domenica 31 marzo 2013

Un coniglietto per mamma...

In questa tua terza domenica di Pasqua tu ed io (più io che tu...) abbiamo deciso di indossare una felpa uguale e diversa solo per dimensione (e a fine giornata anche per le macchie...).
Bianca a girocollo e con davanti un tenerissimo... coniglio grigio che tiene in bocca un fiorellino rosa... Sì Alice, proprio un coniglio... 
Cosa non si fa per amore:  se me lo avessero raccontato che un giorno avrei rinunciato con gioia agli orsetti per i tuoi amati coniglietti...

Una mamma anche per me


Oggi ho ricevuto gli auguri di buona Pasqua d tante persone e fra tutti i messaggi, uno mi ha colpita più degli altri: quello della mamma di Chiara, la bella ragazzina che era ricoverata in ospedale con me quando mi hanno operata.
Ricordo il suo sguardo materno che mi osservava silenzioso mentre io venivo portata in sala operatoria e la sua dolcezza quando sono rientrata in camera oltre quattro ore più tardi. 
In quei momenti difficili in cui papà Ricky ha dovuto prendersi cura di entrambe le sue "donne", non è potuto restare sempre al mio fianco, e quando ero sola, c'era lei, la mamma di Chiara, a vegliare su di me. Sentivo il suo sguardo e a volte le sue parole che cercavano di confortarmi e di farmi sentire meno il peso della solitudine. Era lei che controllava se la mia flebo era finita ed era sempre lei che ogni mattina informava il tuo papà Riccardo se io avevo dormito o meno durante la notte. Tuo padre Alice faceva il possibile e si divideva fra me e te e correva avanti e indietro come una trottola ed io aspettavo con ansia il suo arrivo.
Le infermiere del reparto erano probabilmente troppo occupate ed abituate alla sofferenza delle persone, per far caso al mio stato e per preoccuparsi delle mie necessità. Non mi hanno detto se e quando potevo bere o mangiare, non mi hanno nemmeno detto se e quando potevo toglierei il camice operatorio, non mi hanno aiutata ad andare in bagno e nemmeno a lavarmi, a pensarci bene non credo mi abbiano mai nemmeno chiesto come mi sentivo...
Ed in quelle lunghe ore in cui ero sola con i miei pensieri, le mie paure e le mie preoccupazioni, mentre aspettavo il mio Ricky, guardavo la giovane Chiara nel letto di fronte e tante volte avrei voluto essere al suo posto, coccolata e "viziata" da una mamma premurosa e amorevole...

Pasqua nel "paese di papà"

Oggi siamo stati nel "paese di papà"...
No, sbagliato, non è la sua città natale, Vicenza... per te il paese di papà è Mirabilandia o semplicemente "Landia" come la chiami tu.
Mentre tu euforica hai controllato sulla mappa ogni posto dove andavamo, abbiamo fatto il giro nel parco fermandoci nei giochi più adatti a te.
Abbiamo passeggiato, giocato e guardato tutto, tranne lo spettacolo di "Alice nel parco delle Mirabilie", che è arrivato quando tu ormai eri troppo stanca per apprezzarlo, anche se il fortuito incontro con il "Bianconiglio" ti ha divertita.
All'ora di pranzo ci siamo fermati a mangiare una piadina che tu, affamata, hai letteralmente divorato, lasciando giusto qualche pezzetto per Heidi.
Di "Landia" ti è piaciuto tutto, dal blu river, dove si scende sul lungo scivolo con i canotti, alle pentole stregate dalle quali non volevi piú scendere, dal leprotto Express sul quale hai fatto tutto il giro a mani alte, alle mini rapide che ti hanno vista protagonista almeno due volte, di cui una addirittura con la mamma, dal flying Arturo che ti ha innalzata per farti vedere dall'alto la "tua Landia", all'allegro trenino Santa Fè che non smette mai di piacerti, non ti sei fatta sfuggire niente... 
O forse qualcosina sì, ma solo perché il mal tempo ha rovinato i nostri piani e ci ha fatto fuggire prima del tempo.
Qualcosa però mi dice che presto ci torneremo... 

