martedì 31 marzo 2015

Sguardi di paura

E poi quando vedo la foto di una bimba siriana di quattro anni che di fronte all'obiettivo di una macchina fotografica invece di sorridere alza le mani in tono di resa come fosse un fucile, mi perdo in quello sguardo triste e spaventato e mi domando quanti e quali danni le abbiamo mai potuto fare noi esseri umani adulti...
E vorrei abbracciarla e stringerla forte e cancellare da quel viso e da quegli occhi la paura e vorrei poterle magicamente restituire l'innocenza e l'ingenuità di cui avrebbe diritto.
E allora penso a te Alice e a quanto tu sia incredibilmente fortunata e con tristezza ancora una volta mi rendo conto che il mondo non è uguale per tutti...

lunedì 30 marzo 2015

Una buona serata per tutti

E poi alle sette e mezza di sera dopo una giornata intensa ma piacevole e un bel pomeriggio trascorso a casa di un'amica a chiacchierare mentre le nostre belle bimbe giocavano tranquillamente insieme, ecco che arriva una telefonata a spezzare un incantesimo e a interrompere una serenità e un equilibrio duramente conquistati.
Il "numero sconosciuto" che lampeggiava sul display del mio cellulare mi aveva fatto subito pensare al solito call center molesto, ma la voce fredda dall'altra parte mi ha immediatamente informata che la chiamata proveniva dall'ospedale dove sono stata operata oltre due anni fa per rimuovere ciò che restava di un cancro maldestramente operato poche settimane prima. (...).
Già questa notizia era bastata a raggelare la tiepida temperatura primaverile che finalmente si percepiva nell'aria e sulla pelle...
Poi la dottoressa senza presentarsi, mi ha chiesto se poteva farmi alcune domande per ragioni statistiche e io ingenuamente ho accettato, felice di poter collaborare e forse di poter essere di aiuto a qualche altro malcapitato.
Solo poco più tardi ho capito che avrei fatto meglio a dire di no.
Prima di iniziare la dottoressa senza nome mi ha informata che stavano facendo una statistica sui "sopravvissuti" e io immediatamente colpita da questa parola le ho subito fatto notare che l'uso del termine "sopravvissuti" non era molto piacevole da sentire, ma la fredda dottoressa dopo un brevissimo istante di esitazione mi ha semplicemente risposto che la statistica si chiamava così (...) ed è partita con il suo questionario.
Domanda numero uno
"Volevo sapere se dopo il cancro sta facendo dei controlli periodici?" 
Beh, sì cara dottoressa perché qualsiasi medico non fa altro che ripetere che "prevenire è meglio che curare" e nonostante voi dopo l'intervento mi abbiate dimessa dicendo che nel mio caso non era necessario nessun Follow Up, io ho preferito farlo e devo dire che mi sento decisamente molto più tranquilla sapendo che mi sottopongo a dei controlli periodici che in un secondo momento sono valutati dal centro più importante in Italia per la cura e la prevenzioni dei tumori...
Domanda numero due
"Volevo sapere se i controlli fatti sono sempre risultati negativi o se hanno GIÀ evidenziato una recidiva o delle metastasi?"
Ecco diciamo che quel "GIÀ" pronunciato con una naturalezza assolutamente devastante per chi ascolta, stona e arriva dritto e pungente come una pugnalata allo stomaco... Comunque la mia risposta è no, e ho volutamente risposto semplicemente "no" e non "non ancora", gli esami non hanno evidenziato fortunatamente nessuna recidiva né tantomeno metastasi ma se le interessa volendo essere precisi sono ancora a rischio...
Domanda numero tre
"Volevo sapere se dopo essere stata dimessa si è sottoposta a cicli di chemio e radio presso altre strutture?" 
"No dottoressa, non l'ho fatto e la sua domanda ammetto che mi stupisce e mi lascia piuttosto perplessa e soprattutto non vorrei scoprire ora da lei a distanza di tre due anni che avrei dovuto farli, visto che proprio voi mi avete faticosamente convinta che il mio tipo di cancro non lo richiedeva...
Domanda numero quattro
"Volevo sapere se successivamente alla prima neoplasia ne ha scoperte altre in altre parti del corpo o in altri organi?"
No, non ne ho scoperte altre... Ma grazie per non aver detto "già scoperto"...
E alla fine di queste domande rivolte a me quasi come se io fossi un essere inanimato e pronunciate dalla dottoressa con un tono freddo e asettico quasi come se lei fosse un robot, ha concluso la sua breve ma intensa, fredda e fastidiosa telefonata con un rapido e indolore (l'unica cosa indolore nelle sue parole...) "la ringrazio per la collaborazione e le auguro una buona serata...". 
Sorrido per l'ironia del suo augurio che a questo punto mi sembra quantomeno fuori luogo e con una sensazione di vuoto che mi pervade il corpo e soprattutto la mente resto immobile per qualche istante a fissare il telefono ormai innocuo e muto fra le mie mani.
Ecco cara dottoressa dopo la sua telefonata vedo svanire l'ipotesi di una buona serata e vorrei dirle che purtroppo quello che le manca in assoluto è l'empatia. Lei davvero non sa che cosa significhi questa parola, esattamente come per sua fortuna probabilmente non sa cosa significhi essere o essere stati malati di cancro, non ne ha la più pallida idea.
Fra le sue domande ne manca innanzi tutto una, probabilmente proprio la più importante, quella che forse avrebbe dovuto fare per prima, magari dopo essersi presentata e che con buona probabilità avrebbe potuto anche cambiare il senso della telefonata e forse anche la mia serata: un semplice e caldo volevo sapere come sta?". 
Lei cara dottoressa senza nome, ha parlato di "cancro" come se stesse parlando di un callo sotto il tallone, ha letto le domande come se fossero le istruzioni di un ferro da stiro e le ha spuntate una dopo l'altra come se in mano avesse la lista della spesa. Lei dottoressa,  ha parlato di recidive e di altre neoplasie e lo ho ha fatto con una superficialità e con una freddezza davvero difficili da credere e fastidiose da sentire e quel che è peggio è che lo ha fatto proprio con chi purtroppo sa bene il senso delle sue parole, e sa perfettamente cosa significa vivere con la paura del cancro, delle sue recidive e delle eventuali metastasi.
Lei con la sua telefonata di fredde statistiche, con il suo tono asettico e con il suo interrogatorio al quale mancava solo la domanda  "volevo sapere se ha già fatto testamento e se ha già deciso che tipo di sepoltura avere?" mi ha catapultata in un viaggio nel passato, e mi ha fatto rivivere in pochi minuti tutti i momenti peggiori della mia vita e lo ha fatto senza nessun grazia e senza nessuna pietà. Lei stasera con la sua telefonata mi ha ricordato quanto in quell'ospedale siano bravi a operare e a salvare le vite e quanto poco invece siano bravi a trattare con i pazienti che hanno paura di morire...
E ora dottoressa, sono io che vorrei farle alcune domande: "lei sa cosa significa entrare nella vita di un ex malato di cancro e fare un questionario di questi tipo? Lei ha una pallida idea di cosa significa riaprire le ferite che ancora fanno male e scavare dentro a mani nude? Lei sa cosa significa combattere e vincere un cancro? Lei sa cosa significa vivere la paura prima dei controlli? Lei sa cosa significa pensare che non vedrai crescere tua figlia e temere che non invecchierai accanto a tuo marito?"
No cara dottoressa, lei probabilmente e fortunatamente aggiungo io, non sa nulla di tutte queste cose, lei prende i numeri di telefono da chiamare da un data base elaborato forse da un computer e fa squillare il telefono di chissà chi, non preoccupandosi né del senso delle sue domande né di quello che scateneranno dopo, non pensando mai ai sentimenti e alle emozioni di chi ascolta e educatamente risponde alle sue domande.
Ma la domanda che davvero mi incuriosisce e alla quale non trovo una risposta è: "che cosa la autorizza per la sua "statistica sui sopravvissuti" alla quale forse, tanto per cominciare bisognerebbe cambiare nome e chiamarla magari "statistica sui guariti" a spalancare quella porta che con fatica e dolore era stata chiusa?"
E come ultima cosa, prima di vivere la mia serata che forse non sarà buona come avevo immaginato prima del suo questionario, vorrei darle un consiglio: se davvero questa statistica é utile e necessaria per la scienza, fatela pure, ma cercate di ricordarvi sempre che avete a che fare non con dei manichini di plastica ma con degli esseri umani che hanno vissuto una delle esperienze più difficili con cui imparare a convivere e provate ad utilizzare un tono, dei metodi e delle parole più umane.
Grazie dottoressa, e buona serata a lei.





E poi ci sono cose....

E poi ci  sono cose Alice che mi parlano di te, che posseggono il dono di farmi fare un viaggio a ritroso nel tempo, che mi riportano magicamente indietro, fra piedini, pannolini e profumi di neonato.
Come quelle ciabattine di gomma rosa perlato che ti avevo comprato e che tu hai usato per almeno due anni, in tutte le stagioni perché coi calzini andavano bene anche un pieno inverno. 
Prima ti erano decisamente grandi, poi finalmente giuste ed infine ahimè hanno cominciato ad essere un po' piccoline...
Allora le ho lavate, come ho fatto tante volte in questi due anni e stamattina mentre le mettevo al sole ho pensato che no, non le darò via come faccio con la maggior parte delle tue cose. 
Queste ciabattine resteranno fra i ricordi più belli, perché ci sono cose che non sono semplicemente "cose"...

