domenica 30 novembre 2014

Pufff, sorpresa svanita!

Come sempre per me riuscire a fare una sorpresa a papà è un compito arduo.
Oggi in previsione del Natale e del nostro anniversario ho deciso di riprovarci.
Dopo aver sentito che c'erano due dvd che stava cercando li ho trovati on-line e li ho comprati. Felice e soddisfatta sono tornata a casa pensando di avercela fatta. La consegna di giovedì o venerdì mi metteva al sicuro da qualsiasi intercettazione da parte di papà. Poi dopo pochi minuti, mentre io cucinavo sento papà che con voce un po' imbarazzata mi dice "ehmmm Chiara io sono sul tuo Ipad". Io non capisco e lui  dopo un po' rendendosi conto che non ho capito continua "é appena arrivata la conferma di un acquisto che hai fatto...".
Puff! Sorpresa svanita... Grazie tecnologia, sapevo che non eri dalla mia parte...

sabato 29 novembre 2014

Che il villaggio abbia inizio!

C'è la mamma col bimbo nello slittino che piace tanto a te o il papà che trascina il figlioletto sulla neve che piace tanto a me.
C'è la slitta di Babbo Natale con Babbo Natale che legge la lunga lista e i pupazzi di neve in mezzo al bosco.
C'è la staccionata con attaccate le ghirlande infiocchettate e i lampioni illuminati lungo il sentiero.
Ci sono gli sciatori che dopo essersi divertiti vanno verso la baita illuminata.
C'è il chiosco che vende gli alberi da addobbare e la casa piena di teddy bears.
C'è la grande ruota panoramica e la pista di ghiaccio con tatti abili pattinatori
C'è il fantastico laboratorio di babbo Natale e la grande casa dei giocattoli, con gli elfi che lavorano a pieno ritmo e riempiono i piccoli vagoni colorati di bambole, orsacchiotti e doni ogni tipo.
C'è la casa col laghetto ghiacciato e i bimbi che giocano felici in giardino.
C'è la fontana di pietra con due timidi uccellini che cercano un po' d'acqua sciolta e il cane che sta comodo al calduccio della sua bella cuccia.
C'è il ponticello che attraversa il fiumiciattolo e la signora in bicicletta che lo attraversa cercando di restare in equilibrio e va verso il grande albero di Natale in mezzo alla piazza del villaggio.
C'è l'arco degli innamorati un po' nascosto in mezzo ai monti, sotto al lampione, e l'uomo che sulla scala ne ripara uno rotto.
Ci sono due amiche che sulla panchina si rifocillano aspettando di pattinare e il bimbo che dopo aver pattinato si allontana felice e soddisfatto mano nella mano con la sua mamma.
Ci sono due ragazzini che camminano carichi di doni, e altri che dall'altra parte del paese trasportano faticosamente un albero sulla slitta.
C'è la cassetta della posta di babbo Natale con un elfo che va a svuotarla e il ragazzino con la ghirlanda in mano che sulla neve poverino è scivolato.
C'è l'uomo che dopo una giornata di duro lavoro torna a casa pieno di doni per la sua famiglia.
E poi ci sono le luci, la musica, la neve, le montagne, i sassi...
Che il miracolo del Natale abbiano inizio!
E pensare che per papà il primo miracolo è stato vedere la scrivania completamente vuota...




venerdì 28 novembre 2014

Pre week-end

Dopo aver cucinato e organizzato il menù non soltanto per stasera ma addirittura per l'intero week end, mi sento molto più rilassata e libera si affrontare un sabato e una domenica che mi vedranno impegnata su altri fronti.
Svuotare la scrivania e fare il villaggio di Natale sarà la mia priorità assoluta oltre all'albero, naturalmente!

Chi mi capisce?

All'inizio quando avevi solo pochi mesi, ogni sera finita la tua cena dopo un po' di giochi insieme sul lettone bastava la parola magica "buonanotte!" e finalmente papà ed io ci potevamo spogliare non soltanto dei vestiti ma anche degli "abiti genitoriali" e cominciava la nostra serata sul divano. Niente che non si possa raccontare, solo un po' di sano relax abbracciati, il pigiamone, la copertina morbida e calda sulle gambe, (le mie, quasi mai quelle di papà), le ciabatte, (quasi sempre solo sui piedi di papà perché io ne ho almeno dieci paia sparsi per casa, ma ammetto che ho la pessima abitudine di non usarle...) e a completare un perfetto quadretto di famiglia un bel filmetto in televisione: romantico se lo avevo scelto io o di azione se invece lo aveva scelto papà.
Ma poi tu sei cresciuta e insieme a te è cresciuta la voglia di papà di godersi un po' di più quell'unica figlia che sta crescendo troppo in fretta e con te sono cresciute anche le tue esigenze di coccole e di attenzioni.
E così succede che a tavola durante la cena parli solo tu, parli, parli, parli... Spesso interrompi i miei tentativi di raccontare la mia giornata a papà, che fa del suo meglio cercando di dividersi fra le sue donne in una difficile opera di equilibrismo, mentre la cena che io ho preparato si raffredda nel tuo piatto. E io ogni volta mi arrabbio perché non mangi, perché dopo mezz'ora che noi abbiamo già finito tu non sei nemmeno a metà, perché ogni scusa è buona per distrarti... E quando in qualche modo finisce l'odissea della cena, cominciano i giochi sul tappeto e poi i cartoni sul divano... E non basta mai, e ogni volta mi sembra più tardi.
E poi finalmente arriva il momento della nanna con i riti che ogni sera si allungano un po' di più... Prima abbiamo cominciato con una favola, e va bene, non vivi in un lager la favola è un classico che accompagna nelle braccia di Morfeo ogni bambino fortunato. Ma si sa, tu sei insaziabile e una favola non era più sufficiente per una bambina come te assetata di sapere, di imparare, così si è aggiunta la ninna nanna o la canzone, prima una, poi due, poi tre... E poi le coccole... E poi, e poi, e poi...
E mentre papà si dedica a te al piano di sopra, godendo finalmente della sua bambina dopo un'intensa e spesso pesante giornata di lavoro, io mi siedo sul divano e comincio ad aspettare.
Vorrei non addormentarmi ma confesso che è sempre più difficile mantenere gli occhi aperti. Mentre leggo qualcosa o scrivo sul tablet, sento le vostre voci dal piano di sopra, a volte ascolto le risate e sono contenta di sentirvi così affiatati, quando ero incinta ho atteso con ansia di poter vivere questi momenti, ma mi manca papà, mi mancano le nostre serate abbracciati sul divano, mi manca riuscire a vedere un film senza dividerlo in spezzoni di dieci minuti, mi manca poter iniziare e finire un discorso senza perdere il filo di quello che sto dicendo...
Lo so non è la prima volta che mi lamento di queste cose e forse sono ingiusta a fare questi pensieri e mi sento in colpa, mi chiedo se sono davvero una brava madre e non so proprio cosa rispondermi.
Ma non ci posso fare niente se sento sempre più forti anche questi bisogni di donna e non soltanto quelli di madre.
Io capisco te e il tuo bisogno irrefrenabile di rimanere sveglia ad assorbire il mondo che ti circonda attraverso il tuo sguardo e con i tuoi grandi occhi e ti sembrerà strano ma capisco anche papà e la sua grande voglia di passare con te più tempo possibile e di recuperare le ore in cui non è potuto stare al tuo fianco, ma vorrei anche che ci fosse qualcuno che capisce me... 
Ecco Alice, non ti voglio meno bene quando mi sento trascurata perché tu alle dieci e mezza di sera sei ancora sveglia che monopolizzi le attenzioni di tutti gli abitanti della casa, ma mi sento frustrata e mi innervosisco terribilmente e allora basta davvero niente per farmi arrabbiare...


giovedì 27 novembre 2014

Una brutta serata!

La giornata della mamma finisce sempre più tardi è quella della moglie non comincia mai... Questo ho scritto pochi minuti fa e quando un'amica mi ha chiesto dove sia "quella di Chiara" ho risposto semplicemente che la mia giornata è un intermezzo solitario.
Stasera vorrei solo poter stare sul divano con papà e invece mi ritrovo a fare la spola con il piano di sopra perché tu hai improvvisamente scoperto che hai paura del buio...
Stasera sono stanca Alice...

Il miracolo della nascita

E poi mentre entriamo a scuola di danza tu mi dici che mi devi fare una domanda perché c'è qualcosa che ti chiedi da tempo. 
Aspetto curiosa e tu dal nulla, mentre continui a fare uno scalino dopo l'altro senza nemmeno rallentare, con naturalezza mi chiedi "ma quando i bambini sono dentro la pancia della mamma, poi da dove escono?" Non aspetti la mia risposta e scavando fra i ricordi delle cose che già ti abbiamo detto e probabilmente ripensando al taglio che hai visto sulla mia pancia, ti affretti a darti una spiegazione: "forse un dottore con un coltello che non fa male fa un taglio e tira fuori il piccolino?" Mi limito ad aggiungere un timido "può essere" mentre tento di organizzare le idee ma mi rendo subito conto che come risposta è un po' scarsa. Allora ti dico che non sempre funziona così e che a volte addirittura non è nemmeno necessario il coltello indolore e che i dottori riescono "magicamente" a tirare fuori il neonato e senza soffermarmi troppo sulle spiegazioni e sui dettagli tiro un sospiro di sollievo per come ne sono uscita. Allora tu che nel frattempo sei arrivata in  cima alle scale, con l'aria un po' perplessa mi guardi attenta e mi chiedi "quindi il bambino trova una "via di ussita?" attendendo una conferma alla tua domanda  (Nella foga della conversazione la parola "uscita" ha raddoppiato la s e perso la "c"). Col fiato corto e non solo per aver fatto le tre rampe di scale,  annuisco e rafforzo la mia risposta aggiungendo un più convincente "certo!".
È a quel punto che tu mentre sei già sul pianerottolo ti giri, ti fermi e guardandomi fissa negli occhi mi chiedi: "ma come ti accorgi quando "nasse" (nasce)"?
Ehmmm... Prendo tempo e sparo la prima cavolata dicendoti te ne accorgi perché non hai più la pancia poi guardo la mia che sembra quella di una donna di almeno 4 mesi abbondanti e penso... "Ma quando mai!" e poi aggiungo che te ne accorgi perché la mamma si trova suo figlio fra le braccia...
L'inizio della lezione di danza arriva giusto in tempo per salvarmi da questa conversazione complicata nella quale mi sono trovata oggi...
Ecco Alice non è proprio così che avviene il miracolo della nascita...