Prima Pasqua "dopo"...

Oggi è Pasqua e questa è la prima festività dopo il cancro, cerco inutilmente di ricordare come avevamo trascorso l'ultima Pasqua "prima", e mi chiedo se sarà sempre così, se il mio ruolo di qui in avanti sarà quello della pesante zavorra che silenziosa vi osserva mentre tu e papà vi divertite insieme, sotto il tuo sguardo allegro ma perplesso, e forse anche un po' rassegnato, come quello di chi si è già abituato a vedermi così, vi guàrdo e intanto mi domando se le feste da ora in poi avranno tutte questo retrogusto amaro difficile da digerire...
Mai come in questo giorni di "festa" la paura di non avere abbastanza tempo per riuscire a vederti crescere mi assale e mi tormenta... Ti vedo cresce velocemente ma so che hai ancora bisogno di me.
Le difficoltà oggettive di questa mia nuova condizione purtroppo mi rendono difficile anche riuscire a godermi il piacere di una giornata all'aria aperta con te e papà: il vento e il sole sono due "nuovi nemici" da tenere controllati e da combattere costantemente, sono in agguato dietro l'angolo o nascosti al di là di un muro e ti assalgono all'improvviso, e quando meno te lo aspetti ti colpiscono proprio laddove sei più vulnerabile.
...e un senso di tristezza prende il sopravvento...

La madre che non volevo essere

Ho trascorso gran parte della mia infanzia e della mia gioventù con accanto una madre che per attirare l'attenzione su di se accentuava ed esagerava ogni suo malessere. Per reazione ho sempre giurato a me stessa che se un giorno avessi avuto il privilegio di avere dei figli, a loro non avrei fatto patire le stesse sensazioni e avrei evitato di raccontare e di trasmettere anche i mail veri.
Per questo fino a pochi mesi fa ho sempre sminuito ogni cosa che mi sia capitata, per questo ho affrontato ore ed ore di interventi chirurgici in bocca, con la serenità di una gita dal parrucchiere, per questo. Poche ore dal cesareo ero già in piedi che passeggiavo per i corridoi della clinica. A chi mi voleva bene non volevo passare il mio dolore, la mia sofferenza e la mia paura.
Oggi però, dopo il cancro, non mi è più possibile fingere, simulare, nascondere e sminuire. Le cose che ho provato e che provo sono troppo forti e hanno cambiato definitivamente il mio corpo e la mia anima e tutto quello che non volevo che capitasse sta succedendo, tutto quello che volevo evitarti sta capitando... 
E tu ti ritrovi a vivere con accanto una madre che ha paura di morire e purtroppo so che lo percepisci e crescerai con la precarietà di queste mie sensazioni e con l'instabilità che questa malattia semina in chi si trova a doverla affrontare.
Mi dispiace...

sabato 30 marzo 2013

Tutti a tavola!

Credo che oggi sia il primo giorno da quando sei nata in cui hai mangiato sia a pranzo che a cena le stesse cose che abbiamo mangiato noi. Risotto ai funghi porcini con abbondante grattugiata di parmigiano sopra, per pranzo e cosciotto di pollo alla birra con contorno di patate al rosmarino, per cena e per dolce: tazzina di crema di mascarpone con sopra spolverata di cacao dolce e...
Buon appetito!

Cose di una bimba sveglia...

Alice: "Papà ha male teina (schiena)?"
Mamma: "sì Alice papà ha mal di schiena..."
Alice: "alloa annamo da Fedeica che cua a teina (allora andiamo da Federica che cura la schiena)" poi dopo un attimo di esitazione e di riflessione  "prima peò ciakkottino da Antonella... (Prima però il cioccolatino dall'Antonella)".
Sei decisamente una bimba sveglia e non solo per ne ti sei ricordata che la nostra dottoressa si chiama Federica e perché hai collegato il mal di schiena di papà a lei, ma anche perché hai valutato che forse prima era meglio andare a fare colazione....

