martedì 2 giugno 2015

Pensieri e parole

Una serata normale, come tante altre eppure ora lo so molto più bella del normale, una banale cena in famiglia noi tre a casa e proprio per questo speciale, una breve sosta sul divano con te in mezzo a noi che guardi i soliti cartoni animati di sempre.
Tracce di una serata come tante altre che si perde in mezzo a quelle che la precedono e a quelle che seguiranno che sono tutte assolutamente identiche.
Poi tu vai a letto e noi stavamo per fare la stessa cosa quando ho preso in mano il telefono in un gesto abituale e ho letto quel messaggio e quelle parole che con una dignità disarmante mi hanno raggelata dalla cima dei capelli alla punta dei piedi. Ho sentito un brivido che mi attraversava e le lacrime che scendevano sulle guance. Non riuscivo a parlare e neppure a pensare.
Un'amica, una madre, mi aveva appena scritto che la sua bambina era improvvisamente volata in cielo, portata via in soli quindici giorni da una malattia terribile che non le ha lasciato scampo.
Incredula ho sperato di aver capito male, di aver frainteso le sue parole. 
Ho letto e riletto il messaggio più volte. 
Ho scritto risposte che poi ho cancellato e frasi senza senso perché nulla ha un senso in certi contesti.
E poi ho tentato di immaginare il suo dolore e non ce l'ho fatta. 
Così come più tardi non ce l'ho fatta a dormire e ho continuato a girarmi e rigirarmi nel letto schiacciata da un peso, pensando a come possono una madre e un padre trovare la forza per sopravvivere al peggiore dei loro incubi.
E ho ripensato ai miei stupidi problemi, tutti, nessuno escluso, e improvvisamente mi sono apparsi ridicoli e insulsi e io mi sono sentita tremendamente piccola.
E ho rivisto la nostra serata di poche ore prima e mi sono sentita incredibilmente fortunata.
Poi ho cercato di distrarmi davanti alla televisione. Non ci sono riuscita e ho continuato a vedere le immagini scorrere davanti ai miei occhi senza capire ciò che mi stava passando davanti. 
Quando siamo andati a letto credo che fossero le due e un'ora più tardi quando sei arrivata tu io ero ancora sveglissima. Sono stata felice di sentire che eri arrivata e ho pensato che come ogni volta
tu senti il mio bisogno di te. Ti ho abbracciata ancora più forte del solito e nella penombra ho guardato il tuo profilo mentre sprofondavo nel tuo profumo cercando un po' di tregua per i miei pensieri.
Stanotte Alice in quel letto mi sono sentita la donna più ricca e più felice del mondo e avrei voluto fermare il tempo a questi giorni che sembrano normali ma che sono assolutamente speciali.

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