domenica 31 maggio 2015

Domenica mattina di dolcezze

Mentre tu prepari dolcetti di sabbia con improbabili guarnizioni di conchiglie io ti aiuto e faccio gelati con sopra una ricca spolverata di sabbia asciutta.
Allestiamo una vetrina degna di una grande pasticceria dove davvero a guardare viene l'acquolina in bocca.
E quando arriva il momento di dare un nome al nostro locale tu come se lo avessi sempre saputo tiri fuori un perfetto "Crème de la Crème" e allora non resta che aspettare i primi clienti...

sabato 30 maggio 2015

Una giornata finita "male"

Dopo una giornata intensa trascorsa a Mirabilandia hai trascorso la rimanente parte del pomeriggio e la serata in compagnia di Santiago, detto "Santi", il tuo nuovo amico e vicino di casa con il quale da subito è stata simpatia reciproca. Inutile dire che avete giocato a quello che volevi tu e dopo essere stati un pochino nel suo giardino, appena papà ha finito di tagliare l'erba, vi siete trasferiti nel nostro dove per un po' avete abitato la casetta facendo i fidanzatini. All'ora di cena io vi ho addirittura servito da mangiare giù in giardino e voi avete passato una romantica serata condita dai timidi bacetti sulla guancia che Santiago ti ha dato approfittando di qualche tuo attimo di distrazione. Io ogni tanto mi affacciavo e vi guardavo dall'alto ed è stato così che ho visto che mentre eravate seduti l'uno accanto all'altro Santiago prendeva la tua mano fra le sue e poi fingendo indifferenza l'appoggiava dolcemente sul suo ginocchio... Tu naturalmente l'hai subito tolta e più tardi quando ti ho chiesto chiarimenti mi hai spiegato che il tuo fidanzato è Leo anche se hai ammesso che Santiago un pochino ti piace... 
Poi poco prima di andare a casa hai fatto involontariamente male a Santiago con una ginocchiata e lui senza versare una lacrima, da vero uomo, ti ha salutata rassicurandoti che non si era fatto nulla di grave e ti ha detto più volte che era solo un piccolo taglietto sulla bocca. 
Nemmeno le sue parole sono riuscite a placare la tua disperazione alla sola idea di avergli fatto male e mentre fra i singhiozzi ripetevi "non mi vorrà più bene!" ho capito che "Santi" ti piace un po' più di un po'...

Tutto può succedere

Nella vita Alice non c'è nulla di scontato io lo sapevo ma l'ho imparato di nuovo oltre due anni fa, quando il cancro mi ha presa e sorpresa mentre ero intenta a vivere la mia bella favola, convinta di essere invulnerabile e invece lui è venuto a ricordarmi come stanno davvero le cose.
E quando pensi di essere intoccabile attenta, quello è il momento in cui tutto può succedere...

venerdì 29 maggio 2015

Mamma per finta...

Al mare accanto al nostro ombrellone c'è una famiglia di tedeschi.
Noi siamo arrivate tardi, insieme alle tue amiche Jasmine e Amina. Loro notano subito Amina che per il color cioccolato fondente della sua pelle non può passare inosservata.
Le vedo che ci guardano e chiacchierano fra loro. Dagli sguardi capisco che pensano che voi siate tre sorelle.
Mi piace che pensino che io sia la mamma di tutte e tre. Jasmine ha i colori che mi assomigliano e anche se è grande potrebbe essere benissimo mia figlia. Tu lo sei davvero e Amina potrei averla adottata.
Mi piace che pensino che io l'abbia adottata, mi piace questo ruolo di mamma "multipla", mi piace l'idea di avere tre figlie femmine e mentre vi guardo penso che mi piace guardarvi giocare come se davvero foste sorelle.
È bello questo scorcio di famiglia allargata che mi ha regalato oggi questo pomeriggio al mare con le tue amiche.

E il mal di testa non c'è più

Dopo tre ore e mezza di dormita pomeridiana ti sei svegliata, sei venuta da me, mi hai guardata e mi hai detto: scusa mamma oggi avevo poco sonno ho dormito poco.
Qualcosa mi dice che oggi pomeriggio tu invece alice hai dormito così profondamente da perdere completamente la cognizione del tempo.
È la cosa più bella è stata quando dopo pochi minuti mi hai detto: mamma il mal di testa non c'è più, sparito!
E ancora una volta aveva ragione la pediatra quando ha detto che il tuo mal di testa era solo stanchezza.

giovedì 28 maggio 2015

Domande...

"Mamma quando finiscono le dieci dita delle mani come faccio a dire quanti anni ho?"
Ecco Alice sono queste tue piccole curiosità che mi piacciono da morire e trasformano ogni bambino curioso in un incredibile diffusore di allegria e divertimento...
Come quando mi hai chiesto "come fa un bambino appena nato a sapere in che lingua parlerà?"

Chiedi chi erano i Beatles... e lei ti risponderà

Conversazione in macchina fra te e Laura mentre andavamo a giocare a casa nostra dopo la lezione di danza.
"Laura lo sai che io ho un nuovo disco? È dei Beatles! Tu sai chi sono i Beatles? Se non lo sai ti spiego io chi sono: i Beatles erano 4 cantanti poi due George e John sono morti. Uno era malato e l'altro un pazzo gli ha sparato e quindi per loro, fine della storia! Gli altri due Paul e Ringo sono ancora vivi... Ma io non li ho mai visti...".

Rallentiamo il ritmo?

La primavera e i tuoi ritmi un po' troppo veloci ti stanno mettendo a dura prova Alice e ultimamente sei sempre stanca e hai spesso mal di testa. La pediatra ci ha rassicurati che hai solo bisogno di rallentare un po' il passo e per questo abbiamo deciso che da adesso fino alla fine della scuola ti verrò semore a prendere dopo pranzo, così potrai dormire un paio d'ore prima di fare qualsiasi altra cosa, andare a danza o al mare.
E poi vedrai Alice che quando finirà la scuola e potrai finalmente godere il meritato riposo la stanchezza e il mal di testa passeranno!

Una mattina puzzle

Una mattina a incastro, dove le cose si accumulano e si accavallano e dove gli imprevisti da gestire si susseguono fastidiosamente rallendo e complicando tutto. Siamo partite subito dimenticandoci il libro della scuola che ogni giovedì dobbiamo portare indietro per fare il cambio, poi ovviamente il bancomat vicino a casa non funzionava e ho dovuto fare un giro più grande e perdere più tempo per ritirare i soldi... Di lì in avanti è stata tutta un'assurda e frenetica corsa contro il tempo, ma ho vinto io! Certo sì, qualche cosa che avrei dovuto fare è stata rimandata a più tardi o a domani ma se penso a tutto quello che sono riuscita a fare mi faccio i complimenti da sola!

mercoledì 27 maggio 2015

Aggiungi un posto a letto....

Se ne stava lì tutto arrotolato, con quello sguardo triste, era solo e abbandonato in un angolo, forse perso o lanciato dal passeggino nella foga di un capriccio, un tenero coniglietto di peluche grigio, con gli occhi sbiaditi e le orecchie lunghe.
Faceva sicuramente parte della categoria dei "doudou", i morbidi peluche che accompagnano il sonno dei più piccini e li consolano nei momenti di crisi.
Doveva essere appartenuto a qualche bimbo un po' distratto che ora forse, fra le lacrime, lo stava cercando disperatamente nel cesto dei suoi giochi, in mezzo ai vestiti, dentro la borsa della mamma...
A noi fortunatamente non è mai capitato di perdere i tuoi pupini Alice, perché tu non hai mai avuto l'abitudine di portarli in giro, se mai in ocasione di una vacanza ci è capitato di dimenticarli a casa e di tornare indietro a prenderli. 
Il posto dei pupini è nel tuo letto: loro dormono con te e poi di mattina quando ti svegli, restano lì sotto le lenzuola ad aspettare che torni.
Passando davanti a lui ho fatto finta di non vederlo e l'ho superato con indifferenza ma poi mi é sembrato di sentire un flebile lamento, quasi un piagnucolio è una vocina che mi diceva qualcosa... Era lui! Il tenero coniglietto triste e solo mi stava chiamando!!!
Sono tornata indietro e l'ho guardato senza toccarlo. Il pensiero che avrebbe passato la notte solo, senza una casa, senza un letto dove nascondersi, senza un bambino a cui abbracciarsi per me era assolutamente inaccettabile e poi, quelle orecchie... 
Ma tu Alice hai solo due mani e hai già due pupini, e poi sei "quasi" grande, non ti serve un altro pupino... Ma lui mi ha guardato dal suo angolino e mi ha detto: "Ehi tu, bella signora, non ce l'hai a casa un bambino che mi può volere bene?" "Bella signora..." Ho pensato... Già un pupino che ti chiama "bella signora" si presenta bene... Poi lui ha continuato: "non starai davvero pensando di lasciarmi qui, vero? Per favore, adottami! Ora mi vedi sporco di polvere ma se mi metti in lavatrice diventerò pulitissimo e profumato, pronto da stringere, te lo prometto! E poi sono buono e vedrai come piaceranno le mie lunghe orecchie alla tua bambina...". Quel pupino era magico! Senza che io glielo avessi detto sapeva di te Alice e anche della tua passione per i conigli!
Senza pensarci due volte l'ho afferrato e l'ho messo nella borsa e mentre chiudevo la cerniera mi ha sussurrato "grazie" e poi si è accoccolato vicino al portafogli e si è messo a dormire. Doveva essere molto stanco, chissà da quanto tempo non riusciva a dormire tutto solo...
Quando sono tornata a casa senza svegliarlo l'ho messo in lavatrice e quando tu sei rientrata a casa non ti ho detto nulla del nuovo arrivo perché se no sono certa che non mi avresti dato il tempo di lavarlo.
Ieri dopo averlo lavato e asciugato, quando sei rientrata da scuola te l'ho dato e tu te ne sei subito innamorata e con mia sorpresa dopo averlo guardato mi hai rivelato che il pupino non è affatto un pupino, ma una pupina! Poi siete andati a riposare insieme.
Quando ti sei alzata due ore più tardi, mi hai detto di non aver dormito e di aver passato il tempo a chiacchierare con la pupina. Ti ha raccontato che Il suo padroncino si chiamava Mattia e viveva a Verona con sua sorella Sara. Tu non gli hai detto che anche il tuo moroso vive a Verona e gli hai raccontato invece della città dove viviamo. 
Prima di cena io ho pensato che però una pupina grigia non era per niente fashion e allora ho deciso di renderla più femminile. Allora mi è venuta qualche idea e dopo averne parlato con te, abbiamo deciso di darle un aspetto più dolce e io come prima cosa le ho messo dei bei fiocchetti rosa alla base delle orecchie, poi sempre mantenendo il colore rosa, le ho ricoperto il nasino di morbido panno e le ho cucito un tenero cuoricino sul petto, dalla parte sinistra e infine  le ho fatto l'interno delle zampine sempre rosa. Come ultimo tocco abbiamo ravvivato il suo sguardo attaccandole degli occhietti di panno azzurro.
Et voilà! La bella pupina Emily, così l'hai chiamata, ora é perfetta per entrare a far parte della tua famiglia dei pupini, dove il papà é un orsetto una volta beige, ma ormai grigio e la mamma una coniglietto rosa un po' consumata.
Buona notte Emily, vedrai che con noi ti troverai bene.