Per un'ora sul divano non so cosa darei...

Incredibilmente seduta sul divano, un'ora di relax dopo settimane in cui pensare di potermi sedere dopo pranzo é stato solo un miraggio. Il calendario dell'avvento da finire, i pacchetti di Natale da fare, la cena a cui pensare e da preparare e poi tanti appuntamenti per le mie visite, tanti giri da fare... 
E il divano sempre li che mi guardava, triste, annoiato, vuoto... E nel silenzio mi chiamava è come una calamita mi attirava a sè.
Heidi spesso approfittava della mia assenza per allargarsi occupando tutto lo spazio...
Oggi siamo qui lei stesa io seduta, la sua testa appoggiata alla mia gamba, la copertina addosso, la televisione accesa che rimanda immagini che sbircio ma non guardo.
Un'ora di relax e poi ricomincia la rumba...

Chi ci legge?

Scoprire che proprio in questo momento ci sono tre persone che dagli Stati uniti leggono il mio blog mi emoziona, mi stimola e di più mi incuriosisce...
Chi è che dall'altra parte del mondo si ferma e ci regala un po' del suo prezioso tempo per leggere le nostre Pennellate di famiglia?
Forse qualcuno che sul blog si è imbattuto per caso o forse invece qualcuno che si diverte a seguire le nostre vicende... Chissà....

Niente orsi per te

Me lo dici spesso, me lo ripeti più volte al giorno e me lo dimostri ogni volta che ne hai l'occasione. 
Non ti piacciono gli orsi.
Lo so, l'ho capito, messaggio ricevuto.
Ero certa che non ti sarebbero piaciuti.
Non poteva che essere così... era scontato!
Ma le cose con gli orsi che già hai non le possiamo buttare via Alice, quindi almeno su quelle abbi pazienza... io prometto che non te ne comprerò di nuove... siiihg!

Dicembre di famiglia

Stamattina appena sveglia papà ed io ti abbiamo detto che ad anno nuovo andremo in vacanza ad aspettare la befana in montagna insieme alla tua amichetta "Monti"...  
Hai sussurrato "Montiii" con tante "i" e con l'aria leggermente emozionata e sognante e poi ti sei messa a piangnucolare perché volevi partire subito!
Le vacanze sulla neve con un'amichetta ecco che il mio sogno di bambina si realizza con te Alice! 
Ti abbiamo spiegato che manca più di un mese e che in mezzo ci sono un sacco di cose da fare e di belle avventure da vivere!
Prima dobbiamo finire di scrivere e spedire la lettera a babbo Natale, fare l'albero di Natale e preparare il nostro splendido villaggio sempre più ricco e complicato. Poi dobbiamo aspettare che papà torni dal suo viaggio di lavoro e nei giorni in cui resteremo da sole noi femmine di famiglia pelose, spelate e ex pelate, dobbiamo organizzare tante cose divertenti, poi dopo aver preparato le valigie per il mare andremo a stenderci sulle bianche spiagge dei Caraibi e a tuffarci in rigeneranti bagni pre-natalizi. Un volta a casa giusto il tempo di riprenderci dal fuso orario e poi dopo aver salutato le maestre ed i ci lagni di scuola, la sera della vigilia andremo ad aspettare babbo Natale dai nonni di Ravenna. Il giorno di Natale invece lo passeremo come ogni anno a casa nostra, solo noi quattro con "l'abito comodo" e le ciabattone calde nei piedi e a Santo Stefano andremo dai nonni di Vicenza per festeggiare anche con loro.
Una volta finiti i festeggiamenti natalizi attenderemo la fine dell'anno con una famiglia di amici che arriveranno a trovarci da lontano e mentre loro saranno qui, noi tre faremo anche una "gita" dai bravi dottori della mamma che leggeranno tutti gli esami fatti in queste settimane per chiudere la fase "dei tagliandi". Dopo aver festeggiato la fine dell'anno, ancora pochi giorni e poi... ecco che andremo in montagna con Monti Elisabetta, Marco e suo fratello Leo!
Come vedi Alice prima della neve abbiamo un intenso, divertente, allegro e ricco  programma da seguire e di sicuro non corriamo il rischio di annoiarci...

mercoledì 26 novembre 2014

Riflessioni di un pomeriggio piovoso...

Ci sono cose nelle quali vorrei poter tornare indietro nel tempo e cancellare gli errori fatti ed altre in cui al contrario vorrei andare avanti per vedere come va a finire... 
Ma non è possibile fare nessuna delle due cose Alice e bisogna vivere il presente cercando di imparare dal passato per migliorare il futuro.

Siamo alla frutta...

Ok, è ufficiale non sono più io. 
Forse sono posseduta o forse durante la notte un mio clone mi ha sostituita (anche lui però ha la tosse).
Alcuni indizi però tradiscono la differenza fra la me di prima e la me di adesso.
Ora indosso gli occhiali senza che nessuno debba ricordarmelo e addirittura pulisco le lenti, ma non è tutto, pulisco anche li schermo di pc, computer e tablet...
È come se non bastasse, ho iniziato la dieta e non tocco più dolci e carboidrati ad esclusione della colazione... E oggi pomeriggio per soddisfare la voglia di merenda ho... addentato una mela???
È proprio il caso di dirlo, siamo alla frutta!

Parola d'ordine: divertimento!

Nonostante io in previsione del Natale mi sia premunita comprando rotoli di carta da pacchi soprattutto con le principesse ma anche con le fatine, con i personaggi di Topolino e con quelli di Winnie the Pooh, oggi ho realizzato che per incartare i tuoi grandi pacchi Alice, un rotolo basta a mala pena. La domanda successiva è dove andremo noi una volta che in casa entreranno questi enormi giocattoli... ma a questa preferisco non rispondere, per ora mi limito a valutare l'acquisto di altra carta che sarà rigorosamente con qualche simpatico e buffo personaggio, perché a casa nostra quest'anno la carta seria è abolita!
Parola d'ordine: divertimento!

Il mondo intorno a me!

E poi ti svegli e cerchi di scrivere un biglietto e ti accorgi che... vedi malissimo.
L'immagine ti appare sfocata e traballa.
Allora pensi che sia solo in problema di luce e di riflessi e per pura curiosità prendi gli occhiali che giacciono sul fondo della borsa da mesi... sicura che non faranno la differenza... Li indossi e scopri che proprio lì accanto a te c'è un mondo che non vedevi da tempo!!! 
Ok sono diventata ufficialmente miope... Effetti della mia seconda giovinezza...

martedì 25 novembre 2014

Il tuo calendario dell'avvento

Doveva essere un semplice calendario dell'avvento, di panno, quasi banale. Sono partita dai numeri, poi come si dice, l'appetito vien mangiando e un po' alla volta si sono aggiunti un sacco di dettagli  e tanti campanelli, non bastavano mai, allegri e colorati e alla fine ne ho contato e attaccati più  di 150!
Prima di cominciare avevo pensato a una finestra, poi a un albero... e dal più classico degli alberi di Natale ho deciso di far spuntare un folletto, simpatico e perfetto come aiutante del babbo Natale che si affaccia dall'altro lato.
E così poco a poco il nostro, anzi il tuo calendario dell'avvento Alice, ha preso forma.
Ci sono volute molte ore, tanta pazienza e altrettanta fantasia ma ora che lo vedo appeso e finalmente finito posso dire che è venuto anche meglio di come lo avevo immaginato.
Mi piace pensare che questo calendario che voglio regalarti per il tuo quinto Natale Alice, sia un conto alla rovescia non solo fino a Natale ma per tutto ciò che desideri e mi auguro che il tuo futuro sia proprio come questo grande albero: allegro, colorato, divertente, ricco e pieno di belle sorprese!

lunedì 24 novembre 2014

Un giorno a Ravenna

Un altro giorno strano, diverso dalla nostra routine che ormai quasi stento a ricordare.
Un giorno a Ravenna, con i nonni e Linda, soprattutto con Linda.
Un giorno piacevole ma anche faticoso e a tratti più lento.
Oggi Alice la tua scuola era chiusa e noi mente papà lavorava siamo state a Ravenna. 
Sto cercando di darti la possibilità di vivere un po' di più i nonni nella speranza di riuscire a darti dei bei ricordi di loro e sto cercando di dare anche a me la possibilitá di viverli al meglio.
Però certe volte quando dobbiamo schivare le battute stupide e fuori luogo del nonno restare calmi non è affatto facile e ogni dieci volte che ci riesco l'undicesima scoppio.
Oggi ci sono riuscita...

domenica 23 novembre 2014

Che bella domenica!

Una splendida domenica, passata in gran parte a casa, finalmente tranquilli, senza troppe cose da dover fare, senza la necessità di dover correre di qua e di là, senza appuntamenti, orari, scadenze... Una domenica in cui andare in bagno non è stato un lusso ma una piacevole opportunità, una domenica in cui cucinare non è stato un dovere frettoloso ma un piacere rilassante, una domenica fatta di giochi, di davno, di tappeto, di bagno caldo.
Una splendida domenica di Famiglia, con la F maiuscola perché è stata una domenica maiuscola!

