“Papà” è
la parola che ultimamente ripeti più spesso (sembra che finalmente tu abbia
scelto di chiamarlo papà, come piaceva a me e non babbo come piaceva a lui…).
A volte
quando non risponde ai tuoi accorati richiami, passi al “Cicciou” che poi
sarebbe una tua rivisitazione del mio “ciccio”, nomignolo affettuoso con cui
spesso lo chiamo io. Devi aver sentito che io mi rivolgevo a lui in questo modo
e tu, che sei una perfetta “pappagalla”, lo hai immediatamente memorizzato per
ripeterlo nelle occasioni utili…
Lo cerchi
quando non c’è, fingi di fargli almeno una decina di telefonate ogni giorno e
quando a volte, riusciamo davvero a fargli una videochiamata mentre lui è in
ufficio, i tuoi gridolini di gioia non riescono a farci dire nemmeno due
parole…
E stasera,
quando hai visto che lui restava in garage mentre noi tornavamo di sopra, sei
scoppiata in un pianto inconsolabile, con lacrime e singhiozzi, e alla mia
domanda “perché piangi?”, hai risposto disperata “Papààà”…
La cosa
buffa è che mentre ero incinta, dopo aver saputo che tu eri una femmina, ho
pensato che stavo per mettere al mondo la “donna” che lui avrebbe amato più di
ogni altra. Oggi so che non solo le mie previsioni si sono avverate, ma tu sei
anche la “donna” che, con buona probabilità, lo ama più di ogni altra…
Del
resto, come non capirti, anche io lo amo tanto…
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