martedì 30 aprile 2013

Si scrive Iper si legge "Ipei"

Il nostro supermercato di fiducia, quello in cui facciamo la spesa più volte alla settimana è l'Iper. 
Tu Alice, sei abituata ad andarci fin da quando avevi poco più di qualche giorno. 
Sì lo so,i supermercati non sono il posto miglire dov portare un neonato, ma io non avevo molte alternative. Lo sai che papà esce la mattina alle otto e ritorna quasi dodici ore dopo... ed io non avevo nessuno a cui lasciarti, perciò se volevo fare la spesa tu dovevi venire con me.
Nei lunghi e piovosi pomeriggi invernali l'iper è diventato il posto dove andare a "passeggiare" e inegozi della galleria sono diventati ormai familiari, così comei volti delle commesse, con alcune delle quali ormai è nato anche un rapporto che va un po' oltre alla semplice conoscenza superficiale.
Crescendo tu hai imparato a riconoscere la strada per arrivarci, e sai anche dove si trovano alcune cose: il pane, la frutta, i giochi, i libri, i dischi...
Sinceramente credo che ti piaccia l'iper, o "ipei", come lo chiami tu, anche perchè quando ci andiamo riesci sempre a fare qualche giro in "giostra"e da quando poi hanno messo il galeone dei pirati lIper è diventato sicuramente il tuo supermercato preferito... Anche se andare a piedi al piccolo minimarker dietro casa ha sempre il suo fascino...

E, e, e...

E poi ci sono momenti in cui tutto ciò che ti circonda non riesce a farti stare bene e solo l'amore della tua famiglia, il sorriso di tua figlia e l'abbraccio del tuo compagno riescono per un attimo a farti dimenticare quel macigno sul petto che da qualche mese ti schiaccia e ti opprime fino a toglierti il respiro.
E quando i svegli la prima cosa che ti viene in mente prima ancora di vedere la luce del nuovo giorno è: io ho (a volte aggiungo "avuto" ma non sempre) il cancro e subito ti senti schiacciato dall'ansia.
E poi apri gli occhi e simuli una normalità che ormai da settimane non ti appartiene più, metti in scena una persona alla quale tutti sono abituati ma che tu sai che nn esiste più.
E proprio quando tutto intorno a te appare nero e vorresti mollare tutto perchè sei davvero troppo stanca per continuare ad andare avanti... ecco che vedi loro in fondo al tunnel: la tua cucciola e l'uomo che hai scelto di avere accanto.
E incredibilmente anche se hai (avuto) il cancro, capisci quanto sei fortunata e ti senti una privilegiata.
E l vedi, sono lì che ti aspettano, hanno pazienza e fiducia e ti vogliono bene e tu lo sai, anche se dici di non saperlo per sentirtelo ripetere una volta in più.
E subito ti viene voglia di alzarti e di corrergli incontro perchè l'unico posto dove stai bene è accanto a loro... e allora sei sicuro di non poter mollare, perchè loro hanno bisogno di te e tu di loro.
E allora pensi: io non sono sfortunata perchè ho (avuto) il cancro, io sono fortunata perchè o accanto due persone meravigliose con le quali affrontare le avversità della vita.
So che voi non ve lo volete sentire dire, ma io ho voglia di di dirvelo: grazie famiglia!

Il vaso di Pandora...



"Nella mitologia greca, il vaso di Pandora (chiamato anche scrigno di Pandora) è il leggendario contenitore di tutti i mali che si riversarono nel mondo dopo la sua apertura.
Al giorno d'oggi l'espressione vaso di Pandora viene usata metaforicamente per alludere all'improvvisa scoperta di un problema o una serie di problemi che per molto tempo erano rimasti nascosti e che una volta manifesti non è più possibile tornare a celare."

Oggi è un giorno difficile Alice, ma anche un po' liberatorio.
Ieri sera, dopo l'ennesima crisi di pianto ho finalmente capito cosa mi sta logorando, qual è la causa delle mie ansie e delle mie paure. All'improvviso, mentre tu dormivi ignara nel tuo lettino ed io parlavo con tuo padre, ogni cosa mi è apparsa con una chiarezza disarmante e tutto è stato evidente e quasi banale...
Proverò a spiegarti cosa ho capito, smontando i vari pezzi come fossero le tessere di un gioco che tu ami molto: il puzzle.

Il mio tumore dai primi controlli sembrava non essere un tumore ed è stato erroneamente trattato come una banale cisti, fino al risultato dell'esame istologico che ha purtroppo confermato quelle che erano sempre state le mie paure.
Il mio tumore è stato visto, scoperto, diagnosticato e asportato solo dopo la mia insistenza e grazie alla mia caparbietà. Prima è stato ignorato e banalizzato ed io sono stata vista un po' come una psicopatica "fissata" che ha deciso di farsi tagliuzzare la faccia". Se  non fosse stato per me ora probabilmente sarebbe ancora dentro a nutrirsi col mio corpo, avvelenandolo.
Il mio tumore è, anche se forse dovrei dire era, un tumore forse non raro, ma di certo poco comune. Per mesi ho cercato in internet persone con le quali rapportarmi, qualcuno che avesse vissuto non solo un tumore ma proprio il mio tumore... e non l'ho trovato. Una volta mi sono "imbattuta" in una ragazza che cercava qualche informazione su questo tumore che aveva colpito sua sorella, ma purtroppoper lei, era ad uno stadio molto più avanzato del mio e quindi, già solo per questo, non paragonabile. 
Il mio tumore non reagisce a chemioterapia e radioterapia e l'unica opzione possibile è l'intervento chirurgico. Per questo io a posteriori non sono stata sottoposta a nessun trattamento.
Il mio tumore essendo di "basso grado e ben differenziato", fortunatamente rientra fra i tipi di tumori meno gravi e per questo, pur non essendolo, viene spesso trattato quasi al pari dei tumori benigni ed una volta operato il paziente viene rimandato a casa come se avesse subito l'asportazione delle tonsille.

Tutte queste tessere sono rimaste per mesi dentro di me in ordine sparso. 
Le avevo viste tutte, una per una, le conoscevo bene ma non le avevo mai messe in relazione l'una con l'altra. Una volta unite l'immagine è apparsa davanti al mio sguardo incredulo con una nitidezza disarmante.
Io sono stata operata a gennaio, da un bravissimo chirurgo che però non è stato in grado di trasmettermi ed infondermi le sicurezze che lui sono certa avesse. Il suo staff mi ha dimessa a soli tre giorni dall’operazione, rassicurandomi che ci sarebbe stato un "follow up" del quale però si sono immediatamente perse le tracce. Sono tornata a casa con la sola raccomandazione di fare un’ecografia ogni sei mesi senza nemmeno dovergliela portare a far vedere…
L’idea di fare controlli periodici e di essere seguita non mi aveva per nulla spaventata ma al contrario mi aveva per un attimo rassicurata e fatta sentire in buone mani. Poi però mi sono sentita completamente abbandonata a me stessa e alle mie sensazioni, alle mie incerte “autodiagnosi”.
Ho sentito il peso schiacciante ricadere completamente sulle mie spalle e per evitare di trovarmi di nuovo “nei guai” ho attivato tutti i miei “campanelli d’allarme” stando concentrata ed attenta a qualsiasi segnale che il mio corpo mi inviava. Ogni cosa, anche la più banale in queste settimane è stata sottoposta al mio attento e scrupoloso esame.
Gli errori fatti inizialmente, la banalizzazione che c’è stata dopo, la poca frequenza di questo tipo di tumore e le sue particolarità che lo rendono “curabile” solo chirurgicamente si sono unite al mio carattere forse troppo debole e insicuro e al senso di precarietà nel quale mi sono ritrovata e passato il primo mese, in cui ero forse ancora troppo frastornata dagli eventi, subito dopo, l’ansia e l’angoscia hanno preso il sopravvento su tutto il resto.
Io sono la sola e unica che sta tenendo d’occhio il mio stato di salute e per questo non posso abbassare la guardia, non posso illudermi nemmeno per un istante di essere “guarita”, devo mantenere alta l’attenzione e la concentrazione e non perdere nemmeno un dettaglio. E se qualcosa mi insospettisce, ancora una volta sono io, non da sola ma fortunatamente con accanto tuo padre, che mi preoccupo di trovare l’ospedale e il medico al quale rivolgerci…
Ecco Alice… scritto male, in maniera caotica e decisamente incasinata questa è un po’ la situazione che si è delineata ieri mentre fra le lacrime cercavo di spiegare a papà che io sto male, ho paura, e i miei linfonodi gonfi insieme al mio senso di stanchezza mi stanno mandando al manicomio…
Non so se c’è un modo in cui io potrei non dico stare bene ma almeno stare meglio ma sono certa che con questi elementi io non potrò mai stare bene. Qualcosa deve cambiare.
Qualcuno che sa cosa è un cancro, che capisce e non sottovaluta anche l’aspetto psicologico può forse aiutarmi a trovare quelle certezze che io ho perso nei meandri della paura.
Oggi papà ha prenotato una visita per me a Milano all’Istituto Europeo di Oncologia… e speriamo che dopo questo appuntamento la nostra estate possa finalmente iniziare…

Foto!

