martedì 15 febbraio 2011

Un minuto per te che non sei mai stata


Stai bene, e poi all’improvviso qualcuno trova la chiave e apre quella porta che tu, tanto tempo fa, hai accuratamente chiuso, e che pensavi che non nascondesse più niente.
Qualcuno prende quella chiave, apre quella porta e tutto ad un tratto, tutto ciò che pensavi superato, risolto, guarito, esce e ti travolge.
Pensavi di stare bene, ma all’improvviso ti accorgi che certe ferite sono ancora vive e i ricordi ritornano a galla più vivi e più feroci, e il dolore dentro di te si risveglia e come una pugnalata al petto, torna a dilaniarti.
Ti guardo, ti abbraccio forte, una lacrima scende sul mio viso e la sofferenza si placa.
È durata solo un minuto, ma è stata intensa.
Ti stringo a me e ti osservo: sei bellissima, sei tutto ciò che ho desiderato, sei la mia gioia più grande, sei unica e non ti cambierei con niente al mondo ma resta un vuoto dentro di me, il vuoto di quella bimba che doveva essere… ma che non è mai stata.

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