sabato 31 agosto 2013

"Un funghetto tralalà"

I funghi ti sono sempre piaciuti, a differenza di tante altre verdure li hai sempre mangiati volentieri.
Stasera mentre mangiavi i funghetti champignon tagliati a fettine sottili, come contorno ad una bistecchina, hai dato "spettacolo". Improvvisamente ne hai guardato uno e osservando la sua forma hai detto "un piccolo abbeo, (albero)". 
Poi hai cominciato a fare la famiglia di "abbei": il papà abbeo, la mamma abbeo e il bimbo abbeo..
Volevo dirti che è stato divertente lo spettacolo durante la cena, grazie Alice.

L'arte del kintsugi


Oggi casualmente leggendo l'articolo qui sotto ho scoperto l'esistenza dell'arte del "kintsugi" e istintivamente ho subito pensato a me a quel volto ferito e segnato che vorrei continuare a occultare ma che ho smesso di cercare di nascondere dietro ai capelli solo per il troppo caldo e il senso di fastidio.
Kintsugi, ovvero evidenziare le spaccati invece di nasconderle, esaltare invece di occultarle...
Che dire Alice se non che semplicemente che "mi piace!"

"Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. 

Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello. 
Questa tecnica è chiamata Kintsugi."

Oro al posto della colla. 
Metallo pregiato invece di una sostanza adesiva trasparente.
E la differenza è tutta qui: occultare l'integrità perduta o esaltare la storia della ricomposizione?
Chi vive in Occidente fa fatica a fare pace con le crepe.
"Spaccatura, frattura, ferita" sono elementi da nascondere e sicuramente da non evidenziare.
I giapponesi che hanno inventato il Kintsugi l'hanno capito più di e ce lo ricordano sottolineandolo in oro.



L'abito non fa il monaco...

Dopo una serata in cui papà mi ha ricordato che fra due mesi e mezzo ci sposiamo e io non ho ancora deciso cosa indosserò, stanotte ho fatto sogni agitati in cui andavo a provare vestiti che non mi piacevano ma che comunque prenotavo... 
Stamattina papà ha deciso ha organizzato un tour di negozi alla ricerca del mio abito da sposa.
Noi non siamo scaramantici e il fatto che lui veda prima l'abito non i preoccupa minimamente, anche perché in valigia comunque lo vedrebbe...
Dopo qualche tentativo andato male e qualche negozio dove hanno tentato di vendermi dei pantaloni neri, un maglione marrone e una terribile tunica in stile monacale grigia (non capisco, eppure avevo parlato di matrimonio ai Caraibi...), ci siamo ritrovati di fronte ad un vero negozio di abiti da spose, e senza nemmeno avere un appuntamento ci hanno fatti entrare. 
Io ho datomuna rapida occhiata a qualche abito e poi ne ho provato uno. 
A te piaceva da morire, se non altro per il colore che era ovviamente il tuo colore "osa"... A parte il colore che proprio non mi piaceva e mi faceva sentire tanto una perfetta "Peppa Pig", l'abito era bello e mi stava meno peggio di quello che pensavo, soprattutto tentando di immaginarlo in un colore diverso e più adatto a me. La titolare del negozio ci ha detto che non ci sarebbero problemi a fare anche una versione mignon per te e siamo rimasti d'accordo che ci pensiamo.
Continuando a pensare sono andata a vedere anche una sartoria per abiti da spose dove dopo aver visto un primo abito orrendo dal gusto assolutamente dubbio, la sarta mi ha finalmente mostrato alcuni abiti molto belli che però non ho provato.
Siamo tornati a casa dopo questo tour nel magico mondo delle spose io a tratti convinta e a tratti confusa, che continuo a chiedermi se ha o meno un senso spendere una cifra in un vestito, anzi in uno e mezzo perche devo considerare anche il tuo, che con buona probabilità non indosseremo più...
Certo se fossi stata filiforme avrei potuto anche scegliere un magnifico pareo in seta e mi sarebbe stato meravigliosamente bene, ma visto che non è esattamente il mio caso non è facile trovare qualcosa che oltre ad essere di mio gusto mi faccia sentire a mio agio senza travestirmi in un enorme e ridicolo cupcake...
Che dire, forse l'abito non fa il monaco, ma una sposa senza abito non "fa sposa"... 
Con questa consapevolezza mi butto a guardare in internet nei siti di abiti da sposa, chissa che non mi venga l'illuminazione oppure resto veramente in mutande... rigorosamente contenitive...

venerdì 30 agosto 2013

La signorina "etichetta"...

Come me, peggio di me, sei diventata la "signorina etichetta". 
Quando hai cominciato non ci volevo credere, mi illudevo che fossero solo coincidenze ma invece è proprio così, tu senti le etichette attraverso i vestiti e se non te le taglio cominci a grattarti come se avessi le pulci. che siano sul collo, sul fianco o su una spalla non fa nessuna differenza, tu cominci a lamentarti che qualcosa ti da "fattidio" e smetti solo dopo che ti ho tolto la fastidiosa etichetta...
Certo che anche i produttori di vestiti potrebbero evitare di riempire gli abiti dei bambini di scomode e spesso esageratamente lunghe etichette, a volte addirittura cucite col filo di nylon. Capisco che devono indicare la taglia da qualche parte,  ma potrebbero cercare di scriverla su fascette di cotone piuttosto che utilizzare quelle plastificate e soprattuto limitare le istruzioni per il lavaggio ed evitare di tradurle anche in arabo e in cinese...
Magari così i "fogliettini" sarebbero di qualche centimetro più corti e tu saresti un po' meno "principessa sul pisello!".

Le tue pennellate di famiglia...

Guardarti giocare con la tua casa delle bambole di legno e i suoi personaggi è un ero spasso. Ti guardo e soprattutto ti ascolto e a tratti sorrido e quasi mi commuovo.
E pensare che per alcuni mesi dopo avertela regalata ho pensato di aver sbagliato regalo, quasi la ignoravi e preferivi di gran lunga tutti gli altri giochi... Ma stasera mi sono ricreduta...
Sbadigli per finta e russi rumorosamente mentre metti a letto i nonni, poi prepari la stanza della televisione e riunisci la famiglia in salotto a guardare i cartoni, sicuramente la Peppa. Ogni tanto la mamma e il papà si abbracciano e si baciano, così come i nonni... e i piccoli di casa invece fanno i capricci...
Una situazione piuttosto realistica e tu sei tenera mentre metti in scena le tue personalissime e reali pennellate di famiglia...
Grazie per avermi regalato questo bel momento alla fine di aggiornata in cui il mal di testa l'ha fatta da padrone mi hai regalato un sorriso!

giovedì 29 agosto 2013

Una nuova amica

Stasera tornate dalla passeggiata abbiamo incontrato Nina, una bimba che ha qualche mese in meno di te e che abita qui di fronte. L'ultima volta che l'avevamo vista era forse all'inizio dell'estate o addirittura prima. A sorpresa mi sono trovata di fronte ad una bimba molto diversa, estremamente chiacchierona. E per la prima volta nella tua vita tu ti sei trovata di fronte ad una bambina che in quanto a parlare non scherza e riesce addirittura a tenerti testa! 
Il vostro è stato "amore" a prima vista. Vi siete trovate e piaciute, vi siete istintivamente riconosciute, abbracciate e coccolate come due grandi amiche che si incontrano dopo mesi. 
È stato bello vedervi assieme, voi vi siete divertite ed io mi sono divertita con voi!

Libri che passione!

Anche stasera, durante il nostro solitario giro dei negozi, mentre papà era in ufficio a " contae i numei", tu sei voluta andare in libreria e io ho ceduto e ti ho comprato un libro. Non so davvero come fai a ricordarteli tutti. Però devo dire che vista la tua innegabile passione per i libri,m, é un piacere regalarti dei libri. Speriamo che crescendo rimangano la curiosità e la voglia di leggere...

Mutande e canottiera...

Se c'è un dettaglio nell'abbigliamento che per me è sinonimo di bimbo piccolo, quello è il body. 
Tu sei cresciuta col body. A canottiera in piena estate, a mezza a manica in primavera, a manica lunga d'inverno e addirittura felpato quando fuori faceva freddo freddo, il body è sempre stato un elemento fondamentale nel tuo guardaroba. 
Ho continuato tutto l'inverno scorso a fartelomindossarr, anche se sinceramente avendo tu già tolto il pannolino, il body era piuttosto scomodo.
Ora però sei davvero troppo grande per indossare il body e mio malgrado ho dovuto abdicare a mutande e canottiera. 
Quando ti vedo con la tua nuova biancheria intima mi rendo conto che sei davvero una bimba grande ed è molto difficile per me pensare che quest'inverno non ci sarà più il body a tenerti caldo il pancino.

Eh? Eh? Eh?

Come diceva un vecchio detto, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire... E tu ultimamente hai adottato una nuova tecnica per P dee tempo e mantenere l'attenzione concentrata su di te. Fai una domanda, una delle tante, una qualsiasi, poi non appena ti rispondiamo fingi di non capire e continui a ripetere un indisponente "eh?" Ogni volta che ti ripetiamo la stessa risposta.
Ecco Alice io preferisco pensare che tu sia veramente così monella da fare questo giochino piuttosto che mettere in dubbio la tua capacità uditiva...