Il "male incurabile" da cui si guarisce

... e poi all'improvviso un giornalista in televisione, parlando di Enzo Iannacci che è morto proprio in questi giorni, dice "dopo aver combattuto fino all'ultimo giorno, è stato stroncato una malattia incurabile..." e tu di nuovo vedi comparire ben chiaro sulla tua pelle quel "bollino rosso" che ogni tanto eri addirittura riuscita a sbiadire...
Prima ci resti male e poi ti arrabbi e vorresti urlare al mondo la tua rabbia!
Ma perché ci ostiniamo a ripetere che oggi di cancro si può guarire se poi lo chiamiamo "il male incurabile"? Di fronte ad affermazioni di questo tipo una persona come me che si trova suo malgrado a dover convivere con un passato irrimediabilmente "macchiato" dal cancro, come si può sentire?

venerdì 29 marzo 2013

Lacrime ma di commozione

E mentre ti abbracciavo aspettando fiduciosa il "plin plin" della tua pipí, improvvisamente mi hai detto: "Lo sai che ti voglio bene per tutta la vita?"
Di fronte a questa tua affermazione sono faticosamente riuscita a non commuovermi, ma dopo aver sentito le parole successive mi sono letteralmente sciolta...
"Lo sai mamma che sei la migliore?"

"Ti ta?"

Ci sono cose di te talmente tenere, buffe e belle, che resteranno per sempre nei nostri cuori e nella nostra mente, come il tuo "meeeo" urlato a gran voce nei tuoi primi mesi di vita, per farci capire che eri triste o il "gu", pronunciato con tono deciso e sare, seguito da un sorriso sdentato, per sottolineare la tua gioia.
Così il tuo modo di chiedere se qualcosa "ti ta?" (ci sta), per esempio i maccheroni crudi nei tuoi pentolini o le scarpe nuove nei tuoi piedi.
E "ti ta?" è diventato anche il nostro modo di famiglia per di domandarci se qualcosa è sufficientemente grande per contenere qualcos'altro. Così a ritmo di "ti ta?" ci chiediamo se ci sta la spesa in macchina, o il portafogli di papà nella mia borsa.., qualsiasi situazione va bene purché serva a farci sorridere con il sottofondo divertente del "ti ta?" di famiglia.

Tu fratella maggiora

In questi mesi mi sono spesso chiesta se tu da figlia unica sapessi il significato della parola "sorella" o "fratello". La maggior parte dei tuoi amichetti, a parte i gemelli Chiara e Davide, sono come te figli unici ed il ruolo di un fratello o quella di una sorella non rientrano nel tuo panorama, anche se il recente ingresso nella nostra vita di zia "Mela" ha portato un esempio di cos'è una sorella anche nella tua vita.
Stamattina però, mentre eravamo nel lettone e tu coccolavi la tua bambolina, quando papà ti ha detto che eri davvero una "brava mammina", tu gli hai chiarito che non eri la sua mamma, ma la sua "fratella maggiora"... e alla mia domanda su chi fossero allora i suoi genitori mi hai risposto "voi due", indicando me e papà...
È così ho capito che anche se forse non sai che si dice sorella e non fratella, hai compreso benissimo il ruolo di un fratello, e addirittura sai anche che chi é più grande è il maggiore...
Ancora una volta Alice mi hai stupita!

giovedì 28 marzo 2013

Cose di oggi....

Oggi la giornata è iniziata come ieri, con i tuoi passetti allegri e veloci e la tua faccia buffa e assonnata che appare improvvisamente accanto al nostro letto. 
Pochi minuti dopo il tuo primo "bongiorno" della tua vita, sussurrato al mio orecchio non appena hai visto i miei occhi aperti, ha reso veramente buono il mio risveglio. 
Poi hai appagato uno dei tuoi desideri più grandi riuscendo a convincerti a farti bere il latte nel nodo letto ed io sono rimasta a guardarti mentre tu, felice, consuma i il primo pasto della tua giornata.
Più tardi, mentre attraversavano il parco dietro casa per arrivare al supermercato qui vicino, per la prima volta hai raccolto una margherita "a stelo lungo", ovvero non solo la corolla del fiore, ma anche lo stelo, e fiera l risultato raggiunto, me l'hai regalata.
Nel pomeriggio, dopo aver dormito, mi hai ringraziata per averti raccolto,i colori che ti erano appena caduti a terra e mi hai detto "grazie mamma mi hai salvato la vita"...
Qualche attimo dopo, mentre cantavi a squarciagola mi hai informata che "lo spettacolo doveva ancora incominciare"... Sinceramente mi è rimasto il dubbio che questa fosse più una minaccia che una promessa...

mercoledì 27 marzo 2013

Voi siete...

