sabato 30 aprile 2011

Un papà ispido


Stasera mentre eravamo abbracciati sul divano, ho pensato che il tuo papà Gù, che spesso si paragona ad un “orso”, in realtà appare più simile ad un porcospino, e non mi riferisco di certo alla similitudine fra i gli aculei e i suoi capelli meravigliosamente drittissimi, ma al suo carattere.
Del riccio si dice che sia “un animale solitario tranne durante la stagione riproduttiva” e questo ripensando a certi racconti di papà direi che potrebbe essere vero…
Si dice anche che sia “molto timido ma non difficile da manipolare se si usa una grande delicatezza” e la mamma può confermare…
E ancora leggiamo che “il loro ispido mantello, fittamente ricoperto di pungenti aculei diretti radialmente (quando appallottolati), assicura un'ottima difesa. I ricci, infatti, se spaventati rizzano gli aculei e si arrotolano su se stessi assumendo la nota forma a palla grazie ad una possente muscolatura cutanea dorsale (muscolo cucullare).”
Ora io non so se papà abbia o meno il muscolo cucullare, onestamente non credo, ma ti assicuro che quando si chiude a palla e rizza gli aculei assumendo la conformazione da difesa o da non disturbo è praticamente inavvicinabile, da tutti ma non da noi….
Sì perché nonostante i suoi tentativi (goffi) di incutere timore e di allontanare le persone, papà è buono come un pezzo di pane e noi lo sappiamo bene… e ci piace tanto, anche per questo suo aspetto fintamente burbero.
E poi pensaci bene Alice, saresti mai riuscita a sopportare due genitori chiacchieroni come me? Sinceramente non lo credo umanamente possibile…
Ti è andata bene!

Un sabato sera dal sapore decisamente autunnale


È l’ultimo sabato di aprile e fuori piove. Guardando fuori dalla finestra si ha l’impressione che invece della primavera stia per arrivare l’inverno.
Noi nel pomeriggio siamo stati a fare la spesa e dopo una tipica cena invernale a base di cotolette e patatine fritte, ora ci stiamo preparando al nostro sabato sera.
Siamo decisamente un po’ in anticipo rispetto al solito orario: papà è già pronto e ti sta dando il biberon, io mi sto mettendo in pigiama a poi… via, veloci veloci sul divano a guardare/dormire un bel filmetto.
Non cambierei il programma della serata per niente al mondo!
In questo sabato sera, nella mia casa, non aggiungerei e non toglierei niente: c’è tutto ciò che amo e tutto ciò che vorrei.
Se la felicità è un attimo, ora è proprio qui!

Colazione al bar


Il sabato mattina, da un paio di settimane abbiamo ripreso la piacevole consuetudine di fare colazione al bar. E tu? Anche tu fai colazione al bar, che domande!
Certo, per ora non puoi certo pasteggiare a cappuccino e brioche, ma la mamma previdente ti ha portato un meraviglioso biberon tiepido. Così ora ce ne stiamo tutti seduti al tavolino, ognuno con la sua colazione davanti a rilassarci un pochino prima di cominciare una nuova giornata.

venerdì 29 aprile 2011

L'unica vera principessa sei tu!


Oggi in Inghilterra giorno di nozze reali: si sposano William e Kate.
Alla fine della cerimonia, dopo aver sentito il giornalista che diceva che ora c’è una principessa in più, non sono riuscita a non pensare che per me l’unica vera indiscussa principessa sei tu. Sei tu che con il tuo pigiamino giallo canarino, lo stesso identico colore dell’abito che indossava oggi la Regina, ti sei appena svegliata, giusto in tempo per assistere al bacio regale dal balcone.
Ed ora io e la mia bella principessina ce ne stiamo comodamente sul divano a guardare insieme le immagini di quello che è già stato definito il matrimonio del secolo.

giovedì 28 aprile 2011

Questo è "zio" Pietro


Stasera a cena c’era “zio” Pietro.
Era da mesi che lo aspettavamo ma siamo riusciti ad incontrarci solo ora.
Risultato: la meravigliosa tutina che ti aveva comprato come regalo di Natale non ti va più… Vorrà dire che papà ed io dovremo impegnarci per farti una sorellina…
Tutto sta nell’azzeccare oltre al sesso anche la stagione!
Comunque la serata è stata molto piacevole… quasi come ai vecchi tempi…

L'incredibile miracolo della vita


Ogni volta che vedo in te la piccola meravigliosa personcina che sei diventata in questi tuoi primi sei mesi, mi rendo conto che ancora una volta il grande miracolo della vita si è compiuto. Un anno fa tu eri solo un gruppetto di cellule impegnate a duplicarsi nel mio ventre ed oggi sei qui, riesci a stare seduta e a prendere gli oggetti che più ti interessano, ti guardi attorno curiosa, assaggi nuove cose da mangiare e cominci a dire le prime incomprensibili paroline.
Sei una piccola persona che cresce ed ogni giorno diventi più grande e più bella.

