sabato 28 febbraio 2015

Tu e Leo

Ripensando a questa bella giornata passata insieme a Leo mi tornano in mente in tuoi sorrisi, i vostri abbracci, i musi, i giochi, le litigate... Non so che ne sarà di voi Alice, ma spero che crescendo restiate amici, perché è un peccato pensare che potreste perdervi di vista, anche se Leo deve davvero imparare a tenerti testa e tu devi smussare gli angoli che sono decisamente un po' troppo appuntiti...


Dall'asciugamano alla coperta...

Questa settimana abbiamo deciso all'ultimo minuto di fare una gita toccata e fuga a Verona a trovare "il tuo Leo", perciò schivata la tosse dell'ultimo minuto stamattina siamo partiti.
Dopo qualche istante di iniziale imbarazzo, più da parte di Leo che da parte tua, siete ritornati al solito affiatamento e ai soliti giochi: mamma-bimbo, padrona-cane e dottoressa-paziente... E quando ti prendevi cura del tuo bimbo, del tuo cane/o dell'ammalato lo facevi sempre con molto amore. L'unica differenza rispetto alla stagione estiva? La copertina sotto cui proteggevi il tuo compagno di giochi non era fatta da un colorato asciugamano di spugna ma da un morbido plaid. 


Viaggiare con te...

In macchina dopo aver fatto l'incredibile scoperta che tu leggi, non più soltanto le lettere ma cominci addirittura a fare le sillabe e ad unirle costruendo le parole... Dopo aver letto per esercitare le tue capacità, siamo passati a fare un gioco più leggero: "indovina chi?"
A turno uno di noi pensava a una persona conosciuta da tutti e gli altri dovevano fare delle domande la cui risposta poteva essere solo "sì" o "no" per riuscire a intuire nel minor numero di tentativi quale era la persona. 
Fin qui tutto ok, peccato che tu abbia cominciato a dare indicazioni fuorvianti del tipo "è bionda" e poi dopo un bel po' di altre domande ti correggevi con un "ah no, mi sono sbagliata ha i capelli neri!"... Addirittura una volta hai pensato te stessa e alla domanda "vive vicino a noi?" inizialmente hai avuto il coraggio di rispondere sì...
E siccome il dna non è acqua anche papà ha dato risposte piuttosto creative rendendo difficile ragionamento impossibile riuscire a indovinare, visto che pensando al nonno Luigi ha avuto addirittura il coraggio di sostenere che ha i capelli brizzolati... 
Certo che giocare con voi due é impossibile!

Mamma fatina

E quando stanotte tu dopo esserti svegliata per un brutto sogno sei arrivata nel lettone fra le braccia di papà, io ho approfittato della tua assenza dalla tua camera e del buio, per sgattaiolare vicino al tuo letto, prendere lo scrigno magico che conteneva un tuo ricciolino fresco di taglio e lasciarti in cambio il dono della "fatina dei capelli". 
Perché a casa nostra ogni pretesto è quello giusto per fare regali...

venerdì 27 febbraio 2015

Una giornata quasi perfetta

Oggi ho deciso di prendermi una giornata per noi Alice, perché fortunatamente faccio parte di quel gruppo di mamme che hanno il piacere di passare del tempo con i loro figli e così ieri ti ho chiesto se avevi voglia di non andare a scuola e poi ho organizzato una  giornata diversa dal solito. 
Colazione al bar con papà, poi dopo averlo ladviato andare al lavoro, passeggiata a Cesenatico e gita a Ravenna, nonni e non solo...
Nel pomeriggio rientro a casa e dopo una breve sosta merenda e giochi da un'amichetta.
Se non fosse stato per il mio mal di testa sarebbe stata una giornata quasi perfetta! 

Nicole

Quando ho frequentato il corso pre-parto ho incontrato diverse future mamme e la maggior parte le ho subito perse di vista. 
Vivendo in una piccola realtà alcune però le ho ritrovate poi nel tempo in giro con i bambini.
Con alcune ci salutiamo appena con altre ora ci frequentiamo e con altre ancora ci siamo sempre promesse di vederci ma sono passati i mesi e gli anni e non lo abbiamo mai fatto.
Ma ora che voi bimbe siete più grandi avete fatto da sole e dopo esservi conosciute per caso e "piaciute" di istinto, vi siete scelte da sole e così oggi dopo oltre quattro anni dal vostro primo incontro nelle pance tu e Nicole avete finalmente giocato insieme!


Cose che cambiano...

È difficile Alice accettare come le persone a cui vogliamo bene invecchino. 
È difficile  rassegnarsi a vederli cambiare.
E a volte sono le piccole cose che ti fanno capire che i tuoi genitori non sono più quelli di una volta.
Come quando oggi il nonno Mario, da sempre molto abile a disegnare, ti ha disegnato un cavallo che andava spiegato per capire cosa fosse...
Incredibile pensare che non sa più disegnare....

Pranzo dai nonni

Oggi siamo stati a trovare i nonni e abbiamo passato qualche ora disegnando farfalle di carta velina con la nonna e cavalli con il nonno. Hai portato in regalo due bei disegni al nonno Mario e una morbida maglia rosa alla nonna Alba che per accontentarti ti aveva preparato uno dei tuoi piatti preferiti: gnocchetti al gorgonzola!
E buon appetito!

Diamoci un taglio!

Dopo aver convinto te, oggi ho aitovonvinto anche me stessa e ti ho accompagnata per la tua prima volta dal parrucchiere. La tua solita diffidenza nell'affrontare le cose nuove all'inizio ti ha vista piuttosto reticente ma poi Yuri con un'abilità da maestro è riuscito a conquistarti e tra un boccolo e un colpo di forbice abbiamo "spigolato" gli angoli, ma come ti avevo promesso, solo spigolato!
E quando stasera mentre ci facevamo le coccole nel lettone con papà in sottofondo che urlava a squarciagola i goal del Vicenza mi hai sussurrato: "non vedo l'ora di tornare da Yuri" e poi mi hai detto che il momento più bello era stato quando eri uscita coi capelli "tutti profumosi", ho capito che Yuri ha una nuova piccola cliente fashion!

giovedì 26 febbraio 2015

Primi "no"

Quando oggi con estrema naturalezza mi hai raccontato che avevi chiesto a Jacopo se voleva essere il tuo moroso e lui ti aveva risposto di no, ti devo aver guardato come si guarda un extraterrestre che mangia la carbonara arrotolando gli spaghetti sulla forchetta... 
A pensarci bene non so se mi ha stupita di più il tuo coraggio o la sua risposta...
Poi ho riflettuto sul fatto che quel "no" per te aveva sicuramente una valenza diversa da quella che da adulta gli dò io. Per te dire che "hai il moroso" é semplicemente un gioco. 
Allora mi sono ricomposta e ti ho detto "vabbè, ne puoi trovare un altro!".
A giudicare dalla tua espressione la mia alternativa non ti deve aver convinta molto...
Certo che pensare che una quattrenne va in giro a chiedere ai maschietti della sua classe se vogliono essere il suo moroso, come ha detto papà è "tanta roba...." vabbè che anche pensare al piccolo Jacopo che ti dice un secco "no" è tanta roba.... anche se bisognerebbe sapere se tu gli hai chiesto se vuole essere il tuo "moroso invernale" perché se fosse così Alice, bisogna ammettere che non è una gran bella proposta. Si è vero, si può apprezzare la sincerità ma resta una richiesta un po' insolita, devi ammetterlo... E poi, non è per dire, sei mia figlia, sei carina, forse anche qualcosa di più di carina, ma quando ti ci metti hai un bel caratterino... Lo stesso che su di me veniva definito caratteraccio... un po' lo capisco il tenero Jacopo!

Incontri e belle scoperte di oggi...

Una bella persona che ho incontrato per caso e che con la sua passione smisurata e forse ammettiamolo, anche un po' eccessiva, per i conigli mi ha fatto pensare proprio a te Alice e quando con la sua macchina ricoperta di conigli si è allontanata ho pensato che mi piacerebbe avere l'opportunità di incontrarla di nuovo e di conoscerla meglio e magari perché no, di fartela conoscere!
Una terapista che si sta dedicando al mio collo acciaccato e con la quale sono entrata subito in sintonia, tanto da pensare "peccato non averla incontrata prima!"
Una scatola perfetta (perfetta? Hmmm vediamo se ti piacerà...) per le tue mutande!
Un nuovo supermercato con tante cose buone da mangiare...


Pánta rêi

Dieci cose che ho imparato...
Ho imparato a non fidarmi nemmeno di chi ha il mio stesso sangue, figuriamoci di chi c'è l'ha diverso.
Ho imparato che nel mondo non esistono solo il bianco e il nero, ma ci sono infiniti toni e sfumature di colore e ogni persona li vede con occhi diversi.
Ho imparato che non sempre per spiegare servono le parole e che i silenzi racchiudono momenti che possono essere densi di significato.
Ho imparato che dietro a un sorriso si può celare una grande sofferenza e dentro a una lacrima a volte è rinchiuso un attimo di immensa felicità.
Ho imparato che tutto cambia e che niente è per sempre ma il cambiamento a volte è necessario e può addirittura fare bene.
Ho imparato che i dettagli non vanno mai sottovalutati e fanno sempre la differenza, anche quando sembrano insignificanti.
Ho imparato che il nostro corpo ci lancia segnali importanti che servono astrae meglio con noi stessi e con gli altri.
Ho imparato che la vita non è affatto facile ma è infinitamente bella.
Ho imparato che non si finisce davvero mai di imparare e ho imparato anche che tutto passa o come diceva qualcuno: pánta rêi.
Ed è proprio così Alice, quando ti sembra di non farcela più, pensa sempre "Pánta rêi" e vedrai che improvvisamente tutto ti sembrerà più facile e più sopportabile.

mercoledì 25 febbraio 2015

Ogni età ha i suoi problemi!