In questi giorni mi capita spesso di osservarvi mentre siete insieme, tu e tuo padre, ed io sono una spettatrice attenta e silenziosa, che cerca di guardare senza interferire in ciò che vede, per non cambiare in nessun modo il corso degli eventi. 
Che siete belli te l'ho già detto più volte. Ma in realtà il vostro rapporto non si può banalmente ridurre ad una parola, dire belli equivale a sminuirlo. 
Voi non siete solo e semplicemente belli. 
Voi siete molto di più, voi siete complici.
Il vostro rapporto è goliardico, voi siete come due amici, voi vi capite senza bisogno di parlarvi. Voi vi completate, siete diversi eppure uguali, siete perfetti l'uno per l'altra.
Voi siete una bellissima coppia di padre e figlia, non mi stancherò mai di guardarvi e di ripetertelo Alice, ed ogni volta quando siete insieme mi appago ad osservarvi.

I tuoi piccoli passi...

Mi ero appena svegliata, ero a letto che guardavo sull'Ipad le vendite che cominciavano stamattina, quando nel silenzio ho sentito rimbombare il rumore sordo dei tuoi piccoli passetti che veloci "tamburellavano" sul pavimento e mentre ancora ero lì che cercavo di capire se davvero potevi essere tu, che finalmente senza chiedere il "permesso" avevi deciso di alzarti e venire da noi, ho visto apparire i tuoi capelli arruffati e subito sotto, il tuo sorriso assonnato.
E così, dopo due mesi da quando dormi nel lettino senza sponde, anche il sogno di vederti arrivare in camera nostra senza chiamarci e senza preannunciarti, si è realizzato in questa mattina di fine marzo.
Quell'immagine buffa e tenera di te, che soddisfatta per la nuova conquista mi guardi, tenendo stretto fra le mani il coniglietto della nanna, resterà nella mia mente per un bel po' di tempo e so già che domattina attenderò con ansia di sentire il rumore dei tuoi piedini avvicinarsi alla nostra camera da letto.
Grazie Alice per aver i regalato questa bella pagina di vita...

