venerdì 31 luglio 2015

Cose che ricorderò di questa estate

Ricorderò questa estate che precede il tuo quinto compleanno per il caldo torrido che ci ha costrette a una sosta forzata da qualsiasi attività all'aperto. E poi la ricorderò per la quantità innumerevole di bagni non solo di sole e di sabbia ma anche di mare, che mi sono ritrovata inaspettatamente a fare tutti i giorni, più volte al giorno.
E la ricorderò per la stanchezza di papà che ogni giorno mentre noi ci godiamo l'estate, sta chiuso in un ufficio a lavorare, esce la mattina presto e quando va bene torna a casa all'ora di cena. Non si lamenta mai ma io lo conosco e vedo che mai come quest'anno arriva al fine settimana sempre più stanco. Ogni giorno accumula nei suoi occhi un po' più di stanchezza e mentre il nostro sguardo si illumina con la pelle leggermente abbronzata, il suo sguardo ogni sera é un po' più spento e affaticato.
Poi nel fine settimana se non ci sono troppe cose da fare tenta di riposarsi e di ricaricarsi con una nuova energia per iniziare un'altra settimana di lavoro.
Io cerco di raccontargli le nostre giornate, i tuoi progressi, i pettegolezzi della spiaggia anche se vorrei che fosse con noi e potesse anche lui rilassarsi o stancarsi su una spiaggia invece che in un ufficio e cerco di essere paziente quando torna a casa e di non assillarlo troppo con preoccupazioni, domande, pensieri, arrabbiature... Ma la sua stanchezza resta, fra le cose che ricorderò di questa estate.

Non c'è due senza tre

A tavola mentre aspettiamo la pizza papà ed io ci regaliamo una birra ghiacciata e come ogni volta scatta il brindisi al quale stasera partecipi anche tu ovviamente con l'acqua fresca. Cin cin prima con papà, poi con me ed infine tutti insieme: ecco un meraviglioso brindisi di famiglia!
Credo che questi brindisi a tre mani possano entrare a far parte della nostra routine!
E allora cin, cin, cin perché non c'è due senza tre!

Quarant'anni dopo

Dovevi arrivare tu per farmi riscoprire quanto può essere divertente un bagno al mare quando il mare è mosso, dovevi arrivare tu perché io facessi in un solo mese più bagni di quelli che ho fatto negli ultimi quattro anni, dovevi arrivare tu per trascinarmi e convincermi a farmi fare cose che facevo quando avevo la tua età Alice.
Quarant'anni dopo mi ritrovo così, con molti chili in più e con te al mio fianco a saltare in mezzo alla schiuma bianca delle onde che mi travolge e mi abbraccia e che porta via il suono felice delle nostre risate.
Insieme abbracciate in mezzo all'acqua oggi io sono ritornata bambina e mentre ti dicevo che era ora di uscire dal mare speravo che tu mi chiedessi di restare ancora un pochino...



giovedì 30 luglio 2015

Momenti di noi

Lo avevamo programmato e deciso già da ieri: oggi avremmo pranzato insieme al ristorante da sole, tu ed io. Siamo state in spiaggia e quando siamo venute via invece di dirigerci a casa siamo andate da Alice. Sapevamo già cosa ordinare e non abbiamo perso tempo a consultare il menù, siamo andate dirette sui nostri tagliolini al sugo di pesce. Ci siamo sedute vicine e proprio come due amiche abbiamo pranzato chiacchierando. L'unica differenza è che forse con un'amica avrei pasteggiato con una birra ghiacciata mentre con te mi sono accontentata di una bottiglia di acqua fresca ma per il resto era tutto perfetto. Niente cellulari in mano io, niente colori tu. Solo tu, io e la nostra voglia di essere lì insieme a mangiare entrambe gli stessi tagliolini. 
Da sola li hai arrotolati sulla forchetta senza nemmeno chiedermi aiuto e senza sporcarti.
Dopo il primo abbiamo condiviso un sorbetto ai frutti di bosco, ovviamente scelto da te, ma devo dire che era ottimo. Poi, finito il pranzo siamo salite in bicicletta e siamo corse a casa per riposarci un po' prima di tornare in spiaggia per il secondo "round".
sai una cosa Aloce? Amo questi indimenticabili momenti di noi!

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Le lenzuola giuste

Convinta ormai di conoscerti alla perfezione e di sapere alla perfezione i tuoi gusti e le tue preferenze, mi ero già organizzato per andare a comprarti le lenzuola di Elsa che oggi a andavano in vendita ad un prezzo speciale in un centro commerciale dove non vado quasi mai. Poi tu hai guardato la pubblicità di un altro negozio e guardando delle altre lenzuola che io avevo già scartato mi hai detto convinta "io voglio queste!".
Allora ti ho fatto notare che quelle avevano stampati sopra anche Anna e Olaf ma tu mi hai confermato è motivato la tua scelta x me inaspettata. Voglio quelle perché sono di "Frozen due".
Solo tu sei addirittura riuscita ad individuare l'anno del cartone animato guardando una miniatura di una foto e studiando il vestito di Elsa...
E comunque se non fosse stato per questa conversazione ore so che io ti avrei comprato le lenzuola sbagliate...

Tu piccola mamma

Giocare a "mamma e figlia" con te e ricoprire inaspettatamente il ruolo della figlia è un gioco di ruolo che ha risvolti estremente interessanti. Ti guardo, ti ascolto e mi rivedo nelle tue risposte, nei tuoi atteggiamenti e anche nel tono con cui mi dici le cose.
Abbiamo iniziato così oggi la nostra giornata: io che con la vocina dolce ti chiamavo mamma e ti facevo le stesse richieste che tu fai a me e tu che in maniera molto affettuosa mi dicevi le stesse cose che io dico a te ogni giorno.
È stato un modo come un altro di scoprire giocando come tu mi vedi e come io vedo te.
Certo che ritrovarmi a chiamarti mamma è stato decisamente inusuale!

mercoledì 29 luglio 2015

Baby dance senza dance...

Il mercoledì sera l'appuntamento fisso è "da Piero" a ballare la baby dance con la "Monti". A dire la verità solo il primo mercoledì avete ballato perché ultimamente vi limitate a fare i primi due balli e poi vi dileguate sugli scivoli. Quando stasera ti ho chiesto perché non ballavi mi hai risposto che non potevi ballare "le canzoni troppo lunghe". Sinceramente la tua spiegazione non mi ha convinta ma ho preferito non indagare.
Poi dopo poco più di un'ora mi hai chiesto di tornare a caSa e dopo avermi detto che eri stanca mi hai detto: "ma non si vede quando sono stanca che non parlo più?".
Effettivamente sì Alcie, solo quando sei molto stanca e quando dormi stai zitta perché per il resto bisogna prendere l'appuntamento per riuscire a dire due parole...

Il giorno della verita

Mentre ti sistemo  sul seggiolino della bicicletta tu mi guardi con quell'espressione che ormai so riconoscere. 
Siamo alla stessa altezza ci guardiamo occhi negli occhi. 
Mi accarezzi e poi mi sorridi con un leggero imbarazzo.
Non vorrei domandare nulla ma ho imparato che con te far finta di niente crea solo problemi così ti chiedo cosa c'è. Tu stai per rispondermi col tuo solito "niente" al quale non crede nessuno ma poi esiti un attimo e riveli le tue perplessità. 
"La tua faccia é dura..."
Gli occhi mi si riempiono di lacrime... Le tue parole sono una pugnalata allo stomaco: tu non ricordi la mia faccia "prima", conosci solo questa.
Vorrei dirti tante cose ma ho un nodo in gola e non riesco a parlare. Così ti accarezzo e ti sorrido. Tu insisti: "vedi mamma proprio qui!" e allunghi la manina passando le dita sulla mia cicatrice. Io faccio fatica a sentire le tue dita sulla mia pelle, in quel punto la sensibilità è limitata, è come se mi accarezzassi attraverso uno strato di gomma appoggiato sulla pelle. Con calma ti spiego che mi hanno tolto una pallina, come un "brufolino" e mentre aspetto che papà arrivi a interrompere questa difficile conversazione, mi sento ridicola da sola a chiamare "brufolino" un tumore maligno... 
Tu sembri convinta e poi con ingenuità mi chiedi ancora; "ma anche io un giorno avrò la faccia dura?". Ti rispondo un "no" secco perché la sola idea che a te possa succedere ciò che è successo a me é inaccettabile.
Poi sento i passi di papà e ti dico di continuare a fare a lui queste domande col pretesto che io devo cominciare a pedalare.
Allora tu gli chiedi la stessa cosa "perché la mamma ha la faccia dura?".
Non ho il coraggio di girarmi a guardarlo negli occhi mentre pensando di essere convincente ti risponde "perché sotto c'è l'osso".
E tu allora seccata dalla risposta insoddisfacente gli dici un eloquente " ma nooo, non è l'osso!".
La sai una cosa Alice, ancora una volta hai ragione tu, non é l'osso e hai ragione anche quando dici che la mia faccia è dura ma come si può raccontare a una figlia che la sua mamma é stata operata di un cancro?
Come farò un giorno a raccontarti senza spaventarti m quello che è successo, come farò a spiegarti il perché dei miei controlli senza trasmetterti la mia ansia?
Oggi già non ti convince sentirti rispondere che la mia faccia è dura perché sotto ci sono le ossa, ma ancora ti accontenti di sentirti dire che mi hanno tolto un brufolino, ma arriverà presto il giorno della verità e io non so da dove cominciare...

