lunedì 28 febbraio 2011

Tu chiacchierona


Che bello: sto scoprendo di avere una figlia chiacchierona.
Seduta, distesa, ovunque tu sia, se sei di buon umore, pulita, riposata e con il pancino pieno, cominci a fare vocalizzi in modulazione di frequenza.
Starti a sentire è un vero spasso.
Emetti gridolini, fai gorgheggi e mugolii, cambi voce e intonazione a seconda di quello che vuoi esprimere.
A modo tuo parli e riesci anche a farti intendere.
Tu sì che sei una vera maga dell’arte di “fare dialogo”!

Postumi del week end


Dopo un week end decisamente movimentato, con tanto di toccata e fuga a Vicenza, eccoci giunte ad un piovosissimo lunedì, che si preannuncia come una perfetta giornata da passare a casa, cercando di intrattenerti nel migliore dei modi.
La notte che lo ha preceduto è stata decisamente degna di nota, con risvegli ripetuti e consecutivi che hanno interrotto il mio, il tuo e anche il sonno di papà numerose (troppe) volte. Il tempo uggioso rende pessimo il mio stato d’animo che nonostante il passare delle ore non accenna al benché minimo miglioramento. Forse è solo una fase molto critica della classica “sindrome del lunedì”, oppure è una normale giornata afflitta da tutti i postumi del week end. In ogni caso non è una bella giornata, e non mi riferisco solo al clima.

domenica 27 febbraio 2011

Una tetta uguale ad una spalla


Il mio seno oltre a svolgere la fondamentale funzione di nutrimento, ha su di te un naturale ma anche incredibile potere rilassante. Spesso mentre titti o subito dopo tu ti addormenti.
È un po’ la stessa cosa che succede a me con la spalla di papà: basta che mi ci appoggi per qualche minuto e mi rilasso immediatamente e in men che non si dica il sonno si impossessa totalmente di me…
Non avevo mai pensato che la mia tetta potesse essere uguale alla spalla di papà… strana anatomia in questa casa…

Una mamma privilegiata


Ieri pensavo alla nostra situazione e riflettevo su quanto io sia incredibilmente fortunata a poter restare a casa con te, senza dover tornare al lavoro. Poter seguire la tua crescita, poterti stare vicina, poter condividere insieme a te esperienze e sensazioni. Questo è ciò che più conta ora per me.
Mi sento e sono una mamma privilegiata e spero che anche per te questo si riveli un vantaggio.

Non sei al cinema


Ehi tu, che comodamente seduta nell’incavo del braccio di papà mi guardi seria e attenta, ehi tu, con quella testa perfettamente tonda a forma di mela, ehi tu, che ogni tanto sorridi, sbarri gli occhioni e spalanchi felice la bocca, volevo solo farti sapere che non sei al cinema, non stai guardando un film ed io non sono la tua attrice comica preferita… sono la tua mamma, l’unica che hai, quella che ti è toccata.
Eventualmente puoi sempre scrivere una lettera di reclamo alla cicogna, oppure puoi continuare a stare comodamente appollaiata su papà, come se realmente fossi nella poltrona di una moderna multisala e passare il tempo a guardare la tua mamma.
A me va benissimo anche così…
P.s.
Mettiti comoda, gli spettacoli sono non stop…

sabato 26 febbraio 2011

Il canto del Muezzin


Novità di oggi mentre eravamo in viaggio diretti dai nonni paterni: appena salita in macchina, sei subito partita con quello che papà ha prontamente battezzato il “canto del Muezzin”.
Una sorta di cantilena che è proseguita noncurante delle preferenze musicali di papà e mamma, ma soprattutto di papà, che aveva accuratamente scelto la colonna sonora del nostro viaggio in macchina…

Tu e papà

Oggi ho deciso di regalare al tuo papà una magnifica esperienza e durante l’ora della siesta gli ho ceduto il mio posto accanto a te sul divano. Ho fatto di più, dopo avervi sistemati vicini vicini, sono addirittura andata via e vi ho lasciati soli a godere l’uno dell’altra. E così, per la prima volta nella tua vita, hai dormito sul divano protetta dal caldo abbraccio di un uomo… E che uomo! È stato bello, vero Gù?

