venerdì 31 dicembre 2010

Dentro la favola

Un anno sta finendo, sono le sue ultime ore.
Dopo essere iniziato con ancora una ferita troppo fresca per festeggiare, si è concluso da favola! E dove si può vivere la vera favola se non ad Disneyland? Qui siamo davvero nel paese delle meraviglie, come Alice, ma per noi la meraviglia più grande, inutile dirlo, sei proprio tu la nostra Alice!

La pazienza delle mamme

Le mamme hanno pazienza.
Io non ho pazienza ma sono comunque tua mamma e spesso, devo ammettere, che ne ho molta di più di quella che ho sempre pensato di avere.
Tu sei una bimba buona, ma quando ti ci metti riesci ad essere veramente monella!
Quando di mattina, dalle 5 in avanti strilli e vuoi mangiare ogni ora, non solo ho pazienza, ma riesco addirittura a sorriderti estasiata mentre guardo la tua espressione soddisfatta che mangi, finalmente attaccata alla tanto anelata tetta.
Se questo non è amore…

Bonne année!

Grazie papà.
Per aver trasformato il sogno in realtà, per non aver mai smesso di crederci e per non aver mai smesso di dirmelo, per aver reso possibile tutto questo e per averci portate qui e regalato questa magnifica favola. Se i sogni son desideri, beh, papino li ha esauditi alla grande! Con questo pensiero chiudo il 2010 e apro il 2011, con una lacrima che solca il mio viso, ma per una volta è di gioia e non di dolore.
Grazie papà per aver scambiato il profondo dolore e il vuoto di quei primi giorni dell’anno, ormai lontani, con l’incredibile gioia di questi ultimi.
Grazie papà Ricky, ti amo.

giovedì 30 dicembre 2010

Sensazioni

Sensazioni, quelle che ti ritornano addosso all’improvviso, senza nessun motivo apparente, senza una ragione.
Sensazioni, quelle che in un battibaleno ti fanno fare un salto indietro nel tempo e riportano alla mente vecchi ricordi.
Sensazioni, tante, diverse, ma ben definite, quelle che ho provato oggi.
Sensazioni, le stesse che oggi mi hanno portata a pensare che avrei voluto fermare il tempo a questi momenti.

mercoledì 29 dicembre 2010

Parigi: dentro i cani fuori i bimbi!

Eccoci in albergo dopo una giornata passata a scorazzare su e giù per le strade di Parigi.
Credo di aver capito che girare per la “Ville lumière” con una carrozzina al seguito sia un’impresa molto più ardua che pensare di girare Parigi con un cane al guinzaglio.
La verità è che non avrei mai pensato di trovarmi in una condizione del genere.
Le barriere architettoniche e gli ostacoli sono spesso difficili da superare se non si è almeno in due adulti a gestire le difficoltà che si susseguono una dopo l’altra.
Nei ristoranti, quando chiedi se c’è posto e intravedono la carrozzina all’orizzonte, dopo una serie di sguardi perplessi, se ti lasciano entrare, vieni spesso relegato nell’angolo più angusto del locale. Inutile dire che trovare un bagno predisposto al cambio pannolini di un bambino è un’eventualità più unica che rara.
Con un cane invece, al contrario di quanto avviene in Italia, è tutto meno complicato di ciò che sembra. Sono i benvenuti ovunque, anche nei centri commerciali e spesso nei ristoranti, al loro ingresso, senza nemmeno richiederla, gli viene servita una ciotola di acqua fresca.

Prime volte

La notte scorsa hai avuto un po’ di raffreddore, devo avertelo attaccato io.
È stato il tuo primo raffreddore.
Mi piacerebbe pensare che sia l’ultima volta che ti ammalerai, ma sono certa che non potrà essere così.
Oggi a Parigi sei andata in metropolitana.
È stato la tua prima volta a Parigi e il tuo primo viaggio in metropolitana.
Mi piace pensare che tu da grande sarai una viaggiatrice e spero che questa sia solo il tuo primo viaggio in metropolitana, il primo di una lunga serie.

martedì 28 dicembre 2010

Una giornata intensa

Eccoci giunti in fondo a quella che, senza dubbio, è stata una giornata intensa. Siamo in albergo e, dopo aver cambiato tre stanze, finalmente ci siamo riusciti a sistemare in una camera sufficientemente grande per noi e soprattutto per te e per le tue cose.
Tu ora dormi, stremata da un giorno che per te è stato decisamente lungo e stressante.
Io sono piuttosto raffreddata ma contenta.

Villaggio di Natale

Siamo appena ripartiti da Annecy, bellissima cittadina che sembra uscita da una favola. Ha tutte le sembianze del nostro villaggio di Natale, con il laghetto, il castello, il campanile, i portici, e la neve a “condire” il tutto…

lunedì 27 dicembre 2010

Siamo ufficialmente in vacanza

Abbiamo raggiunto la prima meta della nostra vacanza. Siamo arrivati in Francia, ad Annecy un meraviglioso paesino che con la neve e le luci di Natale, sembra quasi finto.
Il viaggio è andato bene, tu sei stata buona ed ora dormi in carrozzina, mentre noi aspettiamo di cenare in un posticino molto particolare.
Io ho famona ma sono stanca e molto felice.

Pronti, partenza, via!