Come illuminare una giornata grigia

Oggi è una giornata grigia, ma non perché sia successo qualcosa di particolare, semplicemente perché fuori piove e piove e piove e io sono chiusa in casa senza la mia macchina che a quanto pare ha davvero deciso di trasformarsi in una vasca da bagno, senza idromassaggio purtroppo...
E poi dopo una mattinata trascorsa così, chiusa fra le quattro mura di casa senza nessun suono a farmi compagnia a parte il rumore della lavatrice, dopo aver cucinato, steso i panni, ovviamente dentro perché se ancora non lo sapevate, fuori piove... e dopo aver litigato più e più ore con il pc sul quale stamattina, proprio stamattina, avevo la pretesa di guardare le mie vecchie foto del matrimonio (sì lo so avrei dovuto stamparle...), mi sono finalmente seduta e ho preso in mano lui, il il mio nuovo libro che è subito salito in cima superando i tre libri che ho in programma di leggere. 
Ed ecco che come promesso nelle righe scritte dietro la copertina (che spesso sono proprio quelle che ti fanno scegliere se acquistare o no un libro e che a volte sono anche l'unica cosa che leggiamo di quel libro...), è realmente apparsa l'allegria in mezzo a questa giornata davvero un po' troppo grigia!
E allora grazie a Enrica Tesio, la scrittrice, che ha restituito un raggio di sole a questa primavera troppo pigra e ritardataria e ha tolto un po' di umidità a questa giornata decisamente uggiosa. 
Certo se avesse anche smesso di far piovere nell'interno della mia auto sarebbe stato meraviglioso, ma si sa, i miracoli non sono di questi tempi...
E grazie anche a te piccolo grande amore della mia vita e a papà per avermelo regalato.

Che avventurona!

Prendi una giornata di pioggia, ma tanta pioggia, di quelle che in tre minuti trasformano le strade in piccoli fiumi senza pesci ma con le foglie, togli la macchina e prendi un bell'ombrello trasparente e delle splendide galosce rosa, poi prendi una mamma e una bimba e mettile a piedi sulla strada per andare a scuola... Ecco, scoprirai la magia della pioggia e mentre la mamma cercherà di schivare abilmente ogni pozzanghera, la figlia felicissima ci si tufferà dentro, noncurante del fatto che l'acqua in alcuni punti potrebbe di gran lunga superare l'altezza delle sue davvero molto fashion "galoscette" rosa con i cuoricini intagliati. E saltando da una pozzanghera all'altra raggiungeranno insieme la scuola dove la bimba resterà per tutta la mattina mentre la mamma tornerà a casa a fare la casalinga, speriamo non disperata mentre rivedrà nei suoi occhi l'immagine di quella bimba raggiante che cammina sotto, dentro, in mezzo alla pioggia esclamando ogni due passi "che avventurooona!"

E noi che ingenui pensavamo fosse finita così....

Pensavamo noi che dopo il saggio l'esperienza danza fosse finita così, fino al prossimo mese di settembre quando inizierà il nuovo anno... E invece no! Perché la maestra Sonia, proprio come la danza è piena di risorse e ieri abbiamo scoperto che ci sarà un nuovo spettacolo, questa volta di sera, questa volta all'aperto e speriamo, ma non ne siamo affatto certe, questa volta senza l'incubo fino all'ultimo secondo della temuta e attesa varicella.
Ed io ero assolutamente certa che tu avresti detto "no grazie, per me la danza fino a settembre finisce qui (perché una mamma conosce sempre i propri figli, non è così che funziona?", e quando stamattina appena sveglia te l'ho detto, ero già rassegnata a rinunciare alla possibilità di rivederti ancora una volta danzare leggiadra (leggiadra?) col tutù e lo chignon (magari questa volta più basso e senza quella farfallina bianca che a tradimento si è staccata da chissà dove e si è attaccata proprio sulla sua testa durante il saggio e ha danzato con te tutto il tempo).
E tu invece non hai avuto dubbi nè esitazioni e mi hai detto subito "ci voglio andare!".
Allora io ti ho spiegato che questo significava andare a lezione di danza fino allo spettacolo e tu mi hai guardato dritta negli occhi e mi hai detto seria e convinta: "giovedì andiamo!". Allora ti ho detto che mi sembrava di aver capito che fossi stanca e che volevi riposarti fino a settembre ma tu non mi hai nemmeno ascoltata e dopo essere corsa a raccontare a papà che avresti fatto uno spettacolo di sera a Torre Pedrera, ti sei girata verso di me e per spiegarmi meglio ciò che i tuoi occhi felici dicevano già chiaramente mi hai detto: "mi piace lo spettacolo!" e poi hai aggiunto "io ci sarò!".
Anche noi ci saremo Alice, non temere!

martedì 26 maggio 2015

Più che ballerina direi... Attrice!

E poi, mentre scorro le tue foto del saggio per scegliere fra tutte quelle dove ci sei anche tu quelle che piu mi piacciono, capita che mi fermo e ripenso alle parole della tua maestra di danza "Alice é brava ma... ha un po' la testa fra le nuvole, forse è influenzata dal nome ed è davvero nel paese delle meraviglie...", e poi guardo quegli scatti, vedo i tuoi sorrisi, la tua irradiante felicità, osservo i tuoi gesti e... Penso che mi sa che Sonia ha proprio ragione e forse tu non dovresti fare la ballerina, tu dovresti fare l'attrice!
Tu non balli, tu reciti, tu porti in scena non una danza ma una commedia, una commedia allegra, divertente, tu non riesci a rimanere ferma nei rigidi schemi della danza classica, la tua creatività va oltre e mentre le altre bimbe sono concentrate nei passi e nelle coreografie, tu spargi sorrisi e regali euforia, tu ridi, ridi sempre e ti diverti e la vuoi sapere una cosa Alice nel Paese delle Meraviglie? Va bene così, forse non diventerai mai una ballerina professionista ma spero che tu sia sempre una persone felice come quando eri su quel palcoscenico!

Mamma togliti di mezzo!

E poi dopo quasi cinque anni credo per la prima volta da quando sei nata, stasera tu e papà avrete la "vostra serata" e mentre io trascorrerò un'insolita cena con le mie amiche tu e lui andrete a mangiare fuori da soli, godendo l'uno della compagnia dell'altra, senza interferenze da parte mia.
Lui credo aspettasse da tempo questa occasione e tu fremi da giorni nell'attesa di questo momento.
Da quando lo hai saputo di tanto in tanto continui a ripetere con gli occhi che brillano e la voce tremante "papà.... sarà la nostra serata...." e lo sguardo complice che vi scambiate ogni volta la dice tutta...
E allora stamattina per farti un dispetto ti ho fatto credere che la mia serata con le amiche fosse saltata e tu prima mi hai guardata con un'espressione delusa e poi mi hai tirato un cuscino e mi hai detto "scherzavi!". Ma vedendo la mia non reazione ti sei fatta seria e mi hai chiesto conferma "scherzavi vero mamma? Tu stasera non ci sei vero? Tu vai a festeggiare con le tue amiche?"
Si Alice, non temere, stasera mi tolgo di mezzo e papà sarà tutto per te... E vale anche per te papà, stasera Alice sarà solo tua...
Sapete una cosa voi due? È bello sentirsi amati....

lunedì 25 maggio 2015

E buon lunedì!

Un ingorgo stradale, un fastidioso ritardo, una sosta di almeno due ore... Iniziamo così questo lunedì e questa settimana che come quella che l'ha preceduta si sta delineando piuttosto incasinata... 
Mettiamola così, questa pausa forzata in un bar della periferia di Ravenna mi regala la possibilità di aggiornare il blog dopo aver bevuto un caffè (pessimo) e restando seduta in un tavolino all'aperto (con sottofondo del rumore del traffico e respirando oltre allo smog delle auto anche il fumo delle sigarette che proviene dagli altri tavoli...
Sto diventando assolutamente intollerante al fumo e ai fumatori... Tutti, nessuno escluso!

domenica 24 maggio 2015

Secondo te piove...