Finalmente in riserva!!!

Ci si o voluti quattro lunghissimi anni ma finalmente stasera dopo una lunga giornata in cui ti ho volutamente manifestato il mio disappunto per i tuoi capricci di ieri ecco che tu ti sei avvicinata e con aria implorante mi hai chiesto "mamma mi fai cabbuante?"
"Siiii!" Se per carburante tu Alice intendi una dose super di bacini sarò lieta di farti il pieno, sperando che ti duri un po' meno di quattro anni!
Anche a me sono mancate le coccole e le effusioni e sono contenta di aver fatto la pace!

sabato 22 novembre 2014

Troppi capricci in una sera!

Troppi capricci arrivati in fondo a una giornata intensa e lunghissima in cui ogni ora è stata riempita di eventi fino quasi a scoppiare, in cui in ogni momento della giornata avevamo cose da fare, in cui c'era di tutto di più e l'unica cosa che mancava probabilmente era solo il tempo di fare tutto!
Il pranzo dai nonni ha preceduto di poco il pomeriggio ricco di appuntamenti tutti per te: prima il racconto musicale dello gnomo Mirtillo e poi la mostra Odorosa. Un pomeriggio al museo d'arte per stimolare ancora di più la tua curiosità e nutrire la tua anima ricettiva.
Poi il rientro a casa in treno tu ed io perché papà non c'era e finalmente la tanto attesa pizza a casa di Giulia, solo mamme e bambini.
La tua stanchezza però ha preso il sopravvento e i tuoi capricci sono cominciati poco dopo il nostro arrivo costringendoci a tornar,e a casa poco dopo aver finito di mangiare...
Uffa, speravo proprio di godermela questa serata!

Momento di malinconia...

I saluti, le partenze e le stazioni mi mettono tristezza.
Essere qui a Ravenna ad aspettare da sole tu ed io un treno che ci riporterà a casa un po' mi immalinconisce e un po' mi dà sollievo perché voglio tornare a casa e di questa città non mi manca nulla anzi, sono contenta di non vivere più qui. 
Ma vorrei essere già in viaggio verso casa, anzi vorrei già essere arrivata.
Invece sono qui seduta su una fredda panchina di metallo di fronte al binario due ad attendere il nostro treno. Tu piagnucoli perché vorresti papà. 
La nebbia incupisce ancora di più questi attimi.
Ecco il  sibilo del treno che arriva... Fra poco so che tutto mi sembrerà meno cupo!

Don't give up

E poi ci sono mesi, settimane, giorni come questi in cui le emozioni, belle e brutte si susseguono una dopo l'altra a volte senza nemmeno lasciarti il tempo di riprendere fiato.
E tu arrivi in fondo stremato, senza la forza per tenere gli occhi aperti ma senza nemmeno quella per poterli chiudere.
E allora ti fermi guardi indietro e ti accorgi di quante cose hai passato, di quanti eventi hai attraversato e li rivedi come al rallentatore, flash emozionali che si accendono davanti  ai tuoi occhi e dentro al tuo cuore e ti attraversano come una scarica elettrica.
Non sai nemmeno come hai potuto resistere a tante cose intense così ravvicinate, ma se ora sei qui vuol dire che ce l'hai fatta e che hai seguito quella voce che ha spaccato il silenzio e alla fine della notte più buia ti ha detto "don't give up" allungandoti una mano.
E quella mano è ancora lì che stringe la tua... 

venerdì 21 novembre 2014

Niente e nessuno

Era sicuramente il post più importante di tutto l'anno.
Quello che per undici mesi hai aspettato con ansia di scrivere, quello che gli amici, nuovi e vecchi e soprattutto veri, per undici mesi hanno aspettato con le dita incrociate di leggere.
E quando finalmente lo scrivi e arriva il momento di pubblicarlo sai benissimo che in tanti vicini e lontani troveranno il modo e sentiranno la voglia, il bisogno, la necessità e il desiderio irrefrenabile di condividere con te questo fondamentale momento, con una telefonata, con un abbraccio, con un messaggio o anche con un semplice ma non banale "mi piace".
E non ti sbagliavi, a poche ore dalla pubblicazione i riscontri sono tanti e scaldano il cuore e rendono ancora più bella una giornata che già di per sé lo è. 
E poi ci sono le assenze, alcune comprensibili altre proprio non giustificabili tantomeno recuperabili, ma non mi curo di loro guardo e passo poi con un sorriso mi scrollo la sabbia dalle scarpe e finalmente sprofondo sul divano e sento che non mi manca più niente e nessuno.
Niente e nessuno!


giovedì 20 novembre 2014

Recensione di uno spettacolo

L'isola dei pirati dei "playmo" solo per noi stasera sul nostro tappeto si è magicamente trasformata in uno splendido teatro all'aperto dove re, regine e principesse insieme a magici unicorni rosa e a leggiadre fatine, hanno messo in scena lo spettacolo "La festa di compleanno".
Ha assistito alla bella rappresentazione un pubblico numerosissimo formato da molte famiglie con bambini a volte anche piccoli. Gli attenti spettatori seduti nel parco di fronte al palcoscenico, circondati dalla rigogliosa natura e coccolati dal giovane ragazzo che girava fra le persone portando bibite fresche hanno potuto godere di una serata dall'atmosfera magica.
Come in ogni grande evento che si rispetti, dietro le quinte era presente anche un medico per affrontare eventuali emergenze o malesseri dovuti al sovraffollamento, ma tutto è andato bene e nonostante la presenza anche di donne in avanzato stato di gravidanza non c'è stato bisogno dell'intervento del medico che ha visto lo spettacolo senza dover intervenire in emergenze.
Visto che l'opera era piuttosto lunga è stata suddivisa in due atti e durante l'intervallo i partecipanti hanno potuto sgranchirsi le gambe in attesa del secondo tempo che ha visto inaspettato protagonista un topolino che forse spaventato dalle luci, dai suoni e dai numerosi effetti speciali, si è presentato sul palcoscenico in mezzo agli attori stupiti ma per niente spaventati dalla sua presenza in scena.
Mentre si stanno valutando eventuali altre date della rappresentazione l'autore sta pensando di modificare il copione e di inserire anche il topolino fra i personaggi della brillante commedia!
In ogni caso la serata di ieri édtato un grande successo!
Grazie alla fantasia e ai playmobil tutto può succedere....


Trecosebelle nella notte...

Questa notte mi sono svegliata e nel tempo in cui non sono riuscita a riaddormentarmi ho pensato al gioco "trecosebelledioggi" che ormai è finito ma che mi ha fatto venire voglia di riflettere sulle cose belle che ho.
Ho il prezioso privilegio della vita, che non è mai scontato per nessuno anche se troppo spesso travolti dalla vita stessa c'è ne dimentichiamo.
Ho l'incredibile privilegio di aver provato l'emozione di essere chiamata "mamma" e di poter veder crescere ogni giorno una bimba meravigliosa.
Ho il rassicurante privilegio di aver provato cosa significa amare e soprattutto sentirsi amati, di potermi addormentare sulla spalla di qualcuno e di sapere che non sono sola ad affrontare il percorso che la vita mi ha messo davanti.
Ecco Alice in questa notte io ho la consapevolezza di quanto sono fortunata e per tutte queste cose mi sento di dire grazie.
E ora che la tosse di papà gli ha dato tregua riportando lui e la sua spalle qui al mio fianco posso anche provare a riaddormentarmi abbracciata a lui che è parte fondamentale della mia felicità.
Queste non sono le "trecosebelledioggi", sono molto di più...

mercoledì 19 novembre 2014

Che donna sarai?

E poi mentre passeggio silenziosamente in un centro commerciale mano nella mano con papà, attendendo insieme l'ora giusta per andare a fare la mia TAC, capita che guardando la foto di una ragazza su un cartellone pubblicitario, io noti il suo colore di occhi, un misto fra il blu e il grigio e non possa fare a meno di pensare a te e ai tuoi di occhi. E allora mi scopro a immaginarti grande, e mi ritrovo a domandarmi "che donna sarai?"... Per una frazione di secondo mi domando anche se ci sarò anche io a vederti grande, ma ricaccio subito indietro le paure e i brutti pensieri e stringo forte la mano di papà e mando via le lacrime prima che possano offuscare il mio sguardo.
Tu sarai una donna bellissima, dentro e fuori e io sarò lì insieme a papà a godermi lo spettacolo!

Si torna a a scuola!

Dopo oltre dieci giorni a casa oggi finalmente si torna a scuola!
Farai il tuo trionfale ingresso accompagnata sia da mamma che da papà e sarai accolta da "tutte" le tue migliori amiche. Si lo so, di solito la migliore amica è soltanto una, ma tu ieri mi hai detto che Giulia è la tua migliore amica del cuore, "Monti" è la tua migliore amica della pelle, Chanel è la tua migliore amica simPatica, Sara bionda è la tua migliorissima amica, Federica è la tua migliore amica grande della scuola, Giulia piccola è la tua migliore amica chiacchierona (se lo dici tu non oso immaginare quanto parla), e Lorenzo è il tuo migliore amico monello...
Ovviamente questi sono solo i migliori amici di scuola... poi ci sono gli altri...
Comunque sia oggi sei tornata dai tutti i tuoi migliori amici di scuola..

Pennellate di un abbraccio

Sei cresciuta e sei grande e faccio sempre più fatica a prenderti e tenerti in braccio, ma ogni volta ti stringo forte e nonostante le difficoltà mi godo il momento perché so che non riuscirò ancora per molto tempo a tenerti così a Koala mentre tu sprofondi il viso fra i miei capelli e io faccio altrettanto con i tuoi...