I bagagli sono pronti e mancano davvero poche ore alla partenza. La tua mamma Alice, ha dovuto aspettare 39 anni x andare a Parigi a vedere la torre Eiffel da lei ribattezzata "Pirolì" e tu à neanche 3 mesi stai per andarci. Sei una bimba fortunata e per quanto piccola sei anche decisamente parecchio ingombrante: le tue cose in macchina occupano molto più posto delle nostre! Ma noi abili viaggiatori con anni di esperienza sulle spalle siamo riusciti ad incastrare tutto anche meglio delle tessere di un puzzle della ravensburger. Quindi non mi resta che chiudere i problemi fuori dalla porta e dire: pronti, partenza, via!

domenica 26 dicembre 2010

Abbiamo fatto un capolavoro!

Tu dormi io mi sono affacciata alla tua culla per guardarti ed ho pensato: abbiamo fatto un capolavoro! Non mi sembra vero.
Tutto stasera non mi sembra vero. Sono immensamente felice: grazie a molly ed alla sua famiglia anche heidi passerà dei bei giorni mentre noi saremo in vacanza. Domani partiamo alla volta della francia: Parigi, Eurodisney, aspettaci stiamo arrivandooo... Ho tirato un bel sospiro di sollievo. Sapere che heidi in questi giorni sarà a casa della sua amica bionda e non in un posto che non conosce, mi rende estremamente felice e serena, proprio come sembri essere anche tu ora: pacifica nella tua culla.

Preparativi

Domani partiamo. Oggi ci sono mille cose da fare e mamma, da manuale, è ipertesa.
Senza contare che domani Heidi andrà in quel nuovo posto che le abbiamo trovato e mamma non è per niente tranquilla. Ma questo tu lo sai benissimo…
Sai cosa potresti fare Alice per evitare di peggiorare il mio stress? Fare la bravina…

sabato 25 dicembre 2010

Un regalo tutto per noi

Che bello Alice, oggi anche tu ci hai fatto il tuo regalo e proprio come dovrebbe essere, è stata una sorpresa. La tua prima risata! Non il solito sorriso, proprio una risata col sonoro, una di quelle alle quali nemmeno volendo si riesce a restare insensibili. Tu ridevi ed io con te. È stato meraviglioso! Speravo che capitasse oggi.
Grazie Alice e buon Natale anche a te.

venerdì 24 dicembre 2010

La tua prima notte di Natale

La tua prima notte di Natale.
La nostra prima notte di Natale di famiglia.
Faremo il cenone tutti insieme a casa, davanti al nostro albero e al nostro villaggio natalizio. Apriremo i regali e mangeremo cose buone.
Mancano poche ore e i preparativi fervono.
La mamma ha letto la letterina che hai scritto a babbo Natale, eccola qui:
“Caro babbo Natale,
mi chiamo Alice e sono una bimba davvero piccola, non ho ancora compiuto i tre mesi, infatti questo è il mio primo Natale. Dicono che sono una bimba abbastanza buona e per questo ho pensato di scriverti anche io la mia letterina per dirti ciò che vorrei.
Non ti chiedo un giocattolo ma mi piacerebbe ben altro: vorrei dei calzini nei piedi (papà me li toglie sempre…), vorrei che la mamma smettesse di vestirmi come se fossi il suo bambolotto, vorrei un bavaglino autopulente visto che rigurgito sempre, vorrei un pannolino sempre pulito e profumato, vorrei una tetta sempre piena di latte e sempre disponibile, vorrei un posto in prima fila sempre riservato a mio nome nel lettone in mezzo a papà e mamma e poi vorrei un sacco di coccole, a tutte le ore del giorno e della notte.
Io ti prometto che sarò ancora più buona e imparerò a fare tante cose in questo anno.
Ti aspetto, puoi entrare dalla finestra sul tetto ma attento che sotto dormono mamma e papà. Alice.

martedì 21 dicembre 2010

La notte porta consiglio?

Non posso essere una brava madre, una brava figlia, una brava compagna, una brava amica, una brava padrona. Non posso essere tutte queste cose contemporaneamente senza fare acqua da qualche parte.
Il problema nasce quando le falle si creano un po’ in tutti i settori e io riesco solo a correre a destra e a manca per tentare di mettere le toppe, senza però riuscire a risolvere la situazione.
Questo sto facendo da un po’ di tempo: annaspo rincorrendo le falle e rattoppando i buchi.
Se fosse per me probabilmente tu andresti in giro troppo coperta e non sarei di certo una brava madre, ma se lascio decidere tuo padre senza impormi, di nuovo non sarei una brava madre, perché lui ti porterebbe in giro di certo troppo scoperta.
Se vivo la mia vita come è giusto, automaticamente agli occhi di mia madre divento una figlia degenere, ma se voglio una possibilità di essere felice non ho altra scelta.
Se penso alla donna che sono stata in questo ultimo anno, mi rendo conto di non essere stata una brava compagna, di certo non quella che avrei voluto essere.
Se rifletto sui miei rapporti di amicizia capisco che forse avrei dovuto essere più presente nella vita di certe persone, ma non lo sono stata.
Se guardo il mio cane, capisco che avrebbe potuto avere una padrona migliore.
In ogni caso, sbaglio.
Non sono abituata ad accontentarmi di un risultato diverso da quello al quale ambisco ed io vorrei la perfezione.
Lo so, mi sono data un obiettivo irraggiungibile, ma io sono decisamente troppo distante da quello che vorrei essere.
Questo è il pensiero che mi ha tenuta sveglia fino ad ora e con il quale tenterò di riaddormentarmi, nella speranza che la notte e il sonno portino consiglio.