Quando poco fa con l'aria scocciata ti ho sentita esclamare: "Io mi sto chiedendo se ci sarà un giorno che non esco dalle righe quando coloro!" mi è subito venuto da sorridere e ho pensato che é proprio vero che ogni età ha i suoi problemi. 
Certo che ci riuscirai un giorno Alice! Peccato che poi a quel punto ci saranno altre cose a preoccuparti! 
In ogni caso come ti ho sempre detto il fatto che tu esca dalle righe non è da considerarsi un problema, tu disegna come sai fare e prova a vedere le righe che escono dalle zone da colorare come una manifestazione di creatività.

Nuovi amori

Quano oggi ti sono venuta a prendere avevo notato il caloroso saluto del tuo compagno di scuola Jacopo, ma non ci avevo fatto caso più di tanto. Ma quando nel pomeriggio hai cominciato a parlarmi di lui ho intuito che forse c'era qualcosa che volevi dirmi. Tu non ti sei fatta di certo pregare e io non ho dovuto aspettare molto tempo per sentirmi dire che Jacopo è il tuo "mo-oso invelnale".
Mi hai spiegato che quando giocate a mamma e figlia lui fa il papà e siccome tu fai sempre la mamma il passo è stato breve!
Certo che le somiglianze fra Leo e Jacopo sono pari a zero, ma tu hai comunque le idee ben chiare: se anche Leo dovesse venirti a trovare d'inverno, Jacopo resterebbe comunque il tuo moroso in carica e se per caso vedessi Jacopo durante l'estate, il moroso di ruolo in quel periodo in ogni caso sarebbe Leo. Eh già perché il tuo cuore ha due stagioni... Speriamo non diventino quattro...

Il tuo numero perfetto!

Ti accompagno a scuola e osservo i disegni dei bimbi appesi ai fili ad asciugare è subito mi salta all'occhio che mente tutti i tuoi compagni hanno disegnato sul foglio due personaggi m tu ne hai fatti tre... Tre, come tu, papà e io... Tre, il tuo numero perfetto evidentemente, quello a cui sei più abituata perché quando papà non lavora noi facciamo quasi tutto insieme!

martedì 24 febbraio 2015

Capelli bianchi!

E poi dopo almeno due mesi decido di andare dalla parrucchiera a rifarmi i colpi di sole perché con la testa bicolore comincio davvero a non vedermi più, mi ritaglio due ore di tempo ma quando tu mi hai vista mi hai guardata in un modo strano e poi con l'aria seria mi hai subito detto: "mamma ma ti stanno venendo i capelli bianchi!"...
Ecco Alice diciamo che non era questo il risultato che speravo di ottenere...

Coccole per me...

In un momento difficile ricevere coccole e attenzioni fa sempre piacere e ti fa sentire meno solo ad affrontare i problemi. Lo sa bene papà che oggi nonostante a lavorare per lui sia un periodo intensissimo si é impegnato per farmi sentire la sua presenza accanto a me e ci è riuscito perfettamente!
Prima mi ha proposto di pranzare insieme, peccato che sia arrivato un po' tardi, quando io avevo già mangiato, ma ho apprezzato molto la sua idea e come si dice "vale il pensiero!".
Poi è andato a cercare un cd che mi piace e che non ero riuscita a trovare e quando è rientrato a casa me lo ha portato!
E ancora, ha rinunciato alla sua seduta dal massaggiatore per cedere il posto a me e soprattutto al mio collo che dopo l'incidente di venerdì ser ha trovato un incredibile giovamento!
E come se non bastasse dopo il massaggio ci ha portato a mangiare la pizza, regalandoci una serata un po', diversa dalle classiche serate  infrasettimanali.
Che dire, se non: bravo papà!

Di nuovo stropicciata

Tracce di normalità si insinuano in questa vita ancora una volta stropicciata e accartocciata dagli eventi.
Voglia di giocare, voglia di creare, voglia di ridere ma anche di piangere, voglia di cucinare e voglia di mangiare, voglia di prendermi cura di me, di te, di voi, di chi ha bisogno, voglia di muovermi senza fermarmi a pensare e contemporaneamente voglia di restare immobile proprio per pensare meglio, voglia di chiacchierare e di restare in assoluto silenzio.
E come sempre nei momenti difficili mi ritrovo con l'umore altalenante in balìa di me stessa a fare bilanci che vanno ben oltre il momento, e valutazioni che mi fanno riflettere sul senso e il reale valore delle cose e mi aiutano dare il giusto peso agli eventi e alle persone.
E così mi scrollo di dosso tutto ciò che mi dà fastidio e mi appesantisce perché la vita sa essere fastidiosa e pesante già di suo e io l'ho imparato bene e non ho davvero nessun bisogno e nessuna voglia di complicarmi inutilmente l'esistenza e per questo decido di scegliere per me e allora scelgo soltanto il meglio.

lunedì 23 febbraio 2015

Felice, felice, felice!

La tua voglia di giocare con le tue amiche raggiunge il massimo ogni volta dopo la lezione di danza. Io mi sono arrabbiata spesso perché non vorrei che andare a casa di qualcuno diventasse un obbligo o un'abitudine e ancora meno vorrei che tu ti auto invitassi a casa delle persone cosa che invece continui a fare abitualmente...
Ma per domani, giorno di danza, mente valutavo per noi due un pomeriggio alternativo, fatto di trucchi e giochi creativi, sono riuscita all'ultimo minuto ad organizzarti un pomeriggio speciale, che quando poco fa sono salita in camera tua a dirtelo ti ha fatto brillare gli occhi di felicità.
Domani pomeriggio Laura verrà a danza con noi e poi dopo la lezione verremo tutte a casa a giocare fino a quando più tardi verrà a prenderla la sua mamma.
Si Alice hai letto bene, anche io mi metterò a giocare con voi, in fondo, se togli un quattro siamo coetanee...
Battute a parte, come sempre l'idea di ospitare una tua amica a casa ti entusiasma come poche altre cose e io raramente credo di averti vista così felice... e il tuo sorriso contagioso è diventato anche un po' il mio.




In bilico come un equilibrista

"Se lo vuoi rimani
Non c'è niente da dire che non sia già detto
Si dice che domani
Sia il solo posto adatto per un bel ricordo"

Questa strofa di una canzone oggi è stata la mia colonna sonora.
Questo è il mio pensiero.
Questa la mia sensazione.
Queste le mie parole.
In un giorno in cui mi sembra di camminare su un filo, come un equilibrista sospeso nel vuoto, in bilico fra resistere e cadere, instabile fra la vita e la morte, ogni cosa mi colpisce con più violenza e mentrei chiudo a riccio, sento queste frasi cucite addosso come una seconda pelle.

Tu e il nonno

Oggi mi hai chiesto se il nonno aveva qualche "bozzo", perché in te il ricordo di quell'enorme bernoccolo sulla fronte da cui è partito tutto, non si è mai cancellato... 
Ho cercato di spiegarti che il nonno non sta bene e allora mi hai chiesto che malattia ha...
Come si può dire a una bambina che il suo nonno sta morendo? 
Come si può spiegare a una figlia quello che io da figlia faccio ancora fatica a capire e ad accettare? Ti ho semplicemente detto che il nonno è tanto vecchio e tu non hai fatto altre domande...
Quando sei uscita da scuola mi hai dato sue disegni per lui e io mentre ti allacciavo il cappotto, sono fuggita da scuola con lo sguardo basso e gli occhi pieni di lacrime per la commozione.
So che quando glielo darò, il nonno conserverà gelosamente i tuoi disegni Alice.
Oggi quando l'ho visto mi ha detto di dirti che ti pensa sempre.
Il mio più grande rimpianto è che tu ricorderai solo il nonno dei "bozzi", quello che mi fa arrabbiare è che fa e dice cose strane, quello che per te é un nonno "monello", ma è anche l'unico inno che hai conosciuto.
Ma di una cosa non dubitare mai Alice: il nonno ti vuole bene.

domenica 22 febbraio 2015

Paura, paura, paura...

L'ennesima paura, dopo una telefonata molto preoccupante un'altra corsa a Ravenna col cuore in gola e il terrore di come avrei trovato nonno Mario. 
Ho chiesto a papà di accompagnarmi perché non me la sentivo di guidare e ho chiesto a te di essere brava e di andare a giocare un pochino a casa di Laura, una vicina. 
Ho fatto il viaggio in macchina in silenzio, piangendo e ho percorso gli ultimi metri prima di entrare in casa dei nonni con la testa vuota, le gambe che mi tremavano e la sensazione di svenire. 
Ma ancora una volta il nonno ci ha stupito con una delle sue riprese miracolose, e quasi come se il suo malore fosse stato solo uno dei suoi amati scherzi, l'ho trovato a letto che leggeva, come se nulla fosse successo ed era addirittura incredibilmente più simile al nonno Mario che conosco, riconosco e che mi piace, simile a quello che era mio padre.
Abbiamo parlato un po', guardandoci fissi negli occhi, con dei lunghi silenzi che dicevano molto di più di tutte le parole. Mi è sembrato di intravedere in lui anche un principio di commozione, che ho sperato vivamente che non si tramutasse in lacrime per non inondarlo con le mie... 
Ed entrambi abbiamo abilmente sviato il discorso.
Poi lui mi ha detto che era stanco e che sentiva il bisogno di addormentarsi presto e io non l'ho forzato. 
Sono andata via con la sensazione di averlo "salutato" e con la paura di quello che può succedere in questa lunga notte.
Stasera  mi sento figlia Alice e mi sento anche incredibilmente fragile...