Finalmente oggi dopo alcune settimane, siamo riuscite a portare a termine il progetto foto Alice/Heidi.
La nostra brava e paziente amica fotografa Chiara è venuta a trovarci e tutti insieme siamo andati al parco attendendo il momento giusto per immortalare alcuni scatti.
É stata dura cogliere l'attimo, riuscire a "beccare" proprio il momento in cui sia tu che Heidi eravate vicine, è stata dura ma alla fine il servizio fotografico è stato fatto.
Attendo emozionata e curiosa di vedere il risultato finale e nel frattempo mi sento felice

Pi ni nic

Poco fa ero seduta vicino al tavolo della cucina che aggiornavo il mio blog quando tu sei venuta a prendermi e con insistenza e ostinazione cercavi inutilmente di sollevarmi dalla sedia per trascinarmi vicina al divano. 
Io ho continuato ad opporre resistenza e a ripeterti di lasciarmi finire ciò che stavo facendo (mai interrompere la vena creativa...) e tu orgogliosa mi hai rivelato di aver preparato la pappa per me...
Per non rifiutare una proposta così allettante ti ho convinta a portarmi la "pappa" a tavola e poco dopo ti ho vista arrivare con uno splendido sorriso reggendo fra le mani in un precario equilibrio, un vassoio di legno splendidamente apparecchiato e con sopra le leccornie più invitanti...
Me lo hai appoggiato sulle gambe epoi mi hai detto "mamma facciamo un pi ni nic!"...
Che dire amore, mi sono commossa!

All star di famiglia

Questa mattina, come tutte le mattine delle ultime settimane ho subíto i tuoi snervanti capricci mentre tentavo di vestirti. I tuoi calci si alternavano a dei disperati "no, no poi fallo!" (No, non puoi farlo!), urlati a squarciagola. Ti dimenavi come un'anguilla impazzita mentre cercavo di infilarti i jeans ma per ogni centimetro "di gamba" conquistato a destra ecco che subito perdevo terreno a sinistra...
Quando ormai non sapevo davvero piu come fare, sempre più stanca e con le braccia indolenzite un'idea brillante ha risolto la situazione... 
"Che scarpe ti vuoi mettere oggi?" La domanda mi è uscita così senza avere il tempo di pensarci su...
Tu subito ti sei calmata e mi hai risposto "quelle!", indicando convinta le tue All star bianche ai piedi del letto.
Perplessa pensando al fango e alla nostra gita al parco ho immaginato la tua reazione di fronte ad un mio eventuale "no" ed ho immediatamente desistito accettando il compromesso.
"Ok tu però ora fai la brava..." Ho aggiunto per prendere tempo mentre ti infilavo i calzettini freschi di bucato.
" e tu peó ti metti le cappe come me?" Hai insistito tu indicando le mie All star bianche che giacevano accanto alle tue...
Rassegnata più che convinta ho annuito con un "va beeene" che lasciava trasparire tutti i miei dubbi.
È stato a quel punto che tu mi hai chiesto "Papá le ha le cappe nome noi?" (Papà le ha le scarpe come noi?)
Ho immaginato papà con le all star bianche ai piedi e a stento ho trattenuto un sorriso, no decisamente non è il suo genere di scarpe... Ma senza addentrar i in difficili spiegazioni ti ho semplicemente risposto che non le aveva.
E tu allora hai spalancato i tuoi splendidi occhioni grigi e illuminandoti di gioia hai esultato felice dicendomi "bene! Allola io lele posso legalale pel il suo compeanno e poi canto tanti auguuuli a teee"...
Ora Alice per me può anche andare bene ma poi lo convinci tu papà a mettersi le All star bianche?

Chi urla di più?

Dopo che sono stata operata poche cose riescono a perforarmi il timpano come i tuoi toni acuti, pochi suoni riescono a darmi fastidio fino a farmi male all'orecchio.
E tu sembri provare un gusto sadico ad urlare con tutto il fiato che hai, proprio quando sei più vicina a me. 
Dirtelo non serve assolutamente a niente. 
Arrabbiarmi ottiene addirittura il risultato contrario.
Urli e poi attendi soddisfatta di vedere la mia reazione...
Mi piacerebbe davvero che tu comprendessi che per me i tuoi urli sono troppo fastidiosi... Non so, penso che potrei provare a ripaganti con la stessa moneta, ma forse i vicini di casa avrebbero qualcosa da ridire...

lunedì 29 aprile 2013

"Cosa mi può far stare buona?"

E quando con la vocina flebile e lo sguardo tenero, ti avvicini, mi guardi e mi chiedi "cosa mi può far stare buona?"... allora so già che l'avrai vinta tu, che tutti i miei buoni propositi di non cedere saranno dimenticati in un secondo, e mi sento completamente posseduta da te, in balìa delle tue parole, delle tue carezze e dei  tuoi bacetti.
Si Alice, tu sai molto bene come prendermi, come ottenere da me cio che vuoi, sai conquistarmi e ammaliarmi come mai nessun prima, neanche tuo padre...
Quindici kili di personcina che sono in grado di rigirarmi come vogliono, che riescono a farmi fare cose che prima nemmeno immaginavo... 
Te l'ho già detto che ti amo piccolina mia? No, forse oggi ancora non te lo avevo detto...


Voglia di....

Voglia di estate, di vacanze, di speniseratezza, di suoni, di colori, di allegria, di risate...
Passeggiando per le strade stamattina ho finalmente notato in maniera evidente quegli inconfondibili segni che il nostro piccolo paese si sta risvegliando dal lung letargo invernale. I bar tutti a perti, le sedie pulite intorno ai tavolini ricoperti dalle tovaglie fresche di lavanderia... e i camerieri in attesa dei primi clienti da servire...
Ecco, così una mattinata grigia si è colorata del tuo colore preferito Alice, il rosa, come quelle tovaglie che ondeggiavano mosse dal fresco vento primaverile...

Lontananza relativa

Questa mattina Alice riflettevo su alcune cose e mentre lo facevo mi sono resa conto che la lontananza è un concetto assolutamente relativo. 
Pensavo alla bella amicizia che è nata fra me e Silvia e pensavo a quante volte mi sono rammaricata considerando la distanza che purtroppo ci divide.
Poi però mi sono venute in mente tutte quelle persone che abitano a pochi chilometri da casa nostra e che per mille ragioni non vediamo mai, ho rivisto nella mia mente i volti di persone che potrei vedere non dico tutti i giorni, ma di sicuro almeno una volta al mese e ho realizzato che alcune di loro faccio davvero ftica a vederle una volta all'anno... 
E' stato allora che ho compreso che la lonananza è un concetto relativo, che ha il peso e il valore che gli vogliamo dare noi.
Silvia ed io abitiamo distanti eppure siamo riuscite a vederci diverse volte in questo anno, creando così non solo un bel rapporto fra di noi, ma mettendo le basi per quello che potrà essere e spero sarà anche il vostro bel rapporto di amicizia. 
La distanza non è stata un ostacolo perchè la volontà ha prevalso sul resto...
Non so se riusceremo sempre ad essere così costanti, ma per ora ci siamo riuscite ed io ne sono davvero contenta, e credo anche tu Alice...

Tempo...


