martedì 30 settembre 2014

La bici è... musica!

La bicicletta rossa di Minnie è stato forse il tuo primo regalo "importante". 
Arrivata per il tuo secondo compleanno, scelta da me più che da te, è sempre stata parcheggiata in casa sotto la "scrivania" e non ha mai visto il garage, subito disponibile e pronta ad essere usata in qualsiasi occasione. 
Tu però non sei mai stata una di quelle bambine fanatiche delle due ruote e del movimento e ci hai dimostrato subito che la bici sì, ti piaceva, ma tutto sommato poteva essere più divertente andare al parco con la carrozzina e la bambola.
All'inizio avevi paura e anche adesso ci sono percorsi "sterrati" che un po' ti spaventano oltre al fatto che come dici sempre tu "pedalare mamma lo capisci, è faticoso!".
Ormai però due anni sono passati e quella splendida bici rossa fiammante a pois bianchi, da grande che era è diventata decisamente troppo piccola per te, che come regalo di compleanno ci hai chiesto una bicicletta nuova, questa volta scelta da te ovviamente quindi rigorosamente rosa e con le principesse oltre che con le ruote grandi come quelle di Giulia (non di più e non di meno, assolutamente identiche!).
In attesa della nuova bicicletta che anche se tu non lo sai da alcuni giorni è già parcheggiata nel nostro garage (questa sotto la scrivania non ci starà mai per ovvi problemi di dimensione), io quando riesco ti vengo a prendere da scuola con la vecchia bicicletta e approfitto delle belle giornate per farti fare un po' di necessaria pratica. Tu ne sei molto felice anche se poi nel breve percorso da scuola a casa ti lamenti sempre continuando a ripetere che sei piuttosto "stanchetta!".
Inutile dire che le due ruote continuano a non essere il tuo forte: sei distratta, fifona e pigra e le tre cose insieme ti rendono piuttosto impacciata e a volte pericolosa. Altrettanto inutile dire che io però a te racconto sempre che sei bravissima, cercando di alimentare la tua autostima e di darti quella sicurezza necessaria a renderti sempre più autonoma.
Ma tu in bici continui a pedalare guardando indietro o di lato, raramente davanti... E continui a investire qualsiasi ostacolo si ponga fra te e il resto del mondo (alberi, persone, cassonetti...).
Continui a non appoggiare i piedi se stai per cadere e a lasciarti andare fino a quando il tuo corpo non si appoggia per terra e tu cominci a urlare come se avessi fatto un triplo salto mortale.
E continui drammaticamente a disconoscere il fondamentale uso dei freni che tocchi solo così, per bellezza, perché lo hai visto fare a me, oppure prima di una salita, non si sa mai che poi sia troppo facile per te pedalare e per me spingerti.
Ultimamente poi siccome evidentemente il mio lavoro sul l'autostima ha dato i suoi frutti, tu sei  molto fiera dei tuoi progressi e ti vanti addirittura di saper fare ad andare con una mano o quando vuoi esagerare anche senza mani... Peccato che poi non ti preoccupi di dove vanno le ruote e il fatto che il più delle volte mi passi sui piedi è un dettaglio irrilevante....
Ma la più bella e la più recente è la scoperta del campanello. Da quando hai imparato ad utilizzarlo, nonostante io te lo abbia montato al contrario, per te la bici è sinonimo di musica e creatività!
La tua preoccupazione principale non è pedalare, guardare avanti, girare o frenare ma suonare il campanello! È così mentre mi passi sui piedi, sbatti, e investi chiunque sia nel tuo raggio di azione tu suoni e poi fiera e orgogliosa mi dici "mamma mi senti allivare?" Se per caso ti dimentichi che ci sono così lo sai! La senti questa musica com'è bella?". 
Si Alice, ti sento, soprattutto i miei piedi ti sentono, anche senza il sinistro suono del campanello ad avvisarmi e non posso assolutamente dimenticarmi che ci sei... stai tranquilla!
Non so come spiegarti che la funzione principale della bicicletta è quella di mezzo di trasporto e non di strumento musicale...
In ogni caso viste le sue pericolose attitudini forse dovrei, nell'ordine, toglierti il campanello e comprarti casco, ginocchiere e paragomiti... Oltre a stipulare un assicurazione sui danni...
Però quasi quasi il campanello te lo lascio almeno gli altri inconsapevoli del pericolo ti sentono arrivare...

lunedì 29 settembre 2014

La nostra routine

Oggi con l'apertura della mensa scolastica tu ed io siamo tornate alla nostra solita routine: tu mangi a scuola ciò che ti ha preparato il "cuoco Simone" e io ti vengo a prendere all'una e un quarto, con il buon proposito di mangiare prima e possibilmente qualcosa di sano, ma con la certezza che non avverrà quasi mai. Oggi sono riuscita a mangiare un piatto di pasta, ingurgitato in pochi minuti prima di venire da te. Poi dopo qualche gioco sul tappeto tu sei andata a riposarti. 
È fin qui la nostra solita routine...
Poi dopo poco più di un'ora e mezza ho sentito delle risate provenire dal piano di sopra, sono salita e ti ho vista lì, che ridevi a crepapelle. Allora ti ho chiesto perché e tu con uno sguardo assonnato e la voce impastata hai continuato a ripetere che ridevi perche "le foglie traballano"... Poi la tua risata contagiosa si è attaccata anche a me e ci siamo ritrovate insieme a ridere come se fossimo ubriache...
Ora siamo scese, io scrivo tu giochi e io ti ascolto mentre inventi le storie e dai le voci ai tuoi personaggi. Qualcosa mi dice che nonostante la bella giornata di sole non riuscirò a convincerti ad abbandonare il tappeto nuovo, il castello delle principesse e l'ambulatorio veterinario...

domenica 28 settembre 2014

Parola d'ordine: Playmo!

Con l'arrivo dei nuovi giochi in occasione del tuo quarto compleanno, che per evitare accavallamenti di feste abbiamo inziato a festeggiare con largo anticipo, la nostra casa e soprattutto il nostro pavimento si sono popolati di nuovi ospiti, nuovi personaggi, nuovi animali, ovviamente finti e nuove location. Ecco un nuovo castello di Cenerentola, con tanto di principe e di scrigno con i gioielli, ed ecco una piccolissima casetta rigorosamente arredata e con mini personaggi che la abitano, ed ecco anche un gattaro della playmobil per non parlare poi dell'ambulatorio veterinario accessoriato di tutto, compresa la macchina per fare i raggi e l'ecografo. Tu sei letteralmente impazzita e oggi pomeriggio hai addirittura abbandonato la festa di compleanno della tua amichetta per correre a casa a giocare col veterinario della playmo. E sai che ti dico Alice? Ho una grandissima voglia di giocarci anche io!

sabato 27 settembre 2014

Non sono agitata: sono felice!

La risposta più bella quando la nonna al telefono ieri sera ti ha detto che domani ti vede e per questo è agitata e poi unti ha chiesto se anche tu lo eri e tu allora le hai detto con aria scontata: "no nonna, io non sono agitata sono solo felice!".
Ecco perché noi dai bambini possiamo solo imparare. Non c'è alcun bisogno di agitarsi per qualcosa che attendiamo e che finalmente sta per succedere: basta semplicemente essere felici!
Grazie Alice!

Pensiero d'autunno

La nostra tartaruga pare essere già andata in letargo, un mese prima rispetto all'anno corso, tu stasera cominci l'aerosol e oggi hai preso il primo bentelan della stagione, stiamo organizzando la tua festa di compleanno, la scuola di danza ha finito anche le settimane di prova: siamo ufficialmente entrati in autunno! Un autunno che ha come colonna sonora il tuo fiato corto e la tosse, un autunno che arriva dopo un'estate troppo breve e troppo poco estiva, un autunno che mi infastidisce e mi disturba più del solito.
Mai come quest'anno vorrei mettere indietro i fogli del calendario e poter magicamente tornare indietro a prima dell'estate, a quando potevo sognare a occhi aperto e pensavo che il bello dovesse ancora arrivare e non sapevo che il peggio era giusto dietro l'angolo...

venerdì 26 settembre 2014

Ciao signor "calzino"

Papà ed io lo avevamo soprannominato  affettuosamente "calzino" per la sua strana abitudine di indossare i sandali con i calzini.
Era un uomo di mezza età, un padre, un marito, un nonno.
Abitava vicino a noi, si era trasferito qualche anno fa con la moglie e uno dei due figli e poco tempo dopo era rimasto vedovo. 
Era un uomo, silenzioso e di poche parole ma buono.
Per te Alice aveva sempre un sorriso, qualche parola affettuosa e un complimento.
Una volta guardandoti mi aveva raccontato che gli mancavano tanto le sue nipotine che vivevano lontano.
Lo abbiamo visto l'ultima volta qualche mese fa, sempre indaffarato a scaricare la macchina da pesanti cassette, sempre con la sua aria pensierosa che da quando era morta la moglie era ancora di più evidente, sempre col suo passo lento e i suoi calzini bianchi.
Poi mi hanno detto che si era ammalato e dall'ospedale non è mai più tornato a casa.
Sono stata io ad avvertire gli altri vicini di casa che era morto quando un giorno andando al mare ho visto e riconosciuto la sua foto in un manifesto funebre per la strada.
Ora quando guardo quella casa, sempre con le finestre chiuse provo un profondo senso di tristezza e mi aspetto sempre di doverlo vedere uscire dalla porta da un momento all'altro.
Questa mattina da quella porta è uscito il figlio. Con lo sguardo basso e l'aria mesta tipica di suo padre. È andato verso la macchina, non la sua, quella che era di suo padre e ha scaricato una cassetta dal baule.
Poi si è allontanato con lo stesso passo lento che aveva lui, il "signor calzino"... 
Ciao "signor calzino" mi manca incrociarti nel parcheggio, volevo dirtelo...

giovedì 25 settembre 2014

Da adesso fino a per sempre...