In questo week end il tuo desiderio di pioggia é stato esaudito. 
Eh già perché se piove non si esce e se si resta a casa in un giorno in cui c'è anche papà, allora si possono fare un sacco di giochi sul tappeto.
Questa volta è toccato ai mitici mattoncini Lego e abbiamo lasciato riposare i Playmobil, ma soltanto fino al prossimo week end piovoso, che noi invece Alice speriamo sia il più tardi possibile, perché l'estate è fatta per andare al mare!

sabato 23 maggio 2015

Tête a tête

Sta accadendo incredibilmente proprio ora, mente tu a casa giochi tranquillamente con Angela (non è un pigiama party come mi hai fatto giustamente notare tu, perché lei non è in pigiama e soprattutto non dorme a casa nostra...), papa ed io stiamo per assistere allo spettacolo "The Rocky horror picture show". In attesa dei vari concerti a cui tu presenzierai sempre, da Malika Ayane, a Mika, passando per qualcosa che piace più a me e papà come Damien Rice, ci siamo regalati una serata senza te.
Che effetto fa? Direi che la parola giusta è "inusuale"...
Buono spettacolo mamma e papà!

I tuoi suoni

"Cick, boom, bam, pam, boing, ciuff, paf, splash, beep, brrr, brum, ciak, click, din don, toc toc" ecco alcuni dei divertenti suoni in perfetto stile fumetto con cui tu animi e vivacizzi le storie dei tuoi personaggi. Poco importa che siano fatine o animali, principesse o bamboline, quando si apre una porta ci sarà sempre un fastidioso e più o meno prolungato cigolio "ciiiik" ad indicare che forse un po' di o,io sarebbe necessario...
E io oltre che a guardarti mi diverto ad ascoltarti

Così si dice in Peppino...

"Fasmela il mio sventalo se smalin ad cald"
No, non mi sono appoggiata per sbaglio sulla tastiera dell'ipad digitando lettere e spazi a caso, questa è una frase in "Peppino" la lingua che tu e Noemi, scopro oggi che anche lei ha contribuito a questa invenzione...
La traduzione è "vado a prendere il mio ventaglio se qualcuno ha caldo".
Dalle frasi successive che non sono riuscita a riportare, ho capito che in Peppino c'è una grande abbondanza di "S" e spesso le "R" si trasformano in "L". Chissà perché Alice, questa ultima regola un po' me l'aspettavo...

Quando cambiano le cose?

Ti ascolto mentre mi parli con infinito affetto della tua bravissima maestra Grazia e penso a quando crescerai, a quando l'amore per i tuoi insegnanti si trasformerà non dico in odio ma in sicuro disprezzo.  Mentre continuo ad osservarti mi chiedo quando avviene questo passaggio e soprattutto la domanda che davvero mi tormenta è "perché avviene?". 
Eh già, perché la scuola è impostata così male da riuscire a cambiare un istintivo sentimento di stima e ammirazione in qualcosa di altrettanto forte ma diametralmente opposto?

venerdì 22 maggio 2015

Tu tagli?

Mentre siamo dalla tua amica Monti, aspettando che la pasta delle tigelle lieviti e che lei si svegli, tu prima colori e poi ritagli con un'abilità che non avrei mai nemmeno sospettato.
Resto letteralmente a bocca aperta, guardo le antenne della lumaca e mi domando come ci sei riuscita e sono certa che se non t i avessi avuta davanti avrei pensato che qualcuno ti aveva aiutata.
Tu sorridi mentre io non riesco a non guardarti con l'espressione inebetita e continuo non credere ai miei occhi!
Bravissima Alice non ho altro da aggiungere!

Argento e oro

E poi mentre ti metti le tue scarpe nuove tu le osservi e poi fai una giusta riflessione: hai visto mamma l'argento è quasi uguale al grigio e l'oro sembra il giallo solo che brillano di più!
Eh si Alice anche questa volta mi sa che hai proprio ragione tu! 

Io col tuo ombrello

Certo che uscire di casa per venirti a prendere da scuola sotto un acquazzone di quelli memorabili e ripararsi sotto il tuo ombrello della Peppa, oltre a essere utile ha il suo fascino... Guardare il mondo attraverso la plastica trasparente e sbirciare da dietro la testa della famosa maialina rende tutto più divertente e anche la pioggia sembra meno noiosa e la malinconia di questa giornata che sembra arrivata direttamente dall'autunno   sparisce magicamente.

Il brutto che piace...

2455 posts su questo blog, cento posts scritti e pubblicati nell'ultimo mese.
Una media di venti lettori per ogni post, che oscillano in maniera quasi regolare fra le quindici e le venticinque persone.
Titoli vari che vanno da "Qualche piccolo tocco" del 29 aprile a "Mamma" di oggi, passando attraverso quelli più assurdi: "Una vasca da bagno a motore", gli incomprensibili: "Che pantagramo!", i più buffi: "Alla ricerca dei caccoli", gli impensabili: "Un giorno senza capricci",  i più classici: "Voglia di... Baci", quelli noiosi: "Una settimana stra-piena", gli intramontabili "Una notte senza papà", i più romantici: "La tua dichiarazione d'amore", quelli più poetici "Parole sparse nel fumo", i più divertenti: "L'aranciata lissa lissa come piace a te", quelli sibillini: "L'appuntamento misterioso", gli stranieri: "All together", quelli interrogativi: "Un nuovo gusto?", gli esclamativi: "Un vera donna!", i pessimisti: "Una bimba in crisi", gli ottimisti: "Nessuno ti ruba!", i propiziatori: "Mucha mierda", quelli volutamente ambigui: "Una nuova vita", i più banali: "Auguri Heidi!",  quelli semplici: "Sogni", gli esplicativi: "Mi diverto con i titoli", i più malinconici: "Giochi di tanto tempo fa"m eppure, fra tutti l'unico post che è riuscito a raggiungere i 40 lettori è stato quello intitolato "Drammi di famiglia". 
Eh già, perché anche se è sempre molto triste fare questo genere di constatazioni bisogna dire che non c'è niente da fare il dramma piace, il dramma attira, il dramma interessa e allora appena nell'aria si sparge l'inconfondibile odore di tragedia, ecco che in maniera assolutamente prevedibile si impenna il contatore dei lettori, subito pronti a trovare un attimo di tempo per tuffarsi nei problemi, purché siano quelli degli altri...

Mamma

E poi in una mattina partita malissimo, arrivo a casa tua a sorpresa, apro la porta con le xhiavi che porto sempre con me dopo l'11 luglio e vengo accolta da un inconsueto silenzio. 
Entro e ti trovo adagiata sul letto che dormi. Mi avvicino, mi siedo accanto a te senza svegliarti e ti guardo. Addosso hai una maglia che era mia e sotto la camicia da notte. Sopra di te solo quella copertina di lana color panna che ti ho portato io di ritorno da un viaggio in Spagna.
Che strano trovarti così alle undici di mattina, penso...
Tu, che non ti fermavi mai, che ti vestivi subito appena sveglia, che nemmeno con la febbre restavi a letto... Tu che alle undici di mattina  avevi di sicuro già preparato il pranzo e pensato alla cena...
Osservo le tue braccia oggi così stanche e fragili, le stesse che una volta mia hanno protetta, rassicurata, abbracciata.
Vorrei accarezzarti ma ti lascio dormire. 
Buon riposo mamma. 

Pessimo inizio

Bilancio di questa piovosissima giornata a poco più di due ore e mezza due ore e mezza dall'inizio.
Una pessima scoperta, uno spavento, due grandi arrabbiature...
Ok, mettiamola così, ci sono ampi margini di miglioramento... Però sarà dura arrivare a sera!

Sogni

Ti svegli e mentre ti accompagno in bagno a lavarti la faccia mi dici che hai sognato che arrivava Leo e veniva al mare con te.
Sorrido pensando che forse se non avesse piovuto così tanto avrebbe anche potuto essere un sogno premonitore ma più probabilmente visto il pessimo tempo, ancora per un mese abbondante resterà soltanto un sogno...

giovedì 21 maggio 2015

Concerti, vacanze e molto di più...

E mentre si allunga la lista dei concerti che andremo a sentire nei prossimi mesi, (da oggi si è aggiunta all'elenco anche la data di Malika Ayane, una delle tue artiste preferite), approfittiamo delle date fuori sede per organizzare qualche giorno di vacanza sul lago di Garda, uno dei miei posti preferiti, di fatto il posto dove io da bambina facevo le mie vacanze, anche se decisamente fuori stagione.
Mi piace questa bella "abitudine" avere sempre qualche giorno di vacanza già programmato, mi rassicura l'idea di guardare l'orizzonte e di sapere che fra qualche settimana respireremo la magica atmosfera che ogni vacanza porta con sè...
E visto il tuo entusiasmo quando l'hai saputo e le volte in cui oggi mi hai ripetuto che non vedi l'ora di partire, so che anche per te è già cominciato il conto alla rovescia... 

Complici

Complici come tu ed io in questo pomeriggio che oggi ci ha viste condividere un segreto.
Io temevo che tu avresti svelato il mistero a papà invece sei stata bravissima e addirittura quando io stavo per cedere colta dalla voglia di dirglielo per vedere la sua reazione, sei stata proprio tu a farmi notare che poi non sarebbe più stata una sorpresa e hai puntato i piedi affinché io non gli dicessi dove siamo andate, con chi abbiamo parlato e cosa abbiamo fatto/comprato/visto oggi pomeriggio.
La sorpresa è salva (per ora) e tu sei diventata davvero bravissima Alice a fare le sorprese, anche più brava di me. Complimenti!

Di nuovo sola!