Oggi mi sono svegliata non proprio nel migliore dei modi, dopo un'altra notte turbolenta, con questo fastidioso macigno addosso e con questa sensazione che mi rende nervosa e meno paziente.
Guardo il calendario, penso al tempo che passa e realizzo che una nuova settimana è iniziata e un altro mese sta finendo... e subito dopo mi rendo anche conto che il mio male al collo non solo non è svanito ma nemmeno migliorato...
Ci vuole tempo credo... ci vorrebbe anche calma... ma quella proprio non ce l'ho...
Mentre mi lascio andare a pensieri e paure tu reclami giustamente la mia attenzione... è vero ti ho promesso che avremmo guardato insieme l'album con le carte...
Arrivo... tu sei più mportante di tutto, per il resto troverò altro tempo...

domenica 28 aprile 2013

Pensieri

E quando scende la notte tutti i pensieri che durante il giorno sono riuscita ad scacciare via, si accumulano e tornano. Al primo movimento del viso o del collo, quel dolorino "strano", come la voce della mia coscienza, sembra volermi ricordare a tutti i costi che "qualcosa non va" e come un fastidioso campanello d'allarme scatta subito e comincia a suonare.
Allora ripeto nella mia mente meccanicamente le parole rassicuranti che mi ha detto quel medico l'altro giorno, e mentre il cuore comincia a battere all'impazzata, mi domando se per caso anche lui non ha preso un abbaglio... se anche questa volta ad un rassicurante "stia tranquilla" seguirà una diagnosi difficile da accettare...
No, ci ho provato e mi dispiace Alice, per te e per tuo padre, ma io non ci riesco proprio a stare tranquilla, non riesco a fidarmi, non riesco a cancellare quella grande paura, non riesco a credere che sia davvero tutto finito, non riesco a pensare di essere guarita, non riesco ad essere ottimista...
Mi sento strana, diversa, stanca, affaticata e tutto mi crea ansia, panico, stress... e pensieri negativi.
Una sola cosa mi è chiara: qualsiasi cosa ci sia io lotterò fino alla fine per te, per regalarti dei giorni sereni e spensierati, per starti accanto nel migliore dei modi e per più tempo possibile. 
Te lo prometto cucciola mia!

Un "teno di catte"

Come promesso oggi a pranzo è venuta zia "Gnegna" e guai a chiamarla zia Yle che tu subito mi correggi... e come promesso, ti ha portato un "treno di carte"... Sì, proprio quelle della Disney con cui fai tanti bei giochi... Dal domino ai mucchietti divisi per "favole"... 
Ora ho deciso che ti farò l'album e anche se sei ancora piccola penso che ti piacerà sfogliarlo e vedere tutte le tue "catte" ordinate" in fila.
Non sono riuscita a convincerti ad accarezzare la pancotta di zia Gnegna, però tu sai benissimo che lì dentro c'è "Licaddo" che scalcia perchè vuole "ussie"...
Dai Ricky che fra un po' ti conosciamo...

sabato 27 aprile 2013

Il tuo mal di testa

Forse per la stanchezza accumulata in questi giorni, dopo la partenza della tua amichetta Arianna sei letteralmente crollata e avvinghiata a papà come un koalino, con un filo di voce ci hai detto "ho male tetta", dove"tetta" sta ovviamente per testa... 
Inutile dire che il nostro programma di fare la spesa tutti insieme e stato immediatamente modificato e mentre tu sei rimasta a riposarti a casa sul divano con papino, io sono andata al supermercato a comprare i viveri per i prossimi giorni.
Che tenerezza vederti con quel faccino stanco... certoche però una volta rientrata a casa ti ho trovata "ricaricata" di nuove energie... Papino è meglio di un analgesico...

Un saluto difficile per tutti...

Dopo una mattina trascorsa ad ammirare gli animali marini e dopo ualche ora di giochi, Arianna e Silvia sono ripartite... Quando te lo abbiamo detto tu hai accolto piuttosto drammaticamente la notizia, ma fortunatamente al momento del difficile saluto, sia tu che la piccola Arianna vi eravate addormentate evitando così una scena "struggente"....
Sono stati due giorni intensissimi, abbiamo visto molte cose e non ci siamo fermate un attimo...
Spero che tu porti il ricordo di queste "vacanze casalinghe" per molto tempo...
Ora non ci resta che aspettare l'estate e sperare che come l'anno scorso, Arianna e Silvia vengano a trascorrere le vaanze al mare...

venerdì 26 aprile 2013

Una giornata faticosa ma bella...

Andare a "Landia" più conosciuta come Mirabilandia con te e la tua amichetta Arianna è stata un'esperienza faticosa ma decisamente bella. La stanchezza dovuta al salto della pennichella pomeridiana ti ha resa inevitabilmente più capricciosa e nervosetta ma ti sei divertita molto. 
Abbiamo trascorso così questo venerdì "del ponte", passeggiando per il parco, guardando i vostri occhi innocenti e curiosi riempirsi di tutti quei meravigliosi colori che vi circonfdavano...
Sono certa che tu e la piccola Arianna vi siate divertite e questa è l'unica cosa che conta...
Ora speriamo in un necessario sonno ristoratore...

giovedì 25 aprile 2013

Amicizie

... e poi ci sono amicizia, che nascono per caso, in un gruppo di facebook che ora non esiste nemmeno più, e che sopravvivono a tutto , alla distanza, allo sfacelo del gruppo, al tempo che passa... e che uniscono non solo due mamme, ma due intere famiglie. 
Amicizie che nascono da bambine come quella fra te e Arianna, che ora tu Alice, riesci finalmente a chiamare in un modo simile al suo nome (manca solo la "R"), e non più "Anda", e crescono insieme a voi e incredibilmente riescono a mantenervi unite, a dispetto della scarsa frequentazione dovuta alla lontananza.
Oggi ci sono venute a trovare Aianna e Silla e la gioia che ho visto nei tuoi occhi, nei tuoi salti, l'euforia che ho sentito nella tua voce stridula che "urlettava", è stata assolutamente contagiosa...

mercoledì 24 aprile 2013

Auto convincimento

"Il cancro non "fa male".
Se qualcosa ti fa male non può essere nulla di maligno."
Ogni volta che mi giro sento il mio fastidioso male al collo e continuo a ricordare queste "credenze popolari" e le ripeto mentalmente come un "mantra", insieme a tutte le cose rassicuranti che mi ha detto oggi il medico e in questo modo tento di conquistare un pezzetto in più di tranquillità.
Non mi sembra di ottenere grandi risultati, anche perché quei doloretti subdoli sembrano messi lì apposta per seminare panico, e ci riescono benissimo.


Cara mamma ti scrivo...

"Caro amico ti scrivo"... così iniziava una canzone di Lucio Dalla...
"Cara mamma ti scrivo"... così vorrei iniziare io questo mio post... dedicato a mia madre.

Ci sono cose della vita Alice, che si ha davvero tanta voglia di condividere con una madre, o almeno, per me è sempre stato così. 
Una grande gioia come una gravidanza o una grande paura come una malattia. 
Purtroppo però, io non ho potuto condividere con la nonna Alba questa la terribile paura  che da qualche mese mi ha tolto la serenità. Ho scelto di non dirglielo, di tenerla all'oscuro della verità, nonostante la grande fatica che mi costi tacere e l'ho fatto sia perchè la sua età e i suoi acciacchi mi preoccupano, sia perchè il suo modo sempre pessimistico di reagire di fronte alle avversità della vita, non aiuterebbe lei e soprattutto me a superare questo momento.
Ma ci sono giorni come oggi Alice, in cui avrei davvero tanta voglia di poterle raccontare cosa mi sta succedendo, e sento ancora più forte il desiderio di spiegarle perchè io sia cambiata così tanto. Ma mi trattengo perchè so che per il bene di tutti è meglio tacere, è meglio raccontare una verità diversa, è meglio che lei e mio padre pensino che davvero quella che ho tolto qualche mese fa fosse solo una banale cisti. Anche se in cuor mio ho spesso il dubbio che lei sappia la verità, ma per auto-proteggersi si stia raccontando lei per prima una storia diversa, più leggera e più facile da digerire...
Sai Alice, riflettendo con tristezza su questo muro che inevitabilmente si è creato fra me e mia madre, non solo a causa della mia malattia, tante volte mi capita di pensare a come potrebbe essere il nostro rapporto, a come potrebbe evolversi e mi domando se anche noi un giorno potremmo essere divise dalle cose non dette. 
La verità è che mi dispiacerebbe, esattamente come oggi mi dispiace non potermi sfogare liberamente con chi mi ha donato la vita, mia madre...