Una giornata indimenticabile!

Una splendida giornata dove la piacevole sensazione del sole sulla pelle, ancora mi accarezza mentre torniamo a casa dal mare in bicicletta. Pedalo e col vento fra i capelli e mi godo il fresco di questa serata di fine luglio. 
Tu ovviamente chiacchieri e mentre io cerco di seguirti nei tuoi giri mentali, ripenso alle belle ore che abbiamo trascorso insieme e vorrei aver condiviso questi magici momenti anche con papà.
Cerco di raccontargli tutto, descrivendogli ogni cosa nei minimi particolari , ma so che purtroppo ci sono sensazioni che non riuscirò a trasmettergli...
Le tue risate felici che riecheggiano nelle mie orecchie insieme al rumore delle onde che si infrangono sulla riva. 
L'odore della salsedine che si mischia col profumo della crema solare
La tua faccia rilassata e leggermente arrossata dal sole mentre ti asciugo dopo aver fatto la doccia.
La gioia che raccontano i tuoi occhi quando trovi una mini conchiglia per la mia collezione.
La tua voce trasportata dal vento mentre corri sullo scivolo con i tuoi amici...
... e molti altri dettagli che hanno reso indimenticabile questa giornata.




È bello vederti così.

E poi in spiaggia dopo un bagno rigenerante ti metti a giocare con Leo e quando arriva Sara, la tu nuova amichetta grande, glielo presenti così: "Lui è Leo un mio amico. Prima era il mio moroso ma ora non più, siamo  solo amici" e io vedo la faccia del vicino di ombrellone che ti guarda stupito per le tue parole e poi mi guarda e si mette a ridere, mentre tu seduta all'ombra continui a giocare con Leo e Sara.
E così fra giochi con i castelli, corse sugli scivoli, tuffi dal pedalò ancorato a riva, e tante tante risate, è trascorsa una bellissima mattinata che porterò nel cuore fra i ricordi più belli di questa estate, con la colonna sonora delle vostre risate felici.
È bello vederti così!

I tuoi capelli.

Si sono fatti attendere ma poi sono apparsi e lentamente sono cresciuti. Castani, o "castagni" come dicevi tu quando eri più piccola, anche se la nonna Alba che si era convinta che sarebbero stati biondi e non me lo ha mai perdonato. Un po' alla volta mentre tu crescevi alla conquista del mondo, sono diventati sempre più lunghi e i ricci che ti incorniciavano il viso paffuto si sono trasformati in morbidi boccoli che ora si appoggiano sulle tue spalle e quando corri si allungano come molle. All'inizio pensavo che ti avrei fatto la frangia ma dopo due spuntatine al ciuffo ho rinunciato all'idea convincendomi che i capelli tutti pari sarebbero stati meglio e ho smesso di accorciare anche i capelli sulla fronte e li ho lasciati crescere liberamente. Solo questa primavera abbiamo fatto "il primo vero taglio" e mentre il bravo Yuri pettinava e accorciava (di poco) io col cuore in gola guardavo con un po' di tristezza i tuoi bei ricciolini appoggiarsi al pavimento. 
No Alice, non ti preoccupare, non ti abbiamo fatto i capelli corti, sono rimasti lunghi e... Bellissimi. Sì, bellissimi, lo dico anche io che di solito non dlogio le tue qualità e lascio che lo facciano gli altri. 
E lo fanno. Ti guardano i capelli in spiaggia i vicini di ombrellone, alcuni me lo dicono, altri sentono che lo sussurrano all'amica. Guardano la cura con cui li pettiniamo ogni volta dopo il bagno e la pazienza con cui tu aspetti che io abbia finito: ti siedi siedi sul lettino davanti a me e senza protestare mi lasci mettere il balsamo spray che ci ha regalato la tua amica Viola e poi aspetti che io abbia sbrogliato tutti i nodi che a volte inevitabilmente si formano.
E quando abbiamo finito ecco che corri subito sui giochi con i tuoi amici, con i tuoi splendidi capelli liberi di asciugarsi all'aria. 

Una bella sorpresa!

Quando dopo il bagno al mare sei corsa felice sotto la doccia ad aspettarmi, incitandomi ad aprire l'acqua ho visto in te quella serenità che aspettavo da tempo. Altre volte il tuo approccio con "la doccia che viene dall'alto" era stato apparentemente tranquillo ma continuavi ad avere una sorta di timore che non riuscivi proprio a contenere e ogni volta che l'acqua ti colpiva sulla testa e sulla faccia ecco arrivare i pianti. Ma oggi no. Oggi eri tranquilla e ti sei divertita a farti togliere il sale dai capelli e io non ho dovuto fare in fretta.
E ancora una volta la tua conquista è arrivata all'improvviso, proprio sotto i miei occhi e senza che io me ne rendessi conto. E ancora una volta mi hai fatto una bella sorpresa Alice!
E per ringraziarti di questo inaspettato regalo ti ho arrotolata nel tuo bell'asciugamano di Elsa e ti ho portata in braccio fino a sotto l'ombrellone, mentre tu ti crogiolavi al sole e sorridendo mi sussurravi: "mi piace che mi porti così"...
(Sai una cosa Alice, me lo hai appena fatto ricordare tu, non me lo ricordavo ma anche a me piaceva tanto che mi portassero in braccio fuori dall'acqua perché detestavo sporcarmi i piedi).

martedì 28 luglio 2015

Fascino latino

Suona la chitarra e questo basta a renderlo affascinante...
"Certo forse è un po' grande per me" mi hai detto con esitazione mentre ci  allontanavamo da casa sua "però non sappiamo il suo nome é questo il vero problema!" Le ultime parole pronunciate con rammarico entrando a casa nostra.
Devo dire che dopo la bellezza classica in perfetto stile principe azzurro con i capelli corti biondi che avevano i tuoi "amori" precedenti e dopo l'attrazione istintiva verso chi ha una certa somiglianza con papà,  non mi aspettavo che tu ti incantassi a guardare un ragazzo con i capelli lunghi scuri e un fascino decisamente più latino.
Avevi addirittura perso le parole... E non l'hai nemmeno sentito suonare la chitarra...

Somme e sottrazioni...

Approfittando di un prestito che incredibilmente tu hai fatto a me, ti sto insegnando a fare le sottrazioni. Ogni giorno ti restituisco qualche moneta e insieme contiamo  sulle dita quanti soldini ti devo ancora restituire per arrivare ai dieci euro che l'altro giorno tu mi hai reostato per andare insieme al mare evitando la fastidiosa è scomoda sosta al bancomat.
Prima erano dieci, meno tre sono diventati sette, poi sei, poi quattro e ora ne sono rimasti due... E tu di sicuro hai un registratore di cassa in mente perché mica ti dimentichi o ti sbagli, sai perfettamente a quanto ammonta il mio debito con te...
Nel frattempo hai venduto a cinque euro l'uno i primi tre braccialetti fatti da te e hai "incassato" ben quindici euro che hai prontamente archiviato nel tuo salvadanaio in attesa di andare a comprare un amichetto per Lilly, il coniglietto dagli occhi grandi e dal pelo multicolor che ti ha regalato l'altra sera Arianna e col quale a quanto pare non puoi più fare a meno di giocare.
Speriamo solo che tu da grande non voglia fare la ragioniera...

Strani sport...

TU "A me piacciono solo gli sport da femmina. Come il calcio-femmina ad esempio, o la danza, o la danza gioco, oppure la principessa".
IO "La principessa? E che sport sarebbe Alice?".
TU "È uno sport che dura un giorno!".
Non capisco, ma mi adeguo a questa strana logica pensando che forse in Peppino fare la principessa é uno sport che dura un giorno...