E poi mentre siamo in macchina tu inspiegabilmente decidi di fare una sciocchezza, una di quelle stupidaggini che non hai mai fatto nemmeno a un anno e così dallo spavento mi fai perdere almeno cinque anni di vita... Occhio Alice che non è proprio il caso di buttare via cinque anni così...
Per fortuna eri seduta vicino a me in macchina, stavamo tornando a casa dalla scuola di danza, tu avevi sete, ti ho passato l'acqua e quando mi sono girata verso di te per vedere se avevi finito di bere, ecco che ti vedo che ti stai mettendo il tappino della bottiglia in bocca!
Ti ho bloccata prima ancor che portassi a termine il tuo malsano gioco...
Poi più tardi ti ho spiegato che mi hai fatta spaventare e ti ho detto che se ti succede qualcosa io ci sto male, da adesso fino a... fino a "per sempre" Alice! 
Quindi mi raccomando in futuro evita di fare qualcosa che possa mettere a rischio la tua vita e ricorda da adesso fino a per sempre.

Faccia simpatica!

Oggi, poco fa mi sono imbattuta in un gruppo di facebook che si chiama "il cancro ci fa belle. Condividiamo la faccia". Ho letto un po' di storie, guardato un po' di volti, "conosciuto" un po' di quelle donne che come me hanno avuto questo difficile incontro... E ho deciso di iscrivermi anche io e di metterci anche la mia di faccia.
Certo, condividere la faccia quando il cancro ha deciso di colpirti proprio lì, non è affatto facile.
Dopo il cancro mi capita raramente di condividere una delle mie foto e proprio l'altro giorno mi è capitato di rimuoverne una perché si notava troppo la deformità del mio volto a cui non mi sono ancora abituata e credo che nemmeno mi ci abituerò.
Però poi ho avuto voglia di sentirmi parte di un gruppo di donne "con le palle", anche se la maggior parte di loro ha avuto il cancro al seno e non ovviamente il mio raro tumore.
Così ho scelto una foto, come sempre una dove faccio le mie faccette buffe, la prima che ho trovato e l'ultima che mi sono fatta da sola e senza pensarci troppo l'ho condivisa.
Poi riguardandola poco dopo ho pensato: certo che con una faccia così simpatica capisco che il cancro abbia avuto voglia di conoscermi!
Sai cosa mi dispiace davvero Alice? Che tu la tua mamma te la ricorderai sempre e solo così...

Winx? No grazie!

Le Winx non ti piacciono. Le fatine fashion (sono fatine?) che piacciono a qualsiasi bambina dai tre anni in su tu proprio non le digerisco. Le detesti talmente tanto che addirittura con le Winx non hai voluto nemmeno il bigliettino di invito al compleanno della tua amichetta Sofia, hai preferito la versione da maschio... 
E pensare che ogni tanto quando questa estate te le sentivo nominare pensavo che cominciassero a piacerti... 
Meglio così Alice! Non mi dispiace per niente se continui a giocare con la casetta sull'albero e le mini principesse! Certo che però un principe ci vorrebbe proprio, ha ragione papà!

mercoledì 24 settembre 2014

Pennellate sul futuro

Dopo il cancro io Alice non penso quasi mai al futuro, è una scommessa troppo rischiosa per investirci sopra, ma quando mi capita di pensarci lo vedo così.
"Seduta accanto a tuo padre dentro una vecchia mini, con in testa un cappello sicuramente con le orecchie e ai piedi un paio di coloratissime ciabatte a pianta larga, sul sedile di dietro un vecchio cane e in sottofondo una canzone di Bruce.
Io brontolo perché lui non parla e lui finge di non sentirmi e brontola perché il cane sporca di peli il sedile. Poi il telefono suona e tu ci dici che ci sei venuta a trovare e ci stai aspettando fuori dal cancello. È da tanti giorni che non ti vediamo e siamo contenti di sapere che fra poco ti vedremo.
Papà accelera e supera una macchina, io mi arrabbio perché è troppo spericolato ma in realtà in cuor mio sono contenta perché così ti vedremo prima!
Metto la mia mano sulla sua che è appoggiata sul cambio e penso che se non fosse per qualche acciacco in più e per i nostri capelli bianchi non sarebbe davvero cambiato nulla! Prima di arrivare a casa ci fermiamo in pasticceria a prendere il tuo dolce preferito: bavarese ai frutti di bosco e mentre papà paga io pregusto il momento in cui ti riabbraccerò!"
Ecco le mie pennellate sul futuro Alice, e il cancro che ha cambiato tutto non è riuscito a cambiare questa immagine che nel tempo è rimasta intatta.

Divertenti attimi di te!

Prima ti sento che in bagno da sola "ti leggi" la favola di Biancaneve girando pagina al momento giusto e evidenziando col tono della voce anche la criticità delle situazioni.
Poi mentre ti lavo mi racconti la tua giornata e mi dici che hai giocata a "mamma e figlia" con Laura e Noemi. Per l'ennesima volta mi dici che tu hai fatto la mamma allora mi viene spontaneo chiederti se tu fai sempre la mamma e tu mi rispondi di sì e poi mi dici: "sai come faccio a convincere le mie amiche a fare sempre io la mamma?". No Alice, non lo so e ad essere sincera la risposta mi incuriosisce un bel po'... " allora mi spieghi che tu gli dici "solo per una vooolta..." E così ogni volta tI lasciano fare il ruolo che preferisci...
Certo che sei furba un bel po' tu!

Fatino-mania

È ufficialmente iniziata la fatino-mania... No Alice, non sei tu quella posseduta dalla frenesia delle fatine, sono io ad esserlo anche se ovviamente mi "nascondo" dietro la tua giovane età per giustificare questo evidente raptus di follia! E allora eccomi super attenta alle pubblicità per essere fra i primi ad acquistare l'ultimo tipo di Fatina in vendita in edicola, sì proprio quella con le ali cangianti che si illuminano di notte!!! Per non parlare poi di quelle in regalo con le uova di cioccolata, sono addirittura già partiti gli scambi!!!
Tanto fra i tuoi quattro anni e i miei quarantaquattro non c'è poi così tanta differenza...

Il pericolo sta nelle tasche!

Mai sottovalutare che cosa una bambino è in grado di nascondere nelle tasche del suo grembiule! L'anno scorso era il tempo delle lumachine ora è il momento della terra mista ad erba... Un pericoloso mix che se non viene tolto prima dell'entrata in lavatrice poi crea una melma che va a spargersi su tutti gli indumenti presenti in lavatrice: è il danno è fatto!

E che buongiorno sia!

E quando una giornata qualsiasi ha l'ardire dia iniziare con due colpi di tosse provenienti dalla stanza accanto e poi uno squillante "mammaaa mi brucia la patatina..." Allora, dopo aver inutilmente tentato di riavvolgere il nastro, l'unica esclamazione possibile è: "ecco che è appena iniziato un giorno di merda!". Sì lo so c'è di peggio però avere la "tosse focata" dopo meno di dieci giorni dall'inizio della scuola e continuare ad avere la patatine che brucia un giorno sì e l'altro pure... non è per niente di buon auspicio. 
Il problema Alice, non è se stai male e resti a casa da scuola, non mi fraintendere, a me fa piacere passare il tempo con te, i fatti finché posso come vedi non ti mando nemmeno a scuola a tempo pieno, il problema è proprio il fatto che stai male!

martedì 23 settembre 2014

Parole che scaldano i il cuore

E poi capita all'improvviso che qualcuno che da poche settimane si è avvicinato a questo blog, decida di scrivermi un messaggio privato, per farmi sapere che mi segue, che sono diventata una compagnia e soprattutto per dirmi grazie per i "momenti positivi che regalo".
E io leggendolo mi sono emozionata e commossa, perché queste parole sono un riscontro necessario e arrivano proprio quando mi chiedevo che senso avesse tutto ciò è sempre più spesso mi ritrovavo a domandarmi se non sarebbe più semplice scrivere semplicemente un diario, senza renderlo pubblico. Certi messaggi Alice servono proprio a farti capire che le parole non si disperdono nel vento, hanno un peso, un valore arrivano dritte al cuore e ti fanno comprendere che a volte anche chi non ti aspetti, in mezzo a un cambio di pannolini e a un disegno coi pennarelli, trova il tempo per leggerti e per ringraziarti. 
E ti rendi conto che anche questo è un modo per conoscersi, anzi forse è il modo per conoscersi davvero... Perché se c'è una cosa che mi sono ripromessa da sempre è quella di scrivere sempre e solo la verità, quindi è leggendo che si arriva alla vera me.
Un giorno Alice, quando sarai grande anche tu leggerai questo blog e forse imparerai a conoscere la tua mamma anche da altre prospettive,moro abilmente inaspettate.
Nel frattempo mi fa piacere sapere che trasmetto non solo il peso e la tristezza dei momenti duri, ma arrivano anche i momenti positivi e quella forza insospettabile che ho scoperto vivere in me.

Finalmente posso gìocare!

Mentre la giovane principessa Sofia insieme alla sorella Amber e al fratello James, si sono temporaneamente trasferiti sulla casa sull'albero, forse perché il castello che avevano da tempo requisito a Cenerentola è ormai abitato da ben altri personaggi, le fatine piccole insieme alla grande Trilly hanno trovato perfetta dimora in una splendida casa delle fate, costruita con delle foglie su un piccolo tagliere. La casetta adornata di fiori e pigne si apre quando magicamente si tocca la cassetta delle poste e una volta aperta le luci dentro e fuori si accendono per illuminare i preziosi dettagli.
Mi ero innamorata perdutamente di quella casetta non appena l'avevo vista! Trovarla non è stato facile ma ora che é qui sono proprio contenta! 
A te piace decisamente di più la casetta sull'albero, con tanto di scaletta e ascensore. Forse perché è rosa o forse perché hai capito che la casetta delle fatine è mia!
Ora manca solo il tappeto e poi finalmente posso giocare!!!