Il paradiso


In questi giorni papà ed io stiamo cercando di vedere il film “Il paradiso può attendere”. Dico stiamo cercando perché dopo al massimo 20 minuti di visione io mi addormento e quindi un film viene suddiviso in almeno 4 puntate… Ogni sera mi ripropongo di non crollare, di resistere ma ogni sera quando comincio a sentire gli occhi pesanti, smetto di combattere e mi abbandono fra le braccia di papà. Sinceramente non ho ancora capito cosa davvero succeda dopo che io mi sono addormentata: se si addormenta anche lui, se cambia canale e si guarda finalmente history o lo sport, se fa un party con la vicina di casa (non saprei quale…), se esce a bersi una birra… Io sono in catalessi e non mi accorgo di nulla, mi risveglio non prima di un paio d’ore pronta per… trasferirmi al piano di sopra, nel lettone, per continuare il mio sonno.
Non credere Alice che non mi dispiaccia il fatto di essere praticamente inesistente dopo le 10 di sera, senza contare che anche il più bel film, spezzettato in tronconi, perde di qualità… ma che ti devo dire è più forte di me, quando siamo tutti vicini vicini sul divano (lontani sarebbe impossibile viste le dimensioni del divano… e comunque tu sei con noi solo virtualmente con l’angel care…) io mi sento davvero in paradiso e allora sì che il paradiso può attendere, il film intendo…

mercoledì 27 aprile 2011

La cacca di Alice


Una delle poche certezze della vita in questo momento per me è che la tua cacca non va mai bene.
Prima, quando la tua alimentazione era esclusivamente formata dal “latte di mamma”, la tua cacca Alice era un vero e proprio evento, raro e per questo molto atteso.
Poi, quando nella tua alimentazione è stato inserito il brodo di verdure (carota, patata e zucchina), la tua cacca si è improvvisamente moltiplicata ed è divenuta una ripetizione troppo frequente nell’arco di una giornata ed anche decisamente troppo morbida!
Una volte eliminate le zucchine sospettate di essere la causa della tua dissenteria, ed aggiunte al brodo le carote e le patate frullate, la tua cacca ha continuato ad essere sempre troppo frequente (8/10 volte nell’arco di una giornata), cambiando però radicalmente di consistenza ed assumendo le sembianze della plastilina.
Insomma, nonostante i miei sacrifici culinari non ho ancora azzeccato la tua giusta alimentazione: zucchina sì, zucchina no, patata sì, patata no, carota sì, carota no… a quanto pare il brodo che faccio è un po’ come la tua cacca. Non va mai bene!
Per non parlare appunto della tua cacca: troppo rara, troppo frequente, troppo morbida, troppo dura… Ma quand’è che andrà bene?
P.s. Guardando i miei ultimi due post mi rendo conto che quando si dice che le mamme parlano solo di pappe e cacche è proprio vero…

Una bimba estremamente esigente


Il tuo biberon deve, e sottolineo deve, avere una tettarella in silicone con un solo buco piccolo e mi raccomando ho detto piccolo, per essere precisi, deve essere rigorosamente della prima misura, quella per i neonati. Qualsiasi variazione sul tema provoca il tuo totale, evidente e profondo disappunto, essendo anche potenziale causa non solo di tue crisi di nervoso, ma addirittura di veri e propri momenti di digiuno.
Obbligatorio perciò filtrare il latte ogni volta dopo averlo accuratamente sciolto, perché qualsiasi grumo bloccherebbe l’unico micro foro di uscita impedendoti di mangiare.
Impossibile quindi aggiungere qualsiasi tipo di farina al latte e vietato anche mettere i biscotti, perché anche se solubili, addenserebbero il latte impedendone l’uscita dalla micro tettarella.
Certo che per altre cose sei una bimba che si rassegna facilmente, ma per quanto riguarda le modalità di alimentazione sei davvero molto esigente. Mi domando perplessa se quando sarai grande vorrai la esclusivamente la posateria d’argento…

martedì 26 aprile 2011

Non è possibile!


Non è possibile mettersi in macchina con te che dopo solo tre minuti di viaggio sei già assolutamente insopportabile letteralmente in preda ad una crisi isterica!
Non si può rimanere calmi, affrontando lo stress delle file, il traffico e stando attenti a guidare senza lasciarsi distrarre dai tuoi capricci.
Andare da qualche parte in macchina con te è diventato un vero incubo Alice, spero solo che la tua sia una fase passeggera perché se no temo che i prossimi mesi saranno difficili per te, per me e per tutti noi, Heidi compresa!

A te...