Un nuovo incubo

Nel silenzio della notte un urlo disperato seguito da uno scoppio di pianto ha squarciato la quiete. Stavo ancora cercando di capi cosa fosse successo quando papà si è precipitato in camera tua. L'ho viso rientrare pochi istanti dopo portandomi in barccio ancora piangente mentre continuavi a raccontare di insetti presenti nella tu camera. Ho capito subito che si trattava di un brutto sogno, ti ho abbracciata e abbiamo dormito così il resto della notte. 
Quando ti sei svegliata stamattina ti abbiamo chiesto che cosa Vessi sognato. Mi aspettavo il solito racconto che fai ogni volta che dici di aver fatto un brutto sogno: "eravamo a Tana Osso e io ti ho pessa," (eravamo alla Tana dell'Orso e io ti ho persa). 
Invece tu a sorpresa hai cambiato incubo e hai cominciato a raccontare che eri in un "pacco giochi", molto più brutto di quello che c'è davanti a "tua casa" e c'erano gli insetti, tanti, e uno ti voleva pungere...
Qualcosa mi dice che un nuovo incubo è entrato nella nostra casa... Speriamo solo sia meo sistemare di quello di "Tna Osso"...

mercoledì 28 agosto 2013

Come mi vorrei...

Prima mentre ero in bagno mi sono soffermata a guardare i molti, troppi difetti del mio corpo... No Alice, questa volta non mi riferisco a quelli che mi ha regalato il post gravidanza, ma agli altri, a quelli che ho ereditato insieme ad una buona dose di pigrizia, da qualche gene dispettoso proveniente da chissà quale dei due rami genitoriali. Osservavo le gambe, i peli (poi li ho tolti...), la cellulite (quella purtroppo invece è rimasta...), i chili di troppo... e improvvisamente mi sono ricordata delle tante, troppe volte in cui da ragazzina mi sono lamentata con mia madre per avermi "regalato" questo o quel difetto...
Eh già Alice, i figli a volte sono proprio crudeli!
Poi ho pensato a te... mi sono chiesta quando comincerai anche tu a vederti brutta, quando ci "rinfaccerai" di non averti fatta più alta, più magra... e allora o pensato a cosa ti risponderò.
Ti dirò semplicemente che papà ed io abbiamo fatto del nostro meglio, che se avessimo potuto ti avremmo dato tutto ciò che desideravi, ma che in ogni caso ai nostri occhi tu sei sempre stata meravigliosamente bella e sempre lo sarai! 
E non ascolta papino quando ti dice che hai le caviglie grosse come me o la cellulite... Ha una bella paura lui che un bel giorno arrivi il principe azzurro che prenderà il suo posto nel tuo cuore...

Inutilità di un cancelletto...

Oggi, in una delle poche giornate in cui il vento davvero non c'è tu hai deciso di chiudere il cancelletto davanti alla porta di ingresso, quello che servirebbe per non farti entrare e uscire da casa a tuo piacimento, per non far entrare il vento...
Ecco Alice volevo spiegarti che il cancello non blocca il vento... Mi sembra evidente che ormai non blocca più nemmeno te...

Conversazione fra madre e figlia...

Mamma: "Alice tu sei una bimba felice?"
Alice: "Sì mamma!"
Mamma: "Cosa ti fa felice?"
Alice: "Che sei 'a mia mamma, che stai con me!"
Mamma: "Grazie tesoro mi hai detto proprio una bella cosa!"
Alice: "'O so mamma. Quetto è i tuo bel aboo, stae a casa a fae a mia mamma!" (Lo so mamma. Questo è il tuo bel lavoro, stare a casa a fare la mia mamma!"... Hai anche deciso tu che è bello... (comunque hai proprio ragione!)
Se per caso avessi avuto dei dubbi sul mio futuro lavorativo (non ne ho!), tu li hai dissipati... 
Ma dopo solo pochi istanti ci hai ripensato, sei tornata indietro, mi hai guardata con una stranissima espressione e hai continuato...
Alice: "Ma se tu bai a aboae (lavorare) papà 'esta a casa?"
Mamma: "Non so... Forse, ma se lui resta a casa io posso andare a lavorare?"
Alice: "Sì poi andae, io 'to con mio papà!"
Il tuo sguardo felice mi ha lasciato intuire che quasi quasi preferiresti questa alternativa...
Ma poi di nuovo qualche pericoloso pensiero ha illuminato i tuoi occhi furbetti... Già temevo di scoprire cosa fosse quando mi hai detto che avevi "un'atta (altra) bella idea!"
Alice: "oppuje tu 'tai a casa e fai 'a mia mamma, papà 'ta a casa e fa i mio papà e io 'to a casa e faccio 'a bambina...".
Questa alternativa mi sembra la migliore però c'è ancora una cosa che devo capire e decido di chiuderla a te che evidentemente hai già pento a tutto.
Mamma: "E se no stiamo a casa con te chi va lavorare?"
Tu senza la minima esitazione: " Banessa!"
Non credo che Vanessa sarebbe felice di lavorare anche per mantenere la nostra famiglia... Ma se vuoi possiamo provare a chiederglielo...

martedì 27 agosto 2013

Pennellate serali

Ogni sera si ripete la stessa scena, quando capisci che è arrivata l'ora di fare la nanna casualmente ti scappa la cacca... Seduta sul water da sola in bagno, cominci a chiacchierare e da sola sei incredibilmente capace di portare avanti lunghe conversazioni nelle quali ti fai domande e risposte, dove metti in scena storie in cui sei protagonista e spettatrice. Io stesa sul letto nella stanza di fronte alla tua, non seguo i tuoi discorsi ma mentre aspetto speranzosa che tu finisca e ci avvisi con il consueto "ho faaattooo!" urlato a gran voce, ti sento parlare ininterrottamente e resto assolutamente sconvolta di fronte alla tua capacità instancabile di parlare...
Stasera non fa eccezione alle altre: ore dieci, papà ed io in camera nostra con la palpebra che si chiude, tu sveglissima in bagno che chiacchieri mentre fai la cacca (nella tempistica in questo specifico caso di certo non hai oso da me...). Mentre attendo ormai più disperata che fiduciosa, nel silenzio ti sento blaterare, guardo,l'orologio e il tempo che passa e una domanda sorge spontanea: ma che diavolo avrai poi da dire visto che in bagno a fare conversazione con te non c'é assolutamente nessuno?


Non ti alluto pecchè mi icoddo che sai fare...

E a ritmo di "mi alluti?" (mi aiuti?) e "ti icoddi?" (ti ricordi?) scandisci il tempo di queste strane giornate di fine agosto.
Il "mi alluti?" ripetuto ogni volta che la tua pigrizia prende il sopravvento quando ti chiedo di fare qualcosa, risulta abbastanza ridicolo e anche piuttosto indisponente.
Il "ti icoddi?" Invece fa piuttosto tenerezza soprattutto perché parli come se da quando "eri piccola" ad ora che "sei gande", fossero passate decine di anni...
La verità Alice è che non ti alluto pecchè mi icoddo benissimo che quando vuoi le cose le sai fare...

Il terremoto

Ieri commentavo con alcune amiche la mia nuova definizione del mio cancro.
Proprio ieri in un post l'ho istintivamente ribattezzato "terremoto".
Già, terremoto, si perché questo in effetti è stato, qualcosa che ha smosso tutto dalle basi, facendo tremare le fondamenta... 
Ma nonostante tutto sono qui e questo significa che forse con qualche crepa, ma la "casa" è rimasta in piedi. Speriamo solo,non ci siano scosse di assestamento...

"Corpo di mille balene!"

Stamattina ad un certo punto ti ho sentita esclamare "coppo di mille balene!", dove coppo" ovviamente sta per corpo... Ti ho subito chiesto cosa stavi dicendo e tu guardandoti alle spalle mi hai sussurrato "lo dicono i piati...". Io per essere certa di aver capito bene ti ho chiesto: "i pirati dicono corpo di mille balene?" e tu indispettita mi hai zittita all'istante: "sì ma tu noppoidillo pecchè lo possono die solo i piati MACCHI!". Intimorita ho chiesto "scusa" sempre sussurrando e tu allora ti sei avvicinata al mio orecchio e mi hai chiesto "pecchè palliamo a bassa voce?"
Ecco Alice, volevo dirti che proprio non lo so perché parlavamo a bassa voce, io lo facevo perché lo avevi fatto tu... Ma ti assicuro che mi sono sentita una perfetta imbecille quando me lo hai chiesto... Una scena da film comico...
Ci mancava solo il gergo piratesco a casa nostra...