Tre cose belle...

In questi giorni mi hanno invitata a fare un gioco dove alla fine di ogni giornata dovevo elencare tre cose belle del giorno appena finito.
Ecco quelle di ieri Alice, dedicate a te..
1) I tuoi passettini che all'alba arrivi silenziosamente vicina al mio letto perché io ti faccia un po' di posto in mezzo al lettone...
2) La tua gioia nel correre incontro a papà quando siamo andati a prenderlo in stazione e i tuoi "allenamenti" prima per riuscire a correre più veloce...
3) I tuoi "ti voglio bene" improvvisi, casuali, sentiti, commoventi, profondi... Che hanno condito la mia giornata come una ricca spolverata di zucchero a velo...

martedì 18 novembre 2014

Un camigiama per tutti!

Come promesso ti spiego che cos'è un pigiama/camicia da notte, anche se forse dovrei rovesciare l'ordine e sarebbe più giusto chiamarla camicia da notte/pigiama o addirittura poteri ribattezzarla "camigiama"... Sì, "camigiama" mi piace e sono certa che ci copieranno non soltanto il nome ma anche l'idea...
Il "camigiama" é una camicia da notte in piena regola, con tanto di colore rosa femminile e di immancabili dettagli frou-frou come frappe, pizzi, fiocchi... Etc, ma è anche un po' un pigiama perché siccome tu da sempre disconosci l'uso delle coperte (mi dispiace per chi in questi anni ti ha regalato inutilizzati sacchi nanna e inutili coperte e piumini...), dicevo siccome non c'è modo di farti dormire coperte, appena l'aria di è rinfrescata è stato necessario trovare il modo di mantenere calde anche le tue gambe mentre dormi.
Così visto che non mi piaceva prendere un banale paio di pantaloni di un pigiama e metterlo sotto alla camicia da notte e poiché nemmeno l'alternativa di farti usare dei normalissimi leggins mi sembrava abbastanza fashion per una principessa come te, ho deciso di creare un modello di morbidi e leggerissimi pantaloni frou-frou, da poter indossare elegantemente sotto le tue camicine da notte.
Il risultato? Spettacolare e assolutamente perfetto!
Ora con il tua "camigiama" ti aggiri per casa sfoggiando sotto la camicia da notte dei pantaloni simili a mutandoni della nonna e quando dormi non c'è rischio che tu prenda freddo! Questione di giorni e la moda del "camigiama" dilagherà e ho il fondato sospetto che a breve non sarai l'unica bimba a dormire riscaldata da un morbido e fashionissimo camigiama!

Tu ti vesti da sola

 Ci avevi provato anche ieri sera con papà e ci eri riuscita ma io non ti avevo vista, e stasera per godermi "lo spettacolo" sono venuta a guardarti mentre da sola ti mettevi il pigiama.
Fai ancora fatica a toglierti la maglia, a svestirti, ma l'operazione contraria improvvisamente ti è diventata facile!
Come sempre tu passi dal "non riesco a farlo" a "non ho nessuna difficoltà a farlo" senza le fasi intermedie. 
Pochissimi tentativi ti sono sufficienti, forse perché quando decidi di provare a fare qualcosa sei già pronta.
È così stasera di fronte al mio sguardo sicuramente emozionato tu ti sei messa il pigiama/camicia da notte da sola... Anche i calzini...
Come Alice, mi chiedi che cos'è un pigiama/camicia da notte? Te lo spiego nel prossimo post...
 

Incontri

Una ragazza come tante, che conosco di vista, con cui ho scambiato qualche frase al parco, poche parole. Una mamma che come me oltre alla propria meravigliosa figlia ama gli animali e con cui proprio per questo fin da prima di essere mamme ci si incontrava al parco, con i nostri amici pelosi.
Ci si incontra a un compleanno, si scambiano un po' più delle solite due chiacchiere e lei ti racconta la sua vita e allora capisci che anche dietro al suo sorriso c'è molto di più  e pensi che anche se in maniera diversa la vita è dura un po' per tutti e improvvisamente la senti più amica, ascolti il suo racconto e mentre ascolti le sue parole capisci che vorresti conoscerla meglio. 
E guardi la sua meravigliosa pancia in cui proprio ora sta avvenendo l'incredibile miracolo della vita e avresti soltanto voglia di stringerla forte e di dirle che sei davvero immensamente felice per lei.

Le lacrime che vede una mamma...

A una festa di compleanno tu ti improvvisi "cameriera" e con orgoglio e fierezza servi la torta a tutti gli invitati, non prima però di aver messo da parte la fetta di torta che avevi scelto per te, lasciandola fra le mie mani avvisandomi dicendomi "questa è per me dopo, mamma!". Tranquilla Alice, non te la mangio...
Poi qualcosa va storto e un piatto di plastica troppo leggero si piega sotto il peso della fetta di torta troppo grande ed ecco che la torta e soprattutto la glassa si appoggiano pericolosamente sul tappeto esageratamente pulito. Tu impacciata ma velocissima tenti di nascondere il danno rimettendo immediatamente la fetta di torta nel piatto ma poi in evidente imbarazzo ti senti osservata e stai per scoppiare a piangere...
Allora io con la scusa di lavarti le mani appiccicose ti allontano dagli sguardi che in quel momento tutti avevano su di te e mentre siamo in bagno da sole, ti abbraccio, ti rassicuro sul fatto che può capitare, ti lavo le mani e ti rinfresco la faccia ed esco solo quando vedo il tuo viso più sereno e quando sono certa che le lacrime scenderanno e non ti faranno sentire ancora più ridicola.
Ecco Alice, una mamma non solo asciuga le lacrime, ma a volte riesce anche a vederle prima che escano e ad asciugarle senza che bagnino il viso.

Francesco e Gioia

Nella nostra vita, nei tuoi racconti, nelle nostre storie, nella tua immaginazione, ci sono sempre un principe e una principessa. 
Fino a pochi giorni fa il principe si chiamava sempre Riccardo ed ogni volta sua moglie, che aveva ovviamente spiato su una bellissima spiaggia di Anigua, era la principessa Chiara e la felice coppia aveva, indovinate un po'... una bellissima bambina di nome Alice. Ma poi la storia è cambiata e il principe e la principessa hanno cominciato ad  essere una coppia senza figli e dopo un po' di tempo lui ha smesso di chiamarsi Riccardo e lei ha smesso di chiamarsi Chiara. 
Ora nelle nostra vita, nei tuoi racconti, nelle nostre storie, nella tua immaginazione, ci sono sempre un principe e una principessa, lui si chiama Francesco e lei si chiama Gioia.
"Francescooo"??? Così ho reagito la prima volta che hai pronunciato questo nome, allungando la "o" di almeno due lettere e sobbalzando sulla sedia! Da dove sara uscito poi questo Francesco...
Su "Gioia" non ho fatto in tempo a dire nulla, un po' perché dopo Francesco sinceramente mi aspettavo un cambiamento anche del nome della protagonista femminile è un po' perché tu hai subito motivato la tua scelta dicendo "Gioia è un nome che mi piace molto!".
sono davvero felice Alice di accogliere a casa nostra i nuovi arrivati principe Francesco e principessa Gioia!

Perché vado a Bologna?

Parlare al telefono in tua presenza già da tempo era diventato difficile ma ora è molto di più è estremamente pericoloso.
Tu ascolti, non chiedi, ma mediti e poi rielabori.
Solo a distanza di tempo a volte, ma non sempre, fai domande. 
E allora capisco che hai sentito e ascoltato e comprendo così che i tuoi silenzi non erano casuali ma voluti.
Come quando con una falsa indifferenza mi hai chiesto: "Perché vai a Bologna mamma?"
La prima domanda che mi è venuta in mente é stata "e tu come fai a saperlo?"...
Ma poi ho realizzato che tu eri in macchina con me mentre ne parlavo al telefono a un'amica, mentre le dicevo che tu sei ammalata proprio nella settimana più "complicata" di tutto l'anno, quella in cui ho assoluto bisogno che tu stia bene e che tu vada a scuola, per essere libera di fare le mie visite, i miei controlli e i miei check up senza dovermi preoccupare del tuo sguardo sempre attento e vigile su di me, libera di potermi lasciare andare ad un attimo di sconforto o di gioia, libera di poter vivere le mie emozioni, libera di poter far scivolare le lacrime di paura o di felicità senza temere che il mio stato d'animo si ripercuota pericolosamente sul tuo.
Devo stare più attenta quando parlo in tua presenza, lo sapevo anche prima ma ora tu me lo hai fatto capire chiaramente.
Comunque Alice vado a Bologna a fare il giro di tutti quei medici bravi che si prendono cura di ogni parte del mio corpo e quest'anno ho deciso di andarci prima delle nostre vacanze, non perché io stia male ma perché vorrei poter partire tranquilla e leggera.
E poi diciamocelo, vado a Bologna anche perché non vedo l'ora di vedere i cartelloni pubblicitari 6 x 3 con la faccia di papà...

lunedì 17 novembre 2014

Relax sul divano

Tu e papà che giocate sul tappeto, io che sul divano cerco di recuperare un po' di energia e di rilassarmi, in sottofondo la musica classica è assolutamente perfetta e sono felice che papà abbia avuto questa brillante idea!
Si è vero intorno c'è caos, peli di heidi ovunque, panni da stirare, altri da piegare, tante cose da fare... Ma stasera ho deciso di non guardare, di non vedere e di non pensarci.

Io no!