Meraviglie dell'allattamento


Che bello quando titti e mugoli: è bello guardarti e ancora di più sentirti.
L’allattamento è un momento meraviglioso e unico.
Sono felice di aver avuto il latte e di aver potuto vivere questa esperienza insieme a te.
Quando ti allatto rimango stregata a guardarti, e mi stupisco ogni volta di fronte all’incredibile e unico  miracolo della vita.

venerdì 25 febbraio 2011

Come quando sei nata tu


Solo ora, passando di fronte allo specchio e vedendo la mia immagina riflessa, ho realizzato una cosa, dopo la mia gita dalla parrucchiera, ora sono pettinata proprio come quando sei nata tu: stesso taglio, stesso colore, stessa forma.
Oggi Alice hai l’occasione di rivedermi come mi hai vista la prima volta, quando da dentro la culletta in plexiglass trasparente non smettevi di fissarmi curiosa e intimidita. Non dimenticherò mai quello sguardo e l’idea che tu oggi riveda la mamma dei tuoi primi istanti di vita, ammetto che mi emoziona.
Solo ora, passando di fronte allo specchio e vedendo la mia immagina riflessa, ho realizzato una cosa, dopo la mia gita dalla parrucchiera, ora sono pettinata proprio come quando sei nata tu: stesso taglio, stesso colore, stessa forma.
Oggi Alice hai l’occasione di rivedermi come mi hai vista la prima volta, quando da dentro la culletta in plexiglass trasparente non smettevi di fissarmi curiosa e intimidita. Non dimenticherò mai quello sguardo e l’idea che tu oggi riveda la mamma dei tuoi primi istanti di vita, ammetto che mi emoziona.

Volersi bene


Oggi mi sono voluta bene.
Dopo quattro mesi sono andata dalla parrucchiera e sono tornata ad avere sembianze umane e quasi femminili.
Dopo non so quanto tempo sono uscita ed ho comprato delle cose per me, anzi, a dire il vero questo processo è iniziato già ieri.
No non mi piaccio più di prima, ma non riuscivo più a guardarmi così.
Ho deciso di provare a volermi bene anche se non mi accetto e no mi riconosco.
La verità?
Oggi e negli ultimi giorni, ho provato a volermi bene,… ma non avevo molte alternative: ormai l’inverno sta finendo e non ho più nulla che mi vada bene, a parte immense felpone macchiate indelebilmente di latte e per quanto riguarda i capelli, vista la quantità di quelli che perdo, forse era il caso di darci un taglio, e non in senso lato…
Beh, anche se non sono riuscita a volermi bene, almeno ci ho provato…

Amore viscerale


IO ti ho desiderata, voluta e aspettata per nove mesi, IO ho digiunato e vomitato i primi tre mesi della gravidanza, IO ti ho sentita muovere e rigirarsi come una trottola ininterrottamente, di giorno e di notte, IO ho un taglio che va da parte a parte, IO ho sentito le mie viscere svuotate dopo la tua nascita, IO ho un corpo che non è lontanamente simile a quello che era prima di te, IO mi sono svegliata ogni notte, ogni volta che hai avuto fame, IO ho passato con te praticamente ogni attimo della mia vita negli ultimi quattro mesi.
IO rifarei tutto, una, dieci, cento, mille volte, perché sei mia figlia, perché per te darei la vita, perché ti amo più della mia stessa vita, perché sei carne della mia carne, perché sei parte di me, perché sei parte dell’uomo che amo e che ho scelto di avere accanto.
Ma IO E SOLO IO SONO TUA MADRE e voglio che questo non venga mai dimenticato, nemmeno per un istante.
IO E SOLO IO SONO TUA MADRE e pretendo che questo mio ruolo sia rispettato e tenuto in considerazione sempre, in ogni momento.
Non esiste nessun altro oltre a me e a tuo padre che possa decidere ciò che è giusto per te, ciò che vogliamo e che non vogliamo.
Quando sarai grande e sarai in grado di farlo, deciderai da sola, ma nel frattempo decidiamo noi.
Non esiste grado di parentela che possa autorizzare qualcun altro a decidere per te.
Non ci sono nonni, zii, cugini che abbiano il benché minimo potere decisionale su di te e sulla tua vita.
Voglio, esigo e pretendo che tutto il resto del mondo chieda a noi, ai tuoi genitori, se possono o non possono farti fare qualcosa.
Oggi è un gesto banale, forse innocuo, come darti in braccio a qualcuno… e domani cosa devo aspettarmi, che ti facciano mangiare patatine fritte e bere coca cola anche se non rientrano nella dieta che ho scelto per te?
No Alice, non glielo permetterò!
E nemmeno gli permetterò di trattarti e di considerarti come se fossi un bambolotto, o peggio, un pagliaccio.
Ho aspettato per quarant’anni di diventare madre e non consentirò a nessuno di sostituirsi anche solo per un istante a me.
Hai una madre che non vive nell’attesa e nella speranza che tu sia più grande per “scaricarti” a qualcun altro, hai una madre che ha sempre voluto esserlo e che ama il suo ruolo di madre e che pertanto, vuole goderselo fino in fondo per non rimpiangere nemmeno un istante di questi mesi, di questi anni, che corrono via veloci.
Non se se questa possa essere considerata una fortuna per te, ma questa è l’unica madre che hai.
Oggi con una rabbia improvvisa e violenta ho sentito il sangue che mi ribolliva nelle vene e ho urlato a me stessa e al mondo il mio amore viscerale per te. Ora mi sento meglio.

giovedì 24 febbraio 2011

Bilancio di fine giornata


Come previsto giornata impegnativa.
Ci mancava anche il tuo mega rigurgito a complicare ulteriormente la situazione.
Per fortuna che fra poche ore andiamo a dormire.
Domani è un altro giorno: si vedrà.