Io Cenerentola

E mentre io sto asciugando la spremuta di arancia che tu stamattina hai involontariamente rovesciato sul pavimento, sulla sedia, sul tavolo e un po' ovunque..., ti chiedo di affacciarti e di avvertirmi qua do passa la macchina di papà, per il nostro consueto saluto. Insospettita dal silenzio e dal prolungarsi dei tempi, perché la distanza è sì relativa, ma dal garage alla strada non è che uno ci può mettere dieci minuti...., ad un certo punto ho interrotto il mio ingrato compito e mi sono affacciata, giusto in tempo per vedere il "culo" della macchina di papà sfrecciare dietro la curva e tu che con un sorriso a 360 gradi ti sbracciavi per salutarlo....
Felice e soddisfatta per una vokta di aver preso il mio posto è di avermi sostituita in uno dei pochi momenti che ancora avevamo solo per noi...
E nel frattempo io proprio come Cenerentola ripulivo il pavimento....
Grazie Alice, so che su di te posso contare... Vuol dire che adesso per "vendetta" ti strapazzo di coccole e... Per punizione attaccherò da sola le figurine di Fronzen!

domenica 29 marzo 2015

Distanze relative

Le distanze sono una misurazione che a volte può improvvisamente diventare relativa. 
Per te probabilmente Alice "trenta-cinquanta" sarebbe la distanza massima esistente un po' come il fatto che arrivare in bicicletta ben prima del sottopassaggio che divide Igea Matina da Bellaria è essere quasi arrivati a Bellaria...
Eh già perché ieri mattina papà e mamma hanno avuto la presuntuosa e improbabile idea che sarebbe stato possibile andare alle giostre di Bellaria in bicicletta, ognuno con la sua...
Così rispettando la tua andatura ci siamo incamminati e fra una sosta per bere, una per superare il pericolosissimo "fango ghiacciato" è una per riposare i muscoletti stanchi, dopo circa mezz'ora di "pedalate" avevamo a malapena attraversato il parco del Gelso.
Poco dopo, fortunatamente nei pressi del casa di un'amica, guardandoti scansare una pozzanghera con l'abilità e la velocità di una tartaruga di plastica e vedendo papà che per evitare di essere investito da te stava per finire investito da una macchina, abbiamo capito che forse sarebbe stato più saggio lasciare la bici a casa dei nostri amici e proseguire con due biciclette...
E per fortuna che mamma aveva detto a papà di caricare il seggiolino per te...
Comunque una cosa te la devo dire: quei pochi metri fatti pedalando ognuno sulla sua bici sono stati bellissimi!
Non desisteremo Alice: ce la faremo, prima o poi...

sabato 28 marzo 2015

Una medaglia per te

E poi un sabato sera in un bel ristorante noti nel tavolo accanto al tuo una signora molto elegante e piuttosto snob, probabilmente una sommelier che degustando vini e pietanze, mentre conversa educatamente con gli altri commensali presenti al suo tavolo, all'improvviso ti fa i complimenti per tua figlia.
Non perché è bella o simpatica e nemmeno perché è vestita bene, ma perché è stata davvero brava e educata a tavola.
E fa i complimenti non solo alla bimba ma anche ai genitori e tu allora ti senti orgogliosa e sei davvero contenta di aver ricevuto questa "medaglia".
E anche se lo sai benissimo che tua figlia è brava, a volte hai anche bisogno di sentirtelo ricordare.
E ti alzi da tavola soddisfatto e appagata non soltanto dal cibo.
 

fotografie...

E poi guardando su un social network alcune foto di una mia compagna di scuola e amica che nei giorni scorsi sono riuscita per caso a rintracciare, ecco che mi accorgo che dall'altra parte dello schermo non c'è quella ragazzina allegra, determinata, sorridente e spensierata che ho visto per l'ultima volta quando avevo poco più di tredici anni, ma c'è una donna, altrettanto determinata e sorridente, forse meno spensierata ma più forte e nei suoi occhi improvvisamente ritrovo quello "sbrilluccichio" che ho lasciato sui banchi di scuola e che non ho mai dimenticato. 
Oggi non siamo più bambine e nemmeno adolescenti, siamo donne, mogli, e soprattutto madri, abbiamo delle responsabilità, una famiglia e una vita sulle spalle non sempre facile, ma niente e nessuno è riuscito a cancellare il nostro sorriso è quella luce negli occhi che esce da una fotografia, trapassa lo schermo e arriva direttamente al cuore!
E mentre sfoglio le sue foto e ripercorro la sua vita vedo scorrere davanti ai miei occhi anche la mis di vite e mi emoziono, mi commuovo e penso che è davvero bello ritrovarsi e riscoprirsi.

Colazione all'aria aperta

Prima colazione fuori della stagione questa mattina, finalmente seduti nei tavoli davanti "all'Antonella" abbiamo iniziato il nostro ultimo sabato di marzo in un clima perfettamente primaverile. Dopo questa tappa ristoratrice ci  siamo regalati una splendida passeggiata nel centro di Rimini dove fra le colorate bancarelle del mercato sono anche riuscita a comprarti tre maglie... Perché un po' di sano shopping non può mai mancare... E siamo solo a metà giornata...

Doppio carburante

Il gioco del "mamma ha finito il carburante" non so a chi piace di più se a te o a me e oggi quando mentre tornavamo alla macchina ti ho detto che il mio stava finendo tu i hai subito regalato uno splendido sorriso e un super pieno di teneri bacetti... Allora ho detto a voce alta che io però ho il doppio carburante nella speranza che papà raccogliesse il mio invito, ma lui da bravo orso quale è si è immediatamente defilato facendo finta di non sentire, e non ha colto nemmeno quando gliel'ho ripetuto... Allora ti ho detto che tu sei il mio "gas" e per fortuna che i distributori di benzina sono sparsi un po' su tutto il territorio...
Quando papà fa così lo strangolerei Alice...

Strani sogni

E poi quando salgo in macchina l'occhio e lo sguardo mi cadono su quei tre piccoli Puffi che ormai da anni abitano sopra lo specchietto retrovisore di papà e con il cambio della sua macchina anche loro si sono trasferiti e hanno un po' modificato la loro disposizione ma continuano a vivere sopra lo specchietto retrovisore che si trov all'interno della macchina di papà. Stanno li a dare un tocco di colore e rappresentano la nostra famiglia. 
Li guardo e... improvvisamente mi ricordo di quei puffetti che stanotte nel mio sogno correvano come tanti piccoli insetti e si arrampicavano a volte scivolando. Mi viene in mente quel piccolissimo baby Puffo che stava tranquillamente disteso sulla mia mano e mentre ci penso per un po' mi sento confusa e non riesco a capire se sto ricordando un sogno o l'ultimo film visto/dormicchiato ieri sera prima di andare a letto. Interrogato papà mi ha assicurato che non abbiamo visto/dormito nessun film sui Puffi quindi quello che sto ricordando è semplicemente uno strano sogno e ripensandoci ora a mente fredd stamattina mi guardo attorno e mi sembra davvero possibile che piccoli Puffi appaiano i provvisamente in mezzo all'erba e si mettano a correre da tutte le parti....
Urge un caffè...

venerdì 27 marzo 2015

Tu chiamale se vuoi emozioni

E ogni volta che mi emoziono o mi commuovo come ad esempio quando papà condivide con me dei video di canzoni con parole che arrivano dritte al cuore e che fanno correre la memoria insedierò nel tempo, ecco che tu subito esplodi in un sorriso e immediatamente mi chiami "mamma fontana" e poi, per essere proprio sicura che io stia davvero piangendo mi metti "delicatamente" le dita negli occhi...
Ecco Alice, volevo dirti che se fai così poi con buona probabilità i miei occhi lacrimeranno, ma in quel caso io non parlerei proprio di emozione...

Pomeriggio divano e patatine

Dopo una mattina di shopping alle befane con un'amica, dopo la spesa e dopo aver cucinato fino a quando nel pomeriggio sono venuta a prenderti a scuola, finalmente è arrivato anche per me il momento del relax e del divano.
Come ti avevo promesso ci siamo messe sul divano a guardare la televisione, senza telefono e senza computer, solo tu, io, la tv e la patatine al formaggio che ho imparato ad amare proprio grazie a te!

giovedì 26 marzo 2015

Un lungo giovedì

Alla fine di una giornata resa decisamente più lunga e faticosa dal costante mal di testa che già da un paio di giorni non mi abbandona, mi sento stanca ma serena.
Ho fatto tante cose oggi e sono felice di averne potute fare alcune anche insieme a te Alice. 
Eh sì perché come sempre per me è un piacere poter condividere almeno una parte del mio tempo con te. Te lo dico spesso Alice perché non è così scontato, anche se per te lo è, perché hai sempre avuto una mamma così, che dopo averti portato a scuola e a danza ti viene a prendere e ti porta a giocare con una nuova amichetta perché un tuo sorriso può cibare la mia giornata.

mercoledì 25 marzo 2015

Scene da un matrimonio

Oggi pomeriggio ci siamo regalate un bel film a cinema con le amiche, tue e mie.
È così abbiamo affrontato e combattuto la noia di un pomeriggio piovoso di fronte al grande schermo, guardando Cenerentola è il principe, soprattutto lui...
E quando alla fine del film di fronte alle scene del matrimonio tu guardandole hai detto che sembravamo proprio io e papà quando ci siamo sposati, allora ho capito che la fantasia dei bambini è proprio senza limiti... Quasi quanto l'amore di una figlia verso i propri genitori...