Cambi di voce

E' bello guardarti mentre giochi, ma ancora di più è bello ascoltarti quando metti in scena le tue favole inventate e cambi voce a seconda del personaggio che stai "doppiando". 
E' divertente e anche stupefacente sentire il tono diverso con cui esprimi la tenerezza o la paura, la gioia o la tristezza.
Non ho mai fatto caso se anche gli altri bambini hanno questo modo di giocare ma so che il tuo modo di farlo è estremamente affascinante...
Grazie Alice, riesci sempre a regalarmi delle belle pagine di vita!

Mi fai un "soiiiso"?

Amo quando mi guardi con quegli occhioni dolci e poi con la tua vocina mi domandi "mi fai un soiiiso?", attendendo ansiosa di vederlo comparire sul mio viso.
Mi fai una gran tenerezza quando me lo chiedi.
Dicono tutti che tu sia una bimba molto espressiva.
Di sicuro sei molto attenta alle espressioni del volto delle persone e noti subito gli accenni di tristezza e ti preoccupi chiedendo perchè?
Tante volte quando sono seria o pensierosa ti ho sentita chiedermi "perchè hai quella faccia mamma?"...
Anche oggi mentre andavamo alla mia visita di controllo eduta sul sedile posteriore improvvisamente mi hai chiesto di farti un "soiiiso"... 
Come non fartelo amore mio? Per te tutti i sorrisi del mondo, pur di farti stare tranquilla!
 

Volubile come te...

Che tu cambi idea rapidamente non è una novità per nessuno.
Ma riflettevo poco fa sui tuoi "amori" fugaci, che come un lampo ti folgorano ma subito svaniscono...
Tutto è cominciato credo quando tu avevi appena poche ore di vita: io ti avevo regalato un morbidissimo coniglietto/orso, cioè un orsetto travestito da coniglio, riunendo inconsapevolmente una mia passione conclamata, quella per gli orsi, in quella che ben presto sarebbe diventata una tua passione dichiarata, quella per i conigli. Ma papà subito dopo "essersi perdudamente innamorato dei tuoi splendidi occhioni" ti aveva portato in regalo un tenero orsetto rosa. E la nonna Maria ti aveva regalato un simpatico coniglietto rosso... insomma per non far torto a nessuno io alternavo nella tua culletta i vari peluches... Quindi tu sei cresciuta cambiando amico della nanna...
Quando avevi poco meno di un anno è casualmente arrivato Hi Oh, vinto con i punti di un negozio e per un po' ha soppiantato tutti... Ma quell'Hi Oh era un po' grande e così, quando ne ho trovato uno più piccino te l'ho regalato... e la versione "big" è stata in breve sfrattata dal tuo letto... Ma anche il piccolo Hi Ho non ha avuto l'esclusiva per lungo tempo... ed è stato raggiunto/rimpiazzato da Winnie the Pooh, poi da Minnie, poi dalla fochina Rosy, poi da Princy la coniglietta col cuore che batte, acquistata in Irlanda, poi dall'orso azzurro regalato da una commessa del supermercato, e poi da Macchia/Lucky cucciolo della carica dei 101 regalato dalla nostra amica veterinaria... ultimamente è arrivato anche Poppy l'ippopotamo... Sono certa di aver dimenticato qualcuno...
Insomma i tuoi sono amori toccata e fuga, ogni volta sembra quello definitivo ma ogni volta passa in fretta, non appena i tuoi occhi e le tuemani, si appoggiano su un altro tenero peluche...
Che dire... speriamo solo che con i fidanzati tu sia un pochino più costante...

Imprevisti e contrattempi

La nostra giornata di oggi è iniziata non proprio benissimo, con una serie di fastidiosi imprevisti e contrattempi. 
Tanto per non farci mancare nulla ci siamo subito chiuse fuori casa, naturalmente lasciando dentro una chiave inserita nella serratura, così per compicarci la vita... Papà era appena andato a lavorare ed abbiamo dovuto chiedergli di tornare indietro... Per fortuna poi la situazione si è risolta in maniera più semplice di quello che si prospettava.
Superato piuttosto brillantemente questo primo "ostacolo" ci siamo imbattute in un imprevisto. Il parcheggio dove di solito lasciamo la macchina quando andiamo al mercato, oggi era chiuso e quindi trovare un posto non è stata proprio un'impresa delle più facili... Ma noi non ci siamo lasciate scoraggiare e dopo una paziente attesa ed un'accurata ricerca abbiamo trovato un bel posticino per la nostra macchina e siamo anche riuscite a fare un giretto al mercato.
Certo che... Se vale il detto "chi ben comincia è a metà dell'opera"... davvero non so co'altro aspettarmi da questa giornata... Speriamo bene: in programma ci sono apuntamenti importanti...

martedì 23 aprile 2013

Primo controllo...

Domani primo controllo post asportazione cancro.
Sono tre mesi in anticipo, ma il mio recente dolore ai linfonodi del collo mi ha messa in allarme e mi ha spinta ad accellerare le cose e a prenotare rapidamente l'ecografia.
Inutile dire che sono in ansia.
Non riesco a pensare positivo, allora cerco di non pensare...
Ho paura Alice.
So che tu percepisci la mia ansia e la mia preoccupazione e credo che i tuoi numerosi capricci di questi ultimi giorni siano dovuti in gran parte a questo.
Vorrei poter evitare a te e a tuo padre tutto questo stress.
Spero almeno che tu e lui riusciate anche a sentire l'immenso amore che provo per voi.
Buonanotte famiglia, e speriamo che davvero lo sia...

Priorità

... e anche stamattina Alice, nonostante il mio umore rallentato, sono riuscita ad alzarmi, vestirmi, vestirti e addirittura sono uscita a fare una passeggiata. 
Mi sento incredibilmente stanca e stordita.
Leggo, ascolto, i messagi, i problemi di chi ora vive altri momenti, di chi affronta altre difficoltà che come è giusto che sia, gli sembrano insormontabili, ma col "senno di poi", non lo sono affatto.
Chi cerca lavoro e non lo trova, chi lo ha trovato ma è insidiato da mille ostacoli, chi ha mal di schiena ma continua a "trastullarsi" senza curarsi davvero, chi ha perso il gatto proprio a meno di un'ora dalla partenza, chi non trova la piscina più adatta alle sue esigenze...
Dopo il cancro tutto questo appare semplice, quasi banale.
Eppure quando anche io vivevo queste genere di cose mi sembravano insormontabili.
E mi preoccupavano proprio così come ora mi preoccupa il cancro.
Nella vita Alice le priorità cambiano, male coseimportanti restano e sono sempre le stesse, sempre pochissime. 
Bisognerebbe cercare di ricordarselo più spesso.
 
 

lunedì 22 aprile 2013

Ferite che non guariscono

Pensavo di stare abbastanza bene, di avere tutto sommato superato in maniera egregia il cancro.
Poi negli ultimi giorni avevo cominciato a sentire scricchiolare "gli ingranaggi".
Percepivo in me uno strano malessere di fondo che in un primo momento non riuscivo ad identificare.
Fino ad oggi.
Quando all'improvviso ho cominciato a piangere senza più riuscire a fermarmi.
Le lacrime hanno cominciato ad uscire così, senza preavviso e senza controllo.
La paura, l'angoscia di quei giorni è i inspiegabilmente tornata viva in me e proprio come allora ha travolto tutto: pensieri, speranze, ricordi, progetti...
Non riesco più a fare nulla se non, piangere.
Mi fermo ma solo per riprendere fiato e poi tornano le lacrime...
La mamma non sta bene Alice.
È preoccupata per uno strano malessere al collo e per apatia nella quale è caduta.
Vorrei tanto che tu mi curassi é forse solo tu, mia piccola dottoressa, potresti davvero guarire le mie ferite dell'anima...


Oggi va così...