Risveglio nel passato


Le tensioni serali rovinano i risvegli mattutini e i risvegli influiscono in maniera decisiva sull’andamento della giornata, rendendo più pesante e difficile da sopportare qualsiasi avversità quotidiana.
Ieri sera tuo padre è tornato a casa dall’ufficio piuttosto nervoso.
Ieri sera la mamma come purtroppo spesso capita ultimamente, aveva accumulato stress e di conseguenza nervosismo.
Ieri sera papà e la mamma sono partiti da un normale discorso sulla tua gestione e sulla gestione delle famiglie, e sono finiti a discutere per oltre due ore.
Non è stata una discussione dai toni accesi, ma come tutte le discussioni, ha lasciato uno strascico e un’inevitabile tensione di sottofondo.
Stamattina papà si è svegliato di poche parole e con lo sguardo perso nel vuoto e dopo tanto tempo il suo risveglio è stato “al buio”, come lo definisco io: non aveva negli occhi quella luce che ha da quando nella nostra vita, ai nostri risvegli, ci sei tu ad aspettarci. Stamattina la mamma, anche se c’eri tu accanto a lei, ha guardato papà e ha subito avuto la netta e brutta impressione di fare un risveglio nel passato.
Stamattina il cane dei vicini ha iniziato ad abbaiare presto, come ieri e come tante altre volte, ma stamattina lo trovo ancora più fastidioso e insopportabile.
Non so spiegarlo ma ho l’impressione che sia appena cominciata una giornata che si preannuncia impegnativa.
“Le tensioni serali rovinano i risvegli mattutini e i risvegli influiscono in maniera decisiva sull’andamento della giornata, rendendo più pesante e difficile da sopportare qualsiasi avversità quotidiana.”

Pericolosa associazione a delinquere


Il rischio che succedesse era decisamente elevato, sinceramente però mi aspettavo che capitasse più avanti, almeno fra qualche mese, quando tu sarai in grado di interagire meglio con il mondo che ti circonda.
Invece, inaspettatamente, è successo già ieri mattina.
Tu di ritorno dalla spesa, ti sei addormentata in macchina, così per non svegliarti, ho deciso di scaricare l’ovetto e l’ho appoggiato sul divano, lasciandoti dentro.
Heidi si è furtivamente avvicinata al divano, e poi piano piano si è posizionata di fronte a te. Quando dopo qualche minuto si è improvvisamente allontanata mesta, ho capito che qualcosa doveva avere fatto.
Sono venuta a vedere e con mia sorpresa ho trovato uno dei suoi sonagli di gomma appoggiato sul divano, proprio di fronte al tuo ovetto, davanti ai tuoi piedi. Io ho capito subito il significato di quel gesto apparentemente banale e innocuo. Tu dormivi e non ti sei accorta di nulla ma anche se fossi stata sveglia e l’avessi vista, probabilmente non avresti capito, non ancora…
Lei ha pericolosamente iniziato ad interagire con te e ti ha portato il suo giocattolo nella speranza che tu glielo tirassi.
Questo significa che ora ti riconosce come “persona” e anche come compagna di giochi.
Questo vuol dire che molto presto voi due creerete una pericolosissima associazione a delinquere e tuo padre ed io non potremo far altro che contemplare i danni.
A questo punto devo essere sincera: non vedo l’ora che voi due giochiate assieme!

mercoledì 23 febbraio 2011

Ehi tu?


Ehi tu,
tu che dopo aver urlato con tutta la tua voce e pianto con i lacrimoni perché avevi deciso che per te la lezione di acquaticità era già finita ancora prima di cominciare, tu che elargisci magnifici sorrisoni sdentati ad Anna e porgi la manina aperta a Molly affinché possa baciarti anche fra le ditine, tu che guardi male chiunque e non ti fai corrompere nemmeno dai complimenti, si può sapere ora che fai, dormi seduta?
Certo che sei davvero strana…
Stavo mettendo a posto le cose della piscina che abbiamo giusto fatto in tempo a bagnare e per praticità ti ho temporaneamente lasciata seduta nel passeggino, con la felpina e il cappellino ancora addosso, ti ho sentita parlottare e poi improvvisamente più nulla: il silenzio assoluto.
Mi sono avvicinata al passeggino e tu te ne stavi lì, seduta come sul trono, con la testina leggermente piegata verso il basso e con la panciotta tonda bella in evidenza e dormivi beata, ma confesso che più che la bella addormentata nel bosco mi hai incredibilmente ricordato un piccolo Buddha.