Il banchetto di nozze

In un pomeriggio piovoso non c'è niente di meglio che stare tutti a casa con "l'abito della domenica" seduti sul tappeto a giocare con i Playmobil. 
Oggi in programma c'era da organizzare il matrimonio della principessa e del principe e mentre papà si dedicava a costruire la stalla (no Alice non chiedermi a cosa serve avere la stalla pronta ad un matrimonio principesco...), io allestivo la "sala" e tu ti concentravi sul banchetto, decisamente alternativo, a base di pollo, cavoli, uova, mele, pizza e formaggi oltre a naturalmente l'immancabile torta nuziale multi piano.
Prima del banchetto ti sei preoccupata del look degli sposi e degli invitati, puntando non solo sugli abiti ma anche sulle pettinature. Qualcuno nei vari cambi di tagli e colore si è ritrovato addirittura pelato con mio grande disappunto che non ho affatto gradito questa tua nuova mania di togliere i capelli ai famosi pupazzetti di plastica.
Riassegnate le chiome è finalmente iniziata la festa con una lunga processione degli invitati lungo i tortuosi sentieri della città e tutti vissero felici e contenti...

La tua famiglia

Mi sono sempre chiesta come tu ci vedevi, se sei una bambina felice, e oggi hai finalmente risposto alle mie domande e esaudito la mia curiosità.
Ci hai regalato un bellissimo disegno della nostra famiglia: papà in blu con i capelli dritti in testa, tu in centro disegnata in viola con i capelli lunghi col boccolo in fondo, io praticamente uguale a te solo in azzurro e più grande e tutti con degli splendidi sorrisi smaglianti.
È bello vedere che ti disegni in mezzo a noi e che tutti siamo felici, mi piace proprio questa immagine di famiglia che evidentemente noi ti abbiamo trasmesso!

Piscina time

Risveglio frettoloso il tuo, risveglio rallentato il mio, in questa domenica dove gli acciacchi della nostra serata col botto si continuano a far sentire in maniera sempre più chiara e definita. 
Ho la fastidiosa sensazione di essere appesa per una gruccia attaccata alle spalle... e secondo me se guardo sotto la felpa la gruccia la trovo davvero.
Tu e papà siete andati in piscina che è stata la prima richiesta accorata che mi hai fatto stamattina quando sei arrivata nel lettone. A dire la verità tu avresti voluto andarci in bicicletta ma la pioggerella di oggi ci ha fatto optare per due passi a piedi. Io ho cercato di rilassarmi mentre voi giocavate con la palla e con l'acqua ma è inutile sento la tensione ferma sulle spalle...
Forse sarebbe stato meglio andare al pronto soccorso ma l'idea di passare un'intera giornata in un ospedale non mi alletta per niente!
Certo che l'umidità di oggi non aiuta...

sabato 21 febbraio 2015

"Il pobblèma è che..."

Un sabato scandito dai tuoi ripetuti e continui "il pobblèma è che..." ripetuti in maniera quasi ossessiva ogni volta che ti chiediamo di fare qualcosa che non è esattamente come vorresti tu. Allora ecco spuntare fantomatici e inesistenti problemi che però ci fanno sorridere per la decisione con cui cerchi di convincerci della reale esistenza di qualche problema.
E a fine giornata quando papà con aria ironica ha sottolineato la quantità enorme di problemi dalla quale eri stata assillata durante questo sabato, tutti siamo scoppiati a ridere e nemmeno tu sei riuscita a rimanere seria, perché "il pobblèma Alice è che..." Tu sai benissimo che non c'è "pobblèma"!

Tu sei gelosa!

Quando il papà del "tuo" Leo ti ha mandato una foto di lui a una festa di carnevale vestito da cowboy, hai subito notato che con lui c'era una bimba vestita da Trilli... Ma ti sei subito affrettata a dire che però "non aveva una bella faccia".
Ahahaha ecco dov'è nascosta la mia parte di Dna, nella gelosia che sicuramente non hai ereditato da papà! Certo che da me hai preso proprio "il meglio" Alice...

Una brioche intera!

A quasi quattro anni e mezzo possiamo festeggiare il grande evento che tu stamattina hai fatto colazione al bar mangiando non il solito "panino del camionista", nemmeno i consueti biscottini al cioccolato, ma una classica brioche, che forse per i comuni mortali è quasi scontata ma per te non lo è affatto! Rigorosamente vuota senza "clema" o "chema" (crema), che in qualsiasi modo la si chiami a te basta vederla per esordire con un significativo "bleah" e senza nemmeno la marmellata che ovviamente non hai mai assaggiato ma che dichiari convintissima che non ti piace.
Ma non dobbiamo avere fretta, a piccoli passi forse arriveremo anche a una brioche farcita, intanto oggi festeggiamo quella vuota!

venerdì 20 febbraio 2015

Serata col botto!

Una serata con la sorpresa che doveva essere "solo" una cena in un ristorante misterioso scelto da papà e non rivelato da te e invece la sorpresa si è rivelata essere non soltanto quella, ma un'improvvisa è maldestra retromarcia di una signora piuttosto distratta che non ci ha visti ma ci ha centrati in pieno "regalandoci" un'inaspettata e indesiderata serata col botto!
Quando siamo arrivati allo stop l'ho vista chiaramente arrivare puntando proprio la parte destra nostra macchina, dove ero seduta io e ho pensato "ok fra qualche secondo ho le ossa rotte!" e anche papà l'ha vista e ha cercato di schivarla ma purtroppo non è riuscito nel suo intento è ha solo tanto potuto contenere il danno, spostando l'impatto invece che sulla mia portiera su quella posteriore.
Tu che in quel momento eri al telefono, seduta è legata sul tuo seggiolino, fortunatamente posizionato sul sedile posteriore ma dal lato sinistro, inizialmente non ti sei accorta di nulla e solo in un secondo momento hai intuito che era successo qualcosa e preoccupata per me hai cominciatoa strillare come un aquila e ti sei tranquillizzata solo quando papà ti ha messa fra le mie braccia.
Papà è riuscito a mantenere il sangue freddo e la calma e come sempre è stato quello che ha gestito la situazione è portato a termine la parte burocratica.
Io invece sono andata in panico, rispettando il copione che da sempre mi é stato assegnato e oltre alla paura ho dovuto gestire anche il male al collo e alle spalle che pochi minuti dopo l'impatto si sono fatti sentire in maniera chiara.
E la coreografica signora che ha cercato di invertire la sua marcia passando sulla nostra automobile? Lei era assolutamente spaventata e dispiaciuta e tremando come una foglia ha subito ammesso la sua colpa e papà mentre indossava gli occhiali per compilare il modulo di constatazione amichevole l'ha tranquillizzata con un impeccabile "non si preoccupi, può succedere!".
E il ristorante misterioso?
Ci siamo andati dopo l'incidente, con la macchina ammaccata, la mamma un po' acciaccata, tu spaventata e con la nostra colonna portante papà che anche questa volta non si è lasciato scalfire dagli eventi.
La sorpresa si è salvata, il ristorante del mistero é stato svelato e noi abbiamo avuto la nostra serata col botto...

Passeggiando in bicicletta...

Prima tua uscita in bicicletta di questo 2015, oggi quando uscendo da scuola hai trovato ad aspettarti oltre a mamma e papà anche la tua bicicletta rosa piena di principesse ci hai regalato uno dei tuoi sorrisi più belli e poi sei montata in sella orgogliosa di sfoggiare il tuo bolide davanti ai tuoi compagni di scuola! La gioia e l'entusiasmo hanno resistito giusto il tempo di arrivare al parco giochi, perché di fronte a un piccolo pezzo sterrato tu come ogni volta ti sei fatta prendere dal panico (e dalla pigrizia) e hai cominciato a lamentarti e a dire che non ce la potevi fare ancora prima di tentare. Poi hai iniziato a pedalare all'indietro e contemporaneamente ti sei esibita in una crisi di pianto e capricci degna di una star di Hollywood. 
E io che avevo appena finito di pensare e di dire che secondo me quest'anno saremmo potute andare al mare in bici come due amiche, ognuna con la sua... Vedendo la tua propensione alle due ruote credo che dovremo ancora rimandare questa possibilità!

Tu sei....

Tu sei sveglia, furba e testarda, un trinomio pericolosissimo per la serie "si salvi chi può" e come se non bastasse aggiungiamo anche un bel po' di curiosità che complica ulteriormente la tua gestione.
Non ti si può nascondere nulla perché con le tue antenne capti tutto, capisci le cose ancora prima di iniziare le spiegazioni, noti anche il più piccolo dettaglio e arrivi alle conclusioni senza bisogno di aiuto. Hmmm mummie mumble un quadretto molto stimolante ma per nulla rassicurante...

Assurde gerarchie...

E poi Alice parlando con tua nonna ecco che ritornano subito fuori le sue assurde gerarchie per cui una persona "conta" non per quello che è, ma per il ruolo che ricopre nella vita. Ecco allora che un dirigente di azienda merita più rispetto di una "banale" casalinga ed ecco che il rapporto padre-figlio  diventa assolutamente secondario allo status sociale...
Che difficile é Alice capire questi meccanismi obsoleti nei quali da sempre è rinchiusa mia madre e com'è difficile dovercisi confrontare tutte le volte che si affronta un discorso diverso dai soliti commenti sulle condizioni meteo... E come ogni volta anche oggi siamo riuscite a discutere...

Il pigiamone a righe!