A te, che esibisci il migliore dei tuoi sguardi di fronte a quell’uomo, il mio uomo, con quell’aria tenera e dolce che solo tu riesci a fare e che gli fai spudoratamente gli occhi languidi, anche in mia presenza, senza ritegno…
A te che hai avuto il coraggio di fare il bagno con lui, nella mia vasca, sotto i miei occhi, senza pudore, senza vergogna…
A te, che lo accarezzi che le tue piccole manine e che passi il tempo a stropicciargli le orecchie, come se fossero la cosa più bella che tu abbia mai visto al mondo…
A te, che così piccola e in così poco tempo sei riuscita a conquistare il suo cuore, la sua anima e i suoi pensieri come nessun altra donna aveva fatto prima…
A te, che ti svegli e gli regali una delle tue facce buffe ed uno dei tuoi “e pufff” o “e buu”, per ricevere in cambio immediatamente tutte le sue attenzioni e che non hai ancora capito che non hai alcun bisogno di dire e fare nulla per avere le sue attenzioni…
A te, che ami giocare con lui nel lettone prima di addormentarti e che appena sveglia torni nel lettone e ricominci il gioco esattamente dal punto in cui l’avevi lasciato…
A te, che ti “accuccioli” su di lui come un geco, espropriando le stesse sue parti del corpo che fino a pochi mesi fa erano solo mie…
 A te, che resti estasiata di fronte al p.c. quando sei in braccio a lui e che lo ascolti in rigoroso silenzio mentre lui ti canta le sue canzoni preferite in inglese…
A te voglio dire che papà è mio, l’ho visto e scelto prima io!
Trovarlo non è stato affatto facile ed ora non me lo faccio certo portare via da otto kili di personcina (anche se riesci a fare tanta cacca come se fossi adulta…).
Se vuoi te lo posso “prestare” per qualche annetto, ma tu prima o poi devi trovarti un altro uomo perché questo è mio.
Nel frattempo puoi coccolarlo, strapazzarlo, fargli fare le vocine stupide e tutte quelle cose che “lui non avrebbe assolutamente mai fatto” e puoi giocare con lui ma solo ad una condizione: devi volergli tanto bene, almeno quanto lui ne vuole a te.

Provare per credere...


Prendete un bambino o una bambina, il sesso non è fondamentale in questo esperimento, portatelo in giro avendo cura di togliere un calzino, sempre che il suddetto bambino non abbia già provveduto autonomamente a farlo, come fai tu Alice…
Fate in modo che il piede nudo del bambino sia in evidenza e vedrete che circa ogni dieci metri percorsi ci sarà qualcuno che avrà la cura di informarvi che il vostro bambino ha perso un calzino… e voi passerete il tempo a dare spiegazioni sul perché vostro figlio sta andando in giro con un piede nudo ed uno vestito… Provare per credere!

Questo è più o meno ciò che è successo stamattina al centro commerciale.
Tu seduta nel carrello, io, dopo che ti sei tolta il calzino almeno tre volte, ho pensato di non rimetterlo e me lo sono infilata in tasca.
Pessima idea! Da quel momento in avanti chiunque incrociasse il mio carrello mi bloccava per farmi notare che avevi perso un calzino, alcuni addirittura aggiungevano frasi compassionevoli nei tuoi confronti del tipo: “poverina chissà che freddo avrà al piedino…”, “per fortuna che qui dentro vendono i calzini…”, “forse dovrebbe metterle un paio di scarpine…”.
Per evitare di farmi venire l’esaurimento a forza di ripetere la stessa noiosissima storia (grazie ma non si preoccupi, non l’ha perso, gliel’ho tolto io perché lei se lo toglie sempre, soprattutto il destro, ma non ha freddo, è una bambina calorosa… così ora si morde il piedino è sta più buona), ho deciso allora di rimetterti il calzino.
Detto fatto, ho recuperato il calzino alla tasca dei jeans e te l’ho ubicato nuovamente sul piede stando ben attenta per evitare che tu te lo riuscissi abilmente a togliere.
Ho fatto pochi metri quando improvvisamente ho sentito una voce che mi rincorreva urlare un “siiignooora” molto accorato. Io naturalmente non mi sono girata, ma quando la voce ha continuato dicendo “il calziiiino” ho capito che era rivolta a me. Ho buttato un rapidissimo sguardo al tuo piede destro ed era meravigliosamente ricoperto da un altrettanto meraviglioso calzino rosso. Mi sono girata e tranquilla ho detto “si ce l’ha!”. È stato a quel punto che ho visto comparire una mano davanti al mio volto, aveva sul palmo un calzino rosso, il tuo, il sinistro… e allora ho capito che mi avevi fregata un’altra volta e che io non ho proprio nessuna speranza.
In ogni caso sono una tua vittima, dei tuoi calzini e dei passanti che si preoccupano per i tuoi piedi esposti all’aria fresca…
P.s.
Caro passante preoccupato, ti assicuro che Alice, mia figlia, non ha affatto freddo ai piedi e comunque le scarpine non servono a niente perché “Gù” riesce a togliersele e a perdere anche quelle, provare per credere…

La triste banalità del martedì.


