ho deciso che domani non partirai con i jeans, come avevo pensato in un primo momento, ma con la gonna di Hello Kitty...