Elsa non Frozen

Se dico che ti piace Frozen in realtà sbaglio. A te non piace Frozen, ti piace poco Anna, una delle due sorelle e non ti piace per niente Olaf l'ormai famoso pupazzo di neve e gli altri personaggi più o meno marginali non li prendi nemmeno in considerazione. L'unica che conta, l'unica che ti piace è Elsa. 
Ecco perché vuoi la treccia ed ecco perché i gadgets e le magliette, ti piacciono solo se sopra c'è Elsa.
Scusami Alice se fino ad oggi ho sempre pensato che ti piacesse Frozen.

martedì 24 marzo 2015

Un letto per Paddington e non solo

Me lo hai chiesto non appena siamo arrivati in Italia e l'idea io l'ho avuta subito.
Tu volevi un letto per Paddington e la cassetta di legno che conteneva le ciliegie si è subito rivelata perfetta come letto.
Dopo una sistemazione provvisoria mi sono ingegnata e ho provveduto a fare il materasso, il cuscino e le coperte. Qualche ora di lavoro et voilà ecco un perfetto letto per Paddington, ma anche per Barbie e Ken volendo...

Figurati se non capitava a me!

Ti ho già detto Alice che in queste settimane sono stata colta dal morbo dell'acquisto e se "on-line' meglio. Nelle scorse settimane ho visitato i più comuni siti di acquisti on line e come si suol dire "ho fatto girare l'economia!".
Inutile sottolineare che tu sei la persona per la quale compro e ho comprato maglie, magliette, felpe, vestiti, canotte... E chi più ne ha più ne metta.
In questi giorni stanno cominciando ad arrivare le prime cose.
Oggi aspettavo un paio di pacchi. Uno è già arrivato. Ero curiosissima e l'ho aperto mentre ero ancora per le scale... Attendevo una maglietta rosa con stampa di principessa davanti e un vestito canotta fucsia per il quale ho letteralmente perso la testa e che era il vero motivo per cui ho fatto l'ordine!
Ho aperto la busta e ho visto subito la maglietta rosa e... un paio di tremendi bermuda grigi sbiaditi forse in taglia da uomo, che non metterei nemmeno se mi andassero! E quel che è peggio è che del vestito non c'era nessuna traccia...
Ho contattato subito il servizio assistenza per effettuare un nuovo ordine ma purtroppo il magnifico abito non è più disponibile nella tua taglia...
Mentre mi curo il mal di testa che nel frattempo mi è scoppiato, l'unica cosa che mi fa sorridere è il pensiero della mia faccia mentre guardavo il contenuto del pacco e ancora di più quello dell'uomo che si aspettava un paio di bermuda e si è visto recapitare una canotta frou frou in una taglia anni...

Tipologie di dottori

Mentre ti accompagno a scuola incrociamo il padre di una tua amichetta che da poco ho saputo che fa il medico. Tu naturalmente lo sapevi già... E subito mi hai sottolineato questo particolare che non può assolutamente passare inosservato a un'aspirante dottoressa. 
Poi mi hai chiesto se fa il "dottore degli animali", "il dottore dei bambini" o quello "delle mamme e dei papà?".
Ho sorriso e ho pensato che questa tua definizione del medico "per adulti" mi piace! Quasi quasi ti complico la cosa è ti spiego che esiste anche il dottore per i nonni...

Postumi di londra

Stamattina mentre ti preparavo per andare al scuola  hai cominciato a parlarmi di un paio di scarpe con le luci che a quanto pare hai visto nella pubblicità. Pensavo ti piacessero e ti ho detto che quando dobbiamo comprare le scarpe nuove possiamo prenderle così, e tu a quel punto mi hai subito specificato che la cosa bella é che con le scarpe vendono un kit per fare i capelli colorati... Ho visto quello "sbrilluccichio" nei tuoi occhi e ho capito che per te era quella cosa veramente interessante...
Inutile sottolineare che mi hai detto che tu li vorresti "rosa" che "tanto anche se poi non viene più via il rosa mi piace tanto" e poi come mi hai fatto giustamente notare tu, hai anche una Barbie con i capelli marroni e rosa, quindi anche tu puoi avere i capelli marroni e rosa...
Ecco i postumi di Londra dove ti fronte a ogni ragazza con i capelli di un improbabile colore azzurro, verde, viola o fucsia tu spalancavi gli occhioni e incuriosita chiedevi se era nata così?

lunedì 23 marzo 2015

Congiuntura astrale favorevole

Non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta che é capitato che grazie a una "congiuntura astrale favorevole" come l'ha definita papà ci siamo ritrovati liberi da tutto e da tutti alle nove e un quarto di sera, senza ninna nanne da cantare, canzoni da raccontare (si papà le canzoni non te le canta, te le racconta), docce da fare e cucina da riordinare. Oddio a vedere intorno a me penso che di cose da fare in casa c'è ne sarebbero a milioni ma visto che non capita mai che abbiamo la possibilità di sederci sul divano a quest'ora ne approfittiamo subito! Papà mi sorride e con l'aria complice mi dice "dai che possiamo guardare un po' di cose che abbiamo in sospeso!".
Ci siamo seduti sul divano e risvegliati a notte fonda pronti per andare a dormire a letto.
Perché l'unica cosa diversa stasera sul nostro divano è stata che ci siamo seduti e addormentati un'ora prima... Noi non ce la possiamo fare! E quando ci ricapiterà più una occasione simile....

domenica 22 marzo 2015

Il principe azzurro esiste!

E poi mentre papà ed io siamo al concerto di Ligabue mi capita di posare lo sguardo su una ragazza che poco distante da noi, sulle spalle di quello che credo sia il suo ragazzo, canta una canzone. La guardo e subito il pensiero corre veloce a quando fra qualche anno ci sarai tu sulle spalle di qualcuno a vedere un concerto di chissà chi. 
E allora mi capita di pensare a quel ragazzo e mi fa tenerezza l'idea che lui sorregga sulle spalle la sua fidanzatina pur di farla felice. E mi sono ricordata di quando io ero più giovane (e più magra) e anche papà mi ha tenuta in spalla in più di una occasione. 
E guardando loro mi siete venuti in mente tu e tuo padre Alice e ho pensato che è stato proprio lui che a me ha insegnato che l'uomo é la persona che di te si prende cura e si preoccupa e non della quale devi essere preoccupata. 
L'uomo, il tuo uomo Alice, è premuroso e vuole solo che tu sia felice e se tu lo sei lui lo sarà di più di te.
Ecco, io spero che anche a te papà abbia trasmesso lo stesso messaggio e mi auguro che tu cercherai proprio queste caratteristiche nei tuoi "morosi", qualcuno che forse si spaccherà le spalle ma per strapparti un sorriso a un concerto ti sorreggerà durante la tua canzone preferita o si allontanerà al tuo posto per prenderti una bottiglietta d'acqua fresca... Perché il principe azzurro, magari travestito da ragazzo normale, probabilmente nascosto dietro un aspetto un po' burbero, forse coi tatuaggi e col piercing, ma ti assicuro che esiste!

in crociera no!

E poi mente in aereo io cerco di gestire l'ansia che ogni volta peggiora rispetto all'ultimo volo che ho fatto e sta davvero diventando una fastidiosa compagna di viaggio, tu tranquilla e sorridente ti intrattieni con i tanti giochi e libri che abbiamo portato.
E proprio mentre io ho più paura perché il nostro aereo sta attraversando del turbolenze un po' troppo turbolente ecco che vedo che tu hai imparato a fare i disegni unendo i puntini e addirittura da sola a mano libera scopro che sai disegnare una barca...
E allora io in preda alla paura più nera allontano l'ho sguardo da te perché non voglio trasmetterti la mia angoscia e mi scambio uno sguardo con una ragazza dall'altra parte del corridoio e lei mi sussurra "voglio scendere!" e io senza nemmeno pensarci le rispondo "anche io!" E aggiungo "questo é il mio ultimo volo poi piuttosto viaggio su un cammello!". 
"No Alice é inutile che mi fai vedere la tua barca!" Io in crociera non ci vado!

sabato 21 marzo 2015

From London wwith love - number 6

Abbiamo accolto questa primavera in una Londra un po' grigia che saluteremo fra poche ore liberando un palloncino e i nostri sogni nei suoi cieli sempre un po' troppo coperti dalle nuvole.
Abbiamo guardato il verde del l'erba fresca dei parchi, il rosso dei famosi autobus a due piani e i colori degli splendidi negozi di giocattoli che in questi giorni insieme a te abbiamo visto.
No Alice non abbiamo fatto tappe che senza di te non avremmo fatto, non abbiamo modificato i nostri piani e il nostro percorso, i negozi di giocattoli fanno parte delle cose da vedere quando si va a Londra, insieme al Big Ben, a Covent Garden, e a Camden Town sono tappe immancabili dove anche solo di passaggio ma bisogna proprio andare.
E noi non ci siamo fatti mancare proprio niente in questo inizio di una nuova primavera....

From London with love - number 5

Oggi abbiamo girato Londra sempre in compagnia di Princy che ha partecipato in maniera attivissima a questa vacanza londinese. Oltre a essersi rifatta il guardaroba è sempre venuta con noi e tu ti sei preoccupata di vestirla e metterla in pigiama ogni sera e ti sei anche ricordata di metterle gli orecchini tutte le mattine prima di uscire dall'albergo.
Con noi è venuta ovunque e insieme a noi ha visto posti nuovi e rivisto posti che abbiamo avuto il piacere di rivedere.
Con Princy siamo andati da Harrods e poi a Nottingh Hill proprio di fronte alla famosa porta blu, al numero 280 di Westbourn Park Road, e poi ci siamo sedute di fronte alla più famosa libreria di Londra e poi ancora abbiamo attraversato tutta la città seduti davanti al secondo piano di un bellissimo autobus rosso.
Con Princy e il suo nuovo amico Paddinghton siamo andati a vedere lo Skyline di Londra dal trentacinquesimo piano del grattacielo e poi proprio lì abbiamo pranzato con un ottimo e assolutamente indimenticabile fish & chips.
E dopo pranzo con Princy siamo ritornati a scattare una foto più o meno dalla stessa prospettiva dove l'avevamo fatta quando tu eri una bimba di pochi mesi...
Il tempo passa Alice e con te sembra quasi passare più in fretta...