Un armadio che cambia

Stamattina ho continuato e portato a buon punto l'operazione "cambio armadio" della tua camera. In realtà per quanto mi stressa fare il mio di armadi, per quanto mi diverte fare il tuo. 
È un po' come tornare bambina e giocare con le bambole... 
L'unica cosa che mi dispiace e mi intristisce è averlo fatto così presto, siamo solo alla fine di agosto... ma ho pensato che se ti lasciavo le magliette a maniche corte e toglievo le canottiere e i vestiti estivi avrei sicuramente fatto una cosa utile. 
Non credo che purtroppo tornerà il caldo, temo di non sbagliare dicendo che l'estate quest'anno è davvero finita... 
Ci hanno rubato un pezzo di estate...  Il primo anno con te e anche l'anno scorso siamo andati al mare fino metà settembre... Vabbè è andata così...
Oggi quando ho finito di sistemare l'armadio ho fatto un passo indietro e l'ho guardato in prospettiva e notando la diversità fra com'era prima e com'era diventato dopo ho pensato "ecco un armadio che cambia", poi quando ho cominciato a scrivere questo post ho pensato anche "un armadio che cambia ma resta pieno".

lunedì 26 agosto 2013

Sufficientemente grande o tremendamente piccolo?

Stasera colta da non so bene quale istinto (forse suicida), mentre papà ti faceva compagnia e si godeva la tua chiacchierona presenza, io ho cominciato a mettere a posto un po' il tuo armadio. 
Ad un certo pto ho tirato fuori le tute da ginnastica dell'anno scorso, quelle più grandi, quelle che non avevo messo via pensando che le avresti riutilizzate, almeno per qualche mese. 
Le ho aperte sul letto, le ho stese per bene e le ho guardate attentamente e a quel puntomcon mio stupore ho realizzato che lì dentro non ci starai mai!
Mi sono resa conto che tutto ciò che a maggio mi sembrava sufficientemente grande ora è in maniera evidente tremendamente piccolo...
No Alice, non temere, non corri il rischio di uscire in mutande. Vista la mia passione sfrenata per il baby-shopping (shopping per i bimbi), approfittando i saldi mi ero premunita di "qualche" capo che avevo giudicato abbondante e che invece ti sarà assolutamente perfetto! 

Insegnamenti e regali della vita

Si dice che ognuno abbia una sua personale vocazione. 
Io pensavo di essere portata per insegnare la lingua spagnola e probabilmente lo sono. 
Penso di avere delle doti per i lavori manuali e sicuramente le ho.
Ma la cosa per la quale mi sento davvero tagliata, che più di ogni altra mi piace fare, che mi appaga e mi fa stare bene senza dubbio è: fare la mamma!
Da quando sono diventata madre io mi sono sentita una donna realizzata.
Essere tua madre è la cosa più bella che mi sia capitata, anche nei giorni più difficili che sono stati pochissimi,  non ho mai pensato "chi me lo ha fatto fare". 
Non  ho mai avuto dei veri rimpianti per le cose che inevitabilmente non ho più potuto fare, perché le cose nuove che hanno preso quel posto mi hanno regalato indimenticabili attimi di vita.
Credo di non sbagliare dicendo che mi sento di essere nata per essere madre.
Che avrei voluto ritentare questa magnifica esperienza non è un segreto per nessuno. 
Qualche giorno fa una cara amica mi ha detto una delle cose più belle dicendomi che vede in me che ho ancora tanto da dare come madre, e forse non si è nemmeno resa conto di che immenso regalo mi abbia fatto con quelle sue parole, ma la mia età e soprattutto il "terremoto" che ha attraversato le nostre esistenze l'inverno scorso, ogni tanto mi fanno dubitare sul fatto che sia giusto tentare ancora, anche se poi il desiderio forse egoistico di una nuova maternità a volte mi fa sperare che il destino mi regali di nuovo questa immensa gioia.
E mentre sono lì che mi chiedo cosa sia giusto, cosa sia sbagliato, cosa sarebbe peggio e cosa sarebbe meglio, vedo in te, nei tuoi inequivocabili gesti, il desiderio di una compagnia e so che sarebbe una magnifica e inaspettata sorpresa anche per te.
Io non so Alice cosa ha in serbo per noi il futuro, non so dirti cosa ci aspetta, la vita mi ha dimostrato in maniera decisamente brutale che "tutto può succedere", ma posso dirti che diventare madre con un padre meraviglioso come il tuo al mio fianco, è davvero stata la realizzazione di un sogno e il regalo più bello che mi ha fatto la vita e solo per questo non smetterò mai di ringraziarla.

I grembiuli di Kimmy

In questi giorni di forzata clausura mi sono dedicata alle mie amate attività creative ed avendo ormai finito la personalizzazione dei tuoi grembiuli sono passata a fare quelli della tua amichetta Kimmy. 
In questo fine settimana mi sono ritagliata più di qualche momento per fare fiori e farfalline di panno colorato e rendere un po' meno banali i classici grembiuli i a quadretti bianchi e rosa.
Tu ogni tanto alzavi la testa dai tuoi giochi e mi chiedevi curiosa (e ficcanasa aggiungo io...) "fai mamma?". Io ogni volta ti rispondevo allo stesso modo "preparo i grembiuli di Kimmy" e anche tu ogni volta mi rispondevi allo stesso modo "posso vedelli?".
Così ogni di tanto in tanto tu per nulla silenziosa e discreta venivi a controllare (e interrompere) il mio lavoro e a dare il tuo personale giudizio in merito. 
Sto ancora pensando all'ultimo commento che hai fatto guardando uno dei grembiuli: "manca il pessonaggio!"... riferito probabilmente al fatto che in mezzo a farfalle e fiori non avevi visto Minnie o Helllo Kitty... 
Sì Alice, sui grembiuli di Kimmy manca "il personaggio" ma io trovo che siano molto belli anche così...

Tu puoi!

Quindici chili di bambina possono mettere KO un papà che pesa sei volte tanto?
A giudicare dal risultato evidentemente sì, possono!
Già ieri era letteralmente devastato dalla mancanza di sonno e lo avevo visto piuttosto in difficoltà, poi come se non bastasse in serata sono apparsi i primi inconfondibili sintomi del raffreddore: quel bruciorino alla gola che non preannuncia nulla di piacevole e uno stato di dolore generale come se "gli fosse passato sopra un camion", testuali parole di poco fa... 
Papà è al tappeto Alice... Ora gentilmente, cerca di non fare l'untrice anche con me...

Luglio col bene che ti voglio...

Dopo essere cresciuta pensando di detestare l'estate, dopo aver creduto per anni che la mia stagione non fosse quella estiva, ora, alla soglia dei miei 43 anni, posso tranquillamente affermare Alice che luglio è sicuramente il mio mese!
Amo luglio, perché luglio è il mese che per me più di ogni altro rappresenta l'estate, è quello che ci regala le giornate più calde e più lunghe, è quello in cui papà ci può venire a prendere dal mare ogni sera quando finisce il lavoro, perché tanto sicuramente siamo ancora lì, è quello in cui la spiaggia si riempie di persone che magari si fermano un po' più di una settimana e che ben presto diventano più di semplici amicizie estive, è quello in cui c'è in giro una luce particolare e tanta contagiosa euforia nell'aria, perché si ha un po' tutti la sensazione di avere ancora tutta l'estate davanti!
Amo luglio e amo ancora di più quel luglio di quest'anno che ormai è solo un ricordo e che mi manca già tanto, perché senza che nemmeno ce ne rendessimo conto, a sorpresa ci ha regalato le giornate più belle di tutta la nostra estate...

Da "macchio", da femmina...

Sei in una fase in cui tendi a dividere mentalmente il mondo in tutto ciò che è da "macchio" (maschio) e da femmina. Tutto ciò che hai "motti" (mostri) o che non ha almeno un dettaglio "osa" (rosa) è rigorosamente da "macchio" ed io non posso per mettermi nemmeno di guardarlo perché tu sei una femminuccia... Tutto ciò che è "osa" o "fusac" (fucsia), che ha fiocchi, fiori, cuori brillantini, pailletes o pizzi, al contrario è rigorosamente da femmina e per te può andare bene.
Le scarpe che abbiamo comprato stamattina per l'inverno, modello "sneakers", vanno bene, ma solo perché sono "fusac" con le borchiette laterali, perché la versione classica blu senza borchie era da "macchio" e tu mi hai urlato un minaccioso "NOPPOIFALLO!" che sta ancora riecheggiando e che avrebbe fatto desistere chiunque dal malsano proposito di avvicinarsi ad un modello di scarpe che non fosse prettamente femminile!

Tette e molto di più...

