mercoledì 30 settembre 2015

I papà ai concerti

I papà che accompagnano le figlie ai concerti sono incredibilmente teneri. Li vedi spaesati ma divertiti, li guardi mentre ballano un'improbabile rock and roll e intanto si accertano di non essere guardati. E intanto le figlie, identiche alle loro amiche e a tutte le ragazze presenti nello stadio saltano, ballano, cantano e nemmeno si accorgono di quei padri che preferirebbero probabilmente essere sul divano e invece sono lì stretti in mezzo a un gruppo di adolescenti scatenate!
Per te Alice è tutta un'altra storia.
Tu hai un papà abituato ai concerti, che ti ha trasmesso la sua passione per la musica e lui non è affatto spaesato e nemmeno preferirebbe essere a casa sul divano. Certo non avrebbe mai scelto di andare a un concerto di Mika ma lo guardo e mi sembra contento, soprattutto quando ti osserva mentre canti "vieni con meee" con lo sguardo fisso sul palco e il braccio alzato con il pugno in alto!

Una bimba generosa

Dopo un viaggio allucinante che sembrava non finire mai siamo finalmente arrivati al concerto di Mika con poco tempo disponibile prima dell'inizio. Tu mi accompagni in bagno e mi chiedi chi lo usa per prima. Io che so che ti scappa la cacca da almeno mezz'ora, ti rispondo che prima tocca a te ma tu che sai benissimo che io era da almeno un'ora che avevo bisogno del bagno mi guardi seria e mi dici: "no mamma fai tu è da tanto tempo che devi fare la pipì!".
Grazie amore! Il tuo gesto generoso mi fa tenerezza ma io posso aspettare!

martedì 29 settembre 2015

A ognuno la sua serata

Mentre papà e io ci regaliamo la nostra "serata cinema" tu a casa giochi con Angela, felice perché sarai finalmente sola e libera di scegliere cosa fare. Sono certa che non dormirai e rimbalzerai da un gioco all'altro cercando di sfruttare ogni attimo che passerai a casa da sola con la baby Sitter. 
E noi intanto guarderemo un film proprio come quando eravamo senza figli, senza gambe che scalciano e senza domande che spezzano il silenzio e interrompono la concentrazione.
Buona serata a tutti!

La città dei playmo

La scuola, l'asilo, il teatro, la piscina, il parcheggio, il parco giochi con l'area cani, l'ospedale, l'aeroporto, il recinto con gli animali e la casa. Non manca nulla in quest'affollata città dei Playmobil dove i personaggi strani convivono con quelli più normali, dove in un teatro con più attori che spettatori va in scena uno spettacolo in costume e dove chi non è a scuola e nemmeno a teatro, se non è malato sicuramente sta andando al matrimonio... Eh sì perché c'è sempre un matrimonio!

Un martedì speciale

Un po' di febbre imprevista, un martedì senza scuola, una gita dai nonni, una festa di compleanno in anticipo e un saluto a Linda che dopo oltre un anno torna a casa dalla sua famiglia.
Abbiamo trascorso così questo martedì mattina, comprando la torta con le candeline e il regalo di compleanno insieme alla nonna.
Abbiamo fatto avanti e indietro dal negozio per cambiare la lavatrice giocattolo che avevi scelto e che non funzionava e abbiamo optato per un grande aereo dei Playmobil che sono certa a papà piacerà molto di più.
E dopo i festeggiamenti e i saluti siamo tornate a casa come sempre molto stanche e cariche di tantissime cose che io già non so dove metteremo...

Prima febbre di stagione

La probabilità che tu ti ammali è direttamente proporzionale al fatto che la tua pediatra sia in ferie...
Se io non so che lei non c'è, magari mi salvo ma quando vengo a sapere della sua assenza il danno è fatto Ed ho praticamente la certezza che tu ti ammalerai.
I primi colpi di tosse sono arrivati stamattina, uniti a una febbriciattola subdola è quello che tu chiami "fiato corto" che non preannuncia proprio niente di buono...

Ti piace il blu!

Dopo anni di rosa, fucsia e viola ecco che forse finalmente sei approdata anche su un colore diverso e meno femminile. Dopo aver inaspettatamente approvato la mia scelta del vestito di Natale che sarà di un classico blu, e dopo aver chiesto nei giorni scorsi in regalo un vestito blu a pois colorati, ho capito che finalmente anche a te comincia a piacere il blu! L'azzurro negli ultimi mesi aveva fatto capolino nel tuo guardaroba grazie al complice aiuto di Elsa di Frozen e ora a quanto pare anche il blu comincia ad avere un po' di spazio dentro al tuo armadio.

lunedì 28 settembre 2015

Lunedi

Un bel po' di cose da fare ci aspettano in questa settimana che è appena iniziata.
Il corso di nuoto che comincia, quello di danza che continua e poi il concerto di Mika, la partenza di Linda, la serata "cinema" mia e di papà...
Oggi è iniziata con la spesa e un caffè in compagnia, poi vediamo come proseguirà la mia giornata, mentre tu oggi mangerai a scuola per la prima volta in quest anno.
Mi mancherai...

domenica 27 settembre 2015

Com'è Venezia?

Durante la nostra gita approfittando della pausa pranzo in un elegante ristorante nella zona universitaria, ti ho chiesto come ti era sembrata Venezia e tu mi hai risposto subito senza esitazioni: "molto bella ma un po' triste!".
Una descrizione perfetta, matura, decisamente adulta che mi ha lasciata senza parole.
Brava Alice! 

La mamma è sempre la mamma...

In treno diretti a Venezia per una piacevole gita domenicale, di fronte a noi è seduta una bella ragazza che parla inglese. Ci ha lasciato il suo posto per permetterci di stare vicine. Poi sento che dice qualcosa al suo ragazzo e si asciuga le lacrime stringendosi nel suo abbraccio. Faccio finta di niente ma a tratti percepisco il suo sguardo su di noi. Ci guarda, sorride ma si rattrista ogni volta.
Dalle sue parole mi sembra di aver capito che ha perso la mamma da poco...
È grande ma il dolore non è più piccolo per questo.
La mamma è sempre la mamma....

sabato 26 settembre 2015

Un bel sabato sera

Una serata con gli amici, le chiacchiere, le risate, la buona compagnia e il buon cibo. 
Tu che stai con la tua amica Laura e noi che passiamo delle ore piacevoli seduti attorno a un tavolo.
Un bel sabato sera: non c'è nulla da aggiungere!

Lezione di nuoto di prova

Un sabato mattina in piscina, per "nuotare" con papà, per fare i tuffi, per giocare,more divertirti e per provare come funziona una lezione di nuoto con l'istruttore.
Hai iniziato piangendo attaccata alla spalla di papà come un koala alla mamma e hai finito venti minuti dopo tuffandoti da sola senza nemmeno i braccioli.
Sapevo che crescevi in fata ma non credevo così tanto!

"A noi non succederà?"

Mentre in un tranquillo venerdì sera di famiglia, tu papà ed io seduti sul divano guardiamo un film, tu di fronte alle immagini di un incidente automobilistico in cui muore la mamma resti ovviamente scossa e mentre nella penombra mi abbracci forte senza distogliere lo a guardo dallo schermo ci chiedi "a noi non succederà mai vero?". Ti stringo e ti rispondo un "no" poco convinto e intanto penso "speriamo" e mentre tu aggiungi "papà guida bene!" io con la mente sono già lontana, a quei giorni che fortunatamente tu non ricordi ma che mi hanno fatta disperare  per la paura di non poterti vedere crescere.
La vita purtroppo ci ha insegnato Alice che tutto può succedere, che non siamo immuni dalla sofferenza.
Prima quando, io ero ormai già rassegnata a vivere una vita triste e solitaria, ma non per questo più ordinata, senza marito nè figli mi ha regalato voi due, realizzando e superando i miei sogni e poi con quello che io chiamo "presagio di morte", ha minato il mio corpo e la mia serenità.
Ma ora tu sei qui fra papà e mamma, e fra pochi giorni compirai 5 anni e io che temevo che non ci sarei stata a festeggiare questo tuo compleanno, mi scopro ad asciugarmi le lacrime di emozione mentre sento le tue braccia da "bimba grande" che mi stringono forte.

venerdì 25 settembre 2015

Un cuore romantico

Un cuore romantico il tuo che davanti a un fidanzamento in un telefilm in televisione ti sciogli e mi guardi con gli occhi a cuore. Osservi la scena, sorridi e mi abbracci felice.
Un cuore romantico il tuo che fra i suoi film preferiti mette Pretty Woman e Nottingh Hill e che attende con ansia la "serata film" per mettersi comoda sul divano.

Pennellate d'autunno

Profumo di autunno, rumore di foglie cadute che sotto i piedi scricchiolano piacevolmente, odore di pioggia che si asciuga. La natura un po' alla volta si lascia andare e si abbandona ai pigri ritmi dell'autunno, proprio come me che questa mattina me la sono presa comoda e a parte scrivere alcuni dei tuoi biglietti per il compleanno, dopo che ti ho accompagnata a scuola non ho fatto molto altro.
È strano, solo ieri mi sembrava piena estate e oggi mi guardo attorno e vedo colori diversi dai verdi sgargianti a cui ero piacevolmente abituata. Sono circondata da gialli e marroni e sui davanzali a parte i nostri indistruttibili mini ciclamini che rifioriscono miracolosamente ogni anno in un magico e per me incomprensibile "fai da te" che non smetterà mai di stupirmi, non vedo altri fiori.
Mi intristisco pensando che l'estate é davvero finita poi mentre torniamo da scuola, a piedi approfittando ancora delle piacevoli temperature, ti guardo che corri in mezzo alle foglie secche, sento la tua risata che riecheggia fra gli alberi, ti vedo raccogliere le foglie per la tua collezione e penso che in fondo non è poi così diverso: prima collezionavi conchiglie ora collezioni foglie secche...