From London with love - number 4

La "Frozen mania" imperversa e qui a Londra Alie hai potuto arricchire la tua collezione di gadget in stile Frozen di nuovi interessanti elementi. Dei calzini e una maglia assolutamente e rigorosamente frou-frou non potevano mancare...  A malincuore abbiamo lasciato qui tutto il resto che abbiamo trovato nei vari negozi... Domani partirai con ai piedi proprio un paio di nuovi calzini e mi hai già detto che lunedì vuoi andare a scuola con la maglia nuova.
Non c'era nemmeno bisogno di dirlo, lo sapevo già....

venerdì 20 marzo 2015

From London with love - number 3

E poi mentre siamo a vedere "Cats" o come dici tu all'italiana "I gatti" ecco che penso che sei lo spettacolo nello spettacolo. 
La tua euforia e il tuo entusiasmo sono assolutamente stupefacenti. In molti fra gli spettatori ti hanno guardata e fatto i complimenti per quanto sei stata brava.
Hai addirittura avuto il coraggio di dire che molti di quei passi di danza tu li sapevi già fare e che tutti i gatti ballavano peggio di te, tranne quello con i brillantini sulla maglia che ballava un po' meglio, ma solo un po'... E alla fine fra gli applausi, con gli occhi fissi sul palcoscenico continuavi a ripetere "va che bello!" e anche io guardando te seduta e stretta fra le braccia fiere e orgogliose di papà che era quasi commosso, pensavo "va che bella serata!".

From London with love - number 2

Certo che ne è passato di tempo da quando di notte mi svegliavo e guardando alla mia sinistra vedevo un batuffolino rosa  che in una culletta di plastica trasparente accanto al letto dell'ospedale a volte dormiva placidamente, ma più spesso se ne stava buona, con gli occhi spalancati sul mondo forse per cercare di capire dov'era capitata.
Ora mi giro e guardando alla mia sinistra in questa camera d'albergo, vedo una bimba grande che dorme serena con le mani sotto al cuscino e i lunghi capelli stesi sopra come un grande ventaglio. Sono certa che se si dovesse svegliare non se ne starebbe immobile nel suo letto ma sgattaiolerebbe felice nel nostro, proprio in mezzo a papà e mamma a godere lei del nostro abbraccio e noi della sua presenza.
Queste notti londinesi che mi regalano la possibilità di addormentarmi guardando te e di svegliarmi con te subito di fronte al mio sguardo, sono impagabili regali.
E fra poco quando anche voi sarete svegli inizierà ufficialmente il "day number two"!

giovedì 19 marzo 2015

From London with love - number 1

E poi a Londra ci troviamo a doverti aspettare perché tu prima di uscire dalla camera di albergo sostieni che devi mettere in carica il tuo cellulare finto... E il bello è che noi vestiti e pronti sulla porta ti guardiamo me tra armeggi frettolosamente con il tuo cellulare giocattolo e aspettiamo davvero...
Poi mentre passeggiamo poco più tardi saltellando ci fai vedere il nuovo passo che hai imparato a scuola di danza e tutta orgogliosa ci dici che si chiama "skip"... E credo che esista davvero lo skip...
Dopo in giro per le strade guardando gli autobus a due piani insisti di averne visto uno cosi anche a Igea e ricordando il mini autobus giallo della scuola, dopo aver pensato che sicuramente ti sbagliavi mi è venuto in mente che anche in gita il vostro autobus era doppio... E forse anche rosso
Ma il bello è arrivato nel negozio "build a bear", prima tappa londinese. Inizialmente volevi rifare l'intero guardaroba di Princy che ovviamente ha viaggiato con noi e ci ha accompagnato anche a fare shopping. Le prime cose che hai adocchiato erano in perfetto stile Frozen, dal pigiama alle ciabatte fino al l'abito da sera... Poi dietro mio suggerimento/insistenza hai optato per un look "più mettibile" e "sobrio" ma sempre rigorosamente frou frou e brillantinato... Così Princy dopo aver viaggiato e attraversato Londra in pigiama e vestaglia si è ritrovata in abito da discoteca con tanto di maglietta Disney... Con grande abilità sono riuscita a schivare le scarpe col tacco...
Una volta rientrati in camera l'hai subito messa a nanna sostenendo che aveva mal di gola e febbre. Sarà mica stato girare in Pigiama? No Alice non me lo dire che questa volta siamo partiti "solo" con la farmacia da campo ma senza aerosol al seguito!
E il primo giorno è finito così, con una bella passeggiata senza passeggino al seguito e una buona cena in un pub.
Good night

Festa del papà

Perché nasca un papà ci vuole un figlio e tu Alice sei quella che ha compito il miracolo di trasformare un uomo in padre, e guardandovi oggi mentre in aeroporto insieme tirate ognuno la sua valigia sono immensamente felice.
L'orgoglio e la felicità che leggo negli occhi di tuo padre ogni volta che ti guarda è lo stesso di quel primo giorno quando la tua manina si aggrappava al suo dito come fosse un'ancora di salvezza e guardarvi è sempre una grande emozione.
Auguri papà Riccardo!
Auguri nonno Mario, stanco e invecchiato: così come sei, ti voglio bene!

Voglia di ristorante

Da ieri continui a ripetere felice che in vacanza mangeremo per tre giorni sempre al ristorante: pranzo, cena e colazione.
A giudicare dalla tua gioia mi sorge il dubbio che la mia cucina non sia di tuo gradimento.
Che sia per questo che uno dei tuoi programmi preferiti è master chef? 

Cuori, battiti e molto di più...

Un altro piccolo cuore che ha smesso di riscaldare l'anima della sua mamma, un'altra vita che si è spenta prima di accendersi lasciando un grande incolmabile vuoto.
Penso a quei genitori e al loro dolore, mentre in macchina passiamo accanto a quell'ambulatorio dove per la prima volta insieme a papà abbiamo sentito battere il tuo cuore mentre il mio era paralizzato dalla paura e le lacrime cominciano a scendere sulle mie guance. 
Mi giro, ti guardo seduta sul sedile dietro al mio che mi prendi in giro perché faccio "mamma fontana" e ti stringo forte la mano mentre emozionata penso a quanto siamo incredibilmente fortunati.


Rigorosamente frou frou

Mi sveglio e mentre faccio shopping online perché ho finalmente trovato quel fantastico abito canotta principesco del quale sono perdutamente innamorata da giorni, tu ti svegli e approvi il mio acquisto facendomi l'unico appunto che peraltro avevo già previsto ovvero quello di mettere il frou frou sotto la canotta...
Poi ci prepariamo per partire e tu naturalmente l'hai avuta vinta anche questa volta e con grande soddisfazione partirai con la gonna rigorosamente frou frou...

mercoledì 18 marzo 2015

Effettivamente

Poi dopo cena mentre siamo ancora a tavola tu seria mi guardi e mi dici: "puoi dire alla tua pancia che ha fatto un buon lavoro?".
Subito non ho capito e ti ho chiesto in che senso. Allora toccandoti il corpo mi hai detto: "nel senso che sono venuta bene!"
Effettivamente sì...

30-50

"Trenta-cinquanta", questo è il numero che usi per definire qualcosa di infinitamente grande.
Trenta-cinquanta sono i giorni che mancano al tuo compleanno, ma anche i chilometri che ti separano dalla nonna Maria e trenta-cinquanta sono i peli di Heidi e trenta-cinquanta è anche il bene che mi vuoi!
Molto più di mille milioni di miliardi: addirittura trenta-cinquanta!!!

Riflessioni di una quattrenne

E poi capita che una quattrenne improvvisamente ti dica che è meglio avere un fidanzato piuttosto che averne due, perché con uno noi hai l'indecisione di chi sposare...
Oppure capita che ti dice che se hai delle monete vecchie che non usi e non ti servono puoi regalarle a lei che le mette nel suo salvadanaio... Ma vanno bene anche i soldi di carta...
E ancora capita che tu comunichi che ch ha pensato e non vuole più fare la casalinga ma vuole fare il 118, guidarlo e poi fermarsi a curare le persone... 
E gira gira torni sempre a voler fare la dottoressa!

Delizioso come i bignè al cioccolato

Oggi mentre eravamo dai nonni hai finalmente deciso che potevi assaggiare i bignè al cioccolato, e poi mentre degustavi il terzo ci hai guardato con l'aria sognante e hai sussurrato "delizioso".
Se avevo qualche speranza di assaggiare un bignè mi sa che l'ho persa... E per cominciare i sono toccati i pasticcini alla frutta...

Parola d'ordine entusiasmo!

