venerdì 8 febbraio 2013

Ciò che resta



Non c’è un solo giorno che io possa stare in pace e possa tentare di dimenticare questo stramaledetto cancro che ha portato via la mia vita e cancellato la mia normalità. Non basta la cicatrice sul viso a ricordarmi ogni istante il cancro, non basta la faccia che tira, l’occhio che non si chiude, che lacrima, che non vede bene, non basta l’orecchio insensibile anche se viene raschiato con il bisturi, non basta l’avvallamento sul mio volto… Mi tocca anche passare a giorni alterni a farmi medicare una cicatrice che non vuole chiudersi, e quando non devo andare in ambulatorio dal medico, c’è la riabilitazone e poi la ginnastica per il volto che tanto tira e non riesce a fare i movimenti giusti…
La mamma è stanca Alice, stanca e demoralizzata.
Vorrei poter scrivere la parola fine, vorrei non dover ricordare, vorrei smettere di pensare, vorrei dormire senza sognare ospedali, operazioni, esami, vorrei improvvisamente non dover farei conti con la paura che mi assale senza preavviso e mi raggela ricordandomi che ho avuto un cancro, vorrei non sentire con sospetto e terrore ogni minimo dolore del mio corpo, vorrei pensare al domani con un po’ di serenità, vorrei poter guardare la televisione o il computer senza dover rinunciare perché gli occhi mi fanno troppo male, vorrei riuscire a cucire un bottone senza che sia faticoso come scalare l’Everest, vorrei potermi appoggiare sulla spalla di papà senza dover pensare ogni volta ad uno stratagemma per non farmi male, vorrei poter piangere liberamente senza sentire mezza guancia che tira e subito vedere la bocca che va solo da una parte, vorrei riuscire a parlare in fretta, ad arrabbiarmi senza che sentire subito il mio viso che si contrae in una smorfia innaturale, correi non dover coprire mezzo volto con i capelli per evitare che la gente mi guardi come se fossi un’appestata, vorrei non dovermi preoccupare anche di una cicatrice che non si vuole chiudere…
Certo lo so, poteva andare peggio, ma oggi, ora, devo fare i conti con ciò che resta di me e di quella vita che avevo…

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