martedì 26 marzo 2013

Buon sangue non mente

Non c'è dubbio che fra tuo padre e me il vero esperto e il grande amante di musica sia lui.
È lui che di solito sceglie le colonne sonore dei nostri pomeriggi domenicali casalinghi o quella dei nostri viaggi in macchina o quali concerti siano più interessanti da andare a vedere/sentire.
Sono suoi i tanti cd che ricoprono le pareti che circondano il nostro divano.
Quando parla di musica riesce ad affascinarti e coinvolgenti ed io potrei restare ad ascoltare per ore senza mai stancarmi.
Ricordo ancora perfettamente quando stavamo insieme da poche settimane, lui mi "raccontava" il significato profondo dei testi delle canzoni di Springsteen. No Alice, non si limitava a tradurle, lui ci metteva il cuore, l'anima e i sentimenti. Mi spiegava cosa si nascondeva dietro ad ogni canzone, mi svelava il senso e i retroscena di quelle parole e di quelle note, che apparivano improvvisamente chiare anche a me. Mi trasmetteva il suo amore, la sua passione, non solo la sua conoscenza.
Credo che tuo padre mi abbia conquistata anche così.
Prima di conoscere lui io ascoltavo per radio ciò che capitava, di solito cantautori italiani, poi più avanti con gli anni, "utilizzavo" le canzoni per imparare e migliorare lo spagnolo e ascoltavo quindi quasi solo canzoni cantate in castigliano. Un po' alla volta mi ero abituata a quei ritmi e a quelle melodie che per me erano diventate familiari e piacevoli.
Poi per caso un giorno avevo sentito un cd solo musicale di Astor Piazzolla e il tango mi aveva subito stregata e posseduta. Quei ritmi mi erano subito piaciuti come se fossero sempre e da sempre stati parte di me. Avevo immediatamente comprato quel disco che ho ascoltato per alcune settimane e che poi è rimasto per anni chiuso in un mobile, al riparo dalla polvere.
Ieri improvvisamente mi è venuta voglia di risentirono.
Avevo voglia di tango.
Mi sono ricordata dove poteva essere il cd, l' ho cercato, sfilato dalla lunga pila di dischi, ho cercato di ricordare come far funzionare il "diabolico marchingegno" che tuo padre sa naturalmente usare anche ad occhi chiusi e dopo un paio di tentativi... Ecco finalmente riecheggiare fra le mura di casa quelle note a me familiari...
Tu nel frattempo seduta a tavola stavi giocando con i fagioli.
Ti sei subito bloccata ed io ho pensato: "buon sangue non mente, ecco che il tango comincia a scorrere nelle sue vene... è ad ammaliarla".
Qualche secondo di silenzio... e poi sei scoppiata a piangere disperata. Lacrime e singhiozzi hanno coperto quelle struggenti note...
Ti ho chiesto cosa era successo e tu mi hai detto disperata: "non mi pace quetta musica, dibento titte" (non mi piace questa musica, diventò triste) e poi hai aggiunto "bollo il mio papà".
Per calmanti ho dovuto spegnere il cd e poi abbiamo telefonato a papà al quale ancora piangendo hai spiegato cosa era successo e gli hai chiesto "Buce" (Bruce)....
Effettivamente buon sangue non mente... Peccato che nelle tue vene a quanto pare scorrano solo le note Rock di Springsteen e nemmeno un pochino di quelle passionali del Tango...


Voi due

Quando papà rientra a casa ogni sera dopo il lavoro tu subito gli corri incontro a braccia aperte e ti illumini come se avessi appena visto il sole e lui... lui quando incrocia il tuo sguardo immensamente felice, si scrolla la stanchezza dagli occhi e appare chiaro che si sente... il tuo sole.
Il vostro rapporto subito intenso si sta rafforzando giorno dopo giorno e il vostro feeling è assolutamente evidente anche ad un occhio inesperto.

Vedervi insieme è sempre stato uno spettacolo per il cuore e per l'anima.
Osservarvi mentre giocate, quando fate il bagno o durante la vostra "lezione di nuoto" privata in piscina è ogni volta più appagante. 
Lui ti capisce, a volte addirittura meglio di me.
Lui ti rassicura, quasi sempre più di me.
Lui è il tuo amico, il tuo complice, la tua guida.
Lui è il papà che tutti i bimbi dovrebbero avere e tu sei fortunata Alice, perché è il tuo papà!

lunedì 25 marzo 2013

AliceMIA

Tu ultimamente ti auto-definisci "Alicemia", o almeno questo ha notato papà, al quale non ho nessuna ragione di non credere. L'apparente dettaglio del possessivo "mia", aggiunto alla fine del tuo nome non mi sembra casuale e sicuramente è tutt'altro che insignificante. Lo definirei piuttosto come un presagio e un'evidente dimostrazione di quanto in te il senso del possesso e di libertà, siano particolarmente sviluppati ed evidenti.
Il dubbio è se noi ti dobbiamo chiamare "Alicetua"... o semplicemente Alice o se anche da noi vuoi essere chiamata "Alicemia"...

Una mamma un po' così...