Cose di oggi

Oggi al mare hai imparato che lo scivolo che è sul pedalò che è "ormeggiato"in riva al mare non solo non è spaventosamente pericoloso ma addirittura può essere molto divertente e lo è ancora di più se quando ti tuffi ti togli i braccioli... Poi hai imparato che si può sopravvivere ad un taglietto anche se sanguina e hai imparato che non tutti sono bravi come la mamma che ha solo disinfettanti che non bruciano, ma anche a quel piccolo dolore si può sopravvivere. E ancora hai imparato che anche al mare si può fare la doccia che scende dall'alto e non è così drammatico. E infine hai imparato che si può giocare anche con quelle bambine che sono un po' più grandi di te e che non conosci, basta soltanto fare amicizia e magari un pacchetto di patatine condivise fra tutte sotto l'ombrellone può essere un buon modo per iniziare a socializzare...
E io ho imparato che a te non piace iniziare a fare cose nuove se c'è troppa gente intorno a guardarti: quando provi cose nuove non ami il pubblico ma poi diventi una star... Poi ho imparato a non spaventarmi se tiri fuori la mano dall'acqua urlando come se ti avesse punto una medusa gigante e ho imparato a gestire gli sguardi e la preoccupazione della gente che si avvicinava attratta dalle tue urla e convinta che davvero in mare ci fossero enormi meduse. E ho imparato che con te bisogna sempre insistere e spronarti a fare le cose la prima volta perché poi non smetteresti più di farle.

lunedì 27 luglio 2015

Il fascino del passato

Svuotare il telefono dalle vecchie foto ha il suo fascino e mentre gli occhi umidi scivolano su quegli scatti ti ritrovi all'improvviso a fare un meraviglioso e stupefacente viaggio nel passato, un tuffo nei ricordi che ti regala attimi di pura emozione. E quando ti imbatti in qualche video e senti quella vocina dolce che avevi già dimenticato che con insistenza chiede "e quetto?" o "pecché cado?", ti ritrovi  sorridere mentre abbracci quella stessa bimba solo che ora ha un fisico meno rotondo e più affusolato, ma la simpatia e la risata sono rimaste le stesse...
E siccome questo viaggio indietro nel tempo evidentemente è piaciuto anche a te Alice, ti prometto che lo rifaremo ancora anche senza abbinarlo a questo necessario lavoro di svuotamento memoria del telefono.,,

La dottoressa è qui!

Impossibile non scoppiare a ridere quando alla domanda "cosa fai ad Alice per la tosse?" rispondi seria tu che vieni in soccorso al mio vuoto di memoria con un sicuro ""sediflù", pronunciato con il tono di chi sa quello che dice e con quella consapevolezza che ti dà solo una certa esperienza...
E tutti noi che abbiamo assistito a quella scena siamo scoppiati a ridere per la tua prontezza ed efficienza, proprio come una vera dottoressa!


Spiegazioni che non mi piacciono...

Quando oggi al mare mi hai detto che non volevi fare il bagno inizialmente ho accettato la tua risposta, ma poi la mia voglia di sguazzare un po' con te è stata superiore. Tutto il resto è ho insistito un po' e tu allora mi hai guardata con una facci stupita e poco convinta e mi hai detto: "ma tu mamma non puoi fare il bagno! Il telefono dove lo metti?". Allora io ti ho spiegato che lo avrei semplicemente lasciato alla vicina di ombrellone e tu a quel punto ti sei illuminata come se una luce avesse acceso la tua faccia e mi hai detto: "quindi vieni con me? Nell'acqua alta?". 
Solo in quel momento ho capito che la ragione per cui tu non vuoi fare il bagno non è a reale mancanza di voglia, ma è perché non ti basta che io stia sulla riva a guardarti, tu mi vuoi in acqua con te... E quando ti sento spiegare ai tuoi amichetti che non vuoi fare il bagno temo di aver compreso che è solo il tuo modo di autoconvincerti che non ti va di fare il bagno così da non rimanere con un desiderio non esaudito... In fondo se non ti va di fare un tuffo, andare via dal mare senza averlo fatto é indolore...
Mi dispiace davvero tanto Alice se é così...
Oggi abbiamo fatto un bel bagno insieme, forse un po' troppo breve ma divertente e tu hai giocato a fare la siren e io il polipo mentre Leo che era in acqua con noi veniva a salvarti.
Io ti ho promesso che ne faremo altri e ti assicuro che mi mi impegnerò Alice, però anche tu prova a capire che la mamma non ha sempre voglia di fare le cose che tu hai voglia di fare e che puoi tranquillamente fare in compagnia dei tuoi amici e amiche... Senza per questo togliere nulla al nostro rapporto...
Ora però svegliati così andiamo al mare a fare un tuffo insieme!

Le mele? Ovviamente Pink... Elementare Watson!

Che tu sia una bimba salutista e che mangi molto meglio di tua madre sarebbe evidente a chiunque si soffermasse a guardarci a tavola per più di tre secondi...
Tu "non sei da dolce" io sono puro glucosio... 
Tu mangi la frutta, io mangio lo zucchero e le fragole senza zucchero non le concepisco...
La cosa che continua a stupirmi è che tu resisti a tutte le mie tentazioni, come quando a merenda ti chiedo cosa vuoi mangiare e già sento l'acquolina pensando a panini con Nutella, brioche, gelati...e tu mi dici: "una mela!" e il bello è che poi vuoi davvero la mela... 
In vacanza in albergo l'unica mela che sono riuscita a trovarti alle sei di pomeriggio era verdissima, mi faceva venire la pelle d'oca solo a guardarla. Il cameriere me l'ha regalata secondo me anche lui sconvolto dalla mia richiesta e dall'idea che una bambina non preferisse invece qualche schifezza immonda. 
Tu l'hai divorata, lasciandone solo un piccolo pezzo di torsolo...
Ieri ovviamente al supermercato ho fatto scorta di mele per la settimana e tu hai voluto le Pink lady, come quelle che mangia papà (da qualcuno il tuo mangiar mele lo dovevi pur aver ereditato...). 
Che stupida a non averci pensato prima ma solo ora mentre parlavo con un'amica di vecchia data: vista la tua passione per il rosa a casa nostra le mele non potevano che essere Pink...


Puliti dentro e fuori

"Finché bevevo ho sentito un BLOCCO di cacca che stava uscendo..."
E con questa immagine che tu Alice mi hai abilmente descritto e che di poetico e di principesco non ha davvero nulla, si è concluso il mio pranzo di oggi...
Dopo una splendida mattina trascorsa al mare, finalmente con un clima vivibile e un bagno rigenerante in un acqua con una temperatura ideale e dopo un pranzo con un menù ovviamente scelto da te, ci prepariamo a un pomeriggio puliti dentro e fuori...

Le tue foto non si toccano!

Quando all'improvviso il mio IPhone mentre sto cercando di immortalare un attimo di vita di mia figlia mi avverte con un messaggio che non ammette repliche che "non hai più spazio disponibile", ecco che magicamente mi torna in mente quel numero "seimilaequalcosa" che appariva sopra all'ultima foto che avevo scattato e che io naturalmente avevo visto e subito ignorato.
Intanto mi sono persa l'attimo... E già questo basterebbe a farmi venire il nervoso, ma ora soprattutto devo fare spazio... 
Allora Alice mentre tu continui a dividere la mela col tuo ex fidanzato e nuovo amico Leo, io mi applico e riesco a cancellare qualche vecchio scatto di mie creazioni di cucito o culinario, ovviamente di tuo non ho cancellato nessuna foto, nemmeno quella della tua prima vescica nel mignolo del piede... (E se un giorno poi mi va di rivederla?). Poi visti gli scarsi risultati ottenuti e l'inutilità del mio lavoro (devo cucire e cucire di più e fotografare meno le mie opere e anche te...) ho eliminato qualche inutile app. Più tardi mi concentrerò sulla pulizia della mail. 
No, le tue foto Alice non si toccano!

Su di noi...

"Su di noi nemmeno una nuvola
Su di noi l'amore è una favola"...
Sulle note di questa canzone di Pupo è iniziata la nostra settimana.
E mentre io ovviamente cambio il testo in qualcosa "che suona" e cerco  di convincere sia te che papà che la mia licenza poetica è assolutamente meravigliosa e ha un suo perché, voi, entrambi, vi mettete contemporaneamente le mani nei capelli e scuotete la testa con un gesto di diniego che non ha bisogno di interpretazioni...
"Su di noi l'amore è una nuvola
Su di noi tu sei la mia favola"...
Ma ti rendi conto che visione meravigliosa dell'amore che proprio come una nuvola è evanescente, vola, si plasma, è morbido e soffice e ti abbraccia? Secondo me Enzo Ghinassi in arte Pupo non aveva pensato a questa versione, se no sicuramente avrebbe modificato il testo... 
E poi "tu sei la mia favola"... Che tocco di classe, dovevo scriverglielo io il testo!

domenica 26 luglio 2015

Fermare il tempo...

Ho finito questa giornata con nel cuore tanta malinconia e la scomoda sensazione che probabilmente sto vivendo gli anni migliori della mia e della nostra vita e con la certezza che stanno scappando via così velocemente che nonostante io cerchi di vivere pienamente ogni attimo, sento che tanti fondamentali dettagli mi stanno sfuggendo.
Stasera su questo divano non è il caldo a darmi fastidio Alice, ma l'impossibilità di fermare il tempo a questi anni di te, di me e di noi.

