Ieri sera è improvvisamente riaffiorato in me il drammatico ricordo di quei numeri che parlavano un linguaggio a me sconosciuto, ma che improvvisamente era diventato comprensibile e purtroppo inequivocabile.
Il silenzio assordante che riempiva il vuoto di quegli istanti eterni, che avevano in un lampo cancellato la gioia e lasciato spazio al dolore, che sottile e rapido si insinuava in ogni angolo.
Quell'attimo in cui leggendo quei fogli ho capito che tutto era finito per sempre, ancora prima di iniziare, in cui mi sono illusa che sarei riuscita ad essere forte, in cui ho credito, sbagliando, che sarebbe stato meno doloroso.
Oggi è un giorno NO Alice, c'è ne sono stati tanti e altri c'è ne saranno... Tua madre non sa girare pagina, chiudere quel libro e scrivere la parola "fine", anche se così sarebbe tutto più facile...
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