Cara Alice, ti scrivo...


Cara Alice,
oggi ti guardo dormire e penso a quando un giorno discuteremo e in alcuni momenti arriverai inevitabilmente a detestare i tuoi genitori.
Capita a tutti, non è mancanza di affetto, fa parte del normale processo di crescita.
È un momento difficile, fatto di incomprensioni e di inevitabili incomprensioni ma è anche una fase normale che tutti attraversiamo, prima da figli e poi da genitori, dimenticandoci, forse, di quando eravamo dall’altra parte.
Il bambino e la bambina che abbiamo visto nascere accudito e consolato, diventano adolescenti e devono affermare la loro identità, devono costruire e imporre la loro personalità di piccoli “uomini” e di piccole “donne” e devono spiccare il volo.
La difficoltà di un genitore forse è proprio quella di riuscire a vederli volare nel mondo, liberi di sbagliare e di farsi male.
La difficoltà di un figlio… ora che sono madre non me la ricordo più…

Prima di te


Ieri in una trasmissione televisiva ho sentito una madre raccontare la magnifica esperienza che è avere un figlio, e tentare di spiegare come cambia la vita, cosa realmente succede e cosa davvero si prova.
Mi sono commossa ripensando all’esperienza della nostra famiglia e mi sono ricordata di una cosa che avevo scritto diverso tempo fa, nell’estate del 2009, molto prima di te, quando un figlio era solo un desiderio profondo e un’immagine sfocata nella mia mente.
Il 22 di luglio del 2009 scrivevo:
Se tu fossi qui
Se tu fossi qui l’acqua sarebbe più limpida, i suoni più forti, i profumi più nitidi, i colori più vivaci.
Se tu fossi qui tutto ciò che è uguale sarebbe diverso e tutto ciò che è diverso sarebbe uguale.
Se tu fossi qui tutto avrebbe un senso e niente sarebbe inutile
Se tu fossi qui…      se solo tu ci fossi!

Oggi, ad oltre un anno e mezzo di distanza, a febbraio 2011, ora che tu finalmente ci sei, ora che sei una realtà che per quindici ore ogni giorno è un piacevole e irresistibile tormento, ora che conosco la tua faccia e tu riconosci la mia, ora che capisco e consolo il tuo pianto, ora che adoro il meraviglioso profumo della tua pelle, ora che non posso più fare a meno del contatto fisico con te, ora che mi sono perdutamente innamorata dei tuoi meravigliosi occhi blu, oggi posso scrivere:

Ora che sei qui
Solo ora che sei qui capisco il senso che ha ogni cosa e mi rendo conto che non c’è più niente di inutile.
Ora che sei finalmente qui, nulla è uguale a prima perché soltanto ora che ci sei, il nostro mondo è diventato a colori e tutto è cambiato in un modo impensabile.
Ora che sei qui, com’era prima non conta: il passato senza di te è lontano e mi appare incredibilmente vuoto e triste.
Solo ora che sei qui riesco a capire cosa significhi provare un amore così profondo e comprendo quanto grande può arrivare ad essere un’emozione.
Ora che ci sei, mi chiedo come abbiamo davvero potuto stare tanto tempo senza di te…

martedì 22 febbraio 2011

Shopping generazionale


Mi sono dimenticata di dirti che oggi mia madre, nonché tua nonna, ci ha accompagnate nel nostro tour di shopping. C’erano tre generazioni di donne a fare “danni”: nonna, madre e nipote…
Poche cose al mondo possono essere altrettanto pericolose come quella di mandare un simile trio in giro per negozi munite di carte di credito…
Unica ancora di salvezza il fatto che tu per fortuna ancora non ne hai una…

Shopping dei desideri


Oggi tanto per non perdere l’abitudine ho fatto shopping per te.
Ieri seguendo i consigli di papà, di Anna e di Claudia, avevo tentato di deviare la mia attenzione su qualcosa per me, ma tu secondo me sei stata “abilmente” programmata da qualcuno per impedirmi di comprare cose per me, perché sei buonissima mentre guardo i vestitini taglia 9/12/18 mesi, ma sei assolutamente ingestibile ogni volta che sposto lo sguardo su qualcosa taglia… “mamma” (mica lo posso dire così pubblicamente che taglia porto!!!).
Perciò dopo l’ennesimo tentativo fallito ieri, confesso che oggi non ho nemmeno  provato.
Sono andata in uno dei miei negozi preferiti quando si tratta di abbigliamento bambini e… “si salvi chi può”!!!
Ma che bello però immaginarti dentro quegli abitini estivi, con le mutande “sfrappolose” naturalmente in pandant, e con le cosciotte abbronzate che spuntano birichine da sotto… Che bello guardare le cose e sceglierle pensando a come ti staranno, immaginandoci a fare tante cose insieme tu, io e papà.