A dimostrazione che a volte l'apparenza inganna, il titolo di questo post non vuole essere una lamentela e non è scritto con un tono negativo, al contrario dietro a quel titolo c'è un bel segno di grande positività e di ritorno alla normalità.
Dopo che mi sono ammalata io non me la sono più sentita di andare a una qualsiasi visita da sola e papà non mi ha mai lasciata da sola. Di qualsiasi cosa si trattasse lui mi ha sempre accompagnata e di questo non smetterò mai di essergli grata. 
Oggi però dopo oltre due anni, per la prima volta è andata in modo diverso.
Avevo una banale visita di routine, una di quelle che facciamo tutti e che non ha nulla a che vedere col cancro che ho avuto. Fin da quando ho avuto l'appuntamento lui mi aveva chiesto se volevo che venisse con me, ma io mi sentivo assolutamente serena e mi dispiaceva che dovesse togliere ancora una volta del tempo al suo lavoro, perciò gli ho detto che ci sarei andata da sola e così ho fatto.
Eravamo entrambi molto sereni.
Quando sono uscita e gli ho telefonato, sentendo che lui si era addirittura dimenticato ho provato un senso di leggerezza perché ho capito che siamo riusciti entrambi a vivere una normale visita per quello che é, senza angosciarci più del dovuto, e senza temere gli sguardi e le pause fra le parole.
Sono stata felice di vedere che ce l'ho fatta a camminare da sola e mi sono sentita come un bimbo che muove i primi passi...


La tua strana lingua

Da qualche tempo ogni tanto tu mi dici che parli in "peppino". 
Il peppino è il nome di una lingua strana, che hai inventato tu, dove le parole sono piene di consonanti e non hanno nessun senso se non quello di fare ridere.
La domanda Alice e se c'è qualcun altro che capisce e parla "il peppino" oltre a te perché se no non ne capisco l'utilità... Ma, una considerazione: non sarebbe stato meglio lo spagnolo o l'inglese?

Drammi di famiglia

Da quando avevo più o meno la tua età Alice  ho imparato a convivere con drammi preannunciati e mai accaduti, con tragedie attese e mai vissute, con pericoli in agguato ma inesistenti, con catastrofi imminenti e mai verificatesi.
Ho fissato il soffitto per notti intere, ho asciugato le lacrime sotto le lenzuola, ho soffocato i singhiozzi sul cuscino, ho guardato con terrore le ore che passavano sull'orologio e mi sono nascosta nel buio e nel silenzio vedendo e sentendo spaventosi mostri prendere forma intorno a me.
Ho festeggiato ogni compleanno con la terribile consapevolezza che avrebbe anche potuto essere l'ultimo in cui avevo la fortuna di avere accanto mia madre e mio padre che non perdevano mai l'occasione di sottolineare il fatto che ero nata non voluta e non cercata, quando loro erano già "anziani" e quindi si aspettavano di non vedermi nemmeno crescere. E ogni compleanno diventava così una macabra ricorrenza... Fino a diciotto anni quando insieme al regalo mi è stato detto che ormai potevano morire in pace perché mi avevano vista diventare grande...
Ho tremato, pianto, sospirato e quella bella bimba dai riccioli biondi, giorno dopo giorno è diventata una donna che andava sempre a braccetto con la paura di ciò che avrebbe potuto succedere domani.
Ho imparato presto che la prima domanda da fare era sempre: "che cosa è successo oggi?" perché a casa mia, succedeva sempre qualcosa, anche quando non stava succedendo assolutamente nulla...
L'importante era avere una ragione per cui preoccuparsi, cercare e trovare un motivo per cui stare in ansia e poi finalmente comunicarla al mondo, sceneggiare i drammi in incontri e telefonate strappalacrime, con le pause, i sospiri e il tono degni di un consumato attore Hollywoodiano.
E invece andava sempre tutto bene.
Avrei potuto vivere un'infanzia normale, serena, ora lo so.
Nessun grave problema di salute ha colpito la mia famiglia, nessun incidente, nessuna particolare difficoltà economica, nessuna separazione fra i miei genitori, nessuna guerra nella nostra nazione, nessun cataclisma nella nostra città... 
Tutto è sempre andato come doveva andare e i piccoli problemi quotidiani si sono sempre risolti nel migliore dei modi.
Qualche acciacco, i nonni che sono morti di vecchiaia, tranne uno che è morto quando ancora mio padre era un bambino, qualche normale discussione di famiglia e a volte un bilancio un un po' difficile da far quadrare, ma nulla di strano con tre figli!
Ma io non lo sapevo, ero solo una bambina ansiosa e spaventata dal futuro ...
Vedevo scorte di olio e di salsa che riempivano il garage perché "non si sa mai, hanno previsto un'inverno difficile" e poi "se cade il governo...".
Io nemmeno sapevo cosa fosse il governo, ma sono cresciuta con lo spauracchio di "finire come l'Argentina" dove mi raccontavano che la gente che non aveva fatto scorta di acqua moriva di sete o che davvero cadesse il governo, e spesso immaginavo il governo come un signore panciuto che cadeva dalla sedia, perché mi ricordavo bene che "se ti dondoli sulla sedia non ti fai male, ma sicuramente cadi, sbatti la testa e muori!". Questa era l'inevitabile e drammatica sequenza alla quale io ero assolutamente preparata.
Non c'era mai una via di mezzo, era sempre il peggio quello che toccava a noi!
Una pallina sotto un'ascella non poteva essere semplicemente un innocuo brufolo, era sicuramente un tumore maligno, un banale temporale era il diluvio universale e un piede rotto avrebbe di sicuro significato restare zoppi per sempre.
I pattini a rotelle? Pericolosissimi: il modo più veloce per finire sì sulle rotelle, ma quelle di una sedia...
Andare a sciare? Come giocare alla roulette russa: il metodo più rapido per "andarsela a cercare" e farsi di sicuro molto male... sempre che i medici riuscissero a salvarti la vita.
Impensabile ovviamente l'idea di andare a cavallo ed esclusa anche la possibilità di andare a scuola in bicicletta: tutti i miei compagni delle medie lo facevano ma era un azzardo e sarebbero dovuti intervenite i servizi sociali!
Per non parlare della ginnastica a scuola: meglio evitarla: troppa polvere nella palestra, "un ricettacolo di germi e malattie, ti verrebbe di sicuro un attacco di asma!": esonerata!
Ho pianto per cancri che non ci sono mai stati se non nelle nostre paure, ho visto la morte dentro a ogni colpo di tosse, ho assistito a svenimenti finti e ho sentito diagnosi "fai da te" che preannunciavano sempre malattie inguaribili.
Poi crescendo ho scoperto che il cancro se ti deve venire ti viene anche se non lo cerchi in un unghia incarnita e nel caso ti venisse, non hai nessunissima voglia di ricevere gli sguardi compassionevoli delle persone e non solo potresti riuscire a sopravvivere, ma addirittura continuare ad essere felice (di questo lo ammetto, ancora me ne stupisco).
E ho imparato che un temporale può essere incredibilmente bello, come quando guardi la pioggia abbracciata a tua figlia o ti addormenti sotto le coperte stretta in un abbraccio di tuo marito, ho capito che il governo non é un signore sovrappeso e cade, spesso cade, ma poi "si rialza", ho verificato che le scorte alimentari il più delle volte finiscono per scadere e vanno buttate via e quindi non conviene farle.
Ma soprattutto la cosa più importante é che ora so che non serve a nulla fasciarsi la testa prima del tempo e piangere, preoccuparsi e disperarsi per qualcosa che non siamo nemmeno sicuri che si verificherà. 
Non è affatto facile riuscire a debellare la paura che ti inculcano da bambina, quella che resta impressa a fuoco nel DNA come un marchio di fabbrica con cui é difficile crescere e convivere, ma ci si può riuscire.
E quando finalmente riesci a intravedere la luce in fondo al tunnel, quando capisci che ci sono anche le vie di mezzo, quando smetti di cercare il dramma in ogni cosa, quando cominci a vedere un brufolo per quello che è e non per quello che potrebbe essere, allora non accetti più quel modo di fare che per anni ti ha fatta vivere in una morsa di paura.
E di fronte all'ennesima diagnosi "fatta in casa", preannunciata da un messaggio sibillino che dice tutto e niente e che lascia volutamente spazio a qualsiasi interpretazione purché sia tragica e pronunciata col tono drammatico, scandendo bene ogni parola per lasciare maggiormente il segno, ecco che scoppia la mia irrefrenabile voglia di dire B A S T A!
Perché non si può vivere così, non si può "allietare" una tranquilla domenica pomeriggio con una telefonata che ha come unico obiettivo quello di raccontare con dovizia di particolari l'ennesima morte di cancro di una persona peraltro a me sconosciuta, e non si può cominciare un altro giorno con questo clima da terrorismo e ricevere invece del "buon giorno" un'altra notizia di qualche malattia naturalmente grave che ha colpito la nostra famiglia, conclusione tratta dopo una valutazione fatta senza aver alcun titolo di studio, ascoltando forse le voci di qualche conoscente e cercando conferme rastrellate in internet dove volendo, si trovano conferme a tutto... Non si può pensare e cercare sempre il peggio e poi provare un gusto sadico nel diffondere messaggi con l'unico scopo di seminare terrore.
Io non ci sto! Volendo il mondo é pieno di motivi reali per cui preoccuparsi senza doverne per forza inventare dei nuovi.
Preferisco preoccuparmi e occuparmi delle cose che stanno accadendo e non di quelle che potrebbero forse succedere un giorno, ma anche non capitare mai e se dovessero avvenire magari potrebbero stupirci con un lieto fine a sorpresa.
E come da copione, anche questa volta alla mia arrabbiatura è seguita la stessa prevedibile razione di quando avevo otto anni. Oggi c'è il silenzio stampa, allora c'era il "non ti parlo più"... E avanti così, fino al prossimo immancabile dramma di famiglia...


mercoledì 20 maggio 2015

L'appuntamento misterioso...