Adoro le tute intere, se poi hanno anche le righe e il cappuccio e due belle tascone davanti, allora non manca proprio niente per piacermi. Se poi per caso quelle righe sono oltre che grigie anche fucsia, allora l'indumento in questione è predestinato a diventare anche di tuo gradimento e il quadro è assolutamente perfetto!
Per puro caso ieri una mia amica mi aveva parlato del pigiama e dopo averlo visto me ne sono letteralmente innamorata! Mi sono subito precipitata a cercarlo e l'ho comprato praticamente certa che a te non sarebbe mai piaciuto. Invece mi sbagliavo: anche per te è stato amore a prima vista e stanotte nonostante ti fosse un po' abbondante, hai voluto dormire subito proprio con quello addosso, perciò abbiamo dovuto fare qualche risvolto a gambe e maniche. Stamattina però quando sei arrivata nel lettone non mi ricordavo di quel dettaglio un po' buffo e mi è tornato in mente solo vedendoti. Mentre ti facevo posto in mezzo a noi, ho pensato che eri davvero tenera dentro alla tutona a righe, poi ti ho abbracciata e insieme ci siamo riaddormentate ancora per un po'.

giovedì 19 febbraio 2015

L'anima che non si vede...

Quando penso a mio padre minai stringe il cuore. La sua consapevolezza che non ha poi molto tempo è difficile da accettare e mi fa soffrire.
E poi ti dicono che oggi ha chiaramente espresso il desiderio di vedere suo figlio, il suo unico figlio maschio, quello che però è sempre troppo impegnato per andarlo a trovare, quello che non ha trovato il tempo nemmeno dopo la sua ultima caduta... Lo stesso che nemmeno quando sono stata operata io è riuscito a venirmi a trovare...
E continui a ripensare a chi in quei momenti ti aveva detto che ti sbagliavi e aveva anche cercato di convincerti che lui ha un'anima sensibile... E continui a domandarti dove sia nascosta la sua anima perché tu non solo non vedi la parte sensibile, non vedi proprio la sua anima...

La fame può attendere...

E stasera sapendo che papà sarebbe arrivato tardi ti ho chiesto se volevi mangiare e tu senza esitazioni mi hai detto: "ho fame ma non voglio mangiare perché preferisco aspettare papà visto che sono già due giorni che non mangio con lui!". La tua dolcezza a volte mi lascia senza parole...
La fame può attendere ma la tua voglia di stare con papà no!

Se mi sfidi vinco io!

Attenzione Alice perché se mi sfidi vinco io!
Dovresti saperlo ormai che non amo ripetere le  cose e se ti dico di non sbattere un giocattolo sui banconi dei negozi e tu continui a farlo io te lo ridico al massimo la seconda volta, ma alla terza il tuo giocattolo viene requisito e puoi anche piangere ma non otterrai nulla di diverso! Anzi forse potresti ottenere anche qualcosa di peggio, tipo che il tuo giocattolo finisca nel bidone!
Ci siamo capite?

Shopping time!

In una giornata che è partita decisamente in down un po' di shopping dovrebbe aiutare, ma se nemmeno tanto shopping aiuta allora vuol dire che la situazione è peggio di quello che pensavo!
Però ho fatto girare l'economia!!!
E una volta tornata a casa guardando le buste con gli acquisti ho realizzato che come sempre quando compro compro per te Alice... Ad eccezione di una borsa!

mercoledì 18 febbraio 2015

Un figlia davvero str... strana...

Sperimentato ormai che qualsiasi dolce io faccia tu non lo assaggi nemmeno, perché già dai che non  ti piace, ad eccezione della torta con la Nutella che hai apertamente dichiarato che é la tua preferita, ho deciso di fregarti preparando i dolci mentre tu non ci sei e di raccontarti che li ho comprati.
Stasera ho fatto il primo tentativo e di fronte al tuo "hmmm, buonissimo!" detto mentre assaggiavi il muffii al cioccolato, pronunciato con l'aria convinta e rafforzato da un'espressione sognante che non lasciava dubbi, ho capito che sei davvero str... strana... anche se ad essere del tutto sinceri, strana non era proprio la prima parola a cui avevo pensato....

Il corpo umano

Visto che il tuo corpo è ufficialmente il tuo "amico immaginario" ed è l'interlocutore di molte tue conversazione nonché il colpevole di tutti i tuoi atteggiamenti sbagliati, stasera ho deciso di istruirti un po' proprio sul tuo corpo. Ho tirato fuori due libretti nuovi dall'armadio delle meraviglie in cui tengo nascosti gran parte dei giochi creativi che conservo per i giorni di soggiorno obbligato in casa e per i momenti di noia. Inutile dire che tu ti sei subito esaltata di fronte alla sorpresa e aiutate da tanti begli adesivi colorati, abbiamo imparato entrambe un sacco di cose interessanti su come siamo fatti. 
Abbiamo scoperto che il cuore è grande come il nostro pugno chiuso, che ognuno di noi ha più di seicento muscoli, che le ciglia e le sopracciglia proteggono gli occhi dal sole, che i capelli Rossi sono più rari, che l'osso più lungo è nella gamba e quello più piccolo è nell'orecchio, che i sensi sono cinque, che quando hai freddo tremi perchè i muscoli così riscaldano il corpo, che la saliva ammorbidisce il cibo... E tante altre cose!
Ora che le sai, anche tu puoi dire un sacco di cose al tuo corpo!

Prove tecniche di trasmissione...

L'immondizia di solito è un compito di papà. Quando siamo  sommersi di umido, carta, cartone, vetro, plastica, ferro e chi più ne ha più ne metta, lui la va a buttare. Oggi però alle sette di sera eravamo già stracolmi di carta e plastica e con una rapida occhiata ho valutato che aspettare papà sarebbe stato troppo impegnativo, così ho scavalcato la mia pigrizia e anche la mia stanchezza (lecita dopo oltre tre ore passate a cucinare), ho raccolto un po' di voglia è un residuo di energia e mi sono imbacuccata per affrontare il freddo che mi separa dai cassonetti. 
Tu nel frattempo stavi giocando. Ti ho chiesto se volevi venire con me ma hai educatamente declinato l'invito, del resto, come non capirti? Mi hai risposto che preferivi stare a casa tanto sei grande. Avevo già in mano le chiavi e il telefono quando ho intuito che avrei corso il rischio di lanciarlo insieme ai sacchi di immondizia, così dopo averti rivolto una rapida occhiata mi è venuta un'idea!
L'ho riappoggiato sul tavolo e Dopo averti avvertita che lo lasciavo a casa ti ho chiesto di rispondere qualora fosse suonato. Tu ti sei subito illuminata per la "grande responsabilità" e mi hai rassicurata con un "tanto so fare!" simulando anche il gesto col ditino.
Un attimo prima di uscire ho mandato un messaggio a papà chiedendogli di telefonarmi dopo 30 secondi senza spiegargli cosa stavo per fare e dopo averti dato qualche indicazione su cosa dire al telefono sono uscita senza aspettare la sua telefonata.
E così quando papà ha chiamato dopo un primo tentativo andato male, per colpa mia che non ti avevo detto che bastava premere il tasto verde, tu hai risposto e credo gli abbia detto "sono Alice, la mamma è andata a buttare l'immondizia ma torna subito, chi parla?". Lui non ha sentito bene perché era in treno e non ha capito subito che eri da sola ma poi quando lo ha realizzato ti ha richiamata e mi ha detto che gli hai risposto con un "papaaaaaaa'" detto proprio con l'aria di chi sa già chi sta chiamando... ed è anche un po' scocciato perché viene continuamente distolto dalle sue attività...
Eh si Alice, hai imparato a rispondere al telefono... e pensare che cinque anni fa eri ancora un "gamberetto impazzito" nella mia pancia...

martedì 17 febbraio 2015

Trilli o Titti?

Trilli con i capelli castani, Elsa con i capelli corti, Anna senza le famose trecce, Biancaneve con capelli lunghi e Cenerentola con i capelli neri...
Vi guardavo oggi quando sono venuta a prenderti da scuola Alice, tu e le tue amichette eravate tutte bellissime e la cosa più sorprendente é stato vedere come la fantasia abbia superato tutto e come la vostra fervente immaginazione di bambini abbia abilmente trasformato ciò che non corrispondeva alla versione originale del personaggio che stavate interpretando.
Solo tu un attimo prima di uscire questa mattina ti sei lamentata perché nel tuo vestito c'era troppo rosa e invece "TLilli è solo veLde!" (Quando ti arrabbi ti dimentichi di usare la "R" e torni alla versione in perfetto stile "mi è sembLato di vedeLe un gatto").
Certo che ora che ci penso vista la tua passione per le "L" più che da Trilli avresti dovuto vestirti da "Titti" e magari Heidi la trasformavano in un perfetto Gatto Silvesto...

lunedì 16 febbraio 2015

Molto più che amiche, sorelle!

Mentre preparo gli ultimi dettagli per il tuo abito ti guardo che giochi con le tue bambole.
Ti sento mentre con la vocina dolce dici a una delle due che tu ci sarai sempre, che qualsiasi cosa succede sarai sempre al suo fianco, perché siete "solelle"... 
Ti sorrido e ti dico che le tue bambole si vogliono davvero bene e che sono brave, poi faccio finta di non aver sentito e ti chiedo" sono amiche?". E tu allora mi guardi seria e mi dici: "no mamma, sono molto più che amiche, loro sono solelle!".
Mi si stringe il cuore... e vorrei dirti tante cose ma ho un nodo in gola e non riesco a dirti nulla...
Questa è dunque la tua visione del rapporto fra sorelle, questo è ciò che tu immagini che sarebbe stato averne una: avere sempre qualcuno su cui poter contare in ogni momento della tua vita, qualcuno con cui condividere i momenti belli e quelli brutti...
Ecco Alice, questa è la teoria ed è bellissima, ma non sempre è così e a volte per una serie di motivi e di coincidenze ci si ritrova a vivere lontane oppure vicine, ma comunque distanti e allora ti capita di incontrare sul tuo cammino delle amiche che non sono sorelle ma che è come se lo fossero.