Pennellate in gita - "Come un chicco d'uva"

Siamo partiti con calma, sabato mattina, dopo una colazione cesenate decisamente molto meno ricca di come l'avevano immaginata ma si sa, non tutte le ciambelle riescono col buco... Poi abbiamo fatto una sosta a Bagno di Rimagna dove abbiamo assaporato il fascino del bosco e del sentiero degli gnomi che ha ovviamente catturato la tua attenzione e anche la mia... Qui abbiamo goduto di un brevissimo e piacevole temporale che ha finalmente inumidito la mia pelle accaldata dal clima torrido che ci ha tormentato nei giorni scorsi. Siamo ripartiti alla volta di Roma dove appena arrivati in albergo abbiamo fatto tante belle "piscinate" che a te piacciono molto e a me ricordano tanto quando la bambina a tuffarsi senza sosta ero io... In serata ci siamo ritagliati un saluto "toccata e fuga" con degli amici e poi un bel concerto sotto il cielo stellato e purtroppo troppo spesso disturbato dai voli aerei, ma questa é un'altra storia.  Così si è concluso il nostro sabato romano, senza abbacchio e gnocchi ma con tante belle cose da ricordare...
La nostra domenica mattina é iniziata con una buona colazione, e con altre "piscinate". Un pranzo in uno dei nostri locali preferiti, nei quali ci piace fare sempre una tappa fissa ogni volta che veniamo a Roma, è stato il nostro saluto a una città che non siamo abituati a vedere in piena estate ma che in ogni stagione ha il suo fascino...
E come sempre arrivati in fondo alla nostra " mini vacanza" mi accorgo che anche questa volta siamo riusciti a riempire il tempo come un chicco d'uva, senza farci mancare niente, senza perdere un attimo e senza dimenticarci di divertirci e di rilassarci.
Ora si torna a casa famiglia... Alla prossima vacanza...

Pennellate in gita - Gusto dà sempre gusto

Una bella mattina passata in piscina fra impeccabili nuotate (ovviamente di papà), improbabili brividi di freddo (ovviamente miei)  e salti dalle spalle di papà (ovviamente tuoi) è stata il nostro modo di iniziare questa mattinata romana che avrei voluto vivesse il miracolo della "moltiplicazione" e trasformasse la nostra gita in vacanza. Ma siccome le cose belle e fortunatamente anche le brutte, finiscono, abbiamo dovuto abbandonare le foche acque e metterci in viaggio. Prima di partire però ci siamo concessi un pranzo in un posto che ci piace sempre molto: perché mangiare da Gusto, dà gusto... E buon rientro a casa famiglia...

sabato 25 luglio 2015

Pennellate in gita - Serata romana

Un apericena all'auditorium parco della musica con degli amici, tu che scorrazzi fra i tavoli insieme alla tua amica "di vecchia data Arianna", felice per il nuovo coniglietto subito battezzato Lilli, un concerto che sinceramente non é stato come mi aspettavo ma che mi ha dato comunque delle soddisfazioni, il clima che fortunatamente mi  ha lasciato respirare.
Ecco qualche pennellata della nostra serata romana.
Una gita breve ma intensa e sicuramente piacevole.

Pennellate in gita - Perle di Peppino

Mentre siamo in gita a Roma mi racconti qualche altra pillola dell'Isola di Peppino nella quale giuro di aver vissuto pin di arrivare qui.
Scopro così che in Peppino le stagioni sono cinque e non quattro come da noi è la quinta si chiama "fogliese" ed è una stagione tiepida che arriva giusto dopo la primavera è prima dell'estate ed è lunga tre mesi.
In serata mi racconti anche che la pianta signorita si chiama così perché in Peppinese Signorita vuol dire colorata, come i suoi fiori e poi mi dici che il suo stelo pieno di spine può essere pericoloso.
E mentre ti ascolto io penso che  adoro i tuoi racconti su Peppino.

Pennellate in gita - Piccolo mondo del buonumore

A bordo piscina fra un tuffo e uno schiamazzo guardo i tuoi piedi e mi sembrano improvvisamente ancora più grandi e poi mi fisso su quel dettaglio che ti accomuna a papà e che vi rendono inequivocabilmente uniti dallo stesso DNA.
Il dito accanto all'alluce finisce con una splendida pallina sopra che io adoro toccare e che proprio per questo ho definito "il piccolo mondo del buonumore" perché mi basta toccarlo per cominciare a sorridere.
E pensare che papà sosteneva che avevi ereditato da me i piedi, io invece lo avevo sempre detto che i tuoi piedi erano molto diversi dai miei, e infatti non mi sbagliavo!

venerdì 24 luglio 2015

L'ape freddolosa

Un'ape bastarda che si è intrufolata sotto il cuscino della tua bicicletta e che se non fosse stato per il tuo provvidenziale sospetto derivato dal suo "bzzz" e il mio scatto fulmineo dopo aver sentito anche io il "bzzz", avrebbe finito sicuramente per pungerti la spalla, mi ha fatto sentire una brava mamma.
Perché? Perché io ho il terrore delle api Alice, ancora ricordo il dolore che provocavano i due becchi che ho ricevuto nella mia vita, ma quando ho capito che cosa poteva essere quel rumore, sono stata davvero brava a gestire l'emergenza. Sono incredibilmente riuscita a mantenere la calma e fingendo che si trattasse di una banale vibrazione della bicicletta ti ho sollevata velocemente e con fermezza dal seggiolino, senza mai smettere di sorriderti, e solo dopo averla vista volare via ti ho rivelato il mistero sul "bzzz" che fortunatamente aveva attirato la mia è la tua curiosità...
Ecco ape bastarda: vai a intrufolarti altrove che fa caldo e non mi sembra necessario mettersi proprio sotto il seggiolino della mia "pupola"!

Mi piace!

Devi sapere Alice che mi piace davvero tanto quando papà sfida la sua innata reticenza a chiedermi di preparargli qualcosa da mangiare e "osa" fare richieste. Come prima quando in un messaggio ha azzardato la richiesta di qualcosa di dolce per cena. 
Che dici lo accontentiamo il tuo bravo papà che stanotte è tornato distrutto da una pesante giornata di lavoro in uno dei giorni più caldi di tutto l'anno?
Io dico di sì, anche se non riusciremo a fare niente di elaborato ma almeno appagheremo un po' il suo palato goloso.

Menù bambino "adiós"

Quando oggi al ristò mi hanno comunicato che da domani tu scegliendo il menù bambino non potrai più mangiare i tortellini o i passatelli in brodo, ho capito subito come finirà la cosa... 
Già so che da domani tu mangerai la dose da adulto di uno dei tuoi due piatti preferiti senza però dover rinunciare al gadget in abbinamento col menù bambino che sono certa toccherà a me...
Certo lo so che in fondo non mi farebbe male mangiare una quantità minore di cibo... Vorrà dire che mi abituerò all'idea di avere io il piatto rosa piccolo e tu quello grande bianco... 
Oppure tu Alice rinuncerai a uno  di quegli stupidi giochini e mangeremo entrambe il menù adulto...

A ognuno il suo Riccardo

Tutti quanti amano almeno un Riccardo.
Io ne ho "amati" svariati prima di fermarmi sul "mio" Riccardo.
Ho iniziato col piccolo Ricky che è stato il primo bambino che ho "badato"nella mia vita, quando il stessa ero ancora una bambina. Poi è arrivato Riccardo Cocciante che ha fatto da colonna sonora alla mia adolescenza, sostituito da più grande da Ricky Martin, non tanto per l'aspetto fisico quanto per la parlata spagnola.
In mezzo una folle passione per Ricky Tognazzi che ho anche incontrato un ultimo dell'anno montagna quando già il mio cuore aveva trovato il suo Riccardo.
Tu però ad amare i Riccardi hai iniziato prima di me.
Subito c'è stato ovviamente tuo Padre, poi una brevissima passione per un Riccardo conosciuto al mare un'estate, poi una forte amicizia con Riccardo un tuo compagno di scuola, il primo che hai conosciuto il primo giorno di scuola.
Ora però nella tua vita c'è un nuovo Riccardo.
Un Riccardo decisamente grande per te, un Riccardo adulto.
Un Riccardo che lavora con papà e che come lui ha i capelli sale e pepe. Un Riccardo che forse ti ha affascinato non solo per i modi gentili ma anche per la divisa che indossa, visto che fa parte della security.
Un Riccardo che ti ha saputa conquistare abbattendo l'istintivo muro della diffidenza che tu di solito hai e che è riuscito facilmente a farti mantenere la promessa di ballare e cantare per lui...
E quando ieri ti ho sentita dire a papà di salutarti Riccardo, dopo che già gli avevi detto che volevi fare un portachiavi di perle colorate per lui, ho capito che forse questo Riccardo ha fatto breccia nel tuo cuore di bimba e se avevo dei dubbi sono svaniti quando più tardi mi hai guardata con una faccetta strana e mi hai chiesto: "secondo te è bello Riccardo? Secondo me molto...".
Come darti torto Alice, io al fascino di un Riccardo brizzolato non ho saputo resistere...
 

giovedì 23 luglio 2015

Ma quanto sei grande?