lunedì 20 dicembre 2010

Scelte

Essere genitori significa scegliere e decidere per la vita di un’altra persona.
Tuo padre ed io oggi abbiamo dovuto farlo per te.
La legge italiana prevede dei vaccini obbligatori e dei vaccini facoltativi.
La legge italiana prevede il primo ciclo di vaccinazioni entro i tre mesi di vita.
Oggi era il tuo turno.
Io ero dell’idea di rimandarli fra qualche mese e in ogni caso di fare solo quelli obbligatori.
Anche papà era della mia stessa idea ma entrambi abbiamo preferito sentire il parere della tua pediatra.
Io non ho cambiato idea.
Papà sì.
Oggi hai fatto il primo ciclo di vaccinazioni, obbligatorie e non…

Odiosi imprevisti

Sette giorni alla partenza.
Sette giorni a quella che è la nostra vera vacanza, dato che d’estate papà lavora e riusciamo a fare al massimo un week end ogni tanto.
Tutto pronto… e zacchete, ecco arrivare l’imprevisto guastafeste che ti manda in tilt!
La famiglia che di solito accoglie Heidi ha cambiato idea…
Trovare una valida alternativa in questo periodo dell’anno è praticamente un miracolo.

Giorno “de terror” notte “de amor”

Incredibile ma vero hai dormito tutta la notte! Pensavo di passare una notte da incubo, degna conclusione di una giornata come quella di ieri in cui eri stata piuttosto nervosa, e invece… tu sì che sai stupirmi! Grazie Alice, anche tu mi hai fatto il regalo di Natale!

domenica 19 dicembre 2010

Il tempo allontana ma non cancella

Ancora problemi di famiglia, ancora sterili discussioni che non portano a nulla.
Ancora la mia famiglia di origine, ancora tensioni, ancora i loro vani tentativi di imbrigliarmi in meccanismi malati e già fin troppo sperimentati.
Non posso essere il giocattolino nelle loro mani e neppure il pupazzo in quelle di mia sorella. Io non posso ritornare ad esserlo e non voglio nemmeno che sia tu a ricoprire questo ruolo che mi è appartenuto per molti anni.
Voglio risparmiarti ciò che io ho subìto.
Non voglio essere costretta a passare un Natale in compagnia di una sorella che smette e ricomincia a parlarmi senza nemmeno degnarsi di dare una spiegazioni.
Non voglio ricominciare ad essere la vittima dei suoi sbalzi di umore.
Non mi interessa riallacciare i rapporti con una persona così e non voglio neanche che una simile personalità instabile entri nella tua vita.
No, non ho perdonato e il tempo allontana ma non cancella.

sabato 18 dicembre 2010

Tu e Heidi

Ieri sera mentre tu dormivi ho approfittato del fatto che papà fosse già a casa e sono andata a fare una magnifica corsa con Heidi. Il parco era ricoperto da uno spesso manto nevoso e tutto era illuminato da una splendida luce. Ho corso come una ragazzina fino a cadere, esausta, stesa sulla neve fresca e candida. Heidi era impazzita di gioia, incredula forse del fatto che non ci fossi tu fra noi. Ti vuole bene ma è decisamente un po’ turbata dalla tua invadente presenza. Poverina, prova a capirla, prima eravamo sempre lei ed io, ora deve dividere tempo e attenzioni con te. Ma è solo questione di tempo, fra qualche mese giocherete insieme ed io sono certa che sarò d troppo!

venerdì 17 dicembre 2010

Evviva papà!

Papà sta tornando a casa, lo abbiamo appena chiamato e per la prima volta tu gli hai “parlato” al telefono. Hai snocciolato una serie di “gu” e “bu” come non mai.
Ora lo stiamo aspettando e tu sei in perfetto clima natalizio: pigiamino rosso “Santa helper” (aiutante di babbo Natale) con davanti la scritta “ho, ho, ho!”, bavaglino bianco bordato di rosso con un orsetto e la scritta “Il mio primo Natale”.
Fuori nevica, la cena è in forno insomma… manca solo lui!

Ritorno in cucina

Finalmente mi è tornata la voglia di cucinare ed oggi, dopo tempo immemorabile mi sono riavvicinata ai fornelli con il gusto di farlo!
Sono contenta temevo che dopo l’entusiasmo iniziale mi fosse passata la vena culinaria, e invece, eccola riaffiorare proprio in mezzo alla neve.
Per mia grande fortuna tu nel pomeriggio sei stata buonissima (stai dormendo già da un paio d’ore) e questo naturalmente mi è stato di grande aiuto.
Ora vedremo se i risultati sono meritevoli oppure no, in ogni caso sento il bisogno di dirti grazie Alice per avermi lasciato un paio d’ore di tranquillità e per avermi concesso il “lusso” di dedicarmi a un mio hobby.

Aria di vacanze!