E passo il tempo a cercare


Non ho più la testa, è ufficiale.
Passo la maggior parte del mio tempo a cercare ciò che non ricordo dove ho messo.
E quando trovo l’oggetto in questione, perdo qualcos’altro e la ricerca ricomincia…
Sono un disastro, davvero non so cosa mi stia succedendo ma non ho più un briciolo di memoria, comincio anche ad essere sinceramente un po’ preoccupata.
L’altro giorno mi sono dimenticata che per far funzionare la cappa della cucina è indispensabile prima aprirla…
E una settimana fa mi sono addirittura riuscita a dimenticare che la tua ora di mangiare era passata già da un pezzo…
Ogni volta che esco devo rientrare in casa almeno una volta perché ho dimenticato le chiavi o il cellulare…
Spero solo che sia l’effetto degli ormoni dell’allattamento e non l’Alzheimer…

lunedì 21 febbraio 2011

I vantaggi di essere piccola


Tu hai quattro mesi io quarant’anni, pesi poco più di un decimo di me, conosci papà da quattro mesi io da quattro anni, eppure… nonostante tutte queste differenze, quando oggi gli ho chiesto se mentre era a lavorare gli siamo “mancatissime”, lui mi ha risposto “sì, in ugual misura…”.
Come sarebbe a dire in ugual misura???
Cioè, mi vuoi dire che tu e i tuoi pochi chili di ciccia siete riusciti ad ottenere ciò che io ho ottenuto in anni di fatica e di impegno??? Questi sono i vantaggi di essere piccoli.
Ma ti sembra corretto?
Parlo con te sai, che mi guardi con gli occhi sbarrati seduta nel tuo passeggino… è inutile che fai l’indifferente. E non ci provare a corrompermi con quelle faccette buffe e con i tuoi “guuu” e “buuu” urlati a gran voce… tanto questa volta non ci riesci, parola di mamma.

Il mio sogno trasformato in realtà


Quante volte avevo immaginato di guidare con mia figlia accanto a me, e oggi girando lo sguardo nel sedile vicino al mio vedo te, seduta nel tuo ovetto che mi guardi a tua volta, mentre passi il tempo con i tuoi giochini.
Mi sembra ancora incredibile che il mio sogno si sia trasformato in realtà, ma è proprio così.

Utilità del lunedì


Riflettevo sul senso delle cose e mi chiedevo a cosa serve il lunedì. D’istinto direi a nulla, semplicemente dopo il  week end, bisognava ricominciare da un giorno della settimana e qualcuno, molti anni fa, ha deciso di chiamarlo “lunedì”.
Già uno il lunedì si sveglia di cattivo umore: ha ben impresso nella mente il ricordo di un magnifico fine settimana e ha davanti cinque lunghi giorni prima di arrivare al sabato e alla domenica successivi.
In più ci sono molte condizioni avverse.
Se decidi di approfittare di un giorno così odioso per prenderti cura di te e andare dalla parrucchiera, non lo puoi fare, il lunedì è il loro giorno di chiusura…
Se pensi di ammazzare il tempo e ti viene in mente di passare qualche ora del lunedì dentro un centro commerciale, di nuovo caschi male: il lunedì mattina sono chiusi…
Se ti viene voglia di mangiare pesce fresco, fattela passare: il lunedì mattina non si trova pesce fresco…
Quindi per intenderci, il lunedì non è soltanto il giorno che viene dopo la domenica e il primo di una nuova settimana lavorativa, è proprio uno stupido giorno nel quale è inevitabile svegliarsi di cattivo umore e chiedersi perché hanno inventato i lunedì!!!

domenica 20 febbraio 2011

Tutti in abito della domenica


Eccoci giunti al termine di quella che è stata davvero una bella domenica, direi una perfetta e rilassante domenica in famiglia.
In mattinata dopo un naturale risveglio senza la voce della radiosveglia (ma con quella di “Gù” in sottofondo), dopo la corsa di papà siamo andati a San Marino.
Dopo pranzo ci siamo fatti tutti, te compresa, due ore di relax: tu hai dormito nel tuo lettino mentre papà ed io abbiamo guardato un bel film, dall’inizio alla fine, senza addormentarci nemmeno un secondo.
Dopo la pennichella e dopo aver bevuto un ottimo caffè ristoratore, mentre papà è venuto insieme a te e ad Heidi a fare una passeggiata al parco, io ho preparato le “frittole” di carnevale per papino.
In serata pizza da “Bruno”, al “solito” tavolo.
Ed infine, dopo il tuo bagno, ti abbiamo messa a nanna.
Il tutto, rigorosamente eseguito da tutti noi in abiti della domenica.
No… non propriamente elegante, lo definirei piuttosto comodo.
Papà in tuta di cotone, pantaloni grigi chiari e maglietta scura sopra, io in tuta felpata blu e tu in tuta di pile lilla. Noto con immenso piacere che ti sei rapidamente integrata ed adeguata allo stile di famiglia: Brava Gù!

