domenica 7 agosto 2016

Ti ho scusato.

Ti ho scusato. 
Ti ho scusato quando sei rimasto muto durante tutta la cena perché eri troppo arrabbiato con tua nipote che si era spaventata di fronte ai tuoi cerotti e non ti era corsa incontro appena ti ha visto.
Ti ho scusato quando ti ho sentito dire tutte quelle parolacce rivolte a chiunque ha tentato inutilmente di farti ragionare senza cedere ai tuoi capricci.
Ti ho scusato mentre ti chiamavi la morte e con rabbia inveivi contro tutti quelli che non fanno ciò che vuoi e promettevi la vendetta di lasciare scritto che non li vuoi nemmeno al tuo funerale.
Ti ho scusato mentre cercavo di ritrovare mio padre in quell'uomo esile ma con le gambe troppo gonfie che se ne stava in poltrona lontano da tutti e con lo sguardo assente.
Ti ho scusato mentre consolavo il mio cuore che non si rassegnava all'idea che questo è tutto ciò che mi resta di te e che continuava a cercare disperatamente in quei movimenti ormai incerti quel padre che conosce e che ha amato profondamente.
Ti ho scusato mentre asciugavo le lacrime di Alice che piangendo mi ha raccontato di quella brutta parola che tu le hai detto e che lei non aveva nemmeno il coraggio di dirmi. 
Ti ho scusato mentre abbracciandola forte tentavo di spiegarle che non lo fai apposta, che non sei tu, che le vuoi bene e che sei come un bimbo piccolo...
Ti ho scusato mentre pensavo che il padre che ricordo e di cui avrei bisogno tanto desiderato diventare nonno e non avrebbe mai permesso a nessuno di comportarsi come fai tu con la sua adorata nipotina.
Ti ho scusato mentre continuavo a chiedermi come puoi trattare così una bimba di nemmeno sei anni, come puoi chiamarla stronza, come puoi rimanere impassibile di fronte al suo disegno pieno di cuori colorati e con la scritta in stampatello fatta dalle sue manine con tanto impegno "TI VOGLIO TANTO BENE NONNO".
Come figlia stasera ti ho scusato papà, ma come madre faccio fatica ad accettare che tu sia così cattivo con la mia bambina.

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