Vorrei
avere il dono dell’ubiquità e poter essere contemporaneamente in più luoghi.
Vorrei
poter stare qui con te e contemporaneamente stare con mia madre che, in questo
momento no dovrebbe essere da sola.
Provo
inutilmente a dividermi fra te e lei proponendole di andarla a trovare quando
so dove e con chi lasciarti, per non portarti con me in ospedale.
Ma
lei, da madre, si preoccupa per te e non mi vuole.
Ed
io mi sento una figlia di “m” come spesso mi ha rinfacciato proprio lei.
Mi
viene spontaneo pensare che il mio posto ora dovrebbe essere lì, con lei, ma è
altrettanto istintivo pensare che ora il mio posto non può essere un altro se
non quello accanto a te che sei abituata a me e che sei “tetta-dipendente”.
Purtroppo
non ho il dono dell’ubiquità e spesso, come ora, mentre ti guardo sonnecchiare,
ho l’incredibile capacità di sentirmi inutile anche nell’unico posto dove riesco
a stare…
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