Da maschio o da femmina?

Appena sveglia stamattina leggevo un articolo he parlava dei giochi dei bambini troppi "sessisti", proprio come i vestiti e la divisione dei colori rosa/femmina, azzurro/maschio e allora Alice ho pensato a te.
A soli cinque anni è evidente che hai già una tua personalità ben definite assolutamente diversa dalla mia. Tu al contrario di me sei tutta rosa, pizzi e fiocchi ma oltre ad adorare le bambole e le carrozzine, giochi anche con i lego e ti diverti la faccia. Hai la fattoria, il treno, i pirati le barche , ma anche le case, le principesse, le sirene e la carrozza! Ma guai a metterti una salopette con i pantaloni (che io adoro!).
L'importante secondo me è cercare di rispettare i tuoi gusti e le tue preferenze anche se questo significa ahimè lasciare in negozio quello stupendo paio di jeans che sembravano fatti apposta per te ma che a te non piacevano per niente...

Un'idea che non piace solo a me!

"Asta caffè" un'idea nata qualche settimana fa per svuotare le soffitte e per ridare una chance a ciò che non usiamo e poi quasi per caso una mattina all'uscita da scuola dopo averti accompagnata a scuola mi ritrovo al bar con un gruppo di donne.
Età, provenienza, esperienze diverse. 
Qualcuna è accompagnata dai figli ma la maggior parte, come me, è lì senza prole eppure davanti a un caffè bollente si parla proprio di voi, delle vostre preferenze, dei vostri capricci, delle vostre trovate e delle vostre scelte. 
E intanto si scambiano gli oggetti, si ride, si scherza e ci si conosce.
E mentre sono seduta attorno al tavolo mi sorprendo nel pensare che tutto è nato da una mia semplice idea poi le persone hanno fatto il resto...

giovedì 24 settembre 2015

Chiusa una porta ho aperto un portone

Quando sono stata prima allontanata e poi esclusa da alcune "simpatiche" mamme che mi hanno fatto notare la differenza di età ci sono rimasta male e per un attimo ho addirittura pensato di essere sola.
Poi ho cercato in me l'energia e la forza per reagire e ripartire da lì e un passo dopo l'altro ho iniziato un nuovo e interessante cammino.
Ho cercato nuovi interessi e mi sono data da fare guardandomi attorno per costruire nuovi rapporti di amicizia per me e per te.
Mi sono accorta in fretta che davanti a me avevo infinite possibilità e ho subito scoperto di essere circondata di belle persone che erano rimaste nell'ombra e che avevano solo bisogno di avere un'occasione per farsi conoscere meglio. 
Un po' alla volta e senza nemmeno più accorgermene ho coltivato vecchie e nuove conoscenze.
Ora a distanza di alcuni mesi mi accorgo di essere molto più a mio agio con le mie nuove amiche di come stavo prima e sento di avere accanto delle persone con cui condivido piu interessi e il piacere di una bella mattina fatta di "semplici" chiacchiere davanti a un caffè.
Perché la vita sa stupirti sempre e a volte è proprio vero il vecchio detto che "chiusa una porta, si apre un portone".   

Cosa vuoi per il compleanno?

Ho iniziato questa giornata compilando la tua lista dei regali di compleanno. Dopo un elenco lungo e dettagliato di giocattoli hai concluso chiedendomi un vestito blu a pois e mentre io già mi domandavo dubbiosa dove lo avrei potuto trovare, tu come se non bastasse mi hai complicato la vita sottolineando che i pois dovevano essere non bianchi ma di tutti o colori.
Ora con questo obiettivo ti posso accompagnare a scuola e partire per una nuova e intensa giornata tutta da organizzare.

mercoledì 23 settembre 2015

Un serata proprio NO

E poi ci sono serate "NO" in cui tutto va storto, in cui vorrei essere in un altro posto lontana da qui, perché non sopporto più i tuoi capricci Alice, il modo che hai di trattarmi, il tuo lanciarmi le cose addosso e darmi le spinte e le botte, e non riesco ad accettare il fatto che nonostante io cerchi di fare del mio meglio per te non va mai bene, non basta mai.
E allora mi arrabbio, urlo, mi allontano, mi rinchiudo... Ma soprattutto sto male.

Mamma per gioco

Non mi sono ancora abituata all'idea di essere davvero una mamma e mentre penso al pranzo di oggi, e guardo la tua felicità perché verrà a mangiare da noi la tua amichetta Laura, ricordo perfettamente quando ero io la bambina e di fronte alla possibilità di trascorrere qualche ora con una delle mie amcihe mi sentivo euforica. E ora mi sembra incredibile essere io la mamma, quella che può invitare a casa un'altra bambina e trasformare una giornata normale in uno splendido pomeriggio fatto di giochi. Volte strani ma sempre divertenti.
È così dopo aver fatto la strada verso casa saltando e cantando e dopo aver mangiato un'ottima pasta pasticciata tu e Laura vi siete trasferite in camera tua e quando sono venuta a vedervi vi ho trovate con i testa le cuffie da bagno, rintanate dentro la tua tana tutta apparecchiata. Laura poi mi ha spiegato che quella era la sala dei matrimoniali...
Anche oggi si celebra un matrimonio a quanto pare...

Ben arrivata... Primavera...

E poi ti capita di leggere il messaggio di una persona che si trova a vivere dall'altra parte del mondo e ci tiene a dare il suo messaggio di benvenuto alla primavera e lo fa postando una foto di uno splendido fiore appena sbocciato...
E allora senti che anche tu vorresti poter salutare la primavera appena iniziata e ti accorgi che non hai proprio nessuna voglia di autunno e di inverno, di nebbia e di freddo...
Forse dovrei trasferirmi anche io dall'altra parte del mondo e perché no, rincorrere la primavera che una volta non me mai aveva affatto ma che ora é la stagione che amo di più.

martedì 22 settembre 2015

Serata giochi

Vista la tua punizione di oggi che prevedeva niente televisione durante tutta la giornata, stasera abbiamo riempito il tempo in un modo che a me personalmente é piaciuto molto di più. Seduti a tavola tu io e papà abbiamo giocato prima a pescare i pesci di legno dal grande finto acquario e poi abbiamo giocato al gioco dell'ora rivisitato in versione principesca.
Altro che punizione, mi sa che quello di oggi è stato un premio! 

Ritorno alla danza

Con le prime foglie secche e il calendario che ci ricorda che l'autunno è ormai ufficialmente arrivato, insieme alla scuola oggi è ricominciata anche la danza.
La prima lezione di oggi ti ha colta di sorpresa con una maestra nuova che d'impatto ha provocato il tuo pianto ma poi ha conquistato la tua fiducia. 
Sei uscita entusiasta e più tardi a casa mi hai fatto vedere i nuovi "passi di danza" che hai imparato oggi.
La danza decisamente ti piace...

Yogurt per noi

Dopo lo yogurt alla fragola e quello con gli smarties colorati tuffati in mezzo, anche tu sei giunta a quello bianco naturale che è da sempre fra i mie preferiti e che ora è anche fra i tuoi. A volte lo mangi così p, altre volte ci butti dentro mirtilli, ribes e lamponi, in ogni caso ti piace e credo che presto oltre all'I pad, alle bambole e al salame dovremo dividerci anche lo yogurt.

lunedì 21 settembre 2015

Bruchi, vermi e lumache...

Quando all'uscita da scuola mi racconti che per giocare con "Lauri", la tua amichetta, addirittura ti sei messa a cercare bruchi, vermi e lumache che tenete per un po' in un bicchiere di plastica e poi lasciate liberi nel giardino del scuola, mi sono rivista bambina. Ero io quella che da piccola cercava gli insetti, li guardava, li studiava. Ma tu... Devo dirtelo Alice, non ti  ci vedo proprio cosi schizzinosa a maneggiare bruchi, ver,i e lumache... È questa inconsueta immagine di te mi fa decisamente sorridere

Il bottone ribelle

La novità di questo inizio di anno scolastico sta tutta racchiusa in quel primo bottone del grembiule  rigorosamente sbottonato, un gesto semplice ma anche particolare che rivela un timido inizio di ribellione alle "regole". 
Quest'anno va così, il grembiule abbottonato ma col collo leggermente aperto che ti toglie un po' quell'area da "prima della classe" e ti rende un po, più monella, ma noi piace cosi!

Una notte spaventosa

E poi nel cuore della notte ti svegli e subite vieni assalita dalla paura.
Una paura immotivata e ingestibile.
Hai paura del buio e del vento che entra dalla finestra e che forse è proprio la causa del tuo risveglio.
Hai paura del silenzio ma anche dei rumori.
Hai paura di morire.
Hai paura di alzarti domattina e scoprire che qualcuno a cui vuoi bene sta male.
Hai paura dei fantasmi e dei ladri.
Hai paura di non fare abbastanza e hai anche paura di fare troppo.
Hai paura di sbagliare.
Hai paura di non riaddormentarti ma hai anche paura di risvegliarti.
E mentre sei in balìa delle tue paure il sonno si allontana sempre più e cominci a chiederti seriamente se non sarebbe il caso di scendere al piano  di sotto a fare una delle tante cose che si accumulano e che restano indietro ogni giorno...

domenica 20 settembre 2015

"È questa la bimba che vuoi?"

