lunedì 30 novembre 2015

Il momento della verità

Ho aspettato dodici mesi per sapere come sto, per essere certa che il mio nemico non sia tornato a trovarmi.
Fra una settimana a quest'ora lo saprò.
Sta per iniziare il periodo più duro di tutto l'anno...
Il momento della verità è arrivato.
Saranno tre giorni intensi e faticosi... e segneranno l'inizio o la fine...


Lavoretti di Natale


Qualche collanina di perle colorate, un alberello sbrilluccicoso, un portachiavi, alcuni orsetti di pastadi sale, un paio di ghirlande divertenti, qualche magnete alternativo...
Un po' a rallentatore ma anche quest'anno qualche lavoretto di Natale lo stiamo facendo... Chissà se li faremo per tutti... la vedo difficile perchè ogni cosa che fai la vuoi tenere per te...

Non andrai a Masterchef

Tropo schizzinosa per fare la cuoca.
In cucina ti piace aiutarmi ma ci sono troppe cose che ti fanno schifo per diventare una piccola cui china.
Mescoli i cavoli con il naso tappato perché puzzano, non vuoi aprire le uova perché ti sporchi le mani e nemmeno mettere lo zucchero a velo sui dolci, perché poi ti appiccichi le dita...
Ok troverai qualcos'altro da fare anche se tu da un po' di tempo continui a dire che vuoi fare solo la casalinga come la mamma...

Libero sfogo

Cammino in questo spazio e in questo tempo con la consapevolezza di chi sa perfettamente che potrebbero essere gli ultimi giorni di tregua prima della tempesta.
Oggi è il giorno sospeso nel tempo, è il giorno che non c'è, è il giorno a metà fra quello che è e quello che sarà, fra quello che è stato e quello che potrebbe essere, fra quello che avrei voluto che fosse e quello che non sarà, fra quello che vorrei e quello che vorrei che non fosse mai.
Oggi è il giorno in cui vorrei solo avere accanto due braccia sconosciute, che senza nessun coinvolgimento emotivo abbracciassero me e le mie paure, asciugassero le mie lacrime e sussultassero con i miei singhiozzi. Vorrei qualcuno qui con me che senza fare domande e senza per forza cercare risposte, mi lasciasse finalmente piangere.
Oggi è il giorno delle domande, della paura e dell'attesa. 
Oggi è il giorno in cui vorrei solo piangere senza preoccuparmi delle conseguenze... Senza pensare a chi senza sapere cosa dire o fare, soffre per le mie lacrime e cerca inutilmente di consolare il mio pianto.

La mamma che hai

Sono una mamma presente, forse anche troppo. 
Sono sicuramente una mamma impegnativa e complicata. 
Sono una mamma  che si arrabbia, ma non lo fa quasi mai per davvero anche se in quel "quasi" ci sono tutti i momenti più difficili.
Sono una mamma che scrive e che racconta e dice tutto, ma poi piange in silenzio, da sola, nascosta dietro allo schermo di un computer... perche nessuno vuole vederla piangere davvero...
Sono una mamma diversa, che mentre le altre vanno a fare shopping o al centro estetico, deve pensare che è passato un altro anno e fare i conti con quel cancro che ha deciso di andare proprio nella sua parotide e allora incvece di un giro dal parrucchiere, deve pianificare le sue visite di controllo per sapere se avrà ancora la fortuna e il privilegio di veder crescere sua figlia o se dovrà trovare il modo e soprattutto il coraggio di salutarti.
Sono una mamma insicura, che ha paura di non essere mai abbastanza eche nel tentativo di fare meglio o di più spesso si sbaglia.
Sono una mamma che forse in mezzo a tutto questo riesce anche a volte ad essere una brava mamma, ma non ci crederà mai fino in fondo...

Solo grazie

Quando tua zia ha iniziato la consueta caccia a tesoro della malattie non l'ho interrotta. Stavo cucinando e ho pensato che forse anche lei dovesse sfogarsi e ho sperato che dopo una panoramica su tutti i probabili tipi di cancro che potrebbe avere ipoteticamente mia madre si sarebbe fermata, sopratttto dopo che le avevo già fatto notare che noi non siamo medici e non abbiamo competenze per fare questo genere di diagnosi. 
E lei si è fermata dopo aver parlato di un rischio di metastasi al pancreas e di un probabile cancro alle ossa,si è fermata sì, ma poi è passata a raccontare del cancro del cane dello zio... Anche se si è giustificata dicendo che lei però non ha mai usato la parola "cancro" e nemmeno "tumore" ha solo parlato di diagnosi infausta e di "una massa"... Eh già perchè io se non dici la parola tumore non ho capito a cosa stai girando attorno...
Poi ha smesso anche di parlare di quello ed è passata a degli strani sintomi che mi ha rassicurata "non le stanno facendo pensare al peggio"...
Grazie.
Grazie per avermi ricordato che il peggio è toccato a me.
Grazie per aver capito esattamente il senso delle mie parole quando più volte in passato ti ho detto che ascoltare discorsi sul cancro mi fa male.
Grazie per avermi parlato di cancro in tutta la nostra breve ma intensa e soprattutto per me devastante telefonata.
Grazie per questa panoramica  sulle malattie che sicuramente alla vigilia dei miei controlli più importanti mi fa bene allo spirito e mi dà la giusta carica per affrontare questa settimana.
Grazie perchè a distruggere il mio castello di carta ancora una volta c'è sempre e solo la mia famiglia di origine e a rimettere insieme i pezzi c'è sempre e solo lui, mio marito.
Solo grazie. 

domenica 29 novembre 2015

Domenica relax

Una perfetta domenica all'insegna del relax. Tu Alice almeno hai fatto un po' di attività sportiva nuotando un'oretta con papà ma io nemmeno quella... 
Nel pomeriggio abbiamo preparato un grande villaggio playmobil che ha sostituito l'idea iniziale di andare a cinema.
Ora ci prepariamo alla serata che conclude questo perfetto week end relax che precede la settimana più difficile dell'anno...

sabato 28 novembre 2015

Semplicemente sabato

Sempicemente sabato.
In mattinata giro al mercato con una bella giornata di sole che fa davvero venire voglia di stare all'aria aperta. Pomeriggio spesa resipirando un'intensa aria di Natale e serata casalinga. 
Quando prima di cena ho indossato il pigiama ho pensato che il mio concetto di famiglia, di casa, di relax è esattamente questo: non dover per forza uscire perchè è sabato sera.