Tante volte nel mio passato mi ero ritrovata a guardare "quelli che erano sopravvissuti al cancro" con un po' di sospetto, molta ignoranza e con profonda ammirazione. 
Avevo sempre pensato al cancro come a qualcosa da cui se ne esce vivi solo per miracolo, e i "miracolati" ai miei occhi non erano solo persone fortunate, erano degli eroi, forti e coraggiosi e dovevano avere di certo dei poteri magici in grado di fargli combattere e vincere un male definito da tutti incurabile.
Più volte mi ero chiesta in che modo fosse davvero possibile ricominciare a vivere dopo il cancro, mi sembrava un'impresa impossibile, di cui solo pochi eletti erano capaci.
Oggi mentre guidavo tornando a casa, proprio pochi minuti fa, improvvisamente ho pensato: "eccomi qua, io ho avuto un cancro, il cancro..." e subito dopo ho realizzato che a poco a poco, anche se in maniera diversa da prima, anche io sto ritornando a "vivere".
Non so ancora come sia possibile vivere dopo il cancro, ancora sono qui a chiedermelo e a cercare di capirlo, ma oggi so che ci si può riuscire. 
Si cerca di non pensare troppo, si cerca di girare pagina, si cerca di arginare la paura, si cerca di essere ottimisti... Si cerca anche di dimenticare quei momenti in cui tutto sembrava finito, in cui si aveva la netta impressione di essere solo di passaggio... è di essere ormai giunti alla fine del viaggio.
Non sempre ci riesce e ci sono giorni in cui improvvisamente e senza una ragione il pensiero di aver avuto "il cancro" ti assale, ti travolge, ti devasta e ti sembra insostenibile... e non riesci in nessun modo a comprendere come si possa continuare a vivere "dopo", con quella pesante consapevolezza sulle spalle. E pensandoci bene non ti senti un eroe e nemmeno più forte e coraggioso, anzi, ti senti più fragile e più vulnerabile di prima, come un filo d'erba in mezzo alla tempesta.
Ecco Alice, oggi io mi sento un po' così, forse perché questo tempo cuoo non aiuta, forse perché ho dormito poco, forse perché come te faccio brutti sogni, forse perché ogni tanto mi rendo conto che gli ultimi mesi sono davvero successi e non fanno parte del peggiore dei miei incubi...

Canzoni per te

Per evitare di rinc... tronarci con la televisione oggi per un po' ho deciso di soddisfare le tue richieste musicali, perciò ti ho presa in braccio e ci siamo messe davanti al pc, tu chiedevi io cercavo e poi insieme cantavamo....
Siamo partite soft con "Sei forte papà"e "Carissimo Pinocchio" e poi siamo passati alle tue preferite in questi giorni, ovvero: "Nel continente Nero", da te subito ribattezzata "Siamo i Batuzzi" e "Bengo anch'io"... Ora all'appelo credo manchi solo Nilla Pizzi con il suo "Papaveri e Papere"...   

Lunedì piovoso, noioso...

Lunedì piovoso, noioso... così è iniziata questa giornata...
Tu dopo una notte frammentta da svariati incubi e dalla presenza di spaventosi "mottri" (mostri) che da ieri popolano le tue fantasie di bambina, oggi sei particolarmente buona e tranquilla, io dopo una notte frammentata dai tuoi svariati incubi provocati da immaginari mostri che magicamente spariscono solo qundo sei nel lettone con noi (...), oggi sono particolarmene stanca e questo lunedì mattina ha addosso tutta la pesantezza di un venerdì sera...
Vediamola così, c'è spazio per migliorare...

domenica 24 marzo 2013

Sei perfetta!!!

Ti guardo mentre fingi di lavarti le mani nella tua cucina in miniatura, mentre teneramente ti prendi cura della tua bambola, mentre ti muovi sicura e "affaccendata" fra i tuoi giochi.
Ti osservo mene prepari la finta pappa con i maccheroni veri, mentre disegni gatti che assomigliano a scarabocchi e mentre fai i "puzzel" tentando di incastrare pezzi che non si assomigliano nemmeno.
Ti ascolto mentre intoni la canzone dei "batussi", mente racconti ai tuoi peluche le favole a modo tuo e mentre chiacchieri di tutto pur di non stare zitta.
Tutto di te mi piace, ogni tuo gesto ogni tua parola, ogni cosa in te mi stupisce, ti ammiro per come sei e per quello che fai e non posso non pensare ogni volta che tu sia assolutamente perfetta!
Ti amo cucciola mia. Buonanotte.