Cosa mi sta succedendo?

È già da qualche notte che faccio fatica ad addormentarmi e poi mi risveglio a intervalli irregolari e ogni volta riprendere sonno è difficile.
Faccio sogni terribili che mi tormentano anche durante le ore della giornata.
Uno strano stato di agitazione e un fastidioso senso di ansia convivono in me e mi accompagnano in ogni fase della mia giornata.
Sono apatica e tesa e faccio estrema fatica a concentrarmi.
Dopo un mese di gennaio straordinario or mi ritrovo così...
Cosa mi sta succedendo?


domenica 15 febbraio 2015

Due facce della stessa medaglia

Due facce della stessa moneta convivono in te con aspetti contrastanti che si alternano ad una velocità difficile da seguire e d gestire e che ci fanno passare dalle stelle alle stalle... per poi tornare sempre alle stelle...
Ecco i momenti che ci fanno sognare...
Ti attacchi al collo, mi abbracci, mi stringi con tutta la tua forza e poi col fiato che ti resta mi sussurri all'orecchio "non ti mollo più!".
Sono poche le persone privilegiate alle quali regali questo tenero "momento di passione": papà, io e la tua baby sitter Angela, che come giustamente dici tu ogni volta "ti vuole un mondo di bene!".
... ed ecco quelli che ci fanno "atterrare"....
"Faccio come voglio io!", urlato a gran voce con tono deciso e sguardo "minaccioso", per ricordarci che tu hai le tue idee e che non sempre sono uguali alle nostre...
"Papà (o mamma, a seconda dei casi) svegliati!", detto con quella vena polemica e scocciata che lo rende ancora più fastidioso, per attirare la nostra attenzione in quei rari momenti in cui non stiamo parlando con te...
... per poi tornare a spiccare il volo...
"Ti ho chiesto scusa..." pronunciato spesso già con gli occhi pieni di lacrime, la faccina triste, il musino irresistibile e la voce tremante... e rafforzato da un "pensi che la tua pupola possa essere felice se tu sei arrabbiato?" reso ancora più efficace da quel "pupola" inserito non a caso dalla tua abile intelligenza e reso assolutamente convincente dal perfetto uso del congiuntivo presente...

La terza grande paura

Dopo quella volta che improvvisamente hai cominciato a far fatica a camminare e quell'altra volta in cui stavi per salire da sola sulla metropolitana a Parigi, oggi ho vissuto la terza paura più grande da quando sei nata.
Per un attimo il mio cuore ha smesso di battere e quello che ho visto ha paralizzato tutto tranne i miei pensieri.
Quando ti ho vista rimanere agganciata con le ali da Trilli nella giostra dei cavalli mi sono sentita morire. Tu urlavi mentre la giostra ti trascinava nella sua corsa, fortunatamente lenta e quegli attimi prima che riuscissero a scastrarti per me sono stati eterni.
Mi sono sentita inutile e impotente.
È stato terribile.
Non lo dimentIcherò più.

Come nonno Mario

Alla fiera di Sant'Apollonia esattamente come la settimana scorsa tu ti aggiri fra i chioschetti imbanditi alla ricerca "dell'assaggino". Guardi attentamente e fiuti nell'aria l'odore di formaggio che fra tutti è in assoluto il tuo preferito. 
A guardarti così famelica sembrerebbe che non mangi da almeno un paio di giorni... ti butti a capate sui vassoi e sui taglieri e bisogna trattenerti per non fare figure ancora peggiori di quelle che già mi sembra di fare.
Più ti guardo e più penso che in questo sei terribilmente uguale a nonno Mario.
Penso che se andassi alla fiera con lui tornereste a casa entrambi satolli come dopo un ricco pranzo al ristorante.
Non potevi assomigliargli in qualcos'altro?

Voci di primavera

Dopo una notte agitata affollata di brutti sogni mi sono svegliata e ho sentito un cinguettio oltre la finestra della mia camera. Timide tracce di primavera si fanno spazio in una giornata grigia e mi strappano un sorriso perché so che una nuova stagione è alle porte e arriverà presto a risvegliare non soltanto la natura ma anche la nostra energia, proprio quella che stamattina a quanto pare mi manca.

sabato 14 febbraio 2015

È subito festa!

Basta una stella filante ed è subito festa.
La trovi, la raccogli ed ecco che corri felice con la stella filante che stretta in mano svolazza dietro di te come la lunga coda di un arcobaleno.
Una gita dai nonni di Vicenza, una passeggiata in centro, una stella filante abbandonata sul marciapiede da qualche bambino stanco di giocare ed ecco che per te è subito festa, ed ecco che per noi vederti così libera e spensierata è subito festa.

Un San Valentino di 365 giorni

Oggi Perchè non è la festa degli innamorati ma è la festa dell'amore.
Oggi non ho voluto i fiori da papà.
Lui voleva regalarmeli e ha anche insistito ma io non li ho voluti.
Non li ho voluti perché me li ha regalati una settimana fa e li ho apprezzati di più perchè li ha scelti con te e perché non c'era una ricorrenza, c'era semplicemente la voglia di regalarli.
Non li ho voluti perché non ho bisogno di un giorno scritto sul calendario per ricordarmi che sono amata.
Non li ho voluti perché oggi è un giorno come ieri e come domani.
Non li ho voluti perché il nostro San Valentino è ogni giorno.
Non li ho voluti perché non servono dei fiori per celebrare la festa dell'amore, basta un sorriso, un abbraccio, uno sguardo e quelli a casa nostra non mancano mai.



venerdì 13 febbraio 2015

Senza vacanze e senza lavoro

Mi piace venire a prenderti da scuola insieme a papà.
Mi piace uscire di casa con lui dopo avere bevuto il caffè e poi attraversare il quartiere camminando al suo fianco.
Mi piace entrare nel giardino della scuola insieme e poi mi piace scambiarmi sguardi complici con papà mentre ti osserviamo che saluti i tuoi amichetti e le maestre.
È bello riuscire ad avere qualche venerdì senza vacanze ma anche senza lavoro!

giovedì 12 febbraio 2015

Mi manca mio padre

Mi manca mio padre, quello che era, quello che è stato... e non riesco ad accettare ciò che è diventato: ogni giorno diventa più difficile riuscire a farlo.
Non riconosco i suoi gesti, le sue parole, i suoi modi di fare, la sua aggressività.
Mi spiace perché tu di lui ricorderai troppo poco e quel poco che ricorderai Alice saranno le cose sbagliate: le sue stranezze, o suoi urli e i suoi capricci.
Mi spiace perché non hai conosciuto il nonno che avrebbe voluto essere e che ho sempre sperato un giorno sarebbe stato.
Mi spiace perché per lui sei l'unica nipotina, quella che ha sempre desiderato ma che poi è arrivata troppo tardi perché lui potesse godere del piacere di essere nonno.
Mi spiace perché per te lui è il nonno monello, quello che fa sempre arrabbiare la mamma, quello che non ti sente quando parli e ti ripete sempre le stesse cose e le domande, quello che cade e poi ha il "bozzo" in testa e col bozzo tu non lo vuoi vedere perché ti fa paura.
Mi spiace perché io se chiudo gli occhi quasi mi sembra di rivedere mio padre com'era, quando si vestiva elegante ed usciva dal bagno tutto profumato e con la barba appena fatta, quello con la voglia di coccolarmi e con la capacità di rassicurarmi, quello di cui ero orgogliosa perché alle mie feste di compleanno faceva divertire tutte le mie amiche e che senza ritegno mi ripetev sempre che ero la sua figlia preferita, e mi dispiace ancora di più perché se li riapro lui non c'è, non c'é giá più.
E allora con rabbia vorrei urlare al mondo "ridatemi mio padre! Dove lo avete messo?"
E vorrei anche solo per un giorno riaverlo qui... Perché mi manca davvero terribilmente!

Ti ho fregato bastardo! Forse...

Mentre guidavo ieri pomeriggio, guardando la mia immagine riflessa nella specchietto retrovisore ho notato quella macchia rossa sospetta sotto il naso. Nessun dolore, nessun bruciore, niente, eppure la macchia non mi piaceva per niente e assomigliava troppo, in tutto e per tutto, forma, dimensione, colore, posizione, alla tipica macchia da herpes. Per evitare di ritrovarmi in pochi giorni col naso dolorante e deformato, appena arrivata a casa ho deciso di mettere un po' di crema anti herpes.
Ieri sera mi sembrava di stare già meglio e ho pensato "ti ho fregato bastardo!", poi poco fa notando ancora l'alone rossastro proprio sotto il naso ho pensato: "forse...".
Sai che ti dico Alice? Spero proprio che questa caratteristica ad avere l'erpes ogni volta che le tue difese immunitarie si abbassano tu non la erediti da me, perché é davvero una bella seccatura!

Siamo tutti genitori!

Quando al supermercato mentre sei alla cassa vieni affiancato da un genitore che di corsa si avvicina brandendo un "pericoloso" martello di plastica multicolore e a bassa voce con aria trafelata ti chiede: "scusi ho solo questo non è che può farmi passare avanti?", lo guardi mentre cerca di respirare in maniera normale e vedendo la sua fronte imperlata di sudore non hai il coraggio di dirgli di no, anche se anche tu hai piuttosto fretta di tornare a casa. Ti ringrazia e mentre paga il conto continua a osservare minuziosamente il suo martello, guardando contemporaneamente l'orologio più o meno una volta ogni secondi, mentre la cassiera cerca di sbloccare la cassa che nel frattempo si è ovviamente bloccata... Poi mentre saltella nervosamente da un piede all'altro ti sussurra un po' vergognoso "sa, vorrei evitare la tragedia... L'ho rotto per sbaglio rotto mentre il bambino era a scuola e vorrei che lo trovasse uguale quando arriva a casa perché gli piace davvero tanto...". Mentre perplessa mi domando come ha fatto a rompersi per sbaglio un enorme martello di plastica tipo quelli che usano i clown per far divertire i bambini, sorrido pensando che sì, siamo proprio tutti uguali noi genitori, cosa non faremmo per i nostri cuccioli!