venerdì 27 novembre 2015

Giorni

E poi Alice, ci sono giorni che iniziano solo per dovere e ti senti estranea al mondo e alla tua stessa vita, e ti sembra che nulla ti appartenga e vorresti solo aprire gli occhi e scoprire che è stato solo un incubo e invece ti ritrovi a percorrere questa vita nell'unica direzione che ti è concessa...

giovedì 26 novembre 2015

Persone diverse

Spesso in questi ultimi anni mi sono ritrovata a lamentarmi e a brontolare per come si sono trasformati  i miei genitori. 
Spesso mi sono sentita dire che quando non ci saranno più li piangerò e rimpiangerò.
Ma la verità è che io li piango e li rimpiango già ora.
Mi manca mia madre, mi manca quella complicità che non c'era sempre anzi era difficile da creare per il suo carattere spigoloso e austero, ma quando c'era mi faceva sentire in paradiso. Mi manca vederla seduta alla macchina da cucire e leggere nei suoi occhi la felicità quando indossavo i vestiti fatti da lei. Mi manca mangiare le sue cotolette che forse a pensarci bene sono anche uguali allle mie, ma non sono le sue e quindi mi piacciono di meno...
Mi manca mio padre, mi manca quella complicità che avevamo praticamente sempre, mi mancano i pomeriggi io e lui, le nostre uscite tanto per stare insieme e e il suo essere bambino come me. Mi manca osservarlo mentre di domenica mattina si prepara per uscire elegante e profumato e per me ancora oggi quando lo ricordo così è l'uomo più bello che io abbia mai visto. Mi manca vederlo mangiare con gusto le cose che da grande a volte gli preparavo da mangiare.
Mia madre e mio padre mi mancano terribilmente  e certe volte la loro assenza è un dolore che mi togie il fiato.
Ma le persone che vado a trovare e con cui cerco inutilmente di instaurare un rapporto non sono mia madre e mio padre, non sono quelli che io ricordo non sono quelli che mi mancano: Non sono loro... sono persone diverse.

Sorprese che non lo sono

Anche questo Natale sono alla ricerca della sorpresa perfetta per papà.
Anche questo Natale temo che non ci riuscirò.
Ho provato oggi a comprare la sorpresa che avevo immaginato, ma per una strana concgiunzione astrale mi sono trovata a dover fare i conti con un problemma di connessione coi terminali della banca e pagare si è rivelato impossibile. L'unico modo per riuscire a farlo sarebbe stato pagare con la sua carta di credito ma poi che sorpresa sarebbe stata? 
Anche quest'anno riuscire a fare una sorpresa a papà è un'impresa impossibile.

mercoledì 25 novembre 2015

Caro Babbo Natale vorrei...

Oggi si è improvvisamente manifestata la necessità di scrivere la lettera a Babbo Natale perchè avevamo bisogno di fermare i desideri che continuavano a moltiplicarsi e modificarsi pericolosamente. Tu dettavi io scrivwevo. Sopo l'introduzione classica "Cao Babbo Natale..." mi sono rifiutata di scrivere "sono stata sempre molto brava" e sono direttamente passata alle richieste che sono state tante, sicuramente troppe e anche di più di quelle che mi aspettavo... 
Ora almeno non potremo fare aggiunte e variazioni...

martedì 24 novembre 2015

Paprika

Finalmente stasera mangerai il pollo alla paprika che mi chiedi insistentemente da tre giorni e che ora che non hai più l'afta posso finalmente farti.
Lo so non è un sapore che di solito piace ai bimbi ma tu non sei una bimba come gli altri e si nota anche nelle piccole cose.
E se ti piace la paprika: che paprika sia!

Un martedì che sembra lunedì

Un martedì mattina che ha tutto il sapore del lunedì.
Tante cose da fare mi aspettano accumulate nel fine settimana e nella giornata di ieri che è stata decisamente fuori dal comune. Il tuo vaccino mi ha stressato come poche cose ma per fortuna che papà con le sue spalle forti è riuscito a reggere entrambi gli animi. Il tuo che eri giustamente spaventata e il mio che li ho vissuti con la consapevolezza che dei rischi ci sono.
Una notte insonne ha preceduto il giorno "x" che  è finalmente arrivato in fondo lasciando il posto a una grande stanchezza, a uno strascico di ansia e a tanti pensieri.
Ora vediamo come sarà questo che si delinea già come uno strano martedì, iniziato senza  accompagnarti a scuola in attesa del tecnico della caldaia.

domenica 22 novembre 2015

Tossi

Prima di diventare genitori la tosse è semplicemente tosse. 
Quando hai un figlio imoari ha percepire la netta differenza fra la tosse secca e la tosse grassa. La tosse secca è più ericolosa, almeno lo è per noi. La tosse grassa è di solito la fase finale di quella secca.
Si gestiscono e si curano in modi diversi e sono indicatori di problemi diversi.
Basta un solo colpo di tose e una madre  unpapà attenti sanno capire di che tipo di tosse si tratta e automaticamente identificano lo sciroppo più adatto.
Ma la tosse grassa o secca che sia farà comunque il suo corso e terrà svegli genitori e figli...

sabato 21 novembre 2015

Io sono così


Io sono così.
Con i miei spigoli appuntiti e il mio cuore grande, con le mie serate in catalessi sul divano e le mie notti insonni con gli occhi spalancati sul cellulare, con la paura di vederti crescere troppo in fretta e il terrore di non avere l'opportunità di poterlo fare, con tante idee raggomitolate nella mente e troppo poco tempo per realizzarle, con la voglia di chiudere gli occhi ed essere per un giorno di nuovo soltanto figlia e con la gratitudine nel cuore per aver vissuto almeno una volta il dono di diventare madre, con la paura sempre in una tasca e il coraggio nell'altra con il timore di cosa ci sarà domani e la voglia di scoprirlo... 
Tante sfaccettature che rendono spesso difficile anche per me la convivenza con me stessa e allora mi ritrovo alle due di notte sveglia a rigirarmi nel letto...

venerdì 20 novembre 2015

E’ proprio un Natale di Famiglia!!!