E poi ti capita di guardare un video di febbraio di tua figlia che canta Malika Ayane in macchina davanti alla scuola e ti accorgi che era molto più piccola non soltanto nell'aspetto ma anche nel modo di parlare. La osservi attentamente e ti sembra incredibilmente piccola. Poi ti giri e la guardi che si sta addormentando accanto a te nel lettone, approfittando dell'assenza di papà, e ti rendi conto che non è più la bimba paffutella che pronuncia la "R" come una cinesina, ma ormai è diventata una ragazzina...

Conchiglie e bastoncini

Vivendo in un posto di mare è piuttosto scontato che la tua collezione di conchiglie aumenti a dismisura e ogni giorno si arricchisca di esemplari nuovi ma sempre uguali, dei quali tu a quanto pare non puoi assolutissimamente fare a meno. 
Così io mi ritrovo con cozze in mezzo al giardino, lumachino di mare sul davanzale della finestra, vongole in terrazza, ostriche in mezzo ai  tuoi giochi e ieri ho scoperto due conchiglie rosa anche nel mio cassetto della biancheria...
Ecco, considerando che l'altra tua assurda collezione è quella dei bastoncini per mangiare il sushi, mi aspetto a breve di trovarne qualcuno nel mio comodino... Potrei sempre usarlo come segnalibro...

Mi piace l'ananas!

E poi capita dopo mesi che tu inspiegabilmente una sera mentre siamo a cena fuori da sole tu ed io, decida che puoi assaggiare l'ananas alla quale hai detto di no per anni. E quando finalmente la metti in bocca capisci che è buona e scopri che ti piace tanto al punto da chiedere a papà di comprarne una la prossima volta che andiamo a fare la spesa...
Se soltanto tu evitassi di dire "no" senza nemmeno assaggiare le cose...

Tu sei: volubile!

Alle soglie dei tuoi cinque anni posso definirti una persona volubile. Anche in questo sei molto femminile visto che dicono che questa sia una caratteristica tipica del "gentil sesso".
Ti svegli e vuoi andare al mare. Io mi preparo, mi carico di tutto ciò che serve, scendo a prendere la bici e faticosamente pedalo fino alla spiaggia. Arrivo e vede l'ombrellone come un miraggio, un'oasi in un inferno di calore. Tu arrivi e vuoi che ti vada a prendere i giochi che sono dall'altra parte della spiaggia. Mi trascino sotto il sole cocente e dopo aver bevuto anche un caffè, ti porto la busta con i secchielli e le palette, poi finalmente conquisto un lettino e qualche centimetro di ombra.
Dopo nemmeno mezz'ora quando mi sto lentamente riprendendo dalla fatica di essere arrivata fin lì tu mi comunichi con fermezza che "fa un caldo cane" (cosa che io ti avevo preannunciato) e tu vuoi tornare a casa...
Io guardo la strada assolata, la bici incandescente, i giochi da raccogliere e da riportare a posto e penso che una di queste mattine stramazzerò al suolo...
Pensavo che fosse il caldo a farti questo effetto, ma anche ieri sera alla baby dance ho rivisto la stessa scena. Dopo aver insistito per andare sei voluta fuggire via perché eri troppo stanca...
E co Alice, se tu riuscissi a cambiare idea giusto un attimo prima di essere uscite da casa, magari ci risparmieresti qualche ora di caldo e un bel po' di fatica e sono certa che non soltanto io ma anche pala te ne sarebbe mo,ti grato...

Messaggio ricevuto...

Ti alzi e ogni giorno controlli il tuo peso. Sali sulla bilancia e poi mi leggi i numeri che vedi sul display:'"187", "193" dove ovviamente manca la virgola prima dell'ultima cifra...
Poi scendi e verifichi se riesci ad arrivare a prendere i biscotti di Heidi ma ancora ti manca qualche centimetro, allora corri alla finestra e felice mi comunichi che non ci passi più se è aperta...
E poi capita che io ti guardo mentre in piedi vicina al tavolo giri il tuo latte nel bicchiere e anche se so già la risposta, ti chiedo se sei sullo sgabello perché mi sembri tanto alta e tu confermi i miei dubbi: lo sgabellino non sai nemmeno più dove sia... E per chiarire meglio la cosa mi lanci un messaggio che non ha bisogno di traduzioni: "se trovi qualcuno che lo vuole lo sgabellino puoi anche darlo via tanto non mi serve più!".

 

Un "tacco" nuovo per essere con papà...

Il giovedì sera papà deve restare a lavorare fino a tardi e noi restiamo sole. La nostra serata fra donne di solito ha un programma piuttosto ricco che cerca di riempire il vuoto che crea ogni volta la sua assenza. Ottimi gelati gustati in compagnia degli amici, serate a Mirabilandia per essergli vicine anche se deve lavorare, cene fuori, spettacoli di teatro per bambini... Insomma cerchiamo di organizzarci come meglio possiamo. 
E mentre lui non c'è per ricordargli che gli vogliamo bene ieri gli abbiamo comprato un "tacco" nuovo, un "monetario", ovvero un porta spiccioli. Avevamo notato che il suo si stava autodistruggendo e non appena ne abbiamo trovato uno che ci piaceva (soprattutto a te perché io lo avrei comprato nero e tu lo hai voluto marrone, perché fosse simile al vecchio), non ce 
lo siamo lasciato sfuggire.
Del resto sono così rare le occasioni di fare un regalo a papà....
E stamattina quando lo abbiamo visto andare al lavoro col suo "tacco" nuovo fiammante fra le dita tu ed io abbiamo sorriso complici...  e come ho detto a te "ogni volta che tirerà fuori una monetine penserà alla sua pupola"

mercoledì 22 luglio 2015

Traslochi quotidiani

Vai a letto e ti risvegli ogni giorno trascinando da un piano all'altro un circo di animali e pupazzi vari che tu metti a letto ogni volta che ci vai tu. Un rito quotidiano, una sorta di trasloco che si ripete due volte al giorno, come direbbe papà "sempre col solito schema".
E in tutto ciò la presenza sella gattina di plastica Lola è quella che davvero mi stupisce di più...

Profondo senso di frustrazione

E poi in spiaggia mentre ti accompagno a prendere i giochi vedo una donna visibilmente incinta che fuma una sigaretta e chiacchierando con alcune persone se ne vanta e dice che tanto se una donna non sa di essere incinta e fuma è uguale... Distolgo lo sguardo e mi allontano e per una volta non lo faccio perché mi dà fastidio il fumo ma perché in quel momento provo un'incredibile rabbia e non posso proprio fare a meno di pensare che la vita a volte è davvero ingiusta. C'è chi nonostante tutti i suoi sforzi e i suoi sacrifici non è riuscita a far crescere e nascere quella creatura che cresceva nel suo grembo e chi invece noncurante del l'immenso miracolo che custodisce dentro di sé, sputa in faccia al destino e si prende beffa della vita...
Resto con i miei perché e con la mia rabbia e torno a stendermi sul lettino con un senso di frustrazione che mi accompagna sotto l'ombrellone.

Luglio, luglio, luglio...

Luglio 2010: 
Scalciavi nella pancia come una trottola impazzita di giorno ma anche e soprattutto di notte. Interagivi rispondendo ai colpetti che da fuori ti davamo papà ed io. Nell'attesa io ti compravo di tutto: vestiti, giochi, cose utili e cose assolutamente inutili e zia Yle ti regalava la tua prima poltrona...

Luglio 2011 
Facevi "ciao ciao" con la manina, battevi le mani, avevi imparato a girarti e rigirarti nel letto, sapevi fare l'urlo dell'Indianina e... Avevi imparato a gattonare!

Luglio 2012 
La tua prima arrotati sisma "R" preludio di quello che sarebbe stata, le tue prime conversazioni al telefono, l'addio al seggiolone e... Anche al pannolino!!!

Luglio 2013 
Mentre tu facevi il tuo primo ordine al ristorante e la tua prima "dichiarazione d'amore"' io ti compra o il tuo primo grembiule...

Luglio 2014 
La Nutella entra a far parte della tua vita, e anche la manicure...

Luglio 2015 
Le valutazioni insieme su quale abito è meglio indossare per la baby dance, le discussioni sul l'inadeguatezza del trucco e... Il tuo primo "vero reggititte!"...

