lunedì 23 gennaio 2012

Papà e il risveglio del lunedì mattina...

Il 17 marzo 2010, mentre tu ben nascosta nella mia pancia eri impegnata a duplicare le tue cellule e a “costruirti”, mani, piedi, occhi e capelli (chissà cosa caspita stavi pensando quando ti sei dedicata ai capelli, sono così strani o come li definisco io confusi e distratti..), io scrivevo “…Poi, quando la radiosveglia ha cominciato a far sentire le prime note lui, sempre continuando a dormire, ha cominciato a far vibrare su di me le sue dita, prima leggermente, quasi in maniera impercettibile e poi sempre più forte. È incredibile, mentre il suo cervello è ancora disconnesso, mentre lui è ancora abbandonato fra le accoglienti braccia di Morfeo, la musica gli entra nel sangue e comincia a fluire nelle sue vene, scorre liberamente senza che nemmeno se ne accorga e a poco a poco le sue mani iniziano a battere e a seguire il ritmo.
Solo qualche minuto dopo apre gli occhi, mugugna qualcosa e ti accorgi che è sveglio.
È così che si risveglia tua padre…”.
Ecco, questa mattina le mie parole premonitrici mi sono subito balzate in mente quando tu, giunta da poco nel lettone, ancora con gli occhi chiusi, sentendo le note della radiosveglia, ti sei faticosamente messa seduta e, sempre mantenendo gli occhi chiusi e con il coniglietto della nanna ancora ben stretto fra le mani, hai cominciato a muovere la testa, il collo e le spalle, prima in maniera impercettibile e poi a poco a poco, sempre più forte… È incredibile, mentre il tuo cervello è ancora disconnesso, mentre tu sei ancora completamente abbandonata fra le accoglienti braccia di Morfeo, la musica ti entra nel sangue e comincia a fluire nelle tue vene, scorre liberamente senza che nemmeno tu te ne accorga e a poco a poco il tuo corpo inizia a vibrare e a seguire il ritmo.
Solo qualche minuto dopo apri gli occhi, mugugni qualcosa e mi accorgo che sei sveglia...
È così che ti risvegli, proprio come tuo padre…

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