Finalmente Alice si respira aria di vacanze… oggi è l’ultimo giorno di lavoro di papino e poi, dopo un anno lungo, difficile e complicato, arriva il meritato riposo!
Così per qualche settimana vi potrete spupazzare a vicenda senza dovervi accontentare dei ritagli di tempo. Sei contenta, lo so!
A proposito di voi due, si può sapere che avete combinato stamattina dalle sei e venti fino a quando anche io, dopo una notte “pesantuccia”, sono riuscita a riprendere conoscenza? Ho letteralmente perso i sensi e non ho memoria di quello che è successo accanto a me per tre quarti d’ora o un’ora… nemmeno quanto tempo è passato so…
Speriamo che queste vacanze mi aiutino a ritrovare un po’ di senno perché ultimamente mi rendo conto che davvero “sbacchetto”… Ma come perché Alice, l’altro giorno, ad esempio ho buttato via la brioche e conservato la carta… Per non parlare delle innumerevoli cose che perdo ogni giorno… praticamente è una continua caccia al tesoro nel vano tentativo di recuperare gli oggetti che una attimo prima erano lì, e un attimo dopo chissà dove… e chissà poi come ci sono arrivati…
Ho decisamente bisogno di staccare la spina, sei d’accordo anche tu?

giovedì 16 dicembre 2010

Un Natale innevatissimo!

Natale si avvicina e anche il clima sembra saperlo e quindi si sta preparando al meglio per rappresentarlo. Nevica ed è già tutto imbiancato. Guardando fuori dalla finestra sembra improvvisamente di essere rimbalzati dentro al nostro villaggio natalizio.
Il candido manto nevoso ammorbidisce tutti gli spigoli ed addolcisce le forme di ogni dettaglio sul quale si posa. Tutto assume una luce ed un aspetto diverso, decisamente più bello.
Un unico neo: devi sapere Alice che la mamma ha il terrore di guidare con la neve, e per considerarla “neve” basta un solo fiocco all’orizzonte.
Quindi con la neve si sta rigorosamente in casa, al massimo si va al parco a piedi a far giocare heidona…
Peccato solo che dovevo uscire per andare a comprare qualche regalo di Natale, per fare un po’ di spesa e qualche commissione…
Sì è vero, ho detto che il regalo più bello sei tu, ma mica posso donarti agli altri!

Se lo vuoi, non è mai troppo tardi!

Ieri sera sono andata a dormire pensando: domani è il 15 di dicembre.
Ieri sera sono andata a dormire pensando a quanto sarebbe stato diverso questo 15 di dicembre da quello dell’anno scorso.
Ieri sera, quando sono andata a dormire, verso mezzanotte e mezza, non mi ero resa conto che il 15 di dicembre era appena finito.
È stato papà stamattina a farmi notare che domani è venerdì 17 e che di conseguenza oggi è il 16 e non il 15 di dicembre…
Potrei dirti che è stata la neve a confondermi, a cambiare il panorama, a coprire tutto, anche i ricordi più brutti, ma non è così Alice e lo sappiamo tutti.
Sei stata tu a farci dimenticare uno dei giorni più difficili della nostra vita, tu, con la tua presenza, con i tuoi sorrisi, con le tue facce buffe, con i tuoi sguardi curiosi e con i tuoi “gu” che “ti spaccano in due” come dice giustamente papà.
È solo merito tuo se questo 15 di dicembre è passato senza che nemmeno me ne rendessi conto ed è grazie a te se questo Natale avrà un colore più brillante del solito.
Oggi è un giorno dopo il 15 di dicembre ma non è troppo tardi per notare la differenza e tu sei qui a ricordarmi che non è nemmeno mai troppo tardi per essere felice.

15 dicembre 2009 pensavo e scrivevo:
Non so da dove ripartire:
non posso tornare a “prima”,
non riesco a passare al “dopo”,
e non voglio restare ad “ora”…

Oggi penso e scrivo:
Non riesco più a fermarmi:
il “prima” non esiste più,
il “dopo” è ogni giorno più bello,
ed “ora” è come avrebbe dovuto essere da tempo.

Grazie Alice, grazie papà per non aver mai smesso di crederci e per aver reso possibile tutto questo.

mercoledì 15 dicembre 2010

Scusa, ma voglio essere felice

Buongiorno Alice,
questa mattina hai dormito sempre ed ora che sei sveglia, seduta sul tuo trono, vorrei fare un po’ di dialogo con te.
Vorrei dirti che averti qui, con noi, è una cosa meravigliosa e farò il possibile affinché i prossimi giorni di festa siano, per la nostra famiglia, indimenticabili.
Ti prometto che cercherò di tenere alla larga i drammi e i dolori che ci girano intorno, per una volta cercherò di pensare positivo e di apprezzare il bicchiere mezzo pieno, cercherò di essere ottimista e di non farmi sfiorare dal pessimismo cosmico nel quale ho vissuto la prima parte della mia vita.
Lo farò perché vorrei che tu avessi un imprinting diverso dal mio, perché mi piacerebbe che tu fossi una persona positiva e serena e soprattutto che tu non vivessi nella paura di ciò che può succedere ma che crescessi con la curiosità di scoprire quello che può succedere.
Lo farò per te ma anche per me e per la nostra famiglia.
Lo farò perché tu te lo meriti e noi tutti ce lo meritiamo.
Lo farò perché noi che abbiamo la possibilità di essere felici, abbiamo anche il dovere di esserlo pensando a chi non può per reali motivi.
Forse potrò sembrare egoista o apparire superficiale, ma a tutti quelli che criticheranno il mio atteggiamento posso solo dire: scusa, ma voglio essere felice!

martedì 14 dicembre 2010

La nostra pupazzina di neve

Stamattina siamo state a fare una passeggiata tu, Heidi ed io. Siamo tornate giusto in tempo perché neanche mezz’ora dopo è cominciata una tempesta di neve.
Sì ti assicuro Alice, tu dormi e non te ne rendi conto ma io non sto esagerando, è davvero una tempesta! Ci sono stati anche tuoni e lampi! E non accenna minimamente a diminuire. Ci sono già almeno tre dita di neve per terra, è tutto bianco.
Credo proprio che questo sarà un Natale in piena regola, con tanto di albero, di villaggio natalizio, di regali, di neve e a completare il quadretto noi abbiamo anche la nostra pupazzina di neve! Sono tanto felice Alice!