E poi per una serie di strane ragioni che oggi si sono casualmente messe tutte perfettamente in fila una dietro l'altra, come le perle di una collana, io nel pomeriggio mi sono ritrovata ad essere unica e la sola ad accompagnare la nonna a fare le lastre.
Ecco, essere li in quello stanzino angusto, sentire quegli odori, riconoscere i rumori drammaticamente familiari, ascoltare quelle parole note ripetute con un tono asettico come l'ambiente che ci circondava... Tutte cose che mi hanno fatto profondamente male.
Ero lì per accompagnare ma non ho potuto non pensare a quando invece ero io la paziente e a quando di nuovo fra poche ore ci sarò di nuovo io al posto di mia madre...
Non ho potuto rimanere estranea alle emozioni, anestetizzare le paure e il dolore e non ho potuto nemmeno evitare la rabbia per chi avrebbe potuto essere li al posto mio risparmiandomi anche questa sofferenza.
Io no, io non dovevo essere lì, ma non ho potuto lasciare che mia madre andasse da sola con un taxi.

Direi che ci siamo

Unghie mangiate e herpes... Direi che in quanto a stress ci siamo!
Eccoci qua, nel mezzo di una delle settimane più incasinate, difficili e pesanti di tutto l'anno, eccoci nel pieno dei miei check up che per tante ragioni ho voluto anticipare, eccoci giunti al secondo fondamentale giro di boa, eccoci al culmine di un periodo che ti ha vista prendere di tutto dal virus intestinale al raffreddore fino alla bronchite...
Eccomi preoccupata, spaventata, stanca, nervosa, triste...
Ok, unghie mangiate e herpes sono il minimo che mi potesse capitare!

Riciclo creativo

E poi oggi ci siamo messe la tuta comoda e abbiamo cominciato a giocare con l'isola dei pirati che solo per noi si è trasformata in un grande bosco/asilo pieno di animali di ogni specie ed era. Dai risorti dinosauri ai poco credibili orsi polari, dai classici cani e gatti agli inesistenti animali azzurri, e poi le mucche, i maiali, le pecore, ma anche gli stambecchi, le tigri e i rinoceronti, per non dimenticare l'isola dei conigli, i koala, i canguri, i serpenti, gli anatroccoli, i coccodrilli e i colibrì... Ora credo si aggiungerà qualche immancabile principessa e ovviamente qualche fatina perché noi non ci facciamo mancare niente!
Comunque a noi in quanto a riciclo creativo non ci batte nessuno!

"ma non ho mica il miele!"

Al telefono simuli conversazioni col "tuo" Leo.
Sbuffi, alzi gli occhi al cielo, alzi il tono della voce, ti allontani e ti apparti, sorridi vergognosa, poi di fronte all'ennesima telefonata esclami un poco credibile ma divertente "ancora Leo!" E gli rispondi dicendogli scocciata "ma non ho mica il miele!".
Impossibile ascoltandoti non scoppiare in una fragorosa risata ma tu subito ci guardi male e poi seria ci zittisci  "non c'è propio niente da ridere!".
Strano, a e sembrava tutto il contrario Alice!

Questo tempo

Passo sempre più tempo avvolta nel mio silenzio, nel mio mondo fatto di ricordi e di pensieri, di ciò che è stato e di ciò che avrebbe potuto essere, di cose belle... e anche di quelle brutte... Poi ogni tanto mi affaccio e da quella finestra che lascio sempre aperta per far entrare "l'aria fresca"sbircio il mondo che là fuori continua a girare e allora per qualche istante riesco addirittura a dimenticarmi di tutto e a vivere il presente pienamente.
Così vivo questo tempo strano, difficile, in cui mi sento estranea, lontana e diversa da tutti.

domenica 16 novembre 2014

Finalmente Topo Tip!

Lo abbiamo letto, atteso, cercato e finalmente trovato! 
Ecco Topo Tip che dalle pagine di un libro cartonato si è trasferito dentro allo schermo piatto della nostra televisione. 
Dopo una lunghissima stagione autunno/inverno 2013 a base di Peppa Pig, dopo una più breve ma non è no intensa stagione primavera/estate 2013 che ha visto Daniel Tiger come protagonista, ecco arrivare nelle nostre vite non un maiale, non una tigre ma un ratto!
Se proprio dovevo scegliere un topo forse avrei preferito la più dolce e femminile Angelina ballerina... Ma deve piacere a te e allora che entri Topo Tip!

Domande dall'ignoto

In macchina nel silenzio tu improvvisamente chiedi "ma io quando muoro?"
Papà ed io raggeliamo poi ti chiediamo come ti sia saltata in mente una domanda simile. Tu ti senti come qualcuno che ha sbagliato domanda e ti vergogni di rispondere.
Noi restiamo perplessi, con tante domande in attesa di risposta e con quella strana sensazione che dopo la tua domanda strana ci ha pervasi...

Un letto scomodo

Dopo l'ennesima colazione a letto mi tornano in mente le parole di papà, terribilmente vere!
"Ci ritroviamo a lottare per sei mesi con la sabbia nel letto, che si rigenera magicamente nonostante gli sforzi di eliminarla.... E per gli altri sei mesi con le briciole che tu sembri quasi divertirti a spargere in mezzo alle nostre lenzuola...".
E pensare che io amo tanto il letto stirato, profumato e fresco di bucato!

sabato 15 novembre 2014

La nostra Pupola è tornata!

Quasi come un tormentone allegro, oggi guardandoti ci siamo più volte ripetuti "la nostra Pupola è tornata!". (Pupola, Pupolina o Pupolotta sei tu ed è uno dei tanti nomignoli che ti abbiamo dato).
Lo diceva papà con gli occhi felici che gli sorridevano mentre tu giocavi felice davanti a lui.
Lo dicevo io finalmente soddisfatta di vederti di nuovo mangiare con gusto.
Lo dicevi tu ogni volta che notavi la nostra gioia di fronte alla tua normalità.
Eh già, la nostra Pupola bella, simpatica, allegra e divertente è davvero tornata fra noi e noi ne siamo immensamente felici!
Ci sei mancata Pupola!

venerdì 14 novembre 2014

Un giorno con la corona

Eri davvero piccola quando ti hanno regalato una splendida corona da principessa: rosa, morbida, fashion, pelosina, "sbrilluccicosi", elegante, in una parola perfetta!
Arrivava direttamente dalla Francia.
A te è piaciuta subito e a me di più!
In questi anni ogni tanto l'hai tirata fuori, ci hai fatto un giro per casa, qualche gioco e poi l'hai di nuovo lasciata riposare.
Ma oggi no.
Oggi te la sei messa per uscire, con convinzione e decisione mi hai comunicato che saresti uscita così, perché tu sei una principessa e così saresti stata ancora più bella! E così siamo andate dalla nonna, al bar, dalla pediatra, al ristorante... Così con la corona in testa hai salutato con eleganza parenti, amici, conoscenti, sconosciuti e vicini di casa. E ai più fortunati spettatori hai regalato anche un improvvisato passo di danza!

Io sono nata per...

Per tutta la vita ogni volta che mia madre in maniera piuttosto indelicata mi ha ricordato che non mi aveva cercata, che ero stata solo uno sbaglio, ho pensato che io invece dovevo assolutamente nascere.
Per tutta la vita ho avuto la netta sensazione di essere nata per qualcosa di speciale e per tutta la vita ho cercato di capire che cosa fosse quel "qualcosa".
Da bambina poco più grande di te spesso mi sono immaginata attrice famosa a rilasciare interviste... È buffo ricordarlo ora...
Poi ho creduto che sarei diventata famosa a scrivere libri che avrebbero aiutato le persone a superare la depressione o il cancro.
Poi da adulta ho pensato di fare qualcosa di utile o di creativo, di inventare un gioco per imparare le lingue, o delle borse in panno colorato...
Ma nessuna di queste strade si è rivelata la strada giusta.
Ho continuato a cercare di delineare quella sensazione.
Poi oggi finalmente l'illuminazione e tutto è stato chiaro!
Io sono nata per fare qualcosa di speciale e non mi sbagliavo l'ho fatta!
Sono nata per fare te, una figlia assolutamente speciale.
Oggi guardandoti l'ho improvvisamente capito!

Un tuffo nel passato

E poi oggi a casa dei nonni mi sono ritrovata per caso fra le mani delle vecchie foto. Un inaspettato e improvviso tuffo nel passato che ti ha vista guardare incuriosita e divertita le immagini del nonno che non hai nemmeno riconosciuto e della nonna che ti sembrava strana e che mi ha catapultata indietro nel tempo di oltre venticinque anni... E mentre sfogliavo una vecchia agenda leggendo le mie sofferenze di vent'enne depressa ho istintivamente pensato: "è strano, quasi assurdo ma sono molto più felice ora di allora!".
Già, è proprio così...

giovedì 13 novembre 2014

Ci sono serate...

Ci sono serate in cui tutto ti sembra enormemente difficile.
Ci sono serate in cui tutto si incastra ma nulla sembra incastrarsi nel modo giusto.
Ci sono serate in cui anche le piccole cose sembrano ostacoli insormontabili.
Ci sono serate in cui anche un raggio di sole si spegne dietro le nuvole.
Ci sono serate in cui tutto mi fa paura.
Ci sono serate in cui tutto sembra congiurare contro di noi.
Stasera è una di queste serate ma domani è un altro giorno,
Buonanotte!

Secondo me mi prendi in giro...

Mumble mumble poi ci penso e poi mi convinco che secondo me mi sta sfuggendo qualcosa... 
Se a te non piace la coca cola e se il "colin", che dietro suggerimento della pediatra noi ti diamo quando hai la nausea, altro non è se non coca cola messa in in bicchierino da sciroppo, e se a te ora non viene da vomitare... Come mai mi hai detto che magari più tardi può essere che mi chiedi un bicchiere di "colin"?
Le cose sono due Alice: o hai la nausea o... la coca cola ti piace...
Opto per la seconda... e comincio seriamente a credere che tu abbia trovato il modo di bere la coca cola facendomi credere che non ti piace...