Preceduto da una lunga, complicata ed estremamente faticosa fase di progettazione, il nostro magico Villaggio di Natale è finalmente giunto al termine e quest'anno, oltre ad essersi notevolmente allargato in numero di pezzi e in spazio, ha aperto i battenti con netto anticipo rispetto al solito e alle festività. 
Certo che finire il villaggio prima di avere iniziato il cambio armadio la dice lunga…
Dopo aver trascorso buona parte del pomeriggio a sagomare e incidere i grandi fogli di polistirolo che avevamo comprato in due tranche, sabato e domenica, e dopo averli posizionati e ricoperti col "manto nevoso", sono finalmente potuta passare alla più appagante fase creativa, posizionando in mezzo ai monti e nella grande piazza, le casette, gli alberi e i protagonisti. Oggi con la tua preziosa collaborazione che hai sparso i sassi e spolverato la neve abbiamo finalmente finito il lavoro, non prima di un oneroso ma necessario acquisto di altri personaggi e di piccoli ma fondamentali dettagli.
Eccolo qui raccontato perché rimanga a ricordarci per tutto l’anno la magia del Natale… 

Sovrastate da un cielo stellato e da un paesaggio stilizzato, le imponenti montagne innevate si ergono sul fondo della vallata e incorniciano il nostro grande Villaggio di Natale che così sembra quasi abbracciato e protetto.
Guardandolo si può subito notare in alto a sinistra, in primo piano, il bambino che trasporta fiero su un piccolo slittino il suo bel pupazzetto di neve appena fatto. Sta passando proprio davanti all'ingresso del giardino dell'accogliente rifugio per gli sciatori, dove al suo interno si vede chiaramente qualcuno che è seduto a tavola e si sta godendo il calduccio, rifocillandosi dopo una bella mattinata di sci in mezzo ai monti. Il bimbo, tutto intento a non far cadere la sua preziosa ma fragile creazione di neve, cammina impettito e non si accorge nemmeno dei due fidanzatini, che approfittando dell'atmosfera natalizia e del romantico paesaggio che li circonda, hanno pensato di fermarsi proprio sotto l’arco di legno bianco per darsi un bacio prima di entrare.
Dall'altra parte della staccionata dipinta di bianco ed elegantemente decorata dalle ghirlande infiocchettate, ecco che si avvicina lentamente uno sciatore. Cammina con gli sci rossi sulla spalla e si avvia verso l’ingresso con passo deciso e fiducioso, certo di trovare dentro al rifugio un posto dove fermarsi per riprendere fiato e magari gustare qualche piatto tipico delle zone di montagna.
All'interno del giardino, oltre al rifugio e a qualche abete innevato, c'è anche un bel cane che, fermo dentro la sua cuccia in perfetto stile natalizio, fa la guardia e vigila la situazione con uno sguardo pigro ma non per questo meno attento e curioso.
Poco distante ecco arrivare uno sciatore che dopo aver ripreso gli sci dal deposito, è pronto a ricominciare la discesa sulle piste perfettamente innevate. Ma non è il primo oggi pomeriggio ad aver avuto questa idea: è stato preceduto da alcune persone che stanno già scendendo davanti a lui. C’è una sciatrice che dentro la sua calda tutona rosa si sta cimentando in quella che per lei è prima discesa della giornata, più avanti ecco un giovane snowboardista intento a restare in equilibrio, che si allena in previsione delle gare del week end con gli amici e a fondo pista, troviamo un papà che approfittando di qualche ora libera, sta pazientemente insegnando a sciare al suo bimbo, che si affida fiducioso alle sue mani sicure e rassicuranti.
Giusto lì accanto alla discesa, proprio davanti a una montagna leggermente innevata, continua a girare la grande ruota panoramica illuminata, che domina la scena. Ai suoi piedi alcuni bambini aspettano che si fermi per salire, e gli altri che hanno già finito i giri a loro disposizione, sono seduti sulla panchina proprio sotto la ruota e fanno merenda. Chiacchierano e si consolano con i dolcetti caldi appena sfornati dal carretto che continua a spargere nell'aria tutto intorno un intenso profumo, al quale è davvero difficile riuscire a resistere. Ma ecco sopraggiungere due bimbe che ridono felici, con le mani già troppo cariche di doni e leccornie per fermarsi a comprare qualcos'altro e concentrate nei loro discorsi, non si sono nemmeno accorte che il fratellino più piccolo si è fermato più indietro. Non riesce proprio ad allontanarsi da quel carretto pieno di dolcetti e se ne sta immobile davanti al signore baffuto dietro al bancone, cercando di intenerirlo per convincerlo a fargli assaggiare almeno un pezzetto della sua invogliante produzione.
Spostando lo sguardo vediamo vicino alla ruota un signore volenteroso in cima ad una scala, che sta cercando di riaccendere un lampione, che a quanto pare oggi non ne vuole proprio sapere di funzionare.
Guardando poco più in là vediamo due bimbi che stanno passando lungo la stradina bianca di neve cercando di trasportare a casa il loro alberello di Natale e per fare meno fatica, hanno pensato di caricarlo sullo slittino.
A due passi di distanza ecco che il ragazzo dei giornali richiama l'attenzione dei passanti per vendere qualche copia in più e poco più avanti un papà che in quel momento stava trainando il bimbo sugli sci, si gira attirato dalle urla del giovane e intraprendente giornalaio.
Sopra la ruota proprio accanto al rifugio, troviamo un altopiano roccioso che sembra il palcoscenico perfetto per i due grandi pupazzi di neve che qualcuno nella fredda notte, ha scolpito nel ghiaccio in mezzo ai lampioni. Questa sembra essere senza dubbio la zona più fredda di tutta la montagna, dove il vento non smette mai di sibilare in mezzo agli alberi e raggela l'aria. Solo un papà innamorato di suo figlio può affrontare queste gelide temperature, per accontentarlo e appagare il suo desiderio di vedere lo spettacolo della valle illuminata dall'alto. Dopo averlo imbacuccato con cura, lo ha caricato sul carretto di legno insieme al suo inseparabile cagnolino, e si sono fermati prima a vedere i pupazzi di neve e ora aspettano sulla cima della montagna con lo sguardo fisso sul grande albero ancora spento, attendendo pazientemente che si accenda.
Più avanti in mezzo alle montagne ecco incredibilmente spuntare fra gli alberi un buffo intruso... Sembrerebbe davvero uno gnomo che si affaccia da dietro a un lampione per spiare timido e curioso, il lontano villaggio dei grandi umani...
Accanto allo gnomo, non poteva non sorgere il negozio dei giocattoli di Babbo Natale dove tutti i folletti sono in fermento e continuano a spostare e a preparare pacchi e pacchetti, svolgendo un lavoro frenetico e senza sosta.