Mi capita spesso quando sono in giro di osservare da spettatore le persone, a volte sono felici, ridono, parlano, altre camminano annoiate, distratte, confuse.
Le  guardo mentre vivono inconsapevoli i loro "pezzi di vita", le guardo mentre si arrabbiano, mentre si rilassano, mentre fanno senza nemmeno rendersene conto le cose normali di tutti i giorni. 
Le guardo e le invidio pensndo che non sanno l'incredibile fortuna che hanno a fare le normali cose di tutti i giorni senza la paura di non poterle più fare domani, senza quella maledetta consapevolezza che tutto può succedere, senza la paura che tutto può cambiare in un solo istante.
Consapevolezza, cambiamento...
Oggi leggevo che nel suo blog un malato di cancro ha chiamato la sua malattia, il fattore "C". 
"C" di Cancro ma anche "C" di Cambiamento, di Consapevolezza.
Io le ho provate tutte le "C": il Cancro, la Consapevlezza ed ora sto vivendo il Cambiamento.
Forse a pensarci bene in questi ultimi giorni Alice, ho avuto anche il dubbio e la paura di avere anche il fattore "D", tanto per non farsi mancare niente...  
"D" di depressione.
Ho provato a cercare se esiste una depressione post-cancro, in fondo esiste quella post-partum, dela quale io fortunatamente al di là dei miei timori, non ho minimamente sofferto.
Non ho trovato grandi notizie sulla depressione post-cancro. 
Forse non c'è, forse non esiste, forse sono la prima a soffrirne.
Alcuni vivono la depressione post-terapie oncologiche, chemio e radio.
Ma non è questo il mio caso.
Il mio tumore non è ricettivo alla chemioterapia e alla radioterapia, e questo lo taglia un po' fuori dal "ramo oncologico". Gli oncologi non lo prendono più di tanto in considerazione e ti dirottano dal chirurgo, il quale non abituato a trattare i malati di cancro, li opera e poi li saluta come se gli avesse tolto l'appendicite... E il malato, stagliuzzato, frastornato, impaurito, confuso e forse anche guarito, resta in balia di se stesso e di quel "forse" che lo perseguita...
E il fattore "D" subdolo e silenzioso non meno del fattore "C", finalmente fa capolino e avanza...
Dopo aver trascorso le prime settimane a cercare di capire cosa mi stesse succedendo, dopo aver passato quelle successive a tentare di superare quello che già era ormai successo, ora mi trovo a vivere chiedendomi con terrore cosa mi succederà...
Ecco cosa ho in questo periodo.
Tuo padre Alice sono giorni che mi chiede cosa ho.
La risposta è semplice: ho paura di morire, di non vederti crescere, di doverti lasciare troppo presto.
Quella paura che mi aveva travolta e stravolta dopo la diagnosi, poi sembrava essersi allontanata, ma forse era solo andata a "rifocillarsi" di nuova forza e nuova energia, perchè ora è tornata più forte e violenta di prima.
Non so spiegarti perchè Alice, non è successo nulla di nuovo ma non riesco a pensare in maniera diversa, mi sento come se fossi "di passaggio", in prestito... 
Mi sento come se avessi il tempo contato e faccio le cose, le organizzo come se qualcun altro dovesse portarle a termine...
Mi dispiace di stare così Alice, mi dispiace per te e per papà... che di certo non ve lo meritate.
Mi dispiace, ma io non riesco a trovare la forza di agire e reagire in maniera diversa.
Mi sento debole, fragile, vulnerabile... e stanca.
E dopo aver soffocato il pianto per troppi giorni e per troppe notti ora non riesco più a contenerlo...

... e poi ci sono notti...

... e poi ci sono notti in cui i "bei sogni" o "belli sogni", come li chiami tu Alice, sfuggono veloci e proprio non si fanno acchiappare e poi svaniscono nel buio e sembrano essere solo un pallido ricordo nella mia mente e lasciano il posto alle paure e agli incubi contro cui combatto già da alcuni mesi...
... e poi ci sono notti in cui quando tuo padre mi chiede con insistenza "perchè non dormi?" o "cosa c'è che non va?", ed io per lasciar dormire almeno lui, gli racconto una frettolosa bugia alla quale non crediamo nessuno dei due e gli rispondo solo "nulla, non ho sonno", con la voce che si strozza in gola prima di finire la frase...
... e poi ci sono notti in cui vorrei che tu fossi nel lettone in mezzo a noi, perchè forse la tua presenza, il tuo odore, il tuo calore riuscirebbero a rassenerarmi, o forse no, ma almeno con te accanto dovrei davvero cercare di stare tranquilla per non trasmetterti la mia ansia. Ma quando tu arrivi alle quattro io sono ormai esausta e nemmeno me ne accorgo...
... e poi ci sono notti che finalmente e lentamente finiscono, e con le prime luci del nuovo giorno, restano la stanchezza sul corpo e nell'anima solo la sensazione di aver dormito male, e tutto sembra incredibilmente più rosa e meno cupo... ma già temi la prossima notte

La strana notte...

Una notte agitata, dove i più piccoli suoni si amplificano e diventano improvvisamente sinistri, dove tutto appare strano e dove il buio sembra essere ancora più nero e spaventoso.
Non sono riuscita ad addormentarmi nemmeno davanti alla televisione ed ora mentre sono qui già a letto, ascolto i rumori provenire dalla strada e dalle case vicine. Il bimbo nella stanza confinante alla nostra che piange disperato e chiama la mamma, risveglia in me un profondo senso di angoscia. Smetto di respirare per accertarmi che non sei tu, ma la lontananza di quel lamento mi rasserena.
Non sento macchine passare nella strada davanti a noi, ma sicuramente il verso di qualche uccello notturno riecheggia in questa che è davvero una strana notte...

domenica 21 aprile 2013

Poppy il pòpino...

Oggi la nostra famiglia e il tuo letto... si sono arricchiti di un nuovo membro l'ippopotamo subito da te ribatezzato "Poppy" che per te è un pòpino...
Poppy il pòpino è azzurro con i piedi rosi, naturalmente è morbidoso, come ogni abitante del tuo letto ed è abbastanza grande.
Una domanda Alice, ma sei sicura di riuscire ancora starci nel letto? Mi sorge il dubbio che le tue scorribande notturne nel nostro lettone siano dovute al sovraffollamento del tuo...

Un mare di peli...

Mi guardo attorno alice e capisco che la muta di Heidi è ufficialmente iniziata!
Non è affatto difficile rendersene conto i peli neri sono in ogni angolo, non tentano nemmeno più di nascondersi e dopo cinque minuti che ho pulito sono di nuovo... ovunque!
La primavera è arrivata anche se in questo week end davvero non sembrerebbe, ma in realtà si vede anche da questo "dettaglio" sparsoqua e là sul pavimento e non solo...
Temo Alice che passerà un bel po' di tempo prima che riusciremo a non vedere le nuvole nere...

Incredibili piaceri della cucina!

Amo cucinaree ancora di più amo cucinare per voi, per la mia famiglia.
Mi piace di domenica preparare gustosi manicaretti e vedere le vostre facce soddisfatte quando insieme ci ritroviamo attorno al tavolo a mangiare ciò che io ho preparato con amore.
Prima mentre stavo preparando le cotolotte per la nostra cena, tu ti sei svegliata dalla pennichella pomeridiana e papà e venuto a prenderti. 
Poco dopo ho sentito che attraverso la radiolina tu mi urlavi "graaazie maaamma". 
Io non ho capito subito e ti ho chiesto "perchè?" 
E tu allora mi hai detto "pe le cololoette!" (tu le chiami così...).
So che è stato papà a suggerirti... e allora io voglio dire a entrambi grazie a voi per non dare tutto per "dovuto", per scontato. Mi ha fatto piacere il vostro grazie ma mi fa ancora più piacere cucinare per noi!

sabato 20 aprile 2013

L'aquilone

Ti svegli chiedendo in regalo un aquilone... 
Forse sogni di volare e subito mi viene in mente quando abbiamo scelto il tuo nome, che m piaceva tanto proprio perchè era un noe con le "ali"...
Tu sogni di volare Alice, desideri un aquilone ed io ti vorrei regalare il mondo, vorrei sempre vederti col sorriso, vorrei che tu fossi felice sempre, in ogni istante della tua vita.
Non so quando, ma ti prometto che lo avrai l'aquilone che chiedi già d qualche giorno,
Forse non è educativo ma io proprio alle tue richieste non riesco a resistere...