Parola d'ordine entusiasmo, quello con cui tu Alice ti affacci ogni mattina sul nuovo giorno che sta iniziando, quello con cui oggi ci hai guardato spalancando i tuoi occhi come due grandi finestre sul mondo e ci hai sussurrato emozionata "domani andiamo a Londra!", quelli con cui affronti ogni scoperta.
Entusiasmo che traspare in ogni tuo gesto e che si rivela con quei lampi che illuminano il tuo sguardo accendendolo.
Entusiasmo misto a curiosità che ti portano a chiedere, a gioire, a sorridere.
Entusiasmo contagioso il tuo Alice, che rende speciale una cosa normale.

martedì 17 marzo 2015

Io non mi fermo

La tua mamma Alice non la ferma nessuno.
Non l'ha fermata nemmeno il cancro due anni fa. 
Neanche quando il terrore viveva nella sua mente tua madre si è fermata.
Per questo quando ho intuito che quello che desideravi per Pasqua era il grande uovo contenente un bel po' di gadgets di Frozen mi sono messa subito alla ricerca. 
Per questo non mi sono arresa fino a quando non l'ho trovato al prezzo migliore e poi siccome ancora non era arrivato ho chiesto che me lo mettessero da parte.
E per questo quando ieri sera ho ricevuto la telefonata che mi comunicava che l'uovo c'era non me lo sono fatta ripetere due volte e stamattina poco dopo le nove ero già in negozio a ritirarlo.
Perché se si tratta di strapparti un sorriso la tua mamma non si ferma Alice.

lunedì 16 marzo 2015

Diversa non inferiore

Mi sono sentita una madre diversa, peggiore, sbagliata.
Mi sono sentita limitata,
Mi sono sentita una madre vecchia.
Mi sono sentita fuori tempo, fuori moda.
Mi sono sentita esclusa, tagliata fuori e dannatamente in ritardo!
Mi sono ricordata di mia madre e ho rivissuto la sofferenza di quando da bambina vedevo le altre madri più giovani della mia che condividevano fra di loro sport e attività e io sapevo che alla mia non avrei potuto mai chiederlo.
Ma quello che è peggio e che più mi ha fatt soffrire è che mi sono sentita una madre inferiore alle altre, a quelle che con la freschezza dei loro poco più o poco meno di trent'anni affrontano la vita con una leggerezza e uno spirito forse probabilmente diversi dal mio.
In silenzio, da sola mi sono leccata le ferite e ho meditato sull'ingiustizia della vita che si è beffata di me e dopo avermi donato la gioia della maternità a poco meno di quarant'anni anni, ha privato te e me di tante altre cose.
Ma dopo aver sofferto, pianto e pensato, finalmente ho capito che non è così.
Sicuramente sono più vecchia, forse sono diversa, ma di certo non sono da meno delle altre giovani mamme e anche se non andremo mai a correre insieme tu ed io Alice, ciò che posso insegnarti e l'esperienza di vita che posso trasmetterti non ha proprio nulla da invidiare a quella che avrei potuto darti se tu fossi nata venti anni fa.
Ora che ho raggiunto questa consapevolezza mi sento finalmente un po' più serena e in pace con me stessa.



A vista di... caviglia

Quando ti alzi dalla sedia per salutare papà che sta andando a lavorare, lo sguardo mi cade distrattamente sui tuoi leggins lilla comprati solo a fine anno e noto che lasciano intravedere un bel po' di righe di quei fantastici calzettoni colorati che stamattina riscaldano i tuoi piedoni.
Mi fa piacere per i calzini che sono bellissimi e così hanno l'occasione di essere visti ma sono quasi certa che quando li hai indossati l'ultima volta i leggins non fossero così corti...
Tu cresci a vista d'occhio Alice, anzi, a vista di caviglia....

domenica 15 marzo 2015

Due anni e tre mesi

Ho passato i primi due anni e tre mesi della tua vita con l'assurda presunzione di essere immortale per il semplice fatto di vivere l'enorme privilegio di essere madre, di essere tua madre.
Poi una maledetta telefonata e un'assurda diagnosi hanno spazzato via i miei sogni e le mie certezze e solo il grande amore e la pazienza di tuo padre sono riusciti a restituirmi la fiducia e la serenità. 
Così ho potuto vivere i successivi due anni e tre mesi con nuove consapevolezze e godere pienamente di ogni giorno che la vita  mi regala.
Stasera prima di addormentarmi mentre ti abbracciavo e consolavo il tuo sonno agitato ho pensato a quanto sei grande, ho notato quanto sei cresciuta e ho ricordato quella piccola bimba indifesa che insieme alla sua mamma e al suo papà ha dovuto affrontare e vivere una difficile prova e poi ho guardato questa bimba grande e serena che la vita stessa mi ha restituito, ed e stato allora che ho realizzato che la tua esistenza in questo momento è esattamente divisa a metà: i primi due anni e tre mesi e i secondi due anni e tre mesi... 

Ape regina

E poi capita che mentre sei in bagno per fare il "lavorone" concentrata più sul tuo computer che sul reale motivo che ti trattiene in bagno, mi chiami non per aiutarti a pulirti e nemmeno per farmi vedere la tua "produzione" ma perché vuoi mostrarmi il display dove tu da sola hai digitato "APE REGINA".
Non capisco la scelta delle parole ma ti assicuro che oggi "APE REGINA" mi sono sembrate fra tutte le parole più dense di significato che io abbia mai letto, perché le hai scritte tu da sola, senza nessun aiuto e quando ti ho chiesto spiegazioni mi hai semplicemente detto: "così mamma, le ho pensate e le ho scritte..."
"APE REGINA", le tue prime parole scritte su una tastiera scegliendo fra tutti i tasti proprio quelli esatti.
"APE REGINA"... Chissà poi perché proprio queste due parole...

Danza della pioggia

Prima di andare a letto per la consueta siesta post pranzo domenicale ci hai guardato e ci hai fatto una domanda che la diceva tutta sui tuoi programmi pomeridiani: "vero che se piove quando mi sveglio non andiamo da nessuna parte?".
Perché la cosa che più vorresti fare più di ogni altra la domenica pomeriggio è giocare con papà sul tappeto.
Secondo me mentre dormi tu farai la danza della pioggia...
Tranquilla Alice, facciamo così, anche se non piove oggi pomeriggio se vuoi restiamo a casa.

Ognuno con la sua bici

Oggi dopo la mattinata in piscina mi hai chiesto di poter fare un giro in bicicletta e fin qui non ci sarebbe niente di strano, se non fosse che tu come mi hai spiegato subito dopo, intendevi ognuno con la sua bici... Dopo un iniziale attimo di esitazione ho pensato che effettivamente potevamo provare e oggi che a starti vicino non cero solo io ma poteva esserci anche papà poteva essere il giorno più giusto. Così papà ha preparato le biciclette e siamo partiti in direzione mare.
Tu sei stata molto attenta e bravissima, al di là di ogni mia aspettativa.
Nelle discese sei andata con i freni tirati e senza pedalare, nelle salite hai fatto l'impossibile per farcela da sola e solo raramente ti abbiamo dovuto dare qualche spintarella, ti sei fermata e hai guardato prima di attraversare le strade, non sei mai caduta e ti sei lamentata pochissimo anche della stanchezza, praticamente perfetta!
Ancora poco tempo e credo che manderemo in pensione il seggiolino della bicicletta...

Sì, viaggiare....


Dobbiamo ancora partire per Londra che la mia irrefrenabile voglia di viaggiare mi fa già guardare avanti e pensare a un'ipotetica gita dal sapore di pesto genovese, a trovare alcuni amici e a portarti a vedere l'acquario di Genova dove finalmente potrai vedere da vicino quello che al momento è uno dei tuoi animali preferiti: il delfino! Eh già Alice perché forse un giorno convincerai me e papà ad avere un coniglio bianco, altro animale che ami molto, ma un delfino in casa non lo avremo mai...
Quando andiamo a Genova? Ancora non lo sappiamo ma ne abbiamo parlato e non ti nego che la prospettiva mi alletta molto e spero di riuscire a fare questa gita chissà, magari anche prima della prossima estate...
Perché io faccio davvero fatica a stae senza avere in programma una vacanza anche piccola... E se non sarà Genova non preoccuparti Alice, studieremo qualche altra gita perché sia io che papà fortunatamente amiamo viaggiare e speriamo che tu abbia ereditato da noi questa inrresistibile passione per i viaggi... E come cantava il,grande Lucio Battisti "Sì, viaggiare".

Promesse

Mentre tu in piscina con papà fai le prove con gli occhialini nuovi rigorosamente rosa e fucsia io seduta fuori ti guardo e penso che ti ho promesso che se li provavi anche solo una volta io una domenica sarei venuta a fare il bagno con te. 
Le promesse vanno mantenute quindi so che prima o poi mi toccherà...
Di sicuro non la prossima domenica che non ci saremo ma chissà magari per quella dopo potrei prepararmi psicologicamente ad affrontare l'impatto... No, Alice cosa hai capito, non con l'acqua ma con la cuffia!

