lunedì 31 marzo 2014

Uno spettacolo solo per noi!

Partono le note della canzone de "La Sirenetta" e tu inizi a ballare...
Non è un balletto casuale è facile intuirlo dalla tua concentrazione: ascolti le note, le parole e ripeti i gesti e i passi che ti ha insegnato a scuola la maestra Sonia. 
Sei brava, anzi, bravissima e guardarti è un'emozione indescrivibile.
Con lo sguardo velato dalle lacrime di commozione ti osservo in silenzio e quando chiedi a papà di rimettere la stessa canzone sono felice di vedere ancora questo spettacolo che è solo per noi!

Desideri che non posso realizzare

Non passa giorno che tu non chieda a me e papà di avere un fratellino o una sorellina.
A volte faccio finta di non sentire, altre ti rispondo e cerco di spiegarti che non si può andare al supermercato e comprare un bambino...
Ma non c'è nulla da fare, evidentemente non riesco a convincerti e ogni volta che te lo sento dire mi arriva una pugnalata dritta al cuore.
Mi dispiace Alice io farei di tutto per realizzare i tuoi desideri, ma questa volta proprio non posso accontentarti. 
Cerco di portarti sempre a giocare i tuoi amichetti ma evidentemente non ti basta, tu ti senti sola.
Spero che quando sarai più grande capirai.

Lavori in corso...

Devi sapere Alice che la nonna Alba, ha sempre detto che per fare ordine bisogna prima mettere disordine... Ecco, io non sono certa che riuscirò a mettere ordine, ma di disordine di sicuro ne sto facendo a valanghe... La cosa terribile è che nonostante gli enormi pacchi di roba che sto dando via, non vedo la differenza... fra il prima e il dopo.
La domanda che continuo a farmi è: come diavolo ho fatto a ridurmi così???

domenica 30 marzo 2014

Pennellate di oggi

Dopo una lunga settimana di "pennellate di famiglia" imbiancate dal lavoro dell'imbianchino Massimo e annerite dal mio umore eccoci giunti alla fine di questo tour de force e all'inizio di un altra fase di lavoro, quella della riorganizzazione degli spazi. 
Domani comincerò a portare via dei sacchi di vestiti tuoi di quando eri più piccola. Una piccola goccia nel mare, ma fa qualche parte dovrò pure iniziare...
Sarà un duro e lungo lavoro...

Pomeriggi per te

Per non farmi trovare impreparata di fronte alla tua domanda quotidiana "oggi dopo la nanna dove andiamo?" e soprattutto per appagare la tua voglia di giocare con altri bambini, questa volta sono riuscita ad organizzare una settimana fitta di incontri con le tue amichette e hai "un'agenda" appuntamenti che farebbe invidia a un dirigente d'azienda!
Lunedì viene a trovarti Nina la bimba che abita di fronte a noi, Martedì danza poi andiamo a Viserba, anche se la mia idea di vedere Kimmy non potrà andare a buon fine, mercoledì viene a trovarti la tua compagna di scuola Laura, giovedì danza e poi al centro commerciale con Giulia per tentare di vedere la Peppa, venerdì tregua e sabato? Sabato Alice apre Mirabilandia... quindi direi Mirabilandia con Sofia, la tua amica di dieci anni, che quando lo dici spalanchi gli occhioni e fai lo sguardo sognante come se quella dei dieci anni fosse una tappa irraggiungibile... Vedrai invece come arriveranno in fretta!

Pomeriggio bucolico

In questo ultima domenica pomeriggio di marzo abbiamo approfittato dei primi giorni di sole per dedicarci al "giaddinaggio" di famiglia. Papà ha tagliato l'erba mentre tu ed io abbiamo seminato e innaffiato piante che sicuramente non nasceranno mai... ma almeno ci abbiamo provato e ci siamo divertite insieme facendo qualcosa di inconsueto.
Ora tu Alice le vai a controllare ogni mezz'ora per verificare se nel frattempo sono nate oppure no... 
Sì, ho tentato di spiegarti che la cosa non avviene così velocemente ma tu non ti fidi delle mie parole e vuoi controllare personalmente...


Bimbi a primavera.

I bambini (degli altri, non i tuoi figli) sono proprio come i fiori: magicamente spuntano fuori a primavera, piccole macchie colorate in mezzo al prato fiorito. 
Li hai visti l'ultima volta prima dell'inverno e poi solo intravisti dentro le tute, sotto i cappelli, dietro le sciarpe e quando con il primo sole te li ritrovi davanti scopri che sono immensamente cresciuti, che nel frattempo hanno imparato a camminare, che salutano con la manina e ti accorgi così che il tempo è passato.
Mi è capitato oggi con il figlio dei vicini di casa, l'ultima volta stava in braccio ora corre in mezzo al prato e raccoglie i fiori... e fra un po' avrà pure un fratellino. E pensare che mi sembra ieri che la sua mamma aveva il lancio e con lui dentro!

Domenica mattina

Come promesso già dalla settimana scorsa oggi abbiamo iniziato la nostra domenica facendo colazione a letto in un morbido picnic improvvisato che per fortuna non ha fatto troppi danni su lenzuola e coperte...
Poi mentre Papá è andato a pedalare tu ed io abbiamo fatto il gioco delle sfilate di moda... cosa che mi ha consentito di provarti almeno qualcuno dei tuoi vestiti e di scoprire che alcuni taglia 4 anni ti sono piccoli ed altri immensi... Come sempre non bisogna fidarsi delle taglie ma dell'occhio! Quelli grandi li ho archiviati e quelli piccoli se sono "rimediabili" li ho già portati alla mitica sarta "nonna Dina" che nonostante sia anziana, come hai giustamente sottolineato tu prima di andare, provvederà a fare miracoli.
Ah, una cosa Alice... Va bene dire che la Dina é anziana, a oltre settanta anni non è offensivo, ma dirmi "anche tu sei un po' anziana, lo sai mamma?" non è stato molto carino...

Scomode consapevolezze

Non è per niente un buon periodo per me, è come se improvvisamente avessi preso coscienza di alcune cose che avevo sempre avuto davanti agli occhi ma che non avevo mai visto e mi fossi tutto ad un tratto resa conto che il tempo é passato.
Mi sento e mi vedo improvvisamente troppo "vecchia".  
Vecchia per continuare a sognare di avere un secondo figlio, vecchia per cambiare quegli aspetti di me che nel tempo sono diventati scomodi da gestire, vecchia per essere per te la mamma giovane e sprint che avrei voluto essere, vecchia per impegnar mi a cercare di capire ancora le persone che ho intorno e che continuano a deludermi, vecchia per farmi domande e soprattutto per cercare le risposte, vecchia per entusiasmarmi come vorrei di fronte alle cose...
E allora prendo coscienza di queste nuove scomode consapevolezze e mi chiedo che cosa posso fare e cerco disperatamente un nuovo assestamento in questa vita che sento scricchiolare sotto i miei piedi e cerco stimoli che non trovo e che forse non voglio nemmeno trovare, perché non mi sento solo vecchia, ma anche stanca...

sabato 29 marzo 2014

Un sabato capriccioso

Oggi è stato un giorno pieno di capricci e di urla, hai cominciato subito, fin dalle prime ore, facendo una sceneggiata al supermercato e hai continuato anche durante la giornata con picchi nel pomeriggio.
La maestra Grazia dice che stai affermando il tuo carattere... L'unico pensiero che riesco a fare se è questa la ragione è: si salvi chi può!

Dove vai bella bambina?

E poi mentre siamo in macchina ti sentiamo raccontare alla tua bambolina la favola di cappuccetto rosso e quando con un tono cavernoso o come dici tu "col vocione da cattivo" ti sentiamo dire "dove vai bella bambina?" è piuttosto facile intuire che stai impersonando il lupo... anche se ammettiamolo ti viene decisamente meglio la voce di cappuccetto rosso!

Femmina ovunque

Nel pieno rispetto della parola d'ordine del momento ché è: "liberare!" oggi nel pomeriggio mentre tu è papà dormivate io sono andata in garage e ho cominciato ad aprire i vari bustoni che contengono i tuoi vestiti da zero a tre anni, tanto per rendermi un po' conto di cosa c'è e rinfrescarmi la memoria. 
Guardando le varie cose alla ricerca di indumenti maschili o almeno unisex ho realizzato che il 90% delle cose che negli anni ti ho comprato è rosa o fucsia  o lilla. Tutto il resto se anche è bianco, beige, blu, rosso, verde o giallo è difficilmente mettibile da un maschietto. 
Se non è rosa ha sicuramente un dettaglio femminile: un fiocco, un'arricciatura, un nastro, una balza, qualche strass, una frappa, un po' di pizzo, un disegno con qualcosa di rosa, qualche paillette o dei brillantini, applicaIoni e passamanerie varie, un disegno di Minnie o una stampa di Hello kitty, o se non c'è proprio nulla, almeno le cuciture sono rosa.
E allora vedendo la quantità e la tipologia di cose mi sono fatta alcune domande.
1) ma cosa diavolo mi ha detto la testa: forse pensavo che saresti rimasta a tre/sei/nove mesi per almeno un anno???
2) avevo forse paura che non si vedesse che sei una femmina tanto da sentire la necessità di renderti femminile dai calzini ai body???
3) ero assolutamente certa che dopo di te  avrei avuto almeno due gemelle??? Ovviamente nate nella stessa stagione e con la stessa corporatura...
Una constatazione: evidentemente il dubbio che avrei mai potuto avere un figlio maschio non mi ha nemmeno mai sfiorata..
Di sicuro nel secondo figlio ci ho sperato... Peccato mi sarebbe piaciuto!
Speriamo almeno che queste cose possano tornare utili a qualcun altro.

Al parco con mia nipote...

Oggi pomeriggio siamo andati al parco: tu, papà, io e... La nostra nipotina...
Già perché siamo andati al parco con tanto di carrozzina e bambola e tu hai detto che quella era la tua cucciola, quindi noi non potevamo che essere i nonni.
Certo che se me lo avessero raccontato che ti avrei vista spingere amorevolmente (non sempre) la carrozzina, controllare che la bimba fosse coperta e stare attenta che la cappotta la proteggesse dal sole... Non ci avrei mai creduto! E il bello è che da sola ti lodavo ripetendo soddisfatta: sono una "blaba" (brava) mammina!

venerdì 28 marzo 2014

Questo "tab" non ti piace proprio!

Stasera abbiamo cenato insieme a te in un pub e tu ci hai fatto chiaramente capire che la cosa non è di tuo gradimento, ripetendoci più volte "non mi piace questo tab". 
Inutile insistere sul fatto che si chiama pub e non tab, tu hai deciso di chiamarlo con la "T"... 
E comunque ad essere sincera non ho ancora capito perché non ti piaceva! 
A me sembrava così carino... E la birra buonissima!!!
Forse dipende dal fatto che tu non bevi birra...
Certo che è strano, non bevi birra, non mangi dolci... Se non fossi così uguale a noi comincerei a pensare ad uno scambio in culla...

Un iPad per due

Oggi tu hai chiesto più volte di giocare col mio ipad... Perché i tuoi due computer sono belli, ma quello di mamma ha decisamente una marcia in più, ammettiamolo... 
E l'iPad rosa è sempre più un iPad a quattro mani!
Così oltre alle mie impronte digitali sopra ci saranno anche le tue... Speriamo solo non siano troppo appiccicose!