Lungo il sentiero in mezzo ai monti e agli abeti innevati, appare improvvisamente la grande slitta di babbo Natale. Eccola proprio in mezzo alla scena, illuminata dalla flebile luce dei lampioni, già pronta alla notte e al viaggio più importante di tutto l'anno. Mentre i suoi aiutanti lavorano, lui, il grande protagonista vestito di rosso, inforca gli occhiali e dopo essersi accarezzato la barba candida, controlla scrupolosamente la lunga lista, prima di salire a bordo per partire a portare i doni a tutti i bimbi bravi del mondo.
Alle sue spalle un piccolo Elfo aiutante sta controllando la buchetta della posta, sotto la quale un pupazzo di neve sembra proprio vigilare il suo lavoro. Col suo buffo cappello e le scarpette con i campanelli nelle punte, il giovane Elfo è uscito a prendere le ultime lettere arrivate appena in tempo, scritte forse da qualche bimbo un po’ in ritardo, mentre dentro la casa nel frattempo gli altri elfi sono affaccendati e riempiono i piccoli vagoni colorati di bambole, orsacchiotti e doni ogni tipo.
Alle loro spalle il villaggio pare disegnato dalle abili mani di un pittore, mentre in lontananza le imponenti cime imbiancate, si preparano a rischiarare il buio della notte che sta sopraggiungendo.
Ai piedi della grande montagna ecco la casa dove la famiglia si sta preparando a festeggiare.
C'è la nonna che in giardino con la scusa di spazzare via la neve dalle scale, osserva la sua nipotina che in alto, sorretta dalle forti braccia del papà mette il puntale sulla cima del suo albero, sotto lo sguardo vigile e felice della mamma, che è già pronta con un cesto pieno di doni. Nel laghetto ghiacciato poco distante, la zia e il nipotino pattinano mentre i due cuginetti scivolano con lo slittino in una discesa improvvisata ma perfetta. La bambina invece è troppo pigra e infreddolita per gli sport invernali e ha preferito restare a costruire da sola il suo pupazzo di neve. Dopo avergli fatto le braccia con due rami, ora sta controllando quanto è altro mettendosi accanto a lui. Lo guarda soddisfatta e pensa “certo che col cilindro del nonno e la sciarpa del Vicenza calcio presa di nascosto dal cassetto del comodino di papà, è davvero elegante il mio pupazzo...”.
Proprio ai suoi piedi, un timido fiumiciattolo continua coraggiosamente a scorrere in mezzo alla neve e al ghiaccio, scavandosi un percorso fra i sassi fino al laghetto, ormai quasi completamente ghiacciato. Accanto al piccolo fiume in mezzo agli alberi spogli ecco la giostra dei bambini che con le loro risate hanno attirato una giovane lepre e un piccolo scoiattolino curioso, che nemmeno la presenza del cane di famiglia scappato dal recinto, è riuscito a spaventare.
Davanti alla giostra su una collinetta innevata, un coro Gospel intanto intona i canti preparandosi per lo spettacolo della notte di Natale.
Poco più avanti la ragazza infreddolita dentro al suo cappottino rosso, spinge faticosamente sul ponticello di pietra leggermente ghiacciato, la sua bicicletta blu col cesto pieno di doni e da portare a casa.
Ma ecco che l'arrivo del treno che gira in mezzo al villaggio rompe la magica quiete e mentre sulla galleria fra gli alberi si erge la casa degli orsetti, in mezzo alla ferrovia troneggia la grande pista di ghiaccio dove i pattinatori si esibiscono in allegre e divertenti acrobazie, mentre il solito ritardatario è ancora seduto sulla panchina a bordo pista che si allaccia frettolosamente i pattini per raggiungere i suoi amici.
Tutto intorno la città brulica di gente che passeggia lungo il sentiero.
Ci sono i due amici che chiacchierano seduti sul dondolo al riparo sotto l'allegra tettoia a righe bianche e rosse. E poi c'è il ragazzo che prima di tornare a casa si é fermato a comprare i regali per i suoi amici e ora è talmente carico di pacchi, che non riesce nemmeno più a vedere dove mette i piedi. Ma ecco sopraggiungere in senso opposto di fronte a lui una ragazza che avvolta nel suo eccentrico cappotto azzurro cammina a passo veloce con in mano una pericolosa e barcollante pila di libri che ahimè, le impedisce la visione... Ancora qualche passo e si scontrerà inevitabilmente col giovane pieno di pacchetti e  chissà forse da questo incontro scontro scoccherà la scintilla e il loro regalo sarà un nuovo amore.
Un po’ più in là una signora elegante con in mano un pacchetto e una busta, cammina insieme al suo cagnolino bianco sul sentiero sassoso che spunta in mezzo alla neve candida, mentre poco più avanti la mamma furba spinge il suo bimbo dentro a un passeggino speciale per la neve, che invece delle ruote ha il fondo di uno slittino.
Lì accanto possiamo vedere un'altra giovane mamma mentre aiuta suo figlio a trasportare i pattini. Lo tiene per mano e intanto si sta facendo raccontare se si è divertito sulla pista di ghiaccio insieme ai suoi amici.
Al di là dei binari ecco finalmente si apre la grande piazza con al centro l’abete decorato e illuminato e intorno la staccionata bianca arricchita dalle ghirlande natalizia. Le persone al suo interno passeggiano allegre fra le bancarelle e i chioschetti illuminati e nell’aria si respira una piacevole atmosfera di festa.
Nel primo chiosco pieno di decorazioni natalizie e addobbi vediamo subito affacciate una bimba con la sua mamma che guardano tutto cercando di scegliere cosa comprare.
Accanto al chiosco lì vicino una signora prepara delle belle ghirlande che poi infiocchetterà con abilità e esperienza e suo marito venderà lì accanto. I passanti si avvicinano le guardano incuriositi e portano via quelle più belle. Ora ci sono un bimbo con sua zia che con complicità scelgono quella più adatta da regalare alla mamma.
Un po’ più avanti quasi davanti al grande albero, un bimbo felice ha appena comprato una bella ghirlanda, ma è troppo grande per lui e allora scivola e ride felice in mezzo alla neve.
Dall’altra parte in una fontanella quasi completamente ghiacciata due uccellini cercano un po’ di acqua da bere. Lì vicino tre ragazzi seduti sulla panchina su un cumulo di neve chiacchierano, mentre un ragazzino lì accanto ha comprato una scatola di decorazioni di Natale e ora sta aspettando il suo bel pacchetto.
Nel chiosco lì vicino decorato da un grande fiocco di neve luminoso il padrone aspetta nuovi clienti interessati ai suoi buffi pupazzi di neve di polistirolo e ai suoi alberelli di Natale.
Ma ecco sopraggiungere da un lato un papà che sta trasportando un pesante albero mentre sua moglie e sua figlia camminano davanti a lui con qualche pacchetto in mano. Rallentano e guardano con discrezione e un pizzico di emozione una giovane coppia di sposi che sotto lo sguardo della loro bimba si scambia un romantico bacio proprio ai piedi dell’albero che ora finalmente si è acceso! E’ proprio un Natale di Famiglia!!!

