martedì 5 gennaio 2016

Un'altra notte troppo lunga

Un'altra notte lunga in cui l'insonnia ha vinto sulla stanchezza.
Un'altra notte passata a rigirarmi fra le coperte cercando di combattere il caldo e trovare la giusta posizione.
Un'altra notte ad ascoltare il vostro respiro regolare e a vegliare il vostro sonno.
Un'altra notte in cui i pensieri hanno allungato la durata delle ore e dei minuti.
E mentre fissavo il soffitto e lo spazio intorno a me ho ripensato a quella foto di mia mamma che ho ricevuto oggi, così visibilmente affaticata in quel letto di ospedale e ho provato una stretta al cuore... Poi per contrastare la tristezza ho cercato di ricordare la luce nei tuoi occhi quando sei tornata dopo aver sciato e mi sono scoperta a sorridere nella penombra.
In questa notte difficile Alice vorrei sentirmi ancora una volta figlia. 
Ma ho la drammatica consapevolezza che non potrò più farlo. Non posso sentirmi la figlia di una madre che non può più aiutarmi, che è indifesa e ha bisogno di tutto il mio aiuto, che non è più in grado di fare nulla da sola... Allora penso che il mio ruolo fosse dovrebbe essere quello di madre. Ma ti guardo e ti vedo grande, forte, sicura e comprendo allora che non posso nemmeno ostinarmi e rimanere avvinghiata a questo ruolo di madre, madre di una figlia che giustamente sta crescendo e non vuole più il mio aiuto perchè non ne ha bisogno e ormai vuole fare tutto da sola...
E in questa notte troppo lunga in mezzo a questi monti che riescono a trasmettere più freddezza così spogli che con la neve sopra, mi sento persa e improvvisamente non so davvero più chi sono.

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