sabato 9 febbraio 2013

Lettone pochino

Nel cuore della notte il tuo pianto prima delicato, quasi impercettibile, poi forte e disperato, mi ha svegliata di soprassalto e convinta a venire in camera tua a vedere cosa stava succedendo.
Forse un brutto sogno ti aveva turbata e ti ho trovata in lacrime.
Ho provato ad avvicinarmi a te e a consolarti ma non ci sono riuscita in nessun modo: tu non ti calmavi.
Poi all'improvviso fra i singhiozzi mi hai detto "lettone" ed io stavo già per dirti di no quando tu hai ripetuto "lettone pochino". Quel "pochino" aggiunto quasi per caso, mi ha toccata dritta al cuore. L'ho percepito come il tuo modo per dirmi "so che non dovrei venire, so che il mio posto è qui, so che ci potrò restare solo un po', ma fammi venire un pochino nel lettone, ne ho bisogno...".
Alle 5 di questa mattina mentre tu stavi avvinghiata a me come un koala alla sua mamma, sono stata felice di portarti nel lettone.
Ora posso dirtelo, stanotte non vedevo l'ora che me lo chiedessi, e ne avevo più voglia io di te...

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