Lámiche di gioia

Nel pomeriggio mentre eravamo in macchina tu sei stata colta da un improvviso attacco di risate e mentre sghignazzavi ci hai detto che "quando lidi ti vengono le lámiche"...
E già Alice, le lámiche (lacrime) non sempre sono sinonimo di dolore e sofferenza anche se quelle di gioia sono decisamente meno comuni. Però è bello ridere fino alle lacrime...
Proprio qualche giorno fa riflettevo sul fatto che sono mesi che non mi capita...

Colori, forme e molto di più...

Eravamo rimasti ancora nel dubbio di quale fosse il colore giusto per ogni giorno della settimana. (A scuola lì identificate con un colore). 
Gli unici sui quali sono certa è il lunedì che ho ormai capito che è il giorno rosso e il venerdì che di sicuro è il giorno verde. I giorni centrali dovrebbero essere il giallo, l'azzurro e l'arancione, ma non so in quale ordine.
Stamattina hai deciso di complicare ulteriormente la situazione e raddoppiare i nostri dubbi inserendo... le forme??? 
All'improvviso sei saltata su chiedendo quale forma era oggi... Per ora siamo solo riusciti a capire che le forme in questione sono "il ceLchio, il quadLato, il tLiangolo, il Lettangolo e il Lombo" (ahó ma c'è ne fosse uno senza la R!) e sappiamo anche che c'è una filastrocca per ogni giorno ma non sappiamo altro!
Chissà se prima della fine della scuola avremo le idee più chiare... 

Col grembiule ma in ciabatte!

E poi arrivi a scuola di corsa, quasi in ritardo, la prima volta in tanti mesi, dopo aver già fatto mille cose e con altre mille che ti frullano confusamente in testa e solo quando tua figlia scende dalla macchina ti accorgi che l'hai portata in giro in ciabatte... Solo allora ti rendi conto che sei davvero troppo stanca, che questa settimana ti sta mettendo a dura prova e che le tue risorse sono ormai finite da tempo... La lasci alla maestra con la promessa che tornerai a portarle le scarpe e già pensi al fatto che quei dieci minuti che perderai ti sarebbero dovuti servire per fare almeno un paio di quelle mille cose...

Io Chiara lui Oscuro


Mentre aspettiamo l'imbianchino tu mi chiedi come si chiamava il mio imbianchino quando ero piccola. Allora magicamente mi è venuto in mente lui il signor "Oscuro" così si chiamava anche se non ho mai capito se quello fosse il suo nome o il suo cognome... Mi sembra di ricordare che avesse i baffi e i capelli grigi (oggi si direbbe brizzolati ma allora per me erano semplicemente grigi). Era un brav'uomo ed era il nostro tuttofare di fiducia. Si rompeva una lampadina? Veniva Oscuro, bisognava imbiancare una stanza? Era il momento di chiamare Oscuro. Un elettrodomestico che non funzionava? Di certo Oscuro avrebbe saputo cosa fare...
Forse per questo quando mamma e papà mi avevano detto che non potevano darmi un fratellino o una sorellina perché "si era rotta la macchinetta...", io avevo pensato di chiedere aiuto a lui...

Chi sceglie la colonna sonora?

A tavola stamattina siamo in vena di ricordare il passato e tu guardando le nostre foto da piccoli hai voglia di fare domande su di noi, come eravamo da piccoli, cosa facevamo, cosa ci piaceva fare... 
E allora penso di raccontarti che tanto tempo fa il tuo nonno Luigi mi ha detto che al tuo papà quando era un bambino piaceva tanto mettere su i dischi e scegliere la musica. Lo guardo mentre prepara la colazione per tutti e mi viene subito in mente che sono passati oltre quaranta anni, ma le cose non sono cambiate poi così tanto... Papà sceglie i Cd e decide la colonna sonora della nostra famiglia!

Dolci ricordi

Oggi mentre facevamo colazione mi hai chiesto come si chiamavano i miei biscotti quando ero piccola, e allora così, all'improvviso, stimolata dalla tua domanda, mi sono subito tornati in mente un sacco di nomi e di sapori: i biscotti Doria, erano grandi, rettangolari e con i buchi, ottimi da inzuppare nel latte, poi c'erano i croccanti Bel Bon a forma di sole, e i classici e leggeri paesini, gli intramontabili Ringo e i sempre buoni Waver alla nocciola.
Così, mentre sgranocchiavo una fetta biscottata ricordavo come erano o forse mi sembravano buoni i buondì motta, glia urrà saiwa e l'ineguagliabile girella motta.
Eh già, oggi la giornata è iniziata con dolci ricordi...

giovedì 27 marzo 2014

La "R" che fa la differenza...

E poi capita che una sera ti telefoni una tua compagna di scuola e allora io quando vedo il numero lo riconosco e ti passo il telefono e tu con naturalezza le rispondi e le chiedi "come 'tai?". Inizia così la vostra conversazione telefonica, diversa da quelle che faccio io con le mie amiche solo perché nella tua le parole non hanno la "R" e nelle mie invece c'è!

Come un fiocco di neve

Oggi a danza c'era la lezione a porte aperte.
Non era la prima volta ma io mi sono emozionata come se lo fosse.
Eri semplicemente bellissima.
Nel tuo tutù bianco risplendevi come un fiocco di neve o come un "zigno" (cigno) come preferisci definirti tu.
Ti ho fatto tante foto e tanti video così anche Papá potrà vedere la sua bella cucciola che balla, ride e soprattutto si diverte!

Giulite acuta

In questi giorni ti svegli e subito dici di essere "titte" (triste) perché ti manca Giulia che in questi giorni non viene a scuola perché è ammalata.
Fa tenerezza vedere che la cerchi e notare quanto affetto hai per lei.
Ti manca e ogni giorno mi chiedi speranzosa se ci sarà a scuola poi entri in classe e ti guardi attorno.
Quando ti vengo a prendere la prima cosa che mi dici è "anche oggi non c'era "Giula"...

Un vero peluche!

Sapevo che sarebbe successo solo non sapevo quando. 
In realtà era da tempo che aspettavo questo momento e finalmente oggi quando mi sono svegliata e papà mi ha detto di guardare chi c'era nel tuo letto ho avuto davanti agli occhi l'immagine che avevo  sperato di vedere tante volte: Heidi dormiva ai tuoi piedi, con la testa appoggiata al tuo sedere e tu spostando le gambe le avevi lasciato un po' di posto.
Vi ho osservate mentre voi ancora abbandonate ad un sonno profondo non vi siete accorte di nulla: eravate bellissime. Heidi col suo pelo nero lucido spiccava sulla morbida coperta rosa e tu con lei vicina sembravi ancora più tranquilla.
Poi lei si è svegliata ed è scesa a mangiare e una volta finita la sua colazione, mentre io ero ancora di sopra che mi vestivo l'ho vista tornare in camera tua, avvicinarsi al tuo letto e col passo felpato salire, facendo molta attenzione a non svegliarti. Si è arrotolata cercando di farsi piccola piccola e con aria indifferente mi ha guardata con un'espressione che sembrava proprio dire: "non è come sembra, io non sono qui" e quando ha visto che non le dicevo nulla si è rimessa a dormire aspettando con me il tuo risveglio. Pochi minuti più tardi anche tu hai aperto gli occhi e scoprendo che non avevi dormito sola prima sei scoppiata a ridere e poi l'hai abbracciata felice!
Oggi è stato uno splendido risveglio.
Grazie famiglia!!!

mercoledì 26 marzo 2014

Una cosa importante

Oggi papà ed io abbiamo fatto una cosa davvero importante: mente tu eri a casa in compagnia di Angela, noi siamo stati al corso di disostruzione pediatrica. Un parolone lungo e complicato per spiegare una manovra in realtà semplice ma vitale che nel caso in cui un bimbo ingoiasse qualcosa sarebbe davvero fondamentale conoscere.
Proprio pochi giorni fa un bambino è morto a Roma per colpa di un pezzo di würstel che lo ha soffocato... È sempre stata una mia paura, infatti ogni volta che mastichi qualcosa di potenzialmente pericoloso io ho il cuore in gola!
Non so se in caso di necessità riuscirei davvero a ricordare i semplici passaggi da fare, non sono certa che riuscirei a mantenere la calma senza lasciarmi prendere dal panico ma almeno ora so cosa sarebbe importante fare e forse potrei intervenire nel modo giusto.
Certo però che sentire le statistiche fa venire la pelle d'oca...

Scoraggiamento...

Alle soglie del terzo giorno con l'imbianchino in giro per casa, in quello che probabilmente è l'apice del disastro perché abbiamo dovuto spostare tutto ciò che era stato accatastato in una stanza e trasferirlo nell'altra lasciandoci comunque la possibilità di dormire, mi sento e sono assolutamente stanca e scoraggiata.
Scatole, scatoline, scatolette, scatoloni, buste, bustine, bustone, pacchi, pacchetti... Camminare è diventato un difficile percorso a ostacoli... trovare qualcosa un rebus e girare in questo labirinto è come fare una gimcana. Riconoscere ciò che è pulito da ciò che invece è da lavare è un'impresa impossibile vabbé che ormai credo sia tutto da lavare...
Mi vedo persa e non so quanti giorni/settimane di lavoro ci vorranno per tornare ad una normalità apparente... Urge dare via tutto ciò che non ti serve più, dalle coperte da lettino ai giochi, compresi i vestiti e le scarpe... 
Che fatica!!!

Fidanzato stagionale...

Alcuni giorni fa mi hai comunicato che ora hai un fidanzato "invernale".
Si chiama Riccardo e lo hai scelto proprio per il nome uguale a quello di papà.
Quello estivo resta ovviamente l'intramontabile Leo ma per l'inverno hai scelto Riccardo, che di sicuro ti ha conquistata con il suo fascino da latin lover romano...
Ma che ti devo dire Alice, io faccio il tifo per Leo...

Giochi da piccoli

Tu ormai ti vedi e ti senti ufficialmente "gande" e forse lo sei.
Abbiamo preparato un po' di "giochi da piccoli" da dare via e mentre attendiamo di liberarcene sono ritornati alla ribalta. Tu ogni volta che li vedi in giro per casa li guardi con espressione estremamente scocciata e poi alzando gli occhi al cielo esclami "uffa, sempe giochi da piccoli...".
Eh già, tu ormai sei graaandeee...

martedì 25 marzo 2014

Strani discorsi

Strani discorsi quelli che questa sera papà ed io abbiamo affrontato sul divano. 
Forse questo viaggio nel passato in mezzo alle tue cose da piccola non ha fatto bene neanche a lui e quando si è messo insieme a te a sfogliare le foto di quei tuoi primi indimenticabili tre mesi di vita e soprattutto degli attimi che hanno preceduto la tua nascita, i ricordi e soprattutto i sensi di colpa lo hanno assalito.
Oggi col senno di poi vorrebbe poter riavvolgere il nastro e vivere i mesi della mia gravidanza con più serenità, vorrebbe riuscire a godersi quegli attimi come non è riuscito a fare e non riesce a perdonarsi per comportamenti che io invece ho compreso e superato da tempo.
Quello che conta per me non è il passato, ma soltanto dove siamo arrivati ora, chi siamo e cosa abbiamo costruito insieme. Il vostro rapporto e la tua serenità sono la prova quotidiana che non c'è nulla da perdonarsi perché ognuno di noi ha semplicemente vissuto i mesi della tua attesa nell'unico modo in cui era in grado di farlo e con i soli mezzi che aveva a disposizione. Io schiacciando l'acceleratore e prendendo ogni curva a massima velocità e lui andando avanti col freno a mano tirato. Ma l'importante è che entrambi siamo arrivati a destinazione e forse la nostra diversità ci ha unito come due tessere di un puzzle che hanno un incastro assolutamente perfetto e se tu stai crescendo così tranquilla significa che stiamo facendo un buon lavoro e che siamo una buona squadra.
Ora vorrei solo che anche lui riuscisse a girare pagina e a "perdonarsi" per quelle colpe che continua a darsi.

