mercoledì 13 febbraio 2013

Cresciuta fuori e soprattutto dentro



Ti guardo e improvvisamente ti scopro “grande”.
Cresciuta non solo fuori ma anche e soprattutto, dentro.
La mia malattia ti ha fatta maturare velocemente. In fretta. Forse troppo.
Sei una donnina in miniatura, brava e paziente che mi accompagna alle visite e resta silenziosa e attenta mentre la dottoressa pulisce e medica la ferita di mamma che proprio non ne vuole sapere di chiudersi.
Non hai più paura degli “oppedali” e dei “dottoi” che sono per te elementi assolutamente normali e fanno parte integrante della tua quotidianità.
Sei ancora convinta di voler fare la dottoressa… e il tuo gioco preferito ora è proprio quello di “cuiaie le pessone” (curare le persone). Ti aggiri per casa con la targhetta del dottore attaccata alla maglia e la valigetta in mano, pronta a sentire il “cuoie”, a controllare che le orecchie dentro siano gialle (sei convinta che sia sintomo di buona salute…) e a misurare la febbre…
Se vedi che mi arrabbio ti affretti a dirmi “stai camma mamma, tanquilla…”.
Stai attenta a non farmi male e mi chiedi il permesso per accarezzarmi il volto, perché sei assolutamente consapevole che la mamma ha la bua…
Ogni giorno guardandoti mentre fai tutte queste cose mi rendo conto di avere una bambina speciale. Grazie Alice!

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