Le donne di casa non amano il vento

Crescendo ho scoperto di me che detesto il vento.
Fra le varie condizioni meteorologiche il vento è quella che in assoluto mi infastidisce di più.
Prima mi provocava "soltanto" il mal di testa, ora invece il sibilo sinistro mi mette ansia, mi deprime e mi innervosisce terribilmente.
In casa non sono la sola a vivere male il vento, anche Heidi da sempre ne è terrorizzata.
Quando stanotte all'improvviso il vento ha cominciato a sibilare in mezzo agli alberi fuori dalla finestra io e lei abbiamo cominciato a stare sulle spine. Il divano é improvvisamente diventato un luogo inospitale, la televisione inutile e il sonno é immediatamente svanito, forse portato via dal vento. Avrei voluto fare come lei è trovare un posto dove mettere la testa sotto i cuscini per non percepire nulla nemmeno il minimo rumore.
È proprio mentre tentavo di distogliere il pensiero ecco che il tuo pianto disperato mi ha riportata in questa casa in mezzo ai sibili sinistri. Siamo venuti subito da te papà ed io e tu eri semplicemente spaventata dal vento.
Ti abbiamo presa e portata nel nostro letto, proprio in mezzo a noi dove ti sei rasserenata e in pochi minuti facilmente riaddormentata.
Mentre guardavo il tuo profilo leggermente illuminato nella penombra della stanza ho pensato che averti lì in mezzo a noi era proprio quello di cui avevo desiderato poco prima mentre ero sul divano.
Quando papà ti ha riportata nella tua stanza entrambe avevamo beneficiato della presenza l'una dell'altra e abbiamo dormito una notte tranquilla.
Comunque è ufficiale, le donne di questa casa detestano il vento!

lunedì 22 settembre 2014

Regali dalle zie..

Quando tua zia mi ha telefonato per dirmi che per il tuo compleanno pensava di comprarti l'ambulatorio veterinario dei playmobil mi sono chiesta se tu sarebbe piaciuto. Non lo avevamo mai visto e quindi non faceva parte delle cose che ti piacevano.
Poi oggi pomeriggio quando ci siamo messe a giocare con i "playmo" come li chiami tu amichevolmente, pensavo tu volessi fare come sempre la scuola, oppure giocare con i personaggi di una famiglia, ma tu mi hai guardata serissima e mi hai detto "no mamma oggi giochiamo che uno è il veterinario e gli altri personaggi gli portano gli animali malati...". A quel punto hai improvvisato un ambulatorio utilizzando ciò che avevi e molta fantasia e quando ti ho vista che giravi la lavagna della scuola in orizzontale, in modo che fungesse da tavola, ho capito che la zia Amelia a volte è davvero una strega un po' veggente...
Ora sono certa che ti piacerà e già immagino un magnifico paesaggio con la stalla, il veterinario e... la casetta... Perché noi abbiamo la casetta dei Playmobil? Ah, no Alice hai ragione, mi ricordavo male, noi non abbiamo la casetta, ma chissà forse arriva, forse qualcuno ci ha già pensato e presto il nostro mondo dei playmobil si arricchirà di nuovi più o meno "inquietanti" dettagli come il water e la vasca da bagno... Io credo proprio che sarà così!
Come faccio a saperlo? Forse anche io sono un po' streghette è la veggenza è un potere ereditario... O forse no...

La "R" di papà

E poi mentre disegniamo tu mi chiedi di scriverti le lettere della parola "papà" e quando io inizio dalla "P" mi blocchi subito dicendo che è "più meglio la "R" di papà...
Qualcosa mi dice che dopo la "R" di papà poi ci saranno anche la "I", la "C"... e tutte le lettere che compongono il nome Riccardo....

Sempre tu solo tu...

E poi ci sei tu, tu che mi regali fiori raccolti almeno un'ora prima e poi stritolati fra le tue dita impacciate, ma che quando me li porgi accompagnati dal tuo sorriso, per me sono sempre i fiori più belli.
Tu che sui fogli scrivi il tuo nome con le lettere in ordine sparso e che leggi senza difficoltà le parole anche quando le scritte sono al rovescio, come immagini riflesse in uno specchio.
Tu che riesci a mettere in disordine anche il piccolo spazio personalizzato che hai a disposizione a scuola, tu che usi la scrivania per appoggiarci sopra i giocattoli e che poi se devi disegnare ti sposti sul tavolo grande perché c'è più spazio.
Tu che piangi e ti disperi se uno dei tuoi amici ti dice che sei brutta ma poi ti pavoneggi perfettamente consapevole che brutta non sei affatto.
Tu che mi dici che non sei sicura che Leo ti ama davvero e allora mi chiedi di telefonargli ma poi dopo avergli detto "ciao come stai?" scappi via lasciandomi con il telefono in mano e Leo che inconsapevole continua a parlarti e ti chiede quando vi vedete.
Tu che "i piselli lo sanno tutti che non mi piacciono" ma se te li propone papà e te li dà insieme al sugo allora sono buonissimi.
Tu che vuoi assaggiare tutto ma se pensi che una cosa non ti piaccia allora ti limiti a metterla in bocca, trattenerla qualche istante e poi sputarla subito dopo con l'aria disgustata senza averla nemmeno masticata.
Tu che quando giochiamo piangi quando non vinci, ma poi ti consoli sottolineando "che tanto non era una gara".
Tu che sei curiosa e chiedi il significato delle parole che non sai e poi le memorizzi e diventano immediatamente parte del tuo già ricco vocabolario.
Tunche disconosci il significato della parola "sorpresa" e che un segreto lo sai mantenere solo quando è papà a dirtelo.
Tu che riconosci le canzoni dalle prime note e che mi correggi dicendomi "mamma patticciona!" quando canticchiando sbaglio le parole del testo. 
Tu che ferma non ci sai stare nemmeno quando dormi, ma zitta è anche più difficile.
Tu che a danza vuoi fare classica ma non "propedeutico" perché secondo te è da maschi.
Tu che se ascolti una cantante che ti piace e poi chiedi di andare a un suo concerto perché sai benissimo che la musica è molto di più che un semplice cd.
Tu che quando ti vesti patteggi prima "però gonna" e quando vai a scuola siccome sai che la gonna non è permessa allora concordi "però balza!".
Tu che sei talmente curiosa di trovare la rugiada che la vedi anche in una pozzanghera di acqua.
Tu che quando fai bei sogni sogni acquolina rosa, e sogni di volare perché continui a ripetere che sarebbe davvero bello volare.
Tu che da grande vuoi fare di sicuro la dottoressa, ma anche la giocoliera, la parrucchiera, la doppiatrice, la cuoca, la cantante e soprattutto la mamma.
Tu che dici sempre che avrai una figlia che si chiamerà Matilde, anche se ultimamente hai optato per il nome Maira.
Tu che sei davvero ghiotta di formaggio e non  riesci a capire come faccia papà a non volerlo nemmeno assaggiare.
Tu che quando dici con un entusiasmo eccessivo che una cosa ti piace ma poi non la vuoi allora significa che non ti piace per niente.
Tu che a scuola non volevi la nuova maestra ma ora che l'hai conosciuta dici che ti piace di più di quella di prima perché è di Vicenza come il tuo papà.
Tu che hai tanti giocattoli e tanti amici ma che l'unica cosa che davvero vorresti, un fratellino o una sorellina non c'è l'hai.
Tu che per il compleanno hai chiesto la bici con le ruote più grandi ma poi non vuoi andare nemmeno su quella con le ruote più piccole perché sei pigra.
Tu che ti svegli la mattina e non chiedi più se puoi venire ma arrivi di corsa nel nostro letto stringendo fra le mani i tuoi inseparabili pupini.
Tu che ti svegli il pomeriggio e scendi le scale piano piano e poi arrivata a metà sbatti i piedi sugli scalini per farci sentire che ci sei.
Tu che se a pranzo ci sono gli gnocchi ma anche i passatelli o i tortellini ne mangi un piatto immenso,
Tu che quando non hai più fame se sai che c'è l'uovo kinder allora magicamente un po' di posto lo trovi.
Tu che riempi le mie giornate, i miei pensieri e la mia vita e il "prima" non lo ricordo nemmeno più!


L'ultima farina

Oggi sono incredibilmente riuscita a fare qualcosa che mi ripromettevo da tempo: approfittando delle ore in  cui tu eri a scuola, non mi sono catapultata in giro come faccio di solito, per non per non essere sovrastata dal vuoto e dal silenzio che regnano in casa quando tu non ci sei, ma dopo una veloce spesa sono rientrata con un preciso obiettivo: fare pulizia nella dispensa della nostra cucina!
Fra le tante cose ho trovato una busta con un residuo di farina di mais tapioca, quella che ti piaceva tanto e che quando tu eri piccola chiamavo simpaticamente "il tapiocone". Quando l'ho trovata in mezzo alle scatole dei fusilli e alle buste dei grattoni (ma quanti ne ho ancora?)  prima ho pensato di tenerla perché magari per addensare un passato di verdura può essere utile, poi ho pensato che forse invece era il caso di darla via perché se non ricordavo nemmeno di averla forse significava che non era poi così necessaria, ma controllando la scadenza non ho potuto far altro che buttarla via.
Ecco Alice con l'eliminazione dell'ultimo pacco di farina di mais tapioca ora possiamo dire che la nostra dispensa è ufficialmente una dispensa da adulti. Certo, adulti golosi, che in mezzo a cose più o meno sane mangiano svariate schifezze, ma pur sempre adulti!
Ah no Alice, non mi sono sbagliata, l'omogenizzato alla prugna fra le cose da mangiare c'era anche prima che nascessi tu, sai com'è visto il mio conflittuale rapporto con il bagno di solito lo tengo in casa per affrontare i momenti "difficili"...

Discorsi di centosessanta caratteri.

Quando ieri sera parlando con papà mi sono lamentata del fatto che non ricordo più da quanto tempo non riesco a fare una conversazione qualitativamente decente, ho trovato un modo perfetto per descrivere il modo in cui mi sembra di parlare ultimamente: frammento le conversazioni come se dovessi inviarle via sms suddividendole in tranche di centosessanta caratteri. Il fatto è che io so che tu sicuramente mi interromperai, più o meno con una frequenza pari a centosessanta caratteri quindi mentalmente predispongo discorsi brevi oppure se sono più lunghi li suddivido in spezzoni. 
Ecco Alice tu capisci che in questo modo si perde un po' il filo del discorso e spesso ammetto che la voglia di raccontare qualcosa sfuma ancora prima di cominciare a farlo...
Si lo so mi poteva andare peggio, in fondo il tweet è più corto... Naturalmente scherzo un po', ma il fatto è che sei diventata furbissima e siccome sai che a casa nostra vale la regola "non si interrompe chi parla", tu allora parli initerrottamente cosìcche appena io inizio un discorso tu mi redarguisci con il dito e con la voce dicendomi "stavo parlando io però!".
Già perché ovviamente i tuoi discorsi non sono di centosessanta caratteri....

