martedì 7 dicembre 2010

Panni

Sono letteralmente sommersa dai panni, ce ne sono per tutti i gusti:
quelli sporchi da lavare,
quelli lavati da stendere,
quelli stesi da raccogliere,
quelli raccolti da piegare,
quelli piegati da stirare,
quelli stirati da archiviare
e poi ci sono quelli più preoccupanti, sparsi in giro perla casa in attesa di trovare una migliore destinazione…
Le cataste di quelli sporchi sono variegate e rigidamente suddivise a seconda del soggetto e dell’oggetto. C’è la catasta:
di teli di Heidi,
di tutine, asciugamani e lenzuola di Alice,
di vestiti taglia adulta, rigorosamente scuri,
di vestiti taglia adulta, rigorosamente chiari,
di lenzuola e biancheria per la casa.
La domanda sorge spontanea: come mai una neonata di appena cinque kili riesce ad influire così tanto sui bucati di una casa?
La risposta è piuttosto articolata ma comunque semplice.
Se la neonata in questione fa parte della categoria “rigurgitona”, come la nostra, spargerà senza alcun ritegno i suoi vomitini lattosi e acidosi ovunque, dai vestiti della mamma a quelli del papà, dal divano al copriletto…
Assolutamente vano il tentativo di proteggersi con piccoli teli e altrettanto inutile cercare di coprire il divano con asciugamani formato gigante.
Il vomitino del neonato deve avere un radar ed evita abilmente tutto ciò che serve a coprire e ricoprire, per arrivare direttamente al nocciolo della questione.
Ecco così apparire puzzolentissime macchie bianche ovunque…
Ecco così la moltiplicazione delle cataste di panni…
Ecco così spiegato come può una neonata di appena cinque kili incidere sui bucati di una casa, che pertanto assume rapidamente le sembianze di una lavanderia industriale…

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