Aggiungi un posto a tavola...

Nottataccia e sono di pessimo umore. Quando non riesco a riposare tutto mi sembra più cupo. Papà se n’è accorto e voleva fare la spremuta di arance lui stamattina…
E tu? Non ti pare stanotte di avere esagerato? Non ti sei accorta che la mamma è distrutta? Non ti senti un po’ in colpa?
Non vale… quella faccia lì è appositamente studiata per farti perdonare… è un gioco scorretto il tuo, usi armi improprie e lo sai!
Va bene dai, ho deciso che manterrò un contegno e farò finta di non vedere che papà ti ha messo a tavola con noi stamattina…
Certo che ce l’hai un seggiolone ma a due mesi è davvero presto per starci seduta, così ieri sera la tua mamma furba ha messo una sedia fra la sua e quella di papà e poi ha appoggiato l’ovetto sulla sedia, stando ben attenta a bloccarlo vicino al tavolo.
Ecco ora hai il tuo posto a tavola!
E come cantava una vecchia canzone di Johnny Dorelli:
Aggiungi un posto a tavola/che ora c’è anche Gù/se sposti un po' la seggiola/sta comoda anche Gù,/gli ovetti a questo servono/a stare in mezzo a noi/sorridi al nuovo ospite/oppure sono guai/dividi il companatico/raddoppia l'allegria…
Anche se forse il testo non era esattamente così…
Buongiorno Gù e buona colazione con papà e mamma!

Facciamo dialogo?

No Alice… mi spiace deluderti ed informarti che la notte è fatta per dormire e non per fare dialogo. Capisco che tu abbia fame e voglia mangiare, capisco che tu poi debba fare il ruttone per digerire, capisco che tu debba fare caccona e voglia essere cambiata, capisco che lo strapazzo del cambio ti abbia provocato un rigurgitone e tu ora voglia un pigiamino e un body puliti… ma fra una cosa e l’altra è passata un’ora e adesso sarebbe il momento di dormire.
No Alice, lascia stare papà che deve dormire perché domani lui lavora. E non fissarlo così che poi si sente osservato e si sveglia. È inutile che cerchi di fare dialogo con lui a quest’ora della notte, è poco loquace anche di giorno, dovresti averlo capito ormai!
No Alice, non fare il “pippio”, non ti sei accorta che papà sta dormendo? Non senti che russa? Anche se alzi il tono della voce non serve, tanto non ti sente: è in piena fase rem!
No Alice è inutile che mi guardi con aria furbetta, che mi fai i sorrisoni e mi dici “gu”, tanto non mi convinci a risponderti.
Come dici? Ah, sì, “gu” anche a te tesoro ma ora dormiamo però.
Adesso siamo addirittura al “buuu”?
Altro che dormire, tu hai proprio voglia di fare dialogo…

lunedì 13 dicembre 2010

Dov'è finito il mercurio?

La tecnologia non è il mio forte, se avevo dei dubbi ora non ne ho più.
I cari, vecchi, termometri al mercurio sono stati banditi dalla comunità economica europea e sostituiti da quelli elettronici, decisamente più moderni e più facili (?).
Così almeno dovrebbe essere…
Noi per te abbiamo comprato un meraviglioso termometro digitale che in pochissimi secondi misura la temperatura, semplicemente appoggiandolo alla fronte o dentro l’orecchio. Questo in teoria.
In pratica succede che l’oggetto in questione (che presto volerà fuori dalla finestra…) una volta dice che hai 38 e 2 e una volta dice che hai 34 e 3… In nessuno dei caso mi sembra di poter stare tranquilla, a meno che io non debba fare la media fra i due risultati…
Abbiamo provato anche a misurare la mia temperatura e quella di papà, ma il risultato non migliora, anche qui abbiamo sbalzi di 4 o 5 gradi… Quindi o siamo tutti in preda ad improvvise ondate di calore seguite da repentini cali oppure c’è qualcosa che non va.
La domanda nasce spontanea: che faccio? Abbandono la tecnologia, gioco questi numeri al lotto e vado a cercare un caro, vecchio ma tanto preciso termometro al mercurio?

Prime ansie

Hai la diarrea.
Mi sento e sono inesperta, una mamma primipara (attempata…) in preda al panico.
È solo cacca ma io sono preoccupata. Ti ho vista contorcerti per il male, piangere disperata e non riuscivo a consolarti, non sapevo cosa fare. Che brutta sensazione!
Naturalmente tu hai cominciato a stare male di sabato sera, giusto quando la pediatra è irreperibile ed hai continuato a stare male di domenica, quando la pediatra continua ad essere irreperibile…
Oggi però è lunedì ed io ho prontamente telefonato alla pediatra per chiederle cosa dovevo o potevo fare.
Mi è stato risposto che i neonati fanno tanta cacca ed è sempre gialla con i grumi. Inutile tentare di farle notare che tu non hai mai fatto tanto cacca e non hai nemmeno mai fatto tanti pianti per farla…
Mi è stato detto che in giro c’è il virus così non capisco più se è normale che tu faccia tanta cacca o se è il virus che provoca questi effetti…
Ma ogni tentativo di spiegarle che c’è qualcosa che non va, che per me è evidente dato sei mia figlia e ho la presunzione di conoscerti un pochino dato che abbiamo passato insieme ogni singolo istante degli ultimi due mesi (tranne le due ore in cui sei stata a casa di Molly…), è totalmente inutile perché per la pediatra è tutto assolutamente normale.
Riaggancio il telefono piuttosto sconfortata e spero che tu stia sempre bene perché certe risposte mi lasciano davvero molto perplessa…

1, 2, 3, non va più!