Il nostro semaforo

Per ovviare al fastidioso problema dell'acqua negli occhi che puntualmente trasforma il bagno in un momento di lacrime e discussioni, abbiamo istituito un codice di comportamento che entrambe rispettiamo rigidamente.
Quando l'acqua involontariamente m anche inevitabilmente ti va negli occhi o nelle orecchie tu dici "SEMAFORO ROSSO!" e a quel punto io devo fermarmi e smettere di lavarti. Poi non appena l'allarme è rientrato e tu hai asciugato o tolto l'eccesso di acqua mi avvisi dicendo "SEMAFORO VERDE!" Inequivocabile segnale che l'operazione lavaggio può ripartire.
Il gioco del semaforo rosso e verde si ripete più volte durante lo stesso bagno. A te diverte a me aiuta e la trovo un'idea geniale! Talmente bella che insieme ieri sera abbiamo deciso di renderla una "regola" applicabile anche ad altri momenti della nostra quotidianità. E con il semaforo, la nostra vita insieme può proseguire più tranquilla. Ora non resta che istituire le conversazioni a senso unico alternato... Cercando di fare in modo che non siano sempre a senso unico mono-direzionale: tu parli e gli altri ascoltano o al massimo, rispondono.


Pennellate di un insolito colore

E poi ci sono serate che per caso vanno a finire dove non immaginavi e "discussioni" costruttive che fanno male ma fanno anche un po' bene al cuore, perché riesci a dire con calma ciò che nemmeno tu sapevi di avere dentro e le parole e i concetti ti escono perfetti, uno dopo l'altro, con una logica schiacciante e disarmante è tutto sembra improvvisamente chiaro, come se lo avessi sempre avuto sotto gli occhi!
Di notte Alice, dopo che tu ti sei addormentata e in casa regna un inusuale silenzio, spesso papà ed io ci addormentiamo, raramente guardiamo un film e a volte parliamo, come ieri sera. Io pensavo solo di fare quattro chiacchiere prima di scendere sul divano davanti alla televisione, tanto per concludere il week end con un attimo tutto solo per noi, ma poi ci siamo addentrati in discorsi più profondi e la conversazione ci ha preso la mano e sul divano non ci siamo mai arrivati.
Papà mi ha fatto notare che a volte mi arrabbio con te per colpe che non hai e a tratti sono troppo aggressiva nei tuoi confronti. Sai una cosa Alice, io credo proprio che lui abbia ragione e tutto sommato le sue parole mi hanno ferita, perché ovviamente non mi piace questa immagine di me, ma non mi hanno stupita perché devo ammettere che sono cose che già avevo intravisto nel mio modo di fare. 
Mi spiace perché vorrei sempre essere la mamma equilibrata, paziente, sorridente, la mamma che fa ridere e divertire, quella complice... E invece spesso la fretta, lo stress, i pensieri e le mie preoccupazioni mi trasformano in un genere di madre che non mi piace e a cui non vorrei appartenere.
Come ieri sera Alice, quando tu eri nel lettone con me e non riuscivi ad addormentarti e io allora mi sono spazientita e con un tono severo ti ho detto che era tardi e che ora di dormire. Ma poi nella penombra ho intravisto il tuo sguardo sempre eloquente e ho visto i tuoi occhioni sbarrati che mi fissavano serissimi. Allora ho tramutato la mia severità in gioco e ti ho fatto una delle mie faccette buffe e tu ti sei subito accesa in un illuminante sorriso e mi hai abbracciata! 
A volte basta poco eppure è così difficile...
Proprio da qui siamo partiti a parlare con papà ieri sera, per arrivare molto più lontano, molto più a fondo e lo abbiamo fatto in un modo che ho apprezzato molto, maturo e determinato ma anche calmo e a tratti ironico. 
Così bisognerebbe cercare di discutere sempre, perché questo è il modo giusto, con l'obiettivo di risolvere non di ferirsi.
E alla fine della nostra chiacchierata mi sono addormentata con la certezza che parlare è sempre la cosa migliore e che non c'è nulla di più rischioso che lasciare che le altre persone traggano da sole le loro conclusioni. 
Perciò a casa nostra la frase "se qualcuno ha qualcosa da dire parli ora oppure taccia per sempre" non verrà mai applicata, e varrà la regola che se qualcuno ha qualcosa da dire prima lo dice e meglio è!


domenica 21 settembre 2014

Parigi di famiglia

La mia città preferita credo sia Madrid. 
Certo anche New York non scherza ma Madrid è la città dove prima ho imparato a sognare e poi ho capito che i sogni si possono davvero realizzare, basta "soltanto" volerlo. Madrid è la città dove pensavo di vivere un giorno, la stessa città da cui non riuscivo a stare lontana per troppo tempo, quella che prima mi ha posseduta e che ora non mi appartiene più, perché sono cambiata, sono cresciuta.
La città preferita di papà invece credo di non sbagliare se dico che é Londra. La sua trasgressione, le sue stranezze, i suoi pub, insieme ai coreografici autobus a due piani e alle cabine telefoniche rosso fuoco che ormai sono solo un monumento nazionale, sono il suo habitat naturale, perché lui a Londra ci potrebbe davvero vivere.
E in mezzo a unirci c'è Parigi che è la nostra città. 
Era la città dove avevo promesso a me stessa che sarei andata in viaggio di nozze e dove sono andata invece ben prima di sposarmi. 
La prima volta ci sono stata proprio con tuo padre Alice, per superare il primo grande dolore che abbiamo vissuto insieme, lo stesso che poi non contento è tornato a trovarci ripetutamente. 
A Parigi di fronte a una torre Eiffel luccicante e al massimo del suo splendore, proprio mentre i nostri cuori erano dilaniati da un dolore che sembrava impossibile da superare, papà mi ha promesso di sposarmi.
Ma a Parigi poi ci siamo tornati con te, solo un anno dopo per vivere tutti insieme una fine anno inidimenticabile.
E ci siamo tornati ancora, sempre insieme noi tre ed è così che Parigi è diventata un po' come la nostra "città di famiglia", non soltanto la nostra, anche la tua.
La torre Eiffel è stato il primo monumento che hai visto, che ti è piaciuto e che hai imparato a riconoscere. 
A Parigi Alice ci torneremo ancora, forse per godere di una gioia, forse per alleviare un dolore, forse semplicemente per vivere o rivivere delle emozioni.
Non so se ci torneremo quest'anno, stavamo valutando anche altre mete per le prossime vacanze ma prima o poi torneremo ad ammirare la splendida torre Eiffel anche se questa volta tu non le "correrai incontro" urlando a squarciagola "torre Eiffel!".




"Plié!"

E poi all'improvviso tu pieghi leggermente le ginocchia e contemporaneamente dici "plié". La parola ti viene con più naturalezza e precisione dello stesso gesto ma entrambe le cose mi lasciano a bocca aperta.
Dopo due lezioni di quella che non si può chiamare propedeutica alla danza classica ma solo "classica", perché a te la parola "propedeuto" continua a non piacere, ecco che che tu salti fuori con una cosa così e allora io capisco che dietro a quello misteriosa porta del salone dove ogni martedì e giovedì vi allenate, oltre a fare impazzire la maestra Sonia con i vostri capricci da primedonne imparate anche piccoli fondamentali "passi di danza" e sapete addirittura chiamarli col loro nome francese!
"Chapeau" maestra Sonia, complimenti davvero!

Le mamme vanno a occhio!

Quando ero una bimba poco più grande di te Alice, rimanevo tutte le volte ad ammirare mia madre che cucinava é salava le pietanze "a occhio". Questa unità di misura non quantificabile mi incuriosiva terribilmente e non riuscivo a capacitarmi di come per lei fosse più semplice salare a occhio piuttosto che misurare a cucchiaini.
Poi sono cresciuta e le prime rughe sono apparse sul mio volto di donna insieme alle preoccupazioni e più tardi insieme a te sono diventata anche io una mamma e ho incredibilmente cominciato anche io come la nonna Alba a salare a occhio!
E ora proprio come lei, se dovessi misurare con una unità di misura più definita non sarei in grado di farlo, perché è più facile andare a occhio!
È proprio vero Alice, le mamme vanno a occhio!


Bagno principesco

Tu hai sempre preferito il bagno alla doccia.
Non hai mai amato sentire il getto dell'acqua sul tuo corpo e ancora meno sul tuo viso e noi non amiamo fatto innervosire inutilmente perciò avendo a disposizione una comoda vasca noi abbiamo optato per il bagno e siamo tutti più rilassati!
Poi ci sono giorni particolari e serate speciali in cui ci regaliamo bagni diversi dal solito e allora usiamo i sali colorati oppure facciamo tanta schiuma e a volte addirittura ci divertiamo a tirarcela.
Stasera è stato il turno del bagno principesco. Prima insieme a papà hai spezzettato nell'acqua un sapone magico che ha trasformato l'acqua in un lago dorato tutto pieno di brillantini. Poi quando sono arrivata io tu eri praticamente immersa in una vasca di schiuma bianca.
E giocando giocando ci siamo anche riuscite a lavarci o come direbbe papà "abbiamo cambiato l'olio"...

È facile essere amici!

Oggi guardando te ancora una volta mi sono meravigliata della incredibile capacità che avete voi bambini di fare amicizia! È bastato davvero poco, qualche minuto sedute vicine sulle grandi sfere del negozio Apple e subito tu e Ludovica siete diventate amiche e avete condiviso il divertimento e le risate giocando sulle stesse app. 
Un saluto affettuoso ha concluso la vostra breve ma intensa amicizia e mentre vi guardavo pensavo che mi piace pensare che un giorno per caso le vostre strade si possano incrociare di nuovo.

Sabbia senza mare!

Oggi pomeriggio in questo primo sabato senza mare, come ti avevamo promesso abbiamo fatto la sabbia colorata.
Mente io mi divertivo a fare la direzione dei lavori, tu è papà vi divertivate a trasformare magicamente tanti gessetti in perfetta sabbia di diversi colori.
Il primo colore che abbiamo messo sul fondo delle bottigliette è stato naturalmente il rosa seguito da tutti gli altri: azzurro, giallo, arancione, viola e verde in un magnifico arcobaleno che a poco a poco ha riempito le nostre anonime bottigliette di vetro trasparente.

A volte l'azzurro supera il rosa...

