giovedì 2 dicembre 2010

Se tu fossi

È l’alba di un nuovo giorno, stanotte siamo sole tu ed io, ho appena finito di allattarti e adesso, dopo un’ora passata sveglia a guardarti, mi è stranamente tornato in mente il gioco del “se io fossi” che facevo da bambina così, mentre cerco di riaddormentarmi, ho pensato di inventare il gioco del “se tu fossi…”
Se tu fossi:
un cibo: saresti qualcosa di piccante, dal gusto forte, deciso e vivace, ma anche morbido e fragrante come il pane appena sfornato;
un indumento: saresti i guanti d’inverno e le infradito d’estate, ovvero l’immancabile dettaglio che fa sempre la differenza;
una parte del corpo: saresti una che non c’è: le ali, per non avere limiti e per volare sempre in alto nel cielo, libera e felice;
un film: saresti “Pretty Woman”, dove il sogno si trasforma in realtà;
un libro: ovviamente saresti la favola di “Alice nel paese delle meraviglie”;
una musica: saresti senza dubbio la ninna nanna di Brahms… che ascolti da sempre, ancora prima di nascere e che ti accompagna mentre ti addormenti;
un cantautore: non potresti essere nient’altro che “the boss”, anche perché se tu non fossi Bruce Springsteen, credo proprio che rischieresti di essere ripudiata da papà…
una stagione: saresti la primavera quando la natura si risveglia e la vita torna a sbocciare;
un fiore: credo che potresti essere un giglio, che rappresenta la purezza, ma anche una rosa, con le sue spine o un’orchidea, bella e complicata, anche se a volte non si può negare la tua somiglianza con una pianta carnivora;
un viaggio: saresti unico, indimenticabile ed intenso come il giro del mondo
un colore: naturalmente saresti il più femminile di tutti, il rosa;
un materiale: saresti la gomma, malleabile e morbida ma anche resistente e praticamente indistruttibile;
una città: saresti una grande metropoli, come Parigi, la patria dell’amore e del romanticismo, o Londra, sempre controcorrente e fuori dagli schemi o Madrid, instancabile e senza sosta o ancora New York, al passo con i tempi e dove puoi trovare tutto ciò che hai immaginato di volere;
un animale: come ti ho già detto saresti un piccolo zoo, una ranocchia quando ti accucci, una scoiattolina quando mi guardi con gli occhi furbi, una coniglietta quando teneramente dormi, una gabbianella quando fai i tuoi urletti, una scimmietta, quando ti arrampichi su di me, un’anguillina quando sfuggi ai miei bacetti, un’orsetta, quando ti metto la cuffietta con le orecchie, una porcellina, quando fai la caccona… ma se tu fossi un geco, allora io vorrei essere il muro a cui tu ti aggrappi.

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