Da oggi il destino appartiene a Elsa

Finita l'epoca di peppa e del rosa "maiale" ovunque, resta la passione per il rosa e decisamente molto meno quella per la Peppa che è stata sfrattata in un battibaleno dalla classe e dalla treccia della bellissima Elsa di Frozen.
Dopo che mi avevi chiesto di cambiarti la sacca dell'asilo perché ormai sei troppo grande per la maialina rosa che è stata il nostro incubo degli anni scorsi, ho capito subito che mi sarei dovuta dare da fare per cercarti una sacca con solo Elsa. Fortunatamente mi hai detto che andava bene anche la versione Frozen uno, dettaglio che ha semplificato non poco la mia laboriosa ricerca.
Stamattina finalmente sono riuscita a trovarla insieme a un ombrello, uno zaino da viaggio è un mini zaino da gita... Del resto mi dovevo organizzare: dopo quello che mi hai detto già lo scorso anno mica posso far finta di dimenticarmi e pensare di riproporti quelli della Peppa...
Che Frozen abbia inizio!


A pranzo con te

Quando oggi alla solita ora ha telefonato la zia Amelia stavo finendo di preparare il pranzo è poco dopo quando ci siamo sedute a tavola io stavo ancora parlando al telefono con lei. Dopo il secondo boccone ho alzato lo sguardo e ho visto la tua faccia annoiata e triste e il tuo sguardo e perso nel vuoto...
Mi sono sentita sprofondare e ho capito che ti stavo mancando di rispetto! "Non si fa!" ho pensato! 
Ho immediatamente chiuso la telefonata, e ho appoggiato il telefono lontano da me, poi ti ho guardata negli occhi e ti ho chiesto scusa per non averti considerata e il tuo sorriso mi ha fatto sentire un po' meglio.
Ora che a pranzo non sono da sola posso godermi l tua compagnia e devo evitare di stare al telefono lasciandoti di fatto "sola" mentre mangiamo.
Dopo le mie scuse abbiamo continuato il nostro pranzo chiacchierando insieme.
Così deve essere!!!

Gusti diversi

Che tu sia una bimba fashion  cui piace vestirsi bene lo sanno tutti e chi non lo sa basta che ti guardi... 
Che io mi diletti a "cucicchiare" (che è un po' meno di cucire è un po' più di giocare con ago e filo) cose per te è abbastanza chiaro anche per te, infatti ormai quando vedi qualche indumento che ti piace pensi già a come io potrei modificartelo per renderlo ancora più adatto al tuo "look".
Oggi infatti non mi sono affatto stupita quando vedendo una maglietta con stampato un coniglio mi hai chiesto di prendertela e contemporaneamente mi hai preannunciato che avrei dovuto aggiungere qualche fiocco e forse anche le ciglia alla coniglietta che tu nella tua immaginazione hai subito trasformato in una femmina...
Mi sono invece stupita quando a casa più tardi mentre sceglievamo i fiocchetti da mettere alle orecchie della coniglia tu ti sei puntata con fermezza sui fiocchetti rosa con i micro pois bianchi, scartando con decisione quelli a quadretti vichy. Ho provato ad insistere riproponendoti la versione a quadretti, che io preferivo, ma tu sei  stata irremovibile tanto che ad un certo punto rassegnata, ti ho chiesto almeno di darmi una spiegazione.
E tu sorridendo mi hai accontentata dicendomi semplicemente "perché mi piacciono i pois mamma!"
Già, come ho fatto a non pensarci prima? È puramente una questione di gusto...
I quadretti piacciono a me, ma tu evidentemente preferisci i pois, così come sulla tua maglia c'è un coniglietto, anzi, una coniglietta, mentre io probabilmente avrei scelto un orsetto...

Una festa in piscina...

Cosa c'è di più bello in una caldissima estate di una festa in una lussureggiante piscina arricchita da divertenti scivoli e contornata da una rigogliosa vegetazione? A completare il quadro tanti amici che muniti ciascuno del proprio asciugamano si sono presentati puntuali all'appuntamento e con i loro tutti e le loro risate rendono l'atmosfera ancora più fresca e piacevole... Il tutto sta incredibilmente avvenendo proprio qui, ai piedi del nostro divano, sul tappeto, esattamente davanti alla nostra televisione. Le due piscine, una per gli adulti e l'altra per i bambini, non sono altro che due semplici bacinelle, gli asciugamani li abbiamo fatti tagliuzzando un vecchio asciugamano, gli scivoli li abbiamo recuperati da altri giochi e gli invitati al party in piscina? E chi potrebbero essere se non i Playmo, gli stessi che ieri hanno partecipato al matrimonio e che oggi continuano instancabilmente i festeggiamenti a bordo piscina... 
E buon divertimento, soprattutto per me che a quanto pare ho apprezzato i giochi con l'acqua più di quanto non abbia fatto tu cane mi hai detto di voler provare la versione "piscina senza acqua" così non ti bagni le mani...
Certe cose Alice giuro che faccio davvero troppa fatica a capirle...

Primo "vero" reggititte...

Quando oggi di ritorno dalla gita dalla pediatra ho visto su quella bancarella un "reggititte" taglia mini (in realtà sarebbe un top), non mi sono trattenuta e ho ceduto alla tentazione di fartelo vedere e tu ti sei ovviamente esaltata regalandomi una serie infinita di "Uao! Oh! Mamma mia! Caspita!" Alla quale io non ho potuto e nemmeno voluto resistere. Inutile dire che il top in sottile maglina bianca, con fiorellini tropicali rosa disegnati da una parte, non solo è venuto a casa con noi ma si è subito posizionato sul tuo corpo dal quale non sono più riuscita a togliertelo. 
Tu hai giocato, camminato, ballato, poi ogni tanto ti guardavi il petto, allontanavi il vestito che contro la tua volontà ti avevo messo sopra e verificavi la sua presenza e ogni volta che lo facevi ti sentivo borbottare un compiaciutissimo "un reggititte come la mamma!!!"... E poi ti allontanavi soddisfatta e riprendevi ciò che avevi interrotto per controllare che dalle parti del reggititte fosse tutto a posto...
Sicuramente qualche mia vecchia conoscenza ora tenterebbe di copiarmi cercando in lungo e in largo un mini top  per sua figlia e poi mi direbbe che il reggititte, proprio come la camicia da notte sono sempre stati il sogno di sua figlia... E mentre sorrido pensando a questo, rifletto sul fatto che chi forse dovrebbe in realtà copiare te dovrei proprio essere io: reggiseno, culotte e camicia da notte... Ma sei sicura di avere solo quattro anni e mezzo Alice???

martedì 21 luglio 2015

Sette

Non è che se io porto sette casse di acqua ai miei genitori è obbligatorio fare la stessa cosa. I miei fratelli che vivono più vicini e teoricamente li vedono più spesso possono anche portarne due senza ammazzarsi di fatica. Non è che o riesci a portare sette casse o non ne porti nessuna... Possono anche portarne sei o otto, non cambia niente, l'importante sarebbe portarle...
Eh già perché forse non lo sanno ma i nostri genitori non sono cammelli che fanno scorta di acqua e hanno la "brutta abitudine" di dissetarsi quotidianamente...
Oggi comunque lo zio Giorgio sollecitato dalla zia Amelia ha portato ai nonni sette casse di acqua.
Sette, forse perché sette gliene avevo portate io o forse per caso... 

Il matrimonio è servito

Li avevo visti l'altro giorno in internet e avevo già deciso che sarebbero stati il nostro prossimo acquisto: del resto vista la tua passione per i matrimoni, nella tua collezione di personaggi dei Playmobil non potevano certo mancare gli sposi!
E oggi quando li ho visti sullo scaffale del negozio, lo ammetto, non ho nemmeno tentato di resistere... appena te li ho messi in mano dopo aver goduto per il tuo immediato e folcloristico "uao", ho subito pensato "il matrimonio è servito"!
Poi in macchina sulla via del ritorno era quasi scontato cantare insieme a gran voce "tra rose e fior - vedi arrivar..." Cambiando ogni volta il nome degli sposi...
Ora aspettando l'ora giusta per andare a nanna tu stai finalmente giocando sul tappeto e credo che al grande evento non manchi molto tempo.
Ti ascolto seduta sul divano e sento che gli invitati stanno arrivando... Mi stupisce la presenza di ospiti a me totalmente sconosciuti come una certa "Sari" e una misteriosa "Ginevra". Mi affaccio e vedo gli invitati tutti seduti sul prato e effettivamente mi ricordo che mi avevi anticipato che il matrimonio si sarebbe celebrato in un parco. 
Lo sposo è in piedi che aspetta insieme alla loro bimba l'arrivo della sposa, intorno a loro una coppia di colombe svolazza libere e felici. 
La sposa è pronta e aspetta poco lontana.
Gli invitati fremono, nell'aria c'è tensione e mentre aspetta, la figlia degli sposi si addormenta esausta ai piedi del suo papà.
Ecco che arriva la guardia in alta uniforme che finalmente li dichiarerà marito e moglie e il matrimonio ha inizio. La musica parte e la fotografa inizia a riprendere la sposa bellissima e impeccabile che con col suo abito bianco ricamato e il velo decorato dai fiori rosa, scende la scala con in sottofondo la marcia nuziale cantata proprio da sua figlia.
Poche parole, dense di significato, una cerimonia breve ma intensa che si concluderà fra gli applausi e le urla di felicità degli invitati!
Non c'è niente da fare, i matrimoni mi emozionano sempre, anche quelli dei Playmobil...