Un pic-nic speciale

Vederti affacendata con i tuoi mestoli e pentolini non mi ha minimamente insospettita, è abbastanza frequente vederti "spiattellare" con gli "arnesi" da cucina. 
Poi improvvisamente tu ci hai invitati al tuo pic-nic e avvicinandoci a te abbiamo scoperto che aldilà del divano tu avevi apparecchiato per terra, sul tappeto, uno splendido pic-nic con tanto di tovaglia finta perfettamente imbandita con frutta, polli di plastica, fette di torta, tranci di pizza, salsicce...
Papà ed io ci siamo sedut a gambe incrociate accanto a te, ed insieme abbiamo fatto un pic-nic davvero speciale... Grazie Alice!

Odore di te

Odore di fresco, di buono di pulito.
Odore di sapone, di fiori, di tempere colorate, di pane appena fatto, di latte, di erba, di mare...
Odore di bambina, di ingenuità e di di spontaneità.
Odore di mia figlia.
Inconfondibile odore di te Alice.
Buongiorno amore mio!

venerdì 19 aprile 2013

Momenti di noi...

... e mentre guardiamo l'orizzonte sedute sulla panchina di ferro, aspettando di vedere arrivare il treno sul quale saliremo, tu mi chiedi speranzosa se il treno sará di colore rosa ed io mi domando come ti sia venuta in mente una simile idea bizzarra... poi tu mi abbracci stretta e allora io trovo finalmente il coraggio per farti quella domanda che ho in gola da giorni ormai... 
"Alice sei tranquilla o sei ancora preoccupata?" 
E tu mi rispondi subito decisa e forse anche un po' scocciata: "'to bene mamma!"
"Allora io esitando ti chiedo "non sei più preoccupata?"
E tu fortunatamente confermi le mie speranze con un bellissimo e lunghissimo "noooo"!
Ed io continuo "ma per cosa eri preoccupata tesoro?"
E tu rifletti attentamente per qualche istante e poi appaghi la mia curiosità con una risposta che forse avrei dovuto aspettarmi ma che speravo di non sentire: " elo peoccupata pecché tu dommivi all'ospedale" (ero preoccupata perché tu dormivi all'ospedale"...)
Con la tua risposta mi hai zittita oltre ad avermi fatto venire le lacrime agli occhi...
Grazie amore, ora stai serena però, la mamma è a casa con te!

"Sei la millore!"

Ferma su questo binario, seduta ad aspettare il treno, mi sono tornate in mente tutte le volte che mentre ero incinta sono stata qui a prendere il treno per andare a fare l'ecografia, e mi sono ricordata di quanto fantasticavo su come saresti stata, di tutti i sogni, i desideri, le speranze che avevo per te.
Oggi Alice, a distanza di tre anni, sono arrivata a questo binario passeggiando e chiacchierando con te mano nella mano... infastidita solo dal vento ma fiera e orgogliosa.
Oggi Alice posso affermare con certezza che non potevo desiderare, sognare o sperare di meglio, perché come diresti tu, sei "la millore!"

Cose di noi di oggi...

Tu hai iniziato la giornata rispondendo un meraviglioso e inaspettato "mucho" al mio "te quiero"...
Io ho iniziato la mia giornata ricordando un sogno impressionante che avevo fatto ne cuore della notte, quando all'improvviso mi sono sentita abbracciata da una presenza che non c'era e mi sono svegliata di soprassalto...

Tu hai cominciato a giocare a nascondino, fermamente convinta del fatto che se tu non ci vedi, noi non ti vediamo...
Io ho fatto finta di non vederti mentre stesa a faccia in giù sul tappeto davanti al divano, ti coprivi la testa con le mani e per questo pensavi di essere nascosta...

Tu hai imparato a toglierti d sola i calzini e poi hai tentato anche con i pantaloni ottenendo non proprio lo stesso risultato...
Io sono rimasta a bocca aperta mentre sventolavi i calzini che ti eri appena riuscita a togliere da sola e intando urlavi felice "ce l'ho fatta!"...

Tu sei rimasta a giocare con Angela, e al mio ritorno a casa ti ho trovata conla testa tutta "addobbata" di spille colorate...
Io ho approfittato della tua assenza per fare un giretto in tranquillità e mi sono divertita quando aprendo la porta ti ho trovata travestita da "lampadario"...

giovedì 18 aprile 2013

Strane cure...

Ecco Alice, ti sto guardando e volevo dirti che non funziona così, le dottoresse non si infilano sotto le coperte con i loro pazienti dopo averlo visitati e curati...
La marsupio-terapia funziona con i neonati prematuri non con i papà brizzolati...
È inutile che cerchi ogni pretesto per stare vicino a papà e sbaciucchiarlo... tanto non te lo cedo...

Perché?

Cosa spinge una persona normale che sa benissimo che ho avuto il cancro, che mi ha vista piangere per la paura e la disperazione di dover lasciare mia figlia, a non perdere occasione per dirmi che sono sbattuta o a raccontarmi del bellissimo film che ha visto ieri dove la protagonista, una ragazzina, muore di cancro?
La voglia di fingere una normalità che non c'è, il gusto del sadico o proprio l'ignoranza nel non capire che certe cose non mi aiutano e non mi fanno per niente bene?
Me lo sono chiesta oggi dopo che la stessa persona ha sentito il bisogno di condividere con me la commozione vissuta ieri durante la proiezione di un film che io di certo eviterò di vedere anche in televisione...
Me lo sono chiesta e continuo a chiedermelo Alice, ma ancora non ho capito quale sia la risposta giusta...

Una bimba come te

Una bimba stropicciata ma discreta, che ogni mattina chiede se può venire nel lettone prima di comparire sulla porta con quella sua inconfondibile aria buffa e arruffata, carica di tutto ciò che serve a consolarla durante la notte, ciucci e peluches...
Una bimba insabbiata ma pignola, che di stupisce perché oggi siamo uscite con le ciabatte (da mare), e continua a chiedermi indispettita "pecchè?"ma poi appena arriva in spiaggia, non perde tempo e in un attimo è impanata come una cotoletta...
Una bimba insistente ma educata, che ti risponde sempre "daccoddo" (d'accordo), chiede "peffavoe" e conclude sempre con un tenero "grazie", ma poi continua a insistere fino all'inverosimile per ottenere ciò che vuole...

Sempre per sempre...

"Sempe pe sempe" (sempre per sempre), una canzone di De Gregori e anche una delle tue e delle mie canzoni preferite...Tu la chiedi spesso quando siamo in macchina, e subito dopo quella "dei gatti"...
In ospedale papà dopo l'intervento mi aveva portato la sua maglietta, presa al concerto, con scritta sopra proprio quella frase della canzone... "sempre per sempre dalla stessa parte
mi troverai". Poi una volta tornata a casa ha deciso di regalarmela. 
L'avevamo comprata quando tu eri nella mia pancia... Ci sono legati tanti ricordi a quella maglia. Ora c'è n'è anche uno in più...
Stanotte per la prima volta ho deciso di metterla e ho dormito "abbracciata a quella frase". 
È stato un po' come restare tutto il tempo stretta a papà... Mi è piaciuto...

mercoledì 17 aprile 2013

Le tue sceneggiate...

Ultimamente sei particolarmente ispirata a mettere in scena "tragedie" assolutamente inesistenti, sofferenze inventate e dolori immaginari. Spesso chiedi cerotti per ferite invisibili che magicamente col cerotto e la "mega" (crema) guariscono... Ma la parte migliore viene quando dici che stai "malino" o che sei "stanchetta" e allora con voce tremante e sguar di languido chiedi di venire in "foffina" (in braccio).... Altro che dottoressa o ballerina, da grande devi fare l'attrice!!!

Un'estate diversa dal previsto

Cara Alice, 
quando avevo immaginato questa nostra terza estate insieme, l'ultima solo nostra, prima del tuo grande ingresso nel mondo della "scuola", di certo non avevo previsto il mio cancro e non avevo pensato che sarei stata così debole come mi sento e che mi sarei stancata subito... 
Avevo fantasticato su tutte quelle cose che avremmo potuto fare insieme tu ed io, ci avevo già viste a correre in riva al mare, a raccogliere le conchiglie e a fare i castelli di sabbia.
Ma oggi mi sono resa conto che purtroppo non sarà così.
Siamo andate al mare in bicicletta e ci siamo rimaste solo poco più di un'ora, ma questo mi è bastato per farmi sentire subito esausta, distrutta, come se avessi spalato montagne di neve. 
Mi è scesa una stanchezza addosso come non credevo fosse possibile.
Tu mi chiedevi continuamente di venire avanti e indietro con te, volevi che ti accompagnassi in riva al mare a raccogliere le conchiglie, correvi felice come una trottola su e giù per la spiaggia ed io facevo fatica a starti dietro, mi sentivo le gambe pesanti e non vedevo l'ora di fermarmi e di sedermi.
Cara Alice, non so come sarà la nostra estate insieme, ma ti prometto che farò il possibile per non farti pesare la mia stanchezza e cercherò di seguirti nelle tue scorribande che a giudicare da quello che ho visto oggi, prevedo piuttosto intense...

