mercoledì 27 febbraio 2013

Papà, solo papà, sempre papà...



Ore otto di questa mattina, il tuo dramma era già partito prima in sordina, piuttosto lento e pacato, poi decisamente con toni più accesi e molto ben definiti…
La domanda “cosa posso fare senza papà?”, ripetuta più volte piagnucolando esprimeva perfettamente il tuo stato d’animo di oggi.
Dunque Alice ti posso dare qualche suggerimento: senza papà puoi evitare di esultare felice con frasi del tipo “guarda mamma che bel casino che ho fatto!” e soprattutto puoi evitare di farlo il casino…, puoi fare il gioco del silenzio e tentare di superare il tuo record di 37 secondi, puoi smettere di chiedere ad intervalli regolari di non oltre 5 minuti “cosa posso fare senza papà?”, e volendo potresti addirittura evitare di dirmi ossessivamente “io vollo mio papà!”, perché comunque l’ho capito che vuoi lui ma a meno che tu non voglia andare a “contare i numeri” con lui, non ci sono molte alternative…
P.s. Volevo anche dirti che i lavoro di papà non consiste propriamente nel “contare i numeri” e oltre tutto non è così scontato che se anche tu sei disposta ad andare a contare con lui, lui sia altrettanto disposto a contare insieme a te…

2 commenti:

  1. Ora siamo addirittura all'"aiuto io ho bisogno di mio papà..."

    RispondiElimina
  2. ... è passata al lacrimoso e struggente "vollo tanto il mio papà"...

    RispondiElimina