Una perfetta cartina al tornasole

Il blog è una perfetta cartina al tornasole, in grado di rilevare non ilmio livelli di acidità (o forse anche quello) ma il mio equilibrio psicofisico. 
Quando io ho la mente ordinata e puntuale anche il blog lo è, quando invece attraverso fasi turbolente il blog viene subito trascurato e appare confuso, postdatato e rallentato: praticamente un caos.
Proprio come in quete ultime settimane che per una serie di motivi il mio blog è sempre in cima ai miei pensieri ma non è mai la prima cosa da fare. Perchè anche trovare il tempo, la serenità e la calma di raccogliere le idee e raccontare la nostra vita,non è sempre così facile... anzi, non lo è mai.
Forse questo è il segnale che è arrivato il momento di chiudere un capitolo della mia vita durato oltre cinque anni, quasi sei... già credo che dovrei davvero prendere in considerazione seriamente questa ipotesi... e lasciare in chi mi ha seguito, il ricordo di un blog ordinato, aggiornato e preciso...

Ora lo riconosco!

Le gite dalla pediatra a giorni alteri, la tosse come sottofondo dei miei pomeriggi e dellemie serate, la mia organizzazione delle giornate che viene modificata ogni volta dal fatto che tu "è meglio se stai a casa", i granuli che scandiscono i diversi momenti della giornata, il naso da soffiare, i fazzoletti sparsi ovunque, il termometro fermo sul tavolo perchè se lo metto via poi sono sicura di doverlo prendere, l'aerosol che ho appena messo via ma soltanto perchè su di te ha effetti peggiorativi...
E' arrivato il periodo invernale: ora lo riconosco!

Conigli per orsi...

Dopo essermi rassegnata al fatto che tu gli orsi proprioli detesti e dopo aver messo in vendita gran parte del mio "parco orsi", ora sono arrivata addiritturaa sosituirli con l'acquisto di teneri coniglietti... Del resto non avevo molte alternative, tu piuttosto chevedere unorsetto disegnato preferisci qualsiasi altro tipo di animale, dall'ippopotamo alla giraffa, purche non abbia le sembianze di un orsetto...

giovedì 19 novembre 2015

Un compleanno difficile

Un compleanno difficile quello dove ti ho accompagnata oggi, un compleanno dal quale sono dovuta letteralmente scappare perchè tu e le tue amichette che mi erano state affidate eravate a disagio. 
Un compeanno dove ho visto le bimbe annoiarsi e piangere  invece di giocare e ridere.
E così oggi prima dell'arrivo della torta noi abbiamo abbandonato la festa e per fortuna non abbiamo nemmeno persola scarpetta di vetro e non siamo dovute tornare indietro...

La tazza bluissima!!!

La tazza bluissima che ho visto per caso in una foto mi piace da matti. Mi piace l'intenso colore blu che risalta subito, mi piace il paesaggio che disegnato sul fondo mi fa immediatamente fare un tuffo nell'atmosfera natalizia, mi piace la dimensione, mi piace la forma, mi piace proprio! 
Lo so Alice che in questa casa siao assolutamente strapieni di tutto, che abbiamo un eccesso di "natalerie", che abbiamo un eccesso di tazze... ma che ci posso fare se di fronte a certe cose io non mi iresco a trattenere? 
Mettiamola così a papà poteva andare peggio: meglio una tazza che un anello di Bulgari però, non credi?

Il "peso" dei soldi

Oggi ho scoperto che tu Alice misuri il peso dei soldi in base al peso specifico che hanno.
Quindi per te una moneta da due euro vale di più di una da uno e una da venti centesimi di meno di una da cinquanta. E in effetti è così.
Peccato che se metto nel tuo salvadanaio una banconota da cinque euro tu ti lamenti perchè "così pesa meno"...
Ecco Alice diciamo che forse il tuo concetto di valore del denaro va un pochino "riassestato"..

mercoledì 18 novembre 2015

Una serata da dimenticare

Una serata che avrebbe dovuto aiutarmi a capire come essere una madre migliore, una serata nella quale mi sono trovata a pensare che o sto sbagliando tutto o forse ero nel posto sbagliato, una serata noiosa, eterna e assurda dove non credo di aver sentito nemmeno un'idea che condividevo almeno in parte...
Vebbè io ci ho provato, però non credo sinceramente ritenterò questa esperienza...

Cose da casa

Dopo aver archiviato e conservato per anni i miei orsetti è arrivato il momento di crescere e disfarmene. Così oggi siamo andate insieme a Ravenna e abbiamo cominciato a svuotare il garage. Poi abbiamo caricato tutto in macchina e una volta a casa mi sono messa ad aprire i pacchi e i pacchetti che giacevano sepolti uno sull'altro dentro gli enormi scatoloni. 
Ogni oggetto un ricordo, ogni cosa un viaggio nel passato.
La mia bellissima e indimentcabile casetta di bologna, le cene con le amiche, la grande camera piena di oggetti che avevano il preciso scopo di farmi sentire meno sola... tanti pezzi di vita che mi passavano fra le mani.
E tu che guardavi le cose piuttosto annoiata dal fatto che avessero tutte a che fare con gli orsi e di fronte ai pochi oggetti che hai apprezzato mi hai sempre chiesto se si poteva togliere l'orsetto...
Una piccola parte di me è stata messa all'asta oggi, ma ancora troppecose sono ferme in quel garage easpettano solo di trovare un nuovo padrone che sappia amrle come io ho fatto fino ad oggi...

Un personaggio mancante


Approfittando della tua assenza e della mia libertà di azione oggi mentre facevo la spesa ho deciso di comprare quel personaggio che  te proprio non piaceva e così quando ho ritrovato la signora stretta nel suo bel cappottino aURRO, con la pila di libri in mano in equilibrio precario, non ho saputo resistere e l'ho presa. Poi una volta a casa l'ho messa nel villaggio a completare la storia di quest'anno. Più tardi quando sei rientrata da scuola non mi sono ricordata di dirti nulla, ma non c'è stato bisogno perché tu te ne sei accorta subito, Hai acceso il villaggio e poi sei corsa a dirmi che avevamo fatto bene a non comprarla perché l'avevamo già. Solo a quel punto ti ho rivelato il mio piccolo segreto..
Ora mi manca solo la signora col cane...