Un bagno per tre

Dato che il nostro bagno è assolutamente impraticabile e vista la necessità di lavarti e l'impossibilità di farlo sotto la doccia oggi siamo andati a fare un bagno a casa dei tuoi amichetti, i gemellini Davide e Chiara. In tre nella vasca eravate assolutamente meravigliosi ed è stato molto più semplice di quello che avrei pensato e anche più facile che farti il bagno da sola.
Se torno a nascere faccio tre gemelli, almeno il bagno sarà più semplice, anche se temo che sarà l'unica cosa più semplice...

I tuoi occhi

Occhi grandi, curiosi, attenti.
Occhi disarmanti e teneri come quelli di un cucciolo.
Occhi profondi, allegri, vivaci.
Coi colori dell'acqua di un lago che cambia a seconda della luce che si infrange e si riflette sopra.
Occhi innocenti ma guardinghi.
Occhi silenziosi eppure che parlano.
Chi ti guarda per la strada spesso me lo dice e resta stupito oltre che dal colore indefinibile, dalla grandezza che li caratterizza.
I tuoi occhi Alice sono sempre stati bellissimi e lo sono ogni giorno di più.

No, tu non sei una bambola!

Se ti bacio ti pulisci anche con aria leggermente schifata e poi stizzita mi fai notare che tu sei una bambina e non sei una bambola!
Già Alice, sei decisamente una bambina con un caratterino forte e ben definito, una che sa cosa vuole e sa anche come ottenerlo! Altro che una bambola...

Piccole eppure uguali ai grandi

Le tartarughe mi affascinano e soprattutto mi rilassano. 
La loro camminata lenta, dondolante ha su di me un elevatissimo potere anti stress. Guardo la mia piccolina che si è svegliata da poco dal lungo letargo e che "pascola" nel giardino e resto affascinata di fronte a questa immagine che mi infonde tranquillità. Un passo, cammina, rallenta, si ferma, osserva, forse medita (lo fa? Chissà! Non so, io lo farei...), studia il panorama, si gode il tiepido sole, mentre il tempo passa e lei non si sposta, resta lì.
Così piccola in mezzo all'erba si perde e sembra nella giungla. 
È bella, sembra un sasso che cammina.
Mentre sono qui seduta a guardarla ricordo le ore passate da bambina davanti alle mie tartarughe. Ero poco più grande di te Alice e già le amavo e un po' le invidiavo... Quella loro incredibile capacità di non aver bisogno di nessuno, fin dal primo giorno di vita autonome, infipendenti, piccole ma in tutto e per tutto uguali ad un esemplare adulto, una miniatura di quello che diventeranno. Un po' come te che sei sempre più una miniatura di papà...

lunedì 24 marzo 2014

Vicine vicine...

Per te è come essere in vacanza: una situazione in perfetto stile campeggio.
Per me è l'ennesimo viaggio a ritroso nel tempo, in questi giorni in cui i tuffi nel passato non sono davvero mancati. Stanotte hai dormito in un "letto" improvvisato e messo proprio accanto al nostro, nella stessa posizione in cui sei stata, dentro ad una splendida culla, per i primi cinque mesi e mezzo della tua vita. Ti guardavo mentre dormivi e ti rigiravo nel letto, grande, bella, con i capelli morbidi appoggiati alle spalle. Ti osservavo e ricordavo quel tempo ormai lontano in cui la sagoma del tuo corpicino appena si intravedeva sotto le coperte, quando ancora i capelli sulla tua testa erano un'utopia e quando l'unica cosa che si muoveva sotto le lenzuola era il tuo respiro.
Ieri sera mi sono addormentata così, con queste belle immagini negli occhi e nella mente...

Come in vacanza...

Tu che dormi in un letto improvvisato vicino al nostro, per te ovviamente è un'avventura! 
Sei euforica e stamattina hai iniziato subito facendoci notare che non hai avuto nemmeno un incubo perché eri vicina vicina a noi... Quando ti abbiamo fatto vedere la sistemazione provvisoria hai subito sorriso e poi ci detto che ti sembrava di essere in vacanza...
Questo è il bello di voi bambini: riuscite a trovare il lato divertente in tutto ed ogni cosa diventa una festa! 

domenica 23 marzo 2014

Segnali

Ho sempre detto che il sonno, o meglio la difficoltà a prendere sonno, ancora più della mancanza di appetito è per me un fondamentale campanello d'allarme che mi segnala che sto attraversando una fase critica.
Ho sempre sostenuto che la primavera non era la mia stagione ideale, particolare questo che è decisamente cambiato in questi ultimi anni in cui la primavera si era stranamente trasformata probabilmente proprio nella mia stagione preferita.
Ho sempre saputo che i cambiamenti, di qualsiasi tipo, genere e intensità e sotto qualsiasi forma mi disturbano e mi creano un fastidioso stato di tensione che mi provoca tutta una serie di malesseri e problemi più no meno gravi.
Ho sempre sospettato che scrivere fosse per me una fondamentale valvola di sfogo che negli anni mi ha aiutato a vivere e superare le tensioni quotidiane e ad abbassare lo stress accumulato.
Ho sempre intuito che per me il silenzio e la mancanza di voglia di comunicare non solo per iscritto, ma anche verbalmente, fossero una pericolosa forma di chiusura sinonimo non solo di meditazione personale ma di qualcosa di ben più profondo e fosse in realtà solo la punta di un pericoloso iceberg.
Ho sempre notato che un po' di shopping sono per me come per la maggior parte delle donne un incredibile antidepressivi in grado di farti vedere il sole anche nelle grigie giornate invernali.
In questo cambiamento di stagione che segna il passaggio dalla stagione invernale a quella primaverile il mio sonno ha cominciato a vacillare... la voglia di scrivere è nettamente calata e con lei anche quella di parlare, spiegare, raccontare... ed è scomparsa anche la voglia di fare shopping.
I segnali ci sono tutti ora forse se unisco i puntini riesco anche a capire qualcosa di più...

Sottosopra

Week end agli sgoccioli, casa sottosopra, più o meno come me.
Sono disordinata ma il caos che mi circonda è davvero troppo anche per me. Mi guardo attorno e avrei voglia di fuggire oppure almeno di chiudere gli occhi per non vedere.
Tutto spostato, tutto ammassato di qua è di là, non mi ricordo già più dove ho messo le cose.
Quella più felice sei tu che continui a ripetere euforica che dormirai in camera con mamma e papà proprio come in vacanza.
Papà mi sembra rassegnato e forse accetta più facilmente questo disordine motivato piuttosto che il solito disordine dovuto solo al mio odo di essere.
Io invece non vedo l'ora di tornare al mio solito caos quotidiano dove tutto è apparentemente appoggiato lì per caso ma dove io riesco a ritrovare i miei punti fermi.

Cortometraggio

Per la seconda domenica consecutiva siamo fuggiti dal cinema prima che il film/cartone animato finisse, come dei ladri, scivolando silenziosamente (nemmeno troppo) fra le poltrone, cercando di tenere la testa abbassata e di passare inosservati.
Il cinema è ancora qualcosa di troppo impegnativo per te che ti spaventi anche con un rumore troppo forte e che non reggi oltre i dieci minuti di attenzione.
Credo che l'unica cosa che potresti vedere dall'inizio alla fine è un cortometraggio ma senza personaggi cattivi perché anche il lupo di cappuccetto rosso a te fa troppa paura...

Rallentare il tempo

Da un paio di giorni siamo ufficialmente in primavera, anche se guardando il cielo non si direbbe.
Una strana primavera quella che è appena iniziata, e non mi riferisco solo al clima.
Il mio umore così come il tempo è in caduta libera.
In questa fase di riordino forzato dovuto all'imminente arrivo degli imbianchini, mi trovo a mettere le mani in scatole e cassetti pieni di ricordi e la tristezza e la malinconia prendono il sopravvento.
Basta un oggetto per risvegliare quelle sensazioni lontane eppure ancora forti.
E allora mi accorgo di quanto il tempo sia trascorso velocemente e vorrei poterlo fermare o almeno rallentare...


sabato 22 marzo 2014

Il silenzio del cuore

Quando anche le parole sono spente allora è il silenzio del cuore che vince su tutto.
In questi giorni di stanchezza, fatica, mal di testa, stress, malinconia, tristezza, pensieri e ripensamenti non ho nemmeno voglia di scrivere. 
Ho troppe cose in mente eppure non ho niente da dire
Questa primavera non sta affatto facendo bene...

giovedì 20 marzo 2014

Voglia di buttare via...

Ho lavorato tutto il giorno, e come diresti tu, mi sento e sono "tanca motta" eppure mi guardo attorno e non vedo nessun risultato... Anzi, la situazione sembra addirittura peggiorata.
Avrei voglia di buttare tutto, me compresa. 
Così forse ci sarebbe finalmente spazio e il tanto anelato ordine che vorrebbe tuo padre e io non mi sentirei sommersa e sopraffatta dagli oggetti, dai vestiti, dai giocattoli, dalle scarpe, dai peli, dai bicchieri e persino dagli strofinacci da cucina...
Credo che i giorni che verranno saranno assolutamente devastanti, anzi, ne sono certa!

Pensieri di oggi...

In questi giorni in cui mi sento strana, come rallentata e scossa da un malessere che a tratti mi pervade e mi rende incredibilmente silenziosa e terribilmente apatica, mi torna sempre in mente una frase che ho letto alcuni anni fa: "non possiamo cambiare la direzione del vento ma possiamo regolare le nostre vele per proseguire al meglio il nostro viaggio e giungere a destinazione". 
Sento che sto attraversando un periodo particolare della mia vita, sono in una fase di cambiamento e mi sembra di essere all'interno di un videogioco e di dover passare da uno schema all'altro, senza però aver la minima idea di come poterlo fare e di cosa mi aspetta.
Prima di diventare madre ho passato alcuni anni a pensare a come sarebbe stato avere un figlio, a sognare quel momento, ad attenderlo, ad immaginarlo a desiderarlo. 
Poi finalmente è successo e tutto è stato incredibilmente bello e intenso. 
Per oltre tre anni ho vissuto praticamente ogni attimo della mia vita al tuo fianco e insieme tu ed io siamo andate ovunque e abbiamo fatto veramente di tutto. 
Ho avuto la fortuna di poter godere pienamente di ogni istante della tua crescita e anche se spesso ho la sensazione di non ricordare alcuni passaggi, so bene che in qualche parte dentro di me ogni attimo è scolpito in maniera indelebile. 
Ora tu cominci ad avere esigenze diverse: hai meno bisogno di me e più bisogno del tuo spazio.
Ti guardo e ti vedo più indipendente, più sicura e sono orgogliosa del lavoro fatto ma contemporaneamente sento che il mio ruolo deve cambiare e devo piano piano allontanarmi per permetterti di cominciare a "battere le tue ali" da sola.
Ora però devo capire come regolare le mie vele e verso dove continuare questo viaggio e non è affatto facile perché non ho ancora capito cosa voglio e cosa sono diventata in questi anni.