Il lunedì lo abbiamo scritto e spiegato più volte, è brutto perché si hanno ancora in mente i ricordi del piacevole fine settimana appena trascorso ed è anche il giorno più lontano per arrivare al week end successivo.
Il martedì invece è brutto perché è un giorno senza mercati locali!
Devi sapere Alice, (ma secondo me l’hai capito ancora prima di venire al mondo…), che alla tua mamma piace tanto andare a vedere le fiere e i mercati, adora girovagare senza meta in mezzo alle bancarelle e per questo, per non farsene mancare nessuno, si è scritta un calendario con tutti i mercati della zona:
Lunedì:      Sant’Arcangelo di Romagna e Gatteo a Mare
Martedì:     NON PERVENUTO
Mercoledì:  Bellaria e Rimini
Giovedì:    Cervia
Venerdì:     Sant’Arcangelo di Romagna, Cesenatico e Igea Marina
Sabato:      Rimini e San Mauro
Come vedi il martedì è rimasto sguarnito… Non è giusto, ci sono giorni in cui si accavallano addirittura tre mercati, come il venerdì e poi c’è il martedì che resta triste e solo senza niente.
Per fortuna che ogni tanto ci sono le fiere annuali che movimentano anche i martedì, come in occasione della fiera dei becchi di Sant’Arcangelo di Romagna, dove le bancarelle restano addirittura durante tutta la settimana.
Ora dobbiamo aspettare la fiera di Cesenatico che dovrebbe essere a cavallo del prossimo fine settimana, 30 aprile – 1 maggio e poi arriverà la bellissima fiera di san Giovanni, patrono di Cesena, la settimana del 24 giugno.
Da non dimenticare anche “Creare in Fiera”, un vero punto d’incontro per la creatività a Rimini dal 14 al 16 maggio. L’anno scorso ci sono andata con zia Yle, tu eri nel pancione, chissà, magari riusciamo ad organizzare anche quest’anno…
Resta di fatto che oggi, martedì, è davvero un giorno banale senza nemmeno uno “straccio” di mercatino locale…

lunedì 25 aprile 2011

I piaceri della vita...


Ore 21:30, alla fine di un pomeriggio passato in giro con “zia” Lombi e Andrea e dopo una serata in pizzeria in cui tu hai finalmente potuto assaporare il gusto della pizza ciucciandone il “cornicione”, ora siamo a casa.
Tu hai già indossato il gù-giamino (nuovo nome coniato da papà per indicare il tuo pigiama) e stai bevendo il latte dal biberon e sei praticamente già addormentata.
Decido che è arrivato il momento di metterti nel lettino e come sempre, prima di farlo, mi avvicino a te per darti il bacino della buona notte e come sempre, ogni volta che lo faccio, non appena le mie labbra affondano nelle tue morbide guanciotte, tu mi sorridi, (mi stupisco ogni volta nel notare come riconosci e quanto ti piacciono i bacini), senza aprire gli occhi e senza lasciare la tettarella che tieni saldamente fra la lingua arrotolata e il palato.
Oggi Alice hai imparato una cosa importante, hai scoperto che il vero gusto della vita è fatto di cose semplici come le coccole e la pizza!
Ora, con questa fondamentale consapevolezza, puoi dormire serena e continuare a crescere…

Tempo di... riflessioni!


Mentre tu dormi io mi sono fermata a riflettere e mi sono resa improvvisamente conto di quanto non solo la mia vita, ma io stessa sia cambiata e per una volta, non mi riferisco all’ormai evidente e irrimediabile decadenza fisica.
Mi sento e sono davvero diversa, non migliore o peggiore da ciò che ero, proprio diversa, un’altra persona.
Non solo la tua nascita Alice, ma è stata proprio la vita a cambiarmi.
Mi ha resa una persona forse più forte, anche se non ne sono così certa, ma anche più consapevole di ciò che ci può essere dietro l’angolo e per questo più distaccata, forse anche un po’ disillusa.
Crescere è un processo naturale e il cambiamento fa parte della crescita quindi non dovrei stupirmi nel notarmi diversa, invece ne sono decisamente sorpresa!
Non so se esserne anche felice...