Quando si parla della facilità con cui tu (molto meno di altri bambini...) ti ammali, papà sostiene che sei delicata "come le tette della Regina". Superata la curiosità iniziale in cui mi sono domandata perplessa come facesse papà ad essere così informato sulle tette della Regina che fra l'altro non mi risulta che siano particolarmente delicate, non più di quelle delle altre persone comuni mortali, (l'atroce dubbio che si riferisse alla Regina di Inghilterra confesso che mi ha privata del sonno per diversi giorni...), ho deciso di meditare sul concetto che credo lui volesse esprimere con questa anomala similitudine. Sono arrivata alla conclusione che tu non sia particolarmente delicata, anzi, in confronto alla maggior parte dei bambini lo sei molto meno. Basta pensare che nella tua breve (ma intensa) vita hai subíto un solo ciclo di antibiotico (ora me la sto tirando, non sono scaramantica ma per favore chi può farlo, si tocchi!!!). Certo, il fatto di non essere andata all'asilo nido e di avere ciucciato per oltre otto mesi le tette di mamma (mica le ha solo la Regina....) ha contribuito, ma credo che tu in genere sia di costituzione oltre che di stazza piuttosto forte, (altra vigorosa toccatina please), ora però aspettiamo di vedere cosa succederà quando a breve comincerai a frequentare la scuola materna.
La cosa più strana è che ho notato che di solito dal primo starnuto o colpo di tosse al raffreddore conclamato, passano pochissime ore in cui ti trasformi da una bambina pimpante e sanissima ad una bambina piagnucolosa e moccolosa (in entrambe le modalità, anche col mal di gola, continui instancabilmente a parlare). 
Come in molti altri aspetti anche in questo ho riscontrato un'evidente fase on/off - sano/ammalato. L'unico caso in cui non sono ancora riuscita a trovare il tasto "off" è per quanto riguarda la parola dove credo che la levetta si sia bloccata su "on" di chiacchierona, ossidando la zona "off" di silenziosa... 

domenica 25 agosto 2013

Strani gusti alimentari

Come madre ho avuto purtroppo solo l'esperienza con te, ma in fatto di bambini ho maturato negli anni un discreto "bagaglio culturale" che mi ha permesso di avere una conoscenza abbastanza dettagliata e approfondita un po' sotto tutti gli aspetti del mondo bambinesco.
Non ho mai conosciuto un bambino con i tuoi strani gusti alimentari, in tanti anni da baby sitter non ne ho mai visto uno che preferisse i pomodorini vesuviani alle patatine fritte!
I bambini amano mangiare tutto ciò che non fa bene, le patatine fritte sono da sempre fra i loro cibi preferiti, insieme ovviamente a tutte le bevande gasate. 
Tu detesti qualsiasi bibita con le bollicine e se devi scegliere alle patatine preferisici di gran lunga i pomodorini...
Tu da sola sei riuscita a cambiare le consapevolezze che avevo a cumulato negli anni.

Che fai, prendi in giro?

Quando oggi pomeriggio hai guardato ripetutamente prima tua padre poi me che cercavamomdi non dormire in piedi e poi con una faccetta stupita e perplessa ci hai chiesto come mai fossimo "stanchetti" ho pensato che ci stessi prendendo in giro... Ti ho fatto notare che durante la notte non eravamo riusciti a dormire piu di dieci minuti di seguito e tu allora mi hai informata che "non era penniente veo" perché tu avevi "dommito" e non ti eri nemmeno "accotta" quando sono venuta da te... A non te ne sei accorta??? Sono andata e venuta non so nemmeno io quante volte e tuo padre idem, abbiamo ascoltato e quasi mai assecondato le tue deliranti richieste di cibo, abbiamo tentato di dormire ovunque divano, tappeto, mini-letto e tu non te ne sei nemmeno accorta? È stamattina hai addirittura il coraggio e la faccia tosta di dirci che tu hai "dommito davveo benissimo?"

Parole, parole, parole...

Parli molto, direi continuamente, parli piuttosto bene a parte la "R" e qualche eccezione, parli da tanto tempo, praticamente da sempre, parli un incomprensibile ma divertente inglese e 'pagnolo (che sono identici ed entrambi senza senso...), parli di giorno e ormai anche di notte e ultimamente parli anche uno strano linguaggio piuttosto infantile che fai per far finta di essere piccola e rispondi con parole senza senso a domande di cui sai perfettamente la risposta... 
"Alice cosa vuoi mangiare?"
"Gheggo!"
"Dai su Alice, dimmi se vuoi la pasta o la carne..."
"Tallo!"
Ecco una conversazione tipo... Con io che mi innervosisco e tu che ti divertì la faccia...

Pensieri notturni

Eccoci qua, alla fine di una notte bestiale, la peggiore che ci hai fatto passare da quando sei nata, una notte in cui tu hai deciso di non dormire impedendo anche a noi di abbandonarti nelle braccia di Morfeo, come invece avremmo tanto voluto. Tutto è cominciato con un banale colpo di tosse in mattinata e poi di lì la situazione in poche ore è precipitata. La tosse è stata solo il preludio al mal di gola e al raffreddore che sono seguiti. Stanotte stai male è evidente, vorresti dormire e non ci riesci (anche noi), poi ti viene fame perché ovviamente all'ora di cena sei troppo presa dai giochi e dagli amichetti sei fuggita sugli scivoli, alle due volevi i pop corn (lì hai mangiati due volte nella vita... Come ti saranno venuti in mente poi...), poi papà ti ha dato un grissino. 
Lui ha fatto la notte completamente in bianco, io ho fatto micro sonnellini di dieci minuti: non so davvero cosa sia peggio...
Poi ci si è messo pure il temporale: pareva il diluvio universale. 
Tu volevi che restassi in camera con te, nella penombra ho intravisto una sagoma nera arrotolata sul divano: come immaginavo, il posto è già occupato da Heidi che quando ha paura viene di sopra... Mi sono ripiegata nel tuo letto accanto a te che sei calda come una stufa in montagna. Secondo me ti sta venendo la febbre...
Ogni tanto aprì gli occhi e biascichi qualcosa, non sempre è comprensibile... Ma forse sono io che sono troppo stanca per capire.
Papà è messo anche peggio di me, ha fatto avanti e indietro tutta la notte, ma nonostante la stanchezza è bravo: ti tranquillizza raccontandoti la favola di Winnie The Pooh (credo se la sia inventata per l'occasione) e quando i fulmini illuminano la stanza ti rassicura dicendoti col sorriso" hai visto, ti ha fatto una foto?"...
Ad un certo punto sento,la tua voce che squarcia il silenzio, apro chi occhi che avevo appena tentato di chiudere per l'ennesima volta e ti vedo seduta nel letto, mi guardi e dici "vitto mamma e papà, non è più notte, è gionno!".
Strano, non mi sono neanche a corta che sia arrivata la notte...

sabato 24 agosto 2013

Se non voglio che lo fai non devi vederlo fare

È un periodo questo in cui io sono per te l'esempio da imitare. 
Guardi quello che faccio, mi studi minuziosamente e poi mi copi.
Metti in scena le mie mosse quando armeggi vicino alla tua splendida cucina di legno, reciti la mia parte quando simuli le tue telefonate, e sgridi le tue bambole esattamente come io faccio con te, usando le stesse parole e tenti anche di avvicinarsi al mio tono di voce.
Il guaio è che sono il tuo esempio anche quando faccio cose che vorrei che tu non facessi...
Tipo arrotolartii capelli o strapparti le pellicine dalle dita. Entrambe cose che hai tentato di fare dopo che avevo visto me farle... 
Che guaio, ora mi tocca guardarmi le spalle anche se voglio mangiare le unghie in pace!!!


Tutto ciò che non ti abbiamo detto


L'altro giorno in una pagina per mamme, leggevo una risposta data da una psicologa infantile che spiegava alcune cose: "è importante dialogare sempre delle nostre emozioni con i bambini, senza nasconderle, i bambini devono imparare che esistono emozioni belle ma anche brutte (tristezza, paura, preoccupazione, ecc). I bambini ci osservano e se non hanno parole rassicuranti o spiegazioni circa i nostri comportamenti emotivi, loro si "rispondono da soli" creando risposte di fantasie o cercando di gestire la loro ansia con atteggiamenti disfunzionali alla lunga (balbuzie, tic, ecc).."
Impossibile non pensare a noi, a come io e tuo padre ti stiamo crescendo, alla tua balbuzie, al nostro tentare invano di proteggerti dalle cose brutte.
Ad esempio della morte non te ne abbiamo mai parlato. Io per reazione a dei genitori che me ne parlavano sempre sto facendo in contrario con te.
Ma ho capito che sono passata d'un eccesso all'altro ma che entrambi sono sbagliati. 
Credo che con tuo padre dovremo rivedere questa cosa e introdurre in maniera graduale e soft il concetto di "morte".

venerdì 23 agosto 2013

Il bimbo del mistero

In spiaggia si aggira un bimbo che ogni tanto appare dal nulla e poi così come è arrivato, improvvisamente scompare. É più grande di te, avrà all'incirca una decina di anni. È alto, magro, biondo,con i capelli a spazzola e sembra anche piuttosto educato. Lui sa il tuo nome (noi non sappiamo il suo...) e ti saluta ogni volta. Tu se te lo chiediamo dici che non lo conosci, ma quando lo vedi dici subito "i mio amico!". Non gioca mai con te, ma se ti vede su un gioco passa a farti un saluto e ti raccomanda sempre di stare attenta. 
Oggi non sapendo il suo nome l'ho definito il bimbo del mistero, ma spero prima o poi di riuscire a scoprire come si chiama!

Scarpe, ciabatte e molto di meno...

All'universo femminile in genere piacciono le scarpe. Io anche in questo mi distinguo dalla massa. Non amo particolarmente le scarpe, esattamente come i trucchi, i profumi, gli smalti, la moda... 
Da quando ho smesso di lavora e vivo a Igea,  in questo posto dove viene decisamente privilegiato il contatto con la natura e lo stare all'aria aperta il mio look se era possibile, è decisamente peggiorato.
Ho pochissimi capi "da città" e meno ancora scarpe. Soprattutto per l'estate negli anni scorsi ho fatto incetta di quelle ciabattone di gomma colorata e traforata, di cui ora sei strapiena anche tu, grazie anche al contributo di zia Mela. Le ho rosa, azzurre, turchesi, gialle, lilla e oggi ho ritrovato anche quelle blu di cui mi ero dimenticata... Con quelle posso andare e vado ovunque. Fortunatamente ultimamente ho comprato anche qualche paio di scarpe decente per un'eventuale gita in città.
Comunque le ciabattone con la punta tonda in gomma traforata restano le mie preferite!