L'appuntamento misterioso al quale mi preparo da settimane è domani.
Papà non sa assolutamente nulla anche se ha provato ad indagare. Dopo essersi accertato che sto bene e che non si tratta di problemi di salute e di qualche incontro con un medico, ha sospettato che io avessi preso contatti con un avvocato. L'ho rassicurato ma non gli ho svelato altri dettagli.
Ogni cosa a suo tempo è ancora è presto per svelare il mistero.
Intanto è arrivato il gran giorno, speriamo solo che non ci siano intoppi e che tutto vada per il meglio.


Uno strano mal di pancia...

Uno strano mal di pancia quello che ti ha colpita stasera e che ti impedisce di mangiare il pollo coi broccoli che avevo già cucinato per cena, perché testuali parole tue: "hai assolutamente bisogno di un brodino caldo", ma invece ti consente di mangiare l'ottimo gelato che papà sta portando a casa ... E addirittura ti permette di scegliere anche i gusti...
Effettivamente il gelato al cioccolato per il mal di stomaco è un toccasana...


Abbracci sotto la pioggia

Meraviglioso stendersi nel lettone mentre fuori c'è un acquazzone e guardare fuori dalla finestra le enormi gocce di acqua che fino all'ultimo istante sembrano davvero venirci addosso e poi si infrangono sul vetro della grande finestra sopra di noi. E farlo stando abbracciate insieme rende tutto ancora più bello.
Ecco Alice, abbiamo trovato un aspetto positivo in questo mal tempo che oggi pomeriggio ci ha impedito di andare al mare.

Cambio di look

Dopo quasi due anni senza capelli e dopo altri tre anni di capelli sempre più lunghi, con la riga da una parte, più precisamente a destra, ecco che oggi al momento di asciugarti i capelli mi hai chiesto di avere la riga in mezzo. È così, approfittando del fatto che ancora non avevo divisomi capelli ho esaudito il tuo semplice e curioso desiderio. E il risultato: mi piace!

Voglia di... baci!

E poi mentre saliamo le scale, tu davanti a me, io sento un'irresistibile voglia di riempirti di bacetti. Così appena arriviamo di sopra ti chiamo e tu ti avvicini a me con aria seria e io a quel punto fingendo di non ricordare, ti ho chiesto da quanto tempo non ti baciavo. Tu senza avere bisogno di pensarci mi dici "da stamattina mamma!". Io allora ti abbraccio e comincio a darti bacini ovunque e intanto ti dico "aaah, allora è per questo che adesso avevo così tanti baci per te che proprio non riuscivo a trattenermi...

martedì 19 maggio 2015

Passi nel silenzio...

Una serata senza papà, il nostro tête a tête al ristorante e poi di corsa a casa pronte per la nanna.
In sua assenza tocca a me il ruolo di lettrice ufficiale delle favole ma lascio a te la possibilità di scegliere quale. Leggo, poi ti dico buonanotte ma tu mi fai notare che manca la canzone della buonanotte... Eh già, le abitudini di papà sono piuttosto radicate. Prima che io mi metta a cercare nell iPhone la giusta colonna sonora tu mi dici: "lo sai che papà dice che "Carissimo Pinocchio" è davvero brutta?". Ok, messaggio ricevuto, non ti metterò Carissimo Pinocchio. A dire la verità stasera non ci avevo nemmeno pensato ma ora che me lo dici sarebbe stata una buona idea...
Opto per Hallelujah di Jeff Buckley, decisamente meglio, lo so...
Poi ti dico buonanotte e vado nella mia camera ad aspettare che ti addormenti.
Tu dopo un po' mi dici che proprio non ce la fai a dormire.
Ti rispondo di avere pazienza e di provarci.
Poi ci ripenso... Mi ricordo di quando da bambina da sola ero nella mia camera e cercavo di dormire... rivedo il muro davanti alla mia faccia e le mie dita che giocano grattando l'intonaco (sotto la carta da parati c'è ancora il segno...). E allora dopo aver atteso invano il rumore dei tuoi passi nel silenzio lancio un "dormi?". E subito tu rispondi a bassa voce un timido "no". Senza pensarci troppo ti chiedo: "vieni?". E questa volta la risposta non è mai arrivata, ma sei arrivata tu, con un bel sorriso sulla faccia e i pupini fra le mani.
Ora siamo felici in due! Buonanotte.

Un mare di giochi

Visto che a quanto pare la stagione balneare é ufficialmente iniziata, prima di comprare giochi nuovi per te da portare in spiaggia, ho deciso che avrei Prima guardato che cosa abbiamo già.
E per fortuna...
Dopo essermi guardata attorno ho recuperato ben tre enormi buste piene di:
- Svariati secchielli di diversa forma, dimensione e colore;
- Un enorme busta stracolma di stampini con le più varie forme;
- Un grande sacchetto di stampini colorati con tutte le lettere;
- Una serie scoordinata di palette e rastrelli;
- Due grandi palette rosa col manico in legno;
- Svariate palette per fare i gelati;
- Cinque coni gelato;
- Quattro formine lilla per fare i Cup cake con anche le guarnizioni sopra;
- Qualche stampo da torta e o budino;
- un paio di pentole in plastica e qualche stoviglia;
- Un grandissimo setaccio blu è uno più piccolo giallo a forma di pesce;
- Un grande mulino colorato;
- Alcune biglie di gomma e altre di plastica;
- Tre innaffiatoi di forma e dimensione diversa;
Sono certa che mi sto dimenticando qualcosa...
In ogni caso visto il "mare di giochi" escludo di comprare altre palette, secchielli e stampini... Ma le mazze da mini golf e le palline saranno il tuo gioco di quest'anno!
Parola di mamma!

Auguri Heidi!

Sette anni di te, sette anni di me, di noi.
Sette anni di peli sparsi ovunque (tantissimi) e di passeggiate (ormai poche).
Sette anni di scodinzolate e di nasi umidi.
Sette anni di lanci di palline e di coccole sul divano.
Sette anni iniziati un po' per caso, e forse anche per vedere se papà ed io eravamo davvero in grado di prenderci cura insieme di un altro essere vivente e poi evidentemente l'esperimento ha funzionato abbastanza bene ed è arrivata Alice a completare il quadretto di famiglia.
Ho sempre pensato che lei sarebbe stata la tua compagna di giochi e a volte lo è infatti.
Ho sempre sognato che lei sarebbe stata la tua piccola padroncina e ogni tanto mi racconto e soprattutto le racconto che lo è, ma in cuor mio so che non è così.
Certo è vero dormi in camera con lei, ma solo perché non puoi dormire in camera con me.
Ma io lo so bene Heidi, la tua padrona sono io, tu hai scelto me.
E a me che obbedisci, e me che segui, e me che cerchi quando hai paura, è me che vuoi.
Se ci sono io basto io.
Lo so, te lo leggo in quello sguardo perdutamente innamorato con cui mi guardi ogni mattina quando vieni a chiamarmi perché hai bisogno di uscire prima della solita ora.
La tua padrona sono io e la tua famiglia siamo noi e anche se a volte penso che staresti meglio con qualcuno che potrebbe dedicarti più tempo e più attenzioni, quando ogni estate ti vedo spaparanzata a goderti il fresco dell'aria condizionata mentre io sto uscendo per andare al mare con Alice, nel preciso istante in cui apro la porta e sento la vampata di calore ti guardo e penso: ma chi sta meglio di te?
Auguri Heidi, buon compleanno palla di pelo! (Mai definizione è stata più azzeccata!)
Attenta sai che prima o poi ti depilo!




Basta poco per regalare un sorriso a un bimbo

La tua frenesia di andare a scuola stamattina, ho capito dopo che derivava dal fatto che avresti portato  le fotocopie con ovviamente Elsa e Anna da colorare.
Finito il tempo dei giornali da ritagliare, dei biscotti e delle caramelle, e anche quello dei libri da leggere o da colorare ora è arrivato il momento in cui ti piace andare a scuola con in regalo delle fotocopie per tutte le tue amiche.
Sinceramente non lo avevo capito fino ad oggi quanto ci tenessi a questa cosa.
Pensavo che sì, ti facesse piacere, ma non più di tanto.
Ma stamattina quando sei entrata in classe col tuo mazzetto di fogli stretti in mano e hai cominciato a distribuirli alle tue amiche ho visto quel guizzo negli occhi che ormai so riconoscere e che significa solo una cosa: "sono felice!".
È proprio vero che basta poco a volte per rendere felice un bambino!
E speriamo che questo guizzo allegro ti accompagni per tutta la giornata...

Io, la suocera di un uomo...

Erano da poco passate le sette e mezza, eravamo tutti seduti attorno al tavolo che facevamo colazione, parlavamo di cosa gli uomini guardano nelle donne e di cosa invece le donne guardano negli uomini e cercavo di convincere la tua a volte troppo arguta intelligenza che nei maschi si guardano gli occhi e le mani, quando tu per la seconda volta in pochi giorni mi hai detto: "guarda che Leo, (il tuo Leo...) è proprio un bell'uomo!".
Ecco, noi stamattina siamo partiti così, con queste considerazioni che mi stupiscono e mi fanno sorridere allo stesso tempo.
Poi siamo passati a rispondere alla tua richiesta di capire il significato della parola "suocero" e "suocera" che spesso senti riferita ai tuoi nonni, e dopo averci ascoltato quando mi hai detto che io sono la suocera di Leo, ho capito che il concetto di suocera ti era chiaro...
E buongiorno!

