mercoledì 13 giugno 2012

Dire o non dire, parlare o tacere?


Mesi fa ho scritto questo post, ma solo oggi, in un momento in cui lo stress supera di gran lunga anche la fantasia, ho trovato la forza, la voglia, il coraggio e l’energia necessari a pubblicare queste mie parole.
“Stanotte mentre cercavo di combattere il raffreddore e tentavo di prendere sonno, mi sono fatta alcune domande e fra tutte, una più delle altre, non ha trovato una risposta.
Quando arriva il momento giusto per dire alla propria figlia che sua madre ha sofferto del “male di vivere”?
Quando si può raccontare alla propria creatura che vede la mamma come una roccia, che c’è stato un tempo non troppo lontano, in cui la mamma non era in grado di pensare nemmeno a se stessa?
Si può dire ad una bambina, che a volte la sua mamma è una pianta in piena fioritura ed altre invece è un tubero mezzo marcio?
Ma c’è poi davvero un momento giusto per dirglielo o forse per il suo equilibrio sarebbe meglio tenerglielo nascosto?
Forse la risposta giusta è che non c’è un momento giusto, forse non si può dire…
Forse certe cose semplicemente non vanno dette, vanno tenute strette nel proprio cuore, rinchiuse nella propria anima, per evitare che facciano altri danni…
Ma se invece i danni peggiori le facessero proprio restando imprigionate?
Vedi Alice, dopo ore di ripensamenti sono ancora qui a rimbalzare fra il dire e il non dire, fra il parlare e il tacere. Facciamo così, io lo scrivo qui, in questo blog che volendo tutti possono leggere, ma che non so se un giorno leggerai anche tu così lascio aperte ancora entrambe le possibilità e prendo tempo…”

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