Un lunedì col sapore del lunedì


Oggi è il lunedì di Pasqua ed è anche il 25 aprile ovvero in Italia è un giorno festivo due volte, ma per la nostra famiglia praticamente è un lunedì come tutti gli altri.
Ci siamo svegliati con la radiosveglia alla solita ora, abbiamo giocato un pochino nel lettone e poi, dopo aver fatto colazione insieme, abbiamo salutato dal balcone papino che andava a lavorare. Ora tu stai facendo la pennichella e poi vedremo…
Forse papà tornerà presto a casa e se sarà così allora, anche noi avremo un lunedì che “sa un po’ meno di lunedì” e potremo passare un bel pomeriggio ed una bella serata tutti insieme. In ogni caso Alice non preoccuparti, fra meno di un mese saremo in vacanza per un lungo week end e avremo anche noi il nostro lungo week-end di famiglia.

domenica 24 aprile 2011

Il menù delle feste


Devi sapere, Alice che la nostra famiglia ha istituito un menù per i giorni festivi, come Natale e Pasqua.
Antipasto a base di cozze preparato da mamma.
Piatto principale: branzino al sale pulito e preparato gentilmente da papino.
Non abbiamo ancora un dolce ufficiale, ma credo che quando sarai più grande potresti essere tu a sceglierlo ed eventualmente anche a prepararlo, magari con il mio aiuto.
Che dici? Buona idea no? Ad ognuno il suo compito… e buon appetito!

Quando fai la cacca sei solo mia figlia...


Che tuo padre sia “allergico” anche solo alla visione in lontananza della tua cacca ormai è un dato di fatto appurato e certo.
Oggi tu hai fatto la cacca almeno quindici volte. No, non hai la diarrea, al contrario sei stitica e proprio per questo, perché non riesci a liberti, la fai a rate, un pezzettino alla volta. Nel pomeriggio credo di averti cambiata e lavata ad intervalli regolari di al massimo mezz’ora. Ora, alle sette di sera dopo innumerevoli cambi consecutivi e dopo aver passato gran parte della domenica in bagno a pulire cacche e cambiare pannolini, mi sono decisamente un po’ stufata e credo che anche tuo padre poterebbe fare un’eccezione alla regola e per una volta superare i suoi limiti, munirsi di guanti, spugna, (non serve nulla di tutto ciò, è talmente dura e pietrificata che nemmeno sporca…) e provare a fare lui il lavoro “sporco”.
Ma a quanto pare improvvisamente quando fai la cacca tu diventi solo mia figlia…

Censimento del mattino


Giorno di Pasqua, ore sette nel lettone di papà e mamma. Situazione.
Tu sei arrivata qui da poco e hai subito cominciato il solito censimento del mattino.
Orecchie di papà, arrossate dopo che le hai stropicciate accuratamente: ci sono…
Capelli di mamma, quelli che restano dopo che ti sei divertita a strapparli: ci sono…
I tuoi piedi, naturalmente denudati di ogni indumento: ci sono…
Sembra tutto a posto, a quanto pare non manca nessuno all’appello.
Ora che hai controllato puoi cominciare a sgambettare felice regalandoci i tuoi primi “e pufff” della giornata.

Latitudini diverse


Ore 5 situazione nel lettone di papà e mamma.
Dalla mia parte: lenzuolo, trapuntino, piumotto e sotto io in pigiama naturalmente.
Dalla parte di papà: lenzuolo e sotto lui con solo i calzoncini i boxer…
Comincio davvero a sospettare che di notte fra il mio lato e il suo ci sia un’escursione termica notevole oppure che dormiamo a latitudini diverse…

sabato 23 aprile 2011

Ce n'è per tutti!


Aria di vacanza: aria di burrasca!
Chi è stanco.
Chi ha poco tempo.
Chi è lontano.
Chi non sa guidare.
Chi è anziano.
Chi ha paura del cane.
Come in matematica, anche qui, cambiando l’ordine dei fattori, il risultato non cambia: a spostarci siamo sempre e solo noi!
Tutti ti vogliono.
Tutti ti cercano.
Tutti si lamentano.
TUTTI MI STRESSANO…
Ma nessuno muove il suo culo per venire a trovarti!!!
Ho finito la giornata di ieri ed iniziato quella di oggi nello stesso modo, discutendo con i tuoi nonni, (questa volta mi riferisco ai miei genitori…), sul fatto che ti vedono poco.
E di nuovo ho dovuto ripetere le stesse cose: quel poco che ti vedono è grazie alla sottoscritta che da quando sei nata ha girato come una trottola, per permettere a chi lo desiderava di vederti. E la sottoscritta ora oltre ad essere stanca si è rotta le palle!
Sì, ho scritto una parolaccia e non mi interessa un bel niente se siamo in clima pasquale.
Oggi gli ho detto che sono contenta di avergli dato una tua foto così quando vogliono vederti possono guardare quella!
E che non mi venissero a dire che non si spostano perché sono anziani e malati, perché la storia è sempre stata la stessa, anche prima che stessero male e anche molto prima che nascessi tu!
La verità è che stare comodi a casina propria è troppo bello soprattutto quando c’è una cogliona, io, che si preoccupa di venire a rallegrarti a domicilio e ultimamente ti porta anche il bambolotto da spupazzare!
Poco importa se la cogliona si “spara” 60 + 60 chilometri ogni volta, poco importa se ci impiega 20 minuti ogni volta a caricare e altri 20 a scaricare la macchina, poco importa se deve fare su e giù per le scale almeno 3 volte all’andata e altre 3 al ritorno, poco importa su tu perdi i tuoi ritmi e poi sei insopportabile tutto il giorno, poco importa se nel frattempo non avendo la governante la casa resta esattamente nello stato (pietoso) in cui l’ho lasciata prima di uscire.
Questi sono banalissimi dettagli dei quali non frega niente a nessuno!
L’importante è essere lì e farsi trifolare le palle (sempre quelle di prima…) con i soliti discorsi angoscianti: che loro non escono mai, che sono sempre soli, che non vedono nessuno, che sono ormai al tramonto, che non avevano immaginato così i loro figli (merde), che non avevano immaginato così la loro vecchiaia (di merda)…
Quindi fatemi capire bene, per lo spirito del figlio modello o del buon samaritano io dovrei pensare di sopportare questa noiosa tiritera più spesso di quanto già faccio ora (circa una volta alla settimana, max 10 giorni)?
E in premio che cosa mi spetta?
Il paradiso? L’aureola? Un viaggio premio ai Caraibi senza biglietto di ritorno?