Caffè che passione!

A me piace il caffè, tanto!
Ci sono stati periodi della mia vita in cui ne ho bevuti davvero tanti, troppi!
Ora sono inuma fase "media". Ne bevo da un minimo di due ad un massimo di quattro al giorno.
Tu ormai Alice riconosci l'odore e se ti prendo in braccio dopo che ne ho bevuto uno mi dici "quetto è odoe di caffè!". Sai perfettamente che se vado a fare la spesa prima mi fermo al bar e a volte ultimamente sei tu a suggerirmelo: "c'è anche un bai (bar) dove possiamo pendee un caffè!"
Il caffè fa già parte delle tue abitudini, ovviamente solo a livello mentale.
A differenza di molte mamme io non te l'ho mai fatto assaggiare, nemmeno lo zucchero che resta sul fondo della tazzina. Io ricordo perfettamente che quando avevo circa quattro anni mio padre la mattina mi lasciava il fondo della tazzina con lo zucchero imbevuto di caffè. Tu non melo hai mai chiesto e io on te l'ho mai dato.
L'altro giorno mi hai detto che quando sarai grande "fosse il caffè ti pacerà". 
Beh credo proprio che se nei tuoi geni è passata la passione che abbiamo sia io che tuo padre sì Alice, ti piacerà!.

Lingue straniere per te

Ami parlare... si sa. Ultimamente non ti limiti a fare i tuoi lunghi discorsi in italiano, ma ti aggiri per casa biascicando strane e incomprensibili parole in "inglese" e in "'pagnolo".
Come fai? È semplice, inventi parole unendo le sillabe a casaccio e poi mi dici "quetto è inglese!" o "sentito mamma, pallo (parlo) 'pagnolo".
Come se l'italiano da solo non ti bastasse... Effettivamente considerando quanto parli potresti anche finire per consumare le parole, meglio Vere delle valide alternative e si sa, le lingue si imparano più facilmente quando si è piccoli...

Vuoi essere piccola o non vuoi diventare grande?

Irrefrenabile voglia di esser piccola la tua, voglia di ricordare cosa dicevi, in che modo storpiavi le parole, cosa facevi. Voglia di far finta di essere una neonata, piangendo e facendo improbabili "ue-ue", lasciandoti coccolare e abbracciare come in realtà non hai mai fatto, nemmeno quando avevi poche settimane di vita... 
Mi fa sorridere e mi intenerisce questa nuova cosa di te e un po' mi fa pensare... Che sarà questo tuo strano desiderio di tornare piccola piccola, che sia forse paura di diventa grande?

Strani animali del tuo mondo...

L'animale che hai apertamente dichiarato essere il tuo preferito: il "pòpino", ovvero l'ippopotamo.
L'animale in cui ti vorresti trasformare da grande: il "malale", ovvero il maiale.
L'animale che ami di più nelle favole: il "pino", ovvero il porcospino.
È divertente sentire come cambi i nomi degli animali, rendendoli sicuramente più buffi.... Comunque fra pòpino e malale è una bella competizione!

Per fortuna che mi fai ridere!



Scena di ieri sera.
In pizzeria tu troppo stanca ed io troppo stressata, abbiamo tentato di cenare ma i tuoi assurdi capricci e urli esagerati hanno sovrastato ogni cosa e intrattenuto anche i tavoli vicini. Rassegnata dopo inutili tentativi di calmarti e di inghiottire qualcosa, decido di alzarmi e andare via e la giovane coppia vicina a noi un attimo prima ti chiede quanti anni hai. Tu rispondi subito "due e mezzo" e aggiungi "quasi tè!" (tre). Loro rimangono stupiti dalla tua parlantina paragonata alla tua età e tu intanto continui a parlare. ormai ho verificato che il tasto "off" non c'è e quando inizi on c'e più modo di fermarti. "Io quasi  tè, manca poco, e la mamma... ". Per un attimo ammetto che ho pensato "come diavolo fa a sapere la mia età" e poi fra me e me ho detto, "ci siamo, ora informa tutta la sala del ristorante che ho quasi 43 anni..." e tu hai continuato ben felice di avere finalmente attirato su di te l'attenzione degli altri commensali "... e la mamma quasi si mama (chiama) come me e papà, manca poco, ci 'posiamo e poi lei è uguale a me (con la e strettissima) e a lui". Nessuno ha capito di cosa tu stessi parlando, ma io sono scoppiata a ridere mentre tu sotto gli sguardi incuriositi delle persone continuavi a ripetere "manca poco e ci 'posiamo, o sai?". Non ho ovviamente spiegato a nessuno che tu ti stavi riferendo al nostro matrimonio e al fatto che presto io aggiungerò al mio anche il vostro cognome e ho salutato allontanandomi cercando di farti cambiare discorso...

