Scena
di oggi: tu ed io in bicicletta, tu rigorosamente con “cacco e atti” ovvero
casco e occhiali, io rigorosamente senza.
Avvistiamo
un cane in lontananza, tu lo guardi e dopo averlo osservato mi dici “bau
gaaande”,enfatizzando sulla “A” per sottolineare il fatto che quel cane è
davvero grande. Io continuando a pedalare in mezzo al parco, ti accarezzo la
pelle nuda del braccio e confermo le tue parole “ sì Alice, quello è un cane
grande”. Tu evidentemente sempre più convinta che io sappia tutto del mondo che
ti circonda, ti giri, sollevi gli occhiali, mi guardi seria e poi spari la tua
domanda senza troppi preamboli: “nome?”
Vorrei
risponderti solo un semplice “e io che cosa ne so di come si chiama quel cane
Alice???”, ma rimango assolutamente senza parole di fronte a quella tua
inconsueta e inaspettata domanda…
La
stessa scena si è ripetuta per ogni cane che abbiamo incontrato questa mattina,
cambiando solo le dimensioni del cane, da “gaaande” a “gande” a “picco” fino a “picco,
picco” per quelli di taglia davvero mignon…
Ora però devo
confessarti una cosa Alice: non è affatto vero che l’ultimo cane che abbiamo
incrociato mentre tornavamo a casa si chiama Ernesto… ho inventato un nome a
caso per non lasciare la tua curiosità insoddisfatta per l’ennesima volta…
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