Calzino ginnico

La mia passione per l'abbigliamento per te è nota da quando sei nata tu, la mia passione per i calzini, è nota da molto tempo prima. Ricordo che già da ragazzina il mio cassetto delle calze e dei calzini trabordava di paia di calzini di ogni lunghezza e colore: dai fantasmini a quelli a mezza gamba fino ad arrivare ai calzettoni lunghi, non come quelli di Pippi, ma sotto al ginocchio e fra tutti ovviamente non potevano mancare i più seri ma decisamente per niente sexy gambaletti, più o meno coprenti.
Calzini allegri, colorati, buffi, con disegnati gli animaletti, a righe o a tinta unita, con le dita separate (sì alice avevo addirittura quelli!) o classici, morbidi o in cotone, antiscivolo o semplici.
Calzini per ogni stagione e per ogni necessità.
Poi sei arrivata tu, e il mio cassetto dei calzini ha smesso di essere rimpolpato di nuovi modelli e si sono aggiunti solo quelli che potevo trovare nella doppia numerazione, per me e per te, perché la passione per avere qualche dettaglio uguale non mi é mai mancata, e nel frattempo ho cominciato a comprare calzini per te. In questi anni la mia fantasia si è sbizzarrita ed è esplosa sui tuoi piccoli piedi dove ho potuto finalmente esprimere al meglio qualsiasi mio desiderio. Dal numero 16 fino al numero 28 ti ho comprato calzini di tutti i tipi, come se tu fossi una bimba millepiedi!
Ma dopo i fantasmini che ti avevo trovato qualche mese fa, stamattina ho potuto mettere un'altra tacca nel "museo" dei calzini": i calzini ginnici! Quelli classici, di spugna, a mezza gamba, quelli perfetti da scarpe da ginnastica, quelli che papà ha in quantità industriale nella variante nera o grigia, quelli che quando ero piccola detestavo perché mia madre me li comprava tutti bianchi col bordo blu o rosso, o peggio ancora con due righe una rossa e l'altra blu! Ecco Alice questa mattina ti ho comprato i tuoi primi veri calzini da ginnastica, numero 28/31 e non potevo davvero credere ai miei occhi (e nemmeno resistere), quando li ho visti! Mi sono trattenuta però dal comprare anche la versione per me... Una confezione da addirittura tre paia!
Ma Alice, non starai davvero pensando che io ti abbia comprato degli orrendi, tristi e per nulla fashion calzini bisex, vero? Figurati se potevo avere una caduta di stile di questo genere!
Ti ho comprato sì i calzini da ginnastica, ma i tuoi sono bianchi e rosa o rosa e grigi con i cuoricini in lamé tutti "sbrilluccicosi".... Praticamente meravigliosi!
Non potevo assolutamente farne a meno e sto ancora cercando di capire come ho potuto non comprare anche quelli numero 36/40 che sui miei piedi sarebbero stati assolutamente perfetti!

Una bimba sessista

Grazie ad una geniale idea di papà che ti ha assicurato che dopo il primo taglio di capelli passerà la "fatina dei capelli" a lasciarti un regalo (da noi è già passata quella dei ciucci e stai attendendo con ansia quella dei denti che per ora, fortunatamente non accennano a dondolare), questa mattina hai deciso che puoi tagliare gli "spigoli".
In realtà quella meno convinta sono sempre io che adoro i tuoi lunghi capelli e ancora di più i tuoi splendidi boccoli, ma su di me la promessa dell'arrivo della fatina non ha avuto nessun effetto, probabilmente perché so che "la fatina" siamo papà ed io...
In ogni caso se tu sei decisa a "spigolare" i capelli io non ti convincerò certo del contrario anche se ho subito pensato "magari dopo il saggio di danza" e mi limiterò ad accompagnarti e intrattenerti. 
Il dilemma a questo punto era di decidere dove, da chi andare? 
Dalla "Giovanna" parrucchiera storica qui a Igea Marina che è quella che in emergenza sistema i miei capelli, in realtà troppo raramente e infatti si vede... o fare invece qualche chilometro in più e andare invece dal mitico Yuri, detto anche "il parrucchiere delle dive", compagno di belle serate e di tante risate quando ancor vivevo a Ravenna? Eh già perché Yuri diciamolo, per noi non è proprio a portata di mano... 
Tu ovviamente eri orientata verso la Giovanna perché sei decisamente sessista e per qualsiasi cosa che ti riguardi, che si tratti dell'insegnante di sci, della pediatra o del parrucchiere preferisci sempre confrontarti con una donna. Io ovviamente ero orientata su Yuri e ho cercato di portare anche te a scegliere lui, raccontandoti di quanto è simpatico, di come sia bravo a fare il villaggio di Natale, di quella volta che si è sgranocchiato i biscotti per cani a forma di osso e per ultima cosa, come asso nella manica, ti ho detto della sua passione per i conigli e del fatto che ne ha addirittura tre!
Purtroppo però alla tua domanda "è come si chiamano?" sono riuscita a rispondere solo in parte perché Giasone non è certo un nome facile da dimenticare... A quanto pare però, per ragioni a me assolutamente incomprensibili, il nome dei due conigli rimasti era un elemento assolutamente fondamentale per scegliere di andare a tagliarti i capelli da Yuri, così ieri sera ho provveduto a scrivergli un messaggio chiedendogli come si chiamassero. Yuri che deve aver pensato che sono totalmente pazza non ha osato contraddirmi o chiedermi spiegazioni e mi ha tempestivamente risposto "Ezechiele e Ester"... Si lo so effettivamente anche Ezechiele non era un nome che si potesse dimenticare in due e due quatto, ma la mia memoria non é più quella di un volta...
Una volta saputi i nomi la tua curiosità è stata pienamente soddisfatta e tu fortunatamente nonostante i miei timori non hai avuto bisogno di sapere altro, né il colore del pelo o tantomeno la razza... e con mia grande soddisfazione mi hai detto "va bene ci posso provare ad andare da un maschio...".
Questa mattina, mentre mi stavo organizzando per chiedere un appuntamento a Yuri già per la prossima settimana, tu dopo aver confermato che potevi provare ad andare da Yuri hai aggiunto "il prossimo anno però..."
Ho capito dopo Alice e Trilli, ti stai organizzando per vestirti da Rapunzel il prossimo carnevale...

Abbracci nella notte

Quando papà è arrivato a casa stanotte, tu ti eri da poco addormentata nel lettone, stretta fra le mie braccia. Nonostante io abbia cercato di intrattenerti e di cambiare completamente le abitudini per non farti notare la sua assenza, tu fino all'ultimo istante prima di chiudere gli occhi mi hai detto che ti mancava, poi Morfeo ha avuto il sopravvento. 
Non lo hai sentito aprire la porta di sotto e nemmeno mentre saliva le scale. Non ti sei accorta che era entrato in camera da letto e si era avvicinato a te. Eri troppo stanca! Poi lui ti ha presa su e tu hai aperto gli occhi, lo hai guardato e il tuo viso si è subito illuminato. "Sei tu!" hai esclamato felice e mentre gli dicevi "ti ho visto!" lo hai abbracciato stringendolo forte e poi ti sei attaccata al suo collo.
Quando pochi istanti dopo lui é rientrato in camera da letto aveva ancora quell'espressione sorridente e estasiata che solo tu riesci a regalargli.
Buonanotte Alice, ora so che dopo averlo visto dormirai felice!

mercoledì 11 febbraio 2015

Una bimba chiacchierona!

Questa sera in assenza di papà che è via per lavoro noi andremo a festeggiare il compleanno della tua baby Sitter. Per tutta la giornata da quando sei uscita da scuola ci siamo preparate all'evento, scegliendo il look e la pettinatura. Tu hai passato tutto il pomeriggio a ripetere lo stesso discorso a tutti quelli che abbiamo incontrato, pronunciandolo prendendo prima la rincorsa, senza pause e tutto d'un fiato: "il mio papà stasera è a Milano per lavoro e allora io vado a festeggiare il compleanno della mia baby Sitter che viene quando papà e mamma non ci sono e che mi vuole un mondo di bene e si vede e poi ci sarà anche sua figlia Deborah che si può dire anche Debby e che anche lei fa la baby Sitter quando Angela non può venire è così saremo quattro donne e papà dice che non ci mancherà niente ma a me di sicuro invece mancherà papà e mangeremo la pizza io quella baby ai würstel e poi quando torno a casa mi metto il pigiama e mi addormento nel lettone con la mamma fino a quando torna il mio papà che mi porta nel mio letto". (La punteggiatura è stata volutamente omessa).
Alice ogni tanto mentre parli ricordati di respirare!

Il lavoro di mamma

Quando oggi ti hanno chiesto cosa volevi fare da grande, se la fiorista o la ballerina tu hai risposto con un secco e convinto NO! A quel punto mi aspettavo la solita risposta, alla quale sono abituata ovvero che tu da grande vuoi fare la dottoressa, oltre alla mamma ovviamente e alla "giocoliera" per far divertire la tua bimba. Invece tu hai esordito con un "voglio fare come la mia mamma" e mentre io soddisfatta mi stavo già gongolando pensando al fatto che evidentemente ti avevo trasmesso la mia passione nel fare la mamma, tu hai aggiunto "che non fa niente!".
Ecco Alice, premesso che per me tu da grande puoi fare ciò che vuoi, la mamma, la giocoliera, la dottoressa o tutto insieme e l'unica cosa che davvero vorrei è che tu fossi realizzata, ci terrei a sottolineare che la definizione "voglio fare come la mamma che non fa niente" non è proprio esatta...
Non dico che mi ammazzo di lavoro ma niente mi sembra piuttosto riduttivo...