La notte è senza tempo

Quando ti ritrovi nella notte a guardare oltre il vetro il cielo sopra di te, con gli occhi fissi nel vuoto, ti stupisci che a volte nel buio è più facile riuscire a vedere tutto con più chiarezza.
Ti accorgi così che la notte non ha tempo.
Puoi rallentare i pensieri fino a dissipare la nebbia  e puoi finalmente respirare a fondo, con calma.
Non c'è nessuna fretta, il giorno è ancora lontano e arriverà fra molte ore.
Non ci sono cose da fare o scadenze da rispettare prima del suono della sveglia. 
La notte è solo tua e tutta tua e puoi riempirla di mostri spaventosi o di sogni romantici sei tu che scegli e puoi anche confonderla solo con tutti i pensieri che di giorno si ammassano in un incomprensibile gomitolo nella tua mente.
Forse dovrei dormire.
So che domani quando sarò stanca me ne pentirò.

Il mese più lungo

Sta per iniziare il mese più lungo di tutto l'anno, quello che ha trentun giorni, ma alcuni valgono da soli un anno intero, quello che ti tiene col fiato sospeso come il thriller più appassionante, quello che non conosce vie di mezzo o è bianco o è nero o è gioia o è disperazione, quello che vorrei ricordare per ciò che mi ha dato e non per ciò che mi ha tolto, quello che azzera tutto (forse) e fa ripartire il contatore (spero), quello fatto di speranze e preoccupazioni, quello pieno di silenzie di sguardi, quello che si sa come inizia ma non si sa come finisce, quello che vorresti scoprire subito come va a finire, oppure... Non scoprirlo mai... 

martedì 17 novembre 2015

Prime vere litigate...

Comincianole prime vere litigate fra noi, quelle che non finiscono con un tuo semplice capriccio, ma che si concludono con te che mi guardi con gli occhi grandi che quasi mi inghiottiscono e mi dici seria "ho capito mamma!" e poi senza aggiungere nemmeno una parola e senza rivolgermi più uno sguardo, ti allontani da me. 
Scivoli via passando vicina al muro e ti vedo passare accanto alla parete candida, con lo sguardo basso rivolto verso i piedi. La tua coda di cavallo è l'unica cosa di te che sembra allegra mentre saltella sulla tua testa. Esci dalla mia camera e dopo esserti lavata i denti senza fare capricci mi urli "buonanotte" dalla tua stanza, senza nemeno affacciarti, senza chiedermi il solito bacino.
Stasera tu ed io siamo andate adormire così Alice, col cuore arrabbiato.

Un racconto per te


Mentre cerco di buttare giù un post laborioso, di quelli che richiedono concentrazione, leggo a voce alta le parole che scrivo e tu intanto ascolti, rapit dal mio racconto e sei insaziabile e attenta.
Ma nemmeno ora riesci a stare zitta è più forte di te proprio nonce la fai a non interrompere anche se questa volta si tratta "solo" del flusso dei miei pensieri...

E poi semplicemente succede!


E poi all'improvviso semplicemente succede.
Succede che al l'ennesima volta che capita tu non c'è la fai più e esplodi.
Perché non hai imparato a svuotare la botte un po alla volta e quando si riempie non puoi più contenerla.
Tu lo hai sempre fatto, interrompere soprattutto quando sono io a parlare.
Poi per qualche mese avevi smesso o perlomeno mi sembrava che questo tuo atteggiamento fosse migliorato anche se forse era solo una mia impressione e si trattava solo di una mia abitudine a questo tuo scomodo e maleducato modo di fare.
Ma ora è già da un po' di tempo, hai ricominciato alla grande e se è possibile è anche peggio di prima.mi interrompi quando parlo al telefono, non. Importa con chi. Mi interrompi quando parlo di persona, lo fai con le parole ma anche con i gesti. Lo fai tirandomi la mano, toccandomi il braccio, appendendomi ai vestiti  o alla borsa, lo fai saltellandomi intorno, o mettendoti in mezzo, lo fai chiamandomi e richiamando la mia attenzione. Lo fai chiedendo di andare via o lamentandomi che sei stanca.
Lo fai se a scuola parlo con le maestre, o quando all'uscita mi fermo a salutare un'altra mamma, lo fai quando spiego alla sarta il lavoro che c'è da fare, e quando mi concentro su ciò che invece ha da dirmi la tua pediatra, lo fai quando chiacchiero con un'amica, ma anche quando ascolto lo sfogo di un'altra, lo fai se in un negozio chiedo un'informazione a una commessa o se per la strada cerco di spiegare dove si trova una via a chi ha perso l'orientamento.
Lo fai ogni volta. 
E allora io inizio i discorsi accelerando e tagliando i dettagli con la consapevolezza e la rassegnazione di chi già sa che non riuscirà a finire di raccontare ciò che vorrebbe.
E arrivo in fondo alla giornata ogni volta con più cose da dire lasciate a metà e con le parole soffocate in gola.  E ogni giorno il senso di frustrazione aumenta e si accumula.
Ecco Alice stasera quando per l'ennesima volta appena io ho iniziato a parlare con papà tu mi hai interrotta avrei voluto urlare oppure piangere e non sono riuscita a trattenermi: ho fatto entrambe le cose. Poi finita la cena che ho accelerato come i miei discorsi, di nascosto ho asciugato le mie lacrime silenziose e mi sono allontanata e rinchiusa nel mio mondo, fatto di aste e di tante persone e soprattutto di messaggi che nessuno spezza a metà.

lunedì 16 novembre 2015

Un lunedi mattina per noi


Un lunedì mattina tutto per noi pieno di shopping poco serio, passato a comprare prima i mobili per il castello di legno che abbiamo chiesto a babbo Natale e poi tanti nuovi personaggi per il nostro villaggio. Una mattina complice solo per noi, dove io sono tornata a essere più bambina di te e dove il tempo è trascorso senz fretta.
Eh già Alice perché è bello stare a casa da scuola quando non si è più malati ed è ancora più bello se si va in giro per negozi a comprare e mentre tu mi dicevi che non sapevi quali mobili scegliere io li avevo già tutti in mano e sapevo che non ne avrei lasciato nessuno..

domenica 15 novembre 2015

Regali di Natale

In attesa del Natale tu hai cominciato a pensare ai regali e la lista si allunga e cambia ogni giorno...
Oggi abbiamo fissato alcuni punti. 
Sappiamo che vuoi il computer, quello sicuro e poi anche "ceki ceky" che io non ho la più pallida idea di cosa sia e da dove tu lo abbia tirato fuori, ma tu e la zia Gnegna lo sapete... 
Vorresti anche il cocorito che parla e ripete nella sua gabbietta e l'orso tatoo ma non credo che Babbo Natale te li porterà. 
E poi una barbie di Frozen ma non Anna, questa volta vorresti proprio la tua preferita Elsa! Vorresti anche il palco delle Barbie cantanti ei lego piccoli con la sala di registrazione...
E oggi alla lista si sono aggiunti un castello di legno, rigorosamente rosa e un armadio, sempre di legno possibilmente bianco, per i vestiti di Clarence.
Ecco forse Alice dovresti chiedere anche una casa più grande...

