Tu sei quella che oggi dopo
pranzo, hai preso la coperta dal divano, l’hai trascinata per terra, ti ci sei
stesa sopra e poi, qualora il messaggio non fosse stato ancora sufficientemente
chiaro, mi hai chiamata a gran voce dicendo “mamma nanna”…
Tu sei quella che gira per casa
armata di palettina e scopetta, rigorosamente fuxia, urlando “pitta, pitto”, tradotto:
paletta, pulito, dopo aver abilmente lanciato e sparso in ogni angolo della
casa, briciole, peli, polvere, terra, e ogni altra cosa si possa trovare sul
pavimento di casa nostra (di tutto)…
Tu sei quella che grida
esaltata “pizza!” di fronte al cartone della pizza, non appena ce lo vedi
recapitare a casa e immediatamente ti avvicini alla tavola, chissà perché sempre
dalla mia parte, a bocca aperta…
Tu sei quella che ieri, al
saluto a Lucio Dalla, quando ti sei vista circondata da persone che ordinatamente
applaudivano, hai pensato di dare il tuo contributo e dopo esserti guardata
attorno per qualche istante, hai avvicinato le manine e hai cominciato anche tu
a batterle…
Tu sei quella che prima di
uscire, passa sempre davanti allo specchio per darsi un’ultima rapida occhiata
e credo (e temo) per controllare che tutto sia a posto e che tu sia
sufficientemente fashion, e lo sei sempre…
Tu sei quella che non sa stare
con le mani sporche e te le guardi perplessa ogni qual volta non le senti
perfettamente pulite, ma che non sai nemmeno mantenerle pulite per oltre tre
secondi…
Tu sei quella che grida ripetutamente
e disperatamente “TO”, ovvero il tuo modo di dire “TV”, di fronte alla
televisione spenta, nella speranza che ti senta e che oltre al tasto “autospegnimento”
abbia anche quello “autoaccendimento”…
Tu sei quella che l’altro
giorno, seduta sullo sgabellino di fronte al mini-pianoforte a coda rosso
fiammante, non sapeva se suonare o ballare e nel dubbio a tratti faceva
entrambe le cose…
Tu sei
quella che conosce e riconosce i personaggi di Winnie the Pooh, alcuni dei
sette nani, un buon numero di quelli di Walt Disney e che a sorpresa, di fronte
ad un pupazzo che rappresentava uno dei pirati dei Caraibi, ci hai guardato e con
insistenza hai cominciato a dirci “yoh oh oh”, e noi che continuavamo a non
capire…
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