Parola d'ordine: ordine!

In attesa dell'imbianchino che finalmente lunedì inizierà i lavori di risanamento della tua camera e di tutto il piano di sopra, io sto cercando di svuotare la tua camera in modo da rendere più agevole il lavoro. Inscatolo, sposto, lavo, insacco, archivio, cestino... Un lavoro immane!
Oggi mi sono dedicata all'area ludica ovvero i tuoi giochi. Tutto ciò che è lavabile in lavatrice è stato portato in garage e nel fine settimana verrà portato nella lavanderia a gettone. Avrà il permesso di rientrare in camera tua soltanto dopo essere stato lavato, in caso contrario passerà a miglior vita. Lo stesso trattamento viene fatto a tendaggi, tappeti e tutto quello che serviva per imbottire la tua "tana", quell'angolino della tua camera in cui tu teoricamente dovresti giocare e in cui di fatto invece teniamo stipati i mille mila giocattoli che tu hai in "dotazione". 
Come dice papà che sempre più spesso mi ricorda mia madre (e non è affatto un bel paragone...) "questa è l'occasione giusta per mettere ordine". Si certo, lo è, ma io lo sapevo anche senza che lui me lo sottolineasse... 
È vero, l'ordine non è la mia principale caratteristica, lo riconosco, certe volte penso che anche i miei organi interni devono essere messi a casaccio... Però ogni volta che vedo l'aria con cui si guarda attorno "ecoscandagliando" ogni centimetro di casa con quell'aria che sembra dire "non è come sto vedendo vero?" mi sento la bambina sgridata dalla mamma perché non ha messo a posto la sua camera...



mercoledì 19 marzo 2014

Purché siano auguri...

Ti sei svegliata augurando a papà "buon compeanno" poi dietro mio suggerimento hai telefonato ad entrambi i nonni per fargli gli auguri, in fondo loro sono dei super papà... Ci hai messo un po' a realizzare che oggi era un giorno importante per papà ma non era il suo compleanno e qualche volta durante la giornata hai continuato a confonderti... Ma tanto non fa differenza, sempre festa è!

Un pensiero ai papà lontani...

Questa mattina aprendo Facebook oltre agli auguri per i papà mi sono saltati subito all'occhio i pensieri rivolti a chi invece il papà non c'è lo ha più e mi si è stretto il cuore. Ho pensato al grande vuoto che ogni giorno queste persone devono riempire di quotidianità senza per questo dimenticare l'uomo che gli ha dato la vita.
A Barbara, a Michela a Francesca e a tutte quelle persone che oggi "festeggiano" col naso rivolto al' in sù e con tanta malinconia nel cuore dedico il mio pensiero e mando un grande, grandissimo abbraccio.
Ricordati sempre Alice che il dono più grande che la vita ti ha fatto oltre alla salute è la presenza dei tuoi genitori che per te sono "scontati" ma che purtroppo non tutti i bimbi possono avere accanto...

Auguri papà

Ho fatto un sogno, ho chiuso gli occhi e nella mia mente ho immaginato di avere una figlia, meravigliosa, perfetta, proprio come te. 
Poi ho pensato a come avrei voluto che fosse il suo papà ed ho immaginato un uomo forte, uno di quelli che danno sicurezza, che sanno sempre cosa fare e che non si perdono d'animo di fronte alle difficoltà della vita. 
Ho pensato che per te, avrei voluto un padre presente, che si mettesse a giocare sul tappeto, che ti leggesse le favole prima di dormire e che sapesse addolcire la sua voce da uomo quando, gioca con le principesse...
Ho desiderato un padre che ti insegnasse ad amare la musica, a nuotare, a sciare e ad andare in bicicletta e che sapesse sempre trasmetterti il suo coraggio e non le mie paure.
Ho pensato a un padre che ti facesse apprezzare ciò che hai e non sentire la mancanza di ciò che non hai e che riuscisse a farti vivere il cambiamento come un'opportunità e non come la fine di qualcosa.
Ho visto vicino a te un padre che ti sapeva far sorridere, ma che sapeva anche asciugare le tue lacrime e consolare il tuo pianto.
Ho sperato per te di trovare un padre che ti aiutasse a realizzare i tuoi sogni e che riuscisse a stare al tuo fianco senza bloccare il tuo cammino.
Poi mi sono svegliata, ho aperto gli occhi e ho guardato accanto a me, ho visto tuo padre ed ho capito che avevo realizzato il mio sogno.

martedì 18 marzo 2014

Il nome giusto della mamma!

Tu e la tua amica del "cuole" Giulia avete molte cose in comune: le mamme con lo stesso nome e lo stesso modo di parlare sostituendo la "R" con la "L".
Tu ormai lo fai in quasi tutte le parole e ora quelle che fanno eccezione c'è proprio il mio nome: Chiara che tu pronunci Chiaa. Oggi Giulia ha sentito che chiamavi sua mamma e sentendoti urlare più volte "Chiaa" si è affrettata a correggerti: "non si dice Chiaa, si dice Chiala!".
E un attimo dopo tu chiamavi a squarciagola "Chialaaa?".
Mi sembra che siamo ancora un po' lontani dalla "R"

Lo spettacolo è finito!

Ehi tu, bella donna, che mentre seduta al tavolo di fronte al mio mangi e allatti la tua bimba, ehi tu, con quel viso perfetto che sembra disegnato da un pittore e poi abilmente cesellato, ehi tu, con quei capelli dorati da fare invidia alla Barbie e quella carnagione perfetta da sembrare davvero fatta di morbida c'era, cos'è hai da guardare, perché mi fissi con quell'aria impietrita che ti ha tolto anche il sorriso oltre alla parola? Non ti accorgi che tuo marito sta cercando di richiamare la tua attenzione, non vedi che tua figlia,quella più grande, ti chiama e ha bisogno di te? Non senti che l'altra fra le tue braccia piange perché forse la mano ti è scivolata e lei non riesce più a prendere in bocca il seno?
Che c'è non hai mai visto una cicatrice sul viso? Oppure forse hai capito cosa si celava lì sotto e la paura ti ha paralizzata su quella sedia? Eh già, probabilmente proprio mentre tu scoprivi di aspettare la tua seconda figlia é gioivi per la lieta notizia, io scoprivo di avere il cancro in faccia e mi disperavo per la paura di dover lasciare per sempre la mia famiglia. Eppure io non sono qui a fissarti, non ti guardo con invidia invece tu non riesci proprio a distogliere lo sguardo dal,mio volto.
Smettila di guardarmi! Io abbasso gli occhi, prendo un altro boccone, ma quando li rialzo tu sei sempre lì impalata a bocca aperta che passi con lo sguardo dalla mia guancia ai miei occhi e con i tuoi sembri quasi farmi mille domande.
Non riesco a capire se il mio viso ti fa più paura o più schifo, forse la prima, guardando meglio leggo il terrore trapelare dietro a quell'espressione che non è ancora cambiata.
Non so quanti minuti sono passati, ma io ho finito il mio piatto e tu ormai hai il tuo completamente freddo davanti a te. Non ti sei ancora stancata? Avrei voglia di chiederti perché lo fai ma mi alzo  e mi allontano e per te cala il sipario... Mi spiace, lo spettacolo è finito!

Risveglio a novembre...

Questa mattina la prima cosa che ho visto fuori dalla finestra è stata la nebbia, una fitta e densa nebbia che solo a guardarla già ti penetrava nelle ossa.
Ecco come iniziare non proprio nel migliore dei modi la mattina perché invecchiando (una volta avrei detto crescendo) sto diventato meteoropatica Alice... e poi sinceramente le belle giornate della settimana scorsa mi avevano un po' illusa.

Ritratto di famiglia

Per te tutto fa famiglia: che siano tre pupazzini, tre disegni, tre bambole o tre libri tutto ciò che è costituito da tre membri di cui due grandi e uno più piccolo rappresenta il perfetto nucleo familiare.
Così capita che mentre sono in bagno tu arrivi e vedendo le immagini dei pesci colorati che abbiamo attaccato sulle ante degli sportelli per renderli meno asettici, tu mi indichi la buffa delfina rosa e mi dici "quetta sei tu mamma...". E poi indicando il grande delfino azzurro attaccato sull'altra anta sottolinei "... quetto è il mio papone...". E poi accarezzando dolcemente la piccola delfina sorridente concludi il ritratto di famiglia con "... e quetta qui sono io!".

lunedì 17 marzo 2014

Mia nipote Matilde...

Mentre eravamo in macchina per appagare la tua voglia di sapere sempre cosa succederà e il tuo bisogno di conoscere in anteprima "la sequenza" degli eventi, oggi mi hai chiesto di raccontarti cosa ci sarà dopo la scuola materna, e poi dopo le elementari, e poi ancora dopo le medie, e poi dopo le superiori e quando infine, dopo l'università ti ho ventilato la possibilità che tu andrai a lavorare ecco è scoppiata la tragedia!
Con gli occhi pieni di lacrime, il musino e la voce tremante mi hai detto "ma io voglio fae la mamma!". Ti ho subito tranquillizzata spiegandoti che anche fare la mamma è un lavoro e per me è di certo il lavoro più bello del mondo e poi ho aggiunto che in ogni caso potresti anche scegliere di fare entrambe le cose: andare a lavorare come papà e fare la mamma come me.
Illuminata da questa nuova prospettiva hai ricacciato indietro le lacrime subito pronte a zampillare e hai esclamato un euforico: "siiii mi piaceee!". Poi dopo una rapida pianificazione del tuo futuro mi hai detto: "allola ho deciso posso fae la dottoessa di mattina mentle la mia bambina Matidde va a 'cuola e il pomelizzo fazzo la mamma!". 
Più tardi durante la cena tutta orgogliosa e soddisfatta della tua brillante idea hai comunicato a papà che "quando Matidde è a 'cuola tu puoi fale la dottolessa". Papà ovviamente ha subito pensato alla tua amichetta coetanea e lì per lì non ha capito così tu un po' irritata dal fatto che dovevi "popio 'piegagli tutto..." gli hai detto "ma papà non Matidde la mia amica di Loma (Roma), Matidde la mia bambina, quella che avlò con Leo! Pecchè io avlò solo una bambina non ne voglio due e nemmeno un macchio, voglio solo una femmina!!!".
Quando si dice avere le idee chiare... Ho solo qualche dubbio e un po' di timori sulle tue assolute certezze... ma per il resto mi sembra un gran programma...
Ti chiedo scusa da parte di papà se non ha capito subito che ti stavi riferendo alla tua bambina... In fondo non è poi difficile immaginarti adulta e mamma e pensare che Matilde era tua figlia ovvero sua nipote, soprattutto considerando che hai "già" tre anni e mezzo si poteva capire al volo...