Il valore di una vita


Ieri è stata una giornata assolutamente impegnativa: senza papà dalle otto a mezzanotte e con tanti pensieri che mi giravano per la testa... 
Infatti, cosa più unica che rara, pur avendo un sacco di cose da scrivere non sono riuscita a prendere in mano l'Ipad fino a tardissima notte e quando finalmente l'ho fatto ero troppo stanca e stressata per poter aggiornare il blog e ho deciso di rimandare ad oggi.
Tutto è nato dalla mia idea di portarti dalla pediatra per far vedere alcuni tuoi nei e con l'occasione fare anche il "tagliando dei tre anni" e rivolgere alla dottoressa alcune domande che avevo accumulato in questi mesi di assenza.
Inutile dire che tu hai pianto e strillato come una un'aquila ma nonostante la tua non collaborazione siamo riusciti a sapere che alla soglia dei tre anni sei alta novantasei centimetri e mezzo e pesi quindici chili e mezzo: in perfetta media! Fin qui tutto bene.
Anche per quanto riguarda nei e macchie della pelle iper e ipo pigmentate tutto bene.
Poi è arrivato il momento delle mie domande.
Sempre piú spesso mi sono capitati sotto gli occhi abbastanza casualmente articoli che parlano delle vaccinazioni. L'argomento per me è sempre stato "pungente" e causa di grossissime ansie e preoccupazioni,  soprattutto dopo che una decina di anni fa purtroppo ho potuto vedere con i miei occhi i danni da vaccino riportati in maniera permanente dalla figlia, fino a quel momento sanissima, di un'amica. Ricordo infatti che al momento delle tue prime vaccinazioni a poco piu di due mesi, io volevo prendere tempo per informarci meglio e per dar modo al tuo fragile sistema immunitario di rinforzarsi un pochino. La pediatra che avevamo in quel momento (dopo siamo riusciti a cambiaria...) ci ha caldamente consigliati di farle senza nemmeno posticiparle elencando i pro (e praticamente solo quelli) dei benefici da vaccino e limitandosi a citare fra "i contro" solo banali sintomi come "febbriciattola" e "arrossamento della cute nella zona dell'infezione"... Poco convinta e estremamente preoccupata ti ho sottoposta alle prime vaccinazioni definite ma non realmente "obbligatorie".
Ho vissuto quelle ed ogni successivo richiamo come un trauma e un momento di grande stress.
Finalmente dopo qualche mese dalla tua nascita siamo riusciti a passare sotto una pediatra con un approccio più omeopatico e quando prima del tuo l'ultimo richiamo ho espresso i miei forti dubbi e le mie paure e lei inizialmente non si è sbilanciata più di tanto e mi aveva detto che il terzo richiamo "obbligatorio" lo avrebbe fatto, mentre avrebbe decisamente evitato di fare il facoltativo ovvero il temutissimo "MPR", morbillo, parotite, rosolia. Ricordo bene che in quell'occasione ne avevamo parlato lungamente e lei si era un po' "sbottonata" lasciando ben intendere quale fosse la sua idea in merito ai vaccini. Quella volta sono uscita dall'ambulatorio rassicurata sentendomi un po' meno sola in una scelta così difficile. Papà in tutto questo ha inizialmente subìto le mie paure poi, pur non essendo così nettamente "contro" come me, ha valutato i rischi a livello statistico (ci bilanciamo perfettamente, lui è quello meno sentimentle e si occupa dei numeri), e siamo stati d'accordo sulla nostra scelta.
Dove sta il problema allora?
Il problema sta le fatto che ieri quando abbiamo affrontato l'argomento vaccini son mia grandissima sorpresa mi sono sentita dire dalla stessa dottoressa che era assolutamente meglio fare anche l'MPR elogiandomi gli incredibili vantaggi da vaccino e sottolineando i rischi del l'assenza dello stesso...
Io le ho ricordato che meno di due anni fa le sue parole erano state di ben altro tono e lei si è "giustificata" dicendomi che probabilmente in quell'occasione mi aveva vista poco propensa e non si era sentita di contrastarmi... 
"No, no, no!". Io ricordo bene quel giorno: sicuramente lei mi aveva vista poco,propensa, ma lei non si è limitata a non contrastarmi, non mi aveva affatto assecondata, lei condivideva le mie idee e le appoggiava!!! Durante quella conversazione ha anche espresso un suo personale e inequivocabile parere aggiungendo anche un "io non potrei dirlo...". E poi che discorso è, ammettiamo che fosse vero, che lei fosse già allora pro vaccini (allora però io nel frattempo sono completamente impazzita e ho costruito un ricordo di quell'episodio completamente diverso...), e mi avesse vista titubante e per questo non avesse insistito: fammi capire, tu pediatra, vedi un genitore perplesso, che ti chiede consiglio e che secondo te sta facendo una scelta sbagliata e potenzialmente rischiosa per la salute di suo figlio e dell'inter comunità e invece di illustrargli le cose con più chiarezza, portando dati scientifici che possano rassicurarlo, cosa fai? Non lo "contrasti" (sua testuale parola) e lasci che lui esca dal tu ambulatorio senza nemmeno tentare di fargli capire che sta facendo una scelta sbagliata che potrebbe anche costare la vita a suo figlio? Direi che con questa spiegazione non ci siamo proprio per niente...
E ieri addirittura ha tentato di dirmi che il vaccino contro la rosolia in quanto tu donna è indispensabile perché quando avrai un figlio potrebbero nascere con dei problemi se non avrai gli anticorpi per la stessa. Ma tu non hai nemmeno tre anni?!?  Vedo piuttosto improbabile l'ipotesi che tu abbia un figlio nei prossimi dieci anni e sinceramente spero che lo avrai dopo aver compiuto i diciotto anni quando potrai liberamente scegliere e decidere della tua salute. E per quanto riguarda la seconda obiezione che vaccinare i bambini protegge le donne incinta, beh che dire, sarò anche egoista ma credo che una donna adulta e futura madre possa e debba pensare a quali rischi assumersi, non ho capito perché devo far correre io a mia figlia dei rischi reali per proteggere lei che evidentemente non si è voluta vaccinare...
Io di fronte a questo improvviso e inaspettato "voltafaccia" della tua pediatra che ho sempre apprezzato e stimato sono rimasta delusa e non sono riuscita a dire più di tanto, se non che nel frattempo la mia non propensità ai vaccini era decisamente peggiorata tanto che potendo avrei resettato anche quanto già fatto!
Lei mi ha lasciata andare via pochi minuti dopo raccomandandomi di pensarci e di parlarne anche con "mio marito".
Ho continuato a ripensare all'accaduto per tutto il pomeriggio.
Sono stata in ansia e non sono nemmeno riuscita a mangiare.
Non riuscivo a spiegarmi le ragioni di un cambiamento così netto.
Non riuscivo a capire.
Poi ho parlato con  un'amica anche lei mamma e mi ha ricordato che una sentenza a giugno ha riconosciuto un grosso indennizzo ad una famiglia di Rimini per un danno da vaccino. Mi ha ripetuto che i pediatri hanno lo stipendio decurtato per ogni assistito non vaccinato. Lo sapevo ma non mi era venuto in mente. Sinceramente mi spiace pensare che tutto possa ridursi ad un problema di soldi... Mi ero illusa che con la tua pediatra ci fosse un rapporto diverso, mi ero dimenticata che noi siamo dei suoi mutuati. 
Poi però prima di dormire ho cercato informazioni su due casi di morbillo successi quest'anno qui vicino. E fra i vari articoli ne è uscito uno che parla proprio delle forti riduzioni dello stipendio inflitte ai pediatri che non raggiungono determinati obiettivi, fino a 4000, 4500 euro.
L'articolo era datato 21 agosto 2013...
Il giorno prima del repentino e drastico cambio di opinione della tua pediatra...
Strana e triste casualità... 
La tua salute e quella degli altri bambini quindi vale quattromila euro...
Dopo aver lungamente riflettuto per tutta la giornata, dopo essere stata male, peoccupata, angosciata, senza nemmeno mangiare, dopo averne discusso con papà, io nel cuore della notte ho trovato la risposta che cercavo e ho deciso che resto convinta della mia opinione, consapevole che ogni scelta comporta dei rischi, che non ce n'è una giusta e una sbagliata al 100%, che sono insieme a tuo padre l'unica a non essere mossa da interessi economici e che tutto quello che faccio lo faccio nella speranza di scegliere la cosa migliore e più giusta per te. 
Ora dopo una giornata a dir poco estenuante posso tentare di dormire. Buonanotte tesoro. Ti voglio bene!!!




mercoledì 21 agosto 2013

Giornata di famiglia...


Dopo una serata che finire impegnativa è riduttivo, oggi abbiamo iniziato la giornata io col mal di stomaco e con la tipica sensazione di inadeguatezza e di ansia che ho ogni volta che vivo una discussione pesante, papà con la sua solita aria  imperturbabile che tanto gli invidio e che non lascia mai trapelare nulla e tu fortunatamente di buon umore e così abbiamo cominciato a mettere insieme le tessere del puzzle di questa nostra giornata di famiglia...
Per prima cosa abbiamo fatto colazione trastullandoci con l'ormai consueto gioco delle fette biscottate, che una volta spezzettate o mordicchiate assumono forme strane in cui tu ci vedi ogni mattina coniglietti, sedie, pesci... La fantasia di sicuro non ti manca.
Poi viste le tue unghiette decisamente lunghe papà ti ha detto che stasera te le avrebbe tagliate (è un suo compito) allora tu gli hai risposto che erano unghie da "smatto" (smalto)... e io mi sono chiesta dove arriveremo con questa tua passione per i trucchi... Non mi sono ancora risposta.
Poi mentre aspettavamo Angela che oggi veniva a darmi qualche ora di libertà, ci siamo messe a hardware il tuo "libo" di quando eri piccola (album fotografico) e tu vedendo la foto della tua ecografia 3D hai esclamato felice "guadda mamma sono le mie ossa!" poi con aria delusa hai aggiunto "ma il boto non si vede!". Il "boto" ovvero l'ormai famosa fossetta nel mento Alice se guardi bene si vede, eccome se si vede!
Poi quando finalmente è arrivata Angela le hai fatto vedere tutta orgogliosa la tua nuovissima valigetta del dottore e le hai comunicato che dopo aver temporaneamente pensato di fare la "pincipessa", ora hai di nuovo deciso che vuoi fare la "dottoessa"... È proprio vero, il primo amore non si scorda mai!
Ed infine quando si è fatta l'ora della tua pennichella pomeridiana mi hai chiesto il pigiama con la bimba in mutande (è a maniche lunghe ma tu lo hai voluto lo stesso... Sapevo che ti sarebbe piaciuto ma non pensavo così tanto...) e come ultima cosa hai voluto anche la musica di quando eri piccola... Eh già, perché ora sei grande... Ma per me resterai sempre la mia piccola...

Breve ma intensa

Oggi Alice ha fatto freddo, è stata una giornata dal sapore decisamente autunnale. 
Dicono che domani ritorni il caldo, io temo che invece l'estate sia davvero finita. 
Se fosse così sarebbe stata un'estate breve ma intensa: iniziata più tardi dell'anno scorso e finita sicuramente prima.
Sono stanca di estate ma non sono ancora pronta all'autunno...



martedì 20 agosto 2013

Il silenzio che soffoca

E poi arrivano i giorni in cui parlare è un lusso ma anche una necessità e non riuscire a farlo diventa assolutamente insopportabile e mi fa sentire frustrata e mi fa terribilmente arrabbiare e venire voglia di rompere tutto e di sparire nel nulla...
La comunicazione, il dialogo per me Alice sono la linfa vitale, come dormire, mangiare e respirare e se tu me li togli, se mi impedisci di parlare con le tue assurde e continue domande fatte  con l'unico obiettivo di attirare l'attenzione e interrompere, è come se spezzassi le ali a una farfalla.
Io questa situazione davvero non la sopporto più e non riesco a gestirla.
Dopo l'ennesima discussione inutile, perché come ogni volta che cerco di parlare con papà devo ricominciare il discorso ogni tre parole, perdendo ovviamente il filo e il gusto della conversazione, stasera sono uscita a farmi un giro in macchina da sola, per sfogare la rabbia e restare chiusa nel mio soffocante silenzio, con i miei pensieri.
Però così non va bene!
Non può funzionare.
Devi smetterla!