Poverina io non le altre!

La prima mamma circondata da quella che da sempre chiamo "la corte dei miracoli" formata da mamme, suocere, nonne, zie, sorelle, cugine, nipoti, amiche... Che si lamenta di quello che ha da fare giuro che oggi potrei strangolarla!
Dopo due giorni passati a fare la pendolare da casa alla pediatra e negli intermezzi passata a fare un aerosol dietro l'altro e a monitorare la tua tosse e il tuo respiro, dopo una mattina da incubo che segue a dei giorni e delle notti altrettanto pesanti credo che potrei non sopportare l'ennesima lamentela di chi intorno ha l'aiuto di mille persone.
Io che nonostante tu sia ammalata mi ritrovo comunque a dover fare tutto e il più delle volte da sola, che mi ritrovo con te che piagnucoli giustamente stanca mentre io devo scaricare la macchina dopo aver fatto la spesa al volo, che mi ritrovo a fare una fila assurda all'ufficio postale con una bambina stravolta in braccio e nessuno che ti fa nemmeno sedere, che mi ritrovo ad andare tre volte al giorno in farmacia perché dopo la tosse viene il vomito e dopo il vomito la dissenteria e dopo la dissenteria arriva ovviamente il mio mal  di testa... Al massimo ricevo gli sguardi colpevolizzanti di chi ti vede in giro con una bambina stanca e ammalata e pensa "che madre incosciente"... Mentre le altre che forse (ma nemmeno in tutti i casi) lavorano ma comunque hanno mille aiuti sono sempre le "poverine" da compatire perché sono affaticate...
No, oggi decisamente non c'è la posso fare!

Finalmente Rapunzel!

Ed ecco che oggi finalmente ti vedo concentrata e appassionata a guardare un cartone animato.
Ieri hai voluto che lo comprassimo e oggi hai passato la mattina a chiedermi di rivederlo.
Dopo anni passati a scappare di fronte al primo personaggio cattivo di una storia, oggi hai resistito nonostante la presenza della strega malvagia e non ti sei nemmeno girata dall'altra parte.
Forse è finita l'epoca del "non mi piace puoi girare d un 'altra parte?" e siamo entrati nell'era dei grandi cartoni animati Disney. La verità Alice è che io ci spero tanto...

mercoledì 12 novembre 2014

Che difficile essere genitori!

Quando oggi la pediatra mi ha detto che ti avrebbe portata al pronto soccorso mi sono sentita morire.
Mentre concludevo la telefonata ho sentito un nodo in gola e stavo per scoppiare a piangere ma poi ho sentito il tuo sguardo su di me e prima di girarmi ho ingoiato le lacrime e la cancellato la paura e ho pensato a te e al fatto che dovevo assolutamente tranquillizzarti.
Che difficile però essere genitori Alice!
In quel momento avrei avuto bisogno io di qualcuno che mi rassicurasse e invece ho dovuto trovare le forze e le energia per rasserenare te...

Difficili momenti di famiglia

Un'imprevista gita al pronto soccorso, tu che in macchina mi chiedi di sedermi dietro con te, io che sono preoccupata ma cerco di fingere una tranquillità che non mi appartiene, tu che mi chiedi di stringermi la mano e poi mi dici "ho davveo tanta paura", papà che vorrebbe riuscire ad assorbire le tue e le mie paure e cancellare il dolore dalle nostre vite...
Stasera Alice abbiamo vissuto insieme la tua prima "gita" al pronto soccorso e quando tornando a casa ci hai detto che avevi tanta paura ma era stato bello avere tutte quelle coccole i hai fatta davvero felice!

martedì 11 novembre 2014

Fasi

La vita è fatta di fasi e questa che è appena iniziata Alice è una nuova difficile fase della mia vita, che arriva proprio mentre sono ancora intenta a cercare di andare avanti in mezzo a questo complicato percorso a ostacoli che è la vita. ma che fatica però!

lunedì 10 novembre 2014

Magico Pillo

E poi c'è Pillo, un nostro amico e ora anche tuo, che nel tuo immaginario può tutto. Forse perché all'inizio dell'estate ci ha fatto trascorrere una bella giornata nella sua splendida casa, forse perché da lui hai visto per la prima volta le lucciole, forse perché con lui hai mangiato le fragoline di bosco, forse perché a casa sua hai provato di nuovo a fare i biscotti dopo tanto tempo, forse perché semplicemente ti piace.
E allora se in questi giorni di inappetenza non mangi ti diciamo che sono cose che ha portato Pillo e magicamente diventano buone e poi capita che tu chieda a papà se anche la sua macchina nuova la porterà Pillo...
Perchè Pillo può tutto!

5 anni

Compleanno, momento di bilanci.
Mi guardo indietro e osservo gli ultimi 5 anni.
Sono solo 5 anni ma sembrano 50.
5 anni in cui è successo di tutto.
5 anni sempre intensi, a volte difficili, a tratti faticosi ma assolutamente emozionanti.
5 anni lunghi... eppure velocissimi...





Tanti auguLi mamma!

Oggi è il giorno del mio quarantaquattresimo compleanno e tu hai subito pensato di farmi gli auguri sottolineando il fatto che non potevi tirarmi le orecchie perché "non c'è la potevi fare" perché erano troppe volte... In effetti non hai tutti i torti! Poi abbiamo pattuito per quattro tirate di orecchie accordandoci sul fatto che potevano essere sufficienti. Poco dopo mi hai detto "tanti auguLi mamma" e mentre pensavo che con quella "L" al posto della "R" mi sembra davvero di parlare con Titti il canarino giallo, ho visto la felicità nei tuoi grandi occhi. Si perché tu oggi sei assolutamente felice di festeggiare il mio compleanno e con orgoglio lo hai detto a tutte le persone che abbiamo incontrato facendogli anche vedere il regalo che mi hai fatto. 
Grazie Alice e non importa se non c'è la puoi fare a tirarmi le orecchie 44 volte, il "tuo tanti auguLi" è perfetto e non ha bisogno di altro!

Il tuo modello di vita

Daniel Targer, simpatico tigrotto curioso è uno fra i tuoi personaggi preferiti dei cartoni animati. Lo hai cominciato a seguire questa estate è da subito ho capito che la sua presenza nelle nostre vite avrebbe avuto una forte influenza. Daniel con le sue canzoncine ti insegna a come affrontare i momenti difficili "chiudi gli occhi e pensa cose belle" ormai é diventato anche il nostro motto. Daniel ti spiega che é meglio dire ciò che ti infastidisce, Daniel insegna che bisogna condividere i propri giochi, Daniel ti ha addirittura datto vedere in quale modo bisogna tossire... Daniel maestro di vita!

domenica 9 novembre 2014

Una brutta serata

Erano giorni che non ti vedevo in forma, la tua faccia sbattuta e la tua inusuale inappetenza erano dei chiari ed inequivocabili segnali di allarme. Poi stasera la corsa fra le braccia di papà chiedendo coccole e il tuo scoppiare in un pianto sono stata la conferma che non ti sentivi bene. In lacrime hai cominciato a dire "mi viene da gomitare" e insieme siamo andate in bagno. Abbiamo passato almeno un'ora senza riuscire ad allontanarci dal wc. Tu urlavi, piangevi, tremavi, combattevi per cercare di non vomitare e poi ti ripetevi "devo avele colaggio"! Ad un certo punto mentre contavi per prendere tempo sei addirittura riuscita a farmi scoppiare a ridere: mi hai guardata e mi hai detto "un, due, tre, la pappina fa il caffè!" e subito dopo hai ricominciato a vomitare...
Non sapevo cosa are, come aiutarti. Mi sono sentita impotente e ho pensato a tutte quelle mamme che vedono ogni giorno soffrire i propri cuccioli...
È stata dura vederti così. Vorrei sempre poter stare male io al tuo posto.
Ora spero solo che tu riesca a riposare un po'.

La tua prima coca cola....

Sorridiamo papà ed io pensando che la tua prima coca cola in quattro anni te la siamo riusciti a dare soltanto stasera, spacciandola per una medicina servita in un bicchierino da antibiotico. Hai detto che non ti piaceva, che "pizzicava", ma poi rassegnata l'hai bevuta perché ti faceva sentire meglio.
Noi l'abbiamo ribattezzata "colin" e ci siamo guardati bene dallo svelarti cosa fosse in realtà ma abbiamo continuato a sghignazzare divertiti pensando a quanto sarebbero immensamente felici molti bambini di curarsi semplicemente bevendo coca cola...

Il compleanno si tinge di rosa

A poche ore dal mio compleanno stasera tu hai deciso che era arrivato il momento di darmi i regali e vista la tua irrefrenabile voglia di dire quale era la sorpresa ho pensato che era era meglio godere di qualche ora in più di festeggiamenti. E poi diciamocelo tu eri già stata fin troppo brava a non svelare il segreto per così tanti giorni! Ti ho osservata mentre tu felice ed emozionata sei andata verso il pacchettino e me lo hai portato. Poi ti sei messa di fronte a me, saltellando nervosamente da un piede all'altro e mentre mi guardavi scartare, pensavi a voce alta  e sussurravi "speliamo che ti piaccia!". Avrei voluto prolungare quei momenti per godere di più di ogni istante ma tu ad un certo punto per accelerare i tempi hai deciso di venirmi ad aiutare a scartare. E poi abbiamo aperto la scatolina e  l'ho visto, e non poteva che essere il tuo bellissimo regalo: un cuore luccicante con la pietra rosa e la corona, un cuore da principessa, il cuore della mia principessa! L'ho messo subito al mio polso e tu guardandolo sei riuscita solo a dire solo "uao!".
Poi ho aperto il regalo di papà e di fronte ad un pigiama elegante, da "donna" e non uno dei miei soliti pigiami da bambina con i personaggi buffi stampati davanti, sono rimasta senza parole e guardando il colore rosa ho pensato "e il mio compleanno decisamente si tinge di rosa!"
Grazie famiglia! 