Maledetto Fioretto!

"Amor polenta", un dolce che adoravo anche da bambina e che ho riscoperto in questi giorni in cui la mia dieta dopo gli scarsi risultati, sta vacillando. Una volta assaggiato ho deciso di provare a farlo e una volta trovata in internet una ricetta che non sembrava nemmeno troppo difficile, mi sono subito messa alla caccia degli ingredienti. A quanto pare il trucco sta nella farina utilizzata che è una farina di mais chiamata "fioretto". Mi sono aggirata fra gli scaffali del supermercato e come un cane da caccia ho fiutato la "preda" e non appena l'ho vista me ne sono accaparrata un pacchetto.
Attivata a casa mi sono messa immediatamente all'opera e il sospetto che non fosse la farina giusta mi è venuto quasi subito, ma ho deciso di andare avanti con la ricetta, anche perché non avevo molte alternative. 
I tempi di cottura si sono dilatati in maniera sospetta...
La riuscita anche a livello estetico non era un buon segnale... 
Ho aspettato che si raffreddasse poi l'ho assaggiata... Ecco diciamo il sapore non é male, ma l'amor polenta è un'altra cosa...
Effettivamente riguardando bene sul pacchetto che ho portato a casa c'è scritto "polenta fioretto" e non "farina fioretto"... Ho capito, ho fatto il dolce con la farina per fare la polenta... effettivamente è un po' grezzo l'impasto...
L'unica magra consolazione è che tanto tu non l'avresti comunque mangiata Alice: già non sei golosa e in più se un dolce lo preparo io nemmeno lo assaggi!

Tu sei grande!

Arrotoli da sola gli spaghetti sulla forchetta, scegli le mutande che ti vuoi mettere, ti sai mettere il pigiama senza aver bisogno di aiuti, al ristorante ordini ciò che vuoi mangiare... se mi dimentico mi ricordi le cose che ci sono da comprare al supermercato e a passeggio camminiamo vicine, io con la mano sulla tua spalla... e intanto chiacchieriamo.
Tu sei davvero grande Alice!


martedì 10 febbraio 2015

Come fai?

Che tu sia una bambina dal carattere forte lo si capisce subito e non ho certo dovuto aspettare il giudizio delle tue maestre per capirlo. 
Che tu sappia perfettamente quello che vuoi e il più delle volte sai anche come ottenerlo è un'altro dato certo che viene fuori in ogni momento della giornata.
Ti basta uno sguardo dolce, una lacrimuccia, una faccina triste... Ed ecco che come per magia papà e anche mamma si sciolgono ai tuoi piedi.
Se fosse tutto qui non ci sarebbe nulla di strano.
Ma che tu riesca a convincere le tue amiche a fare sempre il gioco che vuoi è una cosa che faccio fatica a comprendere e ancora meno capisco come tu oggi sia riuscita a convincere Giulia a restare a farti compagnia in bagno mentre facevi "il lavorone"...


lunedì 9 febbraio 2015

È proprio lunedì!

E poi ci sono giorni come oggi, in cui l'eco di certe assenze rimbomba più di tutto il resto è copre i suoni, i rumori e le musiche che ti circondano.
Giorni in cui nemmeno la primavera che sgomita fra il vento e la pioggia di questi giorni riesce a scalfire il grigiore in cui mi sento sprofondare.
Sono i giorni in cui per fortuna la tua presenza casuale a casa in un normale lunedì mattina, allevia miracolosamente  la pesantezza di certi pensieri.
Oggi è proprio lunedì Alice, ma per fortuna che la festa del patrono ci ha regalato una piacevole e inconsueta mattinata madre-figlia!

domenica 8 febbraio 2015

La tua mistery box

Aspettando l'ora di andare a letto stasera abbiamo giocato ad uno dei tuoi giochi preferiti in questo periodo: masterchef!
Di sopra sul lettone abbiamo predisposto tutto in maniera molto seria e professionale.
E mentre tu impersonando il giudice "Cracco" facevi i conti alla rovescia e gridavi a gran voce "su le mani!" io cucinavo improbabili piatti dai nomi buffi. Poi i ruoli si sono invertiti e a me è toccato fare il giudice mentre tu organizzavi le tue mistery box sotto le lenzuola del mio letto... Per fortuna che la frutta e la verdura erano finti perché l'anguria in mezzo alle lenzuola non sarebbe stato il massimo!
Questa puntata l'abbiamo superata ora vedremo la prossima...

Sotto coperta

Finalmente noto con immenso piacere che non è un caso se a letto di mattina ti trovo finalmente non sopra ma sotto le coperte: tu hai imparato a dormire sotto il piumino!
Ne ho avuta la certezza questo pomeriggio quando ti sono venuta a vedere e ti ho trovata tutta "abbirbugliata" (termine coniato da noi sinonimo di avvolta, arrotolata) nella tua morbidissima "coperta coccola" e sai che ti dico? Eri davvero una bellissima pallina rosa è così tutta arrotolata sembravi quasi un baco da seta!

sabato 7 febbraio 2015

Un sabato al rovescio

Un bel sabato che nonostante la tua tosse secca e stizzosa ci ha visti fare tante cose insieme.
E invertendo l'ordine dei fattori il risultato non cambia... Infatti abbiamo spostato la consueta spesa del sabato mattina al sabato pomeriggio e di mattina ci siamo concessi una bella passeggiata a Rimini. La tua tosse incredibilmente migliora all'aria aperta e noi ne abbiamo approfittato!

venerdì 6 febbraio 2015

Fulmini a ciel sereno

E poi ci sono cose che dai per scontate Alice e situazioni che pensi siano acquisite e anche un po' scontate, e ci sono persone che ti illudi di conoscere bene e dalle quali sei convinto di sapere cosa aspettarti.
E poi alice ci sono fulmini a ciel sereno che anche se non ti riguardano direttamente, ti colpiscono e stravolgono le tue sicurezze e ti lasciano una fastidiosa sensazione di stordimento. 
StSera Alice mi sento così...

giovedì 5 febbraio 2015

Può una madre?

Può una madre rinfacciare a una figlia che quando aveva meno di vent'anni lei l'ha "addirittura" accompagnata dal medico per farsi curare per una depressione provocata peraltro dalle scelte sbagliate che loro stessi le avevano imposto?
Può una madre elogiarsi da sola e assegnarsi medaglie per essere stata una brava madre perché mentre la figlia lavorava a Bologna più volte è andata a trovarla?
Può una madre auto convincersi che la scelta di sostituirsi alla figlia nei ruolo di protagonista per i festeggiamenti per il suo diciottesimo compleanno sia da premiare in quanto è una dimostrazione di affetto?
Può una madre partire sempre dal presupposto di essere nel giusto e non mettersi mai in discussione "perché le madri non sbagliano mai"?
Può una madre passare il tempo a giudicare e valutare i propri figli, il loro comportamento,male loro azioni senza mai chiedersi cosa c'è dietro alle cose, senza mai cercare di capire il perché?
Può una madre non essere felice per la propria figlia quando la vita le concede piccole grandi gioie?
Può una madre ricordarsi solo di ciò che vuole e cambiare la realtà dei fatti a suo piacimento ogni volta che le fa comodo?
Evidentemente può Alice.
Io spero di essere per te una madre diversa.
Mi sto impegnando per riuscire se non ad essere perfetta, almeno a fare errori di un altro genere.



mercoledì 4 febbraio 2015

E dentro cosa ci metti?

Cara Alice come ti ho spiegato oggi io sono decisamente una donna anomala. Le "femmine" di essere umano solitamente adorano comprare borse che poi cambiano così con la facilità e la frequenza con cui cambiano il menù per la cena. Io sono non amo comprare borse e di solito quando me ne regalano una (quelle due/tre che ho me le ha comprate tuo padre) la uso fino a quando non è finita o fino al regalo successivo. 
Questa mattina però sono uscita con il chiaro intento di fare danni e con il supporto morale di un'amica ne ho comprate addirittura due!
Una piccola, diciamo più elegante anche se definirla elegante mi sembra un paradosso visto il modello "a bauletto" e la seconda direi che é invece una borsa per tutti i giorni, una borsa di quelle che piacciono a me, comoda e capiente.
Soddisfatta appena tornata a casa ho spostato tutte le mie tante, troppe cose da una borsa all'altra e l'ho immediatamente messa in uso. 
Quando sono venuta a prenderti a scuola ho voluto subito condividere con te il mio acquisto e tu dopo averla guardata spalancando immensamente gli occhi con la tua tipica espressione di stupore mi hai detto: "e dentro questa cosa ci metti?". Ho sorriso pensando che nella tua immaginazione da bambina dentro ad una borsa diversa ci vanno cose diverse e ti ho semplicemente risposto "le stesse cose, elencncando il contenuto: i fazzoletti di carta, le chiavi, il telefono, il portafoglio, gli occhiali..."