La gonna "improvvisata"...

Oggi siamo andate dalla sarte per rifare le tende per il bagno dato che si sono rotte. In altri tempi le avrei fatte io ma ora quasi non riesco a rammendare una maglia e vedendo accatastato i lavori iniziati e incompiuti, ho pensato di lasciar perdere.
Arrivate dalla sarta mi sono accorta che i tuoi pantaloni ti cadevano e non avevano nemmeno l'elastico regolabile in vita. Senza pensarci troppo ho deciso di lasciarli alla sarta per farteli mettere a posto e per evitare di ti portarti a casa in mutande, ti ho arrotolata nella mia sciarpa di stoffa tutta arricciata. Il risultato è stato un'improbabile gonna dall'effetto decisamente frou frou che a teevidentemente è piaciuta molto e alla quale una volta arrivate a casa, non volevi assolutamente rinunciare... Unica soluzione per evitare la tragedia è stata quella di sostituire quella gonna con un'altra gonna perché il tuo messaggio era assolutamente inequivocabile "pantaloni NO mamma!".

Castelli di sabbia

In spiaggia vuoi imparare a fare i castelli di sabbia da sola, e mi guardi attenta mentre cerco di spiegarti il metodo più giusto, ma poichè sei pigra, hai subito valutato che è "mello" (meglio) usare il mini secchiello (alto non oltre dieci centimetri), piuttosto che dover riempire di sabbia "maón" (marrone - bagnata) quello "toppo gande" (che non arriva ai venti centimetri...)...
Sei furba bimba mia me lo avevi già dimostrato scegliendo sempre il più grande fra i cioccolatini che ti venfgono offerti... e sei anche pigra... e anche questo me lo avevi già dimostrato facendo le bolle di sapone senza "foffiare", ma semplicemente agitando velocemente il braccio con il bastoncino per le bolle ben stretto in mano...

E il panorama all'improviso si riempie di primavera.

E il panorama all'improviso si riempie di primavera.
I colori, i profumi, i suoni, tutto Alice intorno a te sta cambiando ed ogni singolo dettaglio sembra messo apposta per farci sapere che l'estate sta arrivando e che la primavera tanto attesa è finalmente fra noi. Non serve guardare le previsioni meterologiche per sapere che questo lungo inverno ci ha salutati lasciando il posto ad un clima meraviglioso. Basta affacciarsi alla finestra per vedere i vasi di fiori colorati rallegrare i balconi, è sufficiente dare un rapido sguardo fuori, nei giardini per vedere tavoli, sedie e ombrelloni arredare ciò che fino a pochi giorni fa era solo un praticello rado e spoglio. Mi stupisce notare quanto quest'anno il cambiamento sia avvenuto in fretta.
Io non sono ancora pronta.
Ho l'armadio pieno di abiti grigi e cupi che non si addicono certo a quese luminose e calde giornate.
Ho provveduto comprando un paio di magliette ed una camicia, che dovrebbero "tamponare" la mancanza di indumenti estivi fino a quando non avrò provveduto a fare il cambio dei vestiti negli armadi.
Tu invece di certo non temi l'arrivo della bella stagione.
Sono settimane che sto pregustando il momento in cui potrai finalmente scorazzare più libera e meno coperta, ma non per questo meno fashion... 
La "scatola delle meraviglie", quella col coperchio rosso, piena dei tuoi bei completini estivi, è lì pronta solo per essere aperta. Più volte nei giorni scorsi mi sono ritrovata ad aprirla e a guardare una per una, tutte le cose che nel tempo ti ho comprato, ed ogni cosa che c'è lì dentro, mi parla di te, di me, di noi. Per ogni capo ricordo esattamente il momento in cui te l'ho comprato, ricordo dov'eri tu, e cosa stavi facendo, ricordo cosa ho pensato io (chenon avresti mai potuta essere così grande a distanza di pochi mesi...), e cosa mi ha spinta a prenderlo. Ogni cosa, anche il più piccolo ed insignificante paio di calzini, è stato scelto per te con amore, immaginando i tuoi piedini lì dentro.
I vestitini allegri e svolazzanti non sono pressati nella scatola ma sono già  appesi nel tuo armadio e non aspettano nient'altro che essere indossati da t, che sicuramente sembrerai una vera principessa.
Devo ammetterlo Alice, anche se sono certa che nessuno fra chi mi conosce aveva dubbi su questo: vestirti per me un immenso piacere, e questo è qualcosa che mi ha stupita e che davvero non avrei mai potuto immaginare prima di diventare madre. Io che non ho mai seguito la moda, con te sono attenta anche ai dettagli e il risultato è che tu, modestia a parte, sei sempre bellissima, dalla testa a piedi! Hmmm... che dici Alice, forse non sono obiettiva?


Un'insostituibile protagonista

Guardarti con la faccia e le mani tutte sporche di gelato mentre con un mini cono in mano ti diverti a tuffarlo in cio che resta del gelato e sentirti dire "oggi è il giorno più bello del mondo", è la giusta ricompensa per tutta l'energia che ci vuole a crescerti.
Sono felice di avere questo faticoso privilegio e questa specialissima opportunità.
Vederti crescere giorno dopo giorno e diventare una piccola splendida donna, è uno spettacolo a volte divertente altre impegnativo e sempre imprevedibile e tu sei l'insostituibile protagonista!

martedì 16 aprile 2013

... e poi ci sono giorni...

... e poi ci sono giorni Alice, che come sempre hai mille cose da fare ma ti accorgi subito che non hai  voglia di farne nemmeno una e non ti va bene niente, perchè ogni cosa o è troppo o è troppo poco.
Così ti ritrovi a far passare il tempo per far arrivare in fondo anche questo martedì che sembra essere più lungo di tutti quelli che lo hanno preceduto e gironzoli in cerca di non sai nemmeno bene tu che cosa.. probabilmente di nulla, perchè quello che stai cercando o dovresti trovare dentro di te.

lunedì 15 aprile 2013

Un tuffo nel passato con lo sguardo al futuro

Andare al mare con te, come se il tempo non fosse passato: le stesse strade, la stessa luce dell'anno scorso ad illuminare quelle case viste tutti i giorni per oltre tre mesi, le stesse facce affacciate alle finestre, gli stessi cartelli "affittasi" appesi ai cancelli, gli stessi cani ad abbaiare dentro ai giardini, gli stessi negozi di souvenir a e articoli da mare... 
Alcune cose sono cambiate, forse le strade sono state rimesse a nuovo, le facce un po' invecchiate, i cartelli scoloriti, i cani un po' "imbiancati" e i negozi ancora un po' troppo spogli... 
E poi ci siamo noi, tu ed io Alice, in mezzo alla stessa luce, uguali ma diverse.
Niente passeggino ma con una bimba per mano e poi tante chiacchiere, non parole sparse qua e là, ma discorsi veri e propri e tu che ad ogni passo mi tempestavi di domande chiedendomi informazioni sul paesaggio ed io che ti rispondevo attenta a dire la verità perché tanto ero consapevole che me lo richiederai almeno altre mille volte... 
Oggi pomeriggio Alice ci siamo godute questo splendido pomeriggio e approfittando di un tuo insolito risveglio anticipato, abbiamo fatto una lunga passeggiata fino al mare.
Tu hai fatto i tuoi primi "castelli di sabbia" della stagione 2013, anche se definirli così mi sembra eccessivo vista la loro somiglianza con delle colline sgretolate... ed io ho assaporato sensazioni ed emozioni molto forti, ritrovandomi in un posto dove sono stata molto felice, con una consapevolezza diversa rispetto a quella che avevo quando a settembre avevo salutato quei posti ormai a me familiari.
Oggi Alice siamo ufficialmente entrate nell'estate 2013... 

Finalmente golosa!