Un bagno per due

Oggi nel tardo pomeriggio tu ed io ci siamo regalate un magnifico momento relax e abbiamo fatto il bagno insieme. Abbiamo riempito la vasca di sali profumati di colore viola e prima di lavarci ci siamo divertite a giocare con l'acqua. Certo il posto non era tantissimo, soprattutto considerando che nella vasca oltre a te e a me c'erano anche l'intramontabile Ugamolly, i guantoni della Peppa, il mini canotto gonfiabile, la pecora Dolly, Minnie e Hello Kitty.... E chi più ne ha più ne metta!
Strano che dentro la vasca ci sia riuscita a stare anche un po' d'acqua...

Biblioteca

Come promesso oggi nel pomeriggio dopo il sonnellino e la merenda ti ho accompagnata in biblioteca. Ci siamo subito dirette nell'area. "bimbi" dove io ti ho letto alcuni libri che tu hai scelto fra tutti. Poi dopo una mezz'oretta, quando ho visto che cominciavi a stancarti siamo andate a fare una bella passeggiata "condita" da qualche giro in giostra.
E come ti ho detto mentre passeggiavamo insieme mano nella mano, è sempre un piacere stare con te Alice!

L'eco no!

Tu parli tanto ma se cominci a fare anche l'eco allora penso davvero che le mie possibilità di sopravvivenza siano pari a zero...
Oggi tornando da scuola avevi deciso che c'era l'eco e così mentre camminavamo verso casa tu ripetevi tutte le parole due volte... Non bastava un solo "pelchè" ora siamo al "pelchè pelchè?"

Un abito per il principe

Da qualche giorno uno dei tuoi giochi preferiti è diventato quello di giocare a "mamma, papà e bimba" utilizzando come genitori il principe e la principessa grandi e come figlia una principessa più piccola (che fa parte di un'altra serie). Ma siccome tu fin da piccola hai sempre avuto la mania di "snudare" le bambole, il principe papà è andato per giorni in giro per casa solo col costume (poiché disegnato sulla pelle non potevi toglierlo) e vederlo così ignudo che abbracciava Cenerentola che nel frattempo aveva trovato l'abito della sorellastra Genoveffa, era piuttosto "hard". Anche a te evidentemente il principe in mutande non sembrava molto elegante e così stamattina, prima di andare a scuola mi hai chiesto di "celcale il vettito del plincipe"... 
Incredibile ma vero sono anche riuscita a trovarlo in mezzo ai giochi e ora il principe con la sua camicia luccicante non ha davvero niente da invidiare al look di Cenerentola!

domenica 16 marzo 2014

Solo per oggi

Tutte le sere ormai si ripete lo stesso rito: mentre ti metto il pigiama tu provi a chiedere se "solo pel oggi puoi dommile nel nostlo letto". Ma il "solo per oggi" è diventato anche un classico dei pranzi e delle cene in casa, quando la richiesta è se "solo pel oggi puoi gualdale i caltoni mentre mangi". Un "solo per oggi" che se lascio decidere te assume profili molto ben netti e definiti e caratteristiche molto lontane dalla temporaneità... Quindi anche oggi abbiamo risposto "no" ai tuoi "solo per oggi"...

Mentre tu dormi...

Mi sono spesso domandata cosa tu immagini che succeda a casa mentre tu dormi. Se credi che anche io è papà andiamo a letto o sei consapevole che ci mettiamo sul divano a guardare/dormire un film.
Sinceramente credo che tu sappia che noi andiamo a letto più tardi di te ma la cosa evidentemente non ti dà fastidio. Invece ti ha molto preoccupata la mia risposta di stasera, quando ti ho detto che io andavo a dormire sul divano e tu, pensando che mi riferissi a dormire tutta la notte, con un tono affranto mi hai chiesto: "e non dommi nel letto con papà?".
Fa tenerezza osservare quanto per te questi normali riti di famiglia siano uno standard al quale sei abituata e fa tristezza pensare a quanti bambini si o purtroppo abituati a vedere i genitori che dormono in letti o camere separate. 
La verità Alice è che mentre tu dormi noi ci riposiamo della stanchezza accumulata durante il giorno.

TLILLI

La "R" è definitivamente scomparsa anche dal tuo immaginario ed è stata ufficialmente sostituita dalla "L" dandoti una parlata molto in stile cinese o se preferisci, parli come il canarino Titti, quello che dice "mi è sembLato di vedeLe un gatto!". È buffo sentirti dire "tLAttoLe" marcando sulla "L" in una maniera tanto ecessiva da farla notare anche se uno è distratto.
E così anche il pecchè è diventato pelchè e la piccola fatina Trilli... Ovviamente è Tlilli!

sabato 15 marzo 2014

Un sabato di famiglia

Un tipico sabato di famiglia quello di oggi, con la spesa di mattina, il risotto a pranzo, un pomeriggio di giochi con papà sul tappeto mentre io ne approfittavo per guadare l'iPad senza troppe interruzioni e una serata con papà che fa il "mangia fuoco".
Tutto perfetto se non fosse per il mio umore un po' troppo calante in questo periodo. Forse risento in po' dell'imminente arrivo della primavera.

Il potere dei bimbi

I bimbi ti danno la forza per affrontare grandi prove e superare momenti difficili, i bimbi ti regalano la possibilità di tenere una porta aperta sul futuro e di pensare che qualcosa di te continuerà a vivere anche dopo di te, i bimbi sono un'impagabile ventata di ottimismo e spensieratezza, i bimbi sanno farti sorridere anche quando non credevi più di riuscire a farlo, i bimbi possono farti vedere il presente meno complicato di quello che è.
Questa sera un angosciante messaggio di mio fratello dove mi ricordava "che tutto può finire" mi ha raggelata e mi ha fatta riflettere sul fatto che vivere accanto ad un bambino sia forse logisticamente più complicato ma allo stesso tempo ti trasmetta un'energia e un sano ottimismo utile e necessario per affrontare le sfide quotidiane.
Tutto sommato credo che a mio fratello avere un foglio forse avrebbe fatto bene e lo avrebbe aiutato a sorridere di più e a scrollarsi di dosso quella maschera e quelle paure che gli stanno cucite addosso come una seconda pelle.
Mi spiace per lui che non possa vivere la meravigliosa esperienza di essere genitore.

venerdì 14 marzo 2014

La forza del destino

Poche cose hanno il potere di rilassarmi come alcune musiche, pochi suoni riescono a farmi fare un viaggio a ritroso nel tempo accompagnandomi verso quei giorni lontanissimi in cui io ero poco più di una ragazzina, piena di sogni che ancora la vita non era riuscita a realizzata o ad infrangere... 
Oggi guardavo un film e ho subito riconosciuto quelle note che per una estate, quella del 1987 sono state la colonna sonora delle mie serate e delle mie notti. L'emozione mi ha raggiunta ancora prima della consapevolezza di riconoscere di cosa si trattasse... Ho socchiuso gli occhi e per un attimo mi è quasi sembrato di avere ancora addosso quegli abiti di scena e mi sono ritrovata ad essere quella giovane comparsa che si aggirava forse spaesata ma di sicuro entusiasta del suo ruolo, in un mondo che la affascinava come poche altre cose.
La mamma a volte Alice si dimentica delle tante cose che ha fatto nella vita e di come è arrivata fin qui, ma poi bastano poche note e tutto torna a galla come in uno splendido viaggio nel tempo.
E "La Forza del Destino" avrà sempre questo incredibile potere su di me.

Pennellate di una treenne o poco più...

Ti prenoti gli incontri con la baby sitter, chiedendole testuali tue parole "se non ha impegni" di venire a giocare con te un giorno della settimana prossima", informi la tua amica Giulia che purtroppo "a casa aspetti l'imbianchino" e quindi non puoi raggiungerla al parco giochi, mi rinfacci di avere attaccato a te e papà il raffreddore particolare del quale io non sono poi così sicura, informi la dottoressa che "non vedi l'oia (ora)" di poter tornare a scuola, organizzi il tuo e soprattutto il mio pomeriggio riempendolo di impegni e appuntamenti poco conciliabili fra loro...

Un grande spavento

Ho iniziato la giornata leggendo la terribile notizia di un bimbo in fin di vita per aver involontariamente mandato giù un pezzo di würstel senza masticarlo. Io sono da sempre molto spaventata dall'idea che qualcosa ti vada di traverso.
Poi di ritorno dalla pediatra ti ho dato i soliti granuli e come ogni volta li avevo messi nel piccolo coperchietto che li contiene solo che questa volta, nel rovesciarteli in bocca mi è sfuggito anche il tappino e io mi sono ritrovata con le mani vuote davanti a te. Senza perdere un istante di tempo ti ho subito detto di sputare con la paura che tu invece decidessi di mandare giù tutto granuli e tappino.
Te l'ho ripetuto una, due, tre volte, non so esattamente quante, con voce ferma e decisa tenendoti la mia mano aperta davanti alla bocca, fino a quando mi sono ritrovata fra le mani il maledetto tappino!
Tu mi guardavi e sicuramente avevi percepito la mia paura. Io ti ho subito spiegato che mi ero sbagliata e ti ho detto che tu eri stata davvero bravissima a sputare il tappino, poi ti ho abbracciata forte a me allontanando il pensiero di quello che sarebbe potuto succedere!
Da oggi i granuli si prendono in un bicchierino più grande!

Attraverso i tuoi occhi

Questa mattina come ogni giorno mi sono vestita mentre tu eri già di sotto a fare l'aiutante di papà che consiste nel preparare lo sgabellino accanto a lui e passargli le arance per fare la spremuta. Non avevo voglia di mettermi le solite cose che ormai stanno in piedi da sole, non mi andava di vedermi sempre con addosso una felpa e un paio di jeans e quando dal cassetto è uscita quella maglia lunga che avevo ritrovato per caso in fondo all'armadio qualche settimana fa mi è sembrato il capo giusto. L'ho provata sui jeans... Mi sono guardata allo specchio e mi sono vista orrenda: mi sembravo un salame dentro al budello... ma non avevo più voglia di cambiarmi e sono scesa così, poco convinta.
Tu ti sei girata a guardarmi quando ancora non avevo finito di fare tutti gli scalini, il tuo sguardo è caduto su quella maglia che probabilmente ai tuoi occhi assomigliava a un vestito che "fafúfú" (fa frou frou) e notando la differenza rispetto al solito look ti sei illuminata e prima che io potessi dirti qualcosa hai esclamato "come sei bella mamma!". Lo hai ripetuto almeno due volte mentre correvi incontro ad abbracciarmi.
Per un attimo ci ho creduto... e forse mi sono addirittura riuscita a vedere con i tuoi occhi ingenui e innocenti.
Poi mentre ancora ripensavo alla tua gioia mi hai preso per mano e mi hai detto: "Mamma ti vetti (vesti) così per il mio compeanno?" E con la vocina dolce e lo sguardo supplichevole mi hai implorata "Pessavoe!!!".

giovedì 13 marzo 2014

Innocua eppure mortale...