sabato 14 marzo 2015

Dal pigiama al pigiama

Oggi a fine giornata ho deciso di contare i vari cambi d'abito che ci sono stati fra il risveglio e il ritorno a nanna, praticamente dal pigiama al pigiama, passando per... almeno quattro diverse "mise".
Outfit 1
Dal primo pigiama o meglio, dalla camicia da notte bianca profilata in rosa con sotto dei mutandoni in maglina a righe (perché la camicia da notte è bella ma poi di ghiacci le gambette...), siamo passati alla gonna di jeans frou frou con dettagli in pizzo sangallo bianco, con sopra una maglia bianca sempre bianca con dettagli in sangallo, calze bianche e scarpe modello simil "bebè" blu. A coprire spolverino leggero verde militare per ripararsi dal freddo e via... pronti per la colazione al bar, primo appuntamento della giornata e la spesa.
Outfit 2
Una volta tornati a casa ci siamo messi tutti comodi e tu hai indossato una morbida tuta in maglina color certa da zucchero, con calzettoni a righe sui toni dell'azzurro, ciabatte modello "crocs" con sopra disegno di Snoopy e dettagli colorati.
Outfit 3
Poi dopo la nanna in previsione di una passeggiata al parco in bicicletta e nell'eventualità di qualche caduta in quello che tu chiami "fango ghiacciato" e che in realtà è semplicemente fango secco, abbiamo preferito optare per un paio di comodi jeans, con sopra una maglia fucsia di cotone a collo alto per proteggere la gola e sopra una seconda maglia blu con orsetto e cuori fucsia. Ai piedi calzini fucsia e scarpe rigorosamente da ginnastica fucsia. Sopra per proteggersi dal freddo e dall'umidità del tardo pomeriggio un piumino fucsia, berretto e sciarpa con disegni fucsia.
Outfit 4
Tornati a casa dopo una breve pausa con annesso gioco didattico in spagnolo ci siamo preparate per il sabato sera in pizzeria con i tuoi e i nostri amici, indossando uno dei tuoi e dei miei capi preferiti ovvero l'ormai famosa salopette con pettorina di jeans e gonna in tulle blu, con dettagli calzamaglia, maglia e scarpe fucsia. Per uscire un caldo cappotto piumino blu  con cappello e sciarpa in morbida lana screziata su vari toni del grigio con tocchi di rosa.
Solo dopo le dieci di sera siamo ritornati alla camicia da notte, incredibilmente la stessa che indossavi stamattina.
E mentre ripiego i tuoi vestiti che domani metterò a posto, capisco perché la tua camera è sempre piena di vestiti sparsi ovunque e sorrido pensando che per te dal pigiama al pigiama ci sono stati ben quattro diversi look e per me ne è stato sufficiente uno... Perché tu sei una ver principessa!

Il vostro momento

E quando ogni sera papà dopo averti raccontato o letto una favola ti fa ascoltare tre canzoni ecco che arriva il "vostro momento" fatto di complicità e feeling.
Non importa quanto dura: tre minuti o trenta la sola cosa che conta è che il vostro è un appuntamento quotidiano del quale nessuno di voi due può e vuole fare a meno.
Entrambi lo attendete fin dalla mattina ed è la conclusione che arriva in fondo ad ogni giornata e che precede la tua nanna.
Vi siete ritagliati questo tempo e questo spazio che è prezioso e che è solo vostro e nel quale a volte io entro in punta di piedi, mi affaccio e ogni volta mi sento spettatrice di un bel momento di profondo scambio fra padre e figlia.
Bravo papà che è riuscito a conquistare e a mantenere con vostanza questa preziosa abitudine che resterà impressa nella tua mente di bambina e ti accompagnerà nella tua vita di donna.
Con timore all'improvviso mi assale prima il dubbio e poi la consapevolezza che nonostante il tempo che tu ed io passiamo insieme io non sono riuscita a fare altrettanto...

Voglia di vacanze

Mentre tu dormi al piano di sopra io seduta sul divano con papà da una parte e Heidi dall'altra penso alle imminenti vacanze e studio le possibili cose da fare con te e valuto i posti che possiamo vedere.
Ho un'incredibile voglia di partire, di staccare un po' da questa routine e da queste giornate che ultimamente sembrano più lunghe e forse davvero lo sono.
Saranno solo pochi giorni ma sono certa che mi faranno bene e mi aiuteranno a ricaricare le batterie.
Ormai manca davvero poco alla partenza... Il giorno "arancione" non é poi così lontano. Ma è il giorno arancione Alice? Non ne sono poi così sicura, la verità è che non ho ancora imparato i colori dei giorni della settimana che voi utilizzate a scuola per differenziarli...


Pericolosa istigazione allo shopping....

Quando stamattina mentre andavamo a fare la spesa mi hai detto che non volevi il mini carrello ho subito pensato e sussurrato a tuo padre "chissà cosa ha in mente" poi subito dopo ti sei rattristata perché ti sei ricordata che non avevi portato con te la monetina con cui pensavi di comprare qualcosa. Allora ho capito. Tu volevi rinunciare al carrello per avere la monetina e la tua idea era quella di aggiungere alla moneta che ti sei "guadagnata" la settimana scorsa anche quella che sarebbe servita oggi per prendere il carrello. Si perché dalla scorsa settimana papà ed io abbiamo deciso che la moneta che va dentro al carrello diventa tua quando abbiamo finito di fare la spesa. Tu una volta a casa la puoi mettere nel tuo salvadanaio fucsia, personalizzato da te quando avevi un paio d'anni e poi con quei soldi ci puoi comprare qualcosa a tua scelta. 
Stamattina ci hai così intenerita che subito abbiamo deciso di darti qualche moneta con cui tu hai scelto di comprare un giornalino che hai portato alla cassa e hai pagato, aspettando pazientemente il resto e lo scontrino.
Che lo shopping abbia inizio...

venerdì 13 marzo 2015

Chiacchiere fra amiche

Oggi pomeriggio dedicato alle chiacchiere fra amiche, le tue con Kimmy le mie con la sua mamma.
Dopo tanti mesi ci siamo ritrovate ed è bastato un caffè caldo e le vostre risate in sottofondo a far volare via le ore con una insospettata rapidità.
E così mentre tu giocavi a fare la mamma e Kimmy la figlia grande (tu mantieni sempre lo stesso ruolo indipendentemente dalle tue compagne nel gioco e mi domando come tu riesca a convincere sempre le tue amiche...), fra un'interruzione per la cacca che vi è scappata nello stesso momento è un'altra perché cercavate qualche gioco, noi ci aggiornavamo sulle nostre vite.
Certo che ne è passato di tempo da quella lontana "Tana Orso" che ci ha fatte incontrare...

Parola d 'ordine: Agire!

Oggi all'improvviso ho capito che dovevo cominciare a reagire e ad agire e ho cominciato a darmi da fare per sbrogliare una situazione in cui mio malgrado mi trovo impigliata. 
Dopo aver passato giorni a pensare, a cercare di capire, a studiare... ho finalmente capito che non c'è nulla da capire e che è finito il tempo di pensare perché ora è arrivato il momento di fare qualcosa di concreto! 
E ho iniziato subito a darmi da fare, perché di tempo ne ho già perso anche troppo!
E allora mi è subito tornata in mente una frase che avevo ricopiato e scritto su uno dei miei ultimi diari di scuola, e che recitava più o meno così: "... e allora pianta il tuo giardino e decora la tua anima, senza aspettare che qualcun altro ti porti i fiori...".
Ok Alice, la primavera è arrivata e questo per me è il momento di seminare!

Pranzo a sorpresa!

In un tranquillo e pigro venerdì di fine marzo capita che una telefonata di tuo marito può cambiare l'andamento della giornata e un inaspettato invito a pranzo ti fa precipitare a comprare una maglia nuova, perché andare a pranzo da sola con mio marito merita anche il piacere di indossare qualcosa di nuovo e mentre mi provo la mia nuova maglia e mi preparo frettolosamente per il mio tête a tête un solo pensiero mi frulla per la mente: ho un marito assolutamente meraviglioso!
E buon pranzo!

Un venerdì senza te

Dopo due venerdì passati in tua compagnia a fare belle passeggiate con shopping al mercato ecco che stamattina siamo tornate alla normale routine: tu a scuola io senza te.
Tu a dire la verità appena sveglia ci hai provato a dire che non volevi andare ma io anche se avrei avuto voglia di tenerti a casa non ho ceduto al mio desiderio e al tuo capriccio.
Ti abbiamo accompagnata insieme papà ed io, piuttosto presto e poi lui è andato a lavorare e io non ho rinunciato al mio giro al mercato.
Quando sono tornata a casa era ancora presto e sono andata a fare una bella passeggiata al parco con un'amica e i nostri cani così anche la tua Heidi è stata felice di godere di questa splendida mattina di sole. Poi dopo una rapida sosta sono passata dalla sarta per chiederle di sistemare un vestito che per me era troppo laborioso e quando sono rientrata a casa ho visto che era già ora di pranzo!
Eh già perchè quando c'è una bella giornata di sole il tempo sembra scorrere più veloce!
Però una cosa te la devo dire piccola donnina che in questo momento starai dipingendo i fogli e non solo quelli: mi manchi!

giovedì 12 marzo 2015

Tu cominci dal "boto"

Il "boto" per te e per tutta la nostra famiglia é la fossetta sul mento che io adoro ma non ho e che tu e papà invece avete. Il nome "boto" glielo hai dato tu quando eri piccola e ormai resta ufficialmente quello il suo nome anche perché non mi risulta che ne abbia un altro.
Il "boto" è sempre stata la mia passione e ho sempre sperato che la creatura che cresceva nella mia pancia l'avrebbe ereditato dal  suo papà, è il mio desiderio è stato esaudito. 
Anche a te il "boto" piace, sia il tuo che quello di tuo papà.
Ma la cosa che non immaginavo e che ho scoperto soltanto ieri sera è che tu quando fai un disegno dove c'è papà parti proprio dal "boto" che rappresenti come un ricciolino....
Certo che capisco che il "boto" faccia la differenza ma partire da lì mi sembra esagerato Alice...

Una doccia per due

La nostra nuova porta della doccia, da me fortemente voluta ci permette fantastiche docce insieme senza rischiare inutili e fastidiose infreddature con la tenda bagnata appiccicata alla pelle che già una volta mi hanno regalato una bella bronchite.
Oggi abbiamo sperimentato la nuova versione della doccia e devo dire che sono estremamente soddisfatta del risultato!
Tu quando hai iniziato non eri per niente convinta ma sono bastati pochi minuti di risate e spruzzi per creare un perfetto clima e non mi riferisco alla sola temperatura dell'ambiente.
Qualcosa mi dice che ripeteremo questa piacevole esperienza!