Ad un paio di settimane dal tuo compleanno dopo aver pensato al tuo regalo ora dobbiamo pensare ai dettagli ovvero l'impacchettamento. Da mesi mi ripeti che vuoi la carta azzurra con tutte le principesse, quella che avevo comprato in piena estate ma che poi nonostante le tue proteste ho utilizzato per incartare qualche regalo delle tue amichette, certissima che tanto all'occorrenza l'avrei ritrovata. Poi però quando l'altro giorno sono andata a cercarla ho drammaticamente scoperto che in realtà ritrovarla non è poi un'impres così facile come pensavo e di carta con le principesse non ce n'era traccia a parte un unico rotolo dimenticato sul fondo di uno scaffale, con le principesse ma a sfondo rosa. "Bingo!" Ho pensato subito vedendola! 
Questa farà furore, sarà perfetta, anche meglio di quella azzurra. In fondo lo sanno tutti che il rosa è il tuo colore preferito, rosa con le principesse, praticamente il top!
Entusiasta di averla trovata mi sono accaparrata la proprietà di quel rotolo superstite in mezzo a Winx, Cars, Violetta, Winnie the Pooh, Topolino, Minnie e Supereroi, e l'ho portato a casa.
Poi tu quando sei tornata da scuola lo hai visto...
Lo hai guardato con un'espressione strana e piuttosto asettica e subito mi hai detto "bella carta mamma! È per me?" E io soddisfatta ho pensato "Evvai! Conosco bene i miei polli!" E ti ho rassicurata sul fatto che era proprio per te.
Allora hai accigliato la fronte e mi hai detto con un tono che non ammetteva repliche: "ma io voglio quella azzurra, lo sai!"...
Ops...qualcosa mi dice che dovrei organizzarmi per trovare la carta azzurra con le principesse oppure trasformare quella rosa in azzurra...

Incontri domenicali al supermercato...

Stamattina dopo aver fatto un bel giro al parco e dopo aver raccolto le foglie e le castagne perché tu devi fare non ho ancora capito cosa, ma a giudicare dal tuo interesse nella meticolosa raccolta sono sicura che qualcosa hai in mente... siamo andate al supermercato vicino a casa a comprare qualche cosa che ci serviva. Lì prima hai incontrato i tuoi amici Davide e Chiara è poco dopo anche Noemi. 
In pochi minuti il supermercato si è trasformato in una succursale della vostra scuola e le vostre voci hanno riempito il silenzio è sovrastato qualsiasi altro rumore.
Chi lo avrebbe mai detto che un piccolo supermercato potesse essere così frequentato in una tranquilla domenica mattina di metà settembre...

sabato 20 settembre 2014

Regali, regali, regali...

L'armadio di ken è già stato rifornito, il parco auto di Barbie pure, sono quasi certa dell'arrivo di una Barbie sirena.... Ok è vero siamo ancora in attesa di conferme sull'arrivo dello sposo e del principe azzurro, ma gli uomini si sa Alice che si fanno desiderare... 
Poi arriverà un playmobil veterinario con anche l'aggiunta di una famiglia di gattini, che non erano nella lista ma che tua zia Amelia ha pensato di comprarti probabilmente azzeccandoci visto che da alcuni giorni sembri orientata proprio sulla professione del veterinario!
Nel frattempo tu ogni tanto inserisci nuovi regali a una lista che sembra davvero non finire mai ed essere in perenne evoluzione...


Tracce di bambina in te!

Questa sera un po' di malinconia si è impossessata di me, così ho pensato che due passi e un buon gelato (o una crêpes alla Nutella) avrebbero di certo migliorato il mio umore. L'ho proposto a papà che naturalmente non mi ha detto di no e dopo cena siamo andati a Bellaria, alletta doti con la promessa di andare alle giostre.
Io avevo già un gettone residuo dell'ultima volta che c'eravamo andati.Mentre ci avvicinavamo alle giostre tu come ogni volta ci hai chiesto di avvertire il giostraio di non mandarti troppo vicino il peluche a forma di scimmietta, perché ti fa paura e non lo vuoi prendere. Allora papà ed io abbiamo cercato di spiegarti che chi riesce a prendere la scimmietta vince un giro di giostra ma tu seria è convinta mi hai detto "non serve mamma! A me basta anche solo un giro!".
Come ha detto papà Alice, quando fai così sembri davvero finta!
Quando poi hai visto gli otto gettoni che abbiamo comprato avresti voluto farli tutti! Per fortuna che ogni tanto ritrovo in te tracce di bambina!

Sgraditi ospiti a cena

Stasera un fastidioso e anche piuttosto intontito calabrone ha deciso di partecipare alla nostra cena.
C"eravamo appena seduti a tavola quando il suo fastidioso ronzio ci ha attirato e subito lo abbiamo visto svolazzare allegramente per casa in cerca di una via di uscita. Mentre io ridevo (di un riso isterico ovviamente) e tu piangevi, papà ha preso la situazione in mano e ha provveduto a buttare fuori casa lo sgradito ospite. Io ovviamente non sarei stata altrettanto clemente e non lo avrei graziato ma lui al contrario di me con gli insetti è sempre molto umano è generoso.
Peccato che dopo pochi istanti il ronzio sia ricominciato, sempre più forte e dopo poco eccolo lì, nella sua magnifica livrea da ape maya gigante a sbattere qua e là sui nostri mobili... E di nuovo papà lo ha accompagnato fuori... Speriamo solo che questa volta ci resti!

Quaranta dieci

In macchina prima ti sento canticchiare per HI Ho la ninna nanna che avevo inventato per te quando eri piccola, con la tua vocina dolce e perfettamente intonata che mi ha intenerita e stupita allo stesso tempo. Poi dopo avermi zittita intimando mondo abbassare la voce perché il tuo cucciolo stava dormendo hai cominciato a contare a voce alta e arrivata al quarantanove ecco spuntare un inconsueto "quaranta dieci" perché il cinquanta era troppo banale e scontato e perché anche questo è un modo inconscio per manifestare il tuo amore per la matematica... E intanto impari a contare e a fare le addizioni!

Il latte "morbido"

Il pomeriggio non fai in tempo ad arrivare di sotto che subito mi ricordi che tu devi fare merenda, come se fosse possibile dimenticarsene. A quel punto di solito io ti chiedo cosa vuoi e tu ti dirigi al frigorifero per vedere cosa c'è mentre io ti elenco varie alternative.
Oggi papà ci ha proposto i suoi immangiabili biscotti al grano saraceno, una sorta di biscotti rustici da inzuppare nel latte ma con un retrogusto strano che non è piaciuto né a te né a me.
Dopo averlo ringraziato facendogli capire che purtroppo non erano di nostro gradimento, io ho semplicemente rinunciato a mangiare e tu mi hai chiesto un bicchiere di latte e cioccolato.
Ti ho dato quello già pronto e tu sentendo che era più denso del latte semplice lo hai definito "latte morbido" e lo hai trangugiato lasciandoti due coreografici baffi marroni sulla bocca!

Scene da un matrimonio

Guardo le mie mani con le unghie curate e con un perfetto french manicure appena rifatto e penso che non ricordo nemmeno più com'erano soltanto un anno fa, con le unghie smangiucchiate. Ormai dopo così tanti mesi mi sono abituata a vederle in questa versione più "elegante" e "composta" e soprattutto mi sono abituata a quel meraviglioso cerchietto che brilla al dito anulare della mano sinistra. L'ho desiderato tanto che ancora certe volte non mi sembra vero che quella mano da "signora" sia proprio la mia... Eppure lo è e se a ricordarmelo non bastano i calli che si sono formati sotto e sopra alla fede ci sei tu Alice che spesso mi parli del matrimonio e mi fai domande come per esempio perché io non avevo il velo in testa...

Riciclo di messaggi? No grazie!

No grazie non mi serve la nuova versione di iOS solo perché archivia le parole che ho già usato in passato e me le ripropone automaticamente quando sto scrivendo un messaggio o una nota... No, non ho bisogno di riciclare i messaggi... A me le parole piace scriverle davvero, mi nascono nella testa ma anche nel cuore e sento il bisogno di viverle dall'inizio alla fine, mi piace "maneggiarle" e possederle dalla prima all'ultima lettera e già mi infastidisce un be po' l'attuale correzione automatica degli errori da me non richiesta... Io non scrivo per dovere ma per piacere e forse questo fa la differenza!
E poi sarà pure una coincidenza ma da quando sul mio iPad papà ha installato iOS 8 (credo sia l'8) scrivere, correggere e modificare un post è diventato un lavoro piuttosto noioso con lunghe attese e soste non volute.
Io Alice in questo sono l'esatto opposto di tuo padre che è sempre al passo con i tempi... è il mio cellulare può rimanere ancora un po' col "vetusto" ios7!

Oculista di famiglia

Stamattina durante una programmata "gita" di famiglia dall'oculista, papà ha scoperto che la sua vista non è peggiorata ed io ho scoperto che i miei occhi sono con buona probabilità la parte del mio corpo che meno risente del passare del tempo. 
E tu Alice che eri tanto preoccupata di non riconoscere più la tua mamma qualora avessi dovuto mettere gli occhiali, puoi stare tranquilla perché per ora il "pericolo" occhiali da vista è rimandato. Se proprio mi sento in difficoltà quando leggo o cucio posso sempre indossare degli occhiali da vicino... Oppure ingrandire la cruna dell'ago! In ogni caso per te sarò spre riconoscibile, stai tranquilla!

Tu a venti anni...

Si Alice, ti confermo che quando avrai venti anni sarai adulta, ma siccome devi ancora compiere quattro anni mi chiedo se è davvero assolutamente necessario pensare già ora ai tuoi venti anni perché mi sembra piuttosto prematuro e vorrei concedermi "il lusso" di godermi le singole tappe. In fondo il tempo passa già così tanto velocemente che non mi sembra il caso di spingere ancora di più sull'acceleratore. 
Pensaci un po', che fretta c'è? 
Goditi gli anni della tua infanzia, spero che saranno felici e siano le migliori fondamenta per il tuo futuro e papa ed io saremo felici di viverli e goderceli al tuo fianco.

I fiori che non avrò

L'ospedale è un luogo di dolore e di sofferenza. Questo è l'ultimo ricordo che ho ed è anche quello più vivo.
Poi mentre sto andando ad una banale visita oculistica vedo una donna arrivare con un enorme mazzo di fiori in mano e mi ricordo che l'ospedale non è soltanto tristezza, può essere anche il luogo delle lacrime di gioia e della felicità più grande.
Purtroppo io non riuscirò a sovrapporre un ricordo gioioso agli altri. Un velo di tristezza rattristata i miei occhi che come ultima immagine hanno quella di un luogo di angoscia dove ogni giorno che sorge fa paura per quello che può portare e dove nessuno mi porterà dei fiori per gioire con me di una nuova vita.