Stamattina approfittando di un attimo di tregua in cui tu, beatamente dormivi, ho deciso di archiviare le cose che ormai non ti vanno più.
Che effetto strano mettere via le tue tutine e i tuoi pigiamini… piccoli oggetti che parlano di te. Ogni cosa mi ricorda uno dei tuoi primi attimi di vita e mi sembra di rivederla addosso a te. È passato poco tempo, poco più di due mesi, e sembra incredibile dover mettere via tante cose, ma tu sei già cresciuta tanto.
È un po’ triste pensare che il tempo è volato via veloce, non tanto per le tutine che non vanno più, ma per i momenti vissuti insieme che sono scappati troppo in fretta
Per fortuna sono stampati nella mia mente e nei miei occhi e il tempo non riuscirà a cancellare i ricordi. Papà aggiungerebbe anche che le centinaia di foto che ti ho fatto… sicuramente aiutano…

domenica 12 dicembre 2010

Piante e alberi di casa

La mamma non ha il pollice verde, tutt’altro! Direi piuttosto che il mio pollice può definirsi secco o marcio a seconda delle occasioni, ma in nessun caso si tratta di un pollice verde e rigoglioso. L’unica pianta che riesce a sopravvivermi dignitosamente è l’albero di Natale, rigorosamente finto naturalmente!
Oggi abbiamo fatto il nostro primo albero di Natale di famiglia: papà l’ha preso dal garage, montato e addobbato con le luci, io mi sono dedicata agli addobbi mentre tu nel frattempo come una principessa assistevi, seduta sul tuo trono (n.d.r. la sdraietta che ti ha regalato zia Yle), cullata dalla musichina e dalle vibrazioni.
Mi sono immaginata quando il prossimo anno mi darai una mano a decorare l’albero, forse togliendo ciò che io ho appena messo…
A questo proposito devi sapere Alice che il nostro albero di famiglia ha decorazioni solo con orsetti. Se lo guardi attentamente non troverai un solo addobbo che non sia tematizzato in questo senso. Ho già pensato che il prossimo anno eviteremo di utilizzare le decorazioni fragili e useremo solo gli orsetti di peluche, di panno e di stoffa, così tu sarai libera di avvicinanti al tuo albero di Natale senza fare danni e soprattutto senza farti male.
Sai cosa penso Alice? Che questi “Natali” di famiglia siano davvero bellissimi, con o senza orsetti, l’importante è che ci sia tu!

giovedì 9 dicembre 2010

Dal bianco e dal nero nasce il grigio

Abbiamo deciso di regalarci un paio di giorni di relax in famiglia, ed approfittando di questo lungo ponte di dicembre, siamo venuti in montagna. Unica grande assente Heidi, un po’ per problemi logistici e un po’ per evitarle inutili strapazzi, però mi manca…
Ora siamo pronti per andare a cena e casualmente ho notato che papà indossa una maglia nera mentre io al contrario ho una felpa bianca. E tu? Tu sei l’unione del bianco e del nero e per rispettare alla lettera le regole dei colori, sei vestita di grigio, che fra le altre cose è anche uno dei colori che più ti valorizza.
Stasera sei ancora più bella, se questo è possibile!

martedì 7 dicembre 2010

Primo Natale insieme

Quanto tempo passato a desiderarti prima e ad aspettarti poi, quante ore trascorse ad immaginare il tuo volto, le tue manine, a chiederci come sarebbe stato il tuo carattere, a pensare a come sarebbe stata la vita in tre.
Ed ora finalmente sei qui.
Com’era prima non conta più, nemmeno ce lo ricordiamo.
Ora non abbiamo più bisogno di immaginarti scrutando un’ecografia, ora possiamo vedere il tuo volto, accarezzare le tue manine, sentire il profumo della tua morbida pelle. Ora dai tuoi atteggiamenti, possiamo intuire il tuo caratter… ino (ricorda Alice quando si dice caratterino si sottintende caratteraccio…) e poco importa se tu lo abbia ereditato da papà o da mamma: in ogni caso già sappiamo che non sarai una bimba di “facile” gestione e i tuoi urli forti e decisi, non fanno altro che confermare i nostri sospetti.
Ora che ci sei il desiderio, la speranza e il sogno si sono materializzati, trasformandosi in realtà e regalandoci quello che sarà uno dei Natali più belli della nostra vita.
Quello che sta per arrivare sarà il nostro primo Natale insieme.
Sappi che senza nessun dubbio per papà e mamma tu sei il più bel regalo di Natale, l’unico che avremmo voluto fare e ricevere, l’unico che davvero conti.
Non importa se tu sei troppo piccola per ricordare questo tuo primo Natale, sappi che per i tuoi genitori invece resterà per sempre indimenticabile.