Gli stivali che fanno la differenza!

Mentre giochiamo tutti insieme sul tappeto, in questa domenica che ha i colori e la pigrizia dell'autunno, ecco che papà dopo aver costruito il villaggio playmobil comincia freneticamente a cercare nella scatola. Poi lo sento che ti chiede: "Alice dov'è la playmo gnocca?"
Ecco, il concetto di playmobil abbinato al concetto di "gnocca" ammetto che mi era sfuggito e visto che non mi era molto chiaro ho chiesto delucidazioni.
Così papà mi ha spiegato che fra tutte c'è una playmo "figa" e parlava seriamente e mentre cercava di convincermi ha continuato a cercarla nella grande scatola di plastica trasparente col coperchio lilla...
Poi l'ha trovata e con aria soddisfatta come se fosse la cosa più normale del mondo mi mi ha detto "vedi ha gli stivali! Lo sai che ho un debole per gli stivali!"
Boh, sarà anche come dice lui, ma io continuo a non capire...

Semplicemente furba!

Oggi pomeriggio dopo aver bevuto la tua aranciata ho capito che tu sei assolutamente una bambina furbissima! Hai ragione Alice a volere che la tua aranciata sia filtrata perché senza i "filetti" come li chiami tu o senza il "luame" come lo chiama papà, l'aranciata è decisamente molto più buona!
Tu si che hai dei gusti buoni!

Conversazioni telefoniche

E poi mentre siamo in macchina all'improvviso parli di Leo e allora ti chiedo se vuoi telefonargli e ti passo il mio cellulare dopo aver digitato il suo numero. E allora ti sento dire "ciao Paola sono Alice mi passi Leo" e poi ecco che finalmente parli con lui e gli chiedi come sta, cosa sta facendo e poi prima di salutarlo gli domandi se ha scritto la lettera a Babbo Natale...
Ecco di cosa parlano due quattr'enni al telefono a meno di un mese da Natale: della lista dei regali da chiedere a Babbo Natale.

sabato 8 novembre 2014

Giochi da adulti e da bambini

Oggi é stato il giorno dei giochi, quelli per i bambini e quelli per i grandi.
Oggi siamo andati a vedere i giocattoli che vorresti ricevere da babbo Natale. E mentre tu in lacrime ti disperavi perché volevi il tenero ma enorme delfino blu blu, io e Papá pensavamo al nostro villaggio di Natale e valutavano la possibilità di prendere alcuni dettagli nuovi.
Nel pomeriggio poi mentre tu riorganizzavi la tua lista dei regali sulla base delle nuove richieste noi ci siamo regalati una splendida casa per il villaggio, con tanto di portici illuminati e di cavallo a dondolo.
Perché anche i grandi Alice hanno voglia di giocare e il Natale è il momento migliore per farlo.
E la voglia di Natale aumenta...

Il tuo dito indice

In questi giorni di capricci extra e di rifiuti il tuo dito impertinente che fa "no, no, no" muovendosi nervosamente a destra e a sinistra è piuttosto esplicito e ha un effetto decisamente intimidatorio, soprattutto quando è accompagnato da un'espressione seria e da uno sguardo accigliato.
Però a me Alice piace e diverte d matti, volevo dirtelo...

Come me, come te...

Quando qualche giorno fa ho raccontato alla nonna la tua nuova passione per le camicine da notte, ha riso ma non si è affatto stupita. Poi ieri quando siamo andate a trovarla mia ha dato una mini camicia da notte che aveva conservato nel fondo di un cassetto. Un colore improbabile è un po" ingiallito, dei ricami decisamente vintage, un materiale assurdo... ho capito subito che min era nuova ma non ricordavo che era stata la mia!
Eh già Alice, ho scoperto così che anche io come te, più o meno intorno ai quattro anni ho deciso che volevo abbandonare i pigiami... E quella che ho portato a casa ieri è proprio la mia primissima camicia da notte....

venerdì 7 novembre 2014

Piccole ballerine crescono...

Eh già alice anche se la mia forma "sformata" non lascia intuire un (breve) passato da "ballerina" il mio body nero e tristissimo e le scarpette sono la prova che non mento! 
La nonna ha ovviamente conservato tutto, anche questo cimelio che è assolutamente immettibile anche per te, ma che è stato bello ritrovare.
Grazie nonna!

Oggi Alice...

Oggi Alice per una serie di circostanze impreviste e di strane coincidenze ci siamo ritrovate a passare buona parte della nostra giornata dalla nonna, oggi Alice dopo mesi, forse anni sono stata davvero bene a casa dei nonni di Ravenna, oggi Alice dopo tanto tempo non avevo nessuna voglia di andare via, oggi Alice per la prima e forse unica volta mi è dispiaciuto di non abitare un po' più vicino a loro.
Ho goduto di ogni istante con una leggerezza nell'animo e con tanta voglia di fare mio ogni attimo di questa giornata.
Abbiamo passato delle ore davvero piacevoli oggi, e io mi sono sentita a mio agio in dei posti che ormai sento estranei e non ho avuto la solita irrefrenabile voglia di scappare via, di mettere una distanza fra me e quei luoghi del mio passato.
Oggi Alice ti ho vista correre fra le braccia della nonna e stringerla forte a te mentre entrambe avevate gli occhi felici.
Oggi Alice sono incredibilmente riuscita a convincere il nonno Mario a leggerti una favola e a disegnare per te. Certo non è stato facile riuscire a gestire il suo modo di fare e la tua contemporanea frenesia, ma quando alla fine vi ho visti seduti l'uno di fronte all'altro, lui col libro in mano e tu attenta ad ascoltare le sue parole mi sono sentita immensamente felice! Ho catturato quella bella immagine in una fotografia che sono certa resterà fra gli scatti più emozionanti della mia vita e sono rimasta con quella immagine negli occhi e nel cuore per tutto il resto della giornata. 
Oggi Alice mi sento serena, emozionata e persino commossa.
Grazie papà, grazie mamma, grazie Alice per avermi regalato questi nei momenti e un grazie anche a Linda che ha contribuito a rendere piacevole queste ore a casa dei nonni e che si prende sempre pazientemente cura di loro nonostante non sia sempre facile e piacevole farlo.
a pochi giorni dal mio compleanno questa giornata trascorsa in pace con loro è stato il regalo più bello!

Strani insetti

Tu non ami gli insetti ti spaventano molto di più di qualsiasi animale.
Così quando ne incroci uno sul tuo cammino di solito ti allontani, oppure come oggi ti fermi a guardarlo perplessa e incuriosita e poi dopo averlo lungamente osservato mi chiedi se è un "bluco folbice?". Ecco Alice io non so cosa tu intenda per un bruco-forbice, ma so che quello che abbiamo visto oggi sulle scale era una forbice e di bruco non aveva proprio nulla, nemmeno il nome.

giovedì 6 novembre 2014

A porta aperta

Certo che stare a porta aperta e solo con la camicia il sei di novembre è davvero strano!
Non ho ancora capito che sono io che ho le famigerate caldane pre menopausa o se sia il tempo che sta facendo caldo fuori stagione ma di sicuro Alice non ricordo un novembre così nel mio passato!
Anzi quando ero ragazzina a quest'ora i guanti e il cappello avevano già iniziato a fare il loro "lavoro"! Ma sai che ti dico! Meglio così!

Una mattina persa in chiacchiere

Ancora una volta mi sono ritrovata fuori dalla tua scuola, all'una e un quarto, senza aver ancora mangiato. Stamattina è stata decisamente una mattinata persa in chiacchiere! Ovunque io sia andata mi sono soffermata più di quello che pensavo a chiacchierare. Ho chiacchierato al negozio di stoffe e poi in merceria e ancora dalla sarta e in farmacia e infine con la cassiera dell'ipermercato.
Incredibile che in mezzo a tante chiacchiere io sia anche riuscita a fare anche qualcosa...

Musica nella testa

E poi per il secondo giorno consecutivo ti svegli e scopri che hai ancora nella testa quella maledetta musica che ti perseguita,  quel ritornello che si ripete all'infinito e tu non riesci a liberartene.
Sapevi che quella canzone sarebbe stata un problema, che poi sarebbe stato difficile scrollartela dalla pelle e infatti non ti sbagliavi affatto...
No Alice, non ti dirò di quale canzone si tratta che poi va a finire che ti piace e mi chiedi di ascoltarla!

Il buco nero

Da tempo sospetto che in casa ci sia un pericolosissimo e profondo buco nero in cui sparisce tutto ciò che non trovo. Oggi ho perso le federe del nostro letto. Un vecchio detto popolare dice che la casa non ruba ma nasconde, beh la nostra casa nasconde decisamente molto bene perché io non so davvero più dove cercarle!
E mentre continuo a pensare a dove potrei averle messe, mi adatto a dormire con delle federe che non c'entrano davvero nulla con le nostre bellissime lenzuola...
Ma quanto mi danno fastidio queste cose Alice!!!