Questioni di cuore...

In macchina dal nulla sei saltata fuori con una delle tue profonde e inconsuete riflessioni.
"Per San Valentino io e Leo saremo già innamorati perché ci amiamo".
Poi dopo un istante di silenzio hai chiesto "papà perché il mio moroso non ti piace?" 
Ecco Alice vorrei che tu sapessi che papà fa "lo scioccchino" ma non è vero che non gli piace il tuo "moroso". Certo il fatto che sia di Verona non lo rende immensamente felice, essendo lui di Vicenza... Ma credimi questo è un dettaglio...
La verità è che papà è geloso della "sua Pupola" e tu sei ancora piccolina per parlare di  "morosi" e di amore, non credi?
Comunque va bene, come vuoi tu, più tardi se proprio ci tieni gli telefoniamo per chiedergli se anche lui ti ama...

No, non è la rugiada...

Dopo una notte di temporali, grandine, pioggia, tuoni e fulmini questa mattina quando dopo esserti svegliata sei venuta nel nostro letto, guardando l'acqua depositata sul vetro della nostra finestra sul tetto mi hai chiesto "mamma questa è la rugiada?".
Da quando ancora lo scorso anno a scuola la maestra Grazia ti ha parlato della rugiada tu ne sei rimasta attratta e la cerchi in ogni goccia d'acqua, anche nelle immense pozzanghere che si formano dopo un temporale come quello di stanotte.
No Alice, quella non è la rugiada, la rugiada era quella che trovavamo quest'estate sull'erba quando uscivamo la mattina presto, ti ricordi che era umida e aveva tante goccioline sopra?
Ecco quella era rugiada!

La brioche del mattino

Tu non sei particolarmente golosa, questo ormai lo sappiamo tutti, e per questo labrioche del mattino non è sicuramente uno dei tuoi pasti preferiti. 
Aboliti i bomboloni e le brioche alla crema, se facciamo colazione al bar mangi qualche biscotto tipo baci di dama o ferri di cavallo con punte di cioccolato, di solito cinque oppure meglio ancora l'ormai famoso "panino del camionista" che poi sarebbe un piccolo panino al latte col prosciutto cotto o crudo.
Se invece facciamo colazione a casa mangi o le fette biscottate (la tua parte preferita è il bordo) oppure la nastrina, che è anche l'unica brioche che mangi.
Ora però la mia domanda Alice sorge spontanea. Vorrei sapere perché tutti i giorni quando mancano due morsi a finire la nastrina, tu la rei pasti fra le tue dita, la rimodelli della forma che preferisci è poi mi passi la "carcassa" con l'aria leggermente schifata dicendo che non ne vuoi più...
Potresti finire la brioche o almeno evitare di "spapuzzartela" in mano fino a farla diventare un ammasso informe e dal sapore piuttosto dubbioso?

venerdì 19 settembre 2014

Tu una piccola mammina

Poco prima di cena, tu ed io che pigramente aspettiamo papà sul divano dopo aver giocato con le principesse sul tappeto. Io sono raffreddata e questa prima settimana di normale routine è stata piuttosto pesante. 
Sono contenta che sia venerdì.
Il telefono all'improvviso suona. È Michela dalla casa accanto alla nostra. Mi chiede fra quanto arriva papà, l'ho appena sentito ci vorranno almeno venti minuti. Glielo dico, mi chiede di aprire la porta. È qui fuori col piccolo Alex in braccio. Ti chiede se vuoi partecipare al momento del bagnetto e magari guardare come si cambia un pannolino. Il tuo viso si apre al sorriso e ti illumini di gioia.
È stato bello vederti mentre facevi domande sul bagnetto e mi chiedevi se anche tu avevi una vasca come quella di Alex, è stato bello vederti felice mentre collaboravi al momento del cambio del pannolino, è stato bello vederti felice Alice.
Perché a volte un momento emozionante si nasconde proprio dietro la porta accanto...

Hai voglia di giocare con me?

Sono in una fase di shopping compulsivo... 
Dopo aver comprato vestiti ora ho voglia di comprare giocattoli, case di fate, casette sugli alberi, piccoli personaggi che le abitano, e magari anche il tappeto sotto (sì Alice proprio quello con la foresta che tu non hai voluto perché ti eri fissata con la città, le strade, le case e soprattutto l'immancabile l'ospedale...), e poi ho voglia di giocare, di creare storie, di dare vita agli abitanti del nostro paese, di dargli la voce è di farli parlare e muovere, correre, saltare...  
Ho voglia di favola, di fantasia, di magia e chissà magari oggi se ti svegli di buon umore insieme a te Alice potrei anche ritornare bambina...
Questa volta sono io a chiedertelo: "hai voglia di giocare con me?"

i nostri "strani" tulipani

Della mia totale incapacità con le piante ti ho sicuramente parlato più volte Alice, del fatto che ho avuto in passato il "pollice marcio" e che ora si è trasformato in un non migliore "pollice secco", anche di questo ho sicuramente già scritto e credo di aver postato anche qualcosa sui misteriosi fiori che un bel giorno sono apparsi nel vaso giusto sopra ai bulbi di tulipano ormai fossilizzati. 
Prima erano solo foglioline verdi ma siccome sembravano tenaci e davano un piacevole tocco di colore su quella terra morta e arsa ho deciso di dargli una chance e di innaffiarli. Poi sono apparsi i boccioli, all'inizio era uno, poi due e poi sono sbocciati e poi ancora altri sempre di più addirittura di tonalità diverse. 
Ora di sotto nel nostro giardino abbiamo incredibilmente un bel vaso pieno di rigogliosissime piante ricche di bellissimi fiori fuxia.
Non ho ancora capito da dove siano arrivati e nemmeno che fiori siano ma sono belli e hanno avuto fiducia in me e sfidando le sorti di un destino incerto hanno deciso di nascere e crescere proprio dove insieme tu ed io in una bella domenica di primavera avevamo piantato i fossili di bulbi, con tanto entusiasmo tu con nessuna speranza io. Io ero certa che non sarebbero mai nati e tu invece ogni giorno andavi a controllare se era spuntato qualcosa. 
Beh Alice sono felice di dirti che hai avuto ragione tu, nel vaso i fiori sono nati... ora la cosa difficile è riuscire a spiegarti che i  tulipani non sono fatti così...

Modalità pieno inverno: attivata!

Ebbene aì Alice, ti comunico che la mamma è ufficialmente entrata nella modalità "pieno inverno" col tasto "ON" sulla fondamentale funzione "acciacchi di stagione".
Mal di gola: ce l'ho!
Raffreddore: ce l'ho!
Mal di testa: ce l'ho!
Catarro: ce l'ho!
Sto lavorando sulla funzione "febbre" e non credo manchi molto per vederla accesa.
Invece per quanto riguarda la funzione "sinusite" la devo ancora attivare e sto ancora scaricando dei necessari aggiornamenti.
A breve riavvierò il sistema e sicuramente installerò anche questa "app" della quale si nota la mancanza.
Per la serie... Non ci facciamo davvero mancare niente!

giovedì 18 settembre 2014

Passione shopping!

Entro in un negozio, ovviamente inutile dirlo, sono subito nel reparto bimbi e seguendo le indicazioni mi catapulto immediatamente nel settore "femmina over 110" dove il 110 sta per i centimetri della tua altezza. Appena entrata vedo subito un sacco di cose interessanti e riempio il carrello di piccoli capi allegri e colorati.
Prima di uscire dal negozio passo velocemente anche a guardare la "donna" ma in realtà non mi soffermo e mi limito a dare una rapida e distratta occhiata.
Alla fine del mio giro faccio un rapido conto degli acquisti e provvedo a fare una necessaria scrematura.
Arrivo alla cassa con ancora tre capi nel carrello, tutti per te.
Decido di tenerli, tiro fuori la carta di credito e li compro.
Mi piacciono troppo per rinunciare.
Cosa c'è si strano? 
Nulla se non fosse che sono le undici di sera e che io non sono in giro per negozi, bensì sono comodamente seduta sul divano con l'i pad in mano e sto navigando in un sito che mi ha consigliato un'amica.
Fare shopping online? Fatto!
Anche se come sempre al momento dell'inserimento dei codici di sicurezza ho dovuto ricorrere all'aiuto e alla memoria di papà: sono irrecuperabile!

Senza pennica!

Oggi dopo pochi minuti che eri andata a letto ti ho vista tornare giù e dopo avermi guardata seria mi hai chiesto se io avevo un modo per farti stancare perché mi hai spiegato che tu ci avevi provato a dormire, ma non c'eri riuscita.
Probabilmente se avessi insistito un po' ti avrei convinta e sarei riuscita a farti dormire, ma mi hai fatto troppa tenerezza, e il tuo modo delicato mi ha convinta a farti saltare la pennichella pomeridiana.
Peccato solo che non essendo abituata sei stata stanca tutto il pomeriggio fino a scoppiare a piangere solo perché avevi voglia di un abbraccio...
Capisco che tu vorresti cominciare a saltare il sonnellino pomeridiano Alice e fare come le tue amichette ma secondo me non sei ancora pronta...

Qualcosa a cui non mi rassegnerò mai

Oggi parlando con la tua baby sitter ho scoperto per caso che tu dopo aver visto in televisione una pubblicità di pannolini per bambini ti sei incupita e poi con l'Fia triste le hai detto che tu non imparerai mai a cambiare un pannolino perché a te nessuno porterà mai un fratellino o una sorellina...
Come sempre quando si parla di questo argomento una pugnalata al cuore mi ha trafitta passando i da parte a parte.
Ecco Alice io posso riuscire a chiudere a chiave il mio sogno nel cassetto e un giorno smetterò anche di starci male, ma una cosa è certa, non smetterò mai di soffrire per non aver potuto esaudire questo tuo desiderio e realizzare il tuo di sogni.
No, a questo non mi rassegnerò mai!

Tutti a scuola!