Mamma sei cambiata

In un negozio tu ed io nel camerino: io mi provo dei vestiti e tu pigramente mi aspetti commentando ogni capo che indosso. Non sei mai troppo generosa nei tuoi giudizi...
Poi ad un certo punto borbotti qualcosa che sembra un pensiero ad alta voce.
Ti ascolto e sento che dici che ultimamente sono cambiata. Allora ti chiedo spiegazioni e tu mi dici scocciata che compro sempre per me, invece una volta non compravo mai cose per me...
Forse Alice dopo aver arricchito il tuo guardaroba per cinque anni e aver trascurato il mio, ora è arrivato l'inevitabile momento di pensare anche al mio obsoleto e inadeguato look... Niente di personale sai, è proprio una necessità!

Risveglio in salita...

Mi sveglio di buon umore, papà si alza poco dopo e resto sola, ma solo per pochi attimi, poi arrivi tu, ti infili sotto le lenzuola e io ti accucchiaio felice. Mi godo il momento mentre tu cominci la tua solita tarantella: alzi e abbassi le gambe, scalci, ti giri e ti rigiri, ti metti seduta, ti abbassi e... "STOC" Una testata sullo zigomo!
Lo sapevo che sarebbe successo, succede ogni volta e ogni volta é la stessa storia e mi rimane il mal di testa per non meno di mezza giornata... 
Mi accorgo subito che il mio umore è cambiato.
Ecco, il cancro mi ha tolto il piacere di farmi le coccole nel letto e con mia figlia, perché basta una "banale" botta sullo zigomo per rovinare tutto...
Mentre faccio queste riflessioni ti dico che è ora di andare a fare la pipì w intanto penso che ormai posso alzarmi anche io...

lunedì 20 luglio 2015

Gatti di famiglia

Se dovessimo prendere un gatto sarebbe sicuramente tigrato rosso.
Sia a te che a me piacciono i gatti rossi. Sì lo so, tu vorresti una femmina per poterla chiamare Lola... A me tutto sommato il nome Lola piace quindi sarebbe una gattina rossa e si chiamerebbe Lola.
Stavo appunto pensando che incredibilmente eravamo d'accordo su due punti quando guardando insieme a te delle foto di gatti ho scoperto che mi sbagliavo. 
Eh già perché a me piace il gatto non di razza, il classico gatto di strada... a te invece piace il gatto con la faccia "ammaccata" o stropicciata come dici tu... che non solo non mi piace per niente, ma anche se non so come si chiami, credo sia anche un gatto di razza.
Sai che ti dico Alice? Per fortuna che non  siamo in procinto di allargare la famiglia adottando un gatto, perché a me il quello con la faccia stropicciata non piace proprio per niente...
Per fortuna che c'é Lola la gattina di plastica che "parla spagnolo" e col suo tasto "off" mette d'accordo tutti, anche papà che di gatti veri non vuole nemmeno sentirne parlare...

Mamma koala

E poi mi sveglio e ti guardo mentre dormi arrotolata al mio corpo come un koala al suo albero e nonostante l'aria condizionata accesa fa caldo ma io non mi muovo, resto lì ad osservarti e intanto mi godo questo momento. Mi piace sentire il tuo corpo che mi abbraccia, percepire la forza con cui ti avvinghi alle mie gambe, ascoltare il tuo respiro, e annusare il tuo odore di buono. 
Osservo il tuo corpo che si allunga accanto al mio e mi domando quando è successo che sei diventata così incredibilmente grande, quando le tue gambe sono diventate così da ragazzina, quando il tuo piede è cresciuto così tanto che addirittura l'altro giorno in mezzo all'acqua e alla schiuma della vasca da bagno, io stessa ho fatto fatica a distinguere i tuoi dai miei...
Tre anni fa ti abbiamo tolto il pannolino e fra un po' potremo scambiarci le scarpe... 
E allora ti stringo forte a me e accarezzo la tua pelle morbida o "lissa lissa" come diresti tu e penso che in un batter d'occhio sarai grande e arriverà il momento in cui non verrai più nel lettone per farti consolare perché hai fatto un brutto sogno e non vorrai più una mamma koala... E allora anche il caldo non mi sembra poi così caldo e anche io mi avvinghio a te mente cerco di riaddormentarmi.

domenica 19 luglio 2015

Bocconi rubati

Bocconi rubati, non per fame ma per il gusto di ricevere un'attenzione speciale dalla mamma. 
Io da piccola mi avvicinavo a mia madre quando preparava gli gnocchi o il roast-beef e ne prendevo uno crudo o assaggiavo il primo pezzetto di carne che mia madre tagliava.  
Tu oggi mentre io facevo a quadretti la mozzarella da mettere nella pasta fredda, sei venuta ad assaggiarla e poi dopo un primo pezzetto sei tornata più volte. Arrivavi piano piano, in silenzio e poi come un passerotto spalancavi la bocca mente con gli occhioni mi guardavi. Io ti osservavo mentre con indifferenza ti avvicinavi a me e non vedevo l'ora di appagare quella tua voglia di "bocconi rubati".
E sai una cosa Alice? Questi bocconi resteranno nei tuoi ricordi e saranno per sempre i più saporiti.

Walky talky per te

Due walky talky per te, per comunicare come gli agenti segreti, per fare come papà quando al lavoro gira con la radio, per parlare da un piano all'altro (per questo bisogna prima capire bene il meccanismo: schiacci e parla, lascia e ascolta...). Io avevo resistito all'acquisto ma papà ha ceduto e così ora... ci possiamo giocare insieme... Anche se quando poco fa ho visto papà andare a buttare l'immondizia con in mano il walky talky rosa, ho capito che tutto può succedere e forse ci vuole la terza radiolina...

Un vestito per quattro estati

Il vestito rosa ricamato che hai indossato oggi non è soltanto un vestito è molto di più, è un pezzo di te, di me e di noi. 
Lo avevo visto in uno dei miei negozi preferiti e di non averlo comprato pensando che ne avevi già tanti. Era la tua seconda estate e io mi sbizzarrivo arricchendo il tuo armadio di vestiti che forse non avresti nemmeno avuto il tempo di mettere. Di fronte a quel vestito rosa col corpino ricamato di colorate farfalle svolazzanti ricordo perfettamente di aver avuto un bel po' di incertezze ma poi dopo averlo tenuto in mano per un po', lo avevo rimesso a posto e avevo rinunciato all'idea di comprarlo.
Poi però quando qualche giorno dopo avevo scoperto che lo stesso vestito incredibilmente piaceva anche a papà che di solito non si sbottona mai in commenti quando si tratta del tuo look, avevo cambiato idea e avevo deciso di comprartelo ma... purtroppo non c'era più la tua taglia e la più piccola rimasta era la "4/5" anni e tu di anni non ne avevi nemmeno due!
Io però non volevo rinunciare a quel vestito che piaceva a me e anche a papà è così ho deciso di comprarlo lo stesso poi a casa ho cercato di fare in modo che tu potessi indossarlo subito. Ho accorciato le spalline, cucito l'orlo, stretto il corpino... E come per incanto alla fine il vestito era perfetto per te. Lo hai messo quell'anno e poi anche il successivo e quello dopo e ogni hanno ho dovuto allargarlo e allungarlo un po' per adattarlo a te e alle tue nuove misure.
Questo è il quarto anno che lo indossi, teoricamente quello "giusto" perché tu in questa estate corrispondi perfettamente alla taglia che c'è scritta sopra "4/5 anni" e mentre ti guardo che svolazzi intorno a me come le farfalle ricamate sul bustino, penso che probabilmente sarà anche l'ultimo anno, perché non c'è più nulla da allargare e da allungare e il vestito ti sta esatto. 
So già che questo sarà uno di quei vestiti che non riuscirò a dare via anche quando sarà troppo piccolo per immaginartelo addosso, perché ha passato con noi quattro estati, probabilmente quattro delle più belle estati della mia vita.
 

La colazione è servita!

