Mi guardo attorno e grazie alla luce del mattino che entra generosamente attraverso le tende, riesco a riconoscere l'ambiente che mi circonda: siamo a Roma, è la stessa camera dove mi sono addormentata stanotte dopo il concerto. Tu dormì nel tuo lettino ai piedi del nostro, papà è al mio fianco e va tutto bene.
Cerco di respirare in maniera regolare e di allontanare i brutti ricordi di quel 22 gennaio, solo un mese fa, quando in quegli stessi istanti, fuori dal reparto dell'ospedale, in attesa di essere ricoverata ed operata, ero preda e vittima della paura e pensavo davvero che tutto stesse per finire.
Mi guardo attorno e mi ripeto va tutto bene, è tutto finito, ma ancora non ci credo e nonostante la stanchezza, non riesco a riaddormentarmi.
Mi sento addosso tutti i mail del mondo e stare a letto è un tormento impossibile.
Mi guardo attorno e cerco di convincermi che va davvero tutto bene, che è davvero tutto finito e che la nostra vita può davvero ricominciare...
Ma ho paura che qualcosa di brutto di nuovo rompa l'incantesimo e mi porti via la mia vita, questa vita con voi al mio fianco, questa vita che ancora riesce a stupirmi e a regalarmi 37 secondi di silenzio, 3 ore di concerto e 3 giorni di vacanze romane...
Mancano ancora pochi minuti alle sette... Voi dormite papá accanto a me e tu in fondo al nostro letto. Io ascolto il vostro respiro tranquillo e cerco di farlo anche un po' mio.
Non credo che mi riaddormenterò, ma ora sento la vostra presenza accanto a me e non ho più paura, sono contenta di essere qui e non c'è nessunissimo altro posto dove vorrei essere in questo momento.
Prima di smettere di scrivere, una frase mi attraversa veloce la mente, la catturo al volo prima che si allontani: la vita è bella!
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