Sopravvivo alla vista limitata da un occhio che non si chiude bene e lacrima fastidiosamente.
Sopravvivo ad un orecchio di "plastica" che pare attaccato al viso come una scomoda appendice.
Sopravvivo ad una bocca che "va" dove gli pare e decide in maniera autonoma ciò che vuole fare.
Sopravvivo alle improvvise e inaspettate fitte all'orecchio, unica dimostrazione che è parte di me.
Sopravvivo agli sguardo curiosi della gente che cerca di intravedere fra i capelli ciò che ancora resta del viso.
Sopravvivo alla fatica di tentare di toccare quella parte di volto che non ha un minimo sensibilità.
Sopravvivo allo sforzo immane di riuscire a sorridere come prima facendo un sorriso simmetrico.
Sopravvivo alle inutili frasi di circostanza, che lasciano un vuoto peggiore del silenzio.
Sopravvivo alla pesante e ingiustificabile assenza di chi non sa cosa dire e nemmeno cosa fare.
Sopravvivo alle domande a raffica di chi ha la pretesa di capire e di sapere più di quanto io stessa sappia.
Sopravvivo alla paura di ciò che sarà domani, a quei dolori inaspettatati che mi fanno temere il peggio.
Sopravvivo all'incertezza di capire se e potrò recuperare e cosa resterà per sempre a ricordarmi il cancro.
Sopravvivo a tutto questo e a molto altro, e sento che posso farlo perché mai come ora, mi sento amata da chi senza quasi conoscermi mi ha scritto un messaggio toccante e profondo, che mi ha davvero commossa, da chi si è preso cura amorevolmente dei miei capelli e ha riso con me ricordando lontani tempi passati, da chi ogni giorno sebbene lontano è riuscito a starmi vicino e a farmi sentire il suo affetto, da chi si è preoccupato per me e ha aspettato con ansia mie notizie, da chi mi ha aiutato occupandosi di me, di mia figlia o del mio cane.
Sopravvivo, e un giorno dopo l'altro vado avanti in questa giungla di emozioni e sentimenti, ma so che non sono sola a soffrire e a combattere. Ho tuo padre sempre al mio fianco che mi dà la forza ed il coraggio che spesso mi mancano e fra le sue braccia, in questi giorni bui sono prima "morta" e poi rinata, e ho il tuo sorriso dolce che illumina le mie giornate e le tue carezze che sfiorano la mia pelle ferita e purtroppo insensibile, sono la medicina migliore non solo per il corpo, ma anche per l'anima.
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