I gesti d'amore hanno bisogno di tempo, di calma, di dedizione e di concentrazione.
Per questo quando mi sono svegliata presto stamattina ho pensato che era il momento giusto per preparare una colazione speciale per iniziare la nostra domenica. 
Ho apparecchiato la tavola con i piatti e i bicchieri colorati, ho preparato la frutta, lo zucchero a velo e gli zuccherini, le noci, la Nutella, la salsa di fragole e lo sciroppo d'acero e poi mi sono messa a fare i pancakes. 
Tu sei arrivata giusto un attimo prima che io cominciassi a montare l'impasto e a "modo tuo" mi hai dato una mano. 
Quando è sceso papà io dovevo ancora cominciare a cuocerli ma lui ha aspettato pazientemente, occupandosi della colonna sonora della nostra colazione.
Un po' dopo le nove la colazione era in tavola e devo dire che era assolutamente perfetta e io sono stata molto contenta dell'impeccabile risultato.
Stamattina Alice su quella tavola oltre ai frutti di bosco e ai pancakes c'era tutto il mio amore per voi e sono molto contenta di aver avuto il tempo per coccolarvi come volevo fare da tempo e per pensare ad ogni dettaglio.
Un ottimo modo per iniziare la giornata! 

Svegliarsi per riaddormentarsi

Da te Alice ho imparato il piacere di dormire in camicia da notte e ho scoperto che senza troppi strati addosso l'abbraccio di papà diventa ancora più bello e addormentarsi sulla sua spalla assume risvolti estremamente piacevoli. Sentire la sua mano che mi accarezza dolcemente mi rilassa, e il contatto fra la mia e la sua pelle è una continua carezza che mi accompagna mentre mi lascio andare al sonno. 
E anche quando penso di non dormire più mi basta appoggiarmi a lui per sentirmi subito bene e dopo pochi istanti ecco che le palpebre diventano pesanti e il sonno arriva, anche se sono le sette di mattina... 
Mi piace svegliarmi e riaddormentarmi così.... Se poi dall'altra parte ci sei tu che stamattina dopo dieci giorni di assenza sei arrivata a trovarci nel lettone ecco che è davvero un perfetto risveglio: beata fra i miei due amori!



sabato 18 luglio 2015

Due gocce di Chanel numero cinque...

È inutile combattere con te Alice, quando si tratta di essere fashion non c'è guerra, tu vinci in partenza. Perché tu sei quella che dopo il bagno rinfrescante al mirtillo, già con la camicia da notte addosso, scendi e vieni a tavola, ma non dimentichi mai di indossare il braccialetto sbrilluccicoso con i cuoricioni in sequenza...
C'era chi andava a dormire con addosso due gocce di Chanel numero cinque... e con questa sua rivelazione è passata alla storia. 
Ecco Alice volendo puoi prendere come esempio proprio la leggendaria Marilyn Monroe che insieme a Audrey Hepburn ha catturato la tua attenzione dalle foto che appaiono in ogni angolo dei negozi di arredamento... Ma nel caso avvisami prima perché per Chanel numero cinque io ovviamente non sono pronta e mi devo organizzare...

Bagno di coppia

Un pomeriggio troppo caldo per il mare, la voglia di fare qualcosa di rilassante insieme, i saponi colorati da sperimentare. Una manciata di elementi e "les jeux sont fait": eccoci immerse in una vasca piena di acqua di un improbabile colore fucsia e con tanta, tantissima invitante schiuma ad attenderci.
Nell'acqua tu ed io abbiamo giocato con la schiuma, ci siamo massaggiate, raccontate le storie e anche lavate e soprattutto ci siamo divertite... E sai una cosa alice? Mi hai fatto venire in mente quel l'unico bagno che da bambina ho fatto nella vasca con mia madre e quel desiderio di rifarlo che è rimasto sempre nel mio cuore. Beh, ti prometto che noi lo rifaremo!

venerdì 17 luglio 2015

Venerdi 17

Venerdì 17 dovrebbe essere un giorno sfortunato e invece dopo una bella mattina stasera beiamo trascorso una piacevole serata in famiglia. Tu e papà sul tappeto che giocavate, io seduta al tavolo poco distante da voi che cucivo e in sottofondo la musica del "poeta", chiesta espressamente da te.
E mentre Guccini cantava "Cirano" io vi ho guardati e ho pensato che avrei voluto fermare il tempo a questo venerdì 17.

Una mattina dieci e lode

Una mattinata dieci e lode quella di oggi che ci ha viste combattere insieme contro "Caronte" che questa estate ci sta davvero facendo impazzire di caldo. Così abbiamo rinunciato al mare e siamo fuggite da casa dirette al centro commerciale dove complici i saldi, abbiamo trascorso un bel po' di ore dentro e fuori dai negozi più vari. Abbiamo visto e provato entrambe un bel po' di cose chiuse in camerini a volte angusti e caldi e insieme abbiamo, riso, commentato, cercato, e comprato tante belle cose: un libro di favole per te, una camicia da notte per me, due vestiti per te, un parka per me, uno scalda cuore per te, un regalo per la zia Amelia, un paio di calzoncini è una canottiera per te e dei saponi profumati per noi (ops, ma non c'è niente per papà...). Un po' alla volta abbiamo riempito il carrello a forma di automobile rosa che ci siamo accaparrate subito appena entrate e le ore sono volate via veloci e leggere.
Mi sono sentita davvero bene Alice oggi insieme a te, ho sentito una complicità che non credevo possibile con una bimba di nemmeno cinque anni e a tratti mi sono  dimenticata di essere lì con mia figlia e non con una mia amica e il piacevole senso di appagamento mi ha accompagnata per tutta la giornata.
È stato bello, molto bello, una delle mattinate più belle che ricordo.
Stavo talmente bene che sono addirittura riuscita a comprare anche delle cose per me!
Spero che di mattinate come queste ce ne siano altre Alice.

L'amore finisce

L'amore finisce.
Anche quello più tenero e romantico, anche quello che è sopravvissuto al tempo e alla distanza, anche quello spensierato e leggero, anche quello fatto di video messaggi scambiati al telefono durante l'inverno e di castelli di sabbia sotto l'ombrellone: l'amore finisce.
Finisce in una caldissima notte di mezza estate, mentre intorno le luci scintillanti di un parco di attrazioni continuano imperterrite a brillare, finisce fra le risate dei bambini e la musica delle giostre che non smettono di girare sotto il cielo stellato, finisce dopo uno scatto fotografico sorridente che racconta una normalità che non c'è già più, finisce su una gradinata in mezzo a un pubblico col naso all'insù per guardare Peter Pan che scende dall'alto, finisce dopo una pizza mangiata divisa a metà e dopo una cena insieme davanti allo spettacolo del can can, finisce proprio quando non te lo aspetti, a metà della vacanza che avete aspettato per tanti mesi, finisce comunque, nonostante tutto, finisce all'improvviso, in mezzo al frastuono e alla gente sudata e accaldata, finisce anche senza grandi discorsive senza intricate storie di "alta infedeltà", finisce con poche parole un po' scoordinate, sussurrate quasi per caso allo rinfusa, "io non sono più il tuo moroso, ne ho tante, e se mi inviti ancora non vengo più,,,".
Così, con la sua solita vociona buffa stasera Leo, che ormai non è più il tuo Leo, all'improvviso ha deciso di scrivere fine alla vostra "relazione" e con queste parole senza una seconda interpretazione ha smesso di essere "il tuo moroso".
Io a dire la verità qualche atteggiamento sospetto lo avevo intravisto nei giorni scorsi e un po' me lo aspettavo.., le sue fughe di nascosto dall'ombrellone per non farsi scoprire da te, con lo sguardo terrorizzato quando ero io a vederlo, e qualche parola ritagliata in mezzo a discorsi un po' confusi ma fin troppo chiari, mi avevano fatto intuire quello che stava succedendo anche sotto i tuoi occhi innocenti, ma avevo preferito attendere il naturale corso degli eventi e non ti avevo detto niente.
Poi ieri sera non appena avete avuto una serata tutta per voi è successo...
Tu non gli hai creduto e fino all'ultimo istante hai continuato imperterrita a rispondere a tutti quelli che incontravamo e te lo chiedevano, che lui era il tuo moroso, ma mi spiace dover essere io a dirti che l'amore Alice finisce, anche se fai finta che non é così e continui a raccontarti una storia diversa...
Dopo aver ascoltato le sue parole per un attimo ti sei incupita e con la voce tremante sotto la luce di un lampione mentre uscivamo dal parco mi hai chiesto "e allora chi mi prenderà adesso?", ma mentre dovevo ancora iniziare a risponderti i tuoi occhi si sono accesi di speranza e mi hai detto fiduciosa "e se un giorno torna?".
Di solito non tornano Alice, non é quasi mai come ti racconta malinconica e fiduciosa la canzone di Venditti "certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano...".
L'amore finisce ma a volte Alice l'amicizia è meglio....
E poi tu hai già il bel Santiago sotto casa, che ti aspetta paziente attaccato alla ringhiera che ci divide e ogni giorno ti cerca e mi chiede di te.
Non temere Alice  e vedrai che qualcuno che "ti prende" lo troverai...