Cultura musicale

La tua cultura musicale è un'assoluta certezza.
Riconosci Dylan, non dalla faccia ma dalla voce. Credo in realtà che tu riconosca anche il suo aspetto fisico. 
Sai cosa raccontano i testi delle canzoni e riconosci il jazz...
Riesci ad identificare una canzone subito dalle prime note e ti ricordi perfettamente il titolo e chi la canta...
Ecco Alice sei già anni luci più avanti di me...

sabato 14 novembre 2015

Un sabato tutto per noi

Un sabato che ha già il sapore del Natale trascorso in gran parte a pensare a come organizzeremo il nostro villaggio e a cercare di fare spazio. E mentre io spostavo le cose di qua e di là per cercare di fare spazio, la mia testa continuava a immaginare la posizione delle casette, degli alberi e dei personaggi... Che il magico Natale abbia inizio!

venerdì 13 novembre 2015

Voglia di crescere

Voglia di crescere, di imparare, di scoprire il mondo, di fare le cose da grandi come "le schede" ovvero le pagine di pre-scrittura che a volte le maestre vi fanno fare alla scuola materna e che tu non vedi l'ora di fare.
Ti piacciono perchè si usano le matite come i bambini grandi  e allora quando arrivi a casa mi racconti con orgoglio che hai fatto una "scheda difficilissima" e quando come oggi a scuola non ci vai vuoi farle  casa con la mamma per non "rimanere indietro".

Chi si diverte di più?

"Una salto di prima mattina... rende felice la bambina (e anche il papà...)."
Ho scoperto l'altra sera parlando con papà che mentre io di mattina finisco di vestirmi tu di sotto aspetti papà ferma sul terzo scalino per fare un salto e farti prendere da lui al volo...
Ma chi si diverte di più la bimba o il papà?
Forse la soria vera che potrei raccontare è questa...
"Ogni mattina a casa nostra una bambina si sveglia esa che dovrà fare un saltone dalle scale per far iniziare bene la giornata al suo papà... "

giovedì 12 novembre 2015

Una bimba da concerto!

Un concerto prenotato qualche mese fa propio per te e così stasera ci siamo ritrovati ad andare al concerto di Malika Ayane e mentre in macchina papà guidava per arrivare tu sul sedile posteriore cantavi e interpretavi a memoria tutto il cd...
Poi a teatro hai ballato e cantato e sei rimasta sveglia fino alla fine..
Sei proprio una bimba da concerto!

Uno strano giovedì

Un giovedì iniziato con un sacco di complicazioni e con uno stravolgimento totale del programma della giornata. Il mio acquisto dello "pseudo bimby" è subito passato in secondo piano di fronte alla tua tosse "foca". 
La gita a Ravenna a fare le mie terapie è slittata a causa di un ritardo sulla mia uscita da casa dovuto ad un problema con i nonni che non trovano pace con la badante.
Ok: min siedo, respiro e... Ricominciamo!

mercoledì 11 novembre 2015

Non solo mamma

Sapevo che sarebbe successo.
L'ho sempre saputo e ho sempre fintodi non saperlo.
Un giorno mi sarei svegliata, mi sarei guardata attorno e mi sarei chiesta  "dove sono io?", "cosa sto facendo?", "chi sono?". 
E così è capitato.
Improvvisamente ti ho vista grande, ti ho immaginata prendere la tua strada e  ti ho vista spiccare il volo verso la tua vita (perchè io al contrario di mia madre non ti tarperò le ali con sensi di colpa e menate varie...).
E poi ho guardato papà, ho visto il suo lavoro i suoi impegni, la sua carriera sudata e meritata.
E mi sono vista lì in un angolo, a cucinare i vostri piatti prelibati, ad aspettare che torni uno o l'altro, a guardare pigramente l'orologio, ad attendere che il tempo passi...
E ho capito che non va bene.
Io ho tanti interessi e non mi annoio mai, anzi, se ho un problema è proprio che il tempo non mi basta mai ma cosa sto facendo davvero? Cucino (ci provo), riordino (non si vede), faccio la spesa (comprare mi riesce piuttosto bene, forse troppo), pulisco (non sembrerebbe)... 
Faccio la mamma, la moglie e la casalinga oppure come hai detto tu una volta semplificando tutto "non faccio nulla".
E in questi giorni con un'idea nata per caso per riuscire a dare via un vecchio divano troppo pieno di peli per essere facilmente venduto, ho scoperto che in realtà io so ancora fare molto altro, ho ricordato per prima a me stessa che le mie idee non si limitano alle ricette culinarie, e ho realizzato che dentro di me c'è molto di più di ciò che ho lasciato venire a galla in questi anni. E allora Alice tu mi hai vista per la prima volta in questi cinque anni distratta, assente, concentrata su qualcosa di diverso da te e ti sei arrabbiata con me perchè io non sono più solo mamma. E anche io mi sono arrabbiata con me perchè avrei voluto continuare ad essere sempre la stessa mamma e ho invece scoperto che tutto non si può fare... 
E mi sono sentita persa di fornte ai tuoi capricci eccessivi, impotente di fronte alle tue tragedie esagerate.
Ora sto provando a trovare un equilibrio, consapevole che indietro non si torna ma così non si va avanti e sto cercando di rispondere a tute quelle domande che mi frullano per la testa e sto cercando di guardare avanti per cercare di capire cosà faro io mentre tu spicchi il volo e papà continua il suo cammino?

martedì 10 novembre 2015

Un buon compleanno!