Così come sei


Sai Alice, prima di averti, quando ho pensato a come avrei voluto che fosse fisicamente mia figlia, l’avrei immaginata con la fossetta sul mento, la testina perfetta, gli occhi furbetti e la pelle di pesca: proprio così come sei!
Ti guardo e mi stupisco della tua bellezza e di quanto tu sia assolutamente perfetta.
Certe volte penso che come si dice “ogni scarafone e bello a mamma sua” ma tutti mi dicono che sei davvero bella e quindi comincio a pensare che tu lo sia davvero.
La cosa strana è che in molti mi dicono che mi assomigli e io stessa in alcune cose vedo la nostra somiglianza, però io non mi sono mai vista bella e quindi… i conti non tornano: se io non mi vedo bella e tu mi assomigli ma sei bella… c’è qualcosa che non va!
O è la mia vista, o è la mia autostima o più probabilmente tu hai semplicemente preso il meglio di mamma e anche il meglio di papà.
In ogni caso il risultato è stupendo e noi tutti ti amiamo così come sei.

sabato 19 febbraio 2011

Solo quando hai un figlio


Solo quando hai un figlio puoi capire il vero significato della vita e riuscire a comprendere ciò che davvero conta.
Il senso di onnipotenza che solo tu riesci a farmi provare quando sei fra le mie braccia e mi stringi forte il dito con la tua manina, è indescrivibile.
Quando ti guardo che mi cerchi con gli occhi, mi fai sentire molto di più che importante, addirittura fondamentale!
Ogni volta che penso a te, penso anche che non c’è nulla di impossibile.
In tanti mi hanno chiesto il significato di essere madre, forse è proprio questo: avere paura di non riuscire a proteggerti e ad aiutarti a crescere, ma avere contemporaneamente una forza incredibile e la certezza che, se l’obiettivo è renderti una persona equilibrata, libera e felice, non ci sono ostacoli insormontabili.

venerdì 18 febbraio 2011

Ehi tu vestita da monella....


Ehi tu, vestita da monella, che mi guarda con quell’espressione birichina e con gli occhi furbi… non credi che sarebbe il caso di cominciare ad imparare l’utilità ed il significato del “sonnellino diurno”?
Guarda che se ti riposi  un pochino non ti perdi niente, (anche perché dormi con gli occhi socchiusi…) e poi la mamma ti promette che mentre tu dormi, non fa nulla di interessante e qualsiasi cosa succeda nel mondo, te la racconta appena ti svegli. Se vuoi è anche disposta a videoregistrarti gli avvenimenti degni di nota.
Però tu cerca di fare dei sonnellini che durino un pochino di più di dieci minuti, se no arrivi a sera che sei devastata e devastante.
A giudicare dal tuo repentino risveglio non sono stata molto convincente… però con “l’abito monello” (pantaloni di jeans con “tiracche” ovvero bretelle e maglietta a righine sotto…) sei davvero bellissima ed io mentre ti guardo stiracchiarti dopo aver dormito al massimo 8 minuti, non ho nemmeno la forza di arrabbiarmi…

Misteri dell'amore


Quando piagnucoli senza sosta, quando “sbecchi” senza ragione, quando urli senza freni, vorrei essere a distanza di sicurezza da te, là dove le mie orecchie non possano udire i tuoi lamenti. Ma quando non ti ho davanti, perché dormi nel lettino, perché sei con papà, o perché sono fuggita alla velocità della luce mentre tu fai la pennichella vegliata dalla signora Patrizia, mi manchi da morire e vorrei averti in braccio per sbaciucchiarti e coccolarti fino a consumarti!
Quando guardo le rose che mi ha regalato papà ieri, penso che fortunatamente non riuscirà mai a smettere di sorprendermi e penso che nella mia vita precedente devo aver fatto davvero qualcosa di buono per meritarmi una famiglia così.
Vi amo!

mercoledì 16 febbraio 2011

Sbagliando s'impara?