Che tu preferisci i gusti salati a quelli dolci è un'evidenza sotto gli occhi di tutti. Il formaggio in vetta ai tuoi cibi preferiti credo ne sia la prova, per non parlare di quando mi chiedi i tortellini al ragù per colazione... Inutile spiegare perchè non te li preparo... Anche alla Tana dell'Orso hai dato ampia dimostrazione di questo tuo aspetto, mangiando solo creckers per merenda ed evitando qualsiasi tipo di dolciume, dai biscotti, alla torta fatta dalla cuoca.
Ma tu ami cambiare e stupire, giusto oggi dicevo a tuo padre che sei una bambina volubile.
Ed oggi a tavola, dopo pranzo sei letteralmente impazzita per la crostata di ricotta... mangiandola con un gusto e con una foga che fino ad oggi erano state esclusive reazioni ai cibi salati.
Te lo devo proprio dire Alice, ora che sei finalmente golosa, ritrovo in te una volta in più il DNA di tuo padre...

Riflessioni di una figlia

Oggi a quanto sembra tu ed io siamo sulla stessa lunghezza d'onda e ci siamo svegliate entrambe riflessive.
Tu questa mattina improvvisamente mi hai guardata e mi hai chiesto dell'ospedale: volevi sapere se io stavo a letto. Non capisco cosa ti abbia fatto tornare in mente dal nulla certi ricordi, sono ancora qui a chiedermelo...
Poi qualche ora più tardi mi hai chiesto dov'era Vanessa, la mamma di un tuo amichetto. Io ti ho risposto che era a lavorare e vista la tua strana curiosità, mi aspettavo che a quel punto tu mi domandassi perchè io non vado a lavorare. Allora ho pensato di precederti e ti ho chiesto se vorresti che anche io andassi a lavorare e tu mi hai risposto convinta e decisa"no, no, no!", ripetuto tre volte forse per essere più convincente e per essere ancora più sicura hai subito cambiato discorso...

Riflessioni di una madre

E' dura.
Sinceramente pensavo che sarebbe stato difficile, ma non credevo che lo sarebbe stato così tanto.
Riprendersi, ritornare alla "normalità", alla vita che avevamo prima di quel maledetto 7 gennaio, è un compito arduo, forse impossibile, ancor più a livello psicologico che a livello fisico.
Da giorni Alice, papà ed io tentiamo di trasmetterti l'aria di "guarigione", ti raccontiamo che la mamma sta bene, che la "bua" è sparita  e che questo lungo e difficile inverno è solo un brutto ricordo nelle nostre menti. 
Ma ogni volta che ti racconto questa storia di felicità e di allegria sento di fare una fatica immensa.
Ho una terribile paura della morte.
Non della mia, non per me.
La malattia mi ha fatto capire ciò che già sapevo, ciò che tutti sappiamo.
Tutto può succedere, tutto può cambiare, tutto può drammaticamente svanire in un attimo.
Questo pensiero sconvolge la mia mente già debole e provata e per quanto io ci stia provando, non riesco a rialzarmi e a riprendere il cammino da dove noi tutti lo avevamo interrotto mesi fa.
Avrei voglia di belle notizie, di novità, di sorprese di allegria.
Mi piace parlare con chi sta vivendo momenti felici, mi piace sapere di chi sta bene, sentire bei racconti, vivere la gioia di chi è diventata madre per la prima volta o di chi lo sta per diventare. 
Mi fa ricordare come stavo io, mi fa tornare in mente bei momenti, mi fa venire in mente quando sei nata tu Alice... e il pensiero di quella immensa felicità oggi mi sembra un lontano miraggio.
Grazie per averci regalato quei momenti unici e irripetibili Alice. Grazie davvero!

domenica 14 aprile 2013

Pennellate di Alice

Oggi "grazie" al tuo raffreddore papà ed io abbiamo piacevolmente scoperto che tu hai finalmente imparato a soffiarti il naso! Forse lo "spauracchio" della temuta pompetta aspiramuco (io davvero non l'ho mai sopportata...) ti ha convinta che soffiare non era poi la cosa peggiore che ti potesse capitare.
Oggi in previsione dell'imminente arrivo a casa nostra di Silvia e Arianna ho pensato che fosse giunto il momento di rendere vivibile il divano letto nella tua camera e così sono partita di lì per arrivare dentro ai cassetti e nell'armadio... e ho ritrovato (e archiviato) alcune tue cosine che mi hanno ricordato quanto tu eri incredibilmente piccola... come quella morbidosa felpa di Hello Kitty con le orecchie... che mi piaceva davvero tanto!
Oggi ti abbiamo vista mangiare di gran gusto, con tanto di leccate alla forchetta, il risotto con i funghi con sopra naturalmente un'abbondante spolverata di parmigiano... e buon appetito!

sabato 13 aprile 2013

Primavera!

Oggi è veramente arrivata la primavera. quella che teoricamente dovrebbe essere inziata il 21 marzo ma che fino ad oggi a quanto pare ha soltanto giocato a nascondino fra le nuvole... Da cosa me ne sono accorta Alice? Innanzi tutto dal fatto che ho steso i panni e mi sono potuta permettere il lusso di raccoglierli poco più di due ore dopo, e poi dal tuo giubotto di Jeans, regalo di una cara amica.
Nel pomeriggio dopo la tua (e di papà), nanna rigeneratrice, siamo andate al parco e tu eri davvero molto "fesson", lasciatelo dire!

venerdì 12 aprile 2013

Semplicemente amiche...

La vita Alice  è fatta di istintive simpatie, di affinità elettive e di feeling.
E così stasera a cena mentre tu giocavi nel tavolo accanto al nostro con le tue amichette della Tana dell'Orso, io è papà cenavamo con i loro genitori. Per qualche ora io mi sono un po' scrollata dalla pelle il ruolo di "solo mamma" e ho lasciato che fosse tuo padre a prendersi cura di te ed io mi sono goduta la bella compagnia delle mie "nuove amiche". 
Sono stata bene Alice, mi sono sentita perfettamente a mio agio in loro compagnia, come se le avessi conosciute da sempre, come se fossimo state amiche di vecchia data e per un po' di tempo, a tratti, mentre guardavo tuo padre che vi intratteneva abile e attento come se lo avesse sempre fatto, mi sono addirittura riuscita a dimenticare del mio cancro, dei dolori sparsi per il collo che da qualche giorno mi tormentano e mi preoccupano e di tutto quello che è successo in questi mesi e che non avrebbe mai dovuto succedere e anche di quello che invece vorrei che capitasse e invece non capita.

giovedì 11 aprile 2013

'iccio Pino

Qualche giorno fa alla tua ennesima richiesta "mi acconti una ttoia?" (mi racconti una storia?) per risparmiarmi almeno una ripetizione di Biancaneve o di Cenerontola, e per evitare una tragedia familiare, ho inventato su due piedi la storia del Riccio Pino... da te subito ribattezzato 'iccio Pino.
Bh che dire, la storia di 'iccio Pino ti è piaciuta e ora spesso mi chiedi di ripetertela e sei rimasta anche un po' delusa quando ieri sera papà ingenuamente (e incautamente), ti ha detto che non la conosceva...
Oggi tu mi hai guardata e con espressione triste mi hai fatto notare che tu non hai mai visto 'iccio Pino, nemmenoun cartone animato...
Dunque Alice, per me fare un cartone animato non è possibile, ma posso provare a disegnarti il 'iccio Pino e a scriverti la favola, così forse la imparerà anche papà...
Sappi che lui ed io ci stiamo già organizzando, perchè ogni tuo desiderio per noi è una missione...

mercoledì 10 aprile 2013

Scuola materna



Non è ancora ufficiale ma sembra proprio che tu sia stata presa alla scuola materna.
Il prossimo anno probabilmente ai primi di ottobre, credo che indosserai il tuo primo grembiulino rosa ed entrerai ufficialmente a far parte della società entrando nel mondo della scuola. Ammetto che mi fa un certo effetto pensarci e devo anche dire che questi anni insieme a te sono stati intensi ma velocissimi e sono letteralmente volati.
Ora speriamo che tu riesca ad essere messa in classe con Sara, una delle tue amichette della Tana dell’Orso, così almeno avrai un punto di riferimento.
Ma non temere Alice, abbiamo ancora qualche mese davanti per abituarci all’idea anche se forse, quella che più deve farci l’abitudine sono io…