Pomeriggio di famiglia

In questa domenica di primavera, piovosa e casalinga, abbiamo goduto al cento per cento della nostra famiglia. Quando finalmente papà di è liberato degli impegni di lavoro abbiamo potuto condividere un bel pomeriggio e una bellissima serata senza nulla di particolare e forse per questo, ancora più speciale. Prima vi ho osservati mentre io cucinavo e voi giocavate assieme sul tappeto... poi mi sono unità a voi, poi mi sono persa a guardare te, così "signorina", così incredibilmente brava, così grande, poi ci siamo messi tutti e quattro sul divano, stretti ma comodi anzi comodissimi...
Non so a te Alice, ma a me questo pomeriggio domenicale è piaciuto proprio tanto e penso che forse si è travestito da "autunno" proprio per regalarci un tranquillo e meraviglioso pomeriggio di famiglia.

sabato 23 marzo 2013

Uno strano sabato...

Uno strano sabato quello che sta finendo, un sabato senza papà, un sabato per sole donne...
In mattinata gita a Ravenna, prima dai nonni poi in giro per negozi con la "zia mela", nel pomeriggio,  a casa con Silvia, la "dottoessa degli animali" che ti è piaciuta davvero tanto!
È stato un bel pomeriggio: ritrovare un'amica di vecchia data e scoprire che il tempo, a volte, non sembra nemmeno che sia passato fa bene al cuore.
Papà ci ha raggiunti in serata e dopo aver fatto un po' il solito "orso musone", si è addirittura lasciato andare a qualche chiacchiera...

venerdì 22 marzo 2013

Semplicemente noi due

Prendi un tranquillo venerdì sera in cui papà è ufficialmente impegnato per "lavoro", ma in cui tutti sappiamo benissimo che in realtà si sta divertendo, prendi una mamma troppo stanca per cucinare ed ecco che che avrai il quadro della nostra serata. È così, senza pensarci troppo, tu ed io siamo andate a mangiarci una pizza insieme, da sole, come due amiche.
Ci siamo sedute al tavolo, abbiamo mangiato e chiacchierato e poi, mano nella mano siamo uscite dalla pizzeria, con la pancia piena e il cuore soddisfatto!

Shopping compulsivo

Poche cose mi piacciono e mi rilassano come quella di fare shopping per te.
Tutti quei vestiti da mini-donna, quei micro pantaloni (ormai nemmeno più tanto micro...), quelle felpette, le magliette allegre e coloratissime  e le mitiche scarpe "alla bebè" che papà tanto detesta, sono per me assolutamente irresistibili. Mi attirano come il miele le api.
La sola fortuna di papà è che io non sia una fanatica dei capi firmati perché se no davvero per evitare la bancarotta, mi avrebbe già tagliato la carta di credito... Mi "accontento" di andare ai grandi magazzini o al mercato, che per me è una vera passione...
Sì lo so che potrei vestire almeno tre gemelle senza nessuna difficoltà, e che il tuo armadio è stracolmo di cose...
E anche stamattina, giorno di mercato nella vicina Cesenatico, non sono di certo tornata a casa a mani vuote... Sono incorreggibile....

giovedì 21 marzo 2013

Aperitivo sole "donne"!!!

Questa sera, dopo il pomeriggio passato a giocare e chiacchierare alla Tana dell'Orso, siamo andate a fare un aperitivo sole "donne".
Eravamo in sei, tre mamme e tre figlie, perfettamente suddivise in due tavoli adiacenti dello stesso bar.
Noi abbiamo mangiato arachidi, bevuto alcolici coloratissimi e chiacchierato, voi avete mangiato patatine, bevuto acqua in coloratissimi bicchieri con la cannuccia, e cantato...
É stato bello...

Un'altra primavera...

Un'altra primavera è arrivata, una primavera diversa, decisamente strana.
Una primavera che mi sembra meno luminosa, più grigia e molto meno colorata e profumata di tutte quelle che l'hanno preceduta.
Una primavera meno festosa e con un retrogusto un po' amaro.
Una primavera sottotono, malinconica  e anche "rallentata".
È la tua terza primavera, la nostra terza privare insieme.
È la prima primavera del "dopo cancro" ...

mercoledì 20 marzo 2013

Non ho presagi, solo paure...