E dopo ogni capriccio, e ultimamente ne fai davvero tanti..., per un po' di tempo fai la brava e quando finalmente rispondi "sì" in maniera educata e gentile, subito dopo mi guardi seria e notando la mia espressione soddisfatta mi chiedi "è questa la bimba che vuoi mamma?".
Ecco Alice, io voglio te.
Anche con i capricci.
La bimba che voglio se tu, solo tu, sempre tu.
Certo che se però eviti di fare i capricci e mi risparmi certi pianti tragici dentro ai negozi solo perché ti ho chiesto di provarti un paio di jeans... Come hai fatto ieri, sarei più felice....

Italia in miniatura

Già pronti per andare in piscina, trovandola chiusa abbiamo dovuto cambiare programma e dirottare verso l'Italia in Miniatura che era da sempre uno dei tuoi desideri.
Così fra le cose fatte in questa bella estate possiamo aggiungere anche questa che arriva giusto agli sgoccioli della stagione, quando l'autunno è già lì pronto a salutarci con i suoi colori ramati e il suo profumo  di pioggia.
In realtà il parco non è molto diverso da come me lo ricordavo e tu sei corsa su e giù per lo stivale guardando e riconoscendo alcuni monumenti.
Due giri in "gondola" (questa sì che non c'era) hanno completato la nostra mattinata diversa dal solito.

Gomitolo di noi

E poi di domenica mattina quando arrivi nel nostro letto e tu ed io ci intrecciamo ecco che si forma un gomitolo di gambe e di braccia e finalmente sprofondo il naso sul tuo collo e mi riaddormento così, abbracciata alla mia "pupina"

sabato 19 settembre 2015

Contro la bronchite

Interessante teoria quella di papà Riccardo che per evitare di prendere l bronchite ha appena suggerito ad Alice di tenere la bocca chiusa e non parlare...
Peccato che considerando la tua loquacità non sapremo mai se il suo metodo, assolutamente naturale, funziona...

Hot Dog per te

Vederti mangiare un enorme hot Dog mentre passeggi per le strade ti trasforma immediatamente in una bimba "metropolitana". Ok Alice sei pronta per New York e per l'unico indimenticabile hot Dog al sapore di castagne... Quello che ho mangiato è mai più dimenticato poco tempo prima che iniziasse il tuo viaggio verso la vita...

Il boto alla Nutella

Finalmente ogni tanto ti sento addirittura dire che la Nutella è buona e allora penso che sì sei una bambina e sei golosa e tiro un sospiro di sollievo di fronte alla tua normalità e condivido il piacere di mangiare un dolcetto nutellosa! Come stasera a Cervia, dove fra le affollate bancarelle di tutto il mondo tu ed io ci siamo divise delle buonissime mini crêpes spennellate di Nutella. (Basta non dirti che si chiamano crêpes perché sostieni che quelle proprio non ti piacciono...). Un'assolita delizia per il palato... E quando ho visto il tuo boto ripieno di Nutella ho sorriso appoggiando delicatamente la punta del dito dentro per pulirlo...

Per chi è la punizione?

Se fai i capricci scarta la punizione e allora in un giorno come oggi ecco che scatta il "niente regali",maiuscola facile a dirsi che a farsi quando si va in giro per negozi e si vedono tante cose meravigliose... E allora succede che di fronte a un meraviglioso mini scola pasta di plastica rosa, assolutamente perfetto per la tua fashonissima cucina di legno, io riesca a portarlo alla cassa senza farmi notare e riesca addirittura a sussurrare al commesso che tu non devi vederlo, e con la complicità del bravissimo cassiere riesco a pagarlo e a metterlo nella borsa facendoti credere che ho comprato una banale penna...
Ora però non vedo l'ora di riempirlo di maccheroni crudi....

Una strana idea del calcio

È bastata una lettera di un'associazione sportiva della nostra zona, con un invito a nome tuo per farti venire in mente l'idea di provare a giocare a calcio femmina.
Così hai cominciato a chiederci informazioni e dopo averci chiesto se in campo avresti potuto ballare e dopo essere rimasta delusa dalla risposta negativa, hai detto che però tu avresti giocato a calcio femmina con le scarpe aperte perché se no fa troppo caldo...
Ecco Alice la tua immagine di una piccola  calciatrice in erba che tira calci al pallone ballando e con ai piedi un bel paio di sandali è molto divertente e decisamente surreale ma magari non sinè mai visto solo perché fino ad ora non era venuto in mente a nessuno...

Shopping senza shopping

Un giorno di shopping senza shopping con gita a Bologna in giro per outlet e negozi e io sono tornata senza aver incredibilmente comprato nulla. Per una volta, forse l'unica nella storia, papà ha comprato qualcosa per se stesso e non per gli altri. Si vede che oggi il non ero ispirata a fare danni...

venerdì 18 settembre 2015

Pomeriggio di giochi

La visita di Erika una bimba più grande che abita di fronte a casa nostra, ha trasformato il nostro pomeriggio in qualcosa di estremamente divertente che ci ha viste giocare con strani nuovi giochi in scatola dove gli animali avevano voci improbabili e bisognava cercare di ricostruire i nuclei familiari.
Poi è arrivato anche il momento didò dove tu e lei vi siete sbizzarrite nella oreoarazione di torte e pizze forse un po' gommose ma decisamente coloratissime e intanto io vi preparavo piccoli biscottini rigorosamente finti!

Un concerto per me!

Di fretta prima di salire ad accompagnarti a dormire cambio canale poi pochi minuti dopo quando scendo sento delle note a me familiari e riconosco quei ritmi che oggi sono assolutamente perfetti.
Solo Einaudi riesce a farmi stare bene e male allo stesso tempo, solo lui riesce a liberare quelle sensazioni che convivono in me tutti i giorni, solo le sue mani hanno l'incredibile capacità di fermare il tempo emozionale e di farmi stare in un piacevole è necessario stand by.
E mentre penso alla strana coincidenza di aver casualmente messo sul canale dove era appena iniziato  un suo concerto, telefono a papà e mentre glielo racconto lui mi proporne di andare a sentirlo davvero un suo concerto.
Ci andremo ai primi di dicembre, sarà il mio regalo di anniversario di matrimonio e sarà un regalo bellissimo, ne sono certa.
Grazie papà!

Un attimo di paura

Quando ti sentì dire che qualcuno che ha avuto il cancro probabilmente è di nuovo ammalato, è impossibile fermare quel brivido che ti attraversa la schiena e che ti fa sentire  il gelo della morte.
"È tornato"... Quelle due parole che se sono riferite a un amico o a un vecchio amore ti fanno davvero piacere e invece quando si parla di cancro ti fanno tremare...
Respiri e cerchi di rallentare il tuo cuore che sembra voler schizzare fuori dal petto e ti ripeti che ogni tipologia di cancro è diversa, e sai che è vero ma per un attimo ti chiedi se anche a te tornerà a trovarti, se anche tu e la tua famiglia dovrete di nuovo attraversare la stessa angoscia e hai paura.
È solo un attimo ma hai davvero tanta paura.
La stessa che avevi quel sette gennaio che non potrai mai dimenticare...
Poi tu mi corri incontro e mi abbracci e col tuo sorriso mi riporti alla realtà...

Una notte difficile

E poi in una notte in cui il mal di testa non mi dà tregua e nonostante il cocktail di medicine proprio non mi lascia dormire, quando ormai non sapevo davvero più cosa fare e col dubbio che tutti i rumori fossero stati creati apposta per darmi fastidio, ho deciso di andare fuori e di "godere" dei benefici di questa calda notte di fine estate e allora al buio ho indossato il primo paio di pantaloni che ho trovato, sono scesa il più silenziosamente possibile, ho aperto la sedia sdraio e poi mi sono messa seduta in terrazza. Ho cercato di rilassarmi col naso all'insù sotto un cielo meravigliosamente limpido e stellato, mentre in lontananza una musica disperdeva le sue note in mezzo al fruscio del vento che scivolava via fra le foglie che si muovevano deboli, negli ultimi istanti di vita attaccate agli alberi.
È incredibile quanto il silenzio possa essere rumoroso e contemporaneamente impensabile come il buio della notte, riesca ad essere luminoso.
Seduta su quella sedia a righe bianche e blu, ultimo ricordo di un'estate ormai agli sgoccioli, inspiravo ed espiravo l'aria con regolarità e mentre cercavo di alleggerire quel fastidioso peso sulle tempie, pensavo che in quel momento avrei tanto voluto che papà fosse sveglio accanto a me. E mentre mi ripetevo che non potevo svegliarlo e che tanto non avrebbe potuto alleviare il mio dolore, all'improvviso ho sentito dei passi che scendevano le scale e poi l'ho visto affacciato alla porta d'ingresso con la faccia stupita e interrogativa. Mi ha guardata e mi ha chiesto cosa ci facessi lì fuori nel cuore della notte ma sono certa che sapesse la mia risposta ancora prima che io aprissi la bocca: avevo mai di testa già prima di andare a dormire.
Senza che dovessi chiedergli nulla mi è venuto vicino e ha cominciato ad accarezzarmi la fronte mentre poi poco dopo mi ha convinta a rientrare a casa con lui è più tardi a letto mi ha accarezzata fino quando entrambi ci siamo lasciati andare al sonno.
Mi sbagliavo quando pensavo che svegliarlo sarebbe stato inutile...

giovedì 17 settembre 2015

"Ma la guerra esiste ancora?"