Il tuo gusto musicale

In previsione della serata x-factor, questa mattina in macchina mentre ti accompagnavamo a scuola papà ed io parlavamo dei nostri cantanti preferiti.
A me e a lui piace decisamente la bella mammina scozzese, Emma, a te invece piace la giovane Camilla.
Mi stupisce Alice sentire che tu affermi il tuo gusto con tanta convinzione e mi piace che tu non ti sia affatto lasciata influenzare da noi e sia rimasta ferma sulla tua decisione ribadendo il fatto che la tua cantante preferita é Camilla!
Io però continuo a preferire Emma... Vediamo un po' se il tuo gusto giovane la spunta sul mio gusto "attempato"...

Che fisico!

Ti guardo mentre già pronta per andare a scuola corri intono al lettone e scappi a destra e sinistra aspettando che anche io e papà siamo pronti. 
Ti osservo e ti scopro incredibilmente magra.
Ti sei improvvisamente alzata Alice.
I leggins di oggi hanno messo in mostra un fisichino più  esile di quello che ricordavo.
Le tue gambe sembrano ancora più lunghe e la maglietta aderente evidenzia un vitino da vespa che farebbe quasi invidia alla Barbie! Non ti montare la testa: ho detto quasi!

mercoledì 5 novembre 2014

"Gomiti" di famiglia

Quando stasera dopo aver rinunciato alle cotolette hai risposto con un "no" alla mia domanda se volevi un po' di formaggio ho capito subito che non stavi bene.
Hai fatto appena in tempo a scendere dalla sedia e a dirci "mi viene da gomitare" e poi hai vomitato i biscottini mangiati a merenda.
Eri spaventata tu e anche io perché entrambe eravamo assolutamente impreparate di fronte a questa reazione assolutamente normale ma per te decisamente inconsueta.
Povera cucciolina! Mi hai guardata e mi hai detto "non voglio gomitare mai più!" soffermandoti bene su quel mai. 
E pensare che quando io ero incinta Alice ho vomitato per tre mesi tutte le mattine...

Ciò che dice il silenzio

Quando non scrivo le cose sono due Alice: o non ho nulla da dire o preferisco tacere.
In questo momento rientro nella seconda fascia.
È un periodo molto difficile questo per me, tante immagini mi perseguitano, tanti pensieri difficili si affacciano quotidianamente nella mia mente e quasi mai rimbalzano via senza lasciare ammaccature con le quali poi devo convivere il resto della giornata.
La fatica che faccio per zigzagare in mezzo a questo percorso a ostacoli e restare a galla è davvero tanta e spesso arrivo in fondo stanca e con nessuna voglia di scrivere.
Ma di cose da dire su di te, su come cresci, su quello che fai... ce ne sarebbero sempre tante.

martedì 4 novembre 2014

Io non ho quatto anni!

Ecco Alice per quanto io ami guardare i giocattoli e per quanto sia difficile trattenermi dal comprarteli, di fronte allo "scettro di Sofia" non ho nessuna tentazione.
Mi domando come faccia quel pezzo di plastica lilla a piacerti così tanto e cosa abbia di così particolare da non riuscire proprio a rinunciarci...
Quando fai la lista dei regali di Natale dopo la bambola di Frozen che canta, non manca mai!
Eppure di scettri in giro per casa c'è ne sono diversi...
Boh sarà forse perché io non ho quattro anni ma giuro che non riesco davvero a capire il fascino di questo oggetto !

Una piccola mammina

In te l'istinto materno è sempre stato una caratteristica forte e innata, fin da quando avevi poco più di un anno ti piaceva giocare a fare la mammina con le tue bambole e se vedevi qualche bambino piccolo cercavi di prenderti cura di lui.
Quindi non avrebbe dovuto stupirmi sapere che tu a scuola sei un po' la mammai a dei più piccoli della classe, invece quando stamattina ti ho accompagnata a scuola vedendo la piccola Giulia (o Federica?) che ti correva incontro felice mi sono meravigliata. 
Non credevo che tu, "la mia piccola" potessi essere un punto di riferimento per quei bambini che si trovano a combattere con la malinconia dei primi mesi di scuola materna.
Brava Alice, mi fa piacere sapere che tu, anche se hai un carattere forte, non fai la prepotente con i più piccoli e che anzi cerchi di rassicurarli, sono proprio contenta!

lunedì 3 novembre 2014

Qui

Da tanto tempo volevo scrivere qualcosa sul posto in cui viviamo Alice ma per quante volte ci abbia provato non ero mai riuscita a trasmettere ciò che avevo dentro, ma stasera credo di esserci andata molto vicina.
Io non sono sempre stata qui, ci sono arrivata ormai adulta dopo essere nata a Bologna e dopo essere cresciuta a sessanta chilometri da qui.
In questo posto ci venivo una volta all'anno, di solito d'estate in compagnia di una mia amica e non avrei mai pensato un giorno di poterci abitare e di poter essere addirittura felice.
Poi qui ci sono capitata a vivere un po' per caso, dopo un anno difficile passato a Rimini e sinceramente non sapevo se avrei mai potuto abituarmi a un paese molto più piccolo rispetto alla città dove ero cresciuta e dove avevo sempre vissuto, qui in un paese di mare che d'inverno diventa incredibilmente vuoto e silenzioso.
All'inizio ero perplessa e diffidente di fronte a questa nuova realtà, ma in pochi mesi questo posto mi ha assolutamente conquistata.
La pace che si gode quando i turisti ripartono non mi intristisce come temevo, ma mi fa apprezzare ancora di più quelli che oggi mi permetto di definire "i miei" luoghi.
Allo stesso tempo la vita che lentamente ricomincia a scorrere e pulsare quando d'estate insieme al sole tornano i turisti, è piacevole e per nulla fastidiosa.
Mi piace stare qui Alice perché questo "nostro" paese si sveglia e si addormenta insieme alle stagioni: d'inverno si spoglia non solo delle foglie degli alberi ma anche di tutto ciò che in primavera insieme alle piante prende vita. È bello vedere come insieme ai germogli appena spuntati aprono gli alberghi, i negozi, gli stabilimenti balneari e le strade cominciano a riempirsi di luci, suoni, colori voci e profumi... e il cuore della nostra città ricomincia a battere più forte.
Da quando vivo qui ho imparato a godere pienamente di questo stile di vita che rispetta i ritmi della natura e che a poco a poco è diventato il mio.
E poi mi piace girare per le strade, soprattutto d'inverno e scoprire che tutti conoscono tutti, e anche io che sono arrivata qui poco più di sei anni fa non mi sento mai sola.
Quando mi raccontavano che in un paese piccolo tutti si conoscono non capivo come fosse possibile, ora invece mi sembra la cosa più normale.
Normale, come è normale avere il cimitero vicino a casa e non fuori dalla città, come era invece dove abitavo prima.
Si Alice perché qui tutto è vicino e la vita si intreccia con la morte e i bambini giocano a calcio nel campetto accanto alla piscina proprio di fronte alla chiesa e al cimitero, e le loro voci si fondono col silenzio e la loro allegria si mescola alla tristezza, sfumando confini di solito molto ben definiti.
E un po come la bella cittadina che è disegnata sul grande tappeto che abbiamo messo davanti al divano: non manca niente e basta fare qualche curva per trovare qualsiasi cosa tu stia cercando e se non sai dov'è puoi sempre chiedere a qualcuno dei suoi abitanti.
Ecco Alice mentre stasera tu insieme a papà con i mattoncini colorati hai costruito la tua città ideale, io seduta sul divano di fronte a voi penso che forse la mia io l'ho trovata proprio qui, nella tranquillità di questi luoghi che mi appartengono e mi posseggono più di quanto avrei mai creduto possibile e più di quanto non abbia mai fatto nessun altro posto. Qui, dove ho vissuto le mie gioie più grandi diventando madre e moglie, (lo so l'ordine più consueto non è proprio questo ma io non amo rispettare certe consuetudini), qui dove ho vissuto anche i dolori e la paura più grande perdendo più volte le vite che avevano iniziato a crescere in me e scoprendo poi di avere il cancro, qui, dove ho avuto la paura di morire e dove ho insperatamente trovato la forza e il coraggio per ricominciare e continuare a vivere, qui dove ho compiuto i miei 40 anni e dove fra pochi giorni ne compirò 44...



Tu sei quella che...

Tu sei quella dai piedini allegri e monelli che di pomeriggio scendono dal letto frettolosi e poi si muovono piano piano giù per le scale per non farsi scoprire.
Tu sei quella che con il dito indice puntato mi guardi minacciosa e mi dici "tanto tu non puoi telefonare a Babbo Natale: non hai il suo numero!" E subito dopo assumi l'espressione furba di chi ne sa sempre una più del diavolo.
Tu sei la bimba che quando assaggia per la prima volta la melagrana dice che è abbastanza buona, "più o meno come una fragola marcia" e poi chiedi di mangiarne ancora.
Tu sei quella che oggi su un telaio fatto apposta per bambini ha provato a "cucire" proprio come faccio io e mentre facevi le tue cuciture artistiche eri molto concentrata e soddisfatta della tua opera prima.
Tu sei quella che non ha mai voluto mangiare la nutella e poi ieri sera ti sei improvvisamente lanciata in un nutella party da paura e per fermarti ho dovuto far sparire il barattolo dalla tua vista.
Tu sei quella che di notte stringendo i pupini fra le mani arrivi accanto al mio letto, mi tocchi delicatamente la spalla e appena ti faccio posto, ti infili sotto le coperte, ti accucci al mio fianco e subito dormi.
Tu sei quella che non sta mai zitta, nemmeno mentre mangia e io mi arrabbio, mi arrabbio, mi arrabbio... perché finisci sempre per mangiare carne fredda e stopposa, perché i maccheroni si incollano al piatto e perché alla fine non hai nemmeno più fame.
Tu sei quella che dopo che mi fa arrabbiare arriva da me con la faccia triste, il barattolo delle coccole in una mano e un cioccolatino nell'altra... e io non riesco a resisterti...