Mai sottovalutare le situazioni e prenderle sottogamba.
Oggi dovevamo andare a conoscere la nuova pediatra, sembrava una cosa banale… ma così non è stato, forse anche per una mia disorganizzazione e per una serie di errori che sono riuscita ad inanellare proprio uno dopo l’altro.
Primo errore: avevo l’appuntamento alle 11, ma dietro consiglio di un’amica sono andata lì prima. Scelta assolutamente sbagliata e del tutto inutile. Arrivare con mezz’ora di anticipo ha solo significato farsi una bella corsetta sotto la pioggia e aspettare mezz’ora nella sala d’aspetto della pediatra, brulicante di bambini e stracolma di germi… Se hai appuntamento alle 11, di certo non entrerai prima!
Secondo errore: pensavo di stare da questa nuova pediatra al massimo 15 minuti, come dalla precedente… ma sbagliavo. Questa pediatra è giustamente molto scrupolosa. La visita è stata pertanto molto accurata e perciò ha richiesto molto più tempo di quello che avevo preventivato.
Terzo errore: aspettavo di sentire il parere della pediatra per comprare il latte e pensavo di riuscire a comprarlo oggi dopo la visita… Mai ridursi all’ultimo goccio di latte! Sono uscita dall’ambulatorio troppo tardi per riuscire ad andare al supermercato a comprare il latte… quindi l’acquisto del latte è stato posticipato al pomeriggio!
Quarto errore: mai rimandare l’acquisto del latte in polvere pensando di risparmiare andando al supermercato… lì hanno solo confezioni multiple e nel caso in cui serva poco latte, il giro è a vuoto!
Quarto errore bis: mai comprare in farmacia il latte dopo aver verificato che al supermercato vendono solo confezioni multiple… la confezione singola, se acquistata in farmacia, costerà poco di meno della confezione doppia acquistata al supermercato, rendendo il sacrificio praticamente vano.
Quinto errore: pensavo di andare in piscina nel pomeriggio, ma mai programmare cose di mattina, come la visita pediatrica, quando nel pomeriggio si ha il corso di acquaticità… Il risultato è che tu sei troppo stanca e la lezione praticamente è sprecata!
Di errori oggi ne ho fatti molti altri, questo è solo un piccolo campione…
Ecco cosa ho capito e spero anche imparato, dopo aver trascorso in maniera devastante questa giornata, correndo su e giù come una trottola praticamente da stamattina alle 10 fino alle 19.
Il mercoledì mattina devo cercare di non fare cose troppo impegnative per te e per me, in modo da arrivare belle fresche e riposate al corso in piscina. Quindi è bene rimandare qualsiasi impegno ad un altro momento e spalmarlo sugli altri giorni della settimana.
Non devo mai arrivare in fondo al pacchetto del latte in polvere senza avere già un nuovo pacco di scorta nella dispensa.
Non devo girare troppi posti per comprare qualcosa pensando di risparmiare. Il tempo ha un valore inestimabile e risparmiare tempo è l’unica forma di risparmio che conti.
Risultato di questa giornata: sono distrutta, mi si chiudono gli occhi!

martedì 15 febbraio 2011

Un pezzetto di papà


Stasera siamo sole: papà non torna a casa, è a Milano.
Ti ho appena messa a nanna ed ora mi sento ancora più sola.
Questa casa di sera e di notte senza papà è troppo vuota, mi fa quasi paura.
Il silenzio è assordante e il buio più cupo.
Sono abituata a stare senza di lui ma solo di giorno e la sera, la notte, mi mancano i nostri rituali, mi mancano le nostre chiacchierate, lui in bagno ed io fuori (a volte dentro…), mi mancano le nostre “ronfate” sul divano, mi manca la sua mano che mi accompagna e mi guida per le scale quando, profondamente addormentata, tento di raggiungere il piano di sopra, mi manca il suo calore, mi manca il suo profumo in giro per casa, mi manca papà.
Lo so, è solo una notte e non è una tragedia, ma se mi manca, posso almeno dirlo?
Non è mica colpa mia se non sono fatta per stare senza di lui!
Facciamo così “Gù”, mi prometti che stanotte ti svegli presto così poi tu vieni nel lettone con me e fai compagnia alla mamma?
In fondo hai metà dei suoi geni quindi se ci sei tu è un po’ come avere un pezzetto di papà… Allora ti aspetto…

Oggi parliamo di: comunicazione


Esistono diverse forme di comunicazione, tu non parli ma comunichi: con i versi, con le espressioni, con i gesti, con le smorfie, riesci comunque a trasmettere quello che stai provando, le tue sensazioni, le tue emozioni.
Riesci comunque a farci capire ciò che vuoi e ciò che non vuoi, se sei felice o triste.
La comunicazione è un elemento fondamentale, alla base di tutti i rapporti sociali e di ogni rapporto umano.
Tua mamma Alice ama la comunicazione, non può stare senza comunicare.
Tua mamma ama “fare dialogo”, anche se è fermamente convinta che i silenzi a volte esprimano di più delle parole e che i gesti, possono trasmettere più di lunghi discorsi.
Tua mamma mentre attende di poter fare conversazione con te, interpreta i tuoi silenzi, i tuoi gesti, le tue smorfie e le tue espressioni, ma ammette che non vede l’ora di poter fare dialogo con te.