Felice di essere mamma h24

E poi ci sono madri che come me non lavorano ma che di mattina restano a letto fino alle undici e poi si alzano e vanno a prendere il caffè al bar, mente i mariti accompagnano i bambini a scuola prima di andare a lavorare e quando tornano portano pure la spesa a casa, ma sono comunque sempre stanchissime...
E ci sono quelle che sono circondate da uno stuolo di amici e parenti che le supportano nella gestione dei figli "perché poverine..." e hanno sempre qualche migliaio di motivi per essere "poverine" e necessitare di tutto l'aiuto dell'intera comunità.... 
E poi ci sono anche quelle che si arrabbiano con i nonni perché oggi come oggi pare impossibile crescere un figlio se non hai almeno qualche nonno a disposizione da gestire a tuo piacimento per coprire le tue necessità.
E in mezzo a tutte ci sono anche mamme come me che certo è vero, non lavorano, non hanno un cartellino da timbrare, ma non hanno nemmeno un marito a casa che fa il maggiordomo tutto fare o dei nonni che le aiutano, se mai sono loro ad aver bisogno di aiuto. Mamme che fanno "solo" le mamme ma che ti assicuro Alice, sono felici di avere il privilegio di poterlo fare. Mamme che non aspettano con ansia l'inizio dell'anno scolastico per scaricarsi del peso dei figli, mamme che anzi si divertono quando hanno l'opportunità di passare del tempo con la propria bambina. Mamme che non hanno i nonni che arrivano a casa ad aiutarle appena alzano il telefono ma che da oltre quattro anni sono sole fino a quando ogni sera non rientra papà.
E non è affatto vero che quello di mamma a tempo pieno è un ruolo facile da gestire perché ho ben in mente il ricordo di quanto sia stato difficile fare la mamma quando ho saputo di avere il cancro e temevo di non vederti crescere... 
Eppure Alice sono sopravvissuta felicemente a questo ruolo di mamma h24 che è sempre più raro da trovare e stamattina mentre ti accompagnavo a scuola, guardando quel papà che sotto la pioggia caricava in macchina la sua bimba e vedendo quella finestra chiusa ho immaginato quella mamma che preferisce restare sotto le coperte piuttosto che accompagnare a scuola sua figlia e ho pensato che non sa cosa si perde...

Cambio di programma

Dopo aver trascorso gli ultimi anni della mia vita a cercare di non condividere le mie difficoltà e i miei problemi con la mia famiglia di origine, per preservare loro da preoccupazioni e dispiaceri e anche per preservare me dal loro malsano e pessimistico modo di affrontare le situazioni, oggi ho capito che forse ho sbagliato tutto.
Ho sbagliato perchè ai loro occhi sono diventata la figlia cattiva, quella a cui va tutto bene ma che li va a trovare poco, quella che non ha mai nessun problema ma che vive solo di viaggi e di vacanze, quella più fortnata che è stata beneficiata da tutte le gioie della vita. E mentre io combattevo senza di loro le mie guerre, mentre mi leccavo le ferite nel silenzio della mia casa con accanto solo mio marito, mia figlia e pochi altri... loro ignari puntavano il dito contro quella figlia che si era prima allontanata e poi dimenticata di loro.
Eh già, perché se a me anni fa è stato intimato da mio fratello di imparare a gestire i miei problemi senza inutilmente appesantire le spalle dei miei anziani genitori, se io ho ascoltato e imparato questa lezione di vita e l'ho fatta mia, gli altri non sono stati in grado di fare altrettanto e quindi sono sempre giustificati nelle loro assenze, sempre perdonati per le loro mancanze, sempre scusati per quello che non riescono a fare. Perché se non telefonano è perché hanno una visita medica, se non li possono accompagnare da qualche parte è perché hanno i brividi di freddo che certamente sono un sinistro presagio di qualche malattia, perché se hanno mal di testa diventa un'emicrania cronica, e una banale visita dal dentista ecco che facilmente si trasforma in un esame specialistico...
E quindi ci sono figli che collezionano medaglie perché riescono a fare una telefonata nonostante quel fastidioso brufolo nel cu... sedere ed altri che a parte una figlia da crescere e una famiglia da portare avanti non hanno assolutamente niente da fare e potrebbero essere sempre in prima linea e invece siccome sono cattivi, non si vedono mai...
Ecco Alice, in certi giorni come oggi, penso che sono contenta di avere avuto solo una figlia perché almeno sono certa che non farò differenze, non userò due metri e due misure e non avrò atteggiamenti diversi nei loro confronti.
Per quanto mi riguarda so che ormai ho conquistato di diritto il ruolo di "pecora nera" e di certo non migliorerò il mio status, ma credo che comunque da oggi mi risparmierò la fatica di simulare naturalezza e di rispondere sempre che va tutto bene anche quando non c'è davvero nulla che va bene!
Eh già... Perché mentre mia madre mesi fa si preoccupava della candela al naso di uno dei miei fratelli e faceva una crocetta nera accanto al mio nome che alle nove di mattina ancora non avevo fatto la mia prima consueta telefonata quotidiana, forse io stavo entrando in sala operatoria dopo aver saputo che quel piccolo cuoricino aveva smesso di battere...

martedì 3 febbraio 2015

Comunicare senza parlare

Anche stasera tu hai sentito il mio desiderio, hai fatto tuo il mio bisogno e hai letto il mio pensiero.
Anche stasera tu ed io abbiamo comunicato senza bisogno delle parole.
Io ero nella mia camera da sola sul mio letto che cercavo di rilassarmi e pensavo che avrei voluto tanto averti al mio fianco.
Tu eri nella tua camera da sola sul tuo letto che cercavi di addormentarti e mi aspettavi per il consueto saluto prima della nanna.
Io sono venuta da te e dopo qualche qualche coccola tu mi hai detto "avrei proprio voglia di addormentarmi nel lettone con te...".
Io allora con uno sguardo complice ti ho sorriso e mentre ti accarezzavo la guancia ho pensato che non sapevo come chiedertelo eppure tu mi hai dimostrato che era semplicissimo da fare: bastava dirlo!
Poi di soppiatto in silenzio siamo passate davanti alla porta del bagno e mentre papà preso dalla lettura del suo libro non si accorgeva assolutamente di niente, noi siamo sgattaiolate sotto il cielo stellato che è disegnato sulle lenzuola del lettone.
Più tardi mentre tu già dormivi abbracciata a me io ho sghignazzato immaginando la sua faccia stupita quando l'ho visto passare per venirti a cercare nel tuo letto...
Grazie Alice i tuoi abbracci sono sempre una cura per l'anima.

Solo una settimana....

Solo una settimana
Una settimana in pace, senza visite mediche, senza controlli, senza esami da fare o da ritirare, senza medicine, senza lastre, senza ecografie, senza tac, senza terapie, senza attese stressanti, senza convalescenze e senza referti da ritirare. 
Una settimana lontana da malattie, da medici, da ambulatori e da ospedali. 
Una settimana finalmente da persone sane.
Alla fine del periodo più stressante dell'anno, quello dei miei controlli, sento l'assoluta necessità di staccarmi da tutto ciò è di vivere in maniera leggera e spensierata i miei giorni.
Questo dicevo l'altro giorno a tuo padre Alice, con la rabbia di chi si sente rubato del suo tempo.
Confidavo in questa settimana perché già la prossima c'è una visita in mezzo.
Già pregustavo e organizzavo una settimana all'insegna del relax, dello shopping e del puro divertimento.
Oggi avevo da poco inviato un messaggio a un'amica per organizzare la nostra mattinata quando è co squillare il telefono...
Quando ho letto che era mia madre, sapendo dell'ennesima caduta di ieri di mio padre avevo già capito che in vista c'erano solo dei guai e mentre parlavo con mia madre ho visto sfumare il sogno di una mattina lontana dai medici.
Il nonno Mario sta di nuovo andando in ospedale Alice... La terza volta in sei mesi e questa volta se l'e proprio cercata!
Mentre guido verso Ravenna dopo averti lasciata a scuola penso che io comincio davvero ad essere stanca...


lunedì 2 febbraio 2015

La mia piccola grande bimba

Ora ti accompagno a scuola, tu appena entri nella tua aula saluti la maestra poi corri felice verso le tue compagne e con naturalezza mi fai un cenno distratto con la manina, mentre già inizi a giocare con le tue amichette. A volte, non sempre, torni indietro ad abbracciarmi e a darmi un bacino, ma non è scontato, poi prima di andare via mi ricordi a che ora devo venire a prenderti e in meno di due minuti io sono già "libera".
Non una lacrima, non un'esitazione solo l'euforia per le ore di giochi spensierate che ti aspettano.
Mentre ti guardo stamattina non posso non pensare a quella bambina che entrando ho incrociato nel grande atrio. Disperata con gli occhi pieni di lacrime che cercava la sua mamma mentre la maestra tentava invano con ogni stratagemma di consolarla e di rassicurarla.
Mentre mi allontanavo stamattina non ho potuto non ricordare di quella bambina che poco più di un anno fa accompagnavo a scuola, col grembiulino bello e i capelli stretti in una morbida coda di cavallo. Non posso dimenticare la sua mano stretta forte alla mia, le sue preghiere di non lasciarla lì e la sua disperazione quando la salutavo e quasi mi sembra di risentire i suoi singhiozzi strazianti che mi accompagnavano fino all'uscita e per tutto il resto della mattina.
Anche se per me resterai sempre la "mia pupolina" che con gli occhi lucidi si aggrappava forte alla mia mano è bello Alice vedere che sei cresciuta!
  

domenica 1 febbraio 2015

L'album dei ricordi

È però... se con una bacchetta magica potessi tornare indietro farei uno splendido servizio fotografico a quella pancia enorme che ti conteneva, mi spiace non averlo fatto e avere pochissimo ricordi di quei nove mesi in cui tu ed io eravamo una cosa unica.
È però... se davvero fosse possibile riavvolgere il nastro della vita farei tante foto anche al mio volto com'era prima perché ci sono giorni in cui è davvero difficile guardarmi così ed è sempre più difficile ricordarmi com'era prima del cancro.
Oggi guardando delle splendide foto che ho visto a una bella mostra ho pensato alle foto che avrei voluto nel mio album dei ricordi e che purtroppo non ho fatto e queste riflessioni si sono unite ai tuoi ossessivi "è però..." e questo è il e risultato...