E poi mentre ascolti insieme a noi le notizie del telegiornale, di fronte alle immagini drammatiche dei profughi che scappano, con l'ingenuità che appartiene solo ai bambini ci hai guardato e ci hai chiesto "ma la guerra esiste ancora?". Con lo sguardo di chi ha appena visto la cosa più assurda ...
Sì Alice hai proprio ragione ad avere quell'area sconvolta, è un'assurdità, lo so ma la guerra purtroppo esiste ancora... Vorrei tanto poterti rispondere di no, vorrei dirti che quelle che vedi sono le immagini di un film che racconta del passato, ma invece no, perché noi esseri umani siamo così ingordi e così stupidi da non riuscire ad imparare dagli errori del passato.
E quei padri e quelle madri che vedi scappare via insanguinati nel tentativo di sperato di portare in salvo almeno i propri figli purtroppo sono veri e appartengono ai nostri giorni.
Vedi Alice, noi siamo molto fortunati anche se dovremmo ricordarcelo più spesso... 

Tu e la musica....

Tu e la musica... Un libro ancora aperto e tutto da scrivere...
Mentre insieme sul divano nuovo guardiamo e ascoltiamo la seconda puntata di x factor mi rendo conto che tu la musica non la subisci, la vivi in prima persona. Non ti sfugge niente, ti ricordi tutte le canzoni che papà ogni sera ti fa sentire prima di addormentarti. 
Le riconosci subito e ogni volta io mi stupisco e papà si inorgoglisce.
E la musica va...

La mia sirenetta

Te lo chiedevo già da alcuni giorni ma tu hai sempre risposto con un no secco e deciso poi oggi a sorpresa mentre ti lavavo i capelli hai detto un inaspettato "sì".
Sì, proverai ad andare a nuoto con la tua inseparabile amica Laura. 
Non so se riuscirai a superare le tue paure ma sono già contenta che tu abbia almeno deciso di provare. 
Ti ha spinta la voglia di andare in piscina con papà e fargli vedere ciò che hai imparato a fare.
Non preoccuparti Alice, anche se dentro l'acqua io non sarò con te, non sarai sola e fuori a guardarti e ad aspettarti ci sarò io.
E se per caso cambierai idea non preoccuparti, riproveremo il prossimo anno.

Ulalà!

"Ulalà!" la tua nuova esclamazione che ci riesce sempre a regalare un sorriso.
"Ulalà!" arriva all'improvviso a colorare i tuoi discorsi e gli avvenimenti della giornata.
"Ulalà!" che non si sa da dove abbia origine ma io credo che di strada insieme a noi ne farà tanta perché mi piace, mi piace e mi piace.

Merenda super

Dopo merende nutellose e super merende oggi pomeriggio tu ed io abbiamo fatto una merenda super! 
Yogurt bianco con tuffati dentro frutti di bosco freschi. E mentre il bianco candido dentro le coppette di vetro la mia azzurra e la tua rosa si striavano di rosso noi ci leccavamo i baffi.
Buona la merenda super!!!

Chi guida?

A casa prima di andare a dormire dopo un'intensa mattinata di scuola giochi sul tappeto un pochino con le tue Barbie, giusto il tempo di preparare la macchina per andare in gita.
Poi mentre sei a letto guardo la mini di Ken pronta per la partenza. 
Barbie con una bellissima treccia bionda guida, Ken muto e rassegnato è seduto accanto a lei e sul sedile posteriore una bella bimba bionda.
Sai che ti dico Alice, piace la tua visione di famiglia in cui alla guida della macchina di Ken c'è la mamma!

Mi manchi

Mentre sono in giro per negozi durante questa seconda mattina senza te improvvisamente mi sento incredibilmente sola e sento un grande vuoto accanto a me e penso che mi manchi.
Mi mancano le nostre calde e lunghe mattine d'estate dove l'impegno principale della giornata era stare insieme.
Non credo che te lo dirò nemmeno quando tornerai a casa fra poche ore. 
L'unica cosa che davveroconta è che tu stia bene e ti stia divertendo con le tue amiche a scuola.
Però qui posso scriverlo: mi manchi piccoletta.

mercoledì 16 settembre 2015

La panna di legno

E poi a tavola dopo cena vedo papà che insieme a me taglia la tortina di legno e poi ne dividiamo una fetta. Lui mentre "assaggia" si lamenta che io ho mangiato tutta la panna e con rammarico mi fa notare che gli ho lasciato solo la base della torta.
Continuo a guardare la rigida e immobile fetta di legno sul piattino di plastica e sorrido pensando che adoro tuo padre e il suo e il suo tenero modo di giocare con te e nel frattempo addento anche io l'indigesto dessert.

Cose da bimbi piccoli

Mentre sono al telefono con papà alzo lo sguardo e ti vedo con la bocca spalancata e in mano una piccola candela di legno che per motivi a me sconosciuti cercavi di spingerti in fondo alla gola. 
Con voce calma e ferma, senza nemmeno alzare il tono e senza toglierti gli occhi dal viso, ti ho solo chiesto cosa stavi facendo. Tu mi hai guardata con una faccia che sembrava dire "ops mi hai scoperta!" E hai subito smesso questo pericoloso gioco da fachiro.
Nemmeno più tardi mi hai spiegato perché stavi facendo così.
Sono rimasta col cuore in gola, spaventata di fronte a questo tuo gesto a me incomprensibile che avrebbe anche potuto finire molto male e mentre continuavo a chiederti "perché" cercavo di ricominciare a respirare.

Ultimo primo giorno

In questo ultimo primo giorno di scuola materna ti abbiamo accompagnata a scuola insieme papà ed io e abbiamo consolato le tue lacrime quando ti sei trovata di fronte una nuova maestra che non avevi mai vistò prima. Qualche istante di sconforto e poi sei subito corsa a giocare dalle tue amiche di sempre e mi hai salutata con un sorriso.
Il prossimo anno quando andrai in prima elementare so che non sarà così ma so anche che le tue lacrime, se ci saranno, saranno di sicuro meno delle mie...

martedì 15 settembre 2015

Ultimo giro di giostra

L'ultima sera prima di tornare a scuola è dedicata a te. Tu hai scelto dove andare a cena, tu hai deciso che volevi il gelato e ci hai suggerito dove prenderlo, tu hai chiesto di fare un giro in giostra prima di andare a dormire. E mentre ti guardavo girare sulla giostra illuminata mi sono chiesta se quando la giostra riaprirà di sera tu sarai ancora interessata a fare dei giri o se invece sarai troppo grande per una "banale" ma sempre bella giostra...

Le scarpette rosse

Le ho subito, da sempre, pensate fucsia.
Le ho cercate e volute fucsia e quando le ho trovate le ho comprate fucsia.
Fucsia perché mi piace come sta con i tuoi colori: il rosa il viola è il fucsia.
Le ho viste in internet e le ho ordinate fucsia.
Sono  arrivate... rosse.
Rosse come le calze di lana che detestavo e che mia madre mi ha messo fino a quando sono riuscita a imporre la mia volontà sulla sua.
Rosse come il Natale anche se quest'anno il tuo, ironia della sorte, dovrebbe essere blu.
Rosse come uno dei colori del Vicenza Calcio e rosse anche come il sangue e come l'amore.
Rosse. Proprio rosse. Incredibilmente rosse.
Ma io le volevo fucsia...
Prevedo una lunga trafila prima di risolvere questa fastidiosa seccatura...

Smalto time

Dopo qualche mese di stop oggi finalmente ho ripreso la buona e sana abitudine di mettere lo smalto alle unghie. Durante l'estate avevo faticosamente rinunciato al piacere di vedere le mie mani curate e le mie unghie con quel leggero tocco che le rende "eleganti", ma ora ho pensato che era arrivato il momento di ricominciare proprio da quelle piccole coccole che mi dedicavo prima dell'estate.
Mi piace pensare che fra un paio d'ore guarderò le mie mani con soddisfazione!

La tua mini cucina!

Dopo aver addocchiato un mobile che poteva essere perfetto per essere trasformato nel pensile per la tua sempre meravigliosa cucina di legno, ho preso le misure e oggi siamo andate insieme a comprarlo. Non credo che tu Alice avessi ben capito come pensavo di trasformarlo e nemmeno dove pensavo di metterlo ma hai seguito il mio istinto, del resto credo che avessi ben compreso che contrastare la mia vena creativa sarebbe stato assolutamente impossibile. Poi una volta arrivate a casa in pochi minuti ho cercato tutti i dettagli rosa che avevo in mente e ho dato il via al processo di trasformazione da "semplice mini pensile bianco" a spettacolare pensile bianco e rosa romantico e perfetto per la cucina di una bambina bambina.
Attaccati pizzi, cuori e fiocchi non restava che attaccarlo al muro cosa che mi preoccupava non poco vista la mia pessima abilità nel piantare chiodi. Ma siccome chi fa da se si dice fa per tre, io ho pensato che essendo in sovrappeso avrei fatto di sicuro anche per trentatré e perciò ho deciso di tentare.
In pochi lunghi attimi il pensile era su. Incredibilmente dritto, incredibilmente al primo colpo, incredibilmente senza inventare parolacce nuove.
Tu l'hai vista e sei stata contentissima e mi hai subito aiutata a scegliere quali cose mettere nei pensili.
Ora la tua cucina è divina e io mentre guardo il tuo sorriso felice non posso fare a meno di stimarmi per il risultato finito.
Certo che a guardarla bene la tua cucina è più grande della mia, non che ci volesse tanto... Di sicuro è molto più fashion! Peccato solo che tu ora stia dormendo se no sarei già di sopra a preparare i dolcetti!

Ciao ciao divano...