Ritorno al passato

Oggi dopo la tua lezione di danza come ti avevo promesso siamo andate al Centro Zaffiria e insieme a Irene e a tanti altri bambini fra cui un'altra Alice abbiamo imparato a costruire le girandole di carta colorata. Tu ti sei divertita e io ho fatto un tuffo nel passato a quando con te piccola frequentavo questo centro preoccupata che i bimbi più grandi non ti travolgessero con la loro esuberanza.
Ora tu sei fra quelli più grandi e posso abbassare l'attenzione e godermi questo spazio e questo tempo insieme in questo bel posto che la nostra cittadina mette a disposizione delle mamme e dei bambini.
E vediamo cosa impareremo le prossime volte!

Ordini per cena

Questa mattina mente ti mettevo il grembiule per andare a scuola tu mi hai fatto la solita domanda di rito che spesso ti sento fare, solo con diverse ore di anticipo: "cosa si mangia per cena?".
Poi mentre ti stavo per rispondere mi hai preceduta dicendomi: "perché non mangiamo la torta con le verdure e i würstel, quella che fai tu e che mi piace tanto?". Sentendo la tua richiesta mi sono stupita e ti ho subito risposto: "ma se ti piace Alice, perche mi hai sempre detto il contrario?". E tu sorridendo mi hai guardata e mi hai detto: "perché scerzavo!".
Io stasera ci riprovo ma te lo devo dire, non sono mica convinta...

mercoledì 11 marzo 2015

je suis ti timide

Nello shopping di oggi ti ho comprato una canotta che a me non piaceva  particolarmente ma che ero assolutamente certa che avrebbe incontrato il tuo gusto. Infatti avevo ragione! L'hai vista e fra tutte le cose hai subito concentrato la tua attenzione proprio su quella. Ti piaceva il disegno della bimba con il fiocco fra i capelli e il fiore in mano. Poi dopo un po' guardandola ti sei rabbuiata e mi hai subito detto "però è triste!". Effettivamente hai ragione, la bimba ha un'espressione che potrebbe sembrare triste, ma in realtà Alice sotto il disegno c'è scritto "je suis timide", questo significa che la bimba è solo un po' timida. Sei stata comunque molto brava ad aver notato l'espressione del viso di un disegno  appena accennato. 

Il primo amore non si scorda mai...

È bello vedere come nel tempo la scelta dei cartoni animati cambi a seconda delle passioni del momento.
Quando eri piccola guardavi La Casa di Topolino ma sinceramente era stata più una scelta nostra che tua. 
La tua prima vera passione è stata "Diego e Dora".
Poi la Peppa ha spazzato via qualsiasi rivale ed è diventata l'incontrastata sovrana della televisione e non solo...
Solo il saggio è tenero Daniel Tiger è riuscito a scalzarla e durante la scorsa estate se c'era un cartone che volevi vedere era proprio quello!
Ma ora anche l'epoca di Daniel è passata ed è arrivata quella di "Dora & Friends", dove Dora è sempre la stessa Dora di quando eri piccola, perché i primi amori non si scordano davvero mai!

martedì 10 marzo 2015

Denfricio per bambini

Per sbaglio oggi ho assaggiato uno dei tuoi dentifrici, uno di quelli per bambini che usavi prima di passare a quello uguale al nostro solo nella versione baby. Sono  rimasta praticamente disgustata da quello strano sapore di frutta che ti resta in bocca anche se cerchi di risciacquare con abbondante acqua. Ma è mai possibile che i dentifrici per bambini debbano per forza avere quel mix di sapori che un frullato in confronto non è niente? Capisco che tu sia passata a qualcosa di più neutro Alice...

Carpe diem

Buon proposito del mese di marzo: tenere in ordine il tuo armadio.
Abbandonata temporaneamente l'idea di fare la dieta ora ho deciso di impegnarmi nel tenere a posto il tuo armadio. L'impresa non è affatto facile considerata la mole di abiti che hai e la frequenza dei cambi ma io mi sto impegnando e per ora ho ottimi risultati e molta soddisfazione. 
Lo so Alice non sono credibile e tu pensi che non durerà.
Ehm... Anche io lo penso ma per ora mi godo il momento: carpe diem!

Il giusto compromesso

Non riesco a ricordare sei ti avevo già raccontato Alice di quella splendida gonna un po' frou frou è un po' country che io ho comprato qualche settimana fa pensando che sarebbe potuta essere il perfetto compromesso fra il tuo e il mio gusto. 
Bene oggi a distanza di un po' di tempo posso dire che ci avevo azzeccato!
Nonostante non sia fucsia, viola e nemmeno rosa, nonostante non abbia fiocchi, fiori o cuori e nemmeno principesse, fatine o personaggi rappresenta davvero l'incontro fra i nostri gusti.
La vaporosa balza in tulle blu riesce a farti incredibilmente dimenticare della presenza di una pettorina in jeans assolutamente identica a quella delle più classiche salopette che io adoro e tu no.
E a giudicare dal tuo entusiasmo ogni volta che la indossi posso tranquillamente affermare che mai un mio acquisto si è rivelato più azzeccato di questo!
Brava mamma Chiara, me lo dico da sola!

A volte ritornano...

Mi sveglio e vedendo uno splendido sole a darmi il buongiorno penso che oggi ho proprio voglia di farmi una passeggiata all'aperto, niente supermercati almeno non subito. Voglio approfittare di queste prime ore per andare al mercato che il martedì fanno in un paese qui vicino, uno dei miei mercati preferiti.
Amo i mercati Alice qualora tu ancora non lo avessi capito... 
Visto che tu sei andata a scuola con papà io posso uscire subito così da non impazzire per trovare un parcheggio. Alle nove sono già arrivata e la macchina è in una posizione assolutamente invidiabile! L'aria è fresca ma il sole illumina la giornata di primavera!
Fra le bancarelle trovo qualche "cosina" a cui è davvero impossibile resistere. Poi mi dirigo in un negozio e fra le varie cose ecco lì proprio quegli indimenticabili shorts a quadretti Bianchi e turchesi che mi piacevano tanto e che tu avevi sia durante la tua prima estate che nella seconda... Si li avevo comprati in due taglie diverse...
Li guardo e li rigiro fra le mani: sono proprio loro... soltanto che sono in una taglia decisamente più grande... proprio quella che porti adesso... 
Oh oh... Stai pensando anche tu quello che penso io Alice?
Presi! Perché a volte ritornano...

lunedì 9 marzo 2015

Un mondo tutto rosa!

I bambini sanno proprio vedere le cose con occhi diversi e quando tu oggi hai visto la nuova porta della doccia come prima cosa mi hai detto che sembrava "ploplio quella di un albelgo" e poi dopo averla osservata attentamente mi hai chiesto "perché non l'avevano fatta "losa"...
Certo che tu Alice il rosa lo metteresti davvero dappertutto!

Astinenza da caffè

Quando in una giornata di pre-primavera si rompe la macchina del caffè sopravvivere alle ore pomeridiane in piena crisi di astinenza da caffeina è davvero un'impresa difficile... Sembro davvero una drogata che si aggira per casa con l'aria devastata... Urge trovare una so,unzione nei prossimi dieci minuti, che ne dici Alice di continuare a disegnare più tardi e di andare a bere un caffè da qualche parte?

Sbagliando si impara

Tu Alice piangi se non riesci a fare qualcosa come vorresti e allora per consolarti ti dico che sbagliando si impara e poi rifletto attentamente sul senso di queste parole e capisco che é proprio così, nella vita bisogna davvero sbagliare per imparare e dagli errori si apprende molto di più che da tutto il resto... 
Tu mi ascolti e mi guardi perplessa e poco convinta ma so che un giorno ricorderai questo nostro discorso e capirai che avevo ragione.

Senza carrelllo

Ogni volta che vado al supermercato e decido di non prendere il carrello me ne pento amaramente! Mi ritrovo sempre a uscire carica  di enormi pacchi, spesso pesantissimi e mentre li porto faticosamente in macchina mi domando perché mi ostino  a farloe giuro che non l'ho ancora capito...
E anche oggi Alice ci sono caduta: sono entrata per comprare tre cose e ne ho comprate almeno tredici fra cui una pesantissima busta di arance e un voluminoso pacco di scootex...

Il tuo gusto

E poi mentre in un negozio sto scegliendo le culotte per te (eh si perché dopo la camicia da notte ora siamo alle culotte...) penso a quelle che sceglieresti tu e allora lascio quelle bellissime a fiorellini. He mi piacevano tanto e opto per quelle con i panda che sono certa riscuoteranno più successo vista la presenza di almeno un "personaggio".
Quando più tardi mi dirigo alle magliette resto indecisa fra una rosa con un grande cuore di paillettes davanti, una bianca con una farfalla sbrilluccicosa e un'altra bianca con davanti una stampa di un coniglietto con fiori in rilievo e brillantini. Nel dubbio decido di aspettare e di tornare a scegliere con te quelle che saranno le tue future T-shirts perché ormai tu hai il tuo gusto e credo che cercare di assecondarlo sia anche giusto.

Desigual fai da te

Oggi la nostra lavatrice ha raggiunto il top è non si è limitata a far scomparire uno/due calzettoni spaiandoli, come fa di solito ma ha esagerato restituendomi ben sette calzini tutti diversi fra di loro...
Dopo qualche istante di incredulità e dopo aver rigirato più volte il cestello mi sono rassegnata all'evidenza e sto sinceramente valutando l'idea di fare abbinamenti alternativi, tipo un calzino a righe  multicolor è uno blu a pois bianchi, in perfetto stile Desigual che a me piace tanto!
Tu che ne pensi, ci stai Alice? Eh si perché io sono la mente, la lavatrice il braccio ma tu ci devi mettere i piedi...