E poi mentre mi lavo i capelli la mano improvvisamente mi scivola quasi per sbaglio su quella cicatrice che cerco sempre di evitare, che fingo di non vedere, di non sentire...
E allora mi soffermo e percepisco ancora una volta con chiarezza sotto le mie dita quel fastidioso "cordone in rilievo". La mano si irrigidisce, quasi si paralizza e quella sensazione attraverso i polpastrelli entra nel mio corpo e lo attraversa velocemente.
È passato oltre un anno ma non mi ci sono ancora abituata e forse temo che non lo farò mai davvero fino in fondo.
La sensibilità è limitata ma per assurdo toccare quella zona è fastidioso.
Mentre le dita sono ancora immobili provo a ricordarmi com'era prima... prima che tutto cominciasse con quella pallina che a tutti tranne a me sembrava innocua.
È strano ma non mi riesco a ricordare com'era prima... Ma sento con chiarezza che non mi piace com'è ora.
Oggi è un giorno difficile... lo sapevo anche prima.

Fragole!

Tu diventi matta per le fragole. Ti piacciono anche quando sono assolutamente fuori stagione e non sanno da niente, figuriamoci quando le troviamo buone, dolci e saporite!!!
Oggi siamo andate a comprare le fragole da un "fruttarólo" come lo chiami tu, che ci avevano garantito ne avesse di squisite. Ne abbiamo comprato due cestini e tu ti sei subito preoccupata di informarmi che uno era solo il tuo e il secondo ci concedevi di dividercelo fra me e papà... Grazie Alice, la tua generosità è quasi "commovente"...

Risvegli

A poco più di una settimana dalla fine dell'inverno e dall'arrivo ufficiale della primavera a casa nostra la natura ha già dato evidenti segni di risvegli. Oggi la piccolina di casa, la tartarughina hermanni di nome Caffè, ha fatto capolino dalla sua tana, ha aspettato le ore più calde della tarda mattinata poi è uscita e si è fatta una bella bevutona di acqua fresca. Ora non resta che attendere e sperare che anche la più grande, Latte, ci faccia la sorpresa.

Pennellate dal nostro bel parco

Al parco in una bella mattina di sole insieme a te. 
In sottofondo gli uccellini che cinguettano e il rumore del vento che muove le foglie
Sul sentierino seduto sulla panchina un nonno seduto mentre culla la nipotina in carrozzina.
Vicino al laghetto una mamma guarda il suo bimbo che dà da mangiare alle papere.
Nell'area giochi un papà spinge il figlioletto sul l'altalena.
Più avanti un giovane signore porta a spasso il suo cane che scodinzola felice mentre annusa l'erba,
Un altro fa joggng mentre ascolta la musica.
Tornando indietro incrociamo un ragazzo che va in bicicletta.
Poi sentiamo una coppia che parla in una lingua a me sconosciuta.
Poco prima di rientrare a casa ecco in lontananza un cane che abbaia mentre le campane suonano mezzogiorno.

Il potere della pubblicità

Tu guardi le pubblicità dei giocattoli e un istante dopo mi dici che li vuoi comprare. 
Che sia la torre di Rapunzel o la casa di Barbie non fa nessuna differenza tu lo vuoi.
Ma fin qui non ci vedo nulla di anomalo, mi sembra una normale reazione di una bimba di poco meno di quattro anni che viene allettata da suoni e colori.
La cosa che più mi stupisce infatti non è la tua razione ma la mia di fronte alla pubblicità e non solo a quella che appare in televisione, anche a quella che vedo sui cataloghi di giochi.
Io vedo case bellissime della lego o della playmobil, vedo paesaggi incantati, castelli e principesse e... Mi viene un'irrefrenabile voglia di comprarli e di giocare...
E se comprassimo le bellissime case fatte a funghetto per i Puffi? Mi piacevano tanto quando ero piccola, poco più grande di te e mi è rimasta la voglia... 
Che sia per questo che i personaggi che ho voluto sulla torta nuziale erano proprio i Puffi sposi?

Una casa in costruzione...

A volte basta poco per trovare un gioco nuovo e riuscire a divertirsi e a volte nonostante i tanti, troppi giocattoli che circondano i nostri figli, senza un tocco di creatività delle mamme e dei papà il divertimento non arriva.
Lunedì quasi per caso dopo aver messo a posto la spesa e svuotato lo scatolone che la conteneva, quando già stavo per buttarlo via ho pensato di costruire per te una casetta per le tue bamboline. Si, è vero, lo so benissimo, ne hai già una di plastica che fa un sacco di suoni interattivi e una di legno che è davvero bellissima e poi hai anche quella di lego rosa tutta da costruire e l'indimenticabile castello delle principesse... ma vuoi mettere una casetta di cartone fatta dalla mamma? E così in men che non si dica, senza stare a pensare troppo ai dettagli, ho fatto il tetto e i tagliato porte e finestre. Tu mi guardavi e non stavi nella pelle... Poi appena l'hai avuta fra le mani mi hai chiesto se potevi "schivee" (scrivere) il tuo nome e io ovviamente ti ho lasciata fare.
Martedì in compagnia della tua baby sitter Angela e dietro a un mio suggerimento vi siete messe a colorarla, facendo un magnifico tetto multicolor e delle pareti allegrissime. Tu hai anche aggiunto che la casa che avrai col tuo "mooso Leo sarà popio così!"
Mercoledì l'hai ammobiliata con i mobili del castello e con l'aggiunta di alcuni pezzi che ti avevo comprato io e poi hai deciso di cambiare la famiglia di inquilini che fino a quel momento era stata quella della Peppa e hai fatto entrare la principessa Sofia e le sue amiche.
Giovedì ovvero oggi, hai deciso che era arrivato il momento di colorare meglio porte e finestre, che io avevo solo accennato colorandole leggermente col pennarello verde. E così ti sei messa di impegno e hai colorato tutte le finestre e le porte della casa... e sono solo le nove di mattina...
Domani chissà cosa deciderai di fare...
Speriamo solo che la casa di cartone resista ancora qualche giorno, non era stata fatta per sopravvivere a così tanti giorni e lavori di ristrutturazione...

Fetta biscottata per due

Come due brave amiche, come due sorelle, come una madre e una figlia, come due complici, come due pezzi combacianti dello stesso puzzle... Così siamo noi in questi giorni quando facciamo colazione: ci dividiamo le fette biscottate. A te piace il bordo a me... piace che tu sia soddisfatta così io mangio il centro e ti lascio il contorno e tu al contrario mangi il perimetro e mi lasci la parte di mezzo. A ognuno la sua parte... e siamo entrambe felici e contente

Una partenza alla grande!

Qualcosa mi dice che oggi stare al tuo passo sarà un'impresa difficile! 
Ti sei svegliata veramente carica: non cammini, saltelli, non parli, squittisci... vorrei davvero avere un decimo della tua energia e della tua vitalità ma temo che nemmeno dopo un rigenerante caffè al ginseng sarò in grado di starti dietro...
Qualcuno direbbe che "non sono più il leone o nel mio caso la leonessa di una volta, ma io dico solo si salvi chi può...

mercoledì 12 marzo 2014

Abbracci sotto le coperte

L'altra sera quando tu mi hai chiesto "pessavoe" (per favore) di poterti addormentare nel nostro letto non hai fatto per nulla fatica a convincermi perché mi piace "accucchiaiarti" e sentire il tuo profumo, accarezzare i tuoi capelli, sfiorare la tua pelle morbida e delicata e quei nostri abbracci sotto le coperte sono per me momenti preziosi e indimenticabili che restano sulla mia pelle e nella mia anima.
Come quando più tardi mi ritrovo sotto le stesse coperte abbracciata a papà. Ogni sera quando un attimo prima di addormentarmi mi appoggio fra le sue braccia penso che anche solo per quell'ultimo istante della giornata è valsa la pena di vivere ogni ora, anche quelle meno facili e più faticose.


Una serata tutta per te

Oggi quando la dottoressa ti ha detto che ancora non potevi tornare a scuola ci sei rimasta malissimo e tornando a casa hai continuato a ripetere che eri "tittissima". L'idea di non vedere Giulia e di non poter giocare e soprattutto pasticciare (inteso come bisticciare) con lei, ti rendeva davvero troppo triste così papà che sa sempre come strappare un sorriso alle sue donne piccole o grandi che siano, ti ha proposto di andare a mangiare fuori. Tu non te lo sei fatta ripetere due volte e dopo aver attentamente valutato la possibilità di una cena al mc Donald's ti è venuta voglia dei "tottellini della Micca" (Mirca) e hai fortunatamente cambiato idea.
Poco prima che arrivasse a casa papà eri un po' mogia, continuavi a ripetere che avevi "feddo, mal di 'tomaco, mal di tetta..." Ma appena lui ha varcato la soglia di casa ecco che hai cominciato a saltellare di qua e di là come una pallina di un flipper e il sorriso è tornato a illuminare il tuo visino un po' sbattuto e i tuoi occhi. Gli sei saltata in braccio e hai voluto che ti vestisse lui e poi siamo finalmente andati a mangiare i tortellini al ragù... Perché il primo amore non si scorda mai!

Ricordi sottovuoto

Sapevo che sarebbe stato difficile ma non immaginavo quanto.
Cerco di ripetermi che sono solo vestiti ma è più forte di me di ogni "pezzo" ricordo tutto: chi me lo ha regalato o quando l'ho comprato, le occasioni in cui lo hai indossato, con cosa te lo mettevo e come ti stava...
Oggi ho cominciato ad aprire i pacchi con i tuoi vestiti per fare una specie di inventario per poterli dare via. Ho preso il primo sacco che mi è capitato, uno a caso, l'ho portato su, l'ho aperto e ho cominciato a guardare dentro tirando fuori magliette, costumi, pantaloni, camicette, cappelli e vestitini... 
È solo il primo pacco, solo uno di tanti. 
Sarà un lungo e soprattutto duro lavoro ma è arrivato il momento di fare spazio.
Che tristezza!

martedì 11 marzo 2014

Mutande affamate

Avendo tolto il pannolino presto tu hai cominciato a indossare le mutande molto presto, poco dopo aver compiuto un anno e mezzo. Se all'inizio era difficile trovare quelle della tua taglia ora il problema è trovare le giuste mutande ovvero quelle che "non mangiano il culo". Si perché da alcuni giorni ti lamenti del fatto che le mutande si sono mangiate il tuo culo...
In realtà dopo una lunga disquisizione con tuo padre credo di aver capito che nel tuo caso sia esattamente il contrario ovvero che sia il tuo culo a mangiarsi le mutande...

Oggi tu hai iniziato così...

Questa mattina hai iniziato subito facendomi questo lungo discorso:
Mamma facciamo una patta (pasta) di paloe (parole): le pendiamo tutte e le meccoliamo (mescoliamo)! Ci mettiamo quelle che abbiamo studiato!
Io ho studiato "non so" (risposta tipica che dai a qualsiasi domanda scomoda ti venga fatta...), "appettami" (risposta tipica che dai ogni volta che ti chiamiamo...), sì (risposta rarissima) e "no" (di solito è sempre la prima risposta che dai)... Io avrei aggiunto anche "pecchè?" Ma evidentemente non la ritieni una risposta rilevante.
Papà ha studiato "non voglio figni (frigni) e capicci!
E tu mamma hai studiato "vieni subito qui!" Alla quale di solito segue il tuo "aspettami!"...
Mi sembra un quadro abbastanza preciso dei nostri... Discorsi di famiglia...

lunedì 10 marzo 2014

Un consiglio per papà...