Proprio qui, sui questo divano ti ho allattata, qui ho dormito abbracciata a te, abbracciata a papà, abbracciata ad Heidi.
Su questi cuscini hanno dormito la nonna e il nonno.
Qui ho leccato le mie ferite e qui mi sono rilassata e riposata.
Qui ho visto la mia prima Peppa ma temo non l'ultima.
Appoggiata a questo divano ti ho vista muovere i primi passi e poi imparare a salire e a scendere senza cadere e ora ti vedo che ti ci arrampichi e ti ci tuffi, ma faccio finta di non vederlo...
Si è vero era scomodo, impelato, molto impelato, terribilmente impelato, troppo impelato.
Ma che ti devo dire Alice, io al nostro vecchio divano ero affezionata!
Ora aspettiamo quello nuovo e intanto facciamo improbabile Pic Nic insieme alle tue bambole, approfittando ci un inusuale grande spazio sul tappeto davanti alla televisione.

Un giorno in salita

Ti svegli e subito mi accorgo che sei di pessimo umore. 
Non sorridi, non fai scherzi e soprattutto non parli.
Poi più tardi fai subito capricci.
Papa ed io cerchiamo di gestire il tuo risveglio difficile ma con scarsi risultati.
Più tardi mentre siamo in giro papà ti regala una rosa e un libro, io una mini principessa presa in edicola ma la situazione non migliora.
Credo che proverò con le cattive visto che con le buone non ha funzionato...

Colazione con la corona

Oggi hai fatto colazione indossando la tua corona gonfiabile, argentata e con dettagli color "Frozen".
L'hai indossata con la stessa naturalezza e istintività con cui io inforco gli occhiali ogni mattina prima di prendere in mano il cellulare. E poi con la corona sul capo hai cominciato a mangiare la tua colazione. E la sai una cosa Alice? Avevi davvero un'aria molto regale!

lunedì 14 settembre 2015

Tu ce l'hai, io no!

Tu ce l'hai io no: il senso di orientamento.
Averne più di me era facile, di meno, impossibile!
Per uscire dal dedalo di corridoi dell'ospedale chiedo a te di suggerirmi i giusti corridoi e il percorso al contrario.
Io a distanza di poco più di mezz'ora da quando siamo passati in senso opposto ho rimosso tutto è come ogni volta sono  istintivamente portata ad andare dalla parte opposta a quella giusta.
Tu procedi con passo sicuro, senza esitazioni e sai perfettamente dove andare. 
È palese così come è palese che io non ne ho la più pallida idea e brancolo nel buio.
Per questo mi affido a te che in pochi minuti senza mai sbagliare mi porti esattamente dove volevo arrivare.
Ma sai una cosa Alice? Non  conta chi guida: l'importante te è che insieme tu ed io possiamo arrivare ovunque!

Il menù della nonna

Oggi pomeriggio io sono andata a trovare la nonna e tu sei venuta con me.
Dopo qualche perplessità iniziale prima mia e poi tua, ti ho convinta che sarebbe stato divertente farle una sorpresa e sei venuta piuttosto convinta è emozionata dall'idea e dalla speranza che avresti visto mo,te ambulanze.
Una volta arrivate in ospedale hai attraversato il reparto con gli occhi bassi oltre a una discrezione e un rispetto che ammetto mi hanno stupita. Poi ti sei affacciata alla porta della camera della nonna e le hai regalato un "cucù" urlato stando sulla porta che ti ha garantito l'ambito effetto sorpresa.
Durante il tempo in cui sei rimasta con me sei sempre stata in piedi stando molto attenta a ciò che ti circondava. La nonna intanto stava mangiando la sua cena e tu hai fatto gli occhi languidi prima alla zuppa di verdure e poi al purè.
Dopo un po' che eri lì ti è venuto a riprendere papà ma prima di andare via ti sei fatta promettere che per cena avrei fatto anche per te il purè come quello della nonna e mi hai strappato anche la promessa di una zuppa di verdure per una delle prossime cene...

Un'auto in meno...

Dopo aver vissuto alcuni giorni con legalmente la proprietà di due auto ecco che stamattina la nostra piccola Suzuki ha ufficialmente cambiato proprietario. Devo dire che mi fa un effetto strano pensare che non è più mia e che affacciandomi dal balcone non la troverò li ad aspettarmi.
E pensare che non mi è mai piaciuta... Sarai contenta tu Alice che ripetevi che non ti piaceva!

domenica 13 settembre 2015

I capricci della domenica

Dopo una giornata in cui tu sei stata tutto fuorché gestibile, in cui le tue rispostacce e i tuoi capricci l'hanno fatta da padroni, in cui i tuoi "no!" Pronunciati a gran voce e con tono decisamente seccato hanno superato di molto i tuoi sì, mi ritrovo ad uscire da sola perché tu non ne avevi voglia e io ho preferito la solitudine al l'ennesima discussione.
Ora aspetto che tu vada a letto sperando che domani sia un nuovo giorno è soprattutto che sia diverso!

Il pranzo della domenica

Il pranzo della domenica di solito è a casa ed è un momento piacevole.
Il pranzo di oggi per tua esplicita richiesta è stato in uno dei tuoi ristoranti preferiti, dove oggi tu hai dato una bella dimostrazione di quanto puoi essere capricciosa e di quanto può essere imbarazzante essere a tavola con una bambina che si dimentica anche le normali regole di educazione.
Una domanda si affaccia prepotente mente seduta a tavola aspetto che tu torni dopo essere andata a calmarti in compagnia di papà: dov'è finita mia figlia? 

sabato 12 settembre 2015

Tu fra le mie braccia

Scrutare il sonno di un bambino abbandonato fra le tue braccia ha un potere magico che ti fa sentire onnipotente e assolutamente importante. Ti perdi in quell'immagine tenera e capisci che il senso della vita è racchiuso tutto lì, in quel sonno e in quell'abbraccio. E mentre guardi, silenzioso spettatore di un momento speciale, vorresti fermare il tempo o almeno allungarlo....

La gonna azzurra...

Una semplice gonna azzurra, ovviamente a balze, tutte sugli stessi toni, bella, anzi, bellissima.
Perfetta per te, rispecchia assolutamente il tuo gusto e perfetta anche per me, rispecchia anche il mio.
L'avevo regalata io a una delle bimbe quando facevo la baby Sitter. 
Quando ieri me l'hanno ridata per te perché a loro non va più l'ho subito riconosciuta. 
Te l'ho immaginata addosso e poi te l'ho vista e mi sono emozionata, commossa.
Se me lo avessero raccontato quando l'ho comprata per regalarla che quella bellissima gonna dieci anni più tardi l'avrebbe indossata mia figlia non ci avrei mai creduto.
La vita è imprevedibile Alice e a volte basta una semplice gonna azzurra a balze per regalare attimi di pura emozione.

venerdì 11 settembre 2015

Lo mettiamo su asta caffè?

E poi stasera ti ho vista arrivare convinta, con passo deciso, con in mano un tuo vecchio spazzolino da denti che a dire il vero non ti è mai piaciuto. È verde con una faccia buffa nel manico e due ventose sotto i piedi per attaccarlo al lavandino.... Già perché le ventose sotto gli spazzolini dei bambini ho scoperto che servono per attaccarli al lavandino e avere le mani libere mentre spremono il dentifricio... Ma questa è tutta un'altra storia.... Comunque dicevamo del tuo vecchio spazzolino e del fatto che tu Alice, come se la cosa potesse essere una novità mi hai comunicato che non ti piaceva "affatto", si, hai proprio detto affatto... E mi hai detto che potevo anche.... Noooo, non buttarlo via! In condizioni normali una persona avrebbe pensato di buttarlo via ma tu che ormai vivi il mio delirio di mettere all'asta qualsiasi cosa rimanga inutilizzata per oltre due giorni, me lo hai dato dicendo che potevo anche metterlo su Asta Caffè, la mia pagina dove si cedono a chi li vuole oggetti che. Noi non servono più.
Ecco Alice, non so come spiegartelo, ma gli spazzolini da denti usati, anche se poco, non li vuole utilizzare più nessuno...

Guardando un matrimonio....

E poi ti vedo con la coda dell'occhio che seduta sul divano con le gambe raggomitolate sotto il corpo, guardi un telefilm dove va in scena un matrimonio e scopro in te quell'espressione sorridente e inebetita che riconosco bene e che mi ricorda terribilmente tua nonna, mia mamma Alice, quando guardava Beautiful e di fronte all'ennesimo fidanzamento di Brooke si perdeva in sguardi languidi e commossi... Ho sempre pensato che se io mi fossi fidanzata anche solo la metà delle volte di Brooke lei mi avrebbe rinnegata come figlia...

Insieme dal parrucchiere

Come due amiche tu ed io abbiamo trascorso questo venerdì mattina insieme dal parrucchiere. Tu mi hai aspettato con pazienza mentre io cercavo di trasformare il mio pagliaio in qualcosa di sensato e io ti ho osservata mentre ti lasciavi spuntare i tuoi splendidi riccioli.
Seria, seduta sulla sedia, con la mantellina sulle spalle e lo sguardo fisso sullo specchio, forse sei addirittura riuscita a rimanere qualche attimo in silenzio. 
E quando alla fine Yuri ti ha chiesto se poteva profumarti i capelli ci hai pensato qualche attimo prima di dire di sì.
Poi quando anche io ho finito mi hai guardata e hai esclamato un "che bella che sei Mamma!" così co vincente che quasi quasi ci credevo anche io!