Oggi è il mio compleanno: mi sveglio e aspetto il tuo arrivo. 
Felice con una grandebusta colorata in mano ti affacci sulla posrtadella nostra camera.
Nell'altra mano stringi il filo del tuo palloncino con Elsa, quello che poco più di un mesefa noi abbiamo regalato a te. Melo avvicini e mi dici "questo è per te mamma oggi telo presto...". Non riesco a non emozionarmi per quel tuo gesto che tradisce la tua età e che rivela un cuore immensamente grande. Poi mi dai la busta che contiene un pacco, stranamente incartato quasi bene e non stranamente incartato con la carte di frozen (è quella che predomina in casa). Dentro i regali tuoi e di papà.
Vi immagino che andate insieme afare shopping e avrei voluto una telecamera per non perdermi quei momenti...
Apro i pacchetti e sono felice ma tiguardo con la coda dell'occhio e tu lo sei più di me...

 

lunedì 9 novembre 2015

Gli anni più belli....

Prima di dormire mi fermo a pensare e so bene che questi ultimi cinque anni sono di sicuro fra i più intensi e i più belli che io abbia mai vissuto. 
Gli anni in cui sono diventata madre e moglie... Gli anni in cui ho relaizzato due dei miei più grandi sogni.
E un velo di tristezza mi fa pensare che purtroppo questi anni saranno ricordati anche per quelli in cui la grande paura ha attraversato la mia vita...
E una macchia indelebie resterà per sempre a offuscare il ricordo di quelli che avrebbero dovuto essere solo e soltanto gli anni più belli delle nostre vite...

La magia di una foto

Amo la magia di una foto che riesce in un istante a farti rivivere un'intera giornata. 
Guardi uno scatto e subito ti ricordi i retroscena... 
Come stasera quando ho visto la tua foto a poco più di un anno seduta vicina ad Heidi. Lei tutta nera senza nemmeno un pelo bianco e tu con addosso una felpetta che ti trasformava in un tenero agnellino tutta bianca ricciolina... 
Eravate sul pavimento era un pomeriggio... 
Ricordo la felicità di quegli attimi e la fatica per cucire le orecchie alla felpetta...
E per un attimo se chiudo gli occhi mi sembra quasi di risentire la tua vocina e le risatine...


domenica 8 novembre 2015

Una lezione di nuoto speciale

Il tuo corso di nuoto non è realmente finito, diciamo che è iniziata una nuova epoca, quella del corso di nuoto fatto da papà, quella che ti vede finalmente felice, sorridere rilassata mentre fai il morto, e quella che è una gioia vedere dalle gradinate o dalle poltrone.
La lezione di oggi vi ha visti uniti come non mai ed è stata un piacere per gli occhi e per il cuore. Avevo dei dubbi non sulle sue capacità tecniche ma sulla reale possibilità che i vostri momenti in acqua  non fossero solo goliardici ma oggi, dopo avervi visti insieme mi sono dovuta ricredere.
E come mi capita sempre più spesso quando vi guardo mentre fate qualcosa avrei voluto allontanarmi in punta di piedi per non disturbarvi e per non intaccare con la mia presenza un magico momento tutto per voi...
 

Col naso arricciato

Amo la tua capacità di arricciare il naso che ti caratterizza fin da quando avevi pochi mesi. Quelle simpatiche pieghe danno al tuo naso e al tuo viso un'espressione buffa che non è mai cambiata nel tempo... Me la ricordo come se fosse ieri e ala rivedo in tante tue foto. Come diresti tu Alice ma "da dove salta" il naso arricciato?

sabato 7 novembre 2015

Una pianta di famiglia

Una pianta di famiglia.
Una pianta che dovrebbe rallegrare con l'arancione dei suoi fiori la nostra scala.
Una pianta che per sopravvivere dovrà fare tutto da sola...
Una pianta in reagalo per la mamma per ricordarle che la vita è fatta anche di colori, profumi e momenti piacevoli quando a volte travolta dalla paura sene dimentica...
Una pianta per me, per te, per noi.
Me l'ha regalata papà oggi, non per una ricorrenza ma perchè forse dopo la grande paura di ieri avevamo bisogno di un tocco di leggerezza, di colore e di allegria.
E tu Alice non ti sei fatta mancare un coloratissimo mazzo di fiori...
Grazie papà.

venerdì 6 novembre 2015

Il castello di carta


E poi basta un alito di vento e in un attimo l'impalcatura vola via e io divento vulnerabile e resto in balìa di me stessa. 
E la paura arriva immediata, forte e violetta e mi toglie il fiato.
E all'improvviso capisco che non serve nulla, che la tranquillità è solo apparente e riesco a vedere con chiarezza il castello di carta che mi sono costruita attorno.
Non è vero che è passato, non è vero che sono tranquilla, non è vero che sto bene.
Ho freddo.
Piango.
Tremo.
Non vedo la luce.
Non sento le parole.
Non capisco nulla.
Non penso.
Ho solo paura.
Paura di rivedere sguardi sospetti, e facce pietose e impietrite allo stesso tempo, paura di percepire l'incertezza e il dubbio nella voce di chi dovrebbe farmi solo stare bene, paura di dover ricominciare tutto, paura di non trovare la forza per rivivere un incubo, paura che tutto stia per ricominciare.
E così una normale serata in famiglia si trasforma facilmente in un incubo con una corsa all'ospedale per cercare qualcuno che possa almeno se non togliere la paura darmi un po' di tranquillità.
E quando più tardi sono uscita  col cuore leggero e il corpo stremato mi sono sentita tremendamente vulnerabile e ho capito che ci sono molto più dentro di quello che mi racconto e non è affatto un capitolo chiuso... 
La paura è annidata dentro di me e aspetta solo il momento giusto per uscire e impossessarsi della mia vita.
E stasera ci è riuscita ancora una volta...

I giochi della mamma

In questo periodo di grandi pulizie in cui mi sto liberando di tutto ciò che non uso, tu ogni tanto ti vedi arrivare strani giocattoli che provengono direttamente dacasadella nonna e che appartenevano a me. Un vecchio tamburello che ancora funziona, un portalibro con un immancabile orsetto e un bellissimo servizo da picnic che avevo gelosamente custodito pensando un giorno di regalarlo proprio a... mia figlia. Ecco Alice: quel giorno è arrivato e mentre io ti guardo giocare facendo un incredibile tutffo nel passato, tu ora puoi preparare il tè alle tue amiche!

Una mamma senza statistiche!


Oggi a scuola parlando con la maestra grazia abbiamo scoperto che voi a scuola fate le statistiche del tempo segnando ogni giorno se c'è il sole o la pioggia.
Ho sorriso sentendo proprio la definizione "statistiche del tempo", le stesse che fa papà per lavoro. 
Insomma a quanto pare insieme ad heidi sono l'unica in famiglia a non fare statistiche...