Un minuto per te che non sei mai stata


Stai bene, e poi all’improvviso qualcuno trova la chiave e apre quella porta che tu, tanto tempo fa, hai accuratamente chiuso, e che pensavi che non nascondesse più niente.
Qualcuno prende quella chiave, apre quella porta e tutto ad un tratto, tutto ciò che pensavi superato, risolto, guarito, esce e ti travolge.
Pensavi di stare bene, ma all’improvviso ti accorgi che certe ferite sono ancora vive e i ricordi ritornano a galla più vivi e più feroci, e il dolore dentro di te si risveglia e come una pugnalata al petto, torna a dilaniarti.
Ti guardo, ti abbraccio forte, una lacrima scende sul mio viso e la sofferenza si placa.
È durata solo un minuto, ma è stata intensa.
Ti stringo a me e ti osservo: sei bellissima, sei tutto ciò che ho desiderato, sei la mia gioia più grande, sei unica e non ti cambierei con niente al mondo ma resta un vuoto dentro di me, il vuoto di quella bimba che doveva essere… ma che non è mai stata.

lunedì 14 febbraio 2011

Primo incontro


Era proprio il giorno di San Valentino quando, qualche anno fa, ho parlato per la prima volta con quello che poi sarebbe diventato tuo padre. Un incontro di lavoro, formale,avvenuto casualmente nel giorno che per definizione è quello dedicato agli innamorati.
È stato il nostro primo San Valentino insieme e anche l’unico che abbia davvero importanza.
Non abbiamo mai avuto l’abitudine di festeggiarlo con regali e quant’altro, forse perché per noi ogni giorno è una buona occasione per festeggiare, ogni giorno è san Valentino.
Non abbiamo bisogno di una data per ricordarci l’importanza della persona che abbiamo accanto.
E stasera, quando la nostra famiglia sarà tutta riunita attorno e sotto (Heidi) al tavolo, quello sarà il nostro san Valentino più bello, perché mi piace considerare che non sia solo la festa degli innamorati, ma la festa dell’amore in genere.
Per questo voglio augurare un buon san Valentino a tutti quelli a cui voglio e che mi vogliono bene. Un sincero augurio che questo sia solo il primo giorno felice di una lunghissima serie!

Mi sento osservata


Ci sono cose che non cambiano, come il tuo sguardo e ciò che provo quando tu rimani ferma, immobile ad osservarmi, senza tradire alcuna espressione, senza emettere nessun suono. Mi sento osservata, attraversata e spogliata dai tuoi occhi profondi e seri.
Quanto vorrei davvero sapere cosa ti passa per la testa in quei momenti e riuscire a reggere il tuo sguardo con più fermezza e meno imbarazzo.

domenica 13 febbraio 2011

Fiocco rosa di fronte a casa


L’ho visto e ho subito provato un’emozione grandissima.
Mi sono ritornati in mente i nostri primi momenti insieme.
Quel fiocco rosa attaccato alla porta ha risvegliato delle sensazioni molto forti.
Averti con noi è davvero bellissimo Alice.
Tu, così piccola, così fragile, sei riuscita in un solo istante a cambiare le nostre vite, a dare un senso alle nostre esistenze.
Non dimenticherò mai quegli istanti, quegli attimi che hanno fatto nascere una famiglia.

Un bel film

Ti guardo mentre nel lettone giochi con papà e quando lui, notando la mia espressione assorta, mi chiede a che cosa sto pensando, gli rispondo che mi stavo godendo lo spettacolo: era come vedere un bel film!

sabato 12 febbraio 2011

Figlia unica


Allora Alice, credo che il tuo messaggio sia arrivato forte e chiaro e non ha nemmeno bisogno di troppe interpretazioni: tu vuoi assolutamente restare figlia unica e mantenere il predominio esclusivo su entrambi i tuoi genitori.
Tutti i week end, proprio quando papà ed io avremmo un po’ di tempo in più per poter stare in tranquillità (a buon intenditor poche parole…), tu ti svegli prima del solito e per poter avere un’oretta di pace in più ti dobbiamo ospitare in mezzo al lettone.
La storia si ripete identica ogni settimana già da un mese…
Non è possibile che sia un caso, altro che coincidenza, qui ci vedo un chiaro segnale per sabotare l’intimità dei tuoi genitori.
Guarda che avere dei fratelli non è mica scontato che sia una fregatura…
E poi a me piacerebbe tanto avere un altro figlio… Dai su, ripensaci!