Tu ti prendi il raffreddore e poi "ce lo regali" questa è la sequenza, come diresti tu è anche questa volta l'abbiamo rispettata! Papà sta tornando a casa dal lavoro (oggi prestissimo) e al telefono ci ha già preannunciato che sta male, si sente la febbre e male alle ossa. Tu quando hai sentito che è raffreddato ti sei subito preoccupata e pensando che domani è il giorno "giallo" (a scuola identificate ogni giorno della settimana con un colore Lun-rosso, Mar-giallo, Mer-arancione, Gio-azzurro, Ven-verde) ti sei affrettata a dargli un consiglio: "allora se 'tai male è mello se domani che è il gionno giallo 'tai a casa così guaisci!" (Allora se stai male è meglio se domani che è il giorno giallo stai a casa così guarisci).  He bimba premurosa che sei...

Come sono arrivata qui?

A Bellaria, Igea Marina io venivo almeno una, due volte all'anno. Non era estate se non facevo una "gita" in questi posti. Sapevo dove parcheggiare, dov'erano alcuni negozi che mi interessavano e dove andare a bere un buon caffè, ma mai avrei pensato un giorno di vivere qui, in questi luoghi.
Temevo che la mia vita sarebbe stata sempre a Ravenna e speravo che invece sarebbe potuta essere un giorno a Madrid o in un'altra grande metropoli in grado di stordirmi e di. In farmi sentire il distacco.
Gli ultimi anni di vita a Ravenna, quelli più consapevoli, sono stati i peggiori di tutti. Sì Alice, anche peggiori di quello post cancro. Avevo la salute, la gioventù, un lavoro, una passione ma... mi sentivo ed ero morta, senza sogni, senza speranze, senza desideri, senza ambizioni. 
La mia vita era piatta, squallida... infelice.
Ma per fortuna non mi sono mai rassegnata. Come un pesce trattenuto a forza fuori dall'acqua ho lottato con tutte le mie forze per continuare a trovare l'ossigeno e per riuscire a respirare. 
Poi la svolta.
Un amore travolgente, inaspettato, di quelli che non ti fanno più capire nulla e ti ubriacano e sono letteralmente "fuggita" da quella città e da quella vita che mi teneva prigioniera da troppi anni. 
Sono scappata senza avere il tempo di farmi domande, senza pensarci troppo per evitare di lasciare la possibilità ai sensi di colpa di prendere il sopravvento. 
Mi sono semplicemente lasciata trasportare dalle emozioni e dai sentimenti, senza opporre resistenza.
E un anno dopo insieme a quell'amore travolgente che è tuo padre, siamo arrivati qui, in questo piccolo paese che conoscevo poco e che non mi sembrava un posto dove davvero qualcuno potesse vivere tutto l'anno.
All'inizio ero perplessa, il taglio del cordone ombelicale era più doloroso di quello che avevo sperato e non sapevo se questo posto mi sarebbe piaciuto al punto da poter curare qui la mia famiglia, ma ho deciso di dargli una possibilità e di provare a farmelo piacere. 
Mi sono impegnata.
Ho smesso di tornare a Ravenna per ogni cosa, ho cercato dei punti di riferimento qui, ho cominciato a vivere questo posto con le sue forti differenze stagionali, ho tentato di trovare il modo di sentirmi a casa ricostruendo dei fondamentali rapporti personali e senza nemmeno accorgermene questo posto è entrato in me e ha cominciato a piacermi davvero!
Qui ho scoperto chi sono veramente, qui ho vissuto le gioie più grandi e le più grandi paure, qui ho smesso prima di essere figlia e poi sono diventata madre, qui ho amato e mi sono sentita amata, qui ho pensato di poter morire e qui ho deciso di voler vivere!
In questo piccolo paese che d'estate è posseduto dai turisti e che d'inverno è l'oasi di pace di poche persone ho trovato il mio equilibrio.
Qui Alice ho scoperto che potevo essere felice ed è qui che ora mi sento a casa.

Inizio settimana

Abbiamo iniziato la settimana e la giornata "vincendo" la febbre, una gita dalla pediatra con annessa bronchite e un nuovo giro di antibiotico... C'è di peggio, lo so quindi non sono qui per lamentarmi. Nonostante tutto tu sei di buon umore e la mattinata è passata in fretta . 
Una volta rientrate a casa dopo la visita dalla peddy, il passaggio in farmacia e la sosta al supermercato per acquisto di generi di sopravvivenza, ti ho dato tutte le medicine che devi prendere (fra omeopatico e standard ci vuole un manuale di istruzioni) e poi ti ho detto che era il caso di fare l'aerosol. Tu senza smettere di giocare e senza nemmeno guardarmi mi hai detto: "mi sembra ploplio un'ottima idea!".
Quando fai così ti amo!

Genitori e figli

Essere genitori non significa avere sempre ragione.
Tu sei piccola ma io a volte già mi accorgo di sbagliare. 
Quando ti sgrido perché sono nervosa ma non per qualcosa che hai fatto tu, quando mi dimentico che hai solo tre anni e mezzo e mi aspetto da te una maturità che non puoi avere, quando urlo senza riuscì a farti capire perché sono arrabbiata...
Non passa giorno da quando sei nata che io non mi chieda se ho fatto bene, se sono stata una brava madre, dove posso migliorare... Il tuo giudizio e la tua opinione sono importanti a cui tengo molto  e la tua serenità e il tuo equilibrio son il mio obiettivo finale.
Non so come potrà evolvere il nostro rapporto nel tempo, lo scopro ogni giorno ma cerco di fare il possibile per costruire un dialogo, consapevole del fatto che ci saranno degli inevitabili contrasti. Già ora mi dici "sei butta! Sono allabbata!" Figuriamoci che succederà nel periodo dell'adolescenza.
Poi mi fermo a pensare al mio rapporto con mia madre e spero che il nostro sarà diverso.
Non voglio nascondermi dietro bronci e falsi mal di testa, non voglio dirti "hai ragione" con il tono di chi invece sta pensando "figlia ingrata te ne sei andata e ci hai lasciati soli!", non voglio essere piena di rancore perché tu non sei diventata il mio modello di  figlia perfetta.
I miei genitori sono arrabbiati con me perché io un giorno ho deciso che non volevo più essere il bastone della loro vecchiaia e ho preso in mano la mia vita portandola là dove ho potuto costruire un pace la mia famiglia.
Mia madre non riesce a vedere la mia felicità, non capisce che io sono rinata, mia madre vede la sua solitudine, capisce solo che ora io non sono più a sua disposizione ed è arrabbiata con me è ancora di più con tuo padre Alice che ritiene responsabile del mio cambiamento. Non capisce che io non sono cambiata, sono sempre stata così solo che prima ero soffocata e rinchiusa dentro una vita che non mi apparteneva, la vita che loro volevano per me.
Mio padre si sente tradito e offeso proprio da quella stessa figlia che lui ha amato al di sopra di ogni altra cosa e che poi è andata a vivere lontana senza permettergli di continuare a decidere di scegliere per lei, senza consentigli di controllare ogni suo respiro.
Quando vivevo con i miei genitori ero profondamente infelice e intrappolata in un meccanismo malsano. Forse per questo non riesco a tornare serenamente a Ravenna, in quella che è stata la città dove sono cresciuta, perché quando percorro quelle strade, quando sento quegli odori, quando vedo quelle facce io sto male e ho soltanto voglia di scappare lontana, di tornare alla mia vita.
Si perché quella che faccio ora è vita!
In tutto questo Alice ci sei tu, piccola indifesa, che mi senti al telefono che urlo con la nonna, che mi vedi arrabbiata ogni volta che vado a trovarli e che probabilmente non comprendi cosa sta succedendo ma percepisci la tensione fra noi.
Mi spiace che tu viva di riflesso tutto questo, che il tuo rapporto con loro sia deviato da queste incomprensioni fra noi. Mi spiace che per il mio benessere tu ti trovi a crescere a distanza "di sicurezza" da loro. E mi spiace ancora di più che il buono che ancora potrebbero trasmetterti rimanga incastrato e nascosto sempre dai meccanismi contorti e malsani che ogni volta si ripresentano...


domenica 9 marzo 2014

Lettere di te

La "A" non ha problemi di pronuncia ma di scrittura. Prima la scrivevi come una "H", aperta sopra. Ora hai cominciato a scriverla al rovescio, con la punta in basso...
Le tue "N" soprattutto quando sono all'inizio della parola "no" sono spesso raddoppiate e triplicate trasformando il semplice no in "Nnno!".
Le tue "R" sono da sempre assenti e ormai sostituite dalle "L" che hanno ufficialmente preso il sopravvento. E così l'esclamazione "urca" da te molto usata si trasforma in un buffissimo "ulca!", io divento automaticamente "Chiala" e il ragù pur non cambiando sapore diventa "lagù"!
Le tue "V" sono spesso barattate in cambio di qualche "B" rendendo a volte il tuo modo di parlare un po' spagnoleggiante... "Ebbiba!".
La "S" a volte si perde e non viene nemmeno sostituita... E così la spesa diventa "'pesa", aspettami diventa "apettami" e spegnere diventa "pegnele". Altre volte invece viene pronunciata ma in un modo decisamente molto sibilante...


Piacevoli incontri domenicali

Approfittando della pennichella pomeridiana tua, di papà e anche di Heidi, oggi pomeriggio sono andata a dare un giro al centro commerciale che ormai rientra fra le tappe fisse dei miei giri.
Però andarci di domenica pomeriggio è tutta un'altra cosa!
Prima ho incontrato una vecchia "amica" che non vedevo da anni ed è stato molto piacevole fare due chiacchiere con lei.
Poi poco dopo sono stata fermata da una coppia di ragazzi che mi hanno chiesto se mi ricordavo di loro. Io purtroppo non mi ricordavo chi fossero ma poco dopo mi hanno detto che sono stata la loro insegnante di spagnolo! È stato bellissimo rivederli e scoprire che nel frattempo hanno avuto anche una splendida bambina.
Due incontri assolutamente inaspettato che mi hanno riportata indietro nel tempo... A quando tu eri solo in sogni nel cassetto...

Un nuovo sciroppo

Tu da venerdì hai di nuovo la tosse.
Non tantissima ma quanto basta per far impazzire papà che già al primo colpo di tosse partirebbe a suon di "bentelan". Visto però che questa volta la situazione sembra ancora gestibile stiamo tentando di curarti con metodi più naturali e per sedare la tosse abbiamo pensato di utilizzare un vecchio rimedio della nonna: il miele. E siccome tu non ne vuoi sapere ecco che papà si è prontamente inventato che è un nuovo sciroppo e che si chiama e come se non "mielin"?
E per ora  lo stratagemma di papà sembra funzionare...


Un mondo a pois

A me di solito piacciono le righe.
Che siano a due o a più colori le righe mi mettono allegria mi fanno sentire subito l'aria di estate.
Ma quest'anno è indubbiamente l'anno dei pois!
Mi piacciono moltissimo sia quelli piccoli sia quelli un pochino più grandi e il tuo guardaroba si sta lentamente trasformando in un piccolo mondo a pois... Ma le righe non mancano!
E quest'anno mi sa che i pois entreranno non solo nel tuo ma anche nel mio guardaroba!

sabato 8 marzo 2014

Semplicemente tu

Se non dormi, non lasci dormire...
Ti piace parlare e non stai zitta un attimo, non ascolti e non lasci parlare...
Tu prometti e non mantieni ma pretendi che le promesse che ti facciamo noi siano sempre rispettate...
E pensare che soltanto tre anni fa eri un tenero batuffolino di pochi chili che si limitava semplicemente a dire "gù" quando era felice e "meo" quando era triste.
Vivere al tuo fianco mi ricorda quanto velocemente passi il tempo...