Due genitori di troppo

E poi svegliandoti stamattina sei subito venuta nella nostra camera e affacciandoti hai guardato papà e me con una strana faccetta che non riuscivo ad identificare. Poi ci hai spiegato che avevi avuto un incubo e ci hai raccontato che avevi sognato che c'erano due papà e due mamme uguali solo che due erano cattivi e due erano buoni.
Ora la domanda è l'incubo è perché i due genitori "aggiunti" erano cattivi o perché con il doppio dei genitori avevi il doppio delle regole e il doppio delle sgridate?

domenica 8 marzo 2015

Tu e Heidi

Siete cresciute insieme tu e Heidi e avete sempre avuto un bel rapporto ma ultimamente guardarvi insieme è veramente uno spettacolo! Tu che ti sei auto convinta che lei ascolta solo te e con la voce "impostata" cerco di darle ordini. Lei che teneramente fa quello che le chiedi e tu che osservandola fra le risate ci fai notare che è inutile che ci proviamo noi perché fa solo quello che dici tu.
E poi sei protettiva con lei, le sussurri paroline dolci, mi chiedi quali sono gli alimenti che non può mangiare, le dai tu le crocchette, le tiri la palla e le fai coccole mentre siete sul divano.
Certo è vero non mancano anche le scaramucce come quando ti arrabbi perché si mette fra te em a televisione impedendoti così di guardare i tuoi cartoni animati preferiti, ma del resto come dice il proverbio, l'amore non è bello se non è litigarselo...

Ricordi di quando ero bambina!

Mentre ti aspettavo fuori dalla piscina la mia attenzione è stata catturata da due bambini, un maschio e una femmina, che davanti alla vetrina del bar guardavano silenziosi le cose esposte. Poi ad un certo punto si è avvicinato il papà che gli ha chiesto cosa stessero facendo e loro in coro hanno risposto in coro: "abbiamo fame!".
Mi hanno fatto tenerezza e mi hanno ricordato com'era io da bambina, quando anche io andavo in piscina accompagnata dalla nonna Alba che all'uscita mi aspettava con un pacchetto di biscotti che ricordo come i più buoni in assoluto!
Anche quel papà ha sfamato i suoi bimbi accontentando quella che più che una fame secondo me era una "voglia" e i sorrisi dei suoi bimbi felici hanno contagiato non solo lui ma anche me.

Con gli occhi aperti

Non è servita l'esperienza di papà a convincerti ad andare sott'acqua con gli occhi aperti, non sono servite nemmeno le mie parole rassicuranti e i fashionissimi occhialini rosa, nulla ha potuto di più di aver visto il tuo amichetto Davide che stamattina in piscina infilava felice la testa sott'acqua.
E così dopo averlo guardato hai finalmente cominciato anche tu ad andare in immersione. 
Certo per ora tieni gli occhi chiusi e non ne vuoi sapere di provare co glimocchi aperti e gli occhiali ma è già un passo avanti!
E mentre io ti guardavo incredula e stupita attraverso il vetro, papà al tuo fianco ti osservava felice e orgoglioso!
Brava Alice!

Capelli pazzi

Ogni volta che mi taglio i capelli il secondo lavaggio post taglio é piuttosto traumatico perché i miei capelli reagiscono a scoppio ritardato e si "arrabbiano" creando un volume piuttosto insolito sulla mia testa e un volume in perfetto stile "mago G della galbusera" (so che tu Alice non sai di chi sto parlando ma ti farò vedere in internet un video così capirai chi é questo personaggio). Di solito però lo spiacevole inconveniente dura solo fino alla prima notte di sonno, dopo di che l'effetto "scossa elettrica" svanisce e finalmente io ritorno a potermi guardarmi nello specchio.
Ma non questa volta.
Quando stamattina sono passata davanti allo specchio ho subito visto un'immagine tutta arruffata e ho capito che qualcosa non era andato come al solito... Improbabili ricci incorniciano il mio viso che assomiglia sempre più a un enorme televisore a schermo piatto.
E mentre io cerco di capire come appiattire questa chioma leonina tu mi guardi estasiata e abbracciandomi mi dici "mamma sei bellissima" e io allora penso che quasi quasi resto così!
(Anche perché sinceramente non é che abbia molte alternative...)

sabato 7 marzo 2015

Aggirare l'ostacolo

E poi all'improvviso mentre ero a cena nella casa nuova di alcuni amici, di fronte a quelle pareti colorate che mai avrei pensato mi sarebbero potute piacere, ho incredibilmente pensato che erano assolutamente bellissime e perfette!
E ho capito così, guardando quei muri allegri e colorati che a volte siamo noi stessi a mettere degli ostacoli e dei limiti, siamo noi che partiamo già dicendo a noi stessi "questa cosa non fa per me", senza nemmeno  valutarla davvero.
E ho capito che a volte aggirare quegli ostacoli reali o virtuali sarebbe la soluzione più facile e ho capito che una parete colorata può fare la differenza e può insegnarti che forse nemmeno tu ti conosci come credevi e puoi ancora stupirti.


In equilbrio

Alla domanda di un'amica che oggi mi ha chiesto come stavo ho risposto "in equilibrio".
"In equilibrio", risposta perfetta, così sto e così mi sento in questo periodo.
Erail 23 di febbraio e sono passati quasi due mesi da quando avevo scritto un post che parlava proprio di questa sensazione di precarietà che ancora mi accompagna.
In equilibrio sopra una trave dallo spessore irregolare, che a tradimento si assottiglia mettendo a rischio la stabilità di tutto il castello che ho abilmente costruito sopra.
E come un'abile equilibrista continuo a camminare con passo fermo e deciso, perché fermarsi potrebbe addirittura essere più .

Disegni nelle nuvole

E poi in un tranquillo sabato di pre-primavera, papà ed io ci svegliamo e tu arrivi da noi ad allietarci l'inizio della giornata, come ogni mattina di ogni fine settimana. Mi dici che hai aspettato sveglia a letto perché volevo farci una sorpresa arrivando di sotto mentre preparavamo la colazione, ma in realtà nel week end nessuno di noi scende in cucina a preparare la colazione prima che tu ti sia svegliata. Ci piace aspettarti a letto, sentire il tuo letto che scricchiolar tre ti siedi, poi ascoltare i tuoi talloni tamburellare prima sul parquet, poi sul marmo e poi di nuovo sul parquet e vedere la tua faccia assonnata circondata dai capelli arruffati e quando finalmente arrivi fra di noi, sprofondare il naso nel tuo "odore di buono" che non ha nulla da invidiare a quello del pane appena sfornato.
Stamattina mentre papà era in bagno noi siamo rimaste a letto strette in un abbraccio a guardare il cielo attraverso la grande finestra sopra si noi.
E poi tu con la fantasia illimitata che solo i bambini hanno, hai cominciato a vedere splendidi disegni fra le nuvole... Ecco apparire un'incredibile e soffice Torre Eiffel che sembrava fatta di zucchero filato e poi il corpo di una farfalla, no, non tutta la farfalla, solo il suo corpo allungato (secondo me è sempre quella che prima per te era la torre Eiffel ma evito di fare domande...), e poi, mentre tu cercavi altre immagini in mezzo al bianco delle nuvole ecco che io ho incredibilmente cominciato a vedere con i tuoi occhi e ti giuro Alice che il corpo della farfalla mi è apparso nitido quasi in rilievo e perfettamente delineato in mezzo al bianco e all'azzurro del cielo che oggi ci ha davvero regalato uno splendido risveglio, pieno  di luce, di colore, di candore e di fantasia e sai che ti dico? Io a questa farfalla ora quasi quasi con la fantasia disegno anche le ali!



venerdì 6 marzo 2015

Attimi di terrore...

Tu scendi le scale mentre io di sopra giunta al termine di un'altra giornata finisco di mettermi comoda. So che di sotto ho lasciato il ragù sul fuoco ma è sul fornello dietro e poi tu sei grande e sai che non bisogna avvicinarsi al fuoco. In ogni caso per non correre rischi inutili io te l'ho ricordato prima di autorizzarti ad andare giù da sola.
Sei quasi arrivata all'ultimo scalino quando sento un tuo urlo di puro terrore! 
"MAAAMMAAA!" E quelle "A" gridate dalla tua voce spaventata sembrano ancora più lunghe...
Mi precipito di sotto pensando che come minimo abbia preso fuoco la casa e l'unica cosa a cui riesco a pensare in quel momento e metterci in salvo tutti tu, io e Heidi. Poi mi domanderò come è potuto succedere...
Arrivo giù subito, col cuore in gola e il cuore che sembra dover schizzar fuori dal petto.
Una rapida occhiata è sufficiente per capire che non c'è nessun incendio.
Tutto tranquillo.
Il ragù a fuoco lento sul fornello verso la parete rimanda un profumo che sicuramente era arrivato anche al piano di sopra, ma nella foga degli eventi non so come non lo avevo percepito. Dall'odore non si è nemmeno attaccato alla pentola.
Heidi pigramente affacciata dalla spalliera del divano ti guarda perplessa con la chiara espressione di chi si domanda cosa caspita ci sia da urlare...
Anche io sinceramente me lo sto chiedendo mentre ti guardo che sei paralizzata sull'ultimo scalino.
È solo a quel punto che tu tremante indicando il pavimento davanti a te esclami: "AIUTO! C'È UN LAGNO!"
Perché i ragni anche se iniziano con la "L" per te sono comunque esseri spaventosi...
A giudicare dal putiferio che hai fatto per un minuscolo e innocuo ragno, nemmeno lontani parente delle Vedove Nere, mi viene il sospetto fondato che tu Alice sia "leggermente" aracnofobica...