Un buon giorno

Ogni cambiamento di stagione porta con se dei cambiamenti di ritmi ai quali io faccio  davvero fatica ad abituarmi. Ogni mattina quando mi sveglio vengo subito assalita da una fastidiosa sensazione che non riesco a spiegare ma che mi fa iniziare la giornata in salita.
L'unica cosa positiva è la certezza che passerà.
La nuova stagione non sarà più "nuova" e diventerà la mia routine e la mia normalità è il buongiorno tornerà ad essere un buon giorno!

Emozioni in uno scatto

Una foto che mi fa emozionare.
Un compagno di scuola di mia sorella di cui più volte ho sentito parlare quando io ero una bambina e lui poco più che diciottenne.
Lo ritrovo per caso in uno scatto pubblicato su un social, uomo, in cravatta abbracciato a sua figlia poco più che diciottenne e subito la mente corre e immagino fra qualche anno come sarai tu Alice è una foto abbracciata al tuo papà... 
Il tempo passa e continua a emozionare...

giovedì 10 settembre 2015

Una serata strana

A cena papà ed io da soli, senza di te, come due ragazzini.
Una pizza "veloce" mangiata all'aperto perché dentro non c'era posto, una birra fresca e il venticello della sera fra i capelli.
Abbiamo mangiato così stasera papà ed io, mentre tu eri dalla tua amica "Monti", io di ritorno dopo aver visto la nonna e papà alla fine di una giornata di lavoro

Un quarto d'ora difficile

Prima di arrivare in ospedale a trovare mia madre ho inventato mille pretesti per ritardare quel momento. Un'improvvisa voglia di caffè, un impellente bisogno del bagno, la ricerca di un parcheggio...
Ho lasciato la macchina ben lontana dal grande parcheggio pieno di posti vuoti dietro all'ospedale: un ultima necessità di fare due passi prima di entrare.
Poi sono arrivata e sono entrata, sicuramente dalla parte sbagliata e mi sono ritrovata a girovagare in mezzo a quello che credo fosse un affollato pronto soccorso.
Ho girato cercando di non guardare chi steso sulle barelle soffriva e chi preoccupato su una sedia aspettava.
Ho attraversato il pronto soccorso e mi sono persa in un labirinto di scale antiche e belle che quasi mi facevano dimenticare dove realmente fossi e ho camminato in angusti corridoi sentendo sempre più forte la fatica di respirare e la voglia di scappare.
Andavo avanti leggendo i nomi dei reparti sulle porte, le indicazioni sugli ascensori... Chiedevo indicazioni a medici, infermieri, barrellieri, inservienti, visitatori e poi le seguivo per ritrovarmi sempre nel posto sbagliato.
Ostetricia, pronto soccorso, sala raggi, ginecologia, sala visite... Otorino...
Ora si che mi manca l'aria!
Quando ho incontrato quel signore che ha visto il mio sconforto e mi ha finalmente indicato la strada giusta ero prigioniera da almeno un quarto d'ora di qull'odore drammaticamente familiare, di quelle voci che mi rievocano brutti ricordi e di quei suoni sinistri che mi provocano ogni volta un immediato mal di testa...
Ora forse riuscirò finalmente a vedere mia madre...

La macchina nuvola

Una macchina nuova che nella forma e nel  colore ricorda una nuvola, una macchina "educata" che mi saluta accendendo la luce dentro l'abitacolo quando tolgo la chiave dal cruscotto, una macchina comoda che mi fa sentire a mio agio.
Una macchina che piace anche a te e che ti vede esultare ogni volta che stiamo per andare da qualche parte.
La nostra nuova "macchina nuvola" mi piace Alice e oggi per andare a trovare la nonna la sperimenterò anche in autostrada e mentre sarò da sola senza te che sul dose file posteriore mi dai chiacchiere potrò anche ascoltare la radio...

mercoledì 9 settembre 2015

Cose normali di casa nostra

In una casa dove si celebrano almeno un paio di matrimoni al giorno, dove la colonna sonora in qualche momento della giornata è sempre la marcia nuziale e dove è normale vedere un piccolo leone di plastica sposarsi con una tigre o una Barbie in abito da sposa sposarsi con un Ken in costume da mare... diventa quasi banale sentire una cinquenne parlare del suo ex fidanzato e prestarle il telefono di prima mattina perché deve inviargli un messaggio vocale con gli auguri cantati di buon compleanno.

Pantofole per te!

Non potevo proprio resistere a un meraviglioso paio di ciabattine a righi e bianche e rosa con due splendidi coniglietti gialli ricamati sopra. No, nessun paio di infradito e per una volta nemmeno un paio di crocs ma semplicemente un paio delle più classiche ciabatte da camera.
Quando le indossi ti pavoneggi soddisfatta e prima venendomi incontro mi hai detto che sono molto comode e che da oggi le crocs con Snoopy sono "ciabatte da mare".

martedì 8 settembre 2015

Tu diva io divano...

Mentre ti faccio un vero e proprio servizio fotografico in spiaggia, aiutata dalla splendida luce di settembre, osservo le tue pose eleganti e penso che tu sei naturalmente diva. Poi più tardi guardando le mie di pose sul lettino penso che io sono "naturalmente divano"...
La genetica qui é davvero in crisi!

Pistacchi finti e paprika vera

Mentre in spiaggia facciamo i "pistacchi" di sabbia ovvero setacciamo la sabbia per far restare nel setaccio solo i pezzetti di conchiglia rotti, improvvisamente mi ricordo che stasera per cena devo aggiungere la paprika alla tua coscia di pollo. Eh si perché a quanto pare tu "esci pazza" per la paprika. 
Già... pistacchi finti e paprika vera... Non so perché ma sono certa che avrei preferito il contrario...

Cosa avete fatto ieri sera?

Quando stamattina ho visto che non riuscivi proprio a svegliarti nonostante i miei numerosi e fastidiosi tentativi di sabotare il tuo sonno, mi sono chiesta che cosa avete combinato ieri sera in mia assenza tu e papà. È proprio vero il detto che quando il gatto non c'è i topi ballano e mi sa che voi avete davvero ballato la tarantella!

lunedì 7 settembre 2015

Prove tecniche di pedalata.

Nel tentativo di imparare davvero a pedalare senza ruotine, oggi ti ho accompagnata ad "allenarti". E mentre tu pedalavi io ti correvo accanto cercando di tenerti in equilibrio ogni volta che ti sbilanciavi... e mentre col fiatone ti seguivo e ti sorreggevo, non mi dimenticavo mai di dirti quanto sei brava e con gli occhi lucidi pensavo che sei davvero diventata grande!

Feste di compleanno

A poche ore da un'insolita serata in cui io non sarò a casa e in cui tu sarai con papà, all'improvviso tu sorridendo mi informi che "sei un po' contenta che ogni tanto io vado via". Poi mi chiedi dove festeggerà il compleanno la mia amica stasera e dopo avermi ascoltata con attenzione, resti qualche istante in un insolito silenzio e in evidente riflessione prima di dirmi che anche io dovrei festeggiare il mio compleanno. Stupita dalle tue parole ti faccio subito notare che io lo festeggio sempre e ti ricordo che ogni anno andiamo a mangiare fuori e ricevo i vostri regali anche se essere con voi è sempre il regalo più bello. Tu però non ti convinci e senza perdere tempo in inutili giri di parole, mi spieghi che tu intendevi festeggiare con le mie amiche e insisti nel dire che dovrei festeggiare due volte: una con te e con papà e una con le mie amiche.
Non capisco Alice se devo considerare il tuo suggerimento come un modo per farmi prendere i miei spazi o se come temo è invece un modo "carino" per farmi notare che ci sono troppo e che dovrei lasciare a te e papà i vostri spazi...
Non so perché ma opto per la seconda...



Un inizio troppo difficile

Preferisco un padre che non perde occasione per farmi notare che sono grassa o una madre che si diverte a raccontarmi con crudeltà e dovizia di particolari le sue malattie, pur sapendo bene che la cosa mi tocca nel personale?
Nessuna delle due Alice...
Preferisco la tranquillità di casa mia a 50 chilometri di distanza, i peli neri di  Heidi sul pavimento e la sabbia sotto i piedi, il tuoi giochi sparsi sul tappeto e il mio disordine che dilaga in ogni spazio, il silenzio dei miei pomeriggi laboriosi e solitari alle parole pronunciate senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
Preferisco di gran lunga il vento che entra dalla finestra e mi fa venire il mal di testa, al fastidioso mal di testa che mi procura lo stress.
E quando si inizia la giornata, la settimana e il mese così è davvero difficile riuscire ad andare avanti...


domenica 6 settembre 2015

Prova superata!

I tuoi giochi sparsi ovunque, un passo indietro di troppo, la testa della tua bambolona di Elsa che capita proprio sotto il tuo tallone... 
Quando mi hai allungato la tua ba,bolina decapitata ho compreso subito la dinamic dell'incidente e ho tentato di far e del mio a meglio per cercare di aggiustarla. Il risultato finale non è stato malaccio anche se a guardare bene il collo lateralmente si notava una crepa. 
Quando ti ho dato fra le mani la tua bambolina ho aspettato che il tuo sguardo corrucciato passasse in rassegna ogni singolo dettaglio e poi quando ho visto che finalmente ricominciavi a giocare ho capito che incredibilmente potevo considerare superata la prova.