In questi giorni molti dei tuoi amichetti più piccoli stanno affrontando il primo giorno di scuola materna. La mente corre veloce indietro nel tempo, a un anno fa a quando io ero una di quelle mamme apprensive e preoccupate che varcano con passo incerto la soglia dell'asilo e tu eri una delle new entry.
Li guardo con discrezione i piccoli nuovi ingressi, timidi e incredibilmente teneri nel loro nascondersi e proteggersi dietro alle gambe dei genitori.
Non mi sembra possibile che tu sia stata così piccola.
Non mi sembra possibile che sia già passato un anno.

Geometria nel piatto

Oggi prima di andare a scuola mi hai fatto l'ordine del tuo menù per pranzo.
Hai chiesto la ciccia tonda (hamburger) e le zucchine a triangolini.
Certo che hai le idee chiare tu, anche quando si tratta di cibo sai perfettamente cosa vuoi e come lo vuoi e oggi volevi un po' di geometria nel piatto!

mercoledì 17 settembre 2014

La tua nuova bici

Mentre tu dormivi questa sera papà in silenzio e di nascosto dal tuo sguardo curioso, ti ha montato quella che sarà la tua nuova bicicletta ovvero, il tuo regalo di compleanno!
È proprio come volevi tu, rosa, con le principesse. il cestino e soprattutto con le ruote grandi come quella di Giulia: praticamente perfetta!
Quando a fine serata l'ho vista montata mi sono emozionata pensando che su questa bicicletta tu imparerai ad andare senza rotelle.
Una bici da bimba grande, una grande bici, per te.
Ora dobbiamo aspetta ancora qualche giorno per vedere la tua faccia emozionata e i tuoi occhi lucidi e credo che anche i miei lo diventeranno mentre ti guarderò pedalare...

Più bello, più brutto...

Da qualche giorno ogni sera prima di addormentarti insieme a papà fai un breve riepilogo della tua giornata e ricordi il momento più bello e più brutto del tua giornata. Poi fai a noi la stessa domanda e attenta ascolti la nostra risposta.
È bello sentire quali sono le cose che ti hanno fatto più piacere e importante anche ascoltare quali sono invece quelle che ti hanno rattristata o spaventata.
La sai una cosa Alice: mi piace questo gioco del più bello, più brutto!

Più giovane di chi?

Pare che in questa fase della tua vita in cui attendi con ansia questo traguardo dei quattro anni come se un compleanno fosse quello che davvero fa il cambiamento, tu sei particolarmente attratta dall'età delle persone. Chiedi se i nonni sono "anziani" e paragoni tutte le persone a te chiedendo se sono "giovani come te", o se lo sono di più o di meno...
Ecco Alice anche se tu vuoi essere semplicemente grande, mi spiace deluderti dicendoti che non sei solo giovane, tu sei molto di più, tu sei piccola.
Giovane è la tua baby sitter, giovane è la tua nuova maestra Erika che come papà arriva da Vicenza, giovane è la mamma di Giulia e per rispondere alla tua domanda, sì i nonni sono anziani.

La faccia di Linda

Erano giorni che volevo farlo e poi oggi non ho più resistito alla tentazione di andare a Ravenna a trovare i nonni e a conoscere lei, Linda, la persona che si occuperà di loro, che se ne prenderà cura e spero anche che gli vorrà bene.
Linda è giovane ma con il volto, il corpo e l'anima segnati da una vita sicuramente difficile.
Linda è silenziosa e pare buona.
Linda ti ha conquistata Alice e questo mi piace, lo ammetto.
Tu all'inizio eri intimorita, quasi infastidita e sicuramente turbata e disturbata dalla sua presenza ma in meno di un'ora con i suoi modi gentili ed educati è riuscita a farti sciogliere.
Speriamo solo che Linda resista ai modi decisamente meno gentili e meno educati del nonno...

È tutto tanto forse troppo...

Tante cose che vanno e tante che non vanno...
Tanti pensieri, tanti ricordi, tanti sogni e tante speranze...
Tanti progetti e tante illusioni...
Tante cose da fare e altrettanta voglia di non farne nessuna...
Tante domande, tanti dubbi, tanti timori...
Tanto tempo e tante idee con cui riempirlo...
Ci sono giorni Alice in cui tutto è tanto e se guardo il mio orizzonte vedo tante nuvole e troppi raggi di sole spaccati dietro le nuvole...

Domande necessarie

Oggi all'improvviso qualcuno dopo tanto tempo mi ha chiesto come sto...
Già, come sto? 
Sai Alice mi sono accorta che non me lo chiede più nessuno, la verità è che nemmeno io me lo domando più...
Forse perché chi mi conosce bene ha paura di sorpassare quella barriera dietro alla quale mi sono trincerata...
Forse perché è più facile non chiedere, non sapere e immaginare che sto bene e basta, senza farsi domande e illudendosi che sto sempre davvero come sembra.
Forse perché sarebbe troppo scomodo ascoltare poi una risposta che non si vuole sentire e che non si sa come gestire.
Forse perché è più semplice e meno impegnativo riempire il tempo, i pensieri  e le conversazioni di discorsi banali e superficiali senza addentrarsi troppo nella verità.
Forse perché tutto sommato se smetti di chiedertelo cominci davvero a credere anche tu che non è mai successo niente e che non c'è nessun bisogno di chiedere "come stai?"
Fino a quando qualcuno che nemmeno ti conosce bene, all'improvviso, inaspettatamente dopo tanto tempo te lo chiede e allora tu capisci che ce n'era davvero bisogno...

Solo per voi...

E poi approfitto di questa giornata dal clima mite, del fatto che tu sei a scuola e di uno degli ultimi mercoledì in cui il mercato del nostro paese sarà ancora nella versione "estiva", più ricco, più grande e più interessante e decido di andare  affare a un giro.
E poi quando torno a casa mi soffermo a guardare i pochi acquisti che ho fatto e scopro che per l'ennesima volta non ho comprato nulla per me ma solo per voi: per papà dei boxer nuovi e per te dei leggins con i cuoricini. 
Qualcosa mi dice che dopo aver fatto il cambio dell'armadio dovrò necessariamente provvedere anche al mio look.

Il coniglietto che manca...

E poi vai a scuola soddisfatta del grembiule nuovo, felice perché tutti hanno ammirato la bella coniglietta che sbuca fuori dalla tasca e proprio mentre la stai rimirando, giusto un giusto prima di uscire mi guardi perplessa e mi dici: "ma mamma devi fare anche un coniglietto maschio che esce dall'altra tasca! Perché lei si chiama Alice, ma le manca il suo Leo!!!".
Eh già, sciocca io a non pensarlo, le manca il suo Leo...

Tu la nostra bella gufetta...

La scuola è iniziata ieri e tu oggi lascerai definitivamente i panni di "canarina" (ormai ho imparato che non eri un pulcino...) per cederli ai piccoli nuovi arrivati e indosserai quelli di una simpatica e monella gufetta. Tu eri convinta di dover compiere quattro anni per fare questo passaggio e forse solo oggi hai capito che non è necessario aver già festeggiato il compleanno per cambiare ruolo nella scala gerarchica della vostra scuola materna. 
Ogni anno nuovi canarini entrano, mentre quelli "vecchi" si trasformano in gufi e i "vecchi" gufi diventano aquile e le "vecchie" aquile hanno già spiccato il volo verso la scuola elementare...
A ognuno il suo ruolo ma siete sempre tutti pronti a volare...

Ottobre a forma di tetris...

Ieri sera con papà abbiamo cercato di organizzare i week end del mese di ottobre che si preannuncia come un perfetto tetris dove le parole d'ordine sono due: amicizia e Mirabilandia!
Il primo week end, quello del 4 e 5, è l'unico che sarà piuttosto tranquillo, come si suol dire la pace prima della tempesta...
Il secondo, quello dell'11 e 12 vede la tua festa di compleanno indiscussa protagonista del nostro sabato e la domenica dedicata agli amici che da lontano ci verranno a trovare e passeranno con noi la giornata a Mirabilandia.
Il terzo, quello del 18 e 19 ci vedrà nella giornata di sabato varcare ancora l'ingresso di Mirabilandia in compagnia di una coppia di amici ai quali io per tante ragioni mi sento particolarmente legata e dai quali tu sei particolarmente attratta.
Il quarto quello del 25 e 26, dovrebbe essere il seguito di una bella gita a Milano e il sabato, ancora una volta ci vedrà andare... Indovina un po'? A Mirabilandia... Sempre in compagnia di una tua amichetta e del suo impegnatissimo papà che ho scoperto avere un'agenda di appuntamenti davvero più complicata di un tetris...
Tre week end su quattro: e Mirabilandia sia allora!

martedì 16 settembre 2014

Regali di compleanno...

Dopo svariate "istruttive gite" al toys in cui ho scoperto che ti piacciono giochi di cui io personalmente ignoravo anche l'esistenza e dopo aver redatto una lista con le tue preferenze perché di certo non mi sarei potuta ricordare tutto... Quando ormai pensavo di aver le idee chiare e avevo aggiunto al cavallo di Barbie, al vestito per Ken, a ken sposo e alla Silvanyan Family un bel po' di playmobil e altre cose ecco che oggi tu mi hai stupita lasciandomi letteralmente a bocca aperta.
Eravamo in macchina quando ci ha superato (non era difficile) una magnifica porche carriera decappottabile, gialla splendente! Tu ti sei immediatamente esaltata e hai esclamato "ecco la voglio per il mio compleanno, però rosa!". Stavo ancora cercando di riprendermi dalla tua folle richiesta quando mi hai tranquillizzata aggiungendo "ma non per questo compleanno... quando sono più grande!".
Ah beh, quando sei più graaaande....
Ora mi sento meglio... E soprattutto faccio in tempo a dire a papà che è meglio cominciare a mettere da parte i soldi per il tuo diciottesimo compleanno....