Il geco e la farfallina

Mi sveglio, mi giro e vedo che papà è già sveglio e ha già gli occhi aperti che guardano nel vuoto.
È serio, silenzioso e sembra pensieroso ma ho imparato che di solito questa sua espressione non significa ciò che sembra: in realtà non significa nulla.
Gli parlo, gli racconto qualcosa e lui mi ascolta più o meno passivamente.
Capisco che si sta ancora svegliando e ha tutte le funzioni vitali rallentate.
Poi ascolto per radio la pubblicità della trasmissione che va in onda tutti i giorni da lunedì a venerdì, intitolata "il geco e la farfalla". 
Gli chiedo seria: "tu chi sei?".
E lui risponde subito, altrettanto seriamente: "il geco!".
E io rilancio: "e io chi sono?" Sapendo già la risposta.
E lui conferma ciò che era ovvio: "la farfalla!".
Allora lo guardo, lo accarezzo e subito gli dico: "mi piace il geco!".
Sto ancora pensando che lui non ha detto "mi piace la farfalla!" quando ecco che spunti tu, corri veloce senza ciabatte, il rumore dei talloni sul pavimento che preannuncia il tuo arrivo giusto un attimo prima di vedere i pupini stretti fra le mani che precedono di un istante la tua faccia arruffata. Salti nel lettone dalla parte di papà e lo scavalchi agilmente come forse una volta, almeno venti chili fa, sarei riuscita a fare anche io e ti fai spazio in mezzo a noi. 
Guardo la tua espressione felice e buffa e i tuoi occhi ancora gonfi di sonno che sorridono insieme alla bocca.
Poi guardo lui.
Ecco magicamente spuntati anche sul viso di papà quei segni vitali che prima non si intravedevano nemmeno all'orizzonte. Un sorriso fa capolino sulle sue labbra, le rughe di espressione intorno agli occhi che indicano che anche loro stanno sorridendo e subito dopo qualche carezza mentre felice ti dà il buongiorno!
Solo tu ci riesci Alice!
Qualcosa mi dice che se lui è il geco tu sei la farfallina...

lunedì 18 maggio 2015

Un giorno senza capricci

Mentre ti stai addormentando ripenso a questo lunedì e realizzo che oggi è stato un magnifico giorno senza discussioni e senza capricci. 
Nessun litigio mentre ti preparavo per andare a scuola, nessuna arrabbiatura dopo che sono venuta a prenderti, nessuna sgridata al mare (forse ora che ci penso una c'è stata, ma davvero piccolissima!), nessuna minaccia durante la cena, nessun brontolio o lamentela durante la nostra passeggiata...
Oggi siamo state in perfetta sintonia ed è stato bellissimo!
E allora mi sono detta, visto che sono così brava a sottolineare quando invece riempi le giornate di capricci, è giusto essere altrettanto brava da notare e farti notare anche quando riempi le giornate di risate cristalline e abbracci affettuosi!
E alla fine di un giorno così mi sento e sono incredibilmente più leggera!

Passeggiata fra donne

Stasera come regalo di compleanno per heidi che domani compirà sette anni, tu io e lei siamo andate insieme a fare una bella e rilassante passeggiata post-cena. A dire la verità con noi c'era anche la carrozzina e la bambola Bù. 
E così mentre papà si godeva un po' di calma noi abbiamo fatto un giro fra donne chiacchierando tranquillamente.
È stato bello vero Alice?

Piccoli grandi gesti

Una nuova amica che ci viene a trovare e porta un regalo per te e uno per Heidi, un'altra che da lontano ti manda in regalo uno splendido libro...
Piccoli grandi gesti che fanno la differenza e che rendono speciali dei giorni assolutamente normali.
E la consapevolezza che avevo già questa mattina che chi ama voi è una persona che ha tutta la mia stima e il mio affetto si solidifica ancora di più.

La stagione del melone

Stasera a cena mentre mangiavi prosciutto e melone all'improvviso con aria sognante hai detto: "finalmente è arrivata la stagione del melone!".
Non credevo Alice che ti piacesse così tanto il melone anche se, considerata la quantità di melone che ho mangiato in gravidanza, c'era da aspettarselo...
E comunque anche se il melone di stasera a dire il vero non era fenomenale, ti confermo che é iniziata la stagione del melone, che poi sarebbe l'estate...

Il mare dopo la scuola

Il mare dopo la scuola è un piacevole regalo che ci sta facendo questo bellissimo mese di maggio che ci sta regalando temperature perfette e splendide serate che ci consentono di stare in spiaggia fino a poco prima del'ora di cena. 
E un paio d'ore di sole e di mare sono sufficienti per trasformare in estate un normale giorno di scuola e per farci immergere in un aria di vacanza che ormai, arrivati a questo punto dell'anno non è più un miraggio ma una certezza che è quasi tangibile.
Questo Alice è l'enorme privilegio che hai di vivere e crescere in un luogo di mare, che aggiunto alla fortuna di avere una mamma che non lavora e che può portarti al mare dopo la scuola ti rendono una bambina super fortunata!
E mentre ti guardo che vai a prendere l'acqua insieme alla tua amichetta Noemi, non posso non pensare a tutti quei bambini che vivono in città e che per vedere il mare, se sono fortunati, devono aspettare un paio di settimane ad agosto...
E allora godiamoci questo "mare dopo la scuola", lasciamoci cullare dal rumore delle onde che ora, con poca gente in spiaggia è ancora più nitido e lasciamoci ubriacare dall'odore di salsedine che trasportato dalla brezza arriva fino a noi.
Domattina sarà un giorno normale, fatto di suola, di lavoro e di tante cose da fare, ma ora è solo vacanze e relax! 

Non solo mamma!

Quando esci dal mondo del lavoro piano piano il mondo intorno a te sembra quasi dimenticare le tue competenze e un po' alla volta anche tu non ricordi più chi eri, cosa sapevi fare e un giorno improvvisamente ti accorgi che ti senti solo una mamma, una moglie e una casalinga (nemmeno troppo brava!).
E un giorno capita che ti rendi conto che anche quello che sapevi fare meglio (parlare in spagnolo) ormai non ti viene più con la stessa naturalezza che avevi una volta e con una punta di dolore cerchi nella tua mente la traduzione spagnola della parola tartaruga (tortuga) e scopri che non la trovi e qualche giorno dopo non capisci subito la parola "cisne" (cigno) e non riesci nemmeno a tradurre la parola italiana altalena "columpio".
Eh già, perché sono passati almeno cinque anni da quando parlavo la lingua spagnola quai come l'italiano è forse anche un paio di più da quando addirittura pensavo e sognavo in spagnolo...
E allora comprendi che non solo il mondo intorno a te ha dimenticato le tue competenze, ma la verità è che tu per prima non ricordi più le cose che prima sapevi senza doverci pensare.
E mente rifletti con un po' (ma solo un pochino) di amarezza su questa nuova realtà, ti accorgi che per la prima volta dopo tanti anni preferisci parlare in italiano anche se la tua interlocutrice è spagnola, ma poi mente ascolti quello che ti dice, ti accorgi che lei vuole davvero sapere cosa pensi, ci tiene alla tua opinione, le interessano e le piacciono le tue idee e allora tu per prima ti stupisci di scoprire che dentro di te non vive solo una mamma, assolutamente felice e realizzata, ma c'è molto di più!
Forse "la ciccia" accumulata in questi anni ha cambiato forma al mio corpo, forse i chili di troppo hanno coperto il contenuto, ma dentro si nasconde sempre la stessa persona piena di creatività che non si limitava a insegnare semplicemente la lingua spagnola, ma lo faceva con passione, la stessa passione che oggi mette nel fare la mamma.
Però ammetto Alice che è piacevole scoprire che c'è ancora chi sente di poterti chiedere qualcosa di diverso da una ricetta di cucina, da come gestire il capriccio di un bambino, da come sbrinare il freezer, da come curare un eritema o da come cucire un vestito... Ed è bello notare che la mia opinione anche al di fuori del focolaio domestico, può avere un peso e un'importanza e conta!

Una settimana stra-piena

Siamo solo all'inizio di quella che si preannuncia come una settimana puzzle, una di quelle settimane dove tutte le cose sono a incastro e dove manca davvero il tempo di annoiarsi...
Io sono già stanca prima ancora di iniziare... Ma come dici ultimamente tu Alice: ce la devo fare!
Non ne sono proprio convintissima ma magari se lo ripeto riesco a convincermi e a farcela!

domenica 17 maggio 2015

Perle di saggezza della domenica mattina

Prendi una domenica mattina di sole e di primavera, lascia che papà dopo aver fatto colazione con noi vada a godersi le sue tre ore di libertà e di bicicletta, e fa in modo che tu ed io restiamo a casa ad aspettare una tua amichetta che come immaginavo nonostante l'appuntamento preso ieri non si è fatta vedere (...) e lascia che una madre e la sua figlioletta di quasi cinque anni rimangano da sole a casa insieme.
Ecco Alice questo è il quadro della nostra mattinata casalinga.
E dopo esserci rilassate un po' sul divano, dopo aver preparato insieme il riso colorato universalmente conosciuto come insalata di riso, dopo aver messo lo smalto rosa con i brillantini sulle tue unghie, ci siamo trasferite in giardino tutte noi donne di casa, anche quella pelosa, con la compagnia dell'unico maschio presente al momento che sembra essere il nostro bellissimo tartarugo (a dire il vero non sono ancora certa al 100% del fatto che sia un maschio ma ci sono buone probabilità che lo sia).
Nel frattempo tu mi hai regalato delle meravigliose e indimenticabili "perle".
Hai cominciato con un insistente "mamma tu vai pure a fare la spesa io posso farcela a restare a casa da sola". Inutile dire che ho rinunciato alla spesa e ho preparato un insalata di riso light senza uova e senza mozzarelle...
Hai proseguito informandomi che avevi addirittura pulito il display del tuo computer e quando perplessa, soprattutto dal suo aspetto opaco, ti ho chiesto come lo avessi fatto mi hai dettagliatamente spiegato la procedura cominciando da un "ci ho fatto qualche sputino sopra..." e finendo con un "... e poi l'ho spalmato bene con le dita".
Hai concluso con uno schifatissimo "ma con cosa l'hanno cucinata?", riferita all'albicocca che hai voluto mangiare oggi come spuntino, che evidentemente non ha soddisfatto il tuo palato.