Sapevo che prima o poi sarebbe capitato, solo non sapevo né come né quando.
Mi stupivo del fatto che ancora non fosse successo e contemporanemante speravo che sarebbe passato molto altro tempo, ma oggi, a distanza di meno di due mesi da quell’intervento “salvavita”, ecco presentarsi la situazione.
Da quando ho avuto il cancro ero consapevole che al primo “segnale” un po’ diverso dal solito da parte del mio corpo, tutti i miei “sistemi di allarme” sarebbero saltati ed io sarei andata drammaticamente in tilt.
Ne avevamo parlato diverse volte Ricky ed io, forse illudendoci che parlarne ci avrebbe preparato ad affrontare “l’emergenza panico”, ma non sai mai cosa ti aspetta fino a quando non ci sei dentro…
Già ieri mattina risvegliandomi avevo notato una strana sensazione dalla parte sinistra del collo, opposta al lato del cancro. Mi ero subito spaventata ma non avevo volutamente permesso alla paura di impossessarsi di me e dopo aver respirato profondamente, avevo tentato di rimuovere quel fastidioso pensiero.
Non credo di eserci mai riuscita, ma credo in realtà di averlo solo archiviato nel fondo dei miei pensieri.
Oggi però, quando nel pomeriggio abbassando il collo, ho sentito chiaramente quella fitta acuta, e quel rigonfiamento tipico di una ghiandola infiammata… non sono riuscita a far finta di niente e il dubbio che “lui”, il “nemico”, si fosse ripresentato alla mia porta, con più arroganza e prepotenza, si è subito delineato in maniera piuttosto chiara.
Se fosse capitato solo qualche mese fa non gli avrei dato il minimo peso, avrei semplicemente pensato ad un banale mal di gola. Ma quando questo ti succede dopo aver avuto un cancro, tutto assume toni e contorni diversi, tutto ha un terribile retrogusto, tutto ha il sapore asettico di qualcosa che purtroppo conosci già.
Oggi per me una ghiandola ingrossata sotto il collo non è soltanto “una ghiandola ingrossata sotto il collo”… è una serie di domande senza risposta, è un buco nero ce non sai dove ti porterà, è la paura che serpeggia, è tutto, anche se forse non è niente.
Stasera Alice, quando ti cercavo di tranquillizzare mentre tu non riuscivi ad addormentarti, guardavo nei tuoi occhi la paura e rivedevo la mia, sentivo il tuo terrore all’idea che io mi allontanassi e percepivo la mia angoscia a dovermi separare da te.
Stasera Alice ho fatto un salto indietro nel tempo, a due mesi fa, a quei giorni cupi in cui vivevo ogni giorno chiedendomi se sarebbe tato l’ultimo.
L’unica differenza rispetto ad allora è che non ho presagi, ho solo paure…

Strani incantesimi...



Fra foreste, maghi, castelli, streghe e formule magiche, siamo davvero nel mondo delle favole e tu, ben calata nel tuo ruolo di principessa delle fatine, ti aggiri pericolosamente armata da una delle tante bacchette magiche, minacciando i malcapitati con una pericolosissima maledizione “ti papettimo in un loppo!”.
Il “loppo” penso di aver aver già detto che cosa sia nel tuo linguaggio fiabesco, ma per interpretare “papettimo”, ci vuole davvero della bella fantasia…
Se era difficile indovinare il significato di “pòtino”, non è certo più facile capire cosa significa “papettimo”…
Io lancio la seconda sfida… e a chi non indovina, giuro che… “lo papettimo in un loppo!”

Ultime parole strane di te



Che tu sia una chiacchierona non è un novità e ormai parli anche piuttosto bene e gran parte delle parole che prima non riuscivi a dire bene, improvvisamente si sono perfezionate.
Le tracce delle paroline buffe che elencavo nei primi mesi di questo blog, stanno velocemente scomparendo e ne restano davvero poche.
Fra queste il “quiui” e il “quaqquaino” che sono rispettivamente il kiwi e il cucchiaino, lo “louc” e i “guanili”, lo yogurt e i granuli, il “puzzel”, ovviamente puzzle e ora si è aggiunto anche il “pòtino”, che sfido chiunque a capire di cosa si tratti…