La parola d'ordine

La parola d'ordine per farti venire a mangiare è "a tavooolaaa!" urlata a gran voce ma tu arrivi solo quando il piatto è già al suo posto, pronta a "foffare" (soffiare) se è troppo calda. Se per caso ti dico "è pronto" mi correggi subito e mi fai notare che tu aspetti che io dica "a tavola"... 
E qualsiasi altro richiamo non va bene.

lunedì 19 agosto 2013

Qui è dove sto bene

Sono davvero poche le città in cui sono andata anche solo di passaggio in cui mi sono sentita così poco a mio agio come a Ravenna, quella in cui ho vissuto il primo e più lungo "pezzo" di vita. 
Forse in un tempo lontano ci ho anche trascorso qualche momento bello, ma se ci sono non riesco proprio a ricordarli. 
Ricordo perfettamente invece le lunghe e noiose estati passate senza mai andare al mare che non mi è mai piaciuto, cercando inutilmente di fare qualcosa di diverso, ma non riuscendo mai a coinvolgere qualcuno mi ritrovavo sempre sola...
Ricordo le tante troppe serate in casa, quando tutti i miei amici andavano in discoteca e a me proprio non piaceva e allora rimanevo ancor una volta sola.
Ricordo bene il mio essere sempre tagliata fuori da tutto e da tutti, perché non ero vestita abbastanza firmata, perché non frequentavo la gente giusta e i posti alla moda.
Ricordo anni difficili, tristi, pesanti, eterni.
Ricordo una bambina che è diventata donna sognando di andarsene, di lasciare quei posti che la opprimevano, di andare lontana...
Per tutte queste ragioni e per molte altre non amo andare a Ravenna, raramente ho voglia di fare un giro in cerro città. Ogni volta che torno a Ravenna riapro vecchie ferite, rivivo in quei ricordi sensazioni sgradevoli che vorrei davvero dimenticare... e mi sento di passaggio, in prestito, precaria, e non vedo l'ora di tornare a casa.
Casa mia è qui, questi sono i posti che mi hanno vista diventare madre, qui è dove ho vissuto le emozioni più forti, belle e brutte, qui è dove tu hai mosso i tuoi primi passi, qui è dove ho imparato che si può anche essere felici, qui è dove sto bene!

Il punto che fa la differenza

Scena di un attimo fa: papà che col libro in mano va verso il bagno, mentre tu resti con me nel lettone pronta (non esattamente...) a fare la nanna. Tu lo guardi e seria gli hai detto: "buonanotte papà, vai a cagare?".
Noi siamo ovviamente scoppiati a ridere e non appena ci siamo ripresi papà ti ha risposto: "ti ringrazio Alice almeno me lo hai chiesto e non mi ci hai mandato...".
Eh già forse fra qualche anno non ci sarà il punto interrogativo in fondo alla frase, ma quello esclamativo: "vai a cagare!"...

Scomodi regali genetici


Decathlon mi ha appena inviato una mail che inizia con un ridicolo e minatorio CHIARA RICOMINCIA A FARE SPORT...
Il mio pensiero dopo aver letto le prime due righe è stato: decatlon,  i casi sono tre: o non mi conosci, nel qual caso evita di scrivermi idiozie, o hai sbagliato Chiara, quindi controlla la tua agenda indirizzi, oppure hai messo un "RI"di troppo davanti a "comincia"...
Nel mio dizionario la parola "sport" non è contemplata (sempre che non diventi sport nazionale il movimento del braccio con la forchetta in mano...)e si passa dalla lettera "R" di Ravioli alla "T" di Tortino alla nutella...
Sì Alice perché volevo dirti che temo che le "tracce" di pigrizia già piuttosto evidenti in te, siano uno scomodo regalo dei miei geni, che unito ad un altro regalo che è la tua irrefrenabile passione per il formaggio, si traducono in un inequivocabile risultato: sovrappeso!!!

Scarpe... e molto di più...

Credo che l'unico modo per riuscire a comprarti un paio di scarpe sarebbe quello di andare al negozio senza di te... ma con il tuo piede... Ma siccome non ho intenzione di amputartelo (e poi potrei riuscire nel mio intento non più di due volte...), ho optato per l'unica alternativa valida: quella di andare al negozio con te... Praticamente un incubo!
Tu entri nel negozio di scarpe e tutte le scarpe più terribili e assurde incredibilmente ti piacciono! 
Se hanno brillantini, borchie, luci psichedeliche, strass, Minnie o Trilly, o Hello Kitty, o le principesse "Dinney" o addirittura tutto insieme contemporaneamente, meglio! Evitiamo di accennare alle improponibili scarpe da ginnastica col pelo, fuori non dentro (!!!) che tua zia "Mela" (che dentro al negozio di scarpe perde la testa ed è da tenere a bada anche peggio di te) ad un certo punto oggi mi ha proposto per te...
Pur di portarti a casa uno di quei paia di scarpe che io personalmente detesto, tu sei capace di negare l'evidenza e lo stesso piede che in un "26" ti faceva piagnucolare per il male al tuo "ditino" e ti faceva ripetere un poco reale "nottità!"(non ci sta!), dentro a uno striminzito "24", sebbene col tallone appoggiato fuori, ti fa sostenere un convinto ma poco convincente "vitto mamma sono peffette pemmè!".
Inutile dire che siamo uscite dal negozio senza nessun paio di scarpe perché oggi riuscire a portare a casa qualcosa di decente era assolutamente impossibile.
Poi una volta arrivata a casa quando speravo di aver chiuso almeno per oggi l'incresciosomcapitolo,"scarpe", la tua inaspettata richiesta mi ha lasciata assolutamente senza parole... "Mamma un gionno mi compi un paio di papette tutte osa col tacco e la Peppa?". Per fortuna credo che i produttori di gadget con la Peppa difficilmente penseranno ad un oggetto del genere, in ogni caso ti ho chiesto incuriosita che cosa ci dovessi fare e tu hai esaudito la mia curiosità rispondendomi subito "mi sevvono pe ballaie!" (Mi servono per ballare!)... 
Aaaaah, ora sì che è tutto mooolto più chiaro... 
Vista la mia esperienza di oggi, sono giunta alla conclusione che la mia ricerca di un semplice paio di scarpe da ginnastica con allacciatura semplice per la scuola materna e un colore neutro che non si sporchi troppo facilmente e naturalmente un prezzo ragionevole, sarà veramente un'impresa impossibile!

Un cuore che batte senza fare rumore...

Questa mattina mentre eravamo in macchina dirette dai nonni, tu con voce seria e tono assolutamente convincente mi hai detto: "mamma c'è un pobbema (problema)". Non ho fatto nemmeno in tempo a chiederti quale fosse che tu hai continuato "il mio cuoie non batte! Io non lo sento!!!". 
Nel frattempo ti ho spiata dallo specchietto retrovisore e ti ho vista che ti tenevi la mano appoggiata sulla pancia... Allora ti ho spiegato che il cuore non si trova nella pancia, ma nel petto. Tu poco convinta mi hai chiesto chiarimenti e dopo avermi domandato "pecchè non è nella panza?" ti sei portata la mano all'altezza della gola... Ho cercato di guidarti un po' più in basso... ma tu sempre più preoccupata hai insistito: "io non lo sento...". Poi cercando di rassicurarti da sola hai aggiunto un timido "fosse batte piano...". Io ho confermato subito questa tua teoria sperando di porre fine a questa assurda pseudo-lezione di anatomia e quando pensavo di esserci riuscita di nuovo preoccupata mi hai detto "ma non fa nemmeno iumoie (rumore)!"...
Qualcosa mi dice che non è finita qui...

Lunedì guastafeste

Dopo una notte terribile, in cui sono riuscita a fare angoscianti sogni in cui dovevo essere operata di nuovo alla testa, con tanto di taglio di capelli e di lunghe estenuanti attese fuori dalla sala operatoria, sogni che ad ogni risveglio si interrompevano per ricominciare incredibilmente esattamente dallo stesso punto dove si erano interrotti non appena mi riaddormentavo... e dopo quattro giorni in cui abbiamo potuto godere della presenza di papà a casa con noi, ecco arrivato il solito noioso lunedì guastafeste! 
Io non ho nessunissima voglia di iniziare questa settimana "standard", senza giorni festivi in mezzo e che parte già con una giornatina degna di nota, con tanto di gita a Ravenna e terapie... 
Non so nemmeno io di cosa avrei voglia, ma di sicuro so di cosa non ho voglia... 
Buongiorno Alice... Per fortuna che almeno tu sei sorridente!

domenica 18 agosto 2013

Desideri di famiglia

Uno dei tuoi giochi preferiti è quello di fare la fatina, e quando hai la bacchetta magica in mano spesso mi chiedi di esprimere un desiderio. Quando lo esprimi tu il tuo è sempre lo stesso "essere pessempe Alice!", quando lo esprimo io di solito ti dico essere per sempre la mamma di Alice, ma il mio vero desiderio è che tu sia sempre una bimba felice.
Stasera mentre eravamo nel letto mi hai detto che tu sei una bimba felice e in quelle poche parole tu hai realizzato il mio desiderio e mi hai resa una mamma felice.
Il tuo sorriso mi ripaga della stanchezza che a volte mio malgrado mi innervosisce e mi fa essere una madre diversa da quello che vorrei essere per te.
Buonanotte tesoro. 

Tu organizzi per tutti

"Mangiamo il gelato? Tu o vai a pendee e io etto a ca con papà, daccoddo?"
Con questa tua semplice e chiara richiesta si è concluso questo nostro lungo fine settimana di famiglia. Non solo hai deciso che volevi il gelato, ma hai anche deciso che tu volevi restare a casa perciò hai organizzato e pianificato tutto nei minimi dettagli, stabilendo anche chi doveva andare a prenderlo e con chi dovevi restar a casa tu...
Per fortuna che anche io avevo voglia di gelato... Facile accontentarmi quando è così!