La nostra routine

Dopo quasi tre mesi di vacanza, senza orari, senza appuntamenti, senza vincoli e senza regole (quasi), ecco che oggi siamo tornati alla nostra routine. 
Con l'inizio della scuola sono ripartiti anche i corsi di danza e tu oggi eri in prima linea ad aspettare la  tua maestra preferita Sonia. Eh già perché tu non scegli la disciplina, classica o moderna, danza gioco o hip hop, tu scegli l'insegnante e se Sonia dovesse insegnare solo flamenco o danza del ventre, tu sono certa vorresti fare proprio quelle! 
La fortuna ha voluto che Sonia facesse anche corsi adatti alla tua età e quindi, dopo un anno di danza gioco oggi hai provato la tua prima lezione di propedeutica alla danza classica. Con te Laura "Monti" e Giulia "Polve" e il giro delle "pitere" come direbbe la maestra Grazia è ricostituito!
Quando sei uscita alla fine della lezione eri sorridente poi ti ho chiesto se ti era piaciuta la lezione e allora con l'aria imbronciata mi hai detto che a te "propedeuto" non piace perché è da maschi...
Non capisco come possa essere da maschi una lezione con una netta maggioranza di presenza femminile (tu hai detto che c'erano anche due bambini ma io non li ho visti), ma sono certa che se togliamo la parola "propedeutica" al nome del corso e lasciamo solo il resto "danza classica", magicamente la lezione ti piacerà immensamente!
Inutile dire che mi hai bocciato la proposta di provare anche la lezione di danza moderna... E classica sia!

lunedì 15 settembre 2014

Sì lo so, lo so...

Sì lo so, lo so, avevo detto che quest'anno i grembiuli per te non servivano e che non ne avrei comprati e "bla, bla, bla....", ma poi quando ne ho trovato uno in vendita a soli due euro per chissà quale misterioso motivo non ho saputo resistere e anche se non era a quadrettini bensì a tinta unita io ho deciso di prenderlo.
Sì lo so, lo so, avevo detto che poi quel grembiule nuovo visto che era piuttosto abbondante lo avrei messo da parte e tenuto magari per il prossimo anno, soprattutto considerando che tu dovresti averne già a sufficienza visti che quelli dell'anno scorso almeno per ora ti vanno bene e "bla, bla, bla....", ma poi ho pensato che poteva essere il tuo grembiule nuovo per l'inizio del nuovo anno scolastico..
Sì lo so, lo so, avevo detto che poi il grembiule non lo avrei personalizzato perché magari averne uno "neutro", semplicemente rosa magari poteva anche tornare comodo e avevo detto anche che non gli avrei cambiato i bottoni perché tanto erano già rosa e andavano bene così e "bla, bla, bla....", ma poi ho cominciato a immaginare a come sarebbe stato bello se avessi messo qualche tocco "frou-frou", l'ho immaginato con dei bottoni diversi, magari a forma di cuore, ho preparato una bellissima coniglietta rosa che è assolutamente perfetta come "personaggio" (tu nei grembiuli vuoi un personaggio per identificarlo "voglio il grembiule con l'orsetto, quello con la fatina, quello con la Peppa, quello con la farfalla....) e... il grembiule è pronto per domani... Però il nome ancora non l'ho messo!

domenica 14 settembre 2014

Un futuro ancora in elaborazione...

Dopo aver convissuto negli ultimi anni con la "certezza" che tu avresti fatto il dottore, non si sa se degli animali, dei bambini o dei grandi, ma di sicuro avresti indossato un camice e ti saresti occupata di guarire qualcuno, ecco che stasera a sorpresa ci hai comunicato con determinazione un cambiamento di programma: tu da grande farai.... la parrucchiera!
Niente da dire sulla tua scelta lavorativa, come ben sai io su questo punto sono un'accanita sostenitrice della libera scelta, ma ho qualche dubbio sul fatto che tu faccia la parrucchiera solo perché... tu dalla parrucchiera non ci sei nemmeno mai andata., sei a malapena entrata in un salone di parrucchieri ma solo per accompagnare me... quindi mi domando perplessa come fai a sapere esattamente cosa fa un parrucchiere e a sapere di conseguenza cosa vorrai fare tu da grande?

Che lusso i tacchi!

Prendi un paio di scarpe, mettigli i tacchi, un fiocco, ricoprile con tanti brillantini ovviamente rosa e riducile fino a raggiungere la tua taglia... Et voilà les jeux sono faits! Ecco che una volta che i tuoi occhi le avranno pericolosamente inquadrate nel loro raggio visivo le esclamazioni del tipo "UAO CHE LUSSO I TACCHI!" si susseguiranno senza soste. 
Provarle per te sarà un obbligo irresistibile.
Sorridere vedendo il tuo piede cicciottello strabordare dai lati sarà inevitabile e spontaneo.
Ridere di gusto quando muoverai i tuoi primi incerti (ma comunque più stabili dei miei) passi sui tacchi sarà scontato.
Convincerti a toglierle e soprattutto a non comprarle sarà un'impresa ardua...
Quasi quasi te le comprerei solo per mettermi di buon umore quando sono in una giornata no...
Hmmm pensandoci bene mi sa che é meglio che scarpe simili non entrino a casa nostra se non ogni mattina discuteremo oltre che sulla necessità di indossare la gonna anche su quella di indossare i tacchi...

Tu la mia piccola personal shopper...

Fino ad oggi ero sempre stata io a scegliere i vestiti e gli accessori per te. 
Fino ad oggi ero sempre stata io a divertirti nell'indossare qualcosa di uguale a te.
Fino ad oggi il mio gusto e le mie decisioni hanno prevalso sul tuo.
Ma oggi pomeriggio quando finalmente in un negozio abbiamo trovato la stessa versione solo più grande, del berretto blu col pon pon e le stelline luccicanti per il quale avevi perso la testa qualche settimana fa e che noi ti abbiamo ovviamente comprato,mi ruoli si sono invertiti.
Qualcosa mi dice che tu ben presto sarai la mia piccola personal shopper!

sabato 13 settembre 2014

Oggetti dal passato

Pochi minuti fa guardando una figura su uno dei tuoi libri mentre comodamente seduta comodamente in bagno facevi "il lavorone", indicandone uno mi hai domandato che cosa fosse.
Ho sorriso e ti ho risposto "una cabina del telefono!".
Tu allora mi hai chiesto perplessa che cosa fosse e io ti ho spiegato che era una piccola "stanzetta" che si trovava lungo le strade e dove quando non c'erano i cellulari, si andava a telefonare.
Allora tu mi hai guardata fissa negli occhi e mi hai detto "ma allora questa cabina del telefono sapeva tutti i numeri che servivano?".
Ecco no Alice, magari i numeri li dovevi sapere tu, oppure potevi chiamare un numero speciale a cui chiedevi i numeri che non sapevi...
Difficile raccontarti in maniera a te comprensibile questi affascinanti oggetti che arrivano direttamente dal passato...

Sul domani non c'è certezza...

Ieri dicevo a papà che spesso mi capita di percepire sguardi pietosi si di te da parte di chi sa della mia malattia. 
Sono sensazioni che faccio fatica a spiegare ma noto un atteggiamento, una premura e una comprensione eccessivi decisamente esagerati.
Ti guardano come la figlia di "quella che ha avuto il cancro", la bambina che ha rischiato di rimanere orfana e agli occhi di qualcuno ancora lo rischia... Sento a volte brusii alle nostre spalle, noto sguardi e discorsi interrotti al nostro arrivo.
Mi spiace che tu non sia semplicemente un bambina di quattro anni e che debba pagare per l'ignoranza di alcune persone, mi spiace che tu debba subire un trattamento privilegiato perché sei figlia di una mamma che ha avuto un difficile incontro ravvicinato col cancro ma che ad oggi lo ha battito uno a zero.
È vero, sul domani non c'è certezza manchi può esserne certo?



Piccoli chef crescono

Mi guardi mentre cucino e poi prepari improbabili grigliate miste con invitanti cosciotti di pollo di legno e bistecche di plastica senza tralasciare sono le verdure, decisamente molto varie anche se abbinate in maniera incerta con funghetti, sedano e pomodori...
Mi chiedi i tempi di cottura e le modalità di preparazione, mi osservi attenta, mi imiti e poi condisci il pesce con sale, olio e il "rosmarino del pesce" che poi sarebbe il timo ma a te piace il rosmarino e quindi lo chiamiamo così!
Una piccola cuoca all'opera... Se continui così sicuramente supererai la maestra!

Il tuo gusto

Il tuo gusto ormai si è ben delineato e non si fa certo sottomettere dalle mie idee. 
Quando l'altro giorno ti ho comprato quel vestito di maglina blu col cuore "fucsac", avrei giurato che la presenza del cuore e delle balze frou frou sulla gonna, avrebbero avuto in forte ascendente su di te e ti sarebbe immensamente piaciuto!
Il parere della tua amichetta Giulia mi ha definitivamente convinta e l'ho portato a casa certa del mio successo.
Mi sbagliavo!
Tu lo hai visto e dopo averlo guardato con una faccia che lasciava davvero poso spazio all'immaginazione mi hai detto che era bellissimoa che lo avresti messo solo il giorno dopo. Hai continuato a ripetere che ti piaceva ma anche che non volevi metterlo subito.
Ti ho chiesto più volte se volevi andarlo a cambiare e ogni voltai hai risposto sempre di no confermando che "domani lo avresti messo" fino a quando ti ho fatto vedere lo scontrino a quel punto tu senza la minima esitazione andando verso la porta mi hai detto "blaba mamma andiamo a cambiallo!"...
Ci siamo portate a casa un orrendo leggins grigio con incorporata una gonna fucsia ovviamente frou frou con tanto di fiocco sulla pancia... E ovviamente tu volevi indossarlo subito...
Perché se rimandi a domani,ormai l'ho capito, significa che non ti piace...

Abituarsi al peggio

E mentre tu sei tristemente abituata al peggio e mi chiedi preoccupata se "il nonno ha mangiato?" ogni volta che dopo pranzo finisco di parlare al telefono con la nonna, o ancora peggio mi domandi "cosa è successo questa volta?" quando ricevo telefonate a orari insoliti..., ancora non mi sono abituata/rassegnata a questa "nuova versione" dei nonni in cui hanno bisogno di una badante che li assista e si prenda cura di loro.
Cresciuta con l'ingiusta e assurda  consapevolezza che sarei stata il "bastone della loro vecchiaia" ho fortunatamente cambiato i loro programmi sulla mia vita e non posso onorare la promessa che gli avevo fatto.
So che é giusto e sano così ma un piccolo senso di colpa serpeggia in me facendomi sentire la tristezza pensando a una persona estranea che entrerà e abituerà quella che in un tempo non troppo lontano era stata la mia camera da letto.
Speriamo che Linda, così si chiama, per un assurdo scherzo del destino proprio con lo stesso nome che forse avrei dato a tua sorella se fosse mai nata, sia una persona buona e allevi le loro fatiche e il mio senso di tristezza.