Imparando a pedalare

In questa domenica mattina settembrina, dopo aver fatto e disfatto svariati programmi alla fine abbiamo optato per andare al parco per la tua prima lezione di "bicicletta senza ruotine". Inizialmente avevamo pensato di andare al mare, poi in piscina, poi al parco naturale ma quando siamo riusciti a fare vedere anche a te i lati positivi del saper andare in bicicletta come i grandi, abbiamo colto al volo la tua voglia di tentare e dopo aver fatto colazione siamo andati al parco con la tua "vecchia" biciclettina bianca a pois rossi a cui papà aveva preventivamente tolto le rotelle. 
Diciamo che come prima volta non è andata affatto male. Certo sei un po' pigra e molto spaventata ma se smettessi di ridere e continuassi a pedalare sono certa che impareresti in frett.,

La battaglia delle coccole

Siamo ancora abbracciate strette nel lettone quando mi suggerisci di fare "la battaglia delle coccole". Non ho idea di cosa si tratti ma ammetto che il nome mi alletta molto.
Peccato che la tregua duri pochi istanti e sia subito interrotta da qualche capriccio di troppo che mi innervosisce subito e ci fa dimenticare la battaglia... Ma é solo rimandata Alice...

Domenica mattina di settembre

Appena sveglia mentre un inequivocabile sole ci dà il buongiorno, tu guardi attraverso la finestra e poi mi dici che il tempo è incerto. Sto per ribattere quando tu continui e mi dici che con un tempo così incerto si può solo andare in piscina. 
Okay, mi sembra evidente che tu oggi non hai nessuna voglia di andare al mare Alice. Purtroppo però dovremo posticipare la piscina a un giorno in cui non avrai delle avvisaglie di raffreddore, ma sono sicura che troveremo qualcosa di altrettanto divertente da fare in questa splendida domenica mattina di inizio settembre.

sabato 5 settembre 2015

Un "niente" che dice tutto

Quando mi stresso, sono stanca o non sto bene si vede.
Quando qualcosa non va, non c'è bisogno di interpretare niente, ma se comunque hai il dubbio e me lo chiedi, io te lo dico. 
Non mi sono mai piaciuti gli indovinelli, gli atteggiamenti enigmatici che vanno studiati, i silenzi da capire e quel "niente" che dice tutto.
Io sono per le spiegazioni, sempre e comunque.
Non mi nascondo dietro a un dito, non faccio finta che vada tutto bene, non racconto una storia diversa da quella che è, non rispondo a casaccio cercando di chiudere un discorso che non ho voglia di affrontare.
Non so cosa farai tu Alice quando sarai grande, se rientrerai in quel numeroso gruppo di persone che al contrario di me non dicono e non chiedono, o se invece come me cercherai sempre di capire e di spiegare, e anche a costo di farti male scaverai fino in fondo, non so se sarai l'ennesima persona che mi chiuderà la bocca con un "non c'è nulla" che di rassicurante e di credibile ha meno di zero, ma a cui io per quieto vivere faccio finta di credere, ma sappi che nella vita ho sempre avuto a che fare con questo genere di persone e di risposte, e ci sono poche cose mi disturbano di più di questi atteggiamenti.

Quanto dura la vita?

"Mamma quanto dura la vita?"
Con questa domanda difficile abbiamo iniziato la giornata...
La vita dura troppo poco quando a morire è un bambino innocente, ma in ogni caso dura comunque troppo poco anche quando chi muore ha smesso da tempo di essere un bambino.
La verità Allice è che non c'è un tempo e io non so davvero cosa risponderti allora mi invento una risposta vaga e ti dico "dura tanto", ma tu non ti accontenti e incalzi "tanto quanto?" E allora io ti dico "cento anni!" Sperando che ti sembro un numero così alto da non dover fare altre domande. Ma tu insisti e non ti rassegni e subito mi chiedi "cento anni e poi?" E mentre io cerco un modo indolore per spiegarti la vita è la morte tu ti rispondo da sola "cento anni e poi muori".
Si diciamo che è così... Cento anni e poi muori!


Ti ho aspettata da sempre!

A poco più di un mese dal tuo quinto compleanno, ti dedico questo pensiero Alice, che mi girava in testa da alcuni giorni e che stamattina mentre tu e papà dormivate al mio fianco io fra le lacrime di emozione sono finalmente riuscita a esprimere.
Consideralo se vuoi come un mio regalo di compleanno in anticipo.

"Ti ho aspettata tanto.
Ti ho aspettata con timore e gioia, contando i giorni che mancavano al tuo arrivo su una maglietta con i numeri intercambiabili. 
E quei giorni non passavano mai.
La pancia cresceva insieme alla voglia di conoscerti e di abbracciarti e al terrore che per qualche drammatica ragione, il sogno si interrompesse prima del tempo.
Ti ho aspettata fra le lacrime e i sorrisi, fra le nausee e i doloretti, fra le visite e gli esami, fra le paure e le speranze ma anche fra le tutine rosa che hanno cominciato a riempire i cassetti, gli armadi, la lavatrice, lo stendi panni...
Ti ho aspettata in mezzo a quell'odore di buono che avvolgeva tutte le tue cose.
Ti ho aspettata nel silenzio delle notti passate a guardare il cielo sopra di noi, quando l'unico rumore erano i gorgoglii della mia pancia e io mi domandavo come sarebbe stata la vita in tre.
Ti ho aspettata in giro per i mercati e i negozi a guardare quei vestitini che sembrava incredibile potessero davvero essere della misura di un bambino.
Ti ho aspettata l'ultima notte quasi insonne in quella stanza della clinica dove sei nata, mentre i pensieri, tutti, si arrotolavano sopra di me e mentre cercavo di immaginare cosa ci sarebbe successo di lì a poche ore.
E poi sei arrivata.
In una bella e calda mattina di inizio ottobre, mentre il tempo si preparava a "diventare autunno", sei nata tu.
Con la faccia che sembrava quella di un angioletto della "Thun", le guance che parevano ripiene di bambagia, gli occhi grinzosi e la bocca a cuoricino e con quelle tue espressioni dolci e buffe allo stesso tempo che ci hanno subito conquistato.
Sei arrivata mentre io piangevo e nessuno riusciva a calmarmi e poi ho continuato a guardarti e a piangere, rovinando con quella faccia devastata dal pianto tutte le nostre prime foto insieme...
Sei arrivata e papà ha cominciato a sorridere e a ridere e non è vero che non ha più capito niente, come mi ha detto lui poche ore dopo averti vista "ti ha guardata e ha capito tutto!".
Sei arrivata e sei stata subito buona: un batuffolo rosa in una culla trasparente.
Sei arrivata e mentre ti guardavo attraverso la plastica di quella culla di ospedale, ho capito di non averti aspettato tanto, ma di averti aspettata da sempre."


Chi va a Roma...

Mi sveglio abbracciata a te e dopo averti accarezzata un po' e aver sprofondato il naso nei tuoi capelli mi alzo lentamente stando attenta a non svegliarti e mi dirigo verso il bagno.
Torno a letto pochi istanti dopo è noto subito che in quei pochi attimi in cui non ci sono stata tu ti sei incredibilmente allargata. Tento di farmi posto prima alla tua destra poi a sinistra e dopo qualche tentativo riesco a ritagliarmi una strisciolina di materasso.
È proprio vero il proverbio "chi va a Roma perde la poltrona..." Ma non è necessario arrivare a Roma, basta andare in bagno per essere sfrattato dal proprio letto....

venerdì 4 settembre 2015

Il covo degli scoiattoli

Euforica stasera mentre eravamo a tavola hai raccontato a papà la notizia che abbiamo saputo oggi: lo scoiattolo che ho visto stamattina correre e saltellare sotto casa nostra non era un esemplare unico fuggito da qualche gabbia, ma a quanto pare c'è un "covo" (tana) di scoiattoli proprio nella nostra zona!
Il mio sogno di vedere gli scoiattoli liberi al Parco del Gelso diventa una realtà!

Il paese è Peppinese!

Dopo aver scoperto ieri che nella tua fantastica isola si mangia un formaggio che si chiama "carbon" che al suo interno ha anche dei gustosissimi "sossoli" (pezzi di pancetta affumicata rosolati in padella) e che suppongo abbia un sapore un po' simile alla carbonara, che resta sempre una delle tue paste preferite... Oggi ho saputo che in realtà il nome dell'isola non è Peppino come ho sempre pensato, ma Peppinese. Si perché mi hai spiegato che il paese si chiama Peppinese (che fa rima con paese...) e la lingua parlata è il Peppino, in ogni caso anche se a me non piace quando si tratta della tua isola sei solo tu a decidere e mi hai detto che hai deciso così.
Non ti offendere però Alice ma io ormai la tua isola credo che continuerò a chiamarla Peppino, perché ormai sono troppo abituata a chiamarla così!
Invece l'ide del formaggio coi sossoli mi Sme Ra un po' pesante ma... gustosa!

Tu conti in spagnolo

Mentre tu seduta sul water fai la pipì, papà si fa la barba e nel frattempo ti sento che lo intrattieni elencando i numeri spagnoli... Subito mi torna in mente la tua frase di ieri "io la lingua spagnola la AMO!" E mentre passo davanti alla porta del bagno mi fermo ad ascoltarti mentre conti: ocho, nueve... Tu ami la lingua spagnolo Alice, io AMO te invece!

giovedì 3 settembre 2015

Sono una buona madre?