Ora non resta che mangiare il riso colorato e attendere le divertenti trovate che ci regalerai nel pomeriggio dopo l'auspicabile sonnelino...

sabato 16 maggio 2015

Calo di tensione

Finita la tensione pre saggio, nel mio caso dovuta principalmente alla paura della varicella (eh già, perché trovarti una macchiolina sospetta a meno di 24 ore dal saggio e sentirti dire "mamma mi prude molto", devo dire che aveva scatenato in me il panico più totale...), stasera dopo la cena al ristorante che avevi rigorosamente scelto tu, una volta tornati a casa sono stata colta da un'attacco di stanchezza improvviso e fulminante.
Ora credo solo di aver bisogno di una bella e ristoratrice dormita...
Buonanotte mondo!

Emozioni e risate

Un misto di emozione, gioia, e tenerezza mi hanno assalita quando alla fine del saggio mentre tornavamo a casa mi hai sussurrato che dietro al tendone, che poi sarebbe il sipario, mentre aspettavi di uscire avevi "il cuore in gola"... 
E pensare che quando ti ho svegliata prima di andare in teatro mi hai guardata e mi hai detto: "quale saggio? Che saggio? Mamma io mi sono appena svegliata e non so nemmeno cosa sia un saggio!".
E poi sul palcoscenico buttavi baci e regalavi sorrisi al pubblico e ti preoccupavi di consolare quelle che disperate volevano la mamma... Forse perché l'anno scorso eri tu a piangere...
Grazie per avermi regalato emozioni e risate Alice e grazie anche alla brava maestra Sonia che ti accompagna da ormai due anni e ti aiuta a crescere in questo difficile percorso che è la danza.
Grazie, è stato bello ma non ne ho mai dubitato!

Mucha mierda

Con il timore che ancora qualche imprevisto possa arrivare a far saltare il tuo saggio, guardo l'orologio e conto i minuti che mancano al momento in cui ti comincerò a preparare. Ormai è questione di poco... Forse quest'anno riuscirò a vederti ballare anche io sul palcoscenico, perché sei più grande e non credo sarà necessaria la mia presenza dietro le quinte... 
Non ti nego che sono emozionata Alice... 
Goditi questi attimi indimenticabili amore mio e non preoccuparti, io mi porto un lenzuolo così posso fare "mamma fontana!"
Allora come si dice nel mondo dello spettacolo, non mi resta che augurare a te e a tutte le ballerine che stanno per esibirsi "Mucha mierda!". 

Un giorno speciale

Un giorno speciale quello di oggi, il tuo giorno, il giorno del saggio. 
Dopo mesi di preparazione, dopo tanta attesa e qualche timore, finalmente è arrivato.
Un giorno fatto di scarpette da danza, di tutù, di body, di capelli ben pettinati e di calze da ballerina, ma anche di bouquet di fiori, di regali e di sorprese e soprattutto di tanta emozione!
La tua che a tratti ti rendi conto che è un momento importante e allora a bassa voce mi sussurri "ho un po' paura", la mia che ti guardo e ti vedo incredibilmente grande e poi penso che è già il tuo secondo saggio di danza e quella di papà, che dietro la sua apparente tranquillità si è preoccupato di ordinare i fiori per te e ti ha comprato un libro sulle ballerine, e come se non bastasse rinuncerà addirittura a vedere la partita del "Lane"... Questo sì che é amore Alice!

Chi parla troppo e chi parla troppo poco

Mentre facciamo la spesa oggi mi sento stordita e penso che sono tra due eccessi: papà che credo abbia detto dieci parole da quando si è svegliato e tu che credo sia rimasta zitta in tutto dieci secondi in tre ore... Certo che voi due però potreste almeno cercare di bilanciarvi,
Ecco Alice ho trovato una cosa in cui di certo non sei uguale a papà!

Il tuo portamonete

Abbiamo iniziato la giornata con un piccolo regalo per te, tanto per rendere speciale un giorno che già di suo lo è. E allora ti ho fatto trovare sul tavolo un pacchetto con dentro un portamonete rosa con le ballerine che tu hai immediatamente apprezzato molto! Appena lo hai avuto ti sei precipitata di sopra a prendere il salvadanaio per prendere qualche soldino dei tuoi, poi sei scesa tutta soddisfatta e mentre stringevi nella mano quattro monete ci hai detto "ho preso quattro soldi per pagare io la colazione oggi...". Che tenerezza mi fai Alice!

venerdì 15 maggio 2015

La tua camera

Quando sei nata avevo ignorato i consigli di prepararti una camera bianca e avevo invece preferito per te una camera coloratissima. 
Ancora non sapevo se saresti stata la mia unica femmina e il dubbio e la speranza di darti una compagnia mi avevano fatta desistere dall'idea di rendere la tua camera troppo femminile. Per alcuni anni hai vissuto in un mondo a colori, dove l'unica regola da rispettare era che tutto attorno a te fosse allegro e ricordasse un arcobaleno. Già dall'ingresso della tua camera i dettagli multicolor erano evidenti e per personalizzare il tuo spazio avevo attaccato accanto alla porta delle letterine di legno con il tuo nome: ogni lettera di un colore diverso.
Negli ultimi mesi ho sentitom l'esigenza di assecondare la tua preferenza per il rosa e ho cominciato lentamente a sostituire e/o trasformare tutto ciò che non era rosa. Prima il tappeto, poi il copri divano, qualche giorno fa lo specchio e oggi é arrivato il momento di cambiare le lettere vicine alla porta. Non mi sono limitata a cambiare la posizione della scritta che ora è proprio sulla porta, ho proprio sostituito le lettere preferendone alcune che ho preventivamente dipinto di rosa. 
E così, mentre guardo compiaciuta le lettere "ALICE" che a forma di semicerchio quasi sembrano abbracciare il bel cuore attorno al quale le ho attaccate, contemporaneamente stacco metto le letterine colorate che per cinque anni sono state lì a ricordarmi che quella era la tua stanza, quella dove forse avresti un giorno condiviso lo spazio con un fratello o una sorella e quella dove di sicuro saresti cresciuta tanto amata e avresti vissuto alcuni dei momenti che formeranno i ricordi più belli della tua infanzia.

giovedì 14 maggio 2015

Tutto pronto per domani

Erano anni che non mi succedeva di riuscire addirittura ad apparecchiare il tavolo per la colazione di domani mattina e dopo aver pensato a ogni piccolo dettaglio e aver  preparato tutto, guardo compiaciuta il risultato e mi sento "leggera". Anche se non sono io ultimamente a preparare la colazione, è bello sapere che papà domattina potrà fare le cose con un po' più di calma perché in tavola é già tutto pronto, manca solo il caffè caldo nelle tazzine...

... E tutti dormono...

Alla fine di una giornata lunga e stancante, e dopo una serata estremamente piacevole ci mettiamo finalmente tutti e tre sul divano a guardare la fine di uno dei tuoi programmi preferiti "Italia's got talent". Dopo un po' mi giro per commentare uno degli artisti e scopro che tu non sei la sola ad essere crollata e mente te ne stai con la testa appoggiata sulle mie gambe, vedo che anche papà si è addormentato dall'altra parte del divano con la testa sul bracciolo. 
Mentre mi guardo attorno e rifletto sul fatto che tutti stanno dormendo ad un tratto sento Heidi che russa sul suo lettino e allora penso "sono davvero l'unica rimasta sveglia"...


Non è una gara

Mi fa sempre sorridere il fatto che in qualsiasi cosa se sei tu ad arrivare per prima allora "HAI VINTO" ma se per caso non sei la prima allora "NON È UNA GARA".
Che si tratti di chi finisce per primo un disegno o di chi beve tutto il tè, il risultato non cambia o vinci o non c'era competizione... Certo che sei furba Alice!

mercoledì 13 maggio 2015

Una strana base di gioco

E poi al mare mentre siamo con le belle sorelle Jasmine e Amina, ad un certo punto decidete di giocare a nascondino e tu quando tocca a te contare, scegli me come base, e vieni ad accoccolarti proprio sulle mie gambe e mentre aspetti che le tue amiche si siano nascoste ne approfitti per strisciare la tua testa sul mio petto e io allora ti annuso, ti accarezzo, ti sbaciucchio... E poi l'incantesimo finisce e tu devi scendere e andarle a scovare... E appena le trovi chiedi di ricontare ancora tu, allora mentre sei di nuovo lì su di me bisbiglio alle tue orecchie e ti chiedo perché hai voluto di nuovo contare invece di correre a nasconderti. E tu apri gli occhi e con lo sguardo furbetto mi dici: "perché mi piace stare qui a prendermi le coccole"...
Come darti torto Alice!

Scarpe usa e getta

In questi giorni di cambio stagione, di un numero infinito di lavatrici da fare, di cesti di panni da stirare, di vestiti da provare, da sistemare, da regalare o da tenere, oltre a tutte le magliette e ai pantaloni mi ritrovo a dover lavare le tue scarpe di tela rosa a pois bianchi, che riesci a indossare solo una volta e che poi si o subito d lavare. Di più non resistono, si sporcano di terra e acquisiscono un aspetto davvero troppo vissuto. 
Un giro per strada e un giro in lavatrice questa è la sequenza: quasi quasi avrei preferito delle scarpe usa e getta...