Panni

Sono letteralmente sommersa dai panni, ce ne sono per tutti i gusti:
quelli sporchi da lavare,
quelli lavati da stendere,
quelli stesi da raccogliere,
quelli raccolti da piegare,
quelli piegati da stirare,
quelli stirati da archiviare
e poi ci sono quelli più preoccupanti, sparsi in giro perla casa in attesa di trovare una migliore destinazione…
Le cataste di quelli sporchi sono variegate e rigidamente suddivise a seconda del soggetto e dell’oggetto. C’è la catasta:
di teli di Heidi,
di tutine, asciugamani e lenzuola di Alice,
di vestiti taglia adulta, rigorosamente scuri,
di vestiti taglia adulta, rigorosamente chiari,
di lenzuola e biancheria per la casa.
La domanda sorge spontanea: come mai una neonata di appena cinque kili riesce ad influire così tanto sui bucati di una casa?
La risposta è piuttosto articolata ma comunque semplice.
Se la neonata in questione fa parte della categoria “rigurgitona”, come la nostra, spargerà senza alcun ritegno i suoi vomitini lattosi e acidosi ovunque, dai vestiti della mamma a quelli del papà, dal divano al copriletto…
Assolutamente vano il tentativo di proteggersi con piccoli teli e altrettanto inutile cercare di coprire il divano con asciugamani formato gigante.
Il vomitino del neonato deve avere un radar ed evita abilmente tutto ciò che serve a coprire e ricoprire, per arrivare direttamente al nocciolo della questione.
Ecco così apparire puzzolentissime macchie bianche ovunque…
Ecco così la moltiplicazione delle cataste di panni…
Ecco così spiegato come può una neonata di appena cinque kili incidere sui bucati di una casa, che pertanto assume rapidamente le sembianze di una lavanderia industriale…

Assurda giornata

Oggi ho esordito ancora prima delle otto di mattina dicendo che mi sento “borderline”.
Nel dizionario questa parola viene spiegata con la definizione “al limite fra normalità e patologia”. Dopo questa presa di coscienza mi rendo conto che quella odierna si preannuncia essere un’assurda giornata in cui ho un sacco di cose da fare e contemporaneamente un sacco di voglia di non fare niente…

lunedì 6 dicembre 2010

"Gu"

Ehi tu che in questo fine settimana sei stata ufficialmente ribattezzata “Gu” che è la tua parola preferita per esprimere la tua felicità, volevo dirti che la notte sarebbe fatta per dormire e non per mangiare anche perché, tu non sei deperita e sinceramente potresti cominciare a rinunciare ai vari spuntini notturni…
Volevo anche dirti che in queste lunghe notti passate insieme, mentre tu famelica ti nutri, io sono arrivata alla conclusione che ho irrimediabilmente perso l’obiettività. Ti guardo e sono assolutamente certa che non esista al mondo un’altra bambina bella come te, che non ce ne sia una con la tua simpatia travolgente, che nessun altra sia in grado di fare le tue facce buffe e che tu sia assolutamente unica, ineguagliabile e insuperabile. Solo tu riesci a quest’ora della notte a tenermi sveglia e addirittura mi scopro a sorriderti quando invece di dormire spalanchi gli occhioni, allunghi la bocca e ti prepari a dire “gu” prima di sorridere anche tu.
Certe volte penso al fatto che forse non dovrei cullarti fra le mie braccia, ma dovrei adottare uno stile più rigido, stile “signorina Rottermaier” e dovrei lasciarti nella culla per non darti troppi vizi. Ma poi, penso anche tenerti così è impagabile, anche a quest’ora della notte e mi domando se davvero preferirei una bambina perfetta, senza vizi, che non piange, che si auto consola senza chiamare papà e mamma e che non ha bisogno di sentirsi protetta, coccolata e amata da un nostro abbraccio.
E mi rispondo senza esitazioni che voglio te, così come sei, con la tua fame notturna, con la tua voglia di contatto fisico e con i tuoi meravigliosi “gu”.
E allora, all’grido di “guuu” per tutta la vita, ti auguro una buona notte.
Ora dormi però!

sabato 4 dicembre 2010

Sguardo imbarazzante

Per oltre un’ora ho percepito chiaramente il tuo sguardo attento, immobile e profondo che mi scrutava senza sosta.
È stato difficile reggere quegli occhi penetranti e vivaci che, nella semi oscurità della stanza, non smettevano di fissarmi incuriositi.
Mi sono chiesta che cosa stessi pensando, che cosa stessi realmente cercando di capire ed ho provato una sensazione di reale imbarazzo, lo ammetto…

venerdì 3 dicembre 2010

Tempo di bilanci

Solitamente è tuo padre quello dei bilanci, anche se i suoi sono fatti principalmente di numeri, ma ora tocca a me e la fine dell’anno è un periodo che sembra fatto apposta per riflettere e trarre conclusioni, ed io non posso certo esimermi.
Quello che si sta concludendo è stato per me un anno che non definirei impegnativo, sarebbe riduttivo, ma certamente è stato un anno decisivo, importante, fondamentale e indubbiamente, particolarmente complicato, pieno di sfaccettature.
In questo anno sono finalmente diventata mamma, realizzando un grande sogno.
In un certo senso ho anche un po’ smesso di essere figlia, o perlomeno ho smesso di essere la figlia che la mia famiglia voleva che fossi e che sono sempre stata.
Non è la prima volta che mi trovo a vivere un anno così. C’è stato un periodo della mia vita in cui a seguito di un momento di grossa difficoltà, ho scritto queste parole: “É stato un anno che, da solo, mi ha segnato ed insegnato molto, certamente più di tutti gli altri messi insieme. E’ stato un anno di riflessione, ricco di decisioni, denso di cambiamenti, un anno che sicuramente, resterà scolpito dentro di me, per molti anni a venire. É stato l’anno delle fini ed anche degli inizi, delle scelte combattute e complicate ed indubbiamente, di una grande crescita interiore. E’ stato un anno intenso, che mi è quasi sembrato più lungo ed è stato vissuto profondamente, attimo per attimo, giorno dopo giorno, come se fosse il primo, e forse anche l’ultimo. In un certo senso, credo che sia stato entrambe le cose: il primo anno di una nuova vita ancora tutta da scoprire, tutta da iniziare a vivere, ma anche l’ultimo di una vita già vissuta”.
Ecco, queste parole oggi tornano ad essere più che mai all’ordine del giorno e possono benissimo rappresentare il bilancio dell’anno che si sta concludendo.
N.B. Da notare l’incredibile abilità della tua mamma che pur di non fare un nuovo bilancio (te l’ho detto non fanno per me), ha “riciclato” quello di qualche anno fa…