Una discussione improvvisa e difficile, scaturita da una banalità e dalla tua testardaggine, una tua crisi di fronte alla quale mi sono sentita persa e mi sono rivista bambina.
Stasera Alice credo sia stata una delle volte in questi cinque anni in cui ho sentito di più il peso e la difficoltà di essere madre. Di fronte al tuo pianto disperato ho rivisto i miei capricci e la mia disperazione e ho cercato di fare con te quello che avrei voluto che mia madre facesse con me. 
Ho smesso di arrabbiarmi, di cercare di tenerti testa e ho cercato di calmarti, di parlarti dolcemente, di abbracciarti, di farti ragionare.
E mentre tu fra i singhiozzi esprimevi la tua frustrazione e la tua rabbia, e mi dicevi che hai paura di non essere più "la nostra pupola", io cercavo di avvicinarmi a te in un modo diverso e di rassicurarti sul fatto che sei e per sempre resterai la nostra Pupola!
Non so se ci sono riuscita ma posso dirti Alice che stasera in un solo istante ho visto il mio mondo crollare e mi sono chiesta se sono davvero una buona madre, se sto facendo il lavoro giusto e dove sto sbagliando.
Poi quando sei stata più calma ti abbiamo accompagnata a letto e prima di addormentarti mi hai detto sussurrandomi all'orecchio: "ci vediamo più tardi per il solito appuntamento nel cuore della notte".
Sai una cosa Alice? Io non sapevo che tu ed io avevamo un appuntamento nel cuore della notte ma stanotte so che io attenderò con ansia il momento in cui sentirò i tuoi piccoli passettini avvicinarti a me...

Ultime pennellate di mare

Al mare appena arrivate abbiamo fatto una "seconda colazione" con un'ottima pizzetta bella calda della quale io fortunatamente ho mangiato solo uno spicchio e tu i tre quarti...
Poi più tardi ci siamo divertite in acqua approfittando ancora una volta della compagnia di Sara e dello scivolo del pedalò.
Dopo il bagno mentre giocavi con le formine e con la sabbia, ti ho vista che cercavi di trasportare l'acqua con un setaccio e per quanto i buchi erano piccoli e tu gli tenessi sotto una paletta il risultato non credo fosse proprio quello che speravi...
Eccole qui, le nostre pennellate di una mattina di settembre che ancora ci regala sprazzi di mare e di vacanze.

Una ruota sgonfia

Mentre andavamo al mare percorrendo insolitamente la strada più lunga ma più divertente ho scoperto di avere una ruota completamente sgonfia e ho immediatamente intuito che scegliere il percorso più lungo non era stata l'idea migliore. 
Ho capito anche che oggi ci saremmo ritrovate a fare delle belle passeggiate sotto il sole per andare e tornare dal mare perché temo che la ruota della nostra bicicletta sia forata e non  solo sgonfia...
Prevedo una giornata faticosa...

Risveglio ad Hyde Park

Ero ancora a casa quando mentre ero affacciata in terrazza ho visto correre e saltellare uno scoiattolo proprio sotto casa nostra e per un attimo, mentre a bocca aperta guardavo la folle corsa verso la libertà di quel meraviglioso esserino, mi sono chiesta se quello davanti a me non fosse Hyde Park...
Mi piace pensare che riuscirà a sopravvivere al Parco del Gelso e mi scopro a immaginare che magari troverà un altro scoiattolo fuggiasco col quale metterà su famiglia e fra qualche anno ci saranno tanti begli scoiattolini con le loro code al vento scorrazzanti per il nostro parco... Ma temo che il mio sia solo un sogno ad occhi aperti...

mercoledì 2 settembre 2015

Passione mini golf

Finalmente stasera abbiamo mantenuto la nostra promessa e papà ed io ti abbiamo accompagnata a giocare a minigolf. Hai passato gli ultimi giorni a chiedere se eri stata "abbastanza brava" da meritarti la serata a Paperopolis a giocare a minigolf. Ad essere sincera Alice, non c'era nulla che tu dovessi fare per meritartelo, bisognava solo trovare una serata in cui non fosse troppo caldo, non avessimo altri impegni, non ci fosse troppa gente e noi non fossimo troppo stanchi.
E stasera a parte la stanchezza era quasi la giornata perfetta così finalmente ci siamo andati.
Buca dopo buca hai lentamente migliorato il tiro e quando sei riuscita a tenere a bada la,tua fretta sei addirittura riuscita a giocare quasi seriamente.
Ma c'è una cosa che stasera non sei mai riuscita a tenere a bada Alice: la tua contagiosa felicità, la tua irresistibile euforia, e le tue risate.
È stato bello vederti così, molto bello.

Una macchina che sembra una nuvola

Quando stasera ti ho detto che insieme a papà saremmo uscite a cena fuori tu ti sei illuminata e mi hai chiesto subito se saremmo andati fuori con la mia macchina. Quando ti ho risposto di no ci sei rimasta malissimo e con mia grande sorpresa hai ammesso che ora preferisci la mia auto a quella di papà e mi hai anche detto che ora "ti senti a tuo agio".
Ah già è vero, perché nei primi giorni della nuova macchina tu mi hai detto che non ti sentivi a tuo agio, lo avevo dimenticato...
Comunque io mi sento molto a mio agio sulla macchina azzurra tondeggiante che più la guardo e più mi sembra una nuvola...

Non più sabbia ma terra

Parco ti avvicini a me seri e convinta e porgendoti un "mazzo di foglie" mi guardi e mi dici soddisfatta: "ho deciso sai mamma, da oggi faccio la collezione di foglie...".
Noto con terrore la retina sotto al passeggino zeppa di foglie secche...
Mi sembra giusto Alice in previsione dell'autunno abbandonare la numerosa collezione di conchiglie e passare a quella di foglie secche. 
Questo significa che nei cassetti della mia biancheria non troverò più la sabbia ma la terra...

Dov'è la Musulmania?

Mentre siamo in macchina inizi con i tuoi viaggi pindarici e comincia uno strano racconto che faccio fatica a seguire, che parte dai tuoi compagni di scuola  e poi arriva alla mamma di uno di loro che mi racconti "ha delle strane tendine in testa". Dalle tue parole intuisco che si tratta di un velo e quando mi spieghi che suo figlio a scuola non fa religione  e mangia cose diverse dagli altri bambini, capisco che probabilmente è musulmano. Cerco di spiegartelo e tu sembri capire poi mi dici: "noi non siamo ami andati in musulmania!".
Già, è vero, hai proprio ragione Alice... Non siamo mai andati in "musulmani a"...

Friends

Fai le imitazioni, cerchi e trovi le somiglianze, riconosci le macchine uguali, noti la forma dei fanali, abbini i colori dei vestiti... 
Non ti sfugge nulla Alice, nemmeno che quei due signori in foto sembrano proprio i due amici del telefilm friends, anzi, a guardarli bene sono proprio loro!

martedì 1 settembre 2015

Serata di famiglia

Eravamo a tavola e stavano parlando di domani sera per decidere insieme il programma per il dopo cena. Come ti abbiamo promesso domani andremo a giocare a minigolf e mentre noi stavamomoensando di invitare qualche tua amichetta tu che hai capito al volo le nostr intenzioni ci hai subito stoppati chiedendoci di andare solo noi tre. Poi vedendo le intrise facce perplesse ci hai spiegato che volevi una serata di "divertimento tutto per noi" e io ho capito che... Sei proprio nostra figlia! Mi piace l'idea che anche tu ami le nostre serate di famiglia! 

Baci per Mika

Era da poco partito Leo, il tuo ex moroso, come ci tieni a sottolineare tu ogni volta, quando ti ho trovata che stampavi un bacio veloce sul calendario, proprio sull'adesivo attaccato in corrispondenza del giorno in cui andremo a vedere il concerto di Mika. 
Che ti piace Mika non è una novità per nessuno ma non pensavo che saresti arrivata a tanto!

Partiamo per Peppino?

Quando stasera mi hai chiesto "Partiamo per Peppino?" mi sono chiesta che cosa intendevi poi tu mi hai spiegato che se ti davo le sedie rosa a forma di maiale potevi preparare l'aereo e allora io ho capito che per andare sull'isola di Peppino bisogna sedersi su dei maialini a forma di sedia...

Merenda nutellosa

Quando oggi ho scoperto per caso che entrambe avevamo dato alla merenda nel bicchiere lo stesso nome, ho capito che anche se tu non mi assomigli in maniera evidente Alice, qualcosa ci accomuna!
E come tutte le persone che sono sulla stessa lunghezza d'onda noi oggi ci siamo lette nel pensiero!
E merenda nutellosa sia!

Regali inaspettati

E quando il corriere oggi mi ha consegnato un pacchetto di cui non sapevo nulla tu ti sei precipitata a vedere se era per te e quando insieme abbiamo scoperto che era per me ci sei rimasta malissimo... E io invece sono stata molto felice di ricevere un regalo inaspettato. 
Perché per essere vicini Alice non serve abitare nello stesso isolato...

Risveglio in settembre

Ti svegli un po' più tardi del solito e papà è già andato via. 
Ti sento che ti muovi al piano di sopra e poi subito dopo vedo le tue ciabatte spuntare sulle scale. Prima i piedi, poi le caviglie, poi i polpacci, poi le ginocchia, poi il bordo della camicia da notte, poi la pancia coperta dalla stoffa con le fragoline ed ecco finalmente arriva anche la tua faccia ancora assonnata e già stupita.
Improvvisamente abbassi lo sguardo su di me e indicando la porta d'ingresso esclami: "eh? Vedo il calendario di settembre?!?".
Sorrido e confermo il tuo sospetto. Sì Alice, quello appeso sulla porta è il calendario aperto proprio sulla pagina del mese di settembre perché da oggi siamo in settembre.
Tu ti siedi in mezzo alle scale con la testa fra le mani e fissando il vuoto davanti a te con voce rassegnata ripeti incredula: "Settembre... Pantaloni... Grembiule... Scuola..."
Suvvia Alice io non la prenderei in questo modo... Che poi a scuola ti diverti!