Memoria visiva

Riconosci le strade e i negozi dove siamo stati anche a distanza di tempo e ogni volta quando inizi dicendo "me o icoddo quetto potto" (me lo ricordo questo posto) so già che di lì a poco mi stupirai. 
Ti ricordi sempre una strada dove siamo passati e di solito mi dici anche chi c'era con noi quando ci siamo andati. Stessa cosa per i negozi dove mi sai anche dire a distanza di tempo anche cosa abbiamo comprato. È successo anche oggi quando mi hai fatto vedere i "pessi" (pesci) che abbiamo comprato nello stesso negozio dove siamo andate ieri (e dove non andavamo da circa un annetto...). Nei negozi addirittura ti ricordi le commesse e se c'è n'è qualcuna che preferisci cerchi sempre di capitare da lei, come le due "Laue" (Laure) del l'ipei e la ragazza coni capelli "osa" (non poteva non piacerti con un dettaglio come quello...) che lavora al negozio dei "bettiti" (vestiti).
Una cosa è certa se tu ti ricordi qualcosa e io no hai sicuramente ragione tu è non io...

Non c'è nulla di scontato...

Da alcuni giorni ti è presa la "fissazione" di stilare la lista degli invitati al tuo compleanno: ogni tanto ti vedo che fai finta di scrivere e ti sento che fai l'elenco dei nomi delle persone aggiungendo anche persone che sicuramente non ci saranno e dimenticandone altre che probabilmente invece saranno presenti. 
Pieto, sua mamma Banessa e suo papà Nicola, Kimbelly con sua mamma (e forse anche il suo papà), Saa che ide (Sara che ride) con sua mamma (e suo papà?), Saa bonda (Sara bionda) che si nasconde dieto a suo papà (non ho ancora ben capito se questo significa che anche il suo papà è invitato... Di sua mamma non ce n'è mai traccia), Iban con Monica e Dabide e Chiaa, Aianna con mamma Silbia e soprattutto papà Ale, Leo e il suo Tommy (che non è un orsetto ma suo fratello maggiore... Mancano all'appello anche i loro genitori), Biolina (sarebbe il diminuitivo coniato da te di Viola), Noemi "di" Luigi e Teesa (non ho capito perché è di loro proprietà), Elias con sua mamma Cateina che balla (fa anche altro...) e zia Gnegna con zio Feffo e Licky che "posse è pù gande e po' fae il giotondo" (forse è più grande e può fare il girotondo). Sicuramente sará più grande m non credo che lo sarà abbastanza da fare il girotondo con te Alice...
A questo elenco che mi sembra già piuttosto dettagliato e completo ieri hai aggiunto anche Heidi che invece per ovvie ragioni certamente non ci sarà... E oggi dopo aver specificato che inviterai anche papà Riccardo (non ce ne sono altri in giro...) e mamma Chiara (grazie!), hai iniziato la lista chiarendo che anche tu ci sarai...
Non c' e proprio nessuno di scontato a questa festa!!!

sabato 17 agosto 2013

Strani odori...

IERI Eravamo in macchina di ritorno da una cena con zia Gnegna, zio Feffo e Licky quando,tu improvvisamente hai detto "questo semba popio odoe di gelato!". Alla prima papà ed io abbiamo fatto finta di non capire, ma quando lo hai ripetuto allora ti abbiamo chiesto se per caso tu avessi voglia di gelato (anche perché non c'era nessunissimo odore nell'aria...), e tu hai subito risposto decisa ma educata "cioccolata e panna, grazie!".  Inutile aggiungere che pochi minuti dopo eravamo,fermi in gelateria...
OGGI Eravamo in un negozio, tu eri tranquillamente seduta nel carrello e ad un certo punto hai detto "questo é popio odoe di puzza! Io ho fatto una coeggia... Posse (forse)"... Credo che il commesso presente al tuo inconsueto monologo stia ancora ridendo, se non altro per il poco credibile "forse" finale...

Stranezze di casa...

Tu il diciassette di agosto guardi la televisione con i calzini ai piedi. No, non fa freddo, ma i calzini sono della Peppa e non possono assolutamente essere tolti...
Io ho avuto il coraggio di mangiare la peperonata quando avevo ormai già finito di mangiare...
Heidi dorme stesa a pancia in su e con la linguetta fuori... Se non è strana lei allora chi?
E papà? Beh papà è strano che riesca ancora a sopportare noi femmine di casa...

Mi vedo coi tuoi occhi...

Guardando il tuo modo di giocare è possibile capire come sono io, come mi vedi tu. 
Stasera ti ho sentita mentre giocavi con le tue bambole e facevi finta di essere "allabbata" e ne sgridavi una dicendo che era in "cattigo" e non poteva "vedee" neanche i "cattoni..."
Ascoltarti è stato piuttosto impressionante mi sono osservata guardandomi attraverso i tuoi occhi...
Ho pensato che forse sono troppo dura con te e pretendo tanto, ma è che a volte Alice sei talmente brava che mi dimentico che non hai nemmeno tre anni...

Canzoni sotto la doccia!

Che bello riuscire a lavarti senza dover contemporaneamente placare la tua paura dell'acqua sulla testa e gestire vere e proprie crisi isteriche, ma addirittura intonando insieme le note e le parole della canzone "Para toda la vida". 
Come ci sono riuscita? Non lo so bene nemmeno io credo semplicemente di aver fatto una brusca retromarcia e di essere ripartita sciacquandoti i capelli con poca acqua spruzzata piano piano.
Ora ancora non sto utilizzando la doccia, ma almeno posso usare una bottiglietta con la quale riesco a risciacquarti senza provocare grandi tragedie. Non è molto lo so ma è il primo vero passo avanti che mi consente di farti avere finalmente capelli realmente puliti e senza residui di sapone omtracce di sabbia!
Intanto mi godo le canzoni cantate a squarciagola mentre ti lavo, poi al resto piano piano ci arriveremo...

Trecce!

Improvvisamente oggi in spiaggia mi sei corsa incontro euforica urlando che dovevo farti "le tecce!". Avevi incontrato la tua amichetta Miele e dopo aver visto le sue trecce hai deciso che le volevi anche tu. Te le sei lasciata fare pazientemente e poi hai cominciato a correre orgogliosa e fiera per tutta la spiaggia facendo vedere a chiunque incrociassi sul tuo percorso le tue tecce!
Poi ad un certo punto te le sei tirata su con la manina, tipo coroncina e mi hai chiesto cosa sembravi ed io ti ho risposto: una ballerina. "E così invece?" Mi hai domandato quando improvvisamente le hai lasciate andare sulle spalle. Io allora ti ho guardata e ti ho detto "così sembri una piccola indianina".
Dopo hai preso le trecce con le mani e tenendole aperte verso l'esterno mi hai guardata e mi hai chiesto cosa sembravi ed io allora ti ho risposto che assomigliavi a Pippi Calzelunghe e il paragone sembra davvero esserti piaciuto visto che poche ore dopo a casa davanti allo specchio, prima della doccia, ti ho trovata che ti guardavi cantando  la canzone di Pippi Calzelunghe.
Stasera anche dopo la doccia hai chiesto più volte le trecce... Temo proprio che sia ufficialmente iniziata la "trecciomania"...

Sorprendentemente tu

A sorpresa ieri hai spiegato a papà che non potevi "popio" raccontargli perché io mi ero appena arrabbiata con te, perché se glielo avessi detto eri certa che anche lui si sarebbe arrabbiato...
A sorpresa oggi mi hai detto che la lente di "ingandimento" "sevve pecchè fa sembae gandi le cose"...
A sorpresa ogni giorno ripeti che tu a dicembre ti " poseai con Leo"...

La panchina degli innamorati

Andando al mare ogni giorno tu ed io Alice passiamo davanti ad una panchina dove per tutto il mese di luglio, a qualsiasi ora del giorno e della sera, trovavamo seduta una coppia di ragazzini probabilmente al primo amore adolescenziale. Perennemente abbracciati, persi uno negli occhi dell'altro, stretti mani nelle mani, hanno trascorso così gran parte della loro estate. 
Con quell'aria tenera e contemporaneamente maliziosa, ricordavano un po' i famosi fidanzatini di di Peynet. Poi ad agosto non li ho più visti e quella panchina vuota era davvero triste.
Oggi pomeriggio però andando al mare abbiamo viso che sulla panchina c'era una coppia, inizialmente pensavo fossero di nuovo loro, magari tornati dalle vacanze, invece quando gli siamo passati vicini ho visto che era un'altra coppia di adolescenti, anche loro innamorati, anche loro persi negli occhi, anche loro abbracciati...
Non sapevo che al parco di fronte a casa nostra ci fosse una panchina per gli innamorati, dove anche senza essere all'ombra della torre Eiffel, si può essere colti dalla passione e dal romanticismo... 
Guardando loro immagino quando fra qualche anno (temo che davvero ne passeranno pochi e saranno così veloci che sembreranno volare...), su quella panchina ci sarai tu abbracciata al fidanzatino di turno... Chissà, probabilmente tu andrai in un'altra panchina dove lo sguardo di mamma e papà non potrà arrivare...