Passione per il mare

La tua passione per il mare quest'anno è tangibile, se n'è accorto anche papà.
Cerchi continuamente di programmare momenti di spiaggia nel week end inserendoli fra le svariate cose che dobbiamo fare e ti informi sulle previsioni del tempo poi mentre facciamo colazione ti esalti quando ti preannuncio che oggi verrò a prenderti da scuola in bicicletta e insieme finiremo il pomeriggio proprio al mare.
Non ti preoccupare Alice, questa estate ne farai una bella scorpacciata di mare!

martedì 12 maggio 2015

Film a puntate

Ho improvvisamente realizzato che a casa nostra i film si trasformano inevitabilmente in film a puntate, questo capita perché ogni volta i film vengono suddivisi in episodi di una decina di minuti dato che ogni sera papà ed io ci addormentiamo sul divano e dobbiamo tornare indietro per riuscire a riprendere il filo della storia.
E anche stasera non ci siamo smentiti e per la terza volta abbiamo tentato di portare a termine la visione di un film. Naturalmente non ci siamo riusciti...

Le tue richieste

Stamattina prima di andare a scuola mi hai guardata e poi seriamente mi hai detto: "mamma se oggi vai in qualche posto che vendono i vestiti per bambini, puoi comprare un vestito per me?".
Allora ho velocemente ricordato il tuo armadio messo a posto soltanto ieri, poi ti ho presa per mano e ti ho detto altrettanto seriamente: "vieni come me ti faccio vedere che il tuo armadio è già pieno di vestiti". E insieme siamo andate al piano di sopra. Ho aperto l'anta scorrevole e Subito sono apparsi tutti i tuoi vestiti che se contiamo quelli nuovi che ti ho comprato, quelli dell'anno scorso corso che ancora ti vanno, quelli che ho fatto io equelli che ho rimesso a posto e che quindi vanno bene sono davvero davvero tanti... (Bisogna anche aggiungere tutte le gonne...). 
Tu hai guardato osservando attentamente ogni capo, poi mi hai sorriso felice e con gli occhi pieni di gioia mi hai detto "sono tutti bellissimi!" e mentre stavo per richiudere l'anta, assolutamente certa di averti convinta mi hai bloccato la mano e Hai esclamato: "guarda mamma, qui c'è un posticino!" E con il dito indice della mano sinistra indicavi una minuscola intercapedine fra i ganci di due grucce...
Ecco Alice volevo dirti che gli spazi vuoti (quei pochi che nel tuo armadio si riescono a vedere davvero a fatica), servirebbero teoricamente per far scorrere almeno un pochino gli abiti...

"All together"

Quando si tratta di parole in inglese tu chiedi a papà. 
Se sono in spagnolo ti rivolgi direttamente a me ma per l'inglese sai già che è meglio rivolgerti a papà che è sicuramente più affidabile.
Così capita che se canti una canzone con delle strofe in inglese mi guardi e mi dici seria "questa parte é in inglese fa lo stesso se tu non la capisci..." e poi intoni "all together" e io allora ti chiedo se sai cosa significa e mi rispondi di no. Ti dico che significa "tutti insieme" e ti stupisci del fatto che anche io so qualche parola di inglese. 
Poi guardi papà e mentre facciamo colazione mi prendi in giro teneramente. 

lunedì 11 maggio 2015

Che l'estate sia con noi!

Il cambio dell'armadio, di sicuro ormai necessario, non è certo il modo più semplice per iniziare la settimana. Dopo averti lasciata a scuola mi sono letteralmente tuffata prima nel mio armadio e poi dopo pranzo nel tuo. Ia titanica impresa non è ancora finita ma buona parte del lavoro è stato fatto e guardando il tuo armadio sono giunta alla conclusione: che devo sperare in un'estate lunga e calda...
Che l'estate sia con noi Alice, ne abbiamo bisogno!

"Sorpresine" a tavola

Seguendo il tuo suggerimento di questa mattina, stasera a cena ti ho preparato il brodino. Nel momento in cui dovrà o scegliere che pastina metterci dentro ti ho proposto il riso e tu come se fosse la cosa più scontata del mondo mi hai detto: "no mamma! Nel brodo voglio le sorpresine!".
Ho sorriso pensando che io ho imparato praticamente l'altro ieri che esiste un tipo di pastina all'uovo che si chiama "sorpresine" e tu invece a soli quattro anni e mezzo non solo sai della sua esistenza, ma sai anche che è perfetta da fare in brodo...

Bimbe surreali

Oggi pomeriggio al mare abbiamo fatto un incontro davvero interessante e piuttosto strano, anche se forse strano non é il termine più adatto e dovrei forse dire: "surreale". Tu e la biondissima Noemi avete giocato con due bimbe conosciute in spiaggia, una di dieci anni e una di cinque. Le due bimbe erano sole. Siamo rimaste al mare oltre due ore e le due sorelline sono sempre rimaste sole, nessuno le é mai venute a cercare, nessuno si è preoccupato di loro in tutto quel tempo. In una spiaggia praticamente deserta, senza nemmeno i bagnini a sorvegliare, quando noi siamo arrivate in spiaggia le due bimbe erano già lì che giocavano... La più grande si occupava della sorellina piccola con una maturità da adulta e faceva discorsi davvero da persona più grande, rendendo la situazione ancora più assurda. Non hanno mai litigato nè fra di loro nè con voi, non hanno fatto capricci e sono state davvero bravissime ma queste due belle bimbe abbandonate a loro stesse mi hanno fatto uno strano effetto è più tardi tornando a casa ho continuato a ripensare a loro, ai loro stranissimi racconti e ancora adesso a distanza di oltre un'ora sono ancora qui che mi chiedo perplessa misto ancora chiedendos se le ho viste davvero o se le ho soltanto immaginate...

Doposcuola in spiaggia

Venirti a prendere a scuola in bicicletta alle tre e mezza del pomeriggio, con già la borsa pronta nel cestino e fuggire subito in piaggia, ma non prima di aver avvertito anche Laura, la sua bella panciotta e la piccola Noemi e ritrovarsi poco dopo tutti insieme al mare è assolutamente impagabile ed è il vantaggio di vivere in una città di mare e di poter condividere il nostro tempo  con delle belle persone!
Abbiamo fatto una bella merenda in comoagnia e tante chiacchiere mentre voi giocavate sul grande castello con gli scivoli in comoagnia di altre bambine.
Il tempo è scivolato via veloce e si è portato via anche la stanchezza?
Speriamo di ripetere presto altri pomeriggi che hanno già il sapore d'estate!

domenica 10 maggio 2015

Scatti di una domenica

Questa nostra domenica inconsueta è stata fissata in più di ottanta scatti che ho fissato nella memoria del mio cellulare. La protagonista di ogni scatto sei ovviamente tu, sempre tu, solo tu.
Prima tu al mare, tu che fai i salti nell'acqua durante il tuo primo bagno della stagione, tu che fai castelli di sabbia, tu che in riva al mare giochi a fare la sirenetta e ti metti in posa, poi più tardi tu che al parco giochi ti affacci dalla casetta, tu che sali sulla scaletta dello scivolo, tu che passeggi sul ponticello, tu che fai le faccette buffe e a conclusione di una giornata diversa dal solito tu seduta sulla poltrona del nonno che nel frattempo all'ospedale lentamente sta guarendo.

Parole sparse nel fumo

Una volta c'erano i giardini, i bar all'aperto e i ristoranti con i tavoli fuori, una volta si aspettavano la primavera e l'estate per mangiare all'aperto, per godere del piacere di stare a contatto con la natura e per stare in panciolle sotto l'ombrellone al mare, disturbati al massimo solo dalla musica delle radioline.
Poi è arrivato l'atteso divieto di fumare al chiuso nei luoghi pubblici e allora i parchi, le spiagge e le verande dei bar e dei ristoranti si sono popolate e incredibilmente affollate di tutti quei fumatori che prima potevano tranquillante (e maleducatamente aggiungerei io) spargere la loro aria malsana ovunque e che da un giorno all'altro si sono visti relegati e costretti a inquinare solo fuori (smettere di fumare no? Pareva brutto?). 
E così chi non fuma per non essere intossicato dalle mortali e stramaledette sigarette, (perché è inutile fare i finti tonti, ormai lo sappiamo tutti che il
fumo, anche quello passivo, innalza pericolosamente  i rischi di ammalarsi di cancro...) deve suo malgrado rinunciare a una colazione sotto la tettoia del suo bar preferito e non puó nemmeno stare in pace sotto l'ombrellone in spiaggia o festeggiare la festa della mamma all'ombra del gazebo del ristorante dove per la prima volta ha cenato con quello che poi è diventato suo marito...
Ma dico io, non respiriamo già abbastanza "merda" anche così, senza dover per forza aggiungere altro fumo a quello che viaggia nell'aria senza che ce ne accorgiamo? Dobbiamo per forza fumare mettendo a rischio oltre alla nostra vita, anche quella dei nostri figli e quella di chi nella sua vita ha fatto la scelta di non fumare? Eppure come si riducono i polmoni di un fumatore non è più una sorpresa per nessuno!
Ma non c'è niente da fare, le mie e quelle di tanti altri sono solo parole sparse nel vento, in mezzo al fumo di chi proprio come un qualsiasi altro tossicodipendente, non riesce proprio a fare a meno del suo pacchetto di sigarette e noncurante del benessere di chi gli sta vicino, in piena crisi di astinenza, dimentica anche le normali norme di buona educazione e si accende la sigaretta appena trova un triangolo di cielo da inquinare...
Continuo a sperare che prima o poi le sigarette vengano bandite anche all'aperto pena multe salatissime e che il costo di ogni pacchetto venga almeno moltiplicato per dieci. Perché se la paura di morire di cancro non serve forse l'aspetto economico non poté essere sottovalutato nemmeno dagli irriducibili che salutano ogni nuovo giorno guardando l'alba con la sigaretta in mano...