venerdì 22 aprile 2011

Pensieri e immagini di voi due


Voi due insieme nella vasca, che raccontate di lavarvi e invece sguazzate allegramente.
Guardarvi è uno spettacolo indescrivibile e totalmente appagante.
Vi osservo: silenziosa e discreta spettatrice.
Siete davvero belli insieme in questa veste goliardica.
Se me lo avessero raccontato non ci avrei mai creduto.
Hai un padre stupendo Alice, non dimenticarlo mai.
Goditelo ogni volta che puoi e impara da lui tutto ciò riesci.

Attimo di malinconia


Oggi sono malinconica.
Non è successo nulla di particolare però mi sento giù di morale.
Non ho voglia di fare nulla, nemmeno di pensare.
Forse dopo tanti giorni passati a girovagare su e giù per le strade come se fossi una trottola impazzita ora sono solo stanca o forse è l’aria delle festività in arrivo, che si respira in ogni angolo della città e che mi ha già infastidita.
Chissà.
Speriamo solo che sia un attimo di malinconia e non più di un attimo…

Un "e pufff" dal vivo non ha prezzo!


Ieri nel tardo pomeriggio gita delle donne di casa nostra a casa di zia Anna.
Quando siamo arrivate lei era in piena fase “pasticcera”: c’era un profumo in casa sua che sembrava di entrare direttamente dentro la pastiera napoletana! Poi ad un certo punto mentre i dolci erano in forno, si è seduta a farti le facce buffe e tu, serissima, l’hai guardata ed hai cominciato a “spararle” una serie di “e pufff” degni di nota!
Riuscire a descrivere il tuo “e pufff” è assolutamente impossibile ma è certo che assistere al tuo “e pufff” dal vivo non ha prezzo e non ha valore!
Vero zia Anna?

E Gù mangia il suo primo biscotto!


Stamattina presto siamo andate dalla pediatra per il controllo mensile di routine.
Ti ha trovata in forma e ci ha dato una nuova dieta, ricchissima di alimenti nuovi!
Fra le tante cose ci ha detto che puoi finalmente mangiare i biscotti.
Papà non vedeva l’ora, non tanto per te, ma perché adora i “Plasmon”… infatti per evitare che li mangi lui ho preferito nasconderli alla sua pericolosa vista.
Ovviamente io non stavo nella pelle e stamattina sono subito andata a comprare le provviste per te, fra cui i biscotti in questione e non appena siamo tornate a casa ti ho messa seduta nel seggiolone, ti ho coperta con un mega bavaglino e poi ti ho messo in mano il tuo primo biscotto!
Tu l’hai guardato un secondo e poi senza pensarci troppo, te lo sei infilata in bocca.
Dopo averlo in parte mangiato ed in parte spalmato ovunque, hai cominciato a brontolare che ne volevi un altro… ma io sono stata brava e non ho ceduto alla tua faccetta implorante… Non so nemmeno io come ci sono riuscita!

giovedì 21 aprile 2011

Momenti...


Quando di sera, mentre bevi l’ultimo latte prima della nanna, la tua morbida manina mi accarezza e la tua pelle sempre profumata, sfiora delicatamente la mia, io quasi smetto di respirare e resto immobile, per godere pienamente delle incredibili e meravigliose sensazioni che in quegli attimi tu riesci a trasmettermi.
La tua tenerezza in quel momento è disarmante: con gli occhi già chiusi cerchi il contatto con la mia pelle e quando finalmente lo trovi, superando le barriere degli abiti, immediatamente ti rilassi e cominci a “passeggiare” con le tue piccole dita su di me, avanti e indietro, su e giù, in una danza che è solo nostra e che ci unisce ogni sera di più.