giovedì 2 dicembre 2010

Le mie cucciole

Una è decisamente pelosa, l’altra incredibilmente pelata…
Una di notte dorme, non mangia, russa e vomita, l’altra di notte non dorme, mangia, caga e rigurgita… (scegliete voi cosa è meno peggio)…
Una gioca a palla, l’altra comincia ad assomigliare ad una palla e per ora, non gioca…
Entrambe ringhiano (sì, lo giuro, anche quella pelata…), entrambe mi lasciano fare monologhi senza intervenire mai, ma ciò che è peggio è che entrambe sfuggono alle mie coccole…

Se tu fossi

È l’alba di un nuovo giorno, stanotte siamo sole tu ed io, ho appena finito di allattarti e adesso, dopo un’ora passata sveglia a guardarti, mi è stranamente tornato in mente il gioco del “se io fossi” che facevo da bambina così, mentre cerco di riaddormentarmi, ho pensato di inventare il gioco del “se tu fossi…”
Se tu fossi:
un cibo: saresti qualcosa di piccante, dal gusto forte, deciso e vivace, ma anche morbido e fragrante come il pane appena sfornato;
un indumento: saresti i guanti d’inverno e le infradito d’estate, ovvero l’immancabile dettaglio che fa sempre la differenza;
una parte del corpo: saresti una che non c’è: le ali, per non avere limiti e per volare sempre in alto nel cielo, libera e felice;
un film: saresti “Pretty Woman”, dove il sogno si trasforma in realtà;
un libro: ovviamente saresti la favola di “Alice nel paese delle meraviglie”;
una musica: saresti senza dubbio la ninna nanna di Brahms… che ascolti da sempre, ancora prima di nascere e che ti accompagna mentre ti addormenti;
un cantautore: non potresti essere nient’altro che “the boss”, anche perché se tu non fossi Bruce Springsteen, credo proprio che rischieresti di essere ripudiata da papà…
una stagione: saresti la primavera quando la natura si risveglia e la vita torna a sbocciare;
un fiore: credo che potresti essere un giglio, che rappresenta la purezza, ma anche una rosa, con le sue spine o un’orchidea, bella e complicata, anche se a volte non si può negare la tua somiglianza con una pianta carnivora;
un viaggio: saresti unico, indimenticabile ed intenso come il giro del mondo
un colore: naturalmente saresti il più femminile di tutti, il rosa;
un materiale: saresti la gomma, malleabile e morbida ma anche resistente e praticamente indistruttibile;
una città: saresti una grande metropoli, come Parigi, la patria dell’amore e del romanticismo, o Londra, sempre controcorrente e fuori dagli schemi o Madrid, instancabile e senza sosta o ancora New York, al passo con i tempi e dove puoi trovare tutto ciò che hai immaginato di volere;
un animale: come ti ho già detto saresti un piccolo zoo, una ranocchia quando ti accucci, una scoiattolina quando mi guardi con gli occhi furbi, una coniglietta quando teneramente dormi, una gabbianella quando fai i tuoi urletti, una scimmietta, quando ti arrampichi su di me, un’anguillina quando sfuggi ai miei bacetti, un’orsetta, quando ti metto la cuffietta con le orecchie, una porcellina, quando fai la caccona… ma se tu fossi un geco, allora io vorrei essere il muro a cui tu ti aggrappi.

mercoledì 1 dicembre 2010

W le donne!

Prime giornate di dicembre in rosa!
In questa casa nei prossimi giorni sono previsti solo incontri al femminile.
Siamo rimaste sole noi tre donne di casa: tu, io e Heidi.
Stasera verrà a trovarci zia Yle, domani un’altra amica della mamma e venerdì uscita con zia Jacky. Donne tutte donne, sempre donne!
Fra donne discutiamo, chiacchieriamo, piangiamo e ci arrabbiamo, ma in fondo ci capiamo. Abbiamo un modo di vedere le cose e di rapportarci con la vita decisamente diverso da quello maschile.
Non so se dipenda da quella piccola gambetta in più che c’è fra una “X” e una “Y” ma è piuttosto evidente che maschietti e femminucce “funzionano” in maniera differente.
Difficile a volte capirsi, lo imparerai anche tu un giorno Alice e rileggendo queste righe capirai il senso delle mie parole che oggi, probabilmente, ti sembrano assurde e incomprensibili. Per forza, alla tua tenera età sembrate tutti uguali: maschi e femmine si riconoscono solo per il colore delle tutine…