Il coraggio che manca

Non è mai facile rinunciare ai sogni.
Per farlo ci vogliono una buona dose di consapevolezza e di coraggio.
A volte però è necessario farlo.
Per girare pagina, per andare avanti, per cominciare a scrivere una nuova storia, per vivere meglio.
La consapevolezza c'è l'ho da tempo, il coraggio necessario temo che non lo avrò mai...


venerdì 7 marzo 2014

Tu, io e Flò, la piccola Robinson...

Oggi mentre eravamo dalla nonna in mancanza di altro mentre aspettavamo la zia Amelia mi è venuto in mente di canticchiarti una canzoncina che cantavo sempre quando ero un po' più grande di te. Era la sigla di un cartone animato che mi piaceva molto, anzi forse era proprio il mio preferito: Flò la piccola Robinson. Dopo aver sentito la sigla e visto il video, ovviamente tu mi hai chiesto di vedere una puntata e incredibilmente cercandola in internet ho trovato proprio la prima puntata. 
E così anche tu proprio come me ti sei perdutamente innamorata delle avventure della piccola Flò, che mentre è in viaggio verso l'Australia subisce un naufragio e si ritrova a vivere insieme alla sua famiglia in un'isola deserta. Io amavo questo cartone animato... E rivederlo insieme a te è stato un bellissimo momento di condivisione! Peccato solo che l'unico modo per vederlo è sull'Ipad perché non credo proprio che ci siamo in vendita dei DVD di un cartone che avrà ormai trent'anni...

Tosse day

Dopo una notte con qualche colpo di tosse non proprio sporadico e in previsione del week end, questa mattina ho deciso di farti saltare un giorno di scuola e di telefonare alla pediatra per chiederle se poteva vederti.
Ora siamo a casa e mentre aspettiamo l'ora "x" per andare in ambulatorio tu giochi con le tue bambole. Mentre spingi la carrozzina mi spieghi che tu sei la mamma e io la nonna e poi mi dici che la tua "bambina" (pelosa e a forma di coniglio) si chiama "Biola" (Viola) e mi dici che a casa hai anche un bimbo più piccolo che si chiama Diego, anzi Dieghino perché è piccolo. Poi me lo porti a far conoscere e vedendo la tutina rosa evito di chiederti come mai hai deciso di vestire Dieghino da femmina...
Qualcosa mi dice che il tuo parco nomi si sia ampliato questa mattina...

giovedì 6 marzo 2014

La magia delle carezze di papà

Stasera era la nostra serata "mattesef" "l'uttima dei gandi" (masterchef, l'ultima dei grandi).
Nella serata masterchef la sequenza prevede dopo la cena un bel momento di famiglia in cui tutti abbracciati sul divano ci mettiamo davanti alla televisione a guardare la gara dei cuochi. Tu con già il pigiama addosso ti stendi in mezzo alle mie gambe, con i peluche della nanna in mano, la morbida bambola di Alice Paese vicina a te e la "copertina" sulle gambe. Poi di solito dopo non oltre mezz'ora dall'inizio della trasmissione ci rassegniamo al fatto che tu non ti addormenti e continui a chiacchierare e papà ti accompagna a letto mentre io lo aspetto per vedere il programma che nel frattempo abbiamo deciso di registrare.
Ma stasera no.
Stasera tu eri troppo stanca a causa del salto del sonnellino pomeridiano e quando papà ha cominciato ad accarezzarti la manina sei crollata in pochi secondi.
Lo so Alice, le carezzine di papà sono davvero magiche...

Come una bimba grande

Proprio come una bimba grande oggi dopo la danza siamo andate a fare merenda e a giocare casa della tua amichetta Giulia. Tu hai giocato io ho ovviamente fatto merenda... 
Proprio come una bimba grande ti sei chiusa in camera di Giulia perché avevate deciso che volevate giocare in pace senza che i grandi vi venissero a disturbare...
Proprio come una bimba grande hai giocato con la casa di "Babbi" (Barbie) e col "campei" che ci avete fatto montare e smontare perché se no che divertimento c'è...
Oggi ti ho vista grande Alice...

Come d'incanto

Quando per puro caso qualche settimana fa ho visto quel film/cartone animato in televisione ho capito subito che ti sarebbe potuto piacere. Gli elementi c'erano tutti: la favola, la musica, i canti e i balli, la principessa, gli animali che parlano, gli abiti da fiaba, la magia, il principe... Per questo ho deciso di registrarlo. 
Quando lo hai visto qualche giorno dopo inutile dire che ti è subito piaciuto.
Ma solo da dopo "il motto vedde!" (Il mostro verde).
La regola è accendere la televisione e far partire la registrazione dal minuto ventuno. Potrei anche farla partire dal minuto diciassette ma poi dopo solo due minuti dovrei di nuovo interromperla e farla ripartire dopo altri due minuti quindi per evitare fastidiosissimi "stop and go" io preferisco saltare a piè pari tutta la parte "che fa paùa (paura)".
Da quando lo hai visto la prima volta il film è salito subito in cima alla classifica delle tue preferenze.
Quello che non sapevamo né tu né io è che anche per la tua amichetta Giulia questo è un classico da guardare e riguardare...
Però Alice lo sai che Giulia lo guarda tutto dall'inizio alla fine perché ha scoperto che il "motto vedde" è finto e non le fa "paùa"? Che dici ci proviamo anche noi?

Polvere di crackers

A te piacciono di più le cose salate di quelle dolci e proprio per questo di solito ho sempre in borsa un pacchetto di crackers. Lo porto sempre con me per ogni evenienza. Peccato solo che nella maggior parte dei casi quando "l'evenienza" si verifica il pacchetto di crackers è rimasto seppellito nel fondo della borsa e sotto portafogli, fazzoletti, penne, colori, giochini, telefono, auricolare, caricabatterie e chi più ne ha più ne metta, il pacchetto si trasforma velocemente in briciole... Se siamo fortunate almeno resta chiuso ed evitiamo di riempire la borsa di fastidiosissime briciole ma chi altro se non la mamma mangia la polvere di crackers? 
Lo so Alice, dovrei fare come fanno quelle super mamme stra- organizzate che per proteggerlo chiudono il pacchetto in una scatoletta di plastica in modo che non rimanga schiacciato dal contenuto della borsa e resti assolutamente integro e fragrante. Dovrei, ma non lo faccio mai è i risultati anche oggi si sono visti...

Un giorno colorato!

É mattina, le prime luci del giorno entrano prepotentemente attraverso la grande finestra sul letto mai oscurata, perché a me è papà piace così, e mi svegliano.
Spalanco gli occhi, guardo il cielo azzurro e le nuvole che si rincorrono proprio sopra di me e subito mi accorgo che oggi mi sento felice.
Mi sento felice forse perché sento nell'aria la primavera, o forse perché ieri sera io è papà ci siamo fatti le coccole prima di addormentarci e poi mi sono appoggiata alla sua spalla ancora sveglia e mi sono lasciata andare a Morfeo, o chissà, magari mi sento felice anche perché oggi va in vendita on line una delle mie marche preferite di abbigliamento per bambini e mi sento felice anche se forse farò come ogni volta e mi precipiterò apsul sito non appena aprono le vendite e riempirò il carrello virtuale di tutto ciò che potrebbe piacermi e poi un pezzo alla volta mi farò prendere dai sensi di colpa e toglierò ogni cosa..., mi sento felice anche quando ti sento prima chiamare e poi arrivare e so già che la tua presenza nel lettone ostacolerà il mio folle shopping virtuale, mi sento felice come  non avrei mai pensato di poter essere dopo il cancro e mentre ti guardo e ti accarezzo mi chiedo se vorrei tornare indietro, se in passato c'è stato un periodo in cui ero più felice di come sono oggi, ora. Mi rispondo subito, senza esitazioni, lo so, lo sento, non vorrei tornare indietro perché non c'è stato un periodo più felice di questo, nemmeno prima del cancro, c'è stato un giorno più felice, solo uno ma poi quello che è venuto dopo è stato un periodo da dimenticare... Forse vorrei solo rivivere quel giorno, in assoluto il giorno più felice della mia vita, ma niente altro, come se fosse un giorno fra parentesi, isolato e scollegato dagli altri. E mentre penso stupita al fatto che solo un anno fa ero certa che la vera felicità non ci sarebbe mai più stata per me dopo il cancro, mi guardo e penso che invece oggi mi sento felice  anche di più di prima, perché sono più consapevole e riesco a godere pienamente delle piccole gioie. Nel frattempo comincio a svuotare il carrello già strapieno di tantissime cose ovviamente tutte per te e tutte coloratissime, perché la felicità ha sempre mille colori! Mentre riguardo attentamente ogni singolo capo prima di toglierlo definitivamente dal carrello (so già che una volta rimesso all'asta non ci potranno essere ripensamenti perché sparirà immediatamente dalle vendite, rallegrando subito qualcun altro), un unico rimpianto mi assale: quel vestito a quadrettoni di tutti i colori che proprio non ho fatto in tempo a prenotare... Entro lo cerco, lo riguardo, riesco... È un vero peccato, ero anche riuscita a prendere il costume in pandant, ma se non ho il vestito non ha nessun senso comprare il costume... Uff mi piaceva proprio! Ricarico la pagina e... Eccolo! Incredibilmente c'è n'è uno disponibile della taglia che mi serve! Senza nemmeno avere il tempo di rendermi conto di ciò che faccio digito velocemente e lo metto nel carrello. C'è l'ho fatta!!! Quel vestito sarà mio anzi, sarà tuo! I sensi di colpa si affacciano immediatamente... Potrei fare a meno di comprartelo... Effettivamente dovrei farlo, papà si lamenta sempre che siamo sommersi dai tuoi vestiti... Ci penso e sto per toglierlo dal carrello ma poi mi fermo e mi dico questa volta no! Io non ti ho mai comprato nulla di questa marca e le uniche cose che hai avute te le aveva regalate tua nonna nella tua prima estate (no Alice, non mia madre...) e un vestito a meno di venti euro tutto sommato si può fare! Così posso tenere anche il costume uguale!!! Ho fatto proprio bene a non toglierlo dal carrello!
Confermo l'acquisto proprio mentre tu incuriosita dalla mia concentrazione ti affacci per guardare cosa sto facendo e mi dici "che bel vettito mamma!".
Sono contenta che ti piaccia Alice! 
Appoggio il telefono sul letto e mentre comincio a prepararti per andare a scuola, penso che purtroppo non posso rivivere il più bel giorno della mia vita ma in fondo non va poi così male, ne sto vivendo tanti altri...
E con questi pensieri positivi e la voglia di uscire anche io a rincorrere le nuvole nel cielo, mi preparo a vivere questo nuovo giorno...
Buongiorno famiglia, buongiorno mondo!
Oggi sarà un giorno colorato!