L'effetto dei tuoi "e pufff"


Basta un tuo “e pufff” per farmi sorridere.
Amo il modo che hai di pronunciarlo, amo la faccia che fai mentre ti prepari a dirlo e amo l’espressione che assumono i tuoi occhi e quello sguardo stupito che è sempre associato ai tuoi “e pufff”.

Senza più limiti


Da quando ho smesso di limitare il numero dei post quotidiani a 3 credo raramente di averne scritti meno di tre al giorno. Senza freni e senza limiti ho lasciato libero sfogo alla fantasia, impennando così in pochi giorni il numero dei post postati e superando nell’arco di un paio di settimane i 406 post (chissà se ci vuole la “s” del plurale…) dell’altro blog “dolce attesa”.
Circa nove mesi di gravidanza: 406 post.
Circa sei mesi di vita tua: 414 post
Quando i numeri parlano le parole non contano!
(Ma non avrebbe dovuto essere il contrario: i numeri per contare e le parole per parlare…?)

Il cane supera il padrone


Che Heidi sia un cane molto intelligente non è di certo una novità, ce l’ha dimostrato più volte durante questi anni di vita in comune. Oggi però la sua intelligenza ha superato la mia e me lo ha dimostrato.
Da qualche mese per evitare che in nostra assenza ci faccia i dispetti, prima di uscire blocchiamo l’accesso al divano ed alle scale.
Oggi quando sono rientrata a casa con mio grande stupore l’ho trovata stesa sul divano che mi guardava languidamente. La sedia che le avrebbe dovuto impedire di salire sul divano era leggermente spostata ed ho pensato di averla messa male io.
Poco dopo pranzo sono dovuta uscire per un quarto d’ora. Ho riposizionato la sedia in modo da impedirle di salire sul divano, controllando bene la sua posizione.
Al mio ritorno a casa Heidi era… sul divano!
Credo che abbia imparato a spostarla…

La giusta via di mezzo


Ora di pranzo all’ufficio postale.
Tu: cappellino estivo, piedi rigorosamente nudi, body a maniche corte, pantaloncini in maglina di cotone e camicina a maniche corte sopra.
Bimba peruviana in fila davanti a noi: cappellino impermeabile imbottito di finto pelo, giacca rigorosamente imbottita, maglione di lana grossa, pantaloni di velluto, copertina di pile addosso… non si sa mai che avesse un attimo di freddo.
Particolare da non sottovalutare: tu quasi pelata a parte quelle timide tracce di capelli che forse si vergognano perché sono ricci, la bimba peruviana un manto di capelli lunghi e nerissimi, che facevano caldo solo a vederli!
Ora, forse anche noi in questa versione estiva siamo un po’ esagerate, però la bimba peruviana mi sembrava eccessivamente coperta vista la stagione e la temperatura dell’aria… Per forza che piangeva disperata, secondo me stava facendo la sauna, soprattutto considerando che dentro l’ufficio postale si moriva di caldo.
La giusta via di mezzo no?

Istigazione alla "limetta"


Sono golosa e mi piace il gelato. Amo quello cremoso e preferisco i gusti belli tosti, tipo cioccolato, crema, nocciola evitando accuratamente la frutta. Ma c’è un gelato che fanno qui ad Igea al quale proprio non riesco a resistere.
È il gusto “limetta”, una sorta di limone. Lo abbiamo scoperto una volta per caso, e non l’abbiamo mai dimenticato: è rimasto nei nostri cuori ed è entrato di diritto nel menù estivo della domenica di casa nostra!
L’anno scorso quando ero incinta ho mangiato kili di gelato alla limetta. Si potrebbe anche dire che tu sei impastata con la limetta!
Quest’anno lo abbiamo già reinserito nel pranzo della domenica e tu sei già stata istigata alla limetta. Sì, lo ammetto, te l’abbiamo fatta assaggiare! Forse la pediatra non approverebbe, ma tu hai gradito molto!
Il gusto fresco e dolciastro a quanto pare ti è piaciuto un bel po’.
C’è da dire che in ogni caso non mi sembra che tu faccia troppi capricci per mangiare anche le altre cose, ho il sospetto che tu sia di bocca buona…
Meglio così.

Un cappello per Gù!


Lo so avevo detto che per un po’ di tempo non ti avrei comprato più nulla e che di certo fino a fine estate non ti avrei comprato più cappellini ma… non ho resistito, l’ho visto ed è stato più forte di me!
Bello, di cotone, fresco e coloratissimo… non potevo proprio lasciarlo lì, soprattutto dopo che te l’ho provato.
Sei davvero bellissima con il cappellino multicolor in perfetto stile etnico!
Ora sì che l’estate può arrivare: noi siamo pronte!

Uno sguardo in avanti

È da un po’ di tempo che papà me lo propone e sinceramente io gli ho sempre risposto che era presto, ma forse vale la pena provare. Mi riferisco all’idea di girare il passeggino verso la strada, in modo da allargare la tua visione sul mondo invece che mantenerla esclusivamente su di me. Non so, magari non vedendomi andare in giro diventa un’impresa ancora più difficile, ma potrebbe anche essere che invece avere la possibilità di guardarti attorno ti esalti. Ma sì dai, mi sa che nei prossimi giorni facciamo un tentativo, e sarà un altro importante passo verso il tuo distacco…

Sta per succedere...


È da alcuni mesi che l’idea mi gira per la testa, ci penso e ci ripenso ed ora mi sa che ci siamo, ho quasi deciso.
Ieri ho preso informazioni su come poterlo fare e… cambierò nome a questo blog!
Il mio è un gesto di ribellione al fatto che papino, dopo la tua nascita, ci ha completamente lasciate sole a scrivere e commentare questo blog, abbandonandoci a noi stesse. Certo, ammettiamolo, non ha mai scritto tanto nemmeno sull’altro blog e sinceramente non credo si trattasse solo di mancanza di tempo, però almeno qualche sporadico, incisivo commento prima ogni tanto arrivava. Ora nemmeno quello.
Io gliel’ho preannunciato: lui mi ha spiegato le sue ragioni, io gli ho detto le mie e dopo un suo unico e solitario commento è di nuovo sparito nei meandri di internet.
In ogni caso, vista la sua assenza conclamata e ripetuta, mi viene da dire che queste non sono “pennellate di famiglia” e al massimo, possono essere pennellate personali, perciò il nome che avevo inizialmente ideato e pensato per questo blog, non ha più senso di esistere. Sto ancora valutando se chiamarlo, appunto pennellate personali o se cambiare radicalmente e drasticamente il nome per qualcosa di completamente diverso.
Si accettano suggerimenti…

Ohi, ohi, ohi: ci risiamo…


È da almeno 40 minuti che invece di lavarmi i capelli sto tentando di accedere ad un sito e sono bloccata di fronte al dannato messaggio “recupera password”.
Sì, è successo di nuovo. A dire la verità era capitato anche ieri.
Ieri volevo vedere il saldo punti della mia patente, ma naturalmente non ricordavo la password ed avendo nel frattempo cambiato la mail, non ho potuto ricevere e leggere la mail dove mi veniva comunicata la mia nuova password…
Oggi volevo controllare il traffico del mio cellulare, ma ovviamente, inutile sottolinearlo, non ricordo la password con cui mi ero iscritta al sito e per ora non sono ancora riuscita a recuperarla e nemmeno ho capito le cause.
Sono una frana, un disastro tecnologico, mi faccio rabbia e me ne rendo conto da sola!
Vorrei tornare all’epoca preistorica, dove l’unica cosa che potrei perdere è la pietra con la quale incidere le scritte sulle grotte e sono certa che con la testa che ho, riuscirei a perdere anche quella…
Speriamo per te e per tutti Alice, che in questo tu sia totalmente uguale a tuo padre!

Capelli sospetti...


Stamattina appena sveglia ti guardavo, con ancora le pieghe e i ricami della federina di Titty e gatto Silvestro stampati sulla faccia, il naso più rosso del solito e l’occhio terribilmente annebbiato dal sonno.
Eri meravigliosamente tenera ma questo già si sa, è ormai scontato…
Poi improvvisamente c’è stato qualcosa che ha attirato la mia attenzione, un pericoloso particolare che mi ha messa in allarme, un dettaglio da non sottovalutare: i tuoi capelli! Quelli che ci sono, che per ora bisogna ammetterlo non sono molti, nella parte dove durante la notte sono stati appoggiati al cuscino, erano arruffati e gonfi, eccessivamente e indiscutibilmente arruffati ed anche troppo gonfi per i miei gusti.
Una strana e sospetta “lanugine” che fa presagire dei morbidi riccioletti…
Aliiiiiiice?
Ma non ci eravamo messe d’accordo affinché tu scegliessi i meravigliosi capelli dritti come spaghetti di papà?
Dopo quei primi capelli che si arricciavano in modo anche piuttosto ridicolo durante il bagnetto, non eravamo ormai quasi certi tutti che fossero stati definitivamente sostituiti da perfettissimi capelli lisci come la seta, senza bisogno di usare balsami e lozioni?
Non avevamo ormai definitivamente abbandonato l’idea che sulla tua testa potessero apparire degli scompigliatissimi e disordinati ricci, infrangendo definitivamente il cuore e le aspettative di papino?
E quindi: che cosa diavolo è quella strana peluria che tende ad arricciarsi giusto ai lati della testa dietro le orecchie?
Che sta